informatizzazione a cura di B. Durante

Alla fine del processo, conclusosi con la SENTENZA DI MORTE per il Piazza ed il Mora, fu decretato che la CASA DEL MORA venisse abbattuta e che al suo posto venisse eretta una COLONNA INFAME o COLONNA DI INFAMIA su cui fu riportata la seguente ISCRIZIONE.
La colonna restò in piedi per 148 anni finché, fra la notte del 24 e il 25 agosto 1778, fu abbattuta dal governo Austriaco e quello che rimase fu gettato nella cantina della casa demolita











"Riferito in Senato dal Magnifico Senatore Monti, Presidente dell'Uffizio di Sanità, il processo istruito contro G. Piazza e G.G. Mora, che con pestifero unguento unsero la Città, e udito esso magnifico presidente, e raccolti i voti di tutti i Senatori, venne nella determinazione che i predetti Mora e Piazza, intimata ad essi la morte, vengano tormentati colla corda ad arbitrio d'esso magnifico Presidente, intorno agli altri punti e ai complici; e che avuti per ripetuti confronti, sopra un carro sieno condotti al solito luogo del supplizio, e per via sieno morsi con tenaglie infocate nei luoghi dove peccarono; ad entrambi si tagli la destra davanti alla barbieria del Mora, e spezzate le ossa secondo il costume, e la ruota si levi in alto e si intreccino viui in quella, e dopo 6 ore sieno strozzati, e subito i loro cadaveri sieno bruciati, e le ceneri gettate nel fiume, e la casa del Mora si distrugga, e al posto suo s'alzi una colonna che si chiami infame con un'iscrizione del fatto, e a nessun più in perpetuo sia concesso rifabbricarla. Ai creditori particolari si soddisfaccia coi beni dei condannati se ne Avranno, se no del pubblico; i beni del Mora e del Piazza si confischino. Nel condurli al patibolo si tenga questa forma. Precedano due trombetti che annunzino al popolo la causa della condanna e del supplizio. Siavi bastante scorta, che' non avvenga tumulto nel popolo, e perciò si chiudano le case dei sospetti; e si proclami che ciascuno stia in casa, e si guari. Il luogo dove avrassi a far la giustizia cingasi di steccati di legno, i quali affinché non possa essere infetti con quell'unguento pestifero, custodiscansi da uomini a ciò; e a quel luogo facciasi un coperchio, acciocchè i frati possano con minor incomodo assistere ai condannati, e di tutto diasi avviso al vicario di Giustizia. Ottavio Perlasca sottoscrisse e sigillò ecc"











QUI DOVE' QUESTA PIAZZA
SORGEVA UN TEMPO LA BARBIERIA
DI GIAN GIACOMO MORA
IL QUALE CONGIURATO CON GUGLIELMO PIAZZA
PUBBLICO COMMISSARIO DI SANITA'
E CON ALTRI
MENTRE LA PESTE INFIERAVA PIU' ATROCE
SPARSI QUA E LA' MORTIFERI UNGUENTI
MOLTI TRASSE A CRUDA MORTE
QUESTI DUE ADUNQUE GIUDICATI NEMICI
DELLA PATRIA
IL SENATO COMANDO'
CHE SOVRA ALTO CARRO MARTORIATI
PRIMA CON ROVENTE TENAGLIA
E TRONCA LA MANO DESTRA
SI FRANGESSERO COLLA RUOTA
E ALLA RUOTA INTRECCIATI
DOPO SEI ORE SCANNATI POSCIA ABBRUCIATI
E PERCHE' NULLA RESTI
D'UOMINI COSI' SCELLERATI
CONFISCATI GLI AVERI
SI GETTASSERO LE CENERI NEL FIUME
A MEMORIA PERPETUA DI TALE REATO
QUESTA CASA OFFICINA DEL DELITTO
IL SENATO MEDESIMO ORDINO'
SPIANARE E GIAMMAI RIALZARSI IN FUTURO
ED ERIGERE UNA COLONNA CHE SI APELLI
INFAME
LUNGI ADUNQUE LUNGI DA QUI BUONI CITTADINI
CHE VOI L'INFELICE INFAME
SUOLO NON CONTAMINI
IL PRIMO D'AGOSTO MDCXXX
Marc'Antonio Monti
Pubblico Presidente della Sanità
G. Battista Trotto
Presidente dell'ampiosimo Senato
G. Battista Visconti
Capitano di Giustizia