cultura barocca
VENTIMIGLIA

VENTIMIGLIA

[CONSULTA QUI GLI EVENTI ANCHE SUL PIANO DELLA "STORIA GENERALE"]

VENTIMIGLIA IERI E OGGI: CENNO ALL'EVOLUZIONE STORICO-URBANISTICO DELLA CITTA'

SUNTO DELLA STORIA E DELL'INSEDIAMENTO DI VENTIMIGLIA.

LE ORIGINI E LA CIVILTA' ROMANA

AGRONOMIA, PASTORIZIA, VITICOLTURA, OLIVICOLTURA ECC.: UNA STORIA ECONOMICA CHE RISALE NEL BUIO DI EPOCHE REMOTE

DAL TARDO IMPERO AL MEDIOEVO

L'AVVENTO DELLA REPUBBLICA DI GENOVA

EPOCA DELLE CROCIATE E DEI PELLEGRINAGGI DI FEDE

VENTIMIGLIA E CIRCONDARIO FRA XIII E E XV SECOLO.

VICENDE STORICHE DI VENTIMIGLIA E TERRITORIO: CARATTERISTICHE DELL'AMMINISTRAZIONE DELLA CITTA'.

VENTIMIGLIA E SUO TERRITORIO PASSANO SOTTO AMMINISTRAZIONE DEL BANCO DI S.GIORGIO

CONTRASTI TRA VENTIMIGLIA E LE SUE VILLE ORIENTALI: L'AMMINISTRAZIONE DEL BANCO DI SAN GIORGIO

TEMPI DIFFICILI, CALAMITA', SUPERSTIZIONI E LOTTE DI RELIGIONE: TRA XVI E XVII SECOLO

VENTIMIGLIA TRA GLI OBBIETTIVI DELLE GUERRE DI INVASIONE DEL PIEMONTE

LA RIVOLTA DELLE VILLE ORIENTALI: LA COMUNITA' DEGLI OTTO LUOGHI

LA GUERRA DI SUCCESSIONE AL TRONO IMPERIALE

DALLA RIVOLUZIONE FRANCESE ALL'IMPERO DI NAPOLEONE

LA RESTAURAZIONE: L'AVVENTO DELLA CASA SAVOIA

VENTIMIGLIA TRA '800 E '900: UN VIAGGIO DI IMMAGINI









-: I PRIMORDI E LA CIVILTA' LIGURE PAGENSE: IL MITO DI "INTEMELION"

-LA CONQUISTA ROMANA E LA PROGRESSIVA ROMANIZZAZIONE DELLA CITTA'

-LA RIORGANIZZAZIONE DI AUGUSTO: I "DESTINI FRONTALIERI" DEL MUNICIPIO ROMANO DI VENTIMIGLIA

-SVILUPPO DI UN CENTRO URBANO ALLA FOCE DEL NERVIA

-I RISULTATI DI UNA PACE PROSPEROSA: LA SOCIETA' DEL BENESSERE E I PRODOTTI DELLA RAFFINATEZZA IMPERIALE.

-I PRIMI SECOLI DELLA STORIA DI VENTIMIGLIA ROMANA E DEL MUNICIPIO DI ALBINTIMILIUM

-LE ISTITUZIONI DEL MUNICIPIO ROMANO DI ALBINTIMILIUM

-GLI ABITANTI DELLA CITTA' ROMANA: IPOTESI DI RICOSTRUZIONE DELLE COMPONENTI DEMOGRAFICHE, SOCIO-ECONOMICHE, ISTITUZIONALI, IMPRENDITORIALI E RELIGIOSE

-SVILUPPO COMMERCIALE E MERCANTILE DELLA CITTA': I VANTAGGI DELLA POSIZIONE FRONTALIERA

-L'IMPREVEDIBILE CRISI DEL IV SECOLO

-PROVVEDIMENTI RIPARATORI DELL'IMPERATORE DIOCLEZIANO

-DOPO LA CADUTA DELL'IMPERO D'OCCIDENTE BARBARI E BIZANTINI SI CONTENDONO LA CITTA'

-L' OCCUPAZIONE LONGOBARDA VII-VIII SECC: VENTIMIGLIA TRA BIZANTINI, LONGOBARDI E FRANCHI: L'IPOTESI DELLE DUE VENTIMIGLIE).

-L'AVVENTO DEI FRANCHI: IL SACRO ROMANO IMPERO.

-I CONTI DI VENTIMIGLIA.

-UNA STORICA CASATA FEUDALE IN LIGURIA OCCIDENTALE: I "CONTI DELLA LENGUELIA".

-L'AVVENTO DI UNA GRANDE CASATA SIGNORILE IN VAL NERVIA: I DORIA DI DOLCEACQUA.

-VERSO L'ESPERIENZA DEI LIBERI COMUNI.

-L'AGRO VENTIMIGLIESE DISPUTATO FRA LE GRANDI POTENZE: LOTTE DI POTERE FRA GUELFI E GHIBELLINI, ANGIOINI ED ARAGONESI.

-UNA GRANDE POTENZA SI AFFERMA IN LIGURIA: LA REPUBBLICA MARINARA DI GENOVA

-LA DIFFICILE CONQUISTA GENOVESE DEL PONENTE LIGURE E DEL TERRITORIO DI VENTIMIGLIA IN PARTICOLARE.

-I TRE GRANDI CONFLITTI DI VENTIMIGLIA CONTRO GENOVA: LA DRAMMATICA CAPITOLAZIONE

-IL XIII SECOLO: TRA CROCIATI, TEMPLARI E PELLEGRINI DI FEDE IN VENTIMIGLIA E VILLE SI INTENSIFICA LA VITA DI RELAZIONE.

-OSPEDALI E LUOGHI DI RICOVERO IN VENTIMIGLIA E VILLE PER PELLEGRINI DI FEDE, CROCIATI, CAVALIERI, TEMPLARI, OSPITALIERI, GEROSOLIMITANI ECC..

-LE VIE DEI PELLEGRINI: IMPORTANZA DEI PONTI (IL PONTE ANTICO SUL ROIA E IL PONTE IN LEGNO SUL NERVIA).

-OSPEDALI E LUOGHI DI RICOVERO IN VENTIMIGLIA E VILLE PER PELLEGRINI DI FEDE, CROCIATI, CAVALIERI, TEMPLARI, OSPITALIERI, GEROSOLIMITANI ECC..

-AD VISITANDUM, LA GUIDA DEI PELLEGRINAGGI SANTI: VENTIMIGLIA E VILLE, UNO DEI NODI VITALI DEL FLUSSO DI FEDELI PER I LUOGHI SANTI SIN AL GRAN GIUBILEO DA PAPA BONIFACIO VIII.

-XIII-XIV SEC. E GLI ULTIMI SCONTRI PER LA SUPREMAZIA: UN TIRANNO DI VAL NERVIA = IMPERIALE DORIA, LE SUE TRAGICHE IMPRESE E IL SACCHEGGIO DI ROCCHETTA NERVINA.

I FRANCESCANI IN VAL NERVIA: IMPORTANZA DELLA LORO CASA NELLA CITTA' DI VENTIMIGLIA.

LA PACE DI LAGO PIGO TRA GUELFI E GHIBELLINI E L'OPERA DEI FRANCESCANI.

-VENTIMIGLIA NEL XIV SECOLO: UNA CARTA DEL TEMPO PER STUDIARNE LA TOPOGRAFIA E IL COMPLESSO DEL SISTEMA DIFENSIVO.

-LA CONDIZIONE DI VENTIMIGLIA E DELLE SUE VILLE NEL DOMINIO DELLA REPUBBLICA DI GENOVA.

-VICENDE STORICHE DI VENTIMIGLIA E SUE VILLE RURALI NEL DOMINIO DI GENOVA.

-L'AVVENTO E LA CRESCENTE POTENZA DELLA CASA DEI GRIMALDI DI MONACO.

-LA GIURISDIZIONE DEL CAPITANATO DI VENTIMIGLIA E VILLE NEL DOMINIO DI GENOVA.

-VENTIMIGLIA NELL'APPARATO GENERALE (AMMINISTRATIVO, GIURISDIZIONALE E POLITICO) DI GENOVA.

-AMMINISTRAZIONE POLITICA DEL CAPITANATO DI VENTIMIGLIA E VILLE.

-DISCUTIBILE AMMINISTRAZIONE ECONOMICA DI VENTIMIGLIA E VILLE: UN PARLAMENTO TROPPO PARZIALE!.

-GENOVA SI LIBERA DAL DOMINIO FRANCESE MA PER PAGARE I DEBITI DI GUERRA CEDE PER CIRCA MEZZO SECOLO L'AMMINISTRAZIONE DI VENTIMIGLIA E VILLE AL BANCO DI S.GIORGIO: I PESSIMI FRUTTI DI UNA CATTIVA GESTIONE ECONOMICO-POLITICA!.

-IL VENTIMIGLIESE NEL CONFLITTO TRA FRANCESCO I DI FRANCIA E CARLO V DI SPAGNA: LA POSIZIONE POLITICO-MILITARE DI ANDREA DORIA

-IL PARLAMENTO DI VENTIMIGLIA IMPONE NUOVE FORTI TASSE A SCAPITO QUASI PRINCIPALMENTE DELLE VILLE PER CORREGGERE I DIFETTI DELL'AMMINISTRAZIONE DEL BANCO.

-LA MICIDIALE TASSA SUL PESCATO: SCONFORTO DEI VILLANI, SPECIE DEI BORDIGOTTI!.

-IL PARLAMENTO INTEMELIO FA ARRESTARE I "MARINARI" CHE NON RISPETTANO LA "TASSA SUI PESCI".

-"GIUDICATI E CONDANNATI IN QUANTO REI SENZA DISCOLPE": GLI EFFETTI DELLA TEMIBILE GIUSTIZIA DEL DIRITTO INTERMEDIO.

-POVERTA', MALATTIE ED EMIGRAZIONI SERPEGGIANO PER IL CAPITANATO DI VENTIMIGLIA E VILLE.

-L' EMIGRAZIONE IN CORSICA: LA RIFONDAZIONE DI "PORTOVECCHIO" CON IL TOPONIMO DI "VENTIMIGLIA LA NUOVA".

-...MA ANCHE IN CAMPO SANITARIO IL PARLAMENTO DI VENTIMIGLIA PERPETRA INGIUSTIZIE A DANNO DEI VILLANI.

-TRA TANTE CALAMITA' AVVAMPANO LA SUPERSTIZIONE E IL TERRORE DELLE STREGHE: DEGENERA LA CONDIZIONE DELLA DONNA SCHIACCIATA DA PREGIUDIZI ED ARCAICI TABU'...!.

-...E NEL PONENTE LIGURE, COME IN TUTTA EUROPA, FIAMMEGGIA LA RIVOLTA DEI PROTESTANTI: LA SEVERA RISPOSTA DELLA CHIESA ROMANA E' UN AMMONIMENTO ALLA RETTITUDINE MA SPESSO DIVIENE UNA MINACCIA CHE SCONVOLGE....

-MA LE SVENTURE NON HANNO FINE...ARRIVANO ANCHE I TURCHI A GENERARE TERRORE, A FAR SCHIAVI E RAZZIE!: SI RINNOVA LA PAURA D'ANTICHE BARBARIE E SI EDIFICANO TORRI E FORTI ARMATI A GUARDIA DEL MARE

-GLI EVENTI PIU' SIGNIFICATIVI DELLA GUERRA DEL 1625 TRA GENOVA E STATO SABAUDO.

-GRAVI ROBLEMI DI VETTOVAGLIAMENTO E SCONTENTO POPOLARE: LA STESURA DI "NUOVI CAPITOLI DELL'UFFICIO DELL'ABBONDANZA".

-1672: NUOVO CONFLITTO TRA REPUBBLICA GENOVESE E PIEMONTE.

-UNA "RIVOLTA AUTORIZZATA": L'ISTITUZIONE DELLA "MAGNIFICA COMUNITA' DEGLI OTTO LUOGHI

LA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA: LA "PEREGRINAZIONE DELLA SANTA SINDONE DA TORINO A GENOVA"

-META' XVIII SEC.: LA GUERRA DI SUCCESSIONE AL TRONO IMPERIALE.

-INIZIATIVE VITTORIOSE DELL'ARMATA FRANCO-SPAGNOLA: DISTRUZIONE DEL CASTELLO DI DOLCEACQUA, CONQUISTA DI ONEGLIA.

-LA RISCOSSA DELL'ARMATA AUSTRO-PIEMONTESE.

-IL GIGANTESCO SISTEMA DI FORTIFICAZIONI AUSTRO-PIEMONTESE TRA NERVIA DI VENTIMIGLIA E LA MEDIA VAL NERVIA

-LA RIVOLUZIONE FRANCESE

-I FRANCESI INVADONO LA LIGURIA: LE SPEDIZIONI VERSO L'ONEGLIESE, LA VALLE DELL'ARROSCIA, LA VIA DEL NAVA

-L'ASTRO DI NAPOLEONE

-LA PRIMA CAMPAGNA D'ITALIA

-LA SECONDA CAMPAGNA D'ITALIA

-LA DOMINAZIONE FRANCESE

-LA RESTAURAZIONE E DOMINAZIONE SABAUDA FIN ALL'UNITA'.

-I PERCORSI NUOVISSIMI: DALLA STRADA DELLA CORNICE ALL'AURELIA E LA REALIZZAZIONE DELLA STRADA FERRATA.

-TRA '800 E '900 LA "NUOVA VENTIMIGLIA": UNA BREVE ESCURSIONE FOTOGRAFICA ATTRAVERSO LA CITTA'

-Altura degli Intemeli (come detta il nome ligure-romano Albintimilium: che il moderno glottologo interpreta come un TOPONIMO LATINO derivato per alterazione dalla lingua del sostrato senza tener più conto delle fantasiose interpretazioni erudite su un eroe eponimo antiromano, tal "Intemelion") si sviluppò a Nervia sull'altura di Colla Sgarba.
La gente degli Intemelii od Intimilii partecipò in tutto e per tutto a quella sorta di federazioni di più genti che costituì la massima espressione organizzativa pluritribale fra le tante genti che costituivano il variegato complesso della CIVILTA' LIGURE PAGENSE.



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Dopo la CONQUISTA ROMANA si eresse una città quadrata e cinta da mura al terminale del Nervia.
Con l'integrazione tra Liguri e Romani e soprattutto grazie alla lunga e proficua Pace di Augusto (che fissando i confini tra Italia e Gallia Narbonese fissò anche la giurisdizione del municipio di Albintimilium che finì per essere importante area di transizione e confine situata tra occidente e oriente, quasi nel cuore dell' IMPERO DI ROMA) la città romana di Nervia in certo qual modo "capitale del municipio si espanse, con suburbi o periferie, verso Sanremo e Mentone.
La CITTA' ROMANA, evolutasi nel piano di Nervia sulle fondamenta delle piccola città quadrata eretta ai tempi della conquista, si espanse velocemente risalendo con l'impianto demografico verso settentrione sin a fondersi con il complesso della VECCHIA CITTA' LIGURE che a sua volta andava degradando dal culmine naturale di COLLA SGARBA.
Si costruirono VILLE URBANE, INSULAE (in qualche modo prossime alle odierne strutture condominiali), acquedotti e fontane, un foro pubblico, un TEATRO e una struttura termale: molti reperti testimoniano l'agiatezza della città fra il I ed il III sec. d.C. e, qui, a titolo esemplificativo si possono proporre sia i MOSAICI curati fin nei DETTAGLI.
Divenne un'importante stazione mercantile con un attivo porto alla foce del Nervia.
I benestanti di Albintimilium fruivano di oggetti pregiati (risultanze di un'elevata qualità di produzione artigianale) e di un tenore di vita elevato. Nei primi decenni del '900 l'archeologo Barocelli rinvenne nella necropoli nervina oggetti in oro e argento, fibulae, collane e anelli.
Il più eclatante ritrovamento fu (1917, tomba 145 ) quello di un SERVIZIO DA VIAGGIO IN ARGENTO: ma non si possono dimenticare una splendida PATERA VITREA, una COPPA COSTOLATA VITREA ed altri OGGETTI DI VARIA ELEGANZA [senza escludere un SIGILLO di ottima fattura (assai ambiti anche in contesto esoterico per i POTERI LORO ATTRIBUITI per antichissima tradizione) certo connesso alla grande tradizione romana degli ANELLI (DATTILIOLOGIA) [argomento di studio su cui ebbero grande rilievo STUDIOSI SABAUDI COME IL PULLINI E L'AUDIFREDDI DI SAORGIO, oggi purtroppo misconosciuti] e frutto di un' INTENSA COMMERCIALIZZAZIONE e scoperti, spesso come arredi funerari, nelle NECROPOLI.
Il primo a far cenno, contro l'opinione corrente che la voleva sottostante alla città medievale, del reale sito dell'insediamento di Ventimiglia romana e dei possibili tesori che il terreno che la ricopriva andava celando fu nel '600 Angelico Aprosio come può leggersi nel suo repertorio biblioteconomico a pagina 74: Aprosio, fuor di dubbio, fu il primo ad intuire la esatta locazione della città romana di Ventimiglia e da quanto si può leggere in una lettera indirizzata a Giovanni Ventimiglia è da credere che non solo fosse giunto a conclusioni più pregnanti di quanto abbia voluto lasciar credere ma che, anche dallo spunto lasciato nel suo citato repertorio biblioteconomico, abbia nella gioventù (solo?) raccolto oggetti di pregio dalla necropoli orientale di Ventimiglia Romana: in tale contesto non sembra strano che l'erudito intemelio abbia goduto di una fama da collezionista ed antiquario su cui non sembra soffermarsi volentieri (pur lasciando qualche interessante traccia delle sue investigazioni) ma che emerge dagli scritti di altri, specificatamente dalle notazioni di autori nordeuropei.
Certo tutto sarebbe forse più semplice da interpretare se un'opera, di cui l'erudito intemelio ha parlato sempre poco, Le Antichità di Ventimiglia non fosse andata perduta o come ho ipotizzato non fosse stata variamente assimilata entro opere diverse e poi edite: le ragioni di un graduale abbandono aprosiano per gli interessi archeologici sulla città natia e sulla sua storia romana non sono facilmente decrittabili.
Potrebbero anche risiedere nella volontà di non entrare in urto con il religioso regolare intemelio Giovanni Girolamo Lanteri: che tra parentesi godeva non solo in città ma nell'ambiente letterario e storiografico di una solida reputazione al punto che era sato scelto da svolgere da intermediario per le notizie storiche sulla diocesi intemelia e sul suo retroterra storico a pro della stesura di un'opera monumentale quale fu l' Italia Sacra... di Ferdinando Ughelli collaborando con un, talora discusso ma certamente importante in ambito culturale e storico, referente dell'Ughelli per l'Italia di Nord-Ovest, vale a dire il sabaudo Teofilo Rinaldo = Teofilo Raynaud.
L'Aprosio registrò una lacuna in merito alla segnalazione di una lapide romana all'interno dell Italia Sacra ma non incolpò dell'errore l'Ughelli; in effetti non citò nemmeno il Raynaud e quantomeno il Lanteri: tuttavia per concatenazione logica la trasmissione del presunto errore doveva essere addebitata a chi esercitava le investigazioni in loco, cioè Giovanni Girolamo Lanteri.
Il fatto che non si sia sbilanciato può esser dipeso da tanti fattori, non ultimo la sua vita non sempre facile per la salvaguardia dell'appena eretta biblioteca per vari tipi di opposizioni ancor più di religiosi che di laici: per lui che in fondo era un rimpatriato poteva esser scomodo farsi altri nemici oltretutto in un'epoca difficile e perigliosa per la stessa Ventimiglia.
Ma altre ragioni ancora potevano risiedere in questa scelta del silenzio in merito ai rinvenimenti archeologici; nel passo sopra esposto l'erudito intemelio parla di vari ritrovamenti di romanità ma non del suo comportamento nei riguardi degli oggetti. Si sapeva comunque che la sua biblioteca era una struttura polivalente (libreria, quadreria, nummoteca, raccolta di oggetti ar4cheologici) alla stregua di quanto lui stesso ammirava nella raccolte del bolognese Ovidio Montalbani o in quella del milanese Manfredo Settala: qualora fosse emerso o, anche contro il vero, si fosse pensato che i reperti archeologici o la nummoteca, più o meno chiaramente citati dal Breve papale di Innocenzo X, in gran parte li avesse raccolti nell'area di Nervia avrebbe avuto non pochi problemi a fronte del capitolo della Cattedrale di Ventimiglia, stante il fatto che (anche se naturalmente nulla esisteva -come per molto non sarebbe esistito- a tutela dei rinvenimenti archeologici) quel materiale lo avrebbe in qualche modo tolto senza giustificazione alla Chiesa intemelia atteso il fatto che lo aveva individuato (e raccolto?), per sua stessa ammissione, nella prebenda ecclesiastica di Nervia (una delle otto grandi proprietà ecclesiastiche in cui era stato diviso il territorio intemelio sin dal XIII secolo), prebenda per giunta caratterizzata oltre che da proprietà rurali da insediamenti diversi come i resti di qualche ospedale duecentesco e sicuramente di una chiesa a Nervia, come evidenziato da un documento del 4 marzo 1616.
Cosa che fuor di dubbio non gli avrebbe giovato nell'intrattenere, come al contrario fortemente voleva, ottimi rapporti con il Vescovo intemelio e naturalmente tutti i canonici.

Altri vantaggi a Ventimiglia romana erano poi offerti dall'essere l'ultimo municipio amministrativamente italico e quindi importante area di transizione del TRAFFICO STRADALE, con vari mezzi tra cui una notevole tipologia di CARRIAGGI, che procedeva sul grande complesso viario della Julia Augusta la moderna strada inaugurata da Augusto fra il 13 ed il 12 a.C.: contemporaneamente la città era in rapporto con il tragitto mare-monti che si identificava col tragitto della via romea che si inerpicava attraverso la VALLE DEL NERVIA strada cui peraltro giungeva una trasversale da Baiardo a sua volta in collegamento col percorso alternartivo costa-monti che risaliva l'Argentina dall'omonima valle cui fanno oggi capo Arma di Taggia e Taggia stessa.
Sita in un'AREA VITALE dell'IMPERO la città di VENTIMIGLIA ROMANA patì una prima DEVASTAZIONE BARBARICA AD OPERA DEGLI ALAMANNI nel III secolo d.C.: l'IMPERO era però ancora troppo potente per non porre rimedio a queste gravi ma casuali incursioni.
Il IV secolo fu anche per Ventimiglia Romana un'EPOCA DI CRISI: epoca caratterizzata da una progressiva decadenza rispettico all'agiatezza del I Impero come gli archeologi hanno rivelato grazie ai loro scavi nell'impianto urbano ove invece che a nuove edificazioni la manodopera locale pare aver lavorato soprattutti ad opere, neppur convincenti, di restauro.
Per un po' pose rimedio all'anarchia, che contrapponeva nugoli di aspiranti al trono, l'energia militare e politica di DIOCLEZIANO che istituì il complicato sistema di governo della TETRARCHIA.
Le postulazioni più esaustive sulla fine, più lenta di quanto un tempo si pensasse, della città romana di Ventimiglia e conseguentemente sullo sviluppo sempre più significativo di un complesso demico sull'altura del Cavo, a ponente del corso del fiume Roia, sono da attribuire a Daniela Gandolfi che, studiando la complessissima genesi storica ed architettonica della CATTEDRALE INTEMELIA, ha finito per redigere pagine sostanziali sul non insignificante TRAMONTO DELLA "CITTA' ROMANA", seguendo proprio le tracce dell'erezione di luoghi cultali paleocristiani.
Dopo qualche secolo le INVASIONI DI ALTRI BARBARI furono inarrestabili: anche contro la LIGURIA COSTIERA per quanto difesa dalle fortificazioni e dalla FLOTTA dell'IMPERO DI BISANZIO parte superstite e longeva dell'Impero romano.
Dopo i secoli bui del MEDIO EVO (quando la popolazione abbandonò la città romana per rifugiarsi -più che contro i BARBARI per difendersi dai SARACENI- sull'altura ben protetta della città medievale) e dell'EPOCA FEUDALE (caratterizzata dall'egemonia dei CONTI DI VENTIMIGLIA, sui ruderi del cui castello sorge dal 1668 il convento delle Canonichesse Lateranensi) si ebbe la FASE COMUNALE.
Nel XIII sec. [dopo aspra lotta e il martellamento cui la sottopose il comandante genovese Lotaringo di Martinengo dalle alture di S.Giacomo, Maure e Siestro e infine piegata con l'impaludamento del porto canale del Roia (base sicura per la flotta da guerra intemelia)]la città fu conquistata da Genova che per portare a termine l'impresa aveva dovutoi impiegare notevoli forze, occuppando tutte le alture tra il Nervia ed il Roia.
Il fatto che Genova abbia dispiegato tale sforzo militare -cosa per lei inconsueta- e che non abbia mai concesso nulla -se non militarmente contrastata- a nemici ed "amici" è prova dell'importanza che attribuì sempre a questa sua base fortificata di frontiera, purtroppo anche tormentata da guerre ed invasioni.
Infatti data la posizione strategica della città e del suo territorio, molte GRANDI CASE l'avrebbero contesa alla REPUBBLICA e spesso sul territorio si sarebbero concentrati conflitti militari e diplomatici, a partire da quelli che contrapposero le fazioni dei GUELFI e dei GHIBELLINI.

Divenne quindi CAPITANATO DI VENTIMIGLIA E SUO DISTRETTO ed entrò a far parte del complesso COMPLESSO SISTEMA AMINNISTRATIVO, POLITICO E GIURISDIZIONALE del DOMINIO di Genova: anche se nella I metà del XVI secolo, essendo in crisi economica Genova, il territtorio intemelio, per saldare gravi debiti, fu concesso all'amministrazione del BANCO DI S. GIORGIO emanazione della grande finanza delle supreme case patrizie della Repubblica.
Quando il Capitanato tornò a Genova la situazione generale era grave: pareva quasi accerchiato da una situazione disperata e disperante, che oscillava tra il timore dei PIRATI TURCHESCHI, l'avanzare di CARESTIA E PESTILENZA, il diffondersi di vari terrori per STREGHE E MAGHI, soprattutto la drammatica confusione difronte al SERPEGGIARE della RIFORMA PROTESTANTE e CONTRORIFORMA CATTOLICO-ROMANA.
Il ceto dominante dei nobili locali o Magnifici risiedeva nel quartiere, poi sestiere, "Piazza" di Ventimiglia medievale il cui locale Parlamento, importante per l'amministrazione economica del territorio, fu spesso in disaccordo coi "popolari" e soprattutto coi "rustici" delle "ville rurali" che a fine '600 avrebbero, dal Senato genovese, ottenuta l'autonomia economica e fiscale da Ventimiglia ritenuta troppo esosa.
Ventimiglia seguì quasi sempre i destini di Genova: anche dal punto di vista religioso la Cattedra ventimigliese si ispirò ai dettami suggeriti dall'ARCIDIOCESI GENOVESE che, in conformità con le scelte politiche e religiose della SIGNORIA visse l'esperienza della RIFORMA PROTESTANTE con un netto rifiuto delle dottrine di Lutero, partecipando anzi vivamente al programma della Controriforma di Trento e soprattutto collaborando fattivamente in sitonia col nuovo potente ordine dei GESUITI.
In particolare fu coinvolta nei due conflitti col Piemonte combattuti per il possesso di zone strategiche nell'area importante dell'Oltregiogo per cui i Savia cercavano di aprirsi una strada al mare ed ai suoi porti: la prima guerra scoppiò nel 1625 mentra la seconda avvenne nel 1672 e le sue conseguenze furono alla base della vittoriosa rivolta delle ville orientali contro Ventimiglia e alla creazione della MAGNIFICA COMUNITA' DEGLI OTTO LUOGHI.
Sempre seguendo le vicende genovesi il Capitanato di Ventimiglia conobbe altre vicende guerresche nel XVIII secolo.
Durissima per il territorio fu la GUERRA DI SUCCESSIONE AUSTRIACA di metà XVIII sec.) cui succedettero periodi di fortuna e di difficoltà.
Ventimiglia sarebbe quindi diventata Comune autonomo dopo la RIVOLUZIONE FRANCESE E LE IMPRESE DI NAPOLEONE.
Caduto Napoleone, in seguito ai deliberati del Congresso di Vienna (1815), la Repubblica di Genova fu soppressa ed il suo territorio venne ASSEGNATO al Piemonte sabaudo.
Lo sviluppo urbano e demografico di Ventimiglia nella piana tra i corsi d'acqua del Nervia e del Roia si ebbe dall''800 ed in particolare dalla II metà dopo la realizzazione della Strada della Cornice (oggi "Aurelia") e della Strada ferrata con la Grande Stazione ferroviaria internazionale che resero intensi i traffici e potenziarono il ruolo frontaliero della città.

Il SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DELLE VIRTU' è uno dei tre SANTUARI LIGURI DI GROTTA ma non si tratta, come nel caso del SANTUARIO DI ARMA DI TAGGIA (o al limite di S.AMPELIO DI BORDIGHERA) una GROTTA prossima al mare.
Essa sorge infatti in altura, quasi di rimpetto alla CITTA' MEDIEVALE, gravitante da levante sul FIUME ROIA: non lontano dalla sede del SANTUARIO sorge peraltro quell'ALTURA MONTANA che nel bene e nel male ha segnato molti destini di VENIMIGLIA.
Tuttavia come quello di ARMA DI TAGGIA anche questo SANTUARIO VENTIMIGLIESE trarrebbe origine da una leggenda secondo cui un quadro raffigurante la VERGINE ED IL BAMBINO sarebbe stato trovato da un contadino verso il 1520 sui prati circostanti la COLATA DI ROCCIA DI PUDDINGA QUATERNARIA nella quale si trova la grotta che ospita il SANTUARIO: l'immagine sacra sarebbe stata consegnata ai monaci del locale CONVENTO AGOSTINIANO DELLA CONSOLAZIONE ma sarebbe andata presto perduta e quindi miracolosamente rinvenuto sui prati circostanti l'incredibile rocca di puddinga quaternaria.
Come è spesso narrato per l'erezione di qualche altro SANTUARIO quei religiosi e la popolazione decisero allora di lasciare la prodigiosa immagina nel sito che aveva scelto come dimora: si limitarono a a edificare un altare nella grotta scavata entro la roccia viva e a porvi sopra l'immagine che subito divenne oggetto di venerazione.
La fede popolare sarebbe in poco tempo tanto aumentata, e tanti sarebbero stati gli ex voto per grazia ricevuta, che si provvide nel 1575 ad un ampliamento del riparo: successivamente nel 1625 la nobile famiglia locale dei Galleani fece un legato agli Agostiniani per la celebrazione di una messa al primo sabato di ogni mese ed in tutte le festività della Madonna.
La vicenda, come lascia anche intendere G.Meriana, si colloca storicamente in un periodo complesso e difficile per la CHIESA DI ROMA: quello connesso alla RIFORMA LUTERANA ED ALLA CONTRIFORMA CATTOLICA: un momento storico in cui gli ORDINI RELIGIOSI DELL'EPOCA MEDIEVALE furono affiancati da nuove fondazioni religiose per vari aspetti più pronte ad affrontare la drammaticità degli eventi del XVI secolo.
E tra queste fondazioni quella degli AGOSTINIANI si dimostrò fra le più efficienti: non a caso verso la fine del '400 era stato eretto a VENTIMIGLIA il CONVENTO AGOSTINIANO DI NOSTRA SIGNORA DELLA CONSOLAZIONE e gli stessi AGOSTINIANI ai primi del XVII secolo avrebbero sostituito di DOMENICANI nella gestione spirituale e temporale del CONVENTO A DOLCECAQUA di NOSTRA SIGNORA DALLA MUTA (propriamente intitolato a S.MARIA).
Gli AGOSTINIANI (ed ancor più i GESUITI espressione massima delle riforme del CONCILIO DI TRENTO) avrebbero rappresentanto la punta di diamante, sotto il profilo intellettuale e dell'attivismo, della risposta della CHIESA DI ROMA alle nuove ERESIE.
Peraltro questi NUOVI ORDINI andavano dimostrando una capacità di inserimento nel tessuto socio-culturale e di adattamento alle situazioni storiche di crisi che era ormai sconosciuta agli ORDINI MONASTICI TRADIZIONALI.
Non bisogna peraltro dimenticare che l'esplosione del culto per il SANTUARIO ventimigliese cadde nel 1575 in un periodo decisamente drammatico per il CAPITANATO DI VENTIMIGLIA come per tutto il DOMINIO GENOVESE.
Per un imprevedibile ACCORDO DIPLOMATICO CON LA FRANCIA il potente IMPERO TURCO DI SOLIMANO IL MAGNIFICO aveva mandato la sua FLOTTA OCCIDENTALE ad aggredire ROCCAFORTE DI NIZZA ma gli assedianti non si limitarono ad azioni di guerra ed invstirono in pratica tutti i centri del PONENTE LIGURE per far saccheggi.
Senza una flotta adeguata contro tale nemico la REPUBBLICA DI GENOVA escogitò un sistema di DIFESA FORTIFICATA: ma poiché le opere andavano alla lunga le INCURSIONI TURCHESCHE si protrassero a lungo dagli anni '40 del XVI secolo a tutto il 1570: la situazione di estrema crisi sconvolse le popolazioni che, paventando il mitico pericolo dei SARACENI si affidarono volentieri alla fede e si consegnarono alla pietà di questi NUOVI VIGOROSI ORDINI.
Le iniziative di fede si estrinsecarono in varie maniere ma tra queste, come si può notare studiando i SANTUARI DEL PONENTE LIGURE, con l'EREZIONE DI NUOVE CHIESE votate partcolarmente alla VERGINE.
Del resto erano tempi oscuri e presto, a fra sentire sempre più stretta l'esigenza di un'intina comunione con la PIETA' DIVINA, sarebbe intervenuto l'orrore per un nuovo micidiale pericolo: la PESTE.
Il SANTUARIO VENTIMIGLIESE avrebbe perduto il suo ruolo carismatico solo coll'avvento della RIVOLUZIONE FRANCESE CON TUTTE LE SUE CONSEGUENZE.
Con la soppressione del CONVENTO AGOSTINIANO il SANTUARIO iniziò una decadenza inarrestabile.
Prese a rifiorire solo dopo la CADUTA DI NAPOLEONE e con le SANZIONI DEL CONGRESSO DI VIENNA: da allora rimase una costante nel cuore dei Ventimigliesi e, riaperto al culto nel 1815, fu ulteriormente ingrandito e la sua fama continuò attraverso gli anni rimanendo vivissima ancora ai giorni nostri.

Il SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE VIRTU' fu peraltro un punto di riferimento per la popolazione dell'importante paese di AIROLE in val Roia.
A metà del 1800 tuttavia poiché per la popolazione era disagevole raggiungere Ventimiglia e quindi l'aspra località di Siestro (cosa già fatta valere dalla Comunità di Airole nel 1801) il Parroco di Airole G.B.Borfiga con l'ausilio di tutti i suoi fedeli riuscì a realizzare il SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE eretto proprio di rimpetto al nucleo di AIROLE e compiuto nel 1899.
Consacrato a distanza di oltre un secolo dalla sua ideazione, cioè L'11-X-1908, il SANTUARIO DI N.S.DELLE GRAZIE fu rivisitato architettonicamente nel 1933 e sulla sua facciata venne collocata una statua in marmo, proveniente da Verona, che rappresenta la VERGINE FRA DUE ANGELI.



-LA SCOPERTA DELLA CITTA' ROMANA DI VENTIMIGLIA NELLA PIANA DI NERVIA: DA ANGELICO APROSIO A GIROLAMO ROSSI











1)AREA AMMINISTRATIVA DEL MUNICIPIO INTEMELIO.

2) IL NOME DEL MUNICIPIO.

3)L' ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA DEL MUNICIPIO.









STRATIFICAZIONE E QUALIFICAZIONE SOCIALE DI "ALBINTIMILIUM" SECONDO LA DOCUMENTAZIONE EPIGRAFICA SCOPERTA:

4)GLI ABITANTI DI "ALBINTIMILIUM": IL LAPIDARIO INTEMELIO COME CHIAVE DI LETTURA, TIPOLOGIA DELL'ONOMASTICA LATINA, I NOMI INDIVIDUATI, I COGNOMI INDIVIDUATI, I RISCONTRI CON L'AREA DELLA IX REGIONE AUGUSTEA E DI ALTRE REGIONI ITALICHE.

5) I MAGISTRATI: DUOVIRI, EDILI, SENATO DECURIONALE, CORPORAZIONI / CONSORTERIE / UFFICI.

6) I SACERDOTI: I CULTI, L' ENIGMA DEI TEMPLI, LAPIDI VOTIVE AGLI DEI, LE NECROPOLI URBANE E SUBURBANE: ALCUNE IMMAGINI DI SEPOLCRETI MONUMENTALI.

7)SOLDATI E FUNZIONARI IMPERIALI: PIASTRINE DI RICONOSCIMENTO, MILITARI E GRADUATI, PRETORIANI, LEGIONARI, MAESTRI DEI GLADIATORI, PREFETTI, M. EMILIO BASSO E I SUOI ALTISSIMI GRADI, MILITARI E NON.









-LA CONQUISTA ROMANA E IL LENTO PROCESSO DI ROMANIZZAZIONE.

- CONSEGUENZE DEL SOGGIORNO DI CESARE A VENTIMIGLIA ROMANA (SCONTRI DI PARTITO FRA CESARIANI E POMPEIANI): CONCESSIONI DI CESARE VINCITORE.

-L'OPERA DI AUGUSTO
-A) LA VITTORIA SULLE GENTI ALPINE.
-B) NUOVI CONFINI D'ITALIA.
-C)AREA AMMINISTRATIVA DEL MUNICIPIO INTEMELIO.
-D) IL NOME DEL MUNICIPIO.
-E)L' ORGANIZZAZIONE DEL MUNICIPIO.
-D)OPERE SOCIALI E PUBBLICHE: LA PACE AUGUSTEA SIMBOLEGGIATA NEL TROFEO DELLA TURBIA) .
-F)ATTIVITA' ECONOMICHE

-DRAMMATICO INTERREGNO DEL 68; I 3 IMPERATORI

- LA PRIMA DISTRUZIONE DI VENTIMIGLIA ROMANA NEL CONFLITTO TRA OTONE E VITELLIO

- GIULIA PROCILLA E C. GIULIO AGRICOLA

- GIULIO AGRICOLA CONQUISTATORE DELLA BRITANNIA SI ADOPERA PER LA RICOSTRUZIONE DI VENTIMIGLIA ROMANA, "PATRIA" DELLA MADRE.

-LA PROSPEROSA PACE IMPERIALE [CARTA "ATTIVA" DELL'IMPERO DA AUGUSTO A TRAIANO]

-COMPLESSO URBANO/ MONUMENTI
A) IL TEATRO.
B) LE TERME.
C) IL LUPANARE NELLA VILLA.
D) IL SISTEMA INSEDIATIVO "CONDOMINIALE" DELLE INSULAE.
E)LE NECROPOLI E LA VIA DEI SEPOLCRI.

-STRATIFICAZIONE E QUALIFICAZIONE SOCIALE DI "ALBINTIMILIUM" SECONDO LA DOCUMENTAZIONE EPIGRAFICA SCOPERTA:
A) GLI
ABITANTI DI "ALBINTIMILIUM": IL LAPIDARIO INTEMELIO COME CHIAVE DI LETTURA, TIPOLOGIA DELL'ONOMASTICA LATINA, I NOMI INDIVIDUATI, I COGNOMI INDIVIDUATI, I RISCONTRI CON L'AREA DELLA IX REGIONE AUGUSTEA E DI ALTRE REGIONI ITALICHE.
B) I MAGISTRATI: DUOVIRI, EDILI, SENATO DECURIONALE, CORPORAZIONI / CONSORTERIE / UFFICI.
C) I SACERDOTI: I CULTI, L' ENIGMA DEI TEMPLI, LAPIDI VOTIVE AGLI DEI, LE NECROPOLI URBANE E SUBURBANE: ALCUNE IMMAGINI DI SEPOLCRETI MONUMENTALI.
D) SOLDATI E FUNZIONARI IMPERIALI: PIASTRINE DI RICONOSCIMENTO, MILITARI E GRADUATI, PRETORIANI, LEGIONARI, MAESTRI DEI GLADIATORI, PREFETTI, M. EMILIO BASSO E I SUOI ALTISSIMI GRADI, MILITARI E NON.
E)UFFICI E ASSOCIAZIONI: VENTIMIGLIA ROMANA NELL'ORBITA DELLA SCUOLA MEDICA CLASSICA [STUDI SU VELENI E ANTIDOTI, IL MITO DELL'ANTIDOTO UNIVERSALE, IL "SILFIO">SUPREMO MEDICAMENTO DELLA TERAPIA ROMANA.

-RAFFINATEZZA DI VITA (GASTRONOMIA - MODA - ABBIGLIAMENTO) E OGGETTI PREZIOSI IN VENTIMIGLIA ROMANA: I MOSAICI.
OGGETTISTICA VARIA: VASI ED UNGUENTARI - STATUETTE FITTILI VOTIVE E NON - LAMPADE - LUCERNE

-ACQUEDOTTI PUBBLICI E LA LORO FONTE DEL RIO SEBORRINO: LA GALLERIA DI CAPTAZIONE DELLE ACQUE E IL "CASTELLO DELL'ACQUA" PER IL RIFORNIMENTO IDRICO DELLA CITTA'.

- COMPLESSO PORTUALE: IL SISTEMA DI CONTROLLO CONTRO IL RISCHIO DEI NAUFRAGI> GLI APPRODI DEL NERVIA E DEL ROIA.

-TRAFFICO COMMERCIALE VIARIO E NAVIGAZIONE MERCANTILE: IL MUNICIPIO DI ALBINTIMILIUM> IMPORTANTE NODO VIARIO COMMERCIALE, AREA MERCANTILE DI TRANSIZIONE, DI DOGANE E DI "ORGANISMI BANCARI".









... Albintimilium è una città grande...
scrisse
Strabone quasi duemila anni fa.
Per vari aspetti aveva ragione: il territorio amministrativo di spettanza del municipio imperiale dalla "capitale nervina" si estendeva fino a Monaco, penetrava saldamente nell'interno ligure sino ai limiti del Cuneese e fissava nell' area dell 'attuale Sanremo i suoi confini orientali.
L'odierna Ventimiglia, nel nome alterato ma mantenuto attraverso i secoli e soprattutto nella sostanza giurisdizionale sancita dalla cinta muraria o pomerio, era di fatto la capitale dell'omonima e ben più vasta entità amministrativa che, secondo una partizione di tipo diocesano o provinciale, coinvolgeva vari altri centri, destinati molto tempo dopo ad avere nome e storia autonomi, quali, tra tanti, Mentone, Roquebrune, La Turbie, Saorge, Bordighera, Camporosso, Dolceacqua, Vallecrosia con tutto il suo retroterra e via discorrendo.
In questo lavoro si sono volute riannodare le fila di un proliferare di luoghi e centri di vita tali da suggerire a Strabone l'idea di un'unica vasta città dipartentesi dal corpo compatto di Ventimiglia per tutto il tessuto municipale sotto la forma di insediamenti ora esili orà più sostanziosi, sempre in contatto fra loro in virtù di una rete viaria assai evoluta sotto l'aspetto tecnico e caratterizzata dalla presenza di ville pseudourbane o rurali, a volte relativamente isolate ma circondate da giardini, campi se non da edifici minori.
In effetti se la località intemelia di Nervia conserva monumenti importanti di epoca romana e se gli scavi archeologici vi hanno evidenziato tracce addirittura sontuose di vita sociale e di relazione, il suburbio di questa "capitale" (grossomodo la periferia o, se usiamo un'equivalente accezione usata già da Nino Lamboglia, il Pagus Civitatis) non manca di "segnali" importanti lasciati dalla civiltà imperiale, che talora sfuggono per il relativo isolamento ma che sorprendono ed affascinano se vengono posti in relazione tra loro e con il centro principale, nella volontà di ricostruire una mappa ed una topografia del municipio romano.
Albintimilium, inteso sotto il più corretto profilo giuridico di "vasto complesso amministrativo", risulta ad analisi compiuta un'area straordinariamente densa, compatta e ricca di ricordi di romanità, nodo di interminabili traffici tra Italia e Gallie come tra Piemonte e Liguria, luogo di incontro tra culture greco-orientali, centroitaliche, pedemontane, franco-iberiche e poi germaniche.