cultura barocca
Redazione testi ed informatizzazione multimediale a cura di Bartolomeo Ezio Durante

INDICE DEL III LIBRO
1 -
Continuazione dell'Opera, e Divisione delle Cose Artifiziose contenute in questo Libro - Cap. I
[ Approfondimento redazionale = "Cose Artifiziose" dall' Antichità Greca e Romana" sino ai tempi moderni (la potenza di parole, sigilli, amuleti, anelli, simboli ecc. = Indici a scorrimento) = nello specifico del campo tecnologico analizza invece Macchine, Strumenti, Applicazioni di varia Tecnologia procedendo dalla Romanità in poi anche per via di comparazione (Indici a scorrimento): questo libro III è forse il più variegato ed anche pepato se vogliamo di tutta l'opera del "Museo Cospiano" e la ragione è probabilmente legata al fatto che Lorenzo Legati, autore non, come erroneamente quasi sempre si scrive, di tutto il "Museo Cospiano" ma dei primi 4 libri di maniera che dopo la sua morte nel 1675 a redigere il V libro ovvero il Trattato degli Idoli, con maggior moderazione, dato pure la sua superiore avversione verso l' idolatria e in forza anche di un tipo di scrittura più piano e forse scorrevole ma di sicuro meno iridescente, potremmo dire meno "aprosiano", il Marchese Cospi chiamò il revisore dei libri per il S. Ufficio, pur erudito di buon livello, vale a dire S. Bonfiglioli]
2 - De' Libri, Volumi, Carte, e Scritture Esotiche - Cap. II
[ Approfondimento redazionale = L'autore enfatizza l'importanza della confezione dei libri e alla loro conservazione ma non fa molti cenni al materiale scrittorio europeo, alla confezione della carta, all'evoluzione delle Biblioteche dalla Romanità ai suoi tempi (lacuna che qui si colma) = egli indulge a parlare piuttosto di Varie ipotesi sull'invenzione della scrittura e dei materiali scrittori, di Libro Cinese e materiale scrittorio cinese, in particolare del celebre Libro Messicano con geroglifici ( tuttora custodito presso la Biblioteca Univ. di Bologna = la dimestichezza con i reperti del "Nuovo Mondo", la futura America si legge peraltro da diversi fattori come per esempio la descrizione del Gallo d'India) di Tipi di Carta Esotica = ad ulteriore integrazione v'è poi da dire che = Ferrante Imperato e la sua Historia Naturale nel Libro XXVIII - Nel quale si contiene la riconoscenza di alcune piante, & animali: & l'istoria de quali è stata da gli altri meno osservata. Con aggiunta à ciascheduna pianta delle annotationi fatte dal Signor Gio. Maria Ferro speciale alla Sanità parla dei diversi tipi di inchiostro indiano = precisamente inchiostro indiano rosso e inchiostro indiano nero sistemati nei loro contenitori]
3 - De gli Strumenti Matematici, Astronomici, Geometrici - Cap. III

4 - De gli Horiuoli - Cap. IV
[ Approfondimento redazionale = vedi qui la "la memoria e il tempo": calendario, ora, cronografia, mnemotecnica, clessidra, meridiana fissa, meridiana portatile, orologio e sua storia (indice tematico e ipertestuale)]

5 - De gli Strumenti Ottici, d'acciajo, di Cristallo, e di Vetro - Cap. V

6 - De gli Strumenti Fisico-Matematici, & altre cose di Cristallo, e di Vetro - Cap. VI
[ Approfondimento redazionale = in merito ai vari tipi di strumenti di cui sopra anche al numero 3 visualizzane qui l'indice (a scorrimento tematico e ipertestuale)]

7 - De gli Strumenti Musicali - Cap. VII
[ Approfondimento redazionale =Musica e Strumenti Musicali (indice a scorrimento tematico e ipertestuale)]
8 - De gli Strumenti Bellici in genere. Che cosa habbiano da far con le Muse, quando, e da chi, e perché inventati? - Cap. VIII
[ Approfondimento redazionale = Eserciti, armi bianche, armi da getto, armi da fuoco: artiglierie ed armi individuali, armi da assedio, regolamenti e altri testi di argomento militare di varie epoche qui digitalizzati. = Indici a scorrimento)]
9 - Delle Armi da difesa - Cap. IX
10 - Delle Armi da offesa, e prima delle Clave, Magli, Picchi, Acce, o Scuri, & Aste - Cap. X
11 - Delle Spade, e Pugnali diversi - Cap. XI
[ Approfondimento redazionale = di tutte queste armi si offre qui un indice i cui collegamenti rimadano a voci specifiche delle singole armi, collettive e non]
12 - De' Coltelli diversi da sacrifizio, da Mensa, e d'altri usi - Cap. XII
[ Approfondimento redazionale = in questo contesto il Legati evidentemente su suggerimento del Cospi allega anche un presunto pugnale magico (vedi: il nome lo propone l'autore) e quindi due secespitae o pugnali sacri romani da sacrifici il cui uso attribuisce ai Pontefici, ai Sacerdoti Flamini ed alle Flaminicae (per approfondire = "Sacrifici degli Antichi Romani" (testo antiquario digitalizzato) nell'interpretazione dell' Antiquario G. B. Casali = vedi poi anche qui le voci "Sacerdoti, Divinazione, Aruspicina ecc. ecc." = vedi poi ancora di seguito De' Sacrificii e de' Profani Sacerdoti Antichi / Continuazione dell'Opera entro il V Libro del Museo Cospiano annesso a quello del famoso Ulisse Aldrovandi in merito alle due parti del Trattato degli Idoli ovvero I - De gli Dij dell'Asia, e dell'Egitto e quindi II - De gli Dij Greci, e Latini / Continuazione dell'Opera ) = l'accurata descrizione del Cospi registrata dal Legati non impedisce dal credere che, oltre che dai riti sacrificali della classicità greca e romana, entrambi siano stati attratti dalla recente decstizione dei più cruenti rituali sacrificali dei popoli precolombiani: specie Aztechi (vedi) di cui si legge nella Storia Antica del Messico di Alvaro Torozomoc ( sul tema è comunque da rammentare che il grande naturalista cinquecentesco Ferrante Imperato nella sua monumentale Historia Naturale (vedi qui gli Indici Moderni e la sua digitalizzazione) aveva già parlato comunque entro il libro XXV di un particolare minerale da lui detto "Vetro Fossile degli Americani" (Vedi) = da identificare verosimilmente con l'ossidiana che appunto è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapido raffreddamento delle lave.All'interno dei vulcani le temperature e le pressioni sono così elevate da fondere i silicati dando origine alla lava. La lava a contatto dell'aria, si raffredda molto rapidamente dando origine all'ossidiana. Il veloce raffreddamento non consente agli atomi di ordinarsi per formare un cristallo. L'ossidiana è un vetro naturale, del tutto simile a quello di produzione umana. È utilizzata per fabbricare collane preziose e in passato punte di armi: Plinio la chiamò lapis obsianus o obsidianus in onore di un certo Obsius o Obsidius, che citò la pietra per primo in alcune zone dell'Etiopia. Alcuni ritrovamenti fanno ipotizzare la conoscenza della pietra in epoca antica: gli antichi Egizi usavano l'ossidiana per fabbricare scarabei e sigilli mentre in America centrale veniva utilizzata dalle civiltà precolombiane oltre che per varia oggettististica anche per confezionare armi taglientissime) ]
13 - De gli Archi, Balestre, Faretre, e Saette - Cap. XIII

[ Approfondimento redazionale = vedi qui la Balestra e quindi la battaglia che ne sancì in qualche modo la fine in forza dell'efficienza micidiale dell'Arco Gallese]
14 - Delle Armi da Fuoco, e cose ad essi spettanti - Cap. XIV
[ Approfondimento redazionale = Armi da fuoco (indice - sequenza di immagini) vedi anche armi da fuoco consentite ed armi da fuoco proibite (coi relativi bandi di legge): approfondisci inoltre un tema tanto curioso quanto importate vale dire il giudizio di medici e chirurghi (specificatamente dei "vulnerari" o medici di guerra) se sia più semplice trattare le ferite da armi bianche o armi da fuoco]
15 - Di varie Spoglie Militari, & altre Cose tolte a' Turchi nella presa di Clissa, e nell'assedio di Zomonicco del 1647 - Cap. XV

[ Approfondimento redazionale = i presupposti l' invasione Araba e Saracena: "L'uragano venne dal deserto, luogo spaventoso (Sebeos)" (l'antemurale dell' Impero di Bisanzio e la prima arma di distruzione di massa il fuoco greco o "fuoco sacro" = le Crociate e l'arresto dell'espansionismo arabo e quindi la dispersione dei Saraceni con la conseguente riapertura dei grandi tragitti della Fede Cristiana compresa una variante della via Romea o Francigena che dall'Ospizo del Cenisio portava a S. Pietro di Novalesa e, attraversata l'area pedemontana, superava l'oltregiogo e attraverso la via del Nervia raggiungeva Ventimiglia, i suoi porti, i suoi ospizi e le altre diramazioni verso le Spagne, Roma e la Terrasanta) e le conseguenze ancor più drammatiche = una guerra senza fine tra Occidente ed Oriente, tra Cristianesimo e Impero Turco (la Bulla Cruciatae): vedi poi qui ancora di seguito Aprosio Cavaliere Aurato e Conte Palatino: i suoi rapporti con gli Ordini Cavallereschi (in particolare coi Gerosolomitani: da Carlo dei Conti della Lengueglia a Giacomo Bosio) per poi integrare, e presupponendo sempre il tema epocale dell' "incomprensione" sostenuto dal grande islamista Aldobrandino Malvezzi, analizzare in questo altro importantissimo settore la "Sublime Porta" e l'immenso Impero Turco attraverso anche la digitalizzazione delle poche relazioni esaurienti]
16 - D'alcuni Strumenti di ferro di figura, ò d'uso singolare - Cap. XVI

[ I Approfondimento redazionale = fra quelli che l'autore definisce "Strumenti d'uso singolare" non stupisce che il Legati, comunque al pari del Cospi, legato allo Spirito Controriformista alla realtà dei Libri Proibiti e all'esigenza dell'Imprimatur e soprattutto al teorema del Doppio Foro comportante l'applicazione della Tortura Inquisitoriale -ferma restando che (prescindendo dal discorso spesso trascurato della Legge dello Stato e quindi della Rota Criminale le cui procedure erano parimenti temibili) l' Inquisizione Romana (la cui iridescente essenza e la funzione catartica si sublimavano nell' indubbiamente spaventosa appariscenza degli ATTI DI FEDE OD AUTO DA FE' (che tanto hanno inciso sulla coscienza delle collettività e conseguentemente su una letteratura ottocentesca sviluppatasi sul contesto ancora più esteso degli "SPETTACOLI DI GIUSTIZIA") tuttavia non era probabilmente più severa della meno nota perchè più variegata Inquisizione dei Riformati: peraltro sostenuta da una letteratura documentaria coeva e posteriore assai meno eclatante si astenga dalla citazione che parecchi di questi strumenti di ferro erano di fatto reperti di strumenti di tortura come nel caso delle due mani o tenaglie di ferro che implicitamente rimandano a vari tipi di strumenti coercitivi (vedi) = comunque colpisce il lettore esperto e non -quanto di fatto risulti simile ad uno strumento di tortura- un oggetto museale ben descritto ed enfaticamente definito "Freno della Lascivia (per le donne) nome che il Legati attribuisce a quello strumento dai tanti nomi [abbastanza comune "il Congegno Fiorentino" ma in ambito riformato e/o protestante per quanto spesso si pensi il contrario, data la più accentuata sessuofobia e misoginia, esistevano le ancora più terribili "Mutande contro la Lascivia" (sempre per le donne) descritte dal collezionista O. Worms (latinizzato "Wormius", italianizzato "Vormio", amico e corrispondente di A. Aprosio)] oggi definita "Cintura di Castità" ed oggettivamente espressione dell'autoritarismo maschilista sulle donne, non tanto per evitar tradimenti come già allora si soleva ipocritamente dire, ma per salvaguardare la verginità e renderle più spendibili nella contrattazione matrimoniale: evitando un rifiuto (nel timore della presenza di figli illegittimi) o la richiesta di un considerevole aumento della dote con il conseguente impoverimento del casato e dei lasciti prefissati secondo i temi di primogenitura e maggiorascato = sostanzialmente -prescindendo da casi di gelosia patologica- l'utilizzazione dello strumento valeva in due casi fondamentali, quello appena nominato ed essenzialmente applicato in merito a viaggi, specie per navi ma anche per tragitti di strada, che comportavano pericolosità pressoché simili ed ancora in tempi di guerra rientrando gli stupri di guerra, gli stupri etnici, gli stupri di gruppo forme di aggressione militare minante ad alterare la purezza del ceppo etnico rivale e non casualmente l'oggetto è descritto nel XV secolo nel Bellifortis di Konrad Kyeser = che non a caso, risalente grossomodo nel 1405, fu un trattato contro gli assedi di castelli e città e le devastazioni che ne potevano derivare (triste constatazione che si preferisse una figlia od una moglie uccisa piuttosto che ingravidata da un odiato nemico! valido per certe parti e meno per altre sul tema dell'uso o meno del "freno della lascivia" il lavoro di Albrecht Classen, The Medieval Chastity Belt: A Myth-Making Process, New York, Palgrave, 2007 ]
[ II Approfondimento redazionale = fra quelli che l'autore definisce "Strumenti d'uso singolare" compare -simile ad uno strumento di tortura- il "Freno della Lascivia (per gli uomini) anche se nel contesto misogino ed antifemminista epocale ma di forte ascendenza storica l'adulterio femminile era per eccellenza considerato più grave per principio = in effetti prima di parlare di questa tematica Lorenzo Legati, autore non come erroneamente si scrive di tutto il "Museo Cospiano" ma dei primi 4 libri ( venendo dopo la sua morte nel 1675 a redigere il V libro ovvero il Trattato degli Idoli, con maggior moderazione dato il suo stato di revisore dei libri per il S. Ufficio, S. Bonfiglioli) non scrive nulla contro le donne pagane (non propone l'equazione ormai quasi obsoleta donna idolatra/pagana = donna malefica/strega ma nemmeno fa cenno alla prostituzione in Roma Antica e neppure alla Storia dell' Adulterio (femminile e maschile) pure scritta da Aprosio con cui ha in comune un certo spirito da poeta nel senso di bizzarro: il Legati si limita a precisare che la costumanza presso le donne antiche e romane del "Freno della Lascivia" non esisteva e pur non usando troppe parole lascia intendere che a suo giudizio era una cosa positiva = di seguito a questa brevissima postulazione parla però di "fibbie", variamente usate per comprimere i genitali, per cantanti ed attori onde generare voci femminee od alterata e quindi con ancor maggiore scetticismo, cita quelle, ma d'oro e raffinate, sfoggiate da esponenti della nobiltà -astrigmenta et custodia pudoris- sugli abiti ma da applicare alla bisogna sulle parti intime: il tutto sembra un po' artificioso in quanto alla resa dei conti la vera preoccupazione del Legati pare quella di menzionare tramite la fonte di Giovanni Battista Montalbani nipote di Ovidio di citare e denigrare le costumanze dell'Impero Turco e della Sublime Porta sul tema religioso in merito ai religiosi turchi o Eremiti da lui detti Dervigi (di costoro senza queste citazioni ma più estesamente scrive B. Giorgievits nella sua opera qui digitalizzata La Miseria così de Prigioni come anche de Christiani, che vivono sotto il tributo del Turco, insieme co Costumi , & Cerimonie di quella Natione in Casa, & alla Guerra.... ove i "Dervigi" sono citati quali "Dervislar"). Data l'amicizia e la consonanza con l'Aprosio stupisce che il Legati non faccia cenni alla "Storia della Castrazione" dal frate inserita nella Grillaia del 1668: sì da distinquere come quest'ultimo fece tra la Castratura Sacra antica, quella per ottenere Eunuchi e quella moderna, anche europea, connessa a trasformare fanciulli evirati in futuri straordinari cantori. Le ragioni possono essere molteplici non escluse le pressioni del conservatore e religiosissimo Cospi: ma il Legati recupera Aprosio in altra sede laddove affronta l'interpretazione di questa lucerna romana antropomorfica quanto enigmatica custodita nel Museo proponendo una prima ed una seconda interpretazione che però si capisce subito che non lo soddisfano a fronte di quanto poi scrive, ispirandosi certo allo spirito mordace e fescennino dei Romani ma citando per la terza interpretazione che ritiene la più accreditabile anche seguendo il Glareano (che è uno dei tanti pseudonimi dell'Aprosio e che il Legati recupera ampiamente dalla Grillaia del 1668) specie in merito ad un capitolo della sua vasta Storia dell'Adulterio.
Si tratta precisamente del punto laddove tra le terribili pene inflitte ad adulteri ed adultere (che non avessero mantenuta la fede data, in assenza data l'epoca classica di quelli qui citati come freni della lascivia sia per uomini che per donne escogitati a partire dal medioevo) viene registrata dal "Ventimiglia" la spaventosa ma dagli occhi del pubblico astante variamente interpretata: cioè quella del rafanismo: di cui scrisse variamente Aprosio nella sua variegata quanto documentata Storia dell'Adulterio (vedi) per cui al "reo" (o alla "rea") così puniti non restava che dimenarsi e contorcersi, essendo legati, cercando disperatamente, per ottenere un minimo refrigerio, di soffiare sulla parte tormentata dalla sostanza calda e piccante oltremodo [l'erudito cinquecentesco Antoine Muret (Muret) allude al rafanismo come ad un supplizio inventato dagli Ateniesi ma solo, a suo dire, contro gli adulteri di umile condizione (p. 245) anche se nella stessa pagina Aprosio riporta - sulla base dell'interpretazione di un passo delle Nuvole di Aristofane, la versione di Johann Hartung per cui la pena sarebbe stata propria di tutti i ceti sociali: a partire da questa pagina 245 Aprosio elenca poi molti altri autori moderni e antichi che scrissero sul tema: in merito all'alternativa pena del "Mugile" (pesce squamoso dalla grossa testa) Aprosio cita quanto scrisse Giovenale nella Satira X dal verso 324 "(trad.) E talvolta questa offesa [adulterio] esige assi di più di quanto qualsiasi legge possa concederle: c'è chi ammazza a pugnalate, chi strazia a colpi di frusta, che nel corpo di certi amanti ficca un mugile" (l'adulterio tra le mura domestiche concedeva di uccidere impunemente l'amante sorpreso: Catullo, XV per esempio minaccia un rivale di sottoporlo allo stesso supplizio)]
Da notare che, se come verosimile , il reperto cospiano era una lucerna l'effetto, per quanto discutibile, doveva attirare l'attenzione come un memento con la statuetta che accesa sembrava soffiare ma soffiando pareva alimentare il fuoco che le spuntava dalla bocca, simbolo dell'insopportabile fuoco e quindi delle ustioni della particolarissima pena che tormentava le donne o gli uomini così condannati = e per confortare il tutto il Legati si avvale dell'opinione del più grande studioso del suo tempo delle antiche lucerne vale a dire il grandissimo rapallese Fortunio Liceti che, esaminato e pubblicato nella sua opera De Lucernis...: opera nella quale sono trattate, descritte e riprodotte
molte lucerne, tra cui lucerne a carattere erotico o fallico come in questo caso = la competenza attribuita al Liceti sull'argomento delle Lucerne Antiche non escluse quelle a carattere erotico era tale che, al fine le interpretasse anche filosoficamente, pur da terre straniere gliene venivano mandate copie e disegni per un parere come fece lo Hensius incapace di rispondere sul tema al curatore Smith in merito a queste incredibili Lucerne repertate entro il Museo dell'Elettore del Brandeburgo e per questo dette "Lucerne Brandeburghesi"
anche se forse la lucerna, per vari aspetti, maggiormente interessante resta forse quella che il Liceti ritenne Lampada usata in un Lupanare o Bardello che qui si vede sotto titolo tradotto e che intitolò
" Lampada con Satiri che svolgono la funzione di assistenti in un Lupanare "
In merito però alla statuetta di cui si è sopra parlato e riferentesi nell'interpretazione del Legati ad un condannato al supplizio del rafanismo è comunque da dire che non si trattava di un unicum del Museo Cospiano e che un consimile esemplare proprietà di Giacomo Pighetti di Bergamo, cognato di Arcangela Tarabotti ma dalla parte di Aprosio nella polemica con la suora su femminismo/antifemminismo, scrisse in latino analogamente a quanto postulato dal Legati come qui si può leggere osservazioni al punto che data anche la conclusione del Liceti sempre qui proposta valgono a giustificare e spiegare una successiva lucerna antropomorfica parimenti custodita nel Museo Cospiano
17 - De gli Strumenti Nautici - Cap. XVII

[ Approfondimento redazionale = vedi qui strumenti di navigazione attraverso i secoli = approfondisci in maniera più estesa sul tema navi - navigazione]
18 - Della materia de' Vasi in genere, e loro utilità; e de' vasi fatti dalla Natura - Cap. XVIII
[ Approfondimento redazionale = Ferrante Imperato e la sua Historia Naturale = non solo considerazioni scientifiche ma anche libri sulle terre che appartengono all'uso: = II - Della Plastica e dell'Archiettura ma anche delleIII - Terre che appartengono all'Arte del Getto ed ancora di IV Terre che appartengono all'uso di Pittura, & all'Arte Fullonica senza escludere le V - Terre per quanto appartengono ad uso di Medicina (sia antica che moderna)]
19 - De' Vasi di Metallo - Cap. XIX
20 - De' Vasi di Pietra - Cap. XX
21 - De' Vasi di Terra, de' Pregi loro, e della Plastica - Cap. XXI
22 - De' Vasi delle Terre Medicinali - Cap. XXII
23 - De' Vasi di Porcellana - Cap. XXIII
24 - De' Vasi delle Terre vulgari, di non vulgare artifizio - Cap. XXIV
25 - De' Vasi di Vetro, ò di Cristallo, e loro materia lodata - Cap. XXV
26 - De' Vasi, & altre cose artifiziose di legno, e d'altre parte di Vegetabili - Cap. XXVI
27 - De' Vasi, & altre cose artifiziate di parti d'Animali - Cap. XXVII
28 - De gli Strumenti da Giuoco - Cap. XXVIII
[ I Approfondimento redazionale = Reperti di giochi vari : 1 - Ritmomachia (p. 302, numero 2) - Gioco degli Scacchi (p. 302, numero 3) - 2 - "Fascio o Mazzo di Carte chiamato il Giuoco delle Passioni (p. 304, n. 5) - 3 - "Mazzo di Carte Morali" definito dal Cospi "Giuoco delle Muse" ma per il Legati da chiamarsi meglio "Giuoco de Quattro Poeti più Sentenziosi" (pag. 5, numero 6) - 4 - "Giuoco di Carte de' Re di Francia" (pag. 306, n. 7) - "Giuoco di Carte delle Regine Famose"(pag. 306, n. 8) - "Giuoco di Carte della Geografia" (pag. 306, n. 9) - "Giuoco delle Favole" (pag. 306, n. 10 = inventore di tutti Giovanni del Marests - "con figure in rame di mano di Stefano della Bella") - 5 - "Carte di Tarocchi" e "Giuoco di Carte di Tarocchi" (pag. 349, n. 13 e 14) - 6 - Giuoco di due "Dati (Dadi) d' Ambra usati nella Moscovia"(pag. 349, n. 15)
[ II Approfondimento redazionale = Angelico Aprosio aveva una certa competenza del giuoco degli scacchi data la sua conoscenza di uno dei più celebri campioni del tempo cioè Pietro Carrera di cui come qui si vede parlò nel repertorio della Biblioteca Aprosiana a p. 643 n. 50 continuando la trattazione a p. 644 = pare quindi abbastanza strano che non parlò di scacchi in merito a Dante (che pure del Giuoco scrisse nella Divina Commedia -anche se per un riferimento numerico in merito alla quasi infinitezza del numero degli angeli- in Par. XXIII, 91-93). E per quanto al momento risulta il frate intemelio per quanto curiosissimo e mentore del collezionismo antiquario non fece cenno al fatto che F. Cospi vantava di possedere la leggendaria e personale Scacchiera di Dante (vedine qui l'immagine) nel suo Museo ma senza alcun autentico riscontro. = Il musero Cospiano passò nell’Istituto di Bologna, ma lo Scacchiere non vi si trova: d’altronde l’arme, o stemma col quale vedevasi decorato, per quanto come già scrisse il Pelli non era quello della famiglia, o famiglie Alighieri].
[ III Approfondimento redazionale = Folklore, giochi, feste - vedi anche qui i "giuochi nuovi" importati dal "Mondo Nuovo" = la palla di caucciù, i giocatori del Pok-a-Tok, i funamboli amerindiani: fatti esibire alle Corti e poi nelle Fiere]
29 - De' Sepolcri Antichi - Cap. XXIX
[ Approfondimento redazionale = Vedi qui Giovanni Battista Casali museografo seicentesco di reperti romani di varia tipologia e facendo scorrere l'Indice vedi la voce legata al tema dei Riti Funebri presso gli antichi Romani = quindi per estendere il discorso attraverso i millenni analizza ancora qui = I segni della morte e della fede nel XVII secolo: edizione integrale tradotta de il Tractatus de sepulturis, capellis, statuis, epitaphijs, & defunctorum munimentis. Authore Floriano Dulpho i.c. Bonon...= per approfondire vedi anche poi: 1 - Cimiteri - funerali - riti funebri - inumazione - imbalsamazione - mummificazione - pietrificazione segni della morte (in dettaglio si veda anche qui = sepoltura in terra consacrata negata con altri ai praticanti di magia nera) e quindi a titolo di necessaria integrazione 2 - Cimiteri, Sepolcri e loro tipologia, il Dolfi ed il suo trattato avverso sacrilegi e opera di profanatori mediamente identificati in- maghi, streghe, vampiri, lupi mannari, licantropi mummie, fantasmi, larve, lemuri, spettri-ma anche in "personaggi" ben poco magici ... quanto avidi e senza scrupoli, i Mangones ed ancora per concludere il discorso 3 - La "Mummia" = da forma di inumazione a medicamento a simbolo di potenze diaboliche: tra Egizi, Romani, Cavalieri Templari, Medici teorici dell' "Unguento Armario"]
30 - Delle Urne Sepolcrali, e d'un Coperchio d'Urna di Bronzo, con Figure, e Caratteri dell'antica Etruria - Cap. XXX
31 - Delle Lucerne antiche di terra cotta, e di metallo - Cap. XXXI
[ Approfondimento redazionale = lucerne e lampade (lampadari) ma vedi anche apparato di macchine destinate a generare calore per altri servizi compresa la gastronomia non esclusa anche la potenzialità di produrre luce = vedi qui anche la superstizione delle "lampade eterne" rinvenute nei sepolcri ed il teorema dell' "Acqua Celeste" e/o latice Scitico" oltre che del "Licore della Pietra d'Amianto" ( per approfondire il tema vedi quanto scrive del "Fiocco di Pietra" o "Amianto" nel Libro XXV della sua Historia Naturale lo speziale e naturalista cinquecentesco Ferrante Imperato ) = analizzane qui la meticolosa confutazione fattane dal Legati nella stesura del Museo Cospiano annesso a quello del famoso U. Aldrovandi = analizza comunque queste importanti considerazioni sulle lucerne degli antichi anche in ragione dell'opera su esse svolta da Fortunio Liceti e contestualmente analizza la considerazione sulle "Lampade Eterne degli Antichi" comportanti una polemica abbastanza accesa tra il Liceti e il vescovo di Tortona Arese/Aresi]
32 - De' Marmi Sepolcrali, con Iscrizzioni - Cap. XXXII




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