cultura barocca
B. E. D. La stampa ("Lotta di San Giorgio con il Drago") è tratta dalla Legenda Aurea ma nella traduzione quattrocentesca del "Manerbio": timore atavico alimentato dal possibile RITORNO DI DIVINITA' PAGANE, CONNIVENTI COL DEMONIO, METAMORFIZZATESI IN FORME DIABOLICAMENTE MOSTRUOSE COME APPUNTO MA NON SOLO I DRAGHI ma giudicate fieramente combattute come per esempio al tempo della vittoria contro i Saraceni del Frassineto in cui gran ruolo ebbero l'Abate Maiolo e un Vescovo di Ventimiglia: CREATURE MOSTRUOSE poi, per superstiziose credenze, ritenute variamente riaffermatesi e quindi perseguite specie nell' epoca della caccia alle Streghe all'interno della così detta RELIGIONE DEL DRAGO E/O DEL SERPENTE = ed ancora stando ad una tradizione attribuita alle parole di S.ELDRADO abate di NOVALESA nell'ORRIDO DI FORESTO, borgo relativamente prossimo all'abbazia, un DEMONIACO DRAGONE (RELITTO DELLO SCOMPARSO, MA TALORA RIAFFIORANTE PAGANESIMO) avrebbe infestato tali contrade ma alla fine sarebbe stato vinto dopo una cruenta battaglia da S. MARTINO = vedi anche Bernardo d'Aosta, santo più comunemente conosciuto come "Bernardo di Mentone" tra realtà ricostruibili e agiografie di lotte contro il male demoniaco e draghiforme

Entro questa sorta di
TECNICA APOSTOLICA DI SCONSACRAZIONE, RICONSACRAZIONE, ASSIMILAZIONE, ROVESCIAMENTO CULTUALE E PERFINO SINCRETISMO DI UNA TRADIZIONE PAGANO/IDOLATRICA ENTRO I TERMINI DELL' "ECUMENE CATTOLICO-CRISTIANO"
un aspetto poco noto oggi ma all'epoca ancora importante risultava il caso di MITRA (da DIVINITA' PAGANA BUONA fatto evolvere in DEMONE della spiritualità cristiana) che si individua in modo esemplificativo per tutto il percorso della DIRAMAZIONE OCCIDENTALE DELLA VIA FRANCIGENA "OSPEDALE DEL CENISIO - NOVALESA - VENTIMIGLIA - MARE LIGURE.
Ed attualmente si ha ancora meno conoscenza di ciò ma all'epoca era invece un timore atavico alimentato dalla ritenuta evoluzione di DIVINITA' PAGANE METAMORFIZZATESI IN FORME DIABOLICAMENTE MOSTRUOSE ai primordi del Cristianesimo -ma giudicate fieramente combattute al tempo della vittoria contro i Saraceni del Frassineto in cui gran ruolo ebbero l'Abate Maiolo e un Vescovo di Ventimiglia e poi variamente riaffermatesi e quindi perseguite specie nell' epoca della caccia alle Streghe
all'interno della così detta
************RELIGIONE DEL DRAGO E/O DEL SERPENTE************
in agguato, soprattutto per carpire al Maligno
(non senza ricorrere oltre che alla violenza ed alla malizia all' inganno antico della fascinazione dello sguardo che presuppone quella magica seduzione cui soprattutto sarebbero state esposte le donne specie se vergini)
anime innocenti balzando da qualche oscuro
************ANTRO (PRECISAMENTE L'"ANTRO DELLA BESTIA")************
[talora anche nominato nella denominazione più esplicita gergalmente quale "buco del Diavolo" sì che a titolo opportunatamente scientifico e storico la lotta del Cristianesimo per l'affermazione sulla Religione Classica fu più complessa nel contesto rurale, rustico e contadino vale a dire quello dei Pagani maggiormente ancorati alle tradizioni antiche rispetto ai Gentili cioè ai residenti delle grandi città più aperti alle novità e religiosamente da distinguere per vari aspetti dai Pagani]
**********
L 'areale era ed è tanto suggestivo quanto ricco di MANIFESTAZIONI CARSICHE, GROTTE E SORGENTI) = non era quindi infattibile per la propaganda del Cristianesimo trionfante ma ostacolato a penetrare in luoghi agresti, rurali e spesso poco accessibili caldeggiarvi -per stornarne la frequentazione- l'esistenza d'una sorta di recupero diabolico o di anticipazione della BESTIA, dell'ANTICRISTO o del SERPENTE ANTICO innestata sulle tradizioni procedenti oltre che su una "religione della paura" indubbiamente plausibili in un'area -ambiguamente sospesa per guerre e costumanze ataviche sul limite di anche opposte posizioni ideologico-spirituali- procedente dal
SITO DELL'ABBAZIA DI S. PIETRO DI NOVALESA E DEL SUO FIUME "MAGICO" IL CENISCHIA OLTRE CHE DELLA SUA "MISTICA" ALTURA DEL ROCCIAMELONE.
[stando ad un tradizione attribuita alle parole di S.ELDRADO abate di NOVALESA nell'ORRIDO DI FORESTO, borgo relativamente prossimo all'abbazia, un DRAGO infestante sarebbe stato vinto dopo una cruenta battaglia da S. MARTINO: e della BESTIA si mostrano ai visitatori le vestigia caratterizzate da lunghe striature biancastre nelle ripide pareti rocciose che la leggende definisce esser le tracce delle artigliate del mostro in agonia = e pur prescindendo da quella che può esser ascritta a leggenda ed agiografia resta fuor di dubbio che tracce della religione pagana delle MATRES furono poi riscontrate a FORESTO nel 1977 quando, a 3 metri di profondità ed alla base di un'antica chiesa romanica, si rinvenne un "frammento di epistilio in marmo locale con un fregio". Questo sormontava il colonnato di un tempio delle "DEE MATRONE": la rivisitazione cristiana del luogo ha permesso di identificare il fenomeno della permutazione di tale culto in direzione cristiana attraverso un processo, come scrive Sabatino Moscati, di "sovrapposizioni di culti, con superstiti tradizioni pagane passate nel cristianesimo" (il reperto archeologico si conserva attualmente nel Museo Civico di Susa e misura 32 cm. in altezza, 40 per profondità e 78 di larghezza) ].
Da tale STRAORDINARIO AREALE META DI STUDI PER GIOVANI DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA OCCIDENTALE PER NULLA NTIMORITI DALLA STORIA DEL DRAGO TENTATORE DELLE ACQUE DEL CENISCHIA una linea interrotta di comunicazioni, al cui TERMINALE SETTENTRIONALE STAVANO LE GRANDI CASE ABBAZIALI PEDEMONTANE
procedeva come ancora qui si può dettagliatamente visualizzare un
PERCORSO PEDEMONTANO [MONTI - MARE (PONENTE LIGURE - AGRO DI VENTIMIGLIA] - VIA ROMEA - DA ALCUNI GIUDICATA DIRAMAZIONE E/O VARIANTE DELLA VIA FRANCIGENA
che percorreva
AL MODO CHE SI VEDE NELLA CARTA DALLE VOCI TUTTE ATTIVE UN LUNGO TRAGITTO CHE CONDUCEVA ATTRAVERSO IL PIEMONTE ALL'OLTREGIOGO ED ALLA LIGURIA PONENTINA
sin ad attraversare la
VALLE DEL NERVIA
avendo in essa un
PUNTO FERMO IN RELAZIONE AI SISTEMI RELIGIOSI, RICETTIVI, ASSISTENZIALI AI FINI DEI PELLEGRINAGGI DELLA FEDE NELLA CHIESA (ORA CIMITERIALE) DI SAN PIETRO DI CAMPOROSSO.
************
Attraversare queste contrade non era impresa per tutti e PARECCHI SI AVVALEVANO DI CAVALIERI RELIGIOSI E NON, DI CROCIATI, DI ALTRI PELLEGRINI E ADDIRITTURA DI MESSAGGERI DI FEDE A PAGAMENTO ed al fine che fosse mantenuta la parola dota sì da rispettare il compenso pattuito COME SI LEGGE IN QUESTO DOCUMENTO DUECENTESCO VENIVA STESO UN OCULATO ATTO NOTARILE.
Già era arduo affrontare il sistema di grotte, alture e sorgenti sparso per il territorio sin al Ponente di Liguria ed in particolare, con la scenografia di paesaggi unici nel sublime quanto nel terrifico, per tutto l'ambito della VAL NERVIA o VALLE DEL NERVIA onde come scritto scendere fin alla linea del mare e seguire la DESTINAZIONE SCELTA DAL QUADRIVIO DI NERVIA PROSSIMO ALLA LINEA DEL MARE od in alternativa scorrere ancora più ad oriente deviando verso la VALLE ARGENTINA OVE IL SISTEMA DI GROTTA CONOBBE POI L'ESPERIENZA DELLA "BALMA EREMITICA" (AREALE DI VERDEGGIA, REALDO, TRIORA). = ma poi, dopo questo importante balzo, farne uno ancora più lungo e vitale, che non tutti ardivano ma alle cui mete molti volevano giungesse qualche loro testimonianaza, e così chi ne aveva l'ardimento e/o l'esperienza per s se stesso ed anche per altri dopo un riposo mai facile si accingeva ad espletare il proprio dovere di fedele e recarsi nei
LUOGHI SANTI DELLA FEDE IN CRISTO NELLE SPAGNE, A ROMA O ADDIRITTURA IN TERRASANTA
(VEDI CARTOGRAFIA IPERATTIVA E MULTIMEDIALE)



CLICCA QUI PER RITORNARE ALLA HOME PAGE





































La RELIGIONE DEL DRAGO non è altro che una forma di lotta per l'affermazione de CRISTIANESIMO nell'area dei PAGI dove più solida fu la persistenza della cultualità particolare dei PAGANI forgiata su antiche tradizioni ed altri il DRAGO non è che la sublimazione -NELLA FORMA PIU' MOSTRUOSA PERCEPIBILE DA COSCIENZE RUSTICANE E RURALI- di una supposta FALSA DIVINITA' o nella propaganda cattolico-cristiana di un DIO PAGANO rivelatosi con le sue forme reali perse in forza dell'apostolato le arti ingannevoli della trasformazione e della fascinazione e solo casualmente -se non riconosciuto per tempo nell'essenza e nel nome- riacquistabili (più che esaustiva la definizione etimologica che si reperisce dal BATTAGLIA, sotto voce "pagano", volume XII, p.360, colonna II = "Voce semidotta, laino paganus = abitante del villaggio derivato da (paese) ma anche inteso nel significato di borghese, civile, non militare. Il passaggio al significato religioso (dal secolo IV) si deve al fatto che gli abitanti dei villaggi, fedeli al valore tradizionale del pagus, si convertirono molto tempo dopo rispetto ai residenti delle grandi città = le gentes donde Gentili detti anche Idolatri con valenza spregiativa").
L'usatissimo termine SABBA CON LA "RITUALITA' DELL' ACCOPPIAMENTO SESSUALE AL DEMONIACO CAPRONE sarebbe il terminale in qualche maniera perversamente rituale di siffatte persistenze inquistorialmente perseguite talora oltre i limiti della loro portata.
Tali PERSISTENZE RITUALI MA ANCHE FOLKLORISTICHE DEI PAGANI ebbero però una loro archeoletteratura da cui si ricava uno degli aspetti persecutori o se vogliamo di evangelizzazione coatta.
Da rilevare in modo peculiare furono le
COSTUMANZE ZOOTECNICO-PASTORALI PAGANE E ROMANE CHE SI ABBANDONARONO CON DIFFICOLTA' DATA LA LORO RILEVANZA PER LA SOPRAVVIVENZA DEI RURALI = E DA CUI, PER STORNARNE CON LA FORMA ANCHE IL FOLKLORE, LA TRADIZIONE E LA SPIRITALITA' SI RICORSE TALORA AD OGNI MEZZO NON SENZA INTRODURRE LA SUPPOSTA SESSUALITA' DEVIATA ROMANA (LA CORRELAZIONE CAPRONE - BEKKO CON L'IPOTIZZATA LASCIVIA FEMMINILE) E QUELLO DI INTRODURRE A LIVELLO FIDEISTICO SANTI COME SANTA NOTBURGA DI EBEN QUAL CUSTODE DI UOMINI E ANIMALI CONTRO I DEMONI.
Prescindendo dalle controversie teologiche sul supposto arrivo della BESTIA O DRAGO DELL'APOCALISSE I CUI OPPOSTI TERMINALI -ANCHE CRONOLOGICI- FURONO LE PREDICHE DI ANNIO DA VITERBO A GENOVA NEL 1480 O ANNO DELLA GRANDE PAURA E LE GIUSTE CONFUTAZIONI DI BENITO PEREIRA lungo sarebbe il discorso sulla "RELIGIONE DEL DRAGO IN AREA RURALE: ESSENDO RELIGIONE DALLE FORME QUANTO MAI CANGIANTI" ma a titolo di esempio nel PONENTE LIGURE O MEGLIO PER TUTTO QUESTO AREALE DI CONFINE vale la pena di citare questa espressione attestante la mutazione delle prospettive e riassumibile nel contesto di un procedimento inquisitoriale in questa espressione
DA NINFA E FATA CH'ERO AI TEMPI DEGLI DEI ANTICHI FUI FATTA STREGA; COL TEMPO DIVENTAI LEGGENDA ASSASSINA E L'ALTRUI ODIO PER IL MIO SESSO VOLLE CRUDELE CHE VOLANDO ATTRAVERSO L'ARCOBALENO DA DONNA CH' ERO DIVENTASSI UOMO ED ORCO
.



CLICCA QUI PER RITORNARE ALLA HOME PAGE