cultura barocca
Dalla veterinaria romana basilare specie negli ospedali militari ad una ricetta veterinaria di XVII-XVIIII secc. che riassume la storia del cavallo e altri animali dal medioevo = visualizza pure da quale testo è stata ricavata questa preziosa immagine sull'"arte della cavalleria" Il cavallo nel testo e nelle immagini di Carlo Ruini

Nei primi mesi del 1260 MANUELE, fratello del Re di Castiglia Alfonso X detto "il Saggio" e quindi figlio di Ferdinando III "il Santo" (colui che aveva edificato S. GIACOMO DI COMPOSTELA) -sulla scia di una tradizione di viaggi propria di tanti CAVALIERI, PELLEGRINI E CROCIATI- era giunto al PORTO SUL ROIA/ROJA [ a testimonianza di strutture atte all'uso di viaggiatori e soprattutto marinari, in Ventimiglia, da G. Rossi (lo storico che riportò alla luce il centro demico principale del municipio romano di Albintimilium) venne individuata l' iscrizione di una fontana che dettava "AD COMMODITATEM NAVIGANTIUM" = parimente è interessante lo zoccolo dell'abside di questa chiesa di Porto Maurizio -che sembra il residuo di un edificio più antico del XII secolo- e su cui sarebbe stata poi costruita la chiesa nel 1362, ove venne individuta l'iscrizione più antica "IN COMMODUM PEREGRINORUM" = presso il COMPLESSO PORTUALE DI VENTIMIGLIA una varia umanità ferveva di vita, particolarmente quella costitutita da CAVALIERI, CROCIATI, MEMBRI DI ORDINI CAVALLERESCHI RELIGIOSI MILITARI (CLICCA PER VISUALIZZARE I BASILARI APPROFONDIMENTI) erano in fermento nell'attesa delle distinte mete, specie per i luoghi ove si imponeva la loro presenza a fronte degli ARABI A GERUSALEMME E IN TERRASANTA (CLICCA E VISUALIZZA)]. MANUELE (verosimilmente ristoratosi, assieme al suo seguito, presso qualche Taverna o Locanda - strutture riprese se non continuate da una tradizione romana, del resto motivata da queste importanti aree di passaggio e commercio - sempre che, dato il retaggio, non avesse usufruito di qualche privata ospitalità) s'era poi volto ad una destinazione mai dichiarata (esaminando i lavori storici del Muletti sulle vicende feudali ed ecclesiastiche del saluzzese si può tuttavia ipotizzare che questo viaggio fosse connesso ai contatti intavolati da Manuele, per Alfonso X, con Guglielmo VII, Marchese del Monferrato dal 1253 al 1292, nel periodo in cui questo andava cercando presso la Corona di Castiglia un'alleanza contro i suoi nemici storici, gli Angioini.
GIOVANNI DE PORTA DA PIACENZA (del personaggio certo noto ai suoi tempi poco si sa = vedi quanto, molto dopo, scrive -p. 210- l'Aprosio su Parma e Piacenza e soprattutto su due personaggi dai destini alquanto diversi vissuti nel ducato dei Farnese: Bernardo Morando e Jacopo Gaufrido) che prestava servizio al seguito di Manuele e conduceva con sé due CAVALLI, uno BAIUS ed uno FERRANDUS, si riposò in un OSPIZIO PRIVATO di Ventimiglia donde ripartì presto per raggiungere Manuele dopo aver lasciato in custodia nella stalla dell'ospizio i due animali ormai sfiniti; questo ricovero era sito nella città di Ventimiglia ed apparteneva ad una certa Beatrice, vedova di Filippone di Gavi: tal struttura privata è prova di quanto stesse ridivenendo lucroso per singoli cittadini trar cespiti dalla riscoperta attività di ristorazione [ è da dire che verso la metà del XIII sec. tramite OSPEDALI oppure con la loro presenza in sinergia con altre strutture assistenziali o caritative si ha un certo quel recupero dell'HOSPITALITAS degli ETNICI ROMANI (per vari aspetti sublimata dall'uso delle TESSERE DI OSPITALITA' ) e quindi VIEPPIU' RIPRESA DAL CRISTIANESIMO come QUI SCRIVE G. B. CASALI nel contesto di una amplificazione da HOSPITALITAS A VERI E PROPRI OSPEDALI (TESTO IN ITALIANO SEICENTESCO) invero come qui si legge BEN ELENCATA DAL PIAZZA IN QUESTO SUO VOLUME SU ROMA NEL '600 = COMPRENDENTE ANCHE L'ELENCO, OLTRE CHE DEGLI OSPEDALI URBANI PER I CITTADINI DI ROMA, ANCHE QUELLO PER VISITATORI STRANIERI, CON LA RELATIVA SPECIFICAZIONE PER LE NAZIONALITA' DI APPARTENENZA ].
Atteso comunque il fatto che i personaggi di rango come quelli sopra menzionati ma anche diversi ricchi mercanti cominciavano a disdegnare la calda ma ruvida ospitalità dei ricoveri religiosi (di Amandolesio, doc.232) è da dire che i personaggi in questione e la figura del CAVALLO rimandano alle vicende dei Cavalieri e delle Crociate (per i viandanti di estrazione non elevata e comunque per vari non agiati mercanti l'animale per elezione compagno di viaggi interminabili era invece il robusto MULO, CONNESSO ALLA CIVILTA' DEI CARRETTIERI E DEL CANE CARRETTIERE ma poi, a prescindere dal lavoro nei campi o nel trasporto, divenuto in qualche modo celebre durante la PRIMA GUERRA MONDIALE quale animale di sostegno, per vettovagliamento e trasporto armi, delle TRUPPE IMPEGNATE SULLE ALTURE DOVE SI CONSUMO' LA TERRIBILE GUERRESCA VICENDA .

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