cultura barocca
Ipertesto ed informatizzazione multimediale a cura di Bartolomeo Ezio Durante

* - VEDI REPERTI E VICISSITUDINI DEL "MUSEO APROSIANO" DI REPERTI ANTIQUARI= E IN DETTAGLIO QUI LA LETTERA SCRITTA DA GIROLAMO ROSSI A T. MOMMSEN IN VISITA AGLI SCAVI DI VENTIMIGLIA ROMANA ED ANCORA IL MOTIVATO GIUDIZIO DEL ROSSI SU ESSER STATO ANGELICO APROSIO IL PRIMO AD IDENTIFICARE NELLA FRAZIONE INTEMELIA DI NERVIA L'ANTICO E PRINCIPALE COMPLESSO DEMICO DEL MUNICIPIO ROMANO DI ALBINTIMILIUM
[IL GIOVANE APROSIO: DALLA BASILARE SCOPERTA DELLA TOPOGRAFIA DI ALBINTIMILIUM AL COLLEZIONISMO ANTIQUARIO SUBLIMATO INSERENDO VARI REPERTI E SOPRATTUTTO UNA RACCOLTA NUMISMATICA ENTRO QUEL "MUSEO" CHE AGGREGO' ALLA BIBLIOTECA CHE ERESSE A VENTIMIGLIA:
IN DETTAGLIO VEDI
LA "MONETA/MEDAGLIA DI DIDONE" E LA "LUCERNA DEL DIO VULCANO" INTEGRANDO IL TEMA CON LA DISSERTAZIONE SUL DE LUCERNIS DI FORTUNIO LICETI E SULLA POLEMICA LICETI (LICETO)/ARESI (ARESE) SULLE LAMPADE ETERNE - LUCERNE ETERNE]

[ IL MATURO APROSIO DOPO IL RITORNO A VENTIMIGLIA = DALLA STESURA DE LE ANTICHITA' DI VENTIMIGLIA AI REPERTI DELLA "VILLEGGIATURA DI LATTE" ALLO STATO DELL'EPIGRAFIA A VENTIMIGLIA COME IN TUTTA ITALIA TRASCURATA A FRONTE DI QUANTO AVVIENE IN ALTRI PAESI: GERMANIA IN PRIMIS ED ANCORA ALLE RESPONSABILITA' IN MERITO AI REPERTI TRASCURATI O DISTRUTTI DEI "GALLI D'ESOPO" (ALIAS "I FRATI" SOPRATTUTTO)
VARIE RAGIONI DELLA DISPERSIONE DELL'APROSIANO MUSEO ANTIQUARIO DI APROSIO COLLEGATO ALLA BIBLIOTECA APROSIANA in seguito ai tempi oscuri fra '700 e '800 che segnarono il degrado della Biblioteca sì che lo Spotorno la definì in pratica memoria del perduto antico splendore ( convento e biblioteca trasformati in fortezza durante la guerra di successione al Trono Imperiale d'Austria per il controllo dell'area tra Roia e Nervia e del Ponte militare eretto dagli Austriaci sul torrente Nervia quindi i saccheggi della "Battaglia nel Convento" nel 1748 sempre durante la Guerra di Successione Trono Imperiale d'Austria e poi ancora l'invasione di Napoleone I, la soppressione del Convento, la parziale dispersione (tramite operazione Semino/Semini) di altro materiale della Biblioteca
** - COLLEZIONISMO, ANTIQUARIATO, RACCOLTE, STRUTTURE CONSERVATIVE E MUSEI, I PRIMI GRANDI NOMI ITALIANI E STRANIERI NELL'ORGANIZZAZIONI DI COLLEZIONI SIA MONO CHE POLITEMATICHE (INDICI DI VOCI) = IL CASO DELLA "CAMERA DELLE MERAVIGLIE" O WUNDERKAMMER

[VEDI QUI UN CASO SPECIFICO ED EMBLEMATICO = ISIDE DEA DEL MISTERIOSO EGITTO CHE, CON LA GRECA ARTEMIDE E LA ROMANA DIANA INFLUENZO' PROFONDAMENTE IL COLLEZIONISMO ANTIQUARIO ANCHE PER LE SUPPOSTE SINERGIE TRA I CULTI E TRA LE LINGUE E/O CULTURE]
** - ESEMPLIFICAZIONE DI UN PROCESSO GENERALE, RAGIONE DI TANTI SALVATAGGI MA ANCHE DI GRAVI DISPERSIONI DEI REPERTI ARCHEOLOGICI ROMANI = LA RAGIONE PER CUI ANGELICO APROSIO NON EBBE PROBLEMI A RACCOGLIERE REPERTI NEL SITO DA LUI INDIVIDUATO DI VENTIMIGLIA ROMANA MENTRE L' OTTOCENTESCO G. ROSSI DOVETTE ATTENERSI AD UNA LEGISLAZIONE INCOMPLETA CHE GLI ARRECO' PROBLEMI NONOSTANTE L'INCARICO UFFICIALE STANTE L'ATTIVITA' DI OPERATORI ABUSIVI = AI TEMPI APROSIANI E BEN OLTRE, ATTRAVERSO '700 E '800, LA LEGISLAZIONE IN MATERIA ERA INSUFFICIENTE ED APROSIO SI BASAVA SUL FACILMENTE AGGIRABILE DOVERE DELLA RESTITUTIO CHE POI COME VICARIO INQUISITORIALE GLI PRESE A FAR PERVENIRE PER PRIMO ED UFFICIALMENTE I REPERTI SE DICHIARATI E/O IDENTIFICATI
*** - FRANCESCO BAROZZI = SORPRENDENTE CASO DI INTERESSI TRA SCIENZA, FILOLOGIA GRECA, ANTIQUARIATO, EPIGRAFIA
**** - TRA INQUISIZIONE E COLLEZIONISMO ANTIQUARIO = IL CASO DI FRANCESCO VITELLI POTENTISSIMO NUNZIO APOSTOLICO A VENEZIA, ASSAI TEMUTO DA APROSIO, E LA SUA COLLEZIONE DI REPERTI ROMANI
***** - COMUNICAZIONE DEI DATI = "CRITTOGRAFIE APROSIANE" IN MERITO A VARIE PUBBLICAZIONI, ICONE, EMBLEMI, SIMBOLI, ARALDICA E PRESUNTI INEDITI: IL CASO DE LE ANTICHITA' DI VENTIMIGLIA

1 - APROSIO LA SU BIBLIOTECA "WUNDERKAMMER" E IL CRESCENTE SVILUPPO DEL COLLEZIONISMO,
VEDI QUI CON CURA GLI
***********INDICI A SCORRIMENTO DEI GRANDI COLLEZIONISTI ITALIANI ED EUROPEI***********

2 -ISCRIZIONI ED EPIGRAFI SIA ANTICHE CHE MODERNE, LORO CONSERVAZIONE, L'EPIGRAFIA IL PARTICOLARE CASO DI MARCUS WELSER VEDI QUI L'IMPORTANZA CULTURALE DI GIACOMO FILIPPO TOMASINI IN MERITO ALLA PASSIONE APROSIANA PER L' EPIGRAFIA CLASSICA

3 - LA GIOVANILE SCOPERTA APROSIANA DELL'
*************ARCHEOLOGIA FRA I REPERTI DI ROMANITA' NELLA PREBENDA EPISCOPALE DI NERVI DI VENTIMIGLIA*************
* - ANALIZZA CLICCANDO QUI I MOLTEPLICI ASPETTI CHE HANNO GUIDATO SPECIFICATAMENTE ANGELICO APROSIO A FORMULARE LE SUE
************************TEORIE SULLA TOPOGRAFIA DI VENTIMIGLIA ROMANA - E SU ALTRO, NON ESCLUSI ERRORI ACCANTO A MOLTE ESATTEZZE, ************************
SIN AL PUNTO D' ESSER CONSIDERATO DA G. ROSSI IL PRIMO AD AVER INTUITO
L'ESATTA TOPOGRAFIA DELLA CITTA' ROMANA
*****(CLICCA PER ACCEDERE ALL'INDICE ADDENDA ET LOCALIA)*****

CONTRO LE OPINIONI ALLA SUA EPOCA SORRETTE DALL'AUTORITA' DI G. G. LANTERI
*** - [ URBS INGENS EST ALBION INTEMELIUM....ALBINTIMILIUM E' UNA CITTA' GRANDE = IL PRINCIPIO GUIDA DETTATO DA QUANTO SCRISSE IL GEOGRAFO IMPERIALE STRABONE CON CUI APROSIO FORTIFICO' I SUOI RITROVAMENTI E LE SUE CONSIDERAZIONI TOPOGRAFICHE SU VENTIMIGLIA ROMANA]
**** - [LA SCOPERTA APROSIANA DELL' EPIGRAFIA E DELLE SVARIATE FORME DI COMUNICAZIONE NELL'EPOCA ANTICA E CLASSICA NON ESCLUSE PUBBLICISTICA E PREGIORNALISMO (ACTA DIURNA POPULI ROMANI) COME FRUTTO ANCHE DELLE SUE INVESTIGAZIONI SUL SITO DI VENTIMIGLIA ROMANA = LE SUE CONSIDERAZIONI SULLA SUPERIORITA' DEGLI STUDIOSI TEDESCHI NEL CAMPO DELL'EPIGRAFIA E DELLA MAGGIORE SENSIBILITA' DEGLI STRANIERI PER LA CUSTODIA DEI REPERTI ARCHEOLOGICI (TESTO APROSIANO DIGITALIZZATO E IPERATTIVO) ]
Nel suo "Repertorio Biblioteconomico" o Biblioteca Aprosiana Passatempo autunnale di Cornelio Aspasio Antivigilmi
l'eruditissimo Angelico Aprosio si lascia andare ad esternazioni abbastanza pesanti sulla
custodia dei beni culturali in Liguria come nel resto d'Italia ed accusa non senza spregiudicatezza e audacia soprattutto i frati
"dedicando loro" parole senza dubbio pesanti = Non m'è però nuovo, che li FF. [Frati] quasi tanti Galli di Esopo, poco curandosi di simili gemme [allude soprattutto alle epigrafi latine] le sogliono, come si fa d'ogn'altra più rozza pietra, mettere a rinfuso nella fabrica d'un muro ( vedi anche nel testo antico la riproduzione dell'antica iscrizione romana): pagina 38 del suo celebre repertorio bibliografico La Biblioteca Aprosiana Passatempo Autunnale di Cornelio Aspasio Antivigilmi (qui integralmente digitalizzato con indici moderni)

(mai forse ci sarà dato sapere se oltre a ragioni squisitamente religiose -la dispersione dei reperti pagani contro possibili ritorni dell'"idolatria"- in tale crudezza abbiano interagito gli scontri anche se non soprattutto personali con uno o più religiosi in merito ai lavori ed alle rivisitazioni architettoniche negli edifici religiosi cosa che gli costò l'avversione del frate innominato da lui detto "Tragopogono" in relazione all'erigenda "Biblioteca in Ventimiglia" atteso il rifiuto della tradizione fratesca ad alterare le geometrie primigenie = frate che generò ancora altre interferenze verosimilmente ma, pur non sussistendo certezza di identità al cento per cento dati i contrasti aprosiani con più religiosi di cui come detto sopra aveva ben scarsa onsiderazione, entro lo Scudo di Rinaldo II detto "Crematofilo" (cap. XIII) per altre modificazioni architettoniche questa volta della Chiesa del Suffragio a Camporosso (ed ancora detto "Crematofilo" in quanto avaro all'estremo nel capo XV dello stesso Scudo di Rinaldo II)]: oggettivamente Aprosio non ha torto a denunciare questa sostanziale sinecura ma pare poi dimensionare le accuse in quadro di maggiore riflessività o quantomeno dissimulazione nel contesto dello stesso citato "Repertorio Biblioteconomico" scrivendo
"Cosa mai non consuma il tempo ? e che cosa mai esiste od anni che il vostro scorrere non possa distruggere ?"
cioè avvalendosi del pungente latino di Marziale (qui reso in versione libera: p. 64 del "Repertorio", da metà, da Epigramma L, Libro IX) ma poi recupera persino Tito Lucrezio Caro pur non avendo a disposizione la traduzione del De Rerum Natura, tanto tormentata quanto bella di Alessandro Marchetti (con cui fu in corrispondenza quanto se non più che con altri esponenti della Scienza Nuova che, pubblicata postuma qui si può leggere integralmente digitalizzata con Indici Moderni = e a riguardo del V Libro ove si tratta sulla fine delle cose tutte (animate e non) logorate dal tempo si legge la traduzione della sarcina del Filosofo Epicureo (Lucrezio) " sul passare delle età che divorano tanto il bronzo quanto il marmo e fanno sprofondare a terra persin le più possenti rocche e torri, persin rovesciando gli altari e i templi e i simulacri e gli Idoli degli Dei antichi " [p. 298, dalla quarta linea (manca la numerazione dei versi)].
Preziosa anche se macchinosa giunge poi la citazione di Alessandro Zilioli definito da Aprosio Poeta. ed Historico e di cui l'agostiniano intemelio, per vie anche avventurose, venne in possesso del prezioso e ambito manoscritto De i Poeti italiani d'Alessandro Zilioli Cittadino Veneziano = questa opera, il cui possesso come scritto, dopo la morte dell'autore, era desiderato da più studiosi, fu però donata fra tanti proprio ad Angelico dalla sorella dello Zilioli vale a dire "Cattarina Zilioli" (p. 618, par. XIIX) contestualmente ad un altro manoscritto Museum Alexandri Zilioli Iulij F. Index scilicet eorum omnium, qui in studiorum, studiosorum gratiam in ipsius adservantur Museo. 1626. MS. in fol. (p. 622 del "Repertorio Aprosiano"), andato però in questo caso disperso: Aprosio da siffatte pubblicazioni trae il destro per collegare lo Zilioli, e i fermenti culturali da lui promossi, ad un ulteriore manoscritto della "Libraria Ventimigliese" connesso principalmente all' indagine epigrafica dal titolo Ioannis Georgij Palseri, Epitaphia memorabilia Venetiarum, in 4° (p. 64 del "Repertorio Aprosiano") che offre il destro al "Ventimiglia" per scrivere di seguito nella stessa pagina questa notazione "Non mancano di simili memorie in molte Chiese di Genova, e specialmente in San Francesco di Castelletto, e nella facciata dell'Abbatiale di S. Matteo della nobilissima famiglia Doria [esposte però alle violenze del tempo che come scritto travolge nche i sassi e i marmi] Onde sarebbe prezzo dell'Opera, non perdimento di tempo il raccoglierle, e col mezzo delle Stampe publicarle a coloro, che non le hanno vedute, ne sono amusi.
Da questa esternazione deriva ad Aprosio la memoria di un'opera italiana redatta per la custodia e catalogazione di siffatto materiale antiquario, vale a dire di Giorgio Gualtieri, Siciliae obiacentium insularum et Bruttiorum antiquae tabulae cum animadversionibus... Georgii Gualtheri, Messanae : apud Petrum Bream, 1624 (p. 65 del "Repertorio Aprosiano") di cui riporta la "Lettera al Lettore" (metà p. 65) ove si celebrano le imprese editoriali dei sillogisti stranieri e in particolare di Ian Gruter alias Gruterus che realizzò l'immenso lavoro delle Inscriptiones Totius Orbis: constatazione che, quasi a testimoniare un'emulazione italiana delle opzioni tedesche ma a gratificarsi l'appoggio del potente fautore, lo porta consequenzialmente a valorizzare le opzioni culturali attivate dal Cardinale Francesco Barberini nipote di Urbano VIII che oltre alla stampa inaugurò la salvaguardia e la conservazione dei reperti marmorei rovinati o spezzati nel pavimento della Basilica di S. Pavolo oprando sì che tutte quelle memorie antiche "fussero raccolte nella miglior maniera, che fusse possibile, ed unite in volume si pubblicassero".
Cosa che -in questa iridescente giostra dei collegamenti per associazione di temi e idee- costituisce a suo modo un viatico per inserire fra questi grandi l'amico Ovidio Montalbani (sempre in fine p. 68 del "Repertorio") sia per segnalarne -sfruttando anche materiale epistolare- tanto i meriti quanto le sventure in rapporto al suo personale Museo (da non confondere con gli incarichi ufficiali visto che "Nel 1657 assunse la carica di custode del museo Aldrovandi, curando la pubblicazione della Dendrologia, ultimo volume dell’opera di Ulisse Aldrovandi ")- quanto per registrare alcune epigrafi da quello scoperte, salvate e faticosamente raccolte da distruzione e oblio = del cui Museo si parla -contestualmente a vari aspetti della sua poliedrica opera- in questa "Silloge di Autori Bolognesi" ma che fu accanto al "cremonese Lorenzo Legati specie in rapporto alla collaborazione verso sia il Museo del Cospi che verso quello dell'Aldrovandi"
La menzione di Ovidio Montalbani (vedi) come appena letto comportava quella pressoché contestuale di colui -Lorenzo Legati che amico e corrispondente (vedine qui la trascrizione delle lettere) di Aprosio e suo ospite in Ventimiglia vanamente cercò di salvaguardare da scontri di famiglia per ragioni ereditarie e conseguenti dispersioni "il Museo e la Libraria del Montalbani"- costituisce un rampino (come si diceva all'epoca) per agganciare la trattazione sulle raccolte antiquarie connesse sì ai reperti classici ma anche agli ancora misteriosi geroglifi egizi come ad altre enigmatiche scritture ancora quali le "Rune" nordiche trattate dal Wormius e sostanzialmente ad un discorso ancora più ampio da innescare in forza anche del contributo intellettuale del citato grecista cremonese Legati che come qui si legge non solo ne seguì a Bologna presso i Manolessi la stampa del repertorio della I parte della Biblioteca Aprosiana (da lettera III alle seguenti varie notizie) ma mise "il Ventimiglia" in contatto con Ferdinando Cospi "Marchese, Senatore e Balì d'Arezzo colui che progettò la realizzazione del
"Museo Cospiano annesso quello del famoso Ulisse Aldrovandi" = il Legati assieme a G. N. Cavana fu tra coloro che maggiormente erudirono l'Aprosio su tema delle raccolte d'arte e dell'antiquariato: così mentre il Cavana procurava autentiche rarità come la Ferrara d'oro di Antonio Libanori il Legati a livello di informazioni non fu da meno: attivò anche seppur con un successo purtroppo di breve durata la relazione aprosiana con Giulio Cesare Malvasia autore della Felsina Pittrice - anche se oltre a quanto scritto sopra e di seguito - in particolare giunge interessante questa lettera del Legati all'Aprosio del 1673 in merito ai rapporti tra l'Aprosio e gli intellettuali dell'area ligure con l'Accademismo dei "Gelati di Bologna"
Il massimo dell'impegno del Legati quale curatore editoriale restò sempre comunque nel giudizio aprosiano il già menzionato
"Museo Cospiano" -vedi il frontespizio della stesura curatane appunto dal Legati a riguardo dei primi 4 libri -
anche se per un'oggettività scientifica e critica che spesso viene ingiustamente obliata è corretto rammentare qui che data la morte del Legati nel 1675
il V libro o "Trattato degli Idoli" venne curato come qui si legge da S. Bonfiglioli
tramite il quale o verosimilmente il Cospi stesso una copia -a stampa finalmente compiuta nel 1677- venne inviata a Ventimiglia all'Aprosio.
Nel repertorio della Biblioteca Aprosiana rimasta inedita ma sulla cui uscita dai torchi nutriva ampie speranze Angelico Aprosio, oggettivamente anche per soddisfare la richiesta a suo tempo già avanzata dal Legati di ascrivere il Cospi nell'ambito elenco dei "Fautori dell'Aprosiana" (vedi) (e non a caso tuttora vi si conserva una copia del
"Museo Cospiano annesso quello del famoso Ulisse Aldrovandi" - qui digitalizzata da altra copia di biblioteca privata-
il cui omaggio il Legati anticipò con il donativo della sua opera Breve Descrizione del Museo... datata 1667) : l'eruditissimo agostiniano di Ventimiglia in merito ritenne doveroso annotare queste encomiastiche parole che se ben analizzate sono anche ulteriore dimostrazione di come "il Ventimiglia" soleva parcellizzare le opere sue edite ma non finalizzate alla maniera desiderata e soprattutto inedite (come appunto Le Antichità di Ventimiglia) = consapevole già ben prima che morisse il suo mecenate G. N. Cavana nobile genovese di quanto stesse diventando arduo il pubblicare e nel contempo di quanto fosse necessario per non naufragare nell'oblio cercare con ogni mezzo di farsi ricordare attraverso i torchi "perché una punta di penna il tempo uccide" .

***** - [TUTTAVIA APROSIO DEDICA CONSIDERAZIONI ORIGINALI ANCHE ALL'OPERA DEI COLLEZIONISTI ITALIANI E DEI PRIMI CATALOGATORI DI EPIGRAFI SEGNALANDO QUANTO SIA IMPORTANTE IL LORO LAVORO ATTESO CHE ANCHE LA PIETRA E IL DURO MARMO VIEN DIVORATO DAL TEMPO CRUDELE

4 -DA APROSIO A IUSTUS CRISTOPH BOHMER "PER UNA RINASCITA DELL'EPIGRAFIA ONORIFICA MODERNA DALLE ESPERIENZE DI GIOVANNI IMPERIALI - GIACOMO FILIPPO TOMASINI - LORENZO CRASSO AL CASO EMBLEMATICO DEL CONRINGIUS ED ANCORA AL PRIMO EPITAFFIO MURALE E CARTACEO IN VENTIMIGLIA, QUELLO DI ANGELICO APROSIO IL VENTIMIGLIA

5 - INTERESSI DI APROSIO SU SCRITTURE DECIFRABILI E NON DI ANTICHISSIMI REPERTI ARCHEOLOGICI LAPIDI, ANTICHE ISCRIZIONI, SIMBOLI ED ICONE: IN DETTAGLIO IL MISTERO DEI GEROGLIFICI
(DAI COLLEZIONISTI DEL NORD EUROPA AD OVIDIO MONTALBANI AD ATHANASIUS KIRCHER ED ANCORA AL GESUITA FRANCESE NICOLAS CAUSSIN)
[ DAL WORM (WORMIUS) AL BARTHOLIN = IL CORNO D'ORO DEI RE DANESI ]
* - [ THOMAS BARTHOLIN DALLA FAMIGLIA DANESE BARTHOLIN UN CEPPO DI SAPIENTI NORDICI FAUTORI DELLA "BIBLIOTECA APROSIANA DI VENTIMIGLIA" TRA SCIENZA, MEDICINA E ANTIQUARIATO = VEDI QUI DALLE OBSERVATIONES NOVAE DE UNICORNU = SCORRENDO L'INDICE MODERNO ANALIZZA MOLTEPLICI DISSERTAZIONI SU MONETE ANTICHE, GEROGLIFICI, RUNE, TESSERE, NUMISMATICA: VARIE FIGURAZIONI CULTURALI OVE COMPARE L'IMMAGINE SIMBOLO DEL "CORNO" E DELL'"UNICORNO", TRA TANTI VEDI QUI I CASI DI DIDONE DAL MUSEO APROSIANO E DI CANRAC = ATTILA FIGLIO DI VERGINE E DI UN CANE]

** - [MUSEI D'EUROPA = ESAME DI REPERTI VARI CONNESSI ALLA "CULTURA DELL'UNICORNO" MA ANCHE A OGGETTISTICA VARIA REALIZZATA CON MATERIALE CORNEO = Uso degli Unicorni presso genti diverse nel realizzare tazze - Dubbi sul Corno d'Oro - Marmo di Preneste - Vedi qui Conviti - Triclini - letti triclinari - Tazze cornee in uso presso gli antichi nei conviti ed anche Reperti Marmorei a Roma di Conviti Romani - Reperti conservati nel Palazzo del cardinale Mazarino - Strumenti musicali di materiale corneo = "Buccina cornea" - approfondisci: Corno - materiale corneo - materiali vari utilizzati in opere di idraulica - macchine idrauliche - apparecchi vari - strumenti musicali - strumentazione di uso diverso - oggettistica diversa ecc. - Macchine, Strumentazioni diverse e Tecnologia attraverso i millenni (indici di voci e di gallerie iconografiche) - gallerie iconografiche) - Anelli realizzati con materiale corneo - Cucurbitualae = ventose, coppete, strumenti medici cornei - Clisteri cornei - Corno come misura dei liquidi medicamentosi - opinione di Galeno - Diversità dei pesi - vasi realizzati con materiale corneo ed usati per conservazione di medicine = - vasi cornei per medicamenti- Corni negli ospedali - Corno di Amaltea - Corno Cereale e unguentario. Il corno può comparire sui tabernacoli? ]
*** - [TIBIA BOISSARDI DEL MUSEO DELL'ANTIQUARIO E COLLEZIONISTA JEAN-JACQUES BOISSARD]
**** - [ ARCHEOLOGIA E ANTIQUARIATO CLASSICO: IL CASO DI LORENZO PIGNORIA E DELLE OPERE DI "MOLOSSUS, FOSCHI, VALLENSE, GRATIANUS" ]
***** -[ ARCHEOLOGIA - CIVILTA' . FILOLOGIA CLASSICA (PP. 601 - 616 DELLA "BIBLIOTECA APROSIANA...)": DA "BASILIO FABRI" ED "AUGUSTO BUCONERO" SIN AL "LEGGENDARIO" CALEPINO, UNA VERA MINIERA DI AUTORI E DATI BIBLIOTECONOMICI]
****** -[ ARCHEOLOGIA - CIVILTA' . FILOLOGIA CLASSICA NEL COLLEZIONISMO APROSIANO = VEDI = Antonio Bosio, il "Colombo della Roma sotterranea", e lo studio delle catacombe ed ancora Aprosio pedagogo - insegnante durante il soggiorno a Venezia = arte dello scrivere, la scuola e l'istruzione, le biblioteche greco-romane e quelle "moderne" e finalmente Aprosio e alcuni "moderne edizioni" di autori classici quali Ateneo e Stobeo]
****** -[ FERRANTE IMPERATO E LA SUA HISTORIA NATURALE = NON SOLO CONSIDERAZIONI SCIENTIFICHE MA ANCHE LBRI SULLE TERRE CHE APPARTENGONO ALL'USO = II - DELLA PLASTICA E DELL'ARCHITETTURA MA ANCHE DELLE III - TERRE...CHE APPARTENGONO ALL'ARTE DEL GETTO ED ANCORA DI IV TERRE CHE APPARTENGONO ALL'USO DI PITTURA, & ALL'ARTE FULLONICA (SENZA ESCLUDERE LE V - TERRE PER QUANTO APPARTENGONO AD USO DI MEDICINA (SIA ANTICA CHE MODERNA)]
******* -LORENZO LEGATI L'ERUDITO DI CREMONA (VEDI QUI DA TESTO ANTICO I TEMPI DELLA SUA VITA) CHE AFFIANCANDO E POI IN QUALCHE MODO SOSTITUENDO IL MECENATE APROSIANO G. N. CAVANA: IL SUO SOGGIORNO PRESSO LA BIBLIOTECA DI VENTIMIGLIA = COME IL LEGATI NON SOLO SEGUI' LA PUBBLICAZIONE DELLA BIBLIOTECA APROSIANA PER I MANOLESSI A BOLOGNA (1673) MA AVVICINO' APROSIO ALL'ANTIQUARIATO E AI FERMENTI ARTISTICI BOLOGNESI DA GIULIO CESARE MALVASIA A FERDINANDO COSPI DI CUI IL LEGATI CURO' QUASI TUTTA LA STESURA DEL MUSEO COSPIANO ANNESSO A QUELLO DEL FAMOSO ULISSE ALDROVANDI (FATTA ECCEZIONE DATA LA MORTE PREMATURA DEL V LIBRO CURATO DA SILVESTRO BONFIGLIOLI) = VEDI QUI UNA LETTERA ESEMPLIFICATIVA DEI CONTATTI INTRATTENUTI DAL LEGATI PER L'APROSIO ED IL SISTEMA DI CORRISPONDENZA SEGUITO = VISUALIZZA INFINE LE LETTERE DEL LEGATI ALL'APROSIO ATTESTANTI LA MULTIFORME COLLABORAZIONE CULTURALE CHE EBBE CON "IL VENTIMIGLIA"]

******** -MUSEO DI ULISSE ALDROVANDI = SUE INTERAZIONI CON IL MUSEO COSPIANO = INTEGRAZIONI DOCUMENTARIE SULLE POSTAZIONI APROSIANE A RIGUARDO DEI DUE MUSEI E DEI LORO CURATORI

********* -MUSEO COSPIANO ANNESSO AL FAMOSO MUSEO DI ULISSE ALDROVANDI = TESTO INTEGRALMENTE DIGITALIZZATO CON INDICI E APPROFONDIMENTI TEMATICI

********** - (IL GIOVANE APROSIO: DALLA SCOPERTA DELLA TOPOGRAFIA DI ALBINTIMILIUM AL COLLEZIONISMO ANTIQUARIO: LA "MONETA/MEDAGLIA DI DIDONE" E LA "LUCERNA DEL DIO VULCANO") = INTEGRA IL TEMA CON LA DISSERTAZIONE SUL DE LUCERNIS DI FORTUNIO LICETI E SULLA POLEMICA LICETI/ARESI (ARESE) SULLE LAMPADE ETERNE - LUCERNE ETERNE

6 - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO "FAUTORE DELLA BIBLIOTECA APROSIANA DI VENTIMIGLIA"
* - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: DALLA TRAGEDIA ALLA COMMEDIA E QUINDI DALL'ATELLANA AL MIMO AL PANTOMIMO/PANTOMIMA SENZA DIMENTICARE LE VOCI CONCERNENTI CONFRONTO TRA TEATRO GRECO E ROMANO, ATTORI, PUBBLICO, INGRESSO AL TEATRO, TESSERE TEATRALI, MACCHINE GRADIMENTO DEGLI SPETTACOLI E VARIE = PER UN MODERNO APPROFONDIMENTO TERMINOLOGICO VEDI QUI QUANTO SCRISSE DELLE VARIE VOCI NEL SUO OTTOCENTESCO LEXICON F. LUBKER
** - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: ANFITEATRO E LUDI CIRCENSI: GLADIATORI, COMBATTENTI NELL'ARENA, CACCE E VENATIONES ECC.
*** - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: "TESSERE " PER VARI SERVIZI = TEATRALI, DI OSPITALITA', FRUMENTARIE, MILITARI, LUSORIAE ECC.
**** - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: "ANELLI " PER VARI SERVIZI = SERRAMENTI, USCI DI CASA, PORTE SEGRETE, PROIBITE E NON, SIGILLI, ACCREDITAMENTO SOCIALE, VALORE GUERRESCO, RAGIONI RELIGIOSE ECC. ECC.
***** - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: ACQUEDOTTI - PONTI - ARGINI - FORTIFICAZIONI ECC.
[APPROFONDIMENTO = "ODOMETRO" = STRUMENTO PER LA MISURAZIONE IN MIGLIA SIA PER LE STRADE TERRESTRE CHE PER I PERCORSI DI MARE]
****** - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: ABBIGLIAMENTO DEGLI ANTICHI ROMANI (CON CONTRIBUTI ANTICHI ALTERNATIVI E MODERNI INTEGRATIVI ANCHE ICONOGRAFICI SU VESTITI ED ALTRI INDUMENTI ED ACCESSORI, COMPRESI SCARPE E CALZARI SU USO DI COPRICAPO E CAPPELLO E SU COSMESI, QUINDI L'ARTE DEL DETERGERSI ED ANCORA ACCONCIATURA DEI CAPELLI)

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GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: TERME - COMPLESSI TERMALI.
******** - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: BANCHETTI - GASTRONOMIA = I LETTI TRICLINARI
********* - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: RICONOSCIMENTI = DISTINIZIONE FRA "TRIONFO" E "ORNAMENTI TRIONFALI"
********** - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: RITI FUNEBRI - ONORANZE FUNEBRI - FUNERALI, TOMBE E MONUMENTI - MANIFESTAZIONI DI LUTTO E COMPIANTO
(AD INTEGRAZIONE DI QUESTO ARGOMENTO VEDI QUI UN ALTRO AUTORE ASSAI STIMATO DALL'APROSIO VALE A DIRE JOHAN KIRCHMANN E LA SUA OPERA IN QUATTRO LIBRI DE FUNERIBUS ROMANORUM)
[ PER UN MODERNO APPROFONDIMENTO TERMINOLOGICO VEDI QUI QUANTO SCRISSE DELLE VARIE VOCI SUL PRECEDENTE TEMA NEL SUO OTTOCENTESCO LEXICON F. LUBKER = RITI FUNEBRI PRESSO I ROMANI - SEPOLCRO, SEPOLTURA, SEPOLCRI COMUNI, CIMITERI COMUNI - DEMONE - GENIUS - LARVAE/LEMURI - MANES ]
*********** - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI LE VOCI: SACRIFICI DEGLI ANTICHI ROMANI - ARUSPICI - AUGURI - SACERDOTI - VESTALI - SIBILLE - ORACOLI [Approfondimento = Etnico è un termine (si tratta di solito di un aggettivo, ma anche di un nome) indicante l’appartenenza a una nazione, un popolo, una regione, una città: ad es., romano in rapporto a Roma o milanese in rapporto a Milano. Parola di origine dotta, deriva dal gr. ethnikós = nazionale, pagano (tratto da éthnos "razza") attraverso il latino ecclesiastico [ ma non solo = vedi qui il Casali ed in particolare "i sacrifici degli etnici romani" da ethnicum = pagano (leggi qui il capitolo digitalizzato): senza dimenticare tuttavia che l'eternità di Roma non sarebbe poi stata garantita dalla fama del periodo degli ETNICI ma da quello dei CRISTIANI E DEL PONTIFICATO = asserzione quasi necessaria in un'epoca in cui, attesa anche la riforma di Lutero, qualsiasi studioso di antichità che non volesse intercorrere in problemi avrebbe dovuto attenersi a questa sanzione, prudenziale sia per le esternazioni a stampa che per i reperti museali raccolti e detenuti ]

************ - GIOVANNI BATTISTA CASALI, ANTIQUARIO E MUSEOGRAFO ROMANO LE SUE VARIE CONSIDERAZIONI SULLA CIVILTA' DI ROMA = VEDI QUI IL CAPITOLO SU: DE RITU NUPTIARUM E QUELLO SU DE IURE CONNUBIALI INTER CIVES ROMANOS E A FINE DI QUESTO CAPITOLO LA CONSIDERATIO REDATTA DAL CASALI PERCHE' I MODERNI CRISTIANI POSSANO TRARRE INSEGNAMENTI DAL MATRIMONIO DEI PAGANI UTILI AD EVITARE ALCUNI ERRORI E A GOVERNARE OTTIMAMENTE LA CASA, SPECIE DA PARTE DEL MARITO CHE NON DIVENGA "SCHIAVO" DI UNA MOGLIE PADRONA = DATA LA SCARSA TRATTAZIONE DEI TESTI MODERNI ANALIZZA QUI - DA PAGINA SPECIFICATAMENTE EVIDENZIATA- LE VOCI CINGULUM, CESTUM, ZONA = "FASCIA VERGINALE" - "CINTURA VERGINALE" - "SUO SCIOGLIMENTO DOPO LA STIPULAZIONE DELLE NOZZE" A FRONTE DEL RARO MA TESTIMONIATO "CONGEGNO FIORENTINO" - FRENO DELLA LASCIVIA - CINTURA DI CASTITA' D'EPOCA CRISTIANA NELL'USO DAL MEDIOEVO AL '600 SPECIE PER I VIAGGI DI DONNE IMPORTANTI (L'AMBIGUO ISTITUTO DELLA RESTITUTIO)
( ALTRE CONSIDERAZIONI SU RITI E ASPETTI DEL MATRIMONIO = VEDI ANCHE I CONTRIBUTI INTEGRATIVI DI FEDERICO LUBKER SULLE VOCI = MATRIMONIO - NOZZE (FORME DISTINTE DI NUPTIAE = "MATRIMONIO LIBERO E "MATRIMONIO RIGOROSO" = IN DETTAGLIO ALCUNI ASPETTI DEL SECONDO DAL BANCHETTO AL LANCIO DELLE NOCI ALLA PREPARAZIONE DELLE SPOSE AD ENTRARE NEL TALAMO NUZIALE) - CONFARREATIO - DIFFARREATIO - DIVORTIUM )

7 - APROSIO ED IL COLLEZIONISMO ANTIQUARIO ITALIANO = IL CONTESTO LIGURE - SABAUDO = ABATE CARLO PULLINI ANTIQUARIO, GEMMOLOGO, STUDIOSO DI ANELLI ANTICHI O DATTIOLOGIA ED ANCORA PADRE AUDIFREDDI DI SAORGIO ASTRONOMO MA DEL PARI ANTIQUARIO E GEMMOLOGO

8 - AMBROGIO BALBI DI GENOVA (LEGGI QUI DIGITALIZZATA LA SUA GRANDE SILLOGE SU LETTERATI LIGURI) DI A. BALBI LETTERATO E ANTIQUARIO CON ALTRI COLLEZIONISTI OLTRE CHE QUANTO SCRITTO A MARGINE DEL FRONTESPIZIO DELLA SILLOGE POETICA = VEDI POI QUI LA DIGITALIZZAZIONE INTEGRALE DELLE SUE OPERE ANTIQUARIE ED ARCHEOLOGICHE:
A - DISSERTAZIONI RIGUARDANTI IL CULTO DI VENERE ERICINA - B - DISSERTAZIONE SOPRA UNA LAPIDE INSCRITTA DA SILLA A VENERE ERICINA DIRETTA AGLI ACCADEMICI ETRUSCHI DI CORTONA

9 - FRANCESCO SAVERI MALPICA = DIGITALIZZAZIONE INTEGRALE DELL'OPERA: FAMOSI MONUMENTI DI TOSCANA E ROMA / DESCRIZIONI E OSSERVAZIONI DELL'ARCHITETTO FRANCESCO SAVERIO MALPICA, SALERNO, STABILIMENTO TIPOGRAFICO DI RAFFAELLO MIGLIACCIO, 1847

ADDENDA ET LOCALIA
* -
Giovanni Girolamo Lanteri storico ufficiale di Ventimiglia nel XVII secolo e relatore per la diocesi della stessa città per l'Italia Sacra dell'Ughelli: confutato da A. Aprosio in merito alla localizzazione del sito demico principale di Albintimilium
** - La Diocesi di Ventimiglia, la sua antichissima origine e la sua storia complessa quale Diocesi di Frontiera o come la chiamò Padre Valsecchi nel '700 Diocesi Usbergo = approfondisci qui il tema, anche di sovrapposizioni del cristianesimo al paganesimo e di strutture edili cristiane a complessi romani, studiando la digitalizzazione di quanto scrisse sulla Diocesi di Ventimiglia Padre G. B. Semeria nella sua opera del XIX secolo qui parimenti digitalizzata Secoli Cristiani della Liguria ossia Storia della Metropolitana di Genova, delle Diocesi di Sarzana, di Brugnato, Savona, Noli, Albenga e Ventimiglia
*** - Correzione nel repertorio della Biblioteca Aprosiana di vecchi errori filologici aprosiani in merito alla romanità ligure = ovvero la ritrattazione del caso della presunta ligusticità del poeta latino Persio siluppate dal giovane frate sulla scia di un' opera di Gasparo Massa
* - Inizio nel repertorio della Biblioteca Aprosiana, con le voci evidenziate in rosso come ovunque iperattive, della descrizione di Vintimiglia, Città antichissima della Liguria, posta poco meno, che negli ultimi confini dell'Italia
**** - Ancora nel repertorio della Biblioteca Aprosiana sulla base della cartografia classica e delle indagini di illustri filologi del mito che la scomparsa città di Templum possa esser identificaabile con l'altrettanto introvabile città di Albintimilium
***** - Vedi qui l' enigmatica lettera scritta da Aprosio poi inclusa nello Scudo di Rinaldo II, al nobile siciliano del ramo dei Conti di Ventimiglia, Giovanni Ventimiglia alla ricerca dei ruderi di Albintimilium che la città romana è dispersa come Troia e che i cittadini attuali di Ventimiglia possono dire Fuimus Troes dispersi come i Troiani: affermazione, piena di dissimulazione barocca, che Aprosio si occupò della ricerca di Ventimiglia Romana ma -cosa non vera- abbandonò da tempo l'indagine lasciando l'"arduo compito" a Don G. G. Lanteri
****** - Urbs Ingens est Albion Intemelium....Albintimilium è una città grande = riprendendo il geografo grego Strabone Aprosio formula -motivando anche la portata di quanto vide- l'ipotesi che il sito del principale complesso urbano di Ventimiglia Romana sia da ravvisare nella grande prebenda ecclesiastica di Nervia con grandi ruderi sepolti da tonnellate di sabbia eolica ma talora emergenti o per lavori o per piogge o soprattutto per tracimazioni del torrente/fiume Nervia = ruderi che Aprosio dichiara di aver visto e,oggettistica tra cui monete che, da quanto lascia intendere, Aprosio sembra aver raccolto e conservato
******* - Vedi qui il Nervia, fiume o gran torrente a suo modo "storico" ed a suo modo oltre che "devastante" in certi periodi persino "archeologo" per le tracimazioni che come scrisse Aprosio mangiavano gli argini ed esumavano reperti romani alla prebenda ecclesiastica con lo stesso nome e a quella di S. Vincenzo/S. Rocco e il cui letto e la foce sempre furon ribelli prima di un'arginatura efficiente
******* - Ancora nel repertorio della Biblioteca Aprosiana Aprosio cita G.G. Lanteri come studioso della romanità di Ventimiglia e teorico di una topografia diversa dalla sua (che è poi quella esatta in merito al complesso demico principale di Albintimilium) ma a prescindere che già in questa affermazione si intravede una critica al Lanteri le critiche diventano più evidenti laddove riferendosi all'Italia Sacra dell'Ughelli, agli errori che vi compaiono in merito alla Diocesi di Ventimiglia e alle lapidi romane rinvenute Aprosio demanda la responsabilità degli errori a chi all'Ughelli mandò la relatione che era il Lanteri: ed in effetti anche Padre Semeria sembra poter fruire di note vaghe per la Diocesi intemelia da quell'opera = modo molto barocco quello aprosiano cioè pregno di dissimulazione alla maniera di Torquato Accetto per non farsi nemici dicendone apertamente il nome o attaccandoli pubblicamente e specie per iscritto: cosa che ad onor del vero Aprosio aveva già potuto esperimentare ai tempi dell'erezione della sua Biblioteca [come quando chi non voleva la struttura gli aizzò contro quelli che lui chiama figliuoli della terra cioè popolani e villani del Contado -quelli che avrebbero ottenuto il distacco da Ventimiglia delle sue Otto Ville organizzatesi dal 1686, previo genovese consenso, per l'economico in una "Magnifica Comunità degli Otto Luoghi"- fatti convinti che i Nobili e il Parlamento intemelio tassandoli e non facendo quasi nulla per loro avesse soccorso economicamente il frate per realizzare la Biblioteca = erano motivazioni che funzionavano sempre, come funzionano tuttora, accusare -spesso a ragione- chi di fatto amministra di stornare fondi comuni per favorire una struttura a vantaggio specifico di pochi (nobili ed eruditi nel caso, ben poco a pro degli umili bisognosi invece di opere di pubblica utilità come quella di ben arginare i fiumi Roia e Nervia che nei periodi di mal tempo spesso tracimavano rendendo impraticabili le strade e impedendo ai "villani" di recarsi a Ventimiglia specie a foraggiarsi di vettovaglie al comunitario Magazzino dell'Ufficio dell'Abbondanza): Aprosio avrebbe potuto rispondere che a quanto risulta realizzò quasi tutto a sue spese ed al limite con il concorso conventuale ma preferì optare, con una certa eco di successo forse insperato, per una soluzione alternativa con un sottofondo economico = dire/scrivere che la Biblioteca sarebbe stata Pubblica e che gli umili e massime chi ne prendeva la parti, in quell'epoca di contenziosi legali tra Ville e Ventimiglia,.avrebbero potuto reperire nella sua "Libraria" utili libri di diritto che sarebbe stato possibile per loro acquistare e comunque oneroso andare a consultare]
******* -Nella descrizione di Aprosio la Strada Romana innanzi al Convento degli Agostiniani di Ventimiglia (clicca nella carta sul numero 7: numerazione iperattiva) = strada giudicata piccolo ricordo della vera strada romana la Iulia Augusta (vedi carte)
******** -Vedi qui il Breve Papale ottenuto da Aprosio per la salvaguardia della sua Biblioteca a Ventimiglia = la cui dotazione non era però solo di libri ma anche di una Pinacoteca (in piccola parte conservatavi) come pure di reperti archeologici e soprattutto di monete antiche perlatro già segnalate nel Museo Veneziano di Aprosio come nel caso - ma non solo, vedi immagine sopra - della moneta effigiante Cleopatra (registrata da T. Bartholin) = il Breve Papale aveva una specificità: solo per due biblioteche religiose fu formulato un Breve concernente il furto non solo di libri ma anche di "anticaglie"( così si definivano i reperti romani: non solo oggetti ma anche monete) e precisamente il Breve datato 24 settembre 1658 ed emesso da Alessandro VII per la Biblioteca di San Martino degli agostiniani eremitani di Segni e questo pressoché coevo e molto simile per la Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia
********* - L' antichissima Chiesa di San Michele, già convento benedettino con annesso ospedale per pellegrini della fede e titolare del possesso rurale di Seborga: ritenuta anche da Aprosio (p. 72 del suo "Repertorio"), per i reperti individuati nella cripta, già sede di un tempio romano dedicato ai Dioscuri, Castore e Polluce
********** - La Cattedrale, di struttura antica (p. 42 in fine del "Repertorio Aprosiano")
********** - Extra Moenia = a Bordighera l'antica Chiesa di S. Ampegli posta negli scogli sotto la Bordighera terra e la Chiesa di S. Maria Maddalena, che è la Parocchiale e d'argentaria, e d'altra supellettile sacra fare invidia alla Catedrale (p. 43 del "Repertorio Aprosiano")
*********** - Le antichità di Ventimiglia analizzate attraverso l'analisi di tutti i suoi Conventi e relative Chiese (da p. 44 a seguire del "Repertorio Aprosiano" con voci evidenziate con linea rossa -come al solito- iperattive)
************ - Critiche aprosiane avverso i frati per la scarsa o nulla sensibilità in merito alla conservazione dei beni culturali e dei reperti romani = Non m'è però nuovo, che li FF. [Frati: quasi tanti Galli di Esopo, poco curandosi di simili gemme [allude soprattutto alle epigrafi latine] le sogliono, come si fa d'ogn'altra più rozza pietra, mettere a rinfuso nella fabrica d'un muro = p. 38 del "Repertorio Aprosiano": evidenziata la frase con linea rossa iperattiva l'affermazione aprosiana [ può stupire che Aprosio si limiti a questa menzione non citando altre distruzioni locali soffermandosi su frati e non coinvolgendo il clero secolare (ma ritorniamo al punto prima segnalato di stornare odii ed opposizioni locali di vari religiosi che aveva esperimentato = per questo l'allusione ai frati di Ventimiglia viene stemperata dalla frase seguente che cita un caso di fratesche distruzioni/riutilizzazioni in un convento di Genova e poi un altro ancora in cui si menziona l'antiquario "Matteo Androvando" (Aldrovandi) parimenti testimone di simili scempii: = ma la "simulazione aprosiana per cui elogiando talora si fanno sottintendere i difetti" si inarca occultamente dopo la citazione dell'Aldrovandi (fine pagina 38) e viene recuperato il Soprani (Scrittori della Liguria) che riporta, come scrivendo a Paolo Moneglia la lettera Ad Italos, & Ispanos, il grande umanista fiammingo Giusto Lipsio, elogiando il genovese Girolamo de Franchi Conestaggio scrisse = "(trad. dal latino)"...Da ogni epoca la vostra Italia diede moltissimi ingegni, e li rese grandi e celebri: fai in modo che anche il tuo genio venga ascritto tra questi grandi, e che lo stesso accada pure per i Liguri vostri di maniera che rientrino in questa italica fama. Hai senza dubbio tra i tuoi compatrioti alcuni che eccelsero od ancora eccellono e tra di loro hai anche uno scrittore di Storia Lusitana [appunto il de Franchi] che mi sembra davvero prudente, ed onesto e tante altre cose buone ancora).
Clicca qui per leggere integralmente questo testo e le aggiunte relative che qui avrebbero occupato eccessivo spazio
Non è quindi da escludere (anzi sulla base delle ultime acquisizioni sarebbe stucchevole escluderlo) che sapesse molto di più sul destino di reperti di romanità, sia per vista diretta sia per altrui relazioni: e del resto certe dimenticanze paiono volute nel testo del "Repertorio", certo sulla viciniore area di S. Rocco ai Piani di Vallecrosia (già S. Vincenzo e prebenda episcopale) dove stando anche ad immagini antiquarie dovevano parimenti esser affiorati per le tracimazioni del Nervia (vedi cartografia) presso la Chiesa (vedi) dei reperti e manufatti romani distrutti o riutilizzato al modo che accusa i frati del suo e dei tempi precedenti nelle strutture murarie come peraltro nell'areale tra la Chiesa di S. Andrea e soprattutto la Chiesa di S. Pietro di Camporosso e cosa ancor più eclatante -tra le tante lapidi poi recuperate (vedile distinte per ordine e tipologia)- il caso della stessa Cattedrale di Ventimiglia - ove seppur utilizzata come scalino al modo in cui la vide e la descrisse ai primi del 1800 D. Bertolotti in questa sua importante opera (relazione simile a quella che dell'uso della lapide diede il Navone nella sua quasi coeva opera Passeggiata per la Liguria Occidentale) stava la lapide a Giunone Regina oltre ad una presumibile iscrizione a Pompeo Magno -di individuazione assai più recente- secondo accreditate interpretazioni proveniente da qualche monumento celebrativo di Pompeo Magno eretto, verso il I - II secolo d.C., da qualche membro della locale Gens Pomponia che ritenne doveroso celebrare il personaggio cui in qualche modo legava le proprie origini e per cui ai tempi dello scontro con Cesare a Ventimiglia avvenne un fatto clamoroso terminato in un omicidio a danno di chi ospitò nella propria casa Cesare = omicidio commissionato da membri della locale e potente fazione pompeiana contro cui si ebbe quella insurrezione popolare ricordata ancora nel motto cittadino. Civitas ad Arma Iit.
************* - Critiche aprosiane avverso i pubblici amministratori di Ventimiglia per la scarsa o nulla sensibilità in merito alla cura e titela dell'ambiente, specie in merito agli impaludamenti e alle tracimazioni (p. 61 del "Repertorio Aprosiano": evidenziata la frase con linea rossa iperattiva)
************** - [ Bertolotti digitalizzazione de Viaggio nella Liguria Marittima = vedi qui l' apparato culturale, collezionistico e museale di Genova dal XVII secolo ai primi del XIX]

*************** - [ Giacomo Navone in una sua operetta (Passeggiata per la Liguria Occidentale fatto nell'anno 1827...) entro la qui digitalizzata lettera XIV trattante un'escursione da Ventimiglia a Camporosso e Vallecrosia sino a San Biagio trasse occasione di parlare più estesamente di Giuseppe Luigi Biamonti (vedi) facendo anche un riferimento all'assai meno noto Padre Vitaliano Macario (vedi), pedagogo di professione ai tempi della dominazione francese che merita d'esser tuttora ricordato per l'erezione sulla Cima della Crovairola (già ritenuta sede parziale della più vasta "Armantica") con la citazione dei rinvenimenti di materiale romano da lui effettuati ma anche da altri eruditi del celebre "borgo delle rose"]
**************** - [Capo Don - Stazione Stradale di Costa Beleni/Balenae = i rinvenimenti archeologici secondo la "Relazione del Canonico Lotti" ai primi del XIX secolo = per quanto, qui come altrove, dato l'irrigidimento dei rapporti tra Stati e Chiese dal '700 all'800 il fiorente collezionismo che dal tardo rinascimento all' epoca barocca aveva sfidato molte regolistica canonica fu spesso condizionato dal timore ecclesiastico di imbattersi in reperti romani lascivi spesso distrutti o che mettessero in discussione verità ritenute indiscutibili e quindi sottratti alla pubblica disanima: sì da causare la dispersione di molto materiale ]
***************** - [Vedi l'inizio degli scavi archeologici a Ventimiglia Romana nel XIX secolo ed in particolare l'incontro a Ventimiglia in cui l'archeologo G. Rossi mostrò a Teodoro Mommsen le sue scoperte: incontro riassunto in questa lettera che il Rossi scrisse al Mommsen tenendo a rammentargli con onestà intellettuale il ruolo avuto per indirizzare le sue ricerche da ciò che scrisse nel '600 biblioflilo e collezionista A. Aprosio]

****************** - [ analizza anche la particolare lettera scritta dal Canonico Giovanni Francesco Aprosio a G. Rossi il 5/VIII/1891 su un Chiesa paleocristiana a Nervia di Ventimiglia poi diruta per devastazioni e vetustà e finalmente eliminata del tutto nel 1836 per realizzare la "Strada della Cornice" (Odierna Aurelia )]
******************* - [UN ASPETTO LINGUISTICO E SEMANTICO DELL'IMPORTANZA DELLA DOCUMENTAZIONE PRODOTTA DALLE RICERCHE EPIGRAFICHE = DAI TRIA NOMINA DELL'IMPERO DI ROMA ALLA VALENZA STORIOGRAFICA DEI "COGNOMI" IN ETA' CRISTIANA (CASISTICA PROPOSTA = INDICI = ALL'ORIGINE DEL SIGNIFICATO DEI NOMINA ROMANA E DEI COGNOMI/COGNOMINIZZAZIONE CRISTIANA)]


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