il Lotti elencò in altro luogo della RELAZIONE anche una gran quantità di monete romane che coprono un vasto arco cronologico e che fanno pensare che, in questa zona, dovesse essere esistita una struttura insediativa non solo importante ma abitata e frequentata per lungo tempo: "1- Moneta consolare con la scritta Roma Invicta. Sul retro la Lupa che allatta i due gemelli Romolo e Remo (datata intorno al 160 a.C.)...2-Moneta di bronzo di Augusto ...la coniatura dovrebbe collocarsi a pochi anni prima dell'era cristiana in quanto richiama la Tribunicia Potestas consolidata ad Augusto nel 23 a.C. 3-Medaglia di bronzo di Vespasiano...riporta da un lato la testa dell'imperatore con le abbreviazioni Caes. Vespasian. Aug. P.M.P.R.- PPP (Vespasianus Augustus Pontifex Maximus Pater Patriae Consul III). Sul rovescio della medaglia è raffigurato un personaggio che con la destra rialza da terra una matrona romana genuflessa, con a fianco un guerriero che aiuta la matrona a rialzarsi. Nel giro della moneta la scritta Roma Resurgens. 4-Medaglia di Tiberio Claudio con la scritta Tiberius Claudius Caesar P. M. Trib. Potestatis Imperator. Sul rovescio la Libertà che con le mani sostiene una fascia sulla quale appare la scritta Liberta Augustus. Questi simboli molto probabilmente volevano ricordare la liberazione di tutti i prigionieri politici incarcerati dai suoi predecessori Tiberio e Caligola. 5 - Medaglia di Antonino Pio in bronzo, da una parte riporta la testa dell'imperatore con la solita dicitura, dall'altra parte un'aquila nella posizione di prendere il volo. 6 - Medaglia di Probo in bronzo mediocremente conservata, riporta la testa dell'imperatore e la leggenda abbreviata Caius Pius Felix Imperator. Sul retro un genio che con una mano regge un mazzo di spighe e dall'altra un tralcio di vite. Certamente la medaglia alludeva alla revoca del divieto di piantare viti sancito da Domiziano e le spighe all'opera svolta dall'imperatore a favore dell'agricoltura. Le lettere riportate tendono già allo stile gotico. 7- Alcune monete di Costantino riportanti simboli pagani che dimostrano che la coniatura sia stata fatta prima della conversione". In assenza di uno studio diretto vista la perdita del materiale (ma tenendo conto della riconosciuta onestà del Lotti al di là di certe sue personali interpretazioni) l'approccio migliore a questa documentazione resta quello di A. Sarchi in A.SARCHI-N.CALVINI, Il Principato di Villaregia, Sanremo, 1977, p.25, n. 48: ed indubbiamente pare sorprendente, vista l'abbondanza del materiale (ed il Lotti in altri punti della sua Relazione citò anche altre monete, pure greco-bizantine), che si possa negare che in questo sito non vi fosse stato un qualche importante insediamento romano> Tenendo conto del fatto che le monete furono ritrovate non in un unico contenitore (o "tesoretto") ma sparse sulla vasta superficie degli scavi (senza calcolare - a detta credibile del Lotti- quanto gli operai portarono via furtivamente).
Pare altresì interessante il fatto che si siano ritrovati molte medaglie imperiali e anche medaglioni, curati da ottimi incisori, multipli di monete di egual metallo e forma di tesaurizzazione e capitalizzazione.
Pure questa segnalazione contribuisce ad indicare l'importanza e la solidità dell'insediamento e l'elevatezza della vita di relazione (a parte l'eventualità di futuri rinvenimenti, attese le ricerche in atto, gli sconvolgimenti ed i ripascimenti del terreno attraverso i secoli hanno indubbiamente alterato la stratigrafia del terreno agricolo): vedi anche G. FRISONE, Monete di Roma Imperiale..., Genova, s. d. (ma fine anni '60 di questo secolo)> Sulle medaglie, su monete di bronzo, rame rosso (ordinario) e rame giallo (ottone) vedi La scienza delle medaglie, Instruz. 2, Venezia, 1728, pp.26 e 35.
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