RISO SARDONICO

Movimento convulsivo che tende e separa i muscoli labiali, dando al volto un'espressione allegra e ridente.
Esso può intervenire come conseguenza da avvelenamento di erba sardonica , ma anche spontaneamente nella tetania: forse per l'uso di intrugli con l'ERBA SARDONICA ma quasi sempre per SPASMI MUSCOLO FACCIALI DA STRESS E DOLORE, sotto la tensione emozionale dlle inquisizioni e soprattutto a causa del dolore di inenarrabili TORTURE molte donne, accusate di STREGONERIA furono riconosciute colpevoli proprio per questo "sintomo" ritenuto, naturalmente a torto, un atto di spregio verso Dio, gli Inquisitori a loro concesso da Satana (cui la tradizione popolare attribuiva appunto la caratteristica raggelante del suono -col digrignare dei denti- e degli spasmi del RISO SARDONICO.

SARDONIA = ERBA SARDONICA: Ranuncolacea anche detta RANUNCOLO PALUSTRE (RANUNCOLO DI PALUDE) (Ranunculus sceleratus) con piccoli fiori gialli in cime terminali, foglie succulente tripartite, acheni a forma di becco.
Raggiunge gli 80-90 cm. di altezza e vive nelle zone paludose dell'emisfero boreale.
Contiene un succo velenosissimo e amarissimo che, se ingerito in quantità eccessiva, provoca le caratteristiche contrazioni dei muscoli facciali dette RISO SARDONICO.
In dosi adeguate ha invece proprietà diuretiche ed antispsmodiche ed espettoranti: altri nomi Appioriso, Erba Sardonia ed appunto Erba Sardonica: vedi BATTAGLIA, vol.XVII, s.v.)

TETANO (dal greco tetanos: contrattura, tenione): Malattia tossinfettiva causata nell'uomo e negli animali da un'esotossina neurotropa elaborata dal batterio Clostridium Tetani penetrato nell'organismo attraverso una ferita.
Oltre che dall'uomo malato la fonte del contagio è costituita dalle feci di alcuni animali erbivori, in particolare del cavallo, che ospitano nel loro intestino le spore del batterio causa della malattia.
Il batterio strettamente anaerobio (che vive in assenza d'aria) al di fuori dell'organismo produce spore dalla forma a bacchetta di tamburo.
Nell'ospite rimane localizzato nel punto di penetrazione e la sua azione tossica è dovuta all'esotossina, che perviene al corno anteriore del midollo lungo i nervi motori.
L'incubazione ha una durata variante da 2 a 10-15 giorni o più.
Compare poi la sintomatologia che dapprima consiste nella contrazione della muscolatura liscia della faccia (facies sardonica o tetanica: RISO SARDONICO) e quindi del tronco (opistotono) con possibile interessamento dei muscoli respiratori e degli arti.
La coscienza rimane in genere inalterata ma la temperatura può giungere a 42° ed oltrepassarli nella fase agonica.
Un tempo la terapia si basava sulla somministrazione di antispastici.
Oggi si ricorre ad impiego di siero antitetanico o immunoglobuline antitetaniche, antibiotici, fenotiazinici, sedativi, talora anche curarici, oltre che alla respirazione artificiale.
La profilassi si basa sulla immunoprofilassi, vaccinica e sierologica.