cultura barocca
Questo Guado (vedi altra immagine) ai Piani di Vallecrosia -scomparso per lavori da tempi relativamente recenti- per secoli fu quanto rimaneva efficiente, per valicare i corsi d'acqua, della viabilità romana dopo le distruzioni del visigoto Ataulfo nell'estremo ponente ligure = ai tempi dei pellegrinaggi della fede nel medioevo costituì verosimilmente, quando il ponte in legno sul Nervia era inefficiente o rovinato, un'alternativa il risalire per la "strada di Camporosso" e raggiungere un guado o ponte o un percorso di superamento più agevole onde arrivare alla la Chiesa di S. Pietro a Camporosso [al cui interno sono tracce pittoriche del fenomeno del pellegrinaggio ma al riguardo esistono anche documenti comprovanti il passaggio di pellegrini o quantomeno nel caso specifico di pellegrinaggi su committenza (cosa non rara dato il pericolo di questi tragitti che furono a lungo controllati dai Saraceni e per cui più sicuramente si avventuravano difesi o ben scortati -da cavalieri in armi - viandanti e pellegrini)]. Da qui era facile discendere per la valle del Nervia ai porti di Ventimiglia ove si poteva optare per le diverse mete: ciò era utile specie per chi proveniva da Roma, Genova, Savona ecc. = per esempio, procedere sul I percorso che portava ad una meta storica dei pellegrinaggi cioè il Santuaro galiziano di S. Jacopo di Compostela (vedi qui la carta multimediale, con tutti e 5 gli storici percorsi, nella quale tutte le voci sono attive = vedi qui, con altre documentazioni ed approfondimenti comprese, dal medioevo in poi, le terribile pene per chi rovinasse i semplici e medievali "gaudi a pedate"
APPROFONDIMENTI SUI PERCORSI DOPO LA DISPERSIONE DEI SARACENI (L'OPERA DI MAIOLO DI CLUNY, LA SPEDIZIONE CRISTIANA, UN VESCOVO DI VENTIMIGLIA RICONSACRA IL TRAGITTO VENTIMIGLIA - ABBAZIA DI NOVALESA) = ANALIZZA LA DIRAMAZIONE PIEMONTE - MAR LIGURE (DA VENTIMIGLIA A BORDIGHERA ED OSPEDALETTI) DELLA FUTURA VIA FRANCIGENA E I NODI DELLA CHIESA DI S. PIETRO DI CAMPOROSSO E DEL BIVIO ANCHE CITATO QUAL QUADRIVIO DI NERVIA PROSSIMO AL MARE (ED AGLI OSPEDALI PER PELLEGRINI E CAVALIERI, CON POSSIBILITA' DI CURA MA DI FORAGGIARSI DI CIBO E ACQUA, ANCHE DI ACQUE CURATIVE = VEDI POI IN DETTAGLIO IL CASO DELL' "OSPEDALE DELLA RUOTA" PRESSO IL MONTENERO DI BORDIGHERA) SIN ALLO STRATEGICO SITO D'ALTURA NEL CUI AREALE (CHE RICOPRIVA IL COMPLESSO DEMICO PRINCIPALE DEL BEN PIU' VASTO MUNICIPIO ROMANO DI ALBINTIMILIUM E CHE SEMPRE FU AREA DI PASSAGGIO AD ALTO CONTROLLO: VEDI QUI ANCORA IN TEMPI RELATIVAMENTE MODERNI LA CASELLA DEL DAZIO DONDE SI GIUNGEVA A VENTIMIGLIA MODERNA MA DA CUI DA SEMPRE ERA POSSIBILE DIRAMARE ANCHE PER LA VALLE DEL NERVIA) SORGE ORA LA MODERNA CHIESA DI CRISTO RE CHE PER LA MODERNITA' NON E' SPESSO VALUTATA NELLA SUA SIGNIFICANZA STORICA MILLENARIA RISPETTO ALL'AREA DI PERTINENZA E ALLA SOVRAPPOSIZIONE GIURISDIZIONALE TRA IL MUNICIPIO DI ALBINTIMILIUM E LA PECULIARE ANTICHISSIMA DIOCESI DI VENTIMIGLIA ) = CON ATTENZIONE ANALIZZA POI DAL MEDIOEVO IN POI SIN ALLA STRADA DELLA CORNICE : PONTI E GUADI DELLA ROMANA IULIA AUGUSTA POI DAL MEDIOEVO DATA LA DISTRUZIONE DI MOLTE STRUTTURE DELLA STRATA ANTIQUA O ROMANA, RIDOTTA AD UN MISERO SENTIERO (A FRONTE DELLA GLORIOSA MA SCOMPARSA GRANDE VIABILITA' IMPERIALE - STRUTTURATA NEL RISPETTO DI UNA GRANDE TECNOLOGIA COME QUI SI VEDE E DI CUI SON PROVA NELL'AGRO INTEMELIO I RESTI, PURTROPPO OGGI DISPERSI, MA BEN VISIBILI IN QUESTA SEQUENZA FOTOGRAFICA DI UN GUADO SOFISTICATO SUL RIO VERBONE O CROSA DI MANIERA CHE NEL DOMINIO DI GENOVA, MA NON SOLO, LE "STRADE" PREFERITE ERANO QUELLE "VIA MARE" INTERROMPENDOSI IN VARI PUNTI L'ANTICA STRADA COSTIERA = LA LITORANEA IN LIGURIA DOPO I TEMPI DI ROMA SI EBBE SOLO NEL XIX SECOLO CON LA REALIZZAZIONE DELLA "STRADA DELLA CORNICE" - IDEATA E INIZIATA DA NAPOLEONE I, E IN QUALCHE MODO MATRICE DELL'ODIERNA STATALE VIA AURELIA POI CONTINUATA NELLA REALIZZAZIONE DAI SAVOIA NUOVI PADRONI DELLA LIGURIA MA NONOSTANTE LA PROPAGANDA OTTIMISTICA DELLO STATO PIEMONTESE PREOCCUPATO DI NON IRRITARE VIEPPIU' I LIGURI AVVILITI DALLA MANCATA RESTAURAZIONE VIENNESE DEL DOMINIO DI GENOVA E DALL'ANNESSIONE AL PIEMONTE, REALMENTE FINALIZZATA IN EFFETTI MOLTO PIU' TARDI DI QUANTO AMMESSO PER LENTEZZE BUROCRATICHE, OPERATIVE E A CAUSA DEI COSTI ANCHE A RIGUARDO DI ESSENZIALI STRUTTURE PER UN TRANSITO EFFICIENTE COME I PONTI, MA NON SOLO) E FINALMENTE -NEL DETTAGLIO- VEDI QUI ANCORA PER PELLEGRINI, COMMERCIANTI, CAVALIERI, VIANDANTI ECC. ECC. DEL MEDIOEVO ATTRAVERSO I SECOLI: PONTI E GUADI GESTITI DA CONFRATERNITE = STUDIA LA DOCUMENTAZIONE DALL' "OPERA DEL PONTE DEL ROIA ALL' "OPERA DEL PONTE SUL NERVIA" (ANCHE TESTAMENTI, LEGATI E LASCITI PER LA LORO MANUTENZIONE) NEL CONTESTO - CON ALTRI ELEMENTI SUL TEMA- ANALIZZA ANCHE IL CASO DEI "DUE PONTI SUL NERVIA, UNO A DOLCEACQUA ED UNO A CAMPOROSSO" [ PRECISAZIONE DOCUMENTARIA SUI GUADI DALL' ETA' MEDIEVALE IN POI = LA LORO IMPORTANZA NONOSTANTE LA ROZZEZZA - ERAN DETTI PIU' CHE "GUADI" IN VERO "PEDATE" ATTESA LA FATICOSA DISPOSIZIONE DI GRANDI MASSI CHE POTESSERO EMERGERE QUASI SEMPRE DALL'ACQUA TRANNE CHE IN CASI ECCEZIONALI - ERA TALE CHE LE NORME STATUTARIE POTEVANO COMPORTARE PENE FISICHE PER CHI LI DANNEGGIASSE E TRA QUESTE ANCHE L'AMPUTAZIONE DI UN ARTO = LA MERAVIGLIA, PER QUANTO RESTI L'ORRORE A FRONTE DELLA PENA SEMPRE CHE NON SI RICORRESSE ALLA SOLUZIONE COMPROMISSORIA, SOTTO FORMA DI MULTE PECUNIARIE E OBBLIGHI DI RISTRUTTURAZIONE, PROPRIA PERO' DEI PIU' ABBIENTI DETTA DELLA RESTITUTIO O RISARCIMENTO RISIEDEVA NEL FATTO CHE TALI DANNIFICAZIONI VENIVANO COMPIUTE O PER FARSI RETRIBUIRE DAI VIANDANTI QUALI TRAGHETTATORI O PER FARSI APPALTARE NUOVAMENTE I LAVORI DI SISTEMAZIONE E QUINDI LUCRARE SUL BENE PUBBLICO IGNORANDO, IN ENTRAMBI I CASI, I DANNI APPORTATI CON L'INTERRUZIONE DELLA GIA' SCARNA VIABILITA'. TALE CRIMINOSA CONSUETUDINE NONOSTANTE IL RISCHIO DI ESSER SORPRESI E CONDANNATI DOVEVA PERO' COMPORTARE GROSSI VANTAGGI ECONOMICI SE ANCORA NEL XIX SECOLO ERA PRATICATA = SI VEDA AL RIGUARDO SIFFATTO DOCUMENTO EMBLEMATICO COMPORTANTE LA PETIZIONE DELLA MUNICIPALITA' DI VALLECROSIA (ATTO CONSILIARE DEL 20-XII-1826 IN "ARCHIVIO COMUNALE DI VALLECROSIA") CON CUI SI DENUNCIAVANO DUE LOSCHI FIGURI CHE, IN TEMPO DI ACQUA ALTA, RIMUOVEVANO LE PEDATE DEL GUADO PER COSTRINGERE LA POVERA GENTE A SERVIRSI DEL LORO SERVIZIO, A PAGAMENTO, QUALI TRAGHETTATORI ANCHE A SPALLE]


carta storica resa attiva (Bartolomeo Durante = autore anche dei testi)

imm. tratta dal volume = I graffiti della storia: Vallecrosia e il suo retroterra



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