CREDITI LETTERATURA E MITI

Nel corso del periodo veneziano o più estesamente veneto dell'esperienza formativa di Angelico Aprosio un ruolo significativo pare rivestire un maestro reggente agostiniano, vale a dire colui che l'erudito ventimigliese usa chiamare, Niccola Campiglia incontrato per la prima volta in Pisa giuntovi via Napoli in viaggio alla volta di Treviso: come di seguito si legge, sempre, nel repertorio della Biblioteca Aprosiana... il citato Campiglia, atteso a Treviso in un altro cenobio sempre per svolgervi l'incarico di maestro reggente dello studio [in pratica, secondo lo schema degli studi agostiniani, un ruolo equivalente a quello moderno di preside o direttore dello studio o scuola annessa al convento] accoglie l'Aprosio come compagno di viaggio in carrozza fino alla lontana terra veneta.
Del Campiglia l'agostiniano di Ventimiglia riparla parecchio dopo, avendo questi lasciato il convento di Treviso per assumere il ruolo di maestro reggente nel più prestigioso convento in Venezia di Santo Stefano: è questa l'epoca in cui Angelico si appresta a seguire come segretario in Dalmazia, e precisamente a Lesina, il confratello Venza.
La prima citazione per Jacopo Venza da Feltre l'Aprosio in effetti la formula a pagina 111 de la Biblioteca Aprosiana essendo il Venza priore del convento di "Santa Margarita" in Venezia.
Aprosio, senza darne informazioni, specifica sempre nella sua opera che il viaggio in Dalmazia al seguito del Venza non risultava gradito nè al Campiglia quanto agli intellettuali veneziani ormai suoi amici Loredano e Michiele: e tuttavia, pur tra mille imprevisti, la "spedizione in quella terra barbara" avviene puntualmente.
Ritroviamo quindi citato il Campiglia nel repertorio della Biblioteca Aprosiana alle pagine 126 -127.
Egli è sempre maestro reggente di Santo Stefano, il convento di Venezia in cui Aprosio si ferma, per le feste natalizie, dopo il suo ritorno dalla travagliata missione in Dalmazia.
Abile è Angelico a mascherare le critiche avverso la sua persona ma, in questo punto della narrazione, lascia trasparire qualche annotazione.
Il Priore del Convento di Santo Stefano teme che l'agostiniano intemelio voglia prender stanza stabile in quel cenobio, che in verità non avrebbe spazio per nuovi confratelli.
Proprio il reggente Campiglia però subito lo rincuora alludendo all'irrequietezza del frate di Ventimiglia poco disposto a prender residenza fissa ma piuttosto desideroso di viaggiare e far sempre nuove conoscenze: come di fatto avviene.
Un anno dopo però (pagine 132 - 133 della Biblioteca Aprosiana...) lo stesso priore di Santo Stefano (di cui in questo caso viene proposta l'onomastica: tal Leonardo Oca), per ragioni che non vengono espresse dal dotto ventimigliese, si dimostra ben disposto ad ospitare, a tempo indeterminato, nel suo cenobio Angelico Aprosio: e lo fa cercare ed in qualche modo "pregare" proprio dal maestro reggente Campiglia.
La scansione narrativa aprosiana di per sè abbastanza fumosa in alcuni tratti, a questo punto si coimplica di apparenti contraddizioni che verisimilmente hanno lo scopo di mascherare qualche verità: e così, dopo che ha lasciato il "suo" convento di Chioggia con dispiacere del Priore di Verona da cui dipende questo cenobio, Aprosio, con l'approvazione delle autorità peraltro pressate dalle raccomandazioni del Loredano e del Michiele, può stabilirsi a Venezia proprio nel prestigioso Convento di Santo Stefano.
Con qualche tardivo pentimento di Leonardo Oca, forse suggestionato da una certa malignità denigratoria avverso il carattere di Angelico.
E' a questo punto che a Niccolò o Nicola Campiglia il frate Ventimigliese nel suo citato repertorio biblioteconomico attribuisce una frase blandamente critica verso se stesso; gli fa cioè affermare: mi dicono ch'l Ventimiglia sia Poeta, e quasi lo credo.
L'espressione, oggi altrimenti comprensibile, coimplica nell'epoca una valenza critica intendendosi per poeta un sinonimo di spirito bizzarro, irrequieto, inattendibile ecc..
Aprosio, proseguendo a narrare, lascia intendere che il suo comportamento futuro avrebbe disatteso le preoccupazioni, fermandosi, con profitto ed operosità intellettuale e religiosa, in Santo Stefano di Venezia per ben 7 anni.
Tutte queste postulazioni hanno valenza per la storia esistenziale di Aprosio ma contestualmente ci pongono una domanda: chi è realmente Niccolò o Nicola Campiglia?
Sappiamo che è un docente agostiniano, un uomo di provata cultura e che la carica di maestro reggente degli studi lo rende all'epoca figura di rilievo culturale e sociale.
Se però cerchiamo di approfondire le indagini su di lui le cose si complicano; non lo citano i grandi autori di sillogi agostiniane, né l'Ossinger né il Perini, di lui non si conserva alcuna opera alla Civica Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia e nessun suo scritto, allo stato attuale delle investigazioni, compare menzionato dal Servizio Bibliotecario Nazionale.
Di lui però compaiono 7 lettere (1647 - 1652) nell' epistolario dei corrispondenti aprosiani (non è invece ascritto tra i Fautori dell'Aprosiana).
Una sorpresa come al solito la riserva proprio Aprosio: in una sua opera del 1642 l'antistiglianeo Buratto egli cita come maestro reggente del convento veneziano di S. Stefano un certo Niccola Pelosi da Campiglia che reputa autore di un'opera (di cui purtroppo non dà le referenze di pubblicazione: rimasta forse allo stato di copie manoscritte attesa la sua irreperibilità attuale secondo l'SBN?).
Sfortunatamente anche in questo caso l'Ossinger ed il Perini nulla dicono in merito: ma viste le convergenze onomastiche, cronologiche, logistiche e le titolature pare indubbio che Nicola Campiglia sia assolutamente da intendersi Nicola Pelosi da Campiglia, con l'ultimo nome quale nomen ex origine (purtroppo sono tante in Italia le località dette Campiglia!) atteso peraltro che all'epoca la provenienza (anche Angelico Aprosio era molto di frequente detto Padre Ventimiglia) spesso surroga il cognome, anagraficamente, di pertinenza.



Nell'opera LOS ESTUDIOS EN LA ORDEN AGUSTINIANA DESDE LA EDAD MEDIA HASTA LA CONTEMPORÁNEA da Analecta Augustiniana, Vol. XXXIII (1970) pp. 75-149, [Traduzione dallo spagnolo a c. di ANGELICA ORNELAS e MASSIMO GUIZZARDI] si legge:
[...]3. Programmi e case di studio
La formazione dell'agostiniano cominciava dal noviziato, nel quale non poteva essere ammesso nessun giovane minore di quattordici anni e che non sapesse "legere vel cantare competenter", o che non fosse capace di dimostrare almeno che fosse "docibilis et aptus ad addiscendum". Doveva passare un anno intero di prova, dedicandosi alla sua formazione religiosa, ad esercitarsi nella pratica dell'orazione privata e liturgica, e a conoscere gli obblighi dello stato che si apprestava ad assumere; e tutto questo sotto la direzione di un maestro "esperto e dottore, di virtù provata e particolarmente custode del bene dell'Ordine", il quale doveva perfezionare l'istruzione cristiana del giovane e iniziarlo a quella monastica, con le spiegazioni della regola e delle abitudini dell'Ordine. Il novizio non solo doveva seguire le lezioni del maestro, ma anche leggere ("seorsum ab aliis et pluries in anno") le leggi che doveva seguire, e cominciare a conoscere la parola divina: "Sacram Scripturam avide legat, devote audiat et ardenter addiscat".
Terminato l'anno di noviziato e fatta la professione, il nuovo religioso era mandato ad uno "ex honestioribus fatribus conventus in curam, quousque annum vicesimum aetatis attigerit". Questa prima tappa della vita conventuale, la cui durata dipendeva dall'età che aveva il candidato all'ingresso nell'Ordine, era dedicata principalmente allo studio. Se non era persona istruita, l'aspirante doveva rimanere come minimo un anno nelle scuole grammaticali, divise spesso in inferiori e superiori, imparando le regole di Elio Donato o quelle di Prisciano, sostituite qualche volta con quelle del Dottrinale di Alessandro di Villadei e più tardi con quelle dei primi grammatici umanisti. Terminato con successo il corso di grammatica, lo studente rimaneva tre anni nelle scuole di logica, nelle quali si spiegavano le categorie o Praedicamenta di Aristotele e il suo scritto De interpretazione, con l'Isagoge di Porfirio e i trattati logici di Boezio = "Logica vetus", alla quale è stata aggiunta verso il 1260 la "Logica nova", che comprendeva tutto l'Organon dell'Estagirita.
Gli inventari delle nostre biblioteche del medioevo dimostrano che sono stati utilizzati in queste scuole anche gli scritti logici di Pietro Hispano e di Alberto di Sassonia, e più tardi le due summe (parva e magna) dell'agostiniano Paolo Veneto († 1429), le quali ancora propongono, come testo obbligatorio per gli allievi dell'Ordine, le Costituzioni del 1686. Durante il triennio dedicato alla logica, gli allievi cominciavano i loro studi filosofici ascoltando regolarmente la spiegazione degli scritti "naturali" di Aristotele, che comprendevano anche la Metaphysica; la preparazione filosofica proseguiva con i cinque anni dedicati allo studio della teologia. I due libri principali per professori e allievi in questa ultima tappa del ciclo scolastico ecclesiastico erano la Bibbia = "Textus" e i Sententiarum libri quatuor di Pietro Lombardo; le lezioni e le dispute scolastiche, che nelle scuole conventuali duravano dalla seconda settimana di settembre fino al 28 giugno, dovevano svolgersi in uno "studium generale" dell'Ordine o, almeno, della provincia religiosa dello studente, poiché le Costituzioni del 1290 sollecitavano ognuna di queste ad aprire al più presto possibile un centro di formazione per questo ciclo di studi:
Et in unoquoque ex ipsis studiis sint duo lectores, quorum unus, de mandato ipsius Generalis, legat de Textu et disputet tempore opportuno, et aliquam aliam lectionem in philosophia legat, prout consideraverit magis ad utilitatem studentium expedire, et studium ipsum debita sollicitudine ordinet et dirigat; alius vero legat Sententias et in logicalibus vel in philosophia, secundum quod magis utilitas et commoditas studentium exigebit. Const. Ratisb., c. 36.
Le scuole di grammatica e di logica dipendevano dal superiore della rispettiva provincia e dal suo definitorio, che decidevano il convento nel quale dovevano stabilirsi spostando frequentemente le loro sedi; inoltre nominavano i maestri di grammatica e di canto ecclesiastico nelle prime, i lettori di logica e di filosofia naturale nelle seconde e controllavano la disciplina scolastica loro stessi o per mezzo di loro collaboratori. Il programma di insegnamento in queste scuole (grammatica, canto, logica e filosofia) sostituì il vecchio programma del "trivium" e del "quadrivium" da quando i religiosi mendicanti cominciarono ad avere influenza nella vita universitaria, cioè dalla metà del XIII secolo. Dipendeva anche dal superiore provinciale e dai suoi definitori il centro di formazione teologica chiamato "studium generale provinciae": i capitoli provinciali assegnavano la sede e i professori e anche stabilivano che il buon funzionamento del centro fosse controllato dal superiore e dai suoi collaboratori. La cura dello "studium" era importante per la buona preparazione teologica dei futuri sacerdoti nell'esercizio del sacro ministero e nella difesa della fede: i lettori in questo centro non potevano avere altri incarichi nella comunità e dovevano essere dispensati dalla partecipazione ad altre attività, per dedicarsi meglio al loro impegno. Il priore poteva obbligare tutti i frati a partecipare alle lezioni di teologia, quando non fossero impediti, e le Costituzioni del 1290 raccomandavano "ut studium sollicite et ardenter foveat, et studentibus pius et favorabilis semper assistat, et ad hoc suos conventuales inducat et adstringat". Cost. Ratisb. c. 36.
I principali centri di formazione erano chiamati studia generalia Ordinis, perché dovevano (o almeno potevano) avere allievi di tutte le Province. Il primo, in ordine di tempo e di importanza fu quello di Parigi, il più sostenuto dai priori generali dal XIII fino al XVII secolo, il più internazionale per professori e allievi, il quale servì da modello con i suoi statuti e con il suo esempio a quelli che lo seguirono in fama e internazionalità. In questo senso i primi furono gli "studi" di Bologna e Padova; seguì a questi lo "studium curiae", che si trovava normalmente a Roma, ma che doveva trasferirsi (con la corte pontificia) a Viterbo, Orvieto, Perugia e successivamente ad Avignone; possono collocarsi quasi allo stesso livello gli studi di Firenze, Cambridge e Oxford; furono meno internazionali quelli di Napoli, Siena, Milano, Vienna, Magonza, Colonia, Bruges, Metz, Strasburgo, Lione, Montpellier e Tolosa; rimasero spesso limitati al servizio delle rispettive Province gli studi generali di Gran o Esztergom, Aix, Cahors, Bordeaux, Lerida, Valencia, Toledo e Lisbona, e non furono chiamati "generali" gli "studia generalia Italie", nonostante che i capitoli della prima metà del secolo XIV li avessero istituiti in molti città d'Italia: a Barletta, L'Aquila, Viterbo, Rieti, Ascoli Piceno, Arezzo, Lucca, Rimini, Venezia, Treviso, Genova, Pavia e Asti. I superiori dell'Ordine accettarono la moltiplicazione di questi centri su richiesta delle autorità locali e di benefattori insigni; ma è evidente che questo fatto sottrasse allievi ai cinque migliori e più antichi studi generali della Penisola: Padova, Bologna, Firenze, Roma e Napoli.
Non ci sono dati per dire con certezza l'anno della fondazione della maggior parte dei suddetti "studi", solamente si sa che quello di Parigi comincia la sua storia nel 1259 e che la continuò fino al 1790. I nomi di quasi tutti gli altri "studi" appaiono negli atti dei capitoli generali in cui sono indicate nomine e trasferimenti di maestri e allievi: questo indica che già esistevano prima della data segnalata. Quelli di Oxford e Cambridge appaiono negli atti del capitolo del 1318, nei quali sono concessi a questi studi gli stessi diritti dello "studium Parisiense": questo fa presupporre che erano studi di primaria importanza e che avevano probabilmente diversi decenni di storia.
Lo "studium Strigoninse" o di Gran è nominato nelle fonti storiche dell'Ordine prima dell'anno 1384; ma è quasi sicuro che esisteva già all'inizio dello stesso secolo, perché nel 1290 il re Andrea II d'Ungheria aveva nei suoi domini gli agostiniani - dei quali si professava benefattore "ob eorum religiosam et Deo placitam vitam" - che fondarono subito a Gran uno "studium theologiae et aliarum artium, cum aliis ministeriis studiorum". Neanche si può proporre l'anno 1287 come data sicura della fondazione dei quattro migliori "studi" italiani (che, come vedremo furono cinque), benché questa data sembrava essere indicata negli atti capitolari di quell'anno e sebbene così dicano gli autori che abbiamo citato nelle note dalla 2 alla 5 del presente studio. In effetti dicono gli atti del capitolo del 1287: "Statuimus et ordinamus ut quatuor studia generalia ad minus sint in Italia, scilicet in curia Romana, Bononiae, Paduae et Neapoli. Ad horum quodlibet quaelibet provincia ordinis mittat studentem unum sufficientem et idoneum". In virtù di questo mandato, promulgato "in die sancto Pentecostes" (cioè, il 26 maggio di quell'anno) la provincia romana designava il 24 giugno "in nativitate beati Ioannis Baptistae" quattro dei suoi migliori allievi per i seguenti studi: "Definimus quod frater Petrus de Clusio sit studens pro provincia in studio generali Paduano..., frater Alexander de Viterbio sit studens pro provincia in studio Florentino... frater Ioannes de Orto sit studens pro provincia in studio Bononiensi..., frater Ranunctius de Viterbio sit studens pro provincia in studio Neapolitano". A questi quattro dobbiamo aggiungere lo "studium curiae", che non fu sostituito con quello di Firenze come sospettò P. Esteban, dato che negli atti del capitolo romano del 1288 appare un "frater Ioannes de Castello lector primus in curia".Crediamo non si possa posporre la fondazione di questi cinque studi dopo l'anno 1287 per le seguenti ragioni: 1° perché non è verosimile che in meno di un mese (dal 26 maggio al 24 giugno) potessero aprirsi cinque case di studio per ricevere allievi di tutte le Province dell'Ordine che già erano più di quindici; 2° perché non è probabile che i priori generali, che tre anni dopo la grande unione già diedero inizio allo studio di Parigi, aspettassero più di tre decenni per fondarne alcuni in Italia, dove avevano il maggior numero di allievi; 3° perché gli agostiniani seguirono da vicino, nella loro attività scientifica, i domenicani e i francescani, che già prima del 1240 avevano studi generali in diverse città d'Italia (Padova, Bologna, nella corte pontificia, ecc.); e 4° perché non si può supporre che avessero studiato a Parigi tutti i predicatori, "discreti et a vobis examinati", che esistevano nelle Province italiane nel 1290, quando il beato Clemente da Osimo mise a disposizione del Papa non meno di 20 allievi con questo titolo. Per queste ragioni crediamo che la disposizione del capitolo generale del 1287, nella quale i legislatori dell'Ordine stabilivano che ci fossero in Italia "ad minus quatuor studia generalia", non deve intendersi come fondazione, ma come conferma di questi centri, della cui origine si può parlare con sicurezza prima dell'anno 1270, cioè, nel primo decennio dopo della grande unione.
Gli studi generali dipendevano nella loro istituzione e governo, così come nella designazione di professori e allievi, dai capitoli generali e dal superiore dell'Ordine; ma questo delegava con frequenza la sua autorità ai superiori delle Province lontane. Il priore del convento controllava l'osservanza regolare e il reggente degli studi, e quando non c'era questo, il primo dei lettori, che poteva essere un baccelliere oppure un maestro; aiutava il priore e il responsabile principale degli studi, il "magister studentium", che era sempre un sacerdote giovane di fiducia, che frequentava allo stesso tempo gli studi per arrivare almeno al lettorato. Gli allievi dovevano rimanere nello studio generale cinque anni, ma già prima del 1306 furono ridotti a tre per quelli che avessero fatto un triennio in uno studio generale di minore categoria. Se il religioso studiava sostenuto finanziariamente dalla sua Provincia, mandato dal superiore della stessa e dal suo definitorio, il provinciale doveva mandare al priore dello "studium", all'inizio dell'anno scolastico, il denaro stabilito per il mantenimento dell'allievo; la stessa cosa doveva fare il priore del convento nativo, quando il religioso era mandato a studiare "sumptibus proprii conventus"; non mancavano allievi che rimanevano in uno studio più tempo del normale, potevano farlo se "sumptibus suis", cioè, se gli pagavano le spese i suoi genitori o qualche benefattore; infine nei secoli XIV e XV i registri dell'Ordine ci fanno conoscere molti studenti "de gratia", che erano quelli che il priore generale mandava a uno di questi centri.
Il priore dello studio e il reggente ammonivano, per le proprie competenze, gli allievi che claudicavano nell'osservanza o che non progredivano negli studi, e quelli incorreggibili erano rimandati, previo avviso, ai superiori delle rispettive Province.



Le investigazioni su Angelico Aprosio hanno avuto un incremento a partire dal 1981 anno segnato dalle celebrazioni della ricorrenza del trecentesimo della sua morte in Ventimiglia.
Prima di tale data, quello che era stato relegato tra gli esponenti del morente marinismo ortodosso, era stato assai poco studiato per aspetti estranei al suo ruolo di ormai superato polemista antistiglianeo: così poca attenzione si prestò da sempre ad altri aspetti della sua indefessa attività quali in primo luogo il ruolo di bibliotecario capace di erigere in Ventimiglia la prima biblioteca pubblica della Liguria, ed ancora di bibliofilo, di scrittore moralista, di collezionista, di accademico ed agitatore culturale e, certamente non per ultima postazione, di
corrispondente con una miriade di intellettuali italiani e non.
Sulla linea dei pochi studi finalizzati in settori estranei al polemismo letterario ecco dunque che Jacopo Lapi, fondamentalmente, era stato relegato ad una figura di contorno: io stesso lo avevo utilizzato quale corrispondente aprosiano nel contesto di una celebrazione aprosiana della Ventimiglia seicentesca in merito ad una lettera scritta dal Lapi ad Aprosio in cui si celebravano certi aspetti del clima e della gastronomia ligure ponentina.
Una mia personale scoperta di Jacopo Lapi (che pure Aprosio aveva elencato tra i sostenitori della sua biblioteca intemelia, vale a dire i Fautori dell'Aprosiana ed al quale aveva dedicato questo capitolo della sua Grillaia) avvenne però qualche tempo dopo allorquando per la rivista "Critica Letteraria", 1987, a. XV, n° 56 pp. 563 - 580 pubblicai questo articolo, che comportava anche la trascrizione di 6 lettere di F. Redi ad A. Aprosio ed in cui il Jacopo Lapi rivestiva un ruolo centripeto per i contatti epistolari e culturali tra Aprosio e lo scienziato toscano.
Qualcosa di più e di meglio in tempi recenti ha poi fatto Nunzia Melcarne, per la rivista che ho diretto per anni Aprosiana Rivista Annuale di Studi Barocchi, precisamente in forza del'articolo: Il Principe giardiniere e il suo vero autore: Giovanni Andrea Moniglia (Nuova Serie, Anno XIII, 2005, pp.55 - 58).
La brava autrice ha dimostrato che Jacopo Lapi era assai più che un piacevole corrispondente per Aprosio od un utile attore per la sussistenza della sua continua attività epistolare.
Dall'indagine della Melcarne si intende bene come Jacopo Lapi fosse un referente bibliografico di prima scelta, utilissimo ad Aprosio, oltre che per le informazioni culturali, anche per il discernimento, cosa mai facile nell'epoca, tra autori veri e/o presunti di opere al momento in auge.
La lettera (naturalmente proveniente dall'epistolario genovese custodito presso la locale Biblioteca Universitaria in Ms. E.VI.21) che qui si riprende dalla trascrizione, mediata da G. Sparacello, della studiosa emblematicamente dimostra che Jacopo Lapi, a differenza di altri interlocutori epistolari, non solo inviava informazioni, spesso, purtroppo, incomplete se non scorrette, ma già di per se stesso le sottoponeva a valutazione e giudizio.
Infatti vi si legge (33r):
"Agguagliamento delle notizie e delle opere d'Autori Fiorentini domandatemi da Vostra Paternità Molto Reverenda nella sua lettera delli 23 d'Ottobre 1664, e ricevuta da me la sera del 3 di Novembre corrente".
E di seguito ancora (36r):
"E queste son tutte le Commedie stampate dal Signor Moniglia. Resti che io noti quelle in Prosa, due delle quali vanno sotto nome del Signor Cicognini di felice memoria quantunque siano veramente del signor Moneglia [...]
3° La Forza dell'Amicizia opra scenica del D. Giacinto Cicognini. Al molto Illustrissimo Signore Filippo Carlo Peverelli. In Bologna Giacomo Monti 1664 in 12 [...] 4° Il Principe Giardiniero opra scenica del D. Giacinto Cicognini. All'Illustrissimo Signore Cesare Gioseffo Becattelli. In Bologna presso Giacomo Monti 1664 in 12. Fò conto che se il Signor Moneglia lo sà, mi metta in Commedia alla scuola di qualche Pedante, e e mi faccia dare un Cavallo.
5° La Dispositione e forza del destino. Commedia del Signor D. Giacinto Andrea Cicognini. All'Illustrissimo Signora D. Angela Palazzoli Paoletti [sic!] de' Marchesi di Ceva. In Bologna presso Carlo Antonio Peri. All'insegna dell'Angel Custode 1664 in 12.
E queste sono le Commedie in versi e in prosa stampate dal Signor Moniglia, resta che io le dia notizia delle non stampate."
L'autrice chiarisce, in modo ineccepibile, l'assoluta plausibilità delle informazioni addotte da Jacopo Lapi: e questo si può valutare in altro contesto.
Tuttavia su Jacopo Lapi la Melcarne non apporta significative informazioni se non, a fine saggio, un auspicio a meglio investigare la corrispondenza tra questo ed Aprosio, nell'ipotesi concreta di altre utili informazioni bibliografiche.
Eppure Jacopo Lapi costituisce un piccolo rebus culturale: personaggio spesso nominato, ma di cui si sa poco, uomo di cultura ma giammai produttore di opere a stampa, quasi sospeso in un limbo documentario.
Il motivo di certe lacune mi è stato risolto soprattutto dalla consultazione del sito informatico on line "www.francescoredi.it" ma altresì da ulteriori segnali documentari, per quanto sempre sparsi se non talora pressoché dispersi.
Jacopo Lapi in effetti si valeva od era noto con un nome fittizio per quanto molto prossimo a quello reale, cioè l'esito Jacopo Del Lapo.
Su vari documenti contrassegnati da siffatta forma nominale, ancor più che sotto la forma nominale Jacopo Lapi, risultava amico, collaboratore ed uomo di fiducia di Francesco Redi che gli scriveva in modo molto intimo e spontaneo, senza le cautele dell'epoca, come quando in in una lettera del 5-V-1682, dalla villa dell'Ambrogiana, gli confessava l'angoscia di lavorare infdefessamente ma nella più totale solitudine: "Oh quanto io lavoro! Oh quante belle notomiuzze io fo! […] Ma, Dottor mio, mi conviene menar le mani, perché son solo, e senza aiuto veruno, e bisogna, che io faccia ogni cosa da per me da capo a piedi".
Su queste constatazioni si procede, così, ancora oltre nella conoscenza del personaggio Jacopo Lapi alias Jacopo Del Lapo.
Approfondendo, sul poco che rimane, le investigazioni e si evince che oltre che postazione di amico del Redi egli ricopriva un ruolo di rilievo nel contesto dell'operosità intellettuale rediana risultando contestualmente un esponente assolutamente credibile ed attivo dei fermenti epocali della Scienza Nuova.
Di conseguenza non sembra affatto casuale che il Del Lapo (vale a dire il Lapi) sia stato gratificato da Francesco Redi di alcune epistole in cui la notizia generica per quanto approfondita era sostituita da precise comunicazioni scientifiche, specie di anatomia, caratterizzate da una specificità terminologica propria di individui legati sì da amicizia ma anche dal collaborazione professionale.
Per esempio in una epistola del 30-IX-1682, dall' "ozio beato" della villa di Artimino, il Redi lo ragguagliava minutamente delle sue indagini, svolte "per passatempo", su ghiri e scoiattoli da cui aveva elaborato l'idea della "poca credenza che si può dare agli scrittori delle cose naturali" al segno che vieppiù andava rafforzando la sua "antica opinione, che chi vuol ritrovar la verità, non bisogna cercarla a tavolino su' libri, ma fa di mestiere lavorar di propria mano, e veder le cose con gli occhi propri".
Giungono altresì molto interessanti tre successive lettere del 6, 9 e 31- XII - 1682 sempre indirizzate al Del Lapo ma redatte sia nella villa di Cerreto Guidi e che in quella dell'Ambrogiana e redatte "a nome di Pietro Alessandro Fregosi".
Costui esprimendosi in luogo del Redi lo ragguagliava su come fosse entrato, grazie alla guida dell'Archiatra granducale appunto F. Redi "in un mondo nuovo".
Grazie a siffatta Guida il Fregosi informava il Del Lapo che, dopo che era stato ammesso nel laboratorio di Redi, aveva "tocca[to] con mano" non solo "la differente struttura delle viscere degli uccelli, e de' quadrupedi", ma addirittura la circolazione sanguigna nei pesci, grazie all'osservazione dei tanti fossili marini reperiti sui monti del circondario.
Queste rivelazioni assodata l'equazione Jacopo Lapi = Jacopo Del Lapo assumono contorni sempre più decisi allorquando si compulsano gli annali di Firenze città in cui sempre visse ed operò il personaggio alternativamente noto con queste due forme nominali.
In particolare risulta celebrato per aver allestito nella propria abitazione, sita nel quartiere di Santo Spirito, una ricca biblioteca scientifica ed aver organizzato un'accademia aperta aglistudenti dell'Università di Pisa e della Scuola medica dell'Ospedale di Santa Maria Nuova.
La sua presenza alla Corte di Cosimo III risulta più volte comprovata da documenti ufficiali e privati dell'epoca.
Nulla scrisse, per quanto finora noto, né come Jacopo Lapi né quale Jacopo Del Lapo ma il suo ruolo intellettuale fu soprattutto quello di agitatore e promotore culturale.
Fu sua cura principale quella di mantenere e corroborare contatti con numerose e importanti figure di scienziati italiani e stranieri (ma evidentemente non solo, atteso il suo lungo rapporto epistolare con Aprosio: anche se l'erudito intemelio era abbastanza famoso per i suoi interessi scientifici) ed in particolare fu il primo a far giungere a Firenze il De motu animalium di Giovanni Alfonso Borelli. Morì a Firenze il 6 dicembre 1693.
Ed ecco allora che, nel contesto di queste osservazioni, le quali permettono di evidenziare l'effettiva rilevante portata del patrocinio di Jacopo Lapi alias Jacopo Del Lapo, assume una rilevante portata documentaria, anche per puntualizzare alcuni momenti poco chiari dell'esperienza esistenziale e culturale di Aprosio, analizzare criticamente nel contesto della Grillaia il

GRILLO XXVI O DE' TESTAMENTI

che, analizzato scientificamente, si evolve in autentica fucina di notazioni sull'attività di Aprosio.
Dopo gli usuali convenevoli assumono un peso notevolissimo le riflessioni delle pagine 342 - 345.
La prima osservazione che deve colpire è la data in cui (a questo punto l'oggettività aprosiana appare indiscutibile) Jacopo Lapi cercò l'amicizia intellettuale di Aprosio: essa è espressamente indicata nel 13 ottobre 1665.
E quello che sembra un puro dato cronologico diviene, lentamente, un termine cronologico post quem, una datazione cioè dopo la quale la vita culturale e intellettuale d'Aprosio raggiunge l'apice delle mutazioni: il frate, che notoriamente aspirava a cariche accademiche e titoli onorifico-cavallereschi, contemplava oramai il degrado della sua impalcatura ideologica e dell'accademismo in cui si identificava come in particolare quello degli Incogniti di Venezia e vieppiù si fortificava nell'idea di poter valicare il tempo fisico e fugace della vita terrena "eternandosi nella sua biblioteca e nella basilare funzione d'esser Tromba delle glorie altrui, risultato estremo per qualsiasi agitatore culturale e per ogni bibliotecario che meriti tal nome, non riducendosi a mero custode ma ergendosi a divulgatore e "tramandatore" delle acquisizioni altrui, anche di quelle a rischio di dispersione.



Loys le Roy (anche de Roy), nato nel 1510 a Coutances; morto nel 1577, fu un umanista francese dai molteplici interessi: il suo nome risultò mediamente latinizzato in Ludovicus Regius anche se nei processi di italianizzazione compaiono anche le forme Ludovico Regio e Ludovico Rigio come registrato dall'Aprosio.
In particolare fu filologo e professore di greco al collegio di Francia ma la fama ancor più che dagli scritti classici gli derivò da opere multitematice come il De la Vicissitude ou variété des choses en l'univers, Paris, P. L'Huilier, 1575.
Il Servizio Bibliotecario Nazionale segnala invece nelle biblioteche italiane:
Le Roy, Loys, Les Politiques d'Aristote : esquelles est monstree la science de gouuernerle genre humain en toutes especes d'estats publics. Traduictes de grec en francois ... Par Loys le Roy, dict Regius, de Costentin ... , A Paris : par Michel de Vascosan Imprimeur du Roy, 1568 - 20, 949, 7 p. ; 4° - Segn.: a4 e6 A-Z4 a-z4 Aa-Zz4 AA-ZZ4 AAa- ZZz4 AAA-CCC4 DDD6 - Impronta - ntle tees nten pocu (3) 1568 (R) - Paese di pubblicazione: FR - - Lingua di pubblicazione: frm. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca del Seminario maggiore - Padova
A Firenze, presso la Biblioteca Nazionale Universitaria nei MS. Magl. XVI 67. XV secolo si conserva il manoscritto: Ludovico Rigio, Hyconomicon.
Scarna ne risulta la bibliografia, vedi: Abraham Henri Becker, Un humaniste au XVIe siècle: Loy le Roy (Ludovicus Regius) de Coutances, Paris 1896 e Werner L. Gundersheimer, The Life and Works of Louis Le Roy in "English Historical Review", Vol. 83, No. 327 (Apr., 1968) , pp. 395-396



Francesco Ugeri, nato a Parma, fu un sacerdote cui il 26 gennaio 1600 gli venne conferita la chiesa parrocchiale di San Marcellino in Parma: dedito forse più alle lettere che alla spiritualità egli compose versi in raccolte o a celebrazione di illustri personaggi [vedi Raccolta di diuerse compositioni in occasione delle solenniss. nozze dell'illustrissimo sig. Gio. Francesco Sanuitale, ... con l'illustriss. sig. donna Costanza Saluiati Parma : Erasmo Viotti, 1606 - 96 p. : antip. calcogr. con stemma ; 8. - A cura di Francesco Ugeri, come appare nella prefazione - Note di pubbl. della pref. - Segn.: A-F8. - Tit. dell'intit. a p. 11 - Impronta - pao- a.a, e.e, EnHo (7) 1606 (Q) in Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma ]. Il letterato reggiano Giacomo Vezzano ne ebbe gran considerazione (Miratus equidem sum Ugerium, quem de facie non novi, sed quantum a stili granditate, candore, et venustate colligere potui non minimi vatem praetii, dignatum fuisse e meis siccis potius, quam redundantibus rivulis in foecundissimos ingenii sui hortos derivare tam multa voluisse) ma dopo una certa frequentazione gli mosse l'accusa di avergli copiato un poemetto per la nascita del principe di Parma: Incidit mihi in manus Poemation quoddam Francisci Ugerii Parmensis etrusca, ut vocant, lingua scriptum, qui Farnesii Principis natalem diem heroico carmine prosequitur sane eleganti. Uti primum attigi, coepi, ut soleo, avide legere, et quod hujusmodi lucubrationibus valde delector, quod cum ipse quoque non ita pridem mecum illud de Estensi Principe nostro divulgaverim despicere volebam, et quod ille poeticum in eadem prorsus re commentum excogitasset. Pluribus non te morabor: percucurri et vidi, eum ita me compilasse, ut pene nudum dimiserit; neque enim contentus fuit (quod summi honoris loco fuisset) quibusdam in locis imitari, sed meis pene ubique, etsi diversa ratione et ordine collectis insistere vestigiis voluit, ut meum tam non magis meum sit, quam illius. Confer utrumque si lubet, videbis lac lacti magis simile non esse. Ego id valde miratus sum, et ne quid dissimulem homini quoque subiratus, a quo insignis illata Musis injuria videtur: at impune non abibit; nam ut aliud nil possim, clamabo certe, et vociferabor, et furem prodam vel apud suos. Ni faciam, quis post aliquod tempus, imo quis hoc tempore (cum editi sui operis diem, ac mensem caute, vel astute potius praetermittendum censuerit) praeter vos, qui in ista Aula, et meos Regienses noverit illum a me potius, quam me ab illo omnia propemodum esse mutuatum? Et certe stipes aut lapis haberer si cum mea quaccumque ea tandem sint, tam impudenter videam intercepta, tacere tamen, et devorarem.
Angelico Aprosio registrò siffatta lagnaza del Vezzano in
questo passo della Grillaja e la reputò una lettera, di cui non viene spiegata la conoscenza, inviata dal Vezzano al ben più celebre Antonio Querenghi: continuando però nella lettura della questione si nota (p.86, cap. 13 della Grillaia) che l'agostiniano intemelio non si schierò dalla parte del Vezzano ritenendo che non si potesse reputare plagio quanto di fatto fosse da gudicarsi piuttosto una traduzione. In effetti Aprosio non sembra esser stato nel torto per questa sua osservazione ma, proseguendo nella disanima del passo della Grillaia, si evince che alla radice della sostanzialmente corretta osservazione aprosiana, risiedeva verisimilmente l'archeologia di un contenzioso intellettuale tra un suo importante amico Giovanni Maria Vanti ed un anonimo critico che lo aveva accusato di aver plagiato il poeta marinista Claudio Achillini traducendo in latino un suo madrigale scritto in onore di San Girolamo. Stando sempre a quanto continua a scrivere Aprosio nella Grillaia il Vanti si difese abilmente e con affettazione, scusandosi con qualche malignità contro l'avversario per alcuni difetti della sua versione, ma tenendo a precisare che la versione non poteva essere ascritta fra i plagi. Anche questa postulazione regge a fronte dei sospetti critici, la cosa curiosa se non straordinaria è però che Aprosio per dar peso alle affermazioni del Vanti ne registrò l'autodifesa estrapolandola da un, da secoli, disperso manoscritto autografo del Vanti intitolato Adversariorum poeticorum libri quinque: frutto di un donativo del morente Vanti o, non voglia la reputazione aprosiana!, di un silente "saccheggio" del Ventimiglia a scapito della "Libraria" del Vanti morto a Nervesa della Battaglia (Treviso) il 30 marzo 1641 proprio mentre Aprosio era assiduo della casa di Giovanni Maria Vanti.
Gasparus Lanthonius di questo religioso e poeta fiammingo misconosciuto, morto in età molto avanzata, Aprosio ha evidentemente dedotto i pochi versi latini che trascrive da p. 53 del III volume della monumentale silloge Delitiae 100. poetarum Belgicorum, huius superiorisque aeui illustrium, prima - quarta pars. Collectore Ranutio Ghero, [Francofurti : typis Nicolai Hoffmanni, sumptibus Iacobi Fischeri, 1614 - 4 v. ; 16o] dove Ranutius Gherus è pseudonimo di Jan Gruytere [ Marca (il Tempo a cavallo di un cervo: Tempus) sui front. - Cors. ; rom. - Comprende: 4 - 1 - 3



Aemilius Magnus Arborius, qui con il nome italianizzato da Aprosio in Arboreo, fu un erudito zio, oltre che insegnante, del poeta latino Decimo Magno Ausonio.
Aemilius Magnus Arborius poeta minore della tarda latinità, oltre che retore ed insegnate di grammatica, ha lasciato poche ma non disprezzabili opere oggi reperibili nelle sillogi:
Aemilii Magni Arborii Ad nympham nimis cultam, In : Lemaire (N. E.) Bibliotheca classica latina, etc. vol. 135. 1819, etc. 8º.
Arborius. Traduction nouvelle par M. Cabaret-Dupaty. Lat. & Fr. In: Panckoucke (C. L. F.) Bibliotheque latine-francaise, etc. ser. 2. [1826, etc.] 8º.
Poetae minores. Sabinus, Calpurnius, Gratius Faliscus, Nemesianus, Valerius Cato, Vestritius Spurinna, Lupercus Servastus, Arborius, Pentadius, Eucheria, Pervigilium Veneris. Traductions nouvelles par M. Cabaret-Dupaty, pp. 419. Paris, 1842, 8º. - Bibliotheque latine-francaise, ser. 2 - comprensivo di testo latino



Antonius Tudertinus da Aprosio italianizzato in Antonio da Todi, umanista, filologo, traduttore di Plutarco vissuto nel XV secolo.
A Milano, nella Biblioteca Trivulziana l'incunabolo 4 viene così descritto da Giuseppe Frasso: PLUTARCHUS. Vitae parallelae [in latino]. trad. Lapus Florentinus, Donatus Acciaiolus, Guarinus Veronensis, Antonius Tudertinus, Leonardus Brunus, Franciscus Barbarus, Leonardo Giustiniani, Jacobus Angelus de Scarparia, Francesco Filelfo, Cornelius Nepos, [Precede:] JOHANNES ANTONIUS CAMPANUS. Epistola Francisco de Piccolominis. [Seguono:] SEXTUS RUFUS. De regia, consulari imperialique dignitate ac de accessione romani imperii. GUARINUS VERONENSIS. Vita Platonis; Vita Aristotelis. DONATUS ACCIAIOLUS. Vita Caroli Magni. P I, II, [Roma], Ulrich Han, [c. 1470]. 2°, rom. - Bibliografia H-C-R: H *13125 Goff: P830 BMC: IV, 21 IGI: 7920
Cortesi, Paolo [1465-1510], Pauli Cortesii ... De hominibus doctis dialogus nunc primum in lucem editus cum adnotationibus. Accedit auctoris vita. ... - Florentiae : apud Bernardum Paperinjum, sub signo Palladis, & Herculis, 1734 - 8, XXII, 2, 56 p. ; 4° - Marca calcogr. sul front. stampato in rosso e nero - Iniz. e fregi xil - Segn.: p4 [croce!-3[croce!4 A-G4 - Numeri: Impronta - t-i- 3.em 0.ns noin (3) 1734 (R) [Localizzazioni: Biblioteca del Seminario vescovile - Asti - AT Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Sezione dei Bottini dell'olio - Livorno - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Spoleto - Biblioteca comunale Paroniana - Rieti - Biblioteca dell'Accademia delle scienze - Torino] nella sua opera, elencando una sequela di umanisti e studiosi di filologia, annotò "[...]Et Antonius Tudertinus non tam scribendo probabilis fuit quam litteris Graecis eruditus. Flavius enim Blondus sine Graecis litteris prosequutus est historiam diligenter sane ac probe eamque distinxit et rerum varietate et copia valde prudenter. Admonere enim reliquos videtur ut maiori artificio ac illustrioribus litteris historiam aggrediantur. In excogitando tamen quid scriberet omnibus his viris, qui fuerunt fere eius aequales meo quidem iudicio praestitit.[...]: al proposito vedi Pauli Cortesii De hominibus doctis, Ferrau, Giacomo (a c. di), Il Vespro, Palermo, 1979.
In merito ad Antonius Tudertinus in Hofmann, Johann Jacob, Lexicon Universale, Historiam Sacram Et Profanam Omnis aevi, omniumque Gentium; Chronologiam Ad Haec Usque Tempora; Geographiam Et Veteris Et Novi Orbis; Principum Per Omnes Terras Familiarum [...] Genealogiam; Tum Mythologiam, Ritus, Caerimonias, Omnemque Veterum Antiquitatem [...]; Virorum [...] Celebrium Enarrationem [...]; Praeterea Animalium, Plantarum, Metallorum, Lapidum, Gemmarum, Nomina, Naturas, Vires Explanans. - Editio Absolutissima [...] Auctior [...], Leiden: Jacob. Hackius, Cornel. Boutesteyn, Petr. Vander Aa, & Jord. Luchtmans, 1698. 2° - T. 1: Lettere A, B, C [6], 1072 - T. 2: Lettere D, E, F, G, H, I, K, L [1], 900 - T. 3: Lettere M, N, O, P, Q [1], 994 - T. 4: Lettere R, S, T, V, X, Y, Z [1] , CXXVI, 743, 116 si legge [T.4, 250] Tudertinus Antonius ex urbe Todi, olim Tuder, in Umbria, oriundus, in omni scientia versatissimus, Erasmo saepius laudatus. Leand. descript. Ital. etc.
L'enigmatico Antonius Tudertinus (stando alle postulazioni di vari studiosi; citiamo qui: FRANCO MANCINI, Todi e i suoi castelli, 1960) sarebbe il nome letterario di Pacini Antonio (Massa Martana 1420 - Todi 1489) appunto oriundo, cioè non nato a Todi, e noto negli ambienti accademici sotto il nome di Tudertinus.
Questi ebbe come maestro l'insigne umanista Francesco Fidelfo.
A sua volta si prese cura dell'educazione del famoso Bartolomeo d'Alviano alias Bartolomeo dei Liviani (1455 - 1515 ottobre) di Alviano, guelfo, Signore di Pordenone, Attigliano, Alviano. Nipote di Corrado d'Alviano; cognato di Virginio Orsini e di Giampaolo Baglioni; zio di Bernardino Antignola.
Oltre a svolgere una notevole attività letteraria, il Pacini fu anche uomo di legge che, in qualità di filologo e letterato, operò traduzioni in latino dal greco di Plutarco.
Fu alla corte di Lorenzo il Magnifico e due sue opere manoscritte del Pacini sarebbero conservate a Oxford e mentre altre sarebbero state a suo tempo ingressate nella
biblioteca Barberini di Roma.



Giovanni Battista Baliano (scritto anche Baliani, Genova, 1582 - Genova, 1666), patrizio e funzionario della Repubblica di Genova fu matematico e fisico noto per i suoi studi di meccanica e di astronomia esercitò anche servizi pubblici di amministrazione e polizia: per esempio fu governatore di Savona dal 1647 al 1649 e fu capitano degli arcieri della Repubblica di Genova.
Il suo entusiasmo nei confronti dell’empirismo e dell’esperimento lo inserì nel vasto movimento antiscolastico degliscienziati più aggiornati, e lo avvicinò a Galileo, con il quale ebbe una stretta corrispondenza dal 1613, tramite una presentazione del Salviati,il quale definiva Baliano “uno che si ride di Aristotile e di tutti iperipatetici” e che “a molte cose mi ha date le istesse ragioni che ho intese da lei”28: il carteggio durò fino alla morte dello scienziato pisano, e fino al 1638 rimane l’unico documento dell’operosità scientifica del genovese. Del 1614 è la prima lettera significativa, in cui Baliano ipotizza un’influenza delle macchie solari sul clima, afferma di preferire –a differenza del suo corrispondente - il sistema del mondo proposto da Tycho Brahe a quello copernicano, mostra di aver intuito le diverseproprietà spaziali del ghiaccio rispetto all’acqua –contro le ipotesi diStevin, Froidmont e Mersenne- e soprattutto annuncia di aver per primo dimostrato tramite esperimento la conversione dell’energia in calore: il Baliano riuscì infatti a cuocere un pezzo di carne con il calore sviluppato dall’attrito tra due parti metalliche, una ferma e l’altra in veloce rotazione29. Nel 1615 Baliano andò a Firenze a conoscere di persona Galileo, e degli stessi anni è la trattativa da parte dello scienziato pisano con il Cesi per iscrivere il genovese all’Accademia dei Lincei. Nel 1630 è di attualità a livello europeo il problema della pressione atmosferica, e il Baliano ebbe anche l’incarico di eseguire scandagli - con tecniche da lui escogitate - per accertare il grado di insabbiamento del porto di Genova nelle cui acque arrivavano i detriti portati dai torrenti Bisagno e Polcevera; cfr. G. FAINA, Ingegneria portuale genovese del Seicento, Firenze, 1968, capitolo IX, pp. 170-191. Su G.B. Baliano, si veda E. GRILLO, a.v. Baliani Giovanni Battista, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, 1960, V, pp. 553-557, e relativa bibliografia; S.DOLDI, Scienza e tecnica in Liguria dal Settecento all’Ottocento, Genova, 1984, pp. 36-42, 54-55; A. NATUCCI, Giovanni Battista Baliano, letterato e scienziato genovese del secolo XVII, in “Atti dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere”, XVII (1960),pp. 13-27. La sua opera principale, ha per titolo De motu naturali gravium, fluidorum et solidorum e fu pubblicata nel 1646, poco prima dei Discorsi intorno a due nuove scienze di Galileo Galilei. In questo lavoro pubblicò la legge del moto accelerato dei gravi ed operò corretta distinzione tra fra massa e peso.
Si occupò inoltre dello studio delle maree sostenendo la spiegazione proposta da Galileo che attribuiva le maree al moto della Terra, nonostante la difficoltà che essa incontrava nella deduzione degli andamenti osservati delle maree. Baliani propose di fare dipendere gli andamenti mensili delle maree, cioè le loro correlazioni con il moto della Luna intorno alla Terra, ipotizzando, abbastanza correttamente, un moto della Terra intorno alla Luna.
Questi suoi argomenti furono però pubblicati solo da Giovanni Battista Riccioli nel suo Almagestum novum nel 1651 e successivamente vennero ripresi nel 1666 da John Wallis che, più correttamente, per la spiegazione delle maree ricorse al moto della Terra intorno al baricentro di Terra e Luna (questioni tutte che poi vennero riprese e perfezionate da Isaac Newton).
La restante produzione scientifica di Baliano è meno importante: ma conserva importanza, specie a fronte dei trattati correnti all'epoca zeppi di considerazioni auperstiziose, il primo capitolo del Trattato della pestilenza, ove si adducono pensieri nuovi in più materie (I edizione in Savona 1647 per i tipi di G.T.Rossi: qui ci si avvale di una ristampa con ampliamenti del 1653) in cui lo scienziato, alla ricerca delle cause della diffusione del morbo, esamina il corpo umano e il suo funzionamento, la costituzione dei corpi naturali ed organizza una peculiare visione complessiva dell'ambiente fisico, incentrata sulla teoria del lume cioè del calore fondamentale per la sopravvivenza del mondo: era una teoria che aveva già sostenuta nel corso della sua corrispondenza con il gesuita Gio. Luigi Confalonieri, che di lui era decisamente più favorevole all' antiaristotelismo, propendendo dimostrando propensione per una visione prossima all'atomismo.
I circoli culturali genovesi parteciparono abbastanza attivamente a queste vicende fin dal momento della pubblicazione nel 1638 della prima edizione del De motu gravium, favorendo la sua stessa diffusione. “Qui –scriveva il Vezzani al Rocca nel 1639- ha incontratonon poca lode dai professori di tale scienza”; allo stesso modo però si registravano anche voci discordanti, dovute ai sospetti riguardo al “debito” nei confronti di Galileo, sospetti che lo stesso Baliano aveva cercato di fugare diffondendo il più possibile il suo trattato e raccogliendo numerosi pareri di esperti. Vedi anche C. COSTANTINI, Baliani e i Gesuiti, Firenze, 1969, pp. 54-69, L. RUSSO, Flussi e riflussi - Indagine sull'origine di una teoria scientifica, Feltrinelli, 2003, pp. 114-117 e soprattutto A. LAVAGGI, Attività e propensioni scientifiche in Liguria nei secoli XVI E XVII, in "Balbisei. Ricerche Storiche Genovesi", n. 1 (2004) di cui in particolare è debitore questo breve inquadramento del Baliani/Baliano.



Molto poco si sa di Giacinto Nini scrittore e soprattutto filologo senese del XVII secolo: Aprosio esplicitamente lo ascrive nel 1668, data di stampa della Grillaia, come uno dei suoi più significativi amici fino ad una trentina di anni prima.
Visto che nulla lascia presupporre la fine della amicizia se non per la triste casualità della morte di Giacinto Nini si potrebbe collocarne la morte , grossomodo, verso la fine degli anni '30 del secolo XVII (1637?): comunque per diretta asserzione aprosiana Giacinto Nini fu uno degli intellettuali che resero particolarmente gradevole il soggiorno toscano del giovane frate agostiniano intemelio, specialmente nel
contesto cittadino ricco di fermenti culturali di Siena (Bibliot. Apros., pp. 76 - 77).
Aprosio, sempre nella Grillaia fa riferimento alla sola opera del Nini segnalata dal Servizio Bibliotecario Nazionale:
Statius, Publius Papinius, La Tebaide di Statio tradotta dal caualier Iacinto Nini, [1630, senza i. di luogo e tipografo] - [12], 467, [1] p. ; 8o. - Front. calcogr. - Segn.: a6 A-2E8 2F10 - Stampata probabilmente nel 1630, data dell'imprimatur e della pref. - Impronta - tom- a.e, oii. PeOn (3) 1630 (Q) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Sezione dei Bottini dell'olio - Livorno - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca Palatina - Parma [2 esemplari] - Biblioteche di Lettere del Plesso Carissimi dell'Universita' degli studi di Parma - Parma - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Giovanni D'Andrea nato al Mugello, vicino a Firenze, verso il 1275 e morto verisimilmente di peste nel 1348 fu canonista.
Dopo un'istruzione primaria ricevuta dal padre venne inviato presso l'università di Bologna in cui, dopo essersi addottorato, divenne professore di legge canonica, estendendo quindi a Padova e Pisa la sua attività didattica.
A lungo stimato, anche da illustri esponenti della cultura a lui posteriore, secondo la tradizione fu inumato nella chiesa del San Domenico a Bologna. La sua carriera si riassume nel per certi aspetti nel suo epitaffio: Rabbi Doctorum, Lux, Censor, normaque morum.
Tra le opere sue più note possono ascriversi: Glossarium in VI decretalium librum (Veenezia e Lione, 1472); Glossarium in Clementinas; Novella, sive Commentarius in decretales epistolas Gregorii IX (Venezia, 1581); Mercuriales, sive commentarius in regulas sexti; Liber de laudibus S. Hieronymi; Additamenta ad speculum Durandi (1347).



Juan Bautista de Lezana illustre teologo spagnolo vide la luce a Madrid il 23 novembre 1586 e si spense a Roma il 29 marzo 1659.
Entrò nella religione ad Alberca nella vecchia Castiglia il 18 ottobre 1600 ma fece la sua professione di fede nell'antico e glorioso convento dei Carmelitani, a Madrid, nel 1602.
Studiò filosofia a Toledo, teologia a Salamanca, parzialmente sotto il magistero di Juan Marquez, ed infine a Alcalá sotto quello di Luis de Montesion.
Per determinati anni svolse il compito di predicatore a Toledo e a Alcalá, ma dopo aver partecipato al capitolo generale di 1625 del suo Ordine come delegato della sua provincia, rimase a Roma quale professore di teologia.
Nel capitolo del 1645 ottenne svariati voti per ricoprire l'incarico di generale dell'Ordine: non avendo però conseguito la maggioranza dei voti ottenne solo la nomina di Vice-generale e per determinati anni ricoprì pure l'ufficio di procuratore.
Oltre che queste dignità all'interno dell'ordine, ricoprì la titolarità della cattedra di alla Sapienza di Roma e divenne consultore della Congregazione dell'Indice sotto Urbano VIII.



Persone, Giovanni Battista [medico, filosofo e filologo nato nel 1575 morto nel 1620] Io. Baptistae Personae ... Discursuum, medicinalium vnicus liber , Bergomi : typis Comini Venturae, 1603 - [24], 191, [1] p. ; 4o - Marca sul front. - Segn.: a-b4 A-2A4 - Impronta - isat u.em i-o- gnra (3) 1603 (R) - [Variante del titolo] Discursuum medicinalium unicus liber - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano Persone, Giovanni Battista, Osseruationi del sig. Gio. Battista Persone filosofo, et medico illustre di 37. errori in sole 18. delle seconde corrette assertioni del P. Horatio Montalto giesuita, contra il libro della realta dell'Imprese del sig. Hercole Tasso publicate sotto il nome di Cesare Cotta , In Bergamo : per Comino Ventura, 1613 - [8], 18, [2] p. ; 4o. - Bianca l'ultima c. - Marca (Fortuna. Bona fortunae) sul front. - Segn.: P4A4B6 - Impronta - e-n- hej. m-mi teiG (3) 1613 (A) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano
Persone, Giovanni Battista, Noctes solitariae siue De iis, quae scientifice scripta sunt ab Homero in Odyssea. Liber singularis in 70 colloquia distributus. In quo praeter non pauca theologica, multa etiam physica, multa metaphysica, ethica, medica, geometrica, astronomica, demum & physiognomonica tractantur ... Auctore Io. Baptista Persona .. , Venetiis : apud Euangelistam Deuchinum, 1613 - 52, 464 p. ; 4o - British Library, Catalogue of seventeenth century Italian books, v. 2 p. 675 - Marca (Ancore : his suffulta) sul front. - Segn.: pa-b4, a-b4 c6 *4 A-2F8 - Front. stampato in rosso e nero - Impronta - a-o- O-V. ueV- coNe (3) 1613 (A) - [Variante del titolo] Noctes solitariae sive De iis, quae scientifice scripta sunt ab Homero in Odyssea ... , - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Persone, Giovanni Battista, Io. Baptistae Personae ... In Galeni lib. cui titulus est Quod animi mores corporis temperiem sequuntur commentarius singularis. Cum duplice indice; ... , Bergomi : typis Comini Venturae, 1602 - 24, 332 p. ; 4 - Con il testo dell'opera di Galeno - Marca (la Fortuna: Bona fortunae) sul front. - Segn.: \a!-c4A-2R42S6 Front. stampato in rosso e nero - Impronta - s-m- 58e, uso- sumu (3) 1602 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Tomaso Spinola Marmi nobile ed erudito genovese, corrispondente dell'Aprosio: benché appartenente ad una prestigiosa famiglia genovese su di lui non abbondano le notizie.
Il punto di riferimento sostanziale è costituito dalla datazione dell'unica sua opera riscontrata secondo le investigazioni del Servizio Bibliotecario Nazionale e cioè l' Anatomia dell'inuidia; trattenimento estiuo di Tomaso Spinola Marmi. ..., In Venetia : appresso Gio. Giacomo Hertz, 1646 - 24, 168 p. : ill. calcogr., 1 ritr. : 12° - Marca (veliero) sul frontespizio - Segn.: \1"A-G\1" - Ritr. dell'A., di G. Pecini, alla c. 8 - Impronta - heta a.ua a.t- dapr (3) 1646 (R) - Paese di pubblicazione: ITALIA - Lingua di pubblicazione: italiano - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Latino Pacato forma italianizzata di Drepanius Pacatus panegerista latino noto anche come Drepanius Pacatus Latinus e/o più semplicemente Latinus Pacatus.
fu uno degli autori latini di panegirici fioriti alla fina del quarto secolo.
Probabilmente nacque ad Aginnum (Agen), nel sud della Francia, ricevendo però la principale formazione nella scuola retorica di Burdigala (Bordeaux).
Fu amico, contemporaneo ed intimo di Ausonius, che dedicò due sue opere a Pacatus che definì poeta di notevole livello.
Pacatus conseguì, nella carriera politico-militare che svolse, il grado di proconsole d'Africa (390) riuscendo a conquistarsi una posizione di rilievo alla corte imperiale.
La sua fama gli dericò soprattutto dall'aver pubblicato un panegirico (vedi: E-D. R.A.B. Mynors, XII Panegyrici Latini, Oxford 1964, no 2; traduzione in inglese in C.E.V. Nixon/Barbara Rodgers, nell'elogio degli imperatori romani successivi, Berkeley 1994) trasportato nella casa del senato a Roma (389) in onore dell'imperatore Teodosio I.
L'opera che costituisce un elogio dell'imperatore si sorregge su un argomento specifico cioè sulla sconfitta dell' usurpatore Maximus.
Per quanto non del tutto libero dai difetti dell'adulazione, il discorso di Drepanius Pacatus Latinus è uno dei prodotti migliori di questo genere retorico: è infatti contrassegnato da dignità e considerevole autolimitazione.
Oltre a ciò è anche più importante di consimili prodotti quale documento storico che le produzioni simili: lo stile risulta chiaro, la lingua elegante ma semplice, capace di provare una familiarità davvero notevole con la grande letteratura classica.
Resta da precisare che Latinus (o Latinius) Pacatus Drepanius deve essere distinto da Drepanius Florus, diacono di Lione verso l' 850 ed autore di alcuni poemi cristiani oltre che di opere spiccatamente teologiche.
[i dati su questo autore è stato elaborato dall' Encyclopaedia Britannica volume XI)



Luca Assarino appartenne ad una nobile famiglia di Genova.
Egli nacque in
America (o "Mondo Nuovo" come all'epoca usava preferibilmente dirsi) nel corso di un viaggio del padre Antonio.
Tuttavia, tornata la famiglia in patria fu la Liguria la terra in cui crebbe e si formò.
Carattere irrequieto e violento, da avventuriero, commise un omicidio.
Non scontò completamente la pena detentiva in quanto venne coscritto fra le truppe dell'esercito di Genova onde partecipare alla guerra del 1625 contro i Savoia.
Successivamente si diede alla diplomazia svolgendo azioni che sfiorarono spesso lo spionaggio ed il doppiogiochismo.
Da vero e proprio "Avventuriero della penna" si diede anche al giornalismo fondando quella che si deve ritenere la più antica testata gazzettistica italiana, vale a dire il Sincero uscito alla luce nel 1646.
La sua produzione letteraria è da autentico poligrafo passando per la poesia, soprattutto il romanzo, la storiografia.
Di lui alla ventimigliese Biblioteca Aprosiana si conservano:
1 - Stratonica di Luca Assarino libri tre, In Venetia : per Gio. Pietro Pinelli, stamp. ducale, 1637 - 351 p. ; 12°. 2 - Sensi d'humilta' e di stupore havuti dal Sig. Luca Assarino insieme con l'Ercole novello del medesimo, e le pitture di Guido Reni ..., In Genova : per Gio. Maria farroni, 1646. - 141 p., 1 c. di tav. : ill. ; 8°. 3 - Le maraviglie dell'arsenale. Riflessioni ossequiose di Luca Assarino alla Serenissima Republica di Venetia ... (In Venetia : per il Sarzina, 1639) - 16 p. ; 4°.



Lawrence Beyerlinck fu teologo e scrittore di argomenti teologici di nazionalità belga, nato ad Anversa nell' aprile 1578 ed ivi morto il 22 giugno 1627. Fu figlio di un celebre farmacista e studiò a Lovanio per esercitare identica professione: Decise però nel giugno 1602 di darsi alla professione religiosa studiando poesia e retorica all'università di Vaulx: quindi si volse alla filosofia. Nel 1605 entrò nel seminario ecclesiastico di Anversa insegnandovi proprio filosofia e teologia e successivamente progredendo negli incarichi e nelle titolature religiose. Dal 1608 ricoprì la veste di censore e teologo ufficiale della chiesa di Anversa: quindi (1614) divenne protonotaro apostolico.
Beyerlinck era naturalmente dotato di qualità retoriche ed oratore oltre che infaticabile scrittore e lettore.
Infatti oltre agli impegni nel seminario ed a quelli connessi al lavoro diocesano fu costantemente impegnato quale predicatore sacro e come autore di fama.
Le sue opere sono peraltro muonumentali ed hanno palese struttura enciclopedica: tra di esse per la celebrità che procurò al suo autore merita di esser menzionato il famoso Magnum theatrum vitae humanae... utilizzato anche da Aprosio; nelle biblioteche italiane se ne conserva in particolare una splendida riedizione postuma appunto titolata Magnum theatrum vitae humanae: hoc est, Rerum diuinarum, humanarumque syntagma catholicum, philosophicum, historicum, et dogmaticum. Ad normam Polyantheae vniuersalis dispositum. ... Auctore Laurentio Beyerlinck ... Tomus primus [-octauus] ...Editio nouissima, singulari cura recognita, [ Lugduni : sumptibus Ioan. Antonij Huguetan, & Marci-Antonij Rauaud, 1656 - 8 v. ; fol. - Front. delle pt. 1 in rosso e nero Sui front. marca calcogr. dei tip. con monogramma (IAH - MR), motto (Vniuersitas rerum vt puluis in manu Iehouae) e sottoscrizione di Ger. Audran. o N. Auroux - Iniziali e fregi xil Testo su colonne - Cors. ; gr. ; rom. - Localizzazioni: - Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - Biblioteca universitaria di Cagliari - Cagliari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca dell'Archivio di Stato di Milano - Milano - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Spoleto ].
Aprosio si avvale comunque anche di un'altra opera di Lawrence Beyerlinck vale a dire Laurentij Beyerlinck theologi et canonici Antuerpiensis Apophthegmata Christianorum , Antuerpiae : ex Officina Plantiniana, apud Ioannem Moretum, 1608 - [16], 584, [8] p. ; 8o - Marca sul front - Segn.: *8 A-Z8 a-o8 - L'ultima c. è bianca - Impronta - f-m- s.i, e-us pein (3) 1608 (R) - Marca editoriale: In cornice figurata: compasso tenuto da una mano uscente da una nuvola. Nel cartiglio il motto: Labore et constantia - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Aleandro, Girolamo detto il giovane in quanto pronipote dell'omonimo cardinale, nato a Motta di Livenza (TV) nel 1574, morto a Roma nel 1629 fu poeta, erudito, studioso di diritto, accademico degli Umoristi Vedi: Cicogna, Emanuele Antonio, Delle inscrizioni veneziane: compare citato anche coi nomi di Aleandro, Girolamo, il giovane; Aleandro, Girolamo; Aleandro, le jeune, Girolamo.
Su invito del marinista Claudio Achillini scrisse una Difesa dell'Adone di cui si danno qui i dati reperiti dal Servizio Bibliotecario Nazionele:
Aleandro, Girolamo, Difesa dell'Adone poema del cau. Marini di Girolamo Aleandri per risposta all'Occhiale del cav. Stigliani. Parte seconda. Al ... sig. Gioseppe Persico, In Venetia : appresso Giacomo Scaglia, 1630 Descrizione fisica: \12! 264 p. ; 12 - Pubblicata a completamento dell'ed. dell'anno precedente, nonostante la morte dell'A. avesse impedito la revisione del testo, come spiegato nella dedica del tip. - Segn.: \1" A-L\1" - [Continuazione di] Difesa dell'Adone poema del cau. Marini di Girolamo Aleandri per risposta all'Occhiale del cau. Stigliani - Impronta - .Edi n-n- fao- NoFl (3) 1630 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma

Aleandro, Girolamo, Difesa dell'Adone poema del cau. Marini di Girolamo Aleandri per risposta all'Occhiale del cau. Stigliani, In Venetia : appresso Giacomo Scaglia, 1629 - [24], 420 p. ; 12o - Marca xil. sul front. - Iniz. e fregi xil - Cors. ; rom. - Segn.: a12 A-R12 S6 - Impronta - onon o-va sima potu (3) 1629 (R) - [Variante del titolo] Difesa dell'Adone poema del cav. Marini di Girolamo Aleandri per risposta all'Occhiale del cav. Stigliani - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - RA - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca civica - Vittorio Veneto - TV Altre opere dello stesso autore nelle biblioteche italiane secondo le rilevazioni SBN:

Aleandro, Girolamo, Sopra l'impresa de gli accademici humoristi discorso di Girolamo Aleandro detto nella stessa Accademia l'Aggirato da lui in tre lezioni publicamente recitato., In Roma , Mascardi, Giacomo <1.>Sforzini, Lorenzo
Aleandro, Girolamo, In obitum Aldinae catellae. Lacrymae poeticae, Parisijs: Buon, Nicolas, 1622
Aleandro, Girolamo, Elementale introductorium in nominum, & uerborum declinationes graecas, praeterea et alia quaedam iam addita, quae legendo, studiosiss. quisque lector facile depreh , Argentorati, literis stanneis expolitus, decimo sexto kalendas februarij
Chacon, Alfonso <1540-1599>, Vitae et res gestae pontificum Romanorum et s.r.e. cardinalium. Alia plura Victorellus, et Ferdinandus Ughellus ... addiderunt. Hieronymus Aleander i.c. & alij Ciconia , Roma, 1630
Aleandro, Girolamo, Lexicon graecolatinum multis et preclaris additionibus loclupletatum: quod vel ex indice eorumque in toto volumine comprhenduntur: in sequenti pagina cognoscas , [Parigi] Lutetiae Parisiorum: Bolsec, Mathieu
Sirmond, Jacques <1559-1651>, Vetustissima inscriptio qua L. Cornelij Scipionis elogium continetur Romae nuper reperta, & doctis explicationibus illustrata, Romae: Zannetti, Bartolomeo, 1617
Aleandro, Girolamo, Trium fratrum Amaltheorum Hieronimi Io. Baptistae Cornelii Carmina. Accessere Hieronymi Aleandri iunioris Amaltheorum cognati Poematia, Venetiis: Muschio, Andrea, 1627
Aleandro, Girolamo, Antiquae tabulae marmoreae solis effigie, symbolisque exculptae accurata explicatio qua priscae quaedam mythologiae, ac nonnulla praeterea vetera monumenta marmorum, , Romae: Zannetti, Bartolomeo, 1616
Aleandro, Girolamo, Antiquae tabulae marmoreae solis effigie, symbolisque exculptae accurata explicatio qua priscae quaedam mythologiae, ac nonnulla praeterea vetera monumenta marmorum, , Lutetiae Parisiorum: Nivelle,Cramoisy, Sebastien <1. ; 1606-1669>, 1617
Aleandro, Girolamo, Nauis ecclesiam referentis symbolum in veteri gemma annulari insculptum Hier. Aleandri iunioris explicatione illustratum, Romae: Corbelletti, Francesco, 1626
Aleandro, Girolamo, Le lagrime di penitenza di Girolamo Aleandro. A imitazione de' sette salmi penitenziali, In Roma: Facciotti, Guglielmo, 1623
Aleandro, Girolamo, In nuptiis Marci Antonii Burghesii, et Camillae Vrsinae principum Sulmonis. Nodus celestis. Hieronymi Aleandri iunioris carmen, Roncilioni: Grignani, Ludovico & Lupis, Lorenzo, 1619
Aleandro, Girolamo, Hieronymi Aleandri iunioris ... Refutatio coniecturae anonymi scriptoris de suburbicariis regionibus & dioecesi episcopi Romani, Lutetiae Parisiorum, 1619 Petrarca, Francesco <1304-1374>, Opera del preclarissimo poeta misser Francescho Petrarcha con el commento de misser Bernardo Lycinio sopra li triumphi. Con misser Francescho Philelpho: misser Antonio , Stampadi in Venetia: Zani, Agostino
Aleandro, Girolamo, Hieronymi Aleandri mothensis Septem psalmi poenitentiales carminibus explicati, Taruisii: Amici, Domenico, 1593
Aleandro, Girolamo, Ad illustrissimum Iustinianum Contarenum Taruisii praesidem praeclarissimum. Hieronymi Aleandri iunioris carmen, Taruisii: Deuchino, Evangelista <1593-1631>, 1598
Aleandro, Girolamo, In obitum Bernardini Nussii Hieronymi Aleandri carmen, Taruisij: Amici, Domenico, 1594
Gaius, Caii Institutionum fragmenta, & epitome cum Hieronymi Aleandri iunioris commentario, Venetiis: Bolzetta, Francesco, 1600
Aleandro, Girolamo, Septem psalmi poenitentiales carminibus explicati, Taruisii: Amici, Domenico, 1593
Aleandro, Girolamo, In obitum Bernardini Nussii carmen, Taruisij: Amici, Domenico, 1594
Aleandro, Girolamo, Ad illustrissimus Iustinianum Contarenum carmen, Taruisii: Deuchino, Evangelista <1593-1631>, 1598
Aleandro, Girolamo, Hieronymi Aleandri iunioris I.C. Refutatio coniecturae anonymi scriptoris de suburbicarijs regionibus, & dioecesi episcopi Romani, Lutetiae Parisiorum: Nivelle,Cramoisy, Sebastien <1. ; 1606-1669>, 1619 Chacon, Alfonso <1540-1599>, Vitae et res gestae pontificum Romanorum et s.r.e cardinalium ab initio nascentis Ecclesiae, vsque ad Vrbanum 8. pont. max. auctoribus m. Alphonso Ciaconio ... Francisc , Romae: Stamperia Vaticana, 1630



Di Francesco Carmeni, erudito e poeta del XVII secolo, poi segretario dell'Accademia degli Incogniti di Venezia ed altresì membro di altre prestigiose Accademie tra cui l'Accademia dei Gelati di Bologna, di cui fu membro con il nome de Il Sollevato, si trovano queste opere presso la C.B.A.:
1 - I dolori della partenza dalla patria, discorso academico di Francesco Carmeni, il Sollevato, recitato da lui nell'Accademia de Gelati ... In Bologna : presso Giacomo Monti, 1637. - 18 p. ; 8°
2 - [Accademia dei Gelati di Bologna], Prose de' Signori Accademici Gelati di Bologna distinte ne' seguenti trattati . Delle giostre, e tornei del Sig. Senatore Berlingiero Gessi. Dell'armi delle famiglie del Sig. Conte Gasparo Bombaci. Dell'imprese accademiche del Sig. Francesco Carmeni ... colle loro imprese anteposte a' discorsi. Publicate sotto il principato accademico del Signor Co. Valerio Zani, In Bologna : per li Manolessi, 1671. - [17], 432 p. : ill. ; 4° [Seguono sul front i titoli e gli autori dei vari trattati. - Ill. a carattere astronomico]
Secondo l'SBN di questo autore trovansi nelle biblioteche italiane queste altre opere:
[Accademia degli Incogniti di Venezia], Nouelle amorose de' signori Academici Incogniti publicate da Francesco Carmeni ..., In Venetia : appresso gli heredi del Sarzina, 1641-1643 - 2 v. ; 4o - Marca (O747) sul front. del v. 1 - Marca editoriale: In cornice figurata: tre alberi in un prato sormontati da un uccello Comprende: 1 - 2 (Delle nouelle amorose de' signori Academici Incogniti parte seconda. Raccolte epublicate da Gio. Battista Fusconi ..., - [Variante del titolo] Novelle amorose - Localizzazioni: Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA
Carmeni, Francesco, La Nissena di Francesco Carmeni all'illustr.mo & ecc.mo sig. Bernardo de Plessis Besanzon ..., In Bologna : per gli HH. del Dozza, 1647 - 321 p. ; 12. - Impronta - e,l- sin- lidi pode (3) 1647 (A) - Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze
[Accademia degli Incogniti di Venezia], Nouelle amorose de signori academici Incogniti dell'illustrissima citta di Venezia publicate da Francesco Carmeni segretario dell'Accademia, In Cremona : dal Belpieri, 1642 (In Cremona, 1642) - 16, 519, [1] p. ; 8o. - Cfr.: Catalogue Collectif de France - Segn.: a8, A-2H8 2I88 - Stemma xil. sul front. - Impronta - vns- e.o. a.ea NoNO (3) 1642 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Carmeni, Francesco, La visita d'Alessandro di Francesco Carmeni. Al molt'illustre sig. Gioseffe Carlo Canobi, - In Bologna : per Domenico Barbieri, 1645 - 1 v. ; 12. - Impronta - dio- n-r- ia-V nona (3) 1645 (A) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze



Opsopoeus, Vincentius è il nome sotto pesudonimo classico (il nome proprio si è conservato, il "cognome" è un grecismo nel significato di "cuoco, facitore di prelibatezze alimentari") di Vinzenz Heidecker poeta latino tedesco dall'imprecisabile data di nascita morto nel 1539. E' noto che studiò a Wittemberg e dal 1524 Lipsia godendo dell'amicizia di Melantone e del Camerarius: di formazione classica fu docente di varia umanità esercitando ad Ansbach, dove esercitò anche l'incarico di Rettore.
Studioso di autori greci e romani quali Polibio, Luciano, Omero ed Ovidio raggiunse soprendente celebrità epocale con il De Arte Bibendi (Norinberga 1536) una sorta di "elogio del vino" che interagisce con il culto dei banchetti dei classici e dei piaceri della tavola da buongustai magari intessuta coi diletti di un'arguta compagnia conviviale che comporta una decisa riprovazione di tutti i comportamenti estremi e volgari, propri di ubriaconi e d avvinazzati.
Stando alla pubblicazione del 1642 (L'Occhiale Stritolato ) in cui Aprosio ne riproduce un'ampia sarcina (in definitiva l'invocazione a Bacco) si ricava che l'erudito intemelio può aver attinto solo alle prime tre delle edizioni qui registrate dalle investigazioni dell'SBN: sempre che di altra edizione (l'opera godeva di una certa diffusione anche in Italia) recuperata in ambito veneto ed in un contesto privato di cui può essersi perduta memoria e/o traccia:
Opsopoeus, Vincentius, De arte bibendi libri tres, autore Vincentio Obsopoeo. D. Sebastiani Hamaxurgi apud fontes salutares frumentatoris, hexastichon, (Norimbergae : apud Ioh. Petreium, 1536) - [50] c. ; 4o. - Iniziali xil. - Rom. ; gr. - Segn.: a-l4 m6 - Impronta - s.t. m.r, o.i, QuPo (C) 1536 (R) - Paese di pubblicazione: DE - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca internazionale La Vigna - Vicenza - Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Opsopoeus, Vincentius, De arte bibendi libri tres, autore Vincentio Obsopoeo... Denuo ab autore recognitum, & plus quam sexcentis versibus locupletatum (Norimbergae : apud Ioh. Petreium, 1537) - [54] c. ; 4o - Segn.: a6 b-n4 - Impronta - *.** umed s.s: CuCu (C) 1537 (R) - Paese di pubblicazione: DE - Lingua di pubblicazione: lat, grc. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Opsopoeus, Vincentius, De arte bibendi libri tres, autore Vincentio Obsopoeo Germano. Quibus adiunximus De arte iocandi libros quatuor, Matthiae Delij Hamburgensis, cum luculenta in eosdem praefatione ... , Francoforti ad Moenum, 1578 (Impressum Francoforti ad Moenum : ex officina haeredum Christiani Egenolphi : impensis Adami Loniceri, Ioannis Cnipij Andronici secundi, doctorum, & Pauli Steinmeyers, 1587) - [104] c. ; 8o - Cors. ; gr.; rom. - Segn.: A-F8 G-H4 I-O8 - Contiene: De arte iocandi libri 4. scripti carmine a Mattheo Delio .. Numeri: Impronta - *;*, o-ua s.um SuIn (C) 1578 (A) - Nomi: Opsopoeus, Vincentius - Delius, Matthaeus <1523-1544> - [Editore] Egenolff, Christian Erben - [Editore] Lonicer, Adam & Cnipius, Johannes &Steinmeiers, Paulus - - [Pubblicato con] De arte iocandi libri 4. scripti carmine a Mattheo Delio Hamburgense ..., - Paese di pubblicazione: DE - Lingua di pubblicazione: lat, grc. - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Bologna
Opsopoeus, Vincentius, Vinc. Obsopoeus De arte bibendi lib. quatuor, et arte iocandi lib. quatuor, accedunt Artis amandi, dansandi, practica item meretricum fides; aliaque facta , Lugd. Batav. : ex typographia rediviva, 1648 - 2 pt. ([8], 280; 190, [2] p.) ; 120. - Note Generali: Pt. 2: Variorum auctorum Practica artis amandi, et declamationes Philip. Beroaldi, contenta sequens pagina indicabit, - Paese di pubblicazione: NL - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Opsopoeus, Vincentius, De arte bibendi lib. quatuor / Vinc. Obsopoeus. Et Arte jocandi lib. quatuor, accedunt artis amandi, dansandi, practica item meretricum fides: aliaque faceta Lugd. Batav. : ex typographia rediviva, 1658 - 2 pt. ([8], 135 [i.e. 143, 1]; 280 p.) ; 12o. - Note Generali: Per la sottoscrizione (Abraham Commelinus) cfr.: J.A. Gruys & C. de Wolf, Thesaurus 1473-1800 Nederlandse boekdrukkers ... Dutch printers a - De arte jocandi, di Matthaeus Delius inizia con occhietto a c. C12 r - Il nome dell'A. in testa al front. - Marca (la Verita) sul front. d'insieme - Marche (Leone : haec libertatis ergo) sui front. interni - Segue con proprio front., a c. I1r. della pt.2.: Antonius Arena provincialis, de bragardissima villa de Soleriis, ad suos compagnones .. - Tit. della pt. 2.: Variorum auctorum practica artis amandi, et declamationes Philip. Beroaldi - Impronta - e-n- reus atu- nava (3) 1648 (R) - Impronta - isr- s.x, t.us HiSy (3) 1648 (R) - Opsopoeus, Vincentius - Delius, Matthaeus <1523-1544> - Arene, Antoine - [Editore] Commelinus, Abraham - - [Pubblicato con] Variorum auctorum practica artis amandi, et declamationes Philip. Beroaldi ... - Paese di pubblicazione: NL - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Opsopoeus, Vincentius, De arte bibendi / Vincentius Obsopoeus. Theses inaugurales de virginibus. Bonus mulier, sive De mulieribus vel uxoribus. Accedunt & alii tractatus, lectu jucundissimi, multisve moralibus ad mores seculi nostri accommodati, illustrati & adornati. Quorum seriem sequens pagina indicat , Amstelaedami : apud Joannem Pauli, 1737 - [4], 452 p. ; 12 - Il nome dell'autore della prima opera precede il tit. - Gli autori delle altre due opere sono: Junonius Parthenophilus e Catharina Florida Paphiensis (seconda opera) e Conradus Trentacinquius (terza opera) - Front. stampato in rosso e nero - Segn.: pigreco2 A-S12 T10 - Contiene opere di vari autori - Impronta - 4389 t.is t.re UrSi (3) 1737 (R) - Nomi: Parthenophilus, Junonius - Paphiensis, Catharina Florida - Trentacinquius, Conradus - Obsopoeus, Vinzenz - [Editore] Pauli, Johannes - [Pubblicato con] Theses inaugurales de virginibus - [Pubblicato con]Bonus mulier, sive Centuria juridica practica quaestionum illustrium: de mulieribus vel uxoribus - Paese di pubblicazione: NL - Lingua di pubblicazione: lat, ger. - Localizzazioni: Biblioteca APICE - Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale - dell'Università degli studi di Milano



Un quesito che può sembrare effimero ma che ha una sua valenza anche culturale risiede nel fatto se Aprosio sia stato un buongustaio (opsophagos alla greca) e se questa sua eventuale postazione esistenziale abbia o non influenzato il suo modus vivendi et operandi.
In effetti i primi dati che possediamo concernono semmai il disgusto per certi cibi e per una'alimentazione impropria: scorrendo, in ordine cronologico, la sua
Biblioteca Aprosiana cogliamo alcuni segnali di un certo rilievo.
Durante un viaggio in Toscana si registrano le rimostranze per un'ospitalità sgradita in una locanda ed ancor più per il vitto sgradevolissimo cui si era dovuto abituare allorché viaggio per la Dalmazia fermandosi a Lesina.
Benché nel continuum delle sue narrazioni si dichiari frugale si intende che sempre che la sua frugalità era intesa nel senso di un vitto sano associato ad un ambiente decoroso e ad una frequentazione di commensali degni di stima.
Insomma Aprosio era palesemente teorico di una interpretazione classica del convito, laddove non si vivesse solo per il mangiare ma dove un desinare qualitativamente nobile interagisse sempre con la nobiltà del luogo e delle dissertazioni tra commensali: in questo caso giunge emblematico quello che scrisse in merito al suo ritorno ed al suo tenore esistenziale e gastronomico nella natia Ventimiglia.
Scorrendo ancora la Biblioteca Aprosiana si riscontra un passo peculiare laddove l'erudito intemelio cita quale suo punto di riferimento per le idelaità della vita alimentare laddove viene citata la Michaelis Havemanni Amusium sive Cynosura studiosorum, luculente monstrans, quomodo sint explorandi; laudabili diaeta conservandi; a morborum adsultu vindicandi; ... in calidis votis habent...Editio aucta et innovata in definitiva un'opera di varia erudizione ad uso degli eruditi e della salvaguardia dei loro studi redatta dal tedesco Michael Havemann, vissuto tra il 1597 ed il 1672, in cui, qual ideale comportamento gastronomico dei dotti, si consiglia (I, 9, p. 78) di seguire un esempio propositivo socratico che suggerisce per lo star bene ed il ben pensare un'alimentazione parca, sana e semplice atteso che "il ventre grasso non genera sottile sentimento".
L'affermazione, per quanto condivisibile e sostanzialmente rispettata da Aprosio nell'arco della sua vita, contraddice però alcuni aspetti del sue essere e vivere in contesto sociale, anche semplicemente leggendo quanto egli scrive sui pregi del vino intemelio ed ancora delle trote del fiume Roja: tutto ciò resta comunque regolato da un invito alla gradevolezza ed alla misura che si riscontra indirettamente, sempre nel repertorio biblioteconomico stampato nel 1673 laddova a pagina 35 il frate riflette sulla negatività di tutte le forme di abuso come il tracannare, cioè il bere a dismisura, il vino.
Una peculiare notazione di pagina 59 del menzionato repertorio ci suggerisce però come il vero mentore del comportamento conviviale aprosiano, al di là degli stessi autori siciliani, sia stato il greco Ateneo di Naucrati nella maniera ben s'intende dell'ideologia conviviale espressa nei Depnosofisti ovvero Sofisti a banchetto in cui garbatezza od acutezza nel dire interagiscono con la pregevolezza di bevande ed alimenti.
Anzi: la prossimità comportamentale di Aprosio rispetto ad Ateneo si può riscontrare proprio nella dissertazione riservata alla citata potenzialità gastronomia della sua Ventimiglia.
Aprosio qualifica la città ligure per la qualità dell'acqua, del vino e dei pesci: non cita altri prodotti né alimenti di uso forse più comune o popolare, proprio appunto di una dieta frugale.
Nel libro VII de I Deipnosofisti, nella splendida citata traduzione italiana della casa editrice Salerno, si legge questo emblematico brano:
[4]" Molti erano i pesci già serviti, ed altri ancora venivano via via preparati al momento, di grandezza e varietà inusitate. Mirtilo a questo punto osservò: - E'giusto, amici, che, il pesce, tra tutte quelle pietanze di accompagnamento che vanno sotto il nome di òpson, proprio per il suo gusto ricercato, meriti di essere chiamato lui solo così, da quelli che vanno pazzi per questo cibo. Noi, del resto, non chiamiamo certo buongustai quelli che mangiano carne bovina, come Eracle, che
'dopo le carni dei buoi, passò ai fichi freschi'
e neppure chi è ghiotto di fichi, come fu il filosofo Platone, stando a quello che dice Fanocrito nell'opera intitolata 'Eudosso'. Lo stesso autore racconta, tra l'altro, che Arcesilao era ghiotto d'uva. Chiamiamo invece buongustai quelli che si aggirano per i mercati del pesce
'[...].
Opson originariamente aveva la valenza di 'companatico' da accompagnarsi al pane (sitos): successivamente acquisì il prevalente significato di pesce (vedi anche Plutarco, Questioni conviviali, IV 4 2 667f - 668a). Ne derivò un termine Opsophagos di una certa estensione semantica sì da poter oscillare tra goloso e buongustaio passando per gli stadi intermedi di ghiottone e goloso di pesce (non si dimentichi peraltro la forma opsopoiòs = "cuoco" con tutte le convergenze che ha con il verbale opsopoìeo = "preparo vivande").
Nella situazione del libro VII, 4 dell'opera di Ateneo comunque opsophagòs equivale chiaramente al concetto di buongustaio e buongustaio, ma in questa maniera classicheggiante propria dei romani dotti e raffinati, grandi amatori dell'alimentazione a base ittica.
E del resto in merito a questa specifica postulazione di buongustaio od opsophagòs, avanzata in merito al tenore alimentare aprosiano, vale una lettera tardiva di Jacopo lapi (Aprosio oramai risiede stabilmente in Ventimiglia) laddove leggesi :" Mi sovviene che nella sua lettera ella mi dava avviso di come se ne stava costà per queste montagne del Genovesato mangiando di buone trote e bevendo alla nostra salute, al ché Le rispondo con un magnifico: Buon pro le faccia" [Epistolario, lettera del 30 aprile 1662].



Sohierus Gulielmus alias W. Sohier sfugge alle investigazioni a corto raggio: lo si ritrova alla londinese British Library come curatore ed editore dell'opera di Sover, Bartholomaeus, , Curvi ac recti proportio a B. Sover ... promota libris sex, Patarii, 1630. - 4º. (sul colophon si legge però la data del 1629)



Francesco Pisani vide la luce a Monteleone, oggi Vibo Valentia in provincia di Ctatanzaro, nel 1586: sulla morte esistono varie incertezze essendo posta in un arco di tempo che corre dal 1642 al 1658.
Si veda al riguardo L. Accattatis, Uomini illustri delle Calabrie, 2 voll., Tipografia della Redenzione, Cosenza, 1869 - 1877.
E' noto che svolse gli studi a Napoli laureandosi in giurisprudenza per seguire la tradizione di famiglia: tuttavia diede da sempre impressione di una formidabile propensione per gli studi umanistici e letterari.
Per siffatta ragione si trasferì a Roma divenendovi membro di svariate accademie.
Conclusa la sua formazione tornò al luogo natale rivestendo l'incarico di economo e procuratore del locale Ospedale di San Niccolo' de' Poveri.
Il lavoro prettamente tecnico, amministrativo e contabile non gli inibì di continuare a curare i propri interessi letterari tanto che conseguì discreta fama pubblicando a Napoli, nel 1634, per i tipi del Roncagliuolo la favola pastorale Eurillo: nell'arduo settore delle investigazioni di siffatto autore, gradualmente disceso nell'oblio con la relativa dispersione delle opere, permane notizia che abbia realizzato anche un'opera sacra intitolata La Ninfa Celeste e che abbia scritto un certo numero di rime.



Francesco Belli (Arzignano 1577 - 1644) poeta e narratore , autore di rime sparse, testi boccacceschi e del presente romanzo edito per la prima volta nel 1639 (Accidenti di Cloramindo principe della Ghenuria) un'opera di grande successo fra i suoi contemporanei che anche successivamente godette di una discreta fortuna, come dimostrano le riedizioni, spesso ravvicinate, del testo.
Secondo l'SBN si riscontrano nelle biblioteche italiane le seguenti sue opere:
Belli, Francesco, Accidenti di Cloramindo principe della Ghenuria, descritti in otto libri. Da Francesco Belli. Con la tauola del contenuto nell'opera, In Venetia : appresso i Bertani, 1639 - [16], 230, [2] p. ; 4o. - Marca (Cicogna nutre un piccolo. Motto: Pietas homini tutissima virtus) - Segn.: p44A-2F4. - Impronta - toei c.9. poto dipe (3) 1639 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
Belli, Francesco, Rime nelle sontuose nozze de gli illustrissimi signori il signor conte Ascanio de Valmarana, signor d'Erenfels ... Capitanio di Trieste, ... e la sig. ra contessa Anna Thiene. Dedicate all'illustrissimo ... Alfonso della Queua Y Benauides, del consiglio di sua Maesta Catholica, et ambasciatore presso la Serenissima Republica di Venetia , In Vicenza : appresso Dominico Amadio, 1611 - [24] c. ; 4 - Iniziali e finalini xil. - Segn.: A-E4 G4 - G4 bianca - Impronta - mat- e.to e.te GiCi (C) 1611 (A) Nomi: Belli , Francesco <1577-1644> - Localizzazioni: Biblioteca civica Attilio Hortis - Trieste
Belli, Francesco, Nella rinnouazione dell'accademia de gl'Incogniti. Eretta in casa dell'illustriss. sig. Gio. Francesco Loredano. Canzone di d. Francesco Belli accademico , In Venetia : presso il Sarzina, stampatore dell'accademia, 1632 - 6 c. ; 4o - Sul front. marca (Donna seduta su leone. Motto: ubique merito potens) - Iniziali e testatina xil - Segn.: A6 - Impronta - a-e, o.po i;e: zie, (C) 1632 (R) - Localizzazioni: Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
Belli, Francesco, Osseruazioni nel viaggio di d. Francesco Belli In Venetia : appresso Gio. Pietro Pinelli, stampator ducale, 1632 - [12], 189, [3] p. ; 4o. - La c. 2A4 è bianca - Segn.: a6 A-2A4 - Impronta - deio hir- fule ogle (3) 1632 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - Biblioteca di archeologia e storia dell'arte - Roma - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza Belli, Francesco, Essequie del redentore sacra rappresentatione di D. Francesco Belli. All'illustriss. sign. Gio. Francesco Loredano In Venetia : appresso Marco Ginammi, 1633 - [28], 151 [i.e. 148], [1] p. ; 12o. - Le p. 142, 148 numerate 124, 151. - Marca (Speranza. Spes mea in Deo est) sul front. - Segn.: a14 A-F12 G2 - Impronta - r-al reon e.te trse (3) 1633 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza



Tra i personaggi illustri originari di Librizzi in provincia di Messina ricordiamo lo storiografo Antonino Collurafi (1585-1655), nominato nel 1643 Regio Storiografo di Sicilia dal re di Spagna Filippo IV.
Secondo l'SBN si riscontrano nelle biblioteche italiane le seguenti sue opere:
Collurafi, Antonino, Lettere di d. Antonino Colluraffi ...Seconda impressione, In Venetia : presso Marco Ginammi, 1629 - [12], 4 p., C. 5-10, P. 17-437, [3] ; 8o - Marca sul front. - Fregi e iniz. xilogr. - Segn.: a6 A-2C8 D88 - Impronta - g-on 8.3. a.i. chta (7) 1629 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Collurafi, Antonino,Delle lettere di D. Antonino Colluraffi. Parte prima. Alle ill.me ss. Camilla, e Cecila da Mosto , In Venetia : per il Sarzina, 1628 - 2 v. ; 8o. - 2. [16], 210 p. : front. calcogr. - 1. [4], 393, [3] p. : front. calcogr. - Lettere di D. Antonino Colluraffi. Al m.toill.re ... Pompilio Pelliccioli ... - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Collurafi, Antonino, L' effigie diuina, ouero S. Domenico di Suriano. Alla cesarea maesta sempre augusta di Maria d'Austria imperadrice, &c. Voto del caualier d. Antonino Collurafi , In Venetia : presso Giacomo Sarzina, 1638 - 120 p. ; 12. - Impronta - tote o-La n-io devn (3) 1638 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Collurafi, Antonino,Lettere di D. Antonino Colluraffi all'ill.mo ed ecc.mo sig. Giouanni Pesari caualiere , In Venetia : per il Ginammi, 1627 - 8, 259, 1, 27, 1 p. ; 4o - A c. X3: L'amicitia incomparabile de gli illustrissimi ... Nicolo Barbarigo e Marco Trevisano, panegirico - A c. 2A1: La patienza dell'illustriss. signor Aluise Donato, fu dell'eccell.mo sig. Giouanni. Panegirico di D. Antonio Colluraffi - Front. calcogr. - Segn.: +4 A-K8 L-2B4 2C6 - Impronta - ioiu a.u. heo. rapo (3) 1627 (A) - [Pubblicato con] L' amicitia incomparabile de gli illustrissimi signori Nicolo Barbarigo e Marco Trivisano. Panegirico [Pubblicato con] La patienza dell'illustriss. Signor Aluise Donato ... panegirico di D. Antonino Colluraffi - Localizzazioni: Biblioteca del Seminario maggiore - Padova
Collurafi, Antonino, L' idea del gentil'huomo di republica nel gouerno politico, ethico, ed economico: ouero il nobile veneto del caualier Collurafi ... parte prima-seconda ...Seconda editione Pubblicazione: In Venetia : appresso Paolo Baglioni, 1633 - 2 v. ; 4o - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Cagliari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino
Collurafi, Antonino, Le tumultuazioni della plebe di Palermo / Antonino Collurafi ; saggio introduttivo di Tindaro Gatani, [Palermo] : La bottega di Hefesto, [1985] - LVII, 223 p., [7] c. di tav. : ill. ; 31 cm. - Ripr. dell'ed. orig. Nomi: Collurafi , Antonino < 1585 - 1655 > Classificazione: 945.823 - STORIA DI PALERMO (PROV.) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca comunale - Russi - RA - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Collurafi, Antonino,Il nobile veneto di D. Antonino Colluraffi da Librizzi. ..., In Venetia : presso Andrea Muschio, 1623 - 36, 255, 1 p. ; 4o -: Front. calcogr. inciso da Francesco Valesio - Segn.: a-d4e"A-2I4 - Impronta - soa, l.io e:n- sine (3) 1623 (A) - Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca del Seminario maggiore - Padova - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca Angelica - Roma - Biblioteca civica Attilio Hortis - Trieste
Collurafi, Antonino,I disinganni politici del dottor D. Antonino Collurafi conte, e caualiere risposta a I felici progressi all'arme del Re Christianissimo nelle prouincie di Spagna, Fiandra, Borgogna, ed Alsatia, In Palermo : appresso Decio Cirillo, 1641 (In Palermo : per Decio Cirillo : ad instanza di Melchiore Vannelli, 1641) - [16], 299, [1] p., [1] c. di tav. : antip. calcogr. ; 4 - Segn.: 4, "4 A-2O4 2P" - Antip. calcogr. sottoscritta con le iniziali GA s - Var.B: In fine: (In Palermo : per Decio Cirillo, 1641) - Impronta - n-ed e,iu se,e coci (3) 1641 (R) - Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca comunale - Palermo - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - 1 esemplare var.B.
Collurafi, Antonino,Il racquisto di Porto Longone, e di Piombino fatto dall'arme catoliche di Filippo 4. il Grande ... e consegrato alla maesta medesima dal d. d. Antonino Collurafi, ... In Palermo, 1651 - [8], 160 p. ; 4o. - Segn.: p4 A-V4 - Impronta - dic- o,le a-or mevn (3) 1651 (A) - Localizzazioni: Biblioteca della Societa' napoletana di storia patria - Napoli - Biblioteca Reale - Torino
Collurafi, Antonino,Lettere di d. Antonino Colluraffi ...Seconda impressione, In Venetia : presso Marco Ginammi, 1629 - [12], 4 p., C. 5-10, P. 17-437, [3] ; 8o - Marca sul front. - Fregi e iniz. xilogr. - Segn.: a6 A-2C8 D88 - Impronta - g-on 8.3. a.i. chta (7) 1629 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano



Rocchi, Giovanni Battista nativo di Jesi visse nel XVII secolo, fu un erudito minore, lirico agiografico ed autore di composizioni poetiche d'occasione.
Secondo l'SBN si riscontrano nelle biblioteche italiane le seguenti sue opere:
Rocchi, Giovanni Battista, Vita di s. Sperandia protettrice di Cingoli descritta dal signor Gio. Battista Rocchi da Jesi dedicata all'altezza serenissima di Anna Isabella duchessa di Mantova, Monferrato, Carlovilla, Guastallo, &c , In Roma : nella stamperia di Gio. Giacomo Komarek, 1701 - [8], 94, [2] p., [2] c. di tav. : ill. calcogr. ; 4 - Incisioni di G. Girolamo Frezza - Segn.: *4 A-M4 - Ultima c. bianca - Impronta - l-e- r-r- a-e' glgo (3) 1701 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA
Rocchi, Giovanni Battista, Infelicita felice politica osseruationi del sig. Gio. Battista Rocchi sopra la vita del patriarcha Gioseppe all'eminentiss. e reu. sig. cardinal Tiberio Cenci , In Iesi : per Paolo, e Gio. Batt. Serafini, 1646 - 10, 110, 2 p. ; 4o - A cura di Gentiluccio Rocchi, padre dell'A., cfr. dedica a c. p4r - Stemma calcogr. del dedicatario sul front. - Segn.: p6(-p6) A-O4 - La c. O4 bianca - Impronta - n-la hiza 'eon emsa (3) 1646 (A) - [Variante del titolo] Infelicità felice. Politica del Rocchi - Localizzazioni: Biblioteca comunale Planettiana - Jesi - AN - Accademia Georgica - Treia - MC - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG
Rocchi, Giovanni Battista,Infelicita felice. Politica del Rocchi, - [1646] - [8], 110, [2] p. ; 4o. - A cura di Gentiluccio Rocchi, padre dell'autore: cfr. dedica, a c. p3r - La c. O4 e bianca. - Pubblicato probabilmente ad Ancona nel 1646: cfr. dedica cit. e imprimatur, a c. p4v - Segn: p4 A-O4 - Impronta - n-la hiza 'eon emsa (3) 1646 (Q) - Localizzazioni: Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino



Tomasi, Tommaso Placido, Il giardino di Atlante opera consecrata dalla uota penna di Tomaso Placido Tomasi agli alti meriti del serenissimo principe cardinale Carlo de'Medici , In Venetia : appresso i Bertani, 1641 - 332 p. ; 4o. - Marca (Due colonne : Plus ultra) sul front. - Segn.: a4B-2S42T2. - Impronta - o,r- imio i.e- VnAt (3) 1641 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Estense Universitaria - Modena - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - RA - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Pasta, Giovanni [1604-1666], La tomba inscrittioni giocose di Giouanni Pasta. Centuria prima, In Milano : per Filippo Ghisolfi : ad instanza di Gio. Battista Cerri e Carlo Ferrandi, 1639 - 36, 100, 8 p., 1 c. di tav. ; 9 X 13 cm - Segn.: A8 a8 B-H8 - Impronta - o,ta o-e, o.i, LaMa (3) 1639 (R) - [Variante del titolo] La tomba inscrittioni giocose di Giovanni Pasta. Centuria prima - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Pasta, Giovanni, La congiura. Historia della Persia scritta da Gio. Pasta. Libri quattro. .., - [1645] - 322, [2] p. ; 12o. - Bianca l'ultima c. - Data della pref.: 1645 - Marca (Pino) sul front. - Probabilmente pubblicato in Italia - Segn.: A-N12 O6 - Impronta - iuer ele. naio halu (3) 1645 (Q) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Pasta, Giovanni, La congiura. Historia della Persia scritta da Gio: Pasta. Libri quattro. All'illustrissimo signor conte Antonio Modrone, In Venetia : per Gio: Pietro Pinelli, 1645 - 322 p. ; 12. - Impronta - iuer ele. naio halu (3) 1645 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze



Gucci, Giacinto [nato a Firenze nel 1585], Sindacato di Tiberio imperatore opera politica, data in luce da Piergiouanni Gucci fiorentino ... Giacinto Gucci, - In Fioren. : nella stamper. de' Landini, 1639 - 68 i.e. 168 p. ; 12o - Nome dell'autore nella dedica - Numerosi errori nella paginazione - Segn.: A-G\1" - Impronta - u-do e,a* laa- fetr (3) 1639 (A) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino



Maidalchini, Francesco, L' aquila estense panegirico all'altezza serenissima di Francesco 2. duca di Modena .., In Venetia : presso gl'heredi di Giouanni Salis ..., 1640 - 24 p. ; 12. - Segn.: A6. - Impronta - lemi O.V- o-do Gltr (3) 1640 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Maidalchini, Francesco, Il merauiglioso giardino del re Salamone, ouero Mariale del santissimo Rosario. di Francesco Maidalchino ... In Venetia : presso Giacomo Sarzina, 1640 - 201, 3 p. : ill. calcogr. ; 12 - Front. e testo con vignette calcogr. - Segn.: A-H12 I6 - Impronta - s-uo r-r- o,,e raci (3) 1640 (R) - [Variante del titolo] Mariale del santissimo Rosario - Localizzazioni: Biblioteca del Seminario maggiore - Padova
Maidalchini, Francesco, Tromba euangelica per la incarnatione del venturo Messia, del M.R. signor Francesco Maidalchino ... Con vna predica nel fine intitolata l'Ottauo miracolo del mondo del P.F. Tomaso Caraffa .. , In Venetia : appresso Guglielmo Oddoni, 1642 - [16], 143, [1] p. ; 4o - Cors. ; rom. - Segn.: a-b4 A-S4 - Vignetta sul front. - Iniziali e fregi xil. - Impronta - P.mo 1.e. i,ce anin (3) 1642 (R) - [Variante del titolo] L' Avvento del M. R. signor Francesco Maidalchino - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca statale del Monumento nazionale di Casamari - Veroli - FR - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - Biblioteca comunale Alessandro Cialdi - Civitavecchia - RM



Mariotti, Benedetto, Benedicti Mariotti Vertunnus siue Elogiastica, encomiastica, & acclamatoria institutio. In qua etiam de epitaphio, & epigraphe. Ad illustriss. & excellentiss. D. Nicolaum Fantonium magn. Etruriae ducis sereniss. auditorem , - Pisis : in officina Franc. Tanagli, 1637 - 2 pt. (24, 216; 63 + ? p.) ; 8o - BN v. 107 col. 13 ma anche BL Italian 17th cent., v. 2, p. 545 - Segn.: 824A-N8O4; ? - Stemma calcogr. del dedicatario? sul front - Impronta - c-a- 2.7. emi- eupr (3) 1637 (R) - [Variante del titolo] Benedicti Mariotti Vertunnus sive Elogiastica, encomiastica, & acclamatoria institutio ... - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Città di Castello - PG - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE
Mariotti, Benedetto, Miscellanea exornationum philologicarum illustriss. & reuerendiss D. Scipioni Pannocchiesco ... sacrata a Benedicto Mariotto -apud Franc. Tanagl. 1637 - 63, 1 p ; 8 - BN v. 107 col. 13 - Marca sul front. - Segn.: A-D8 - Impronta - raue A.RA E.s. AnMa (3) 1637 (R) - Localizzazioni: Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Città di Castello - PG - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia



Torretti, Giovanni Battista, Panegirici di Gio. Battista Torretti all'ill.mo signore Gio. Girolamo Marini ...Terza impressione, In Siena : per Ercole Gori, il primo di novembre 1640 - [12], 362, [2] p. ; 120. - Front. inciso - La c. N4 erron. segnata N3. - Nel tit. e nell'area di pubbl. forme contratte - Segn.: [croce]6 A-O66 P64 - Impronta - ordi A.O. eiil Covo (3) 1640 (A) - [Variante del titolo] Panegirici del Torretti - Localizzazioni: Biblioteca della Fondazione Ugo da Como - Lonato - BS - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Torretti, Giovanni Battista, La vita del b. Iacopo da Beuagna, descritta da Gio. Battista Torretti dedicata al molt'illustre signore, il signor capitano Propertio Antici, In Siena : appresso 'l Bonetti, nella stamparia del Publico, 1643 - 164, [4] p. ; 12o. - Iniz. xil. - Segn.: [croce]88 A-F88 - Stemma calcogr. sul front. - Impronta - r-io uoa. e-i- esla (3) 1643 (A) - Localizzazioni: Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG
Buoninsegni, Francesco, Del lusso donnesco satira menipea. Del signor Francesco Buoninsegni ... Con l'antisatira apologetica di Gio. Battista Torretti ..., -In Venetia : presso Giacomo Sarzina, 1638 - 104, [4] p. ; 12o - Marca n.c. sul front - Ultime due c. bianche - Segn.: A-D12 E6 - Impronta - a,re n-p- vnia mote (3) 1638 (R) - Localizzazioni: Biblioteca APICE - Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale - dell'Università degli studi di Milano



Bufalo, Giuseppe : del [sec. XVII], Discorso morale academico di Gioseppe Del Bufalo, che all'huomo e diceuole lo specchiarsi. .. In Padoua : per Domenico Pasquardi, 1630 - [28] c. ; 4o. - Fregi, iniz. xil. - Segn.: [croce]4 A-F4 - Impronta - ;&o- delo daoi uite (C) 1630 (A) - Localizzazioni: Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Citta' di Castello - PG



Bignami, Innocenzo [predicatore domenicano di Lodi, vissuto nel XVII secolo], Digressio de sacratissimo Trinitatis mysterio. Adm. reu. P. mag. fratri Lucae Castellino ord. Praedicatorum generali procuratori. A fr. Innocentio Bignamo Laudensi eiusdem ordinis dicata .. Arimini : per Io. Symbenium, 1629 - [2], 33, [1] p. ; 4o. - Marca (gru con sasso: Vigilat nec fatescit) sul front. - Segn.: p1 A-D4ch1. - Impronta - i-m- inm* ront tina (3) 1629 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Bignami, Innocenzo, Discorsi per le domeniche, et alcune solennita, che sono dall'Auuento sino alla Quaresima. Del m.r.p.f. Innocentio Bignami da Lodi ... Con tre tauole copiosissime ... , In Venetia : per li Turrini, all' insegna della Torre, 1642 - [16], 634, [62] p. ; 4o -Tit. dell'occh.: Discorsi per le domeniche et solennita, che sono dall'Auuento sino a Quadragesima - Vignetta sacra xil. sul front. - Iniziali e fregi xil. - Cors. ; rom. - Segn.: [croce lat.]8 A-2V8 2X4 - Var. B: ricomposta l'epistola dedicatoria - Impronta - ,ee- nea. doi- trom (3) 1642 (R) - Impronta - lao- nea. doi- trom (3) 1642 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - Biblioteca universitaria di Cagliari - Cagliari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI - 1 esemplare della var. B. - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Citta' di Castello - PG - Biblioteca Porziuncola - Assisi - PG - Biblioteca universitaria di Sassari
Bignami, Innocenzo, Discorsi del padre f. Innocentio Bignami domenicano lettore di teologia, e di sacra scrittura, sopra il trentesimo settimo Salmo di Dauide, Domine ne in furore. Con tre tauole copiosissime, ... , In Rauenna : appresso Pietro de'Paoli, e Gio. battista Giouannelli stampatori camerali, 1625 - 48, 335, 1 p. ; 4o - Marca (Cometa : Inter omnes) sul front. - Segn.: a-f4 A-2T4 - Impronta - a,o; c.ra tese AnPe (3) 1625 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Bignami, Innocenzo, Discorsi per le domeniche, et alcune solennita, che sono dalla pentecoste fino all'auuento del M.R.P. F. Innocentio Bignami da Lodi ... dell'Ordine de Predicatori ... Con tre tauole copiosissime. ... , Pubblicazione: In Venetia : presso Cristoforo Tomasini, 1640 - [12], 658, [58] p. ; 4o - Marca (la Pace : Omnem sensum exuperat) sul front. - Cors. ; rom. - Iniz. e fregi xil. - Segn.: a6 A-4T4 4V6 - Impronta - noa- a.me i-e- tuna (3) 1640 (R) Localizzazioni: Biblioteca dell'Accademia valdarnese del Poggio - Montevarchi - AR - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Marucelliana - Firenze - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Città di Castello - PG - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Ciatti, Felice [maestro francescano, originario di Perugia, aghiografo e storico, 1592-1642], Ristretto dell' istoria del sacro anello di Maria Vergine che si conserua nella chiesa Catedrale di Perugia. Estratto dalla memorie annali, & istoriche delle cose di Perugia. Del P. M. Felice Ciatti minore conuentuale , In Perugia : per Angelo Bartoli stampator episcopale, 1637 - [10] c. : ill. ; 4o. - Segn.: A10 - Stemma (dei dedicatari Guido e Ruggero Giordani ?) sul front. Numeri: Impronta - doro sora i.e. ILcu (C) 1637 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Campano, Giovanni Antonio <1427-1477>, Vite di Braccio Fortebraccio, e di Nicolo Picinino perugini descritte da monsig. Gio. Antonio Campano vescovo di Cotrone, e da Gio. Battista Poggio Fiorentino. Tradotte da Pompeo Pellini ...Et in questa vltima editione accresciuta con l'Apologia della patria di Braccio dal m.r.p.m. Felice Ciatti francescano , In Perugia : nella Stampa Augusta, appresso Pietro Tomassi, 1636 - 64, 266 i. e. 366!, 2 p. : ill. calcogr. ; 4o - Cfr.: Michel, v. 2. pag. 24: Alla fine della Tavola sulla vita di Braccio: In Venetia, appresso Francesco Zileti, 1571, et di nuovo ristampata in Perugia, nella stampa de gli Aluigi 1621; alla fine della stessa vita: In Venetia, appresso Francesco Ziletti, 1571 et di nuovo in Perugia, nella stampa de gli Aluigi, 1619; allafine della vita di Nicolo Picinino: In Perugia, nella stampa de gli Aluigi, 1620 - Errori nella numerazione e nella paginazione - Dedica sul front. - Stemma calcogr. del dedicatario, Adriano Montemelini, sul front. - Iniziali xil. - Segn.: A-C4, A-D4, Crocegreca4, A-Z8 - Impronta - see- dela liio daus (3) 1636 (A) - Localizzazioni: Biblioteca Estense Universitaria - Modena - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA - Biblioteca dell'Archivio di Stato di Roma - Roma
Ciatti, Felice, 2: Delle memorie annali, et istoriche delle cose di Perugia. Parte quarta. Cioe Perugia pontificia. ... Felice Ciatti , , [1638?] - p. 368 ; 4o. - L'opera si interrompe a p. 368 - Per nome dell'A. cfr. G.B. Vermiglioli, Bibliografia storico-perugina ..., 1823 p. 56 - Segn.: A-2Z4 - Tit. desunto da intit. - Fa parte di: Delle memorie annali, et istoriche delle cose di Perugia raccolte dal molto R.P.M. Felice Ciatti perugino Francescano. Volume primo - secondo. .. - Localizzazioni: Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Città di Castello - PG - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca Reale - Torino
Ciatti, Felice, Delle memorie annali, et istoriche delle cose di Perugia raccolte dal molto R.P.M. Felice Ciatti perugino Francescano. Volume primo - secondo. .. In Perugia : nella stampa episcopale, appresso Angelo Bartoli, 1638 - 2 v. : ill., in parte calcogr. ; 4o. - Rif.: G.B. Vermiglioli, Bibliografia storico perugina ..., 1823 p. 55-57; BL Italian, 17th cent. v. 1 p. 229. Comprende: 2: Delle memorie annali, et istoriche dellecose di Perugia. Parte quarta. Cioe Perugia pontificia. ... Felice Ciatti 1: Volume primo. Distinto in tre parti nelle quali si descriue con varia eruditione Perugia etrusca, romana, et augusta. Con vn'indice cronologico ratificato con iframmenti etruschi. All'eminentissimo, e reuerendissimo sig. cardinal Benedetto Baldeschi vescouo di Perugia - Localizzazioni: Biblioteca civica di storia dell'arte Luigi Poletti - Modena - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Spoleto - PG - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca dell'Archivio di Stato di Roma - Roma - Biblioteca Reale - Torino
Donnola, Taddeo , Thaddaei Donnolae (|] i.u.d. protonot. apostolici ... Apologia qua S. Felix episcopus, et Mart. Spellatensis dilucidatur, & confirmatur, et quae de eodem S. Felice, & de nonnullis ad historias pertinentibus reuerendissimus d. Ioannes Tomcus Marnauitius Bosniensis episcopus scripsit parte prima, & secunda redarguntuur, & confutantur. Parte vero tertia ... fratris Felicis Ciatti ... assertiones, tam de S. Brictio episcopo, ... de SS. Carpophoro presbytero, & Abundio diacono ... de S. Herculano ... quam de Propertij potae patria, quae inciderunt enodantur ac refelluntur: et demum parte quarta; pleraque de Hispello, eiusque antiquitate ... recensuntur. Cum duplici indice , Fulginiae : apud Augustinum Alterium, 1643 - 323, [61] p. ; 4o - Tit. dell'occhietto: Thadd. Donnolae Apologia - Segn.: p4 A-Z4 24 2A-2Z4 - Stemma calcogr. del dedicatario, Francesco Barberini, sul front. - Impronta - u-po s,ra t.is vaen (7) 1643 (A) - [Variante del titolo] Apologia - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca comunale - Foligno - PG - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Spoleto - PG - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca Reale - Torino Ciatti, Felice, Il supremo tragico spettacolo. Discorso del canonico Ruberto Ciati penitentiero della cattedrale di Pistoia ..., In Pistoia : per il Fortunati, 1663 - 132 p. ; 16. - Impronta - r-ta a-p- m-o- ++me (3) 1663 (A) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Ciatti, Felice, Il B. coronato mistalogia prima del molto r.p.m. Felice Ciatti perugino minore conuentuale da lui recitata per s. Stanislao vescouo, e martire in Assisi nel capitolo prouinciale de' padri francescani li 7 di maggio 1632 al reuerendissimo padre il p.m. Gio. Battista Berardicelli da Larino ... , In Perugia : nella stampa episcopale, appresso Angelo Bartoli, 1632 - 28 p. ; 4 - Stemma dei Francescani sul front., fregi e iniziali xil. - Segn.: A-C4 D4 - Impronta - mac. oato soe- tupe (3) 1632 (R) - Localizzazioni: Biblioteca comunale - Foligno - PG
Ciatti, Felice, Secondo paradosso historico nel quale si da' giuditio e parere sopra la bella, et antichissima statua di bro(n)zo gia nel distretto di Perugia ritrouata, et hora nell'augustiss.a galleria del ser.mo Gran Duca, In Perugia appresso Angelo Bartoli, 1631 - [8], 22 p. ; 4o. - Front. calcogr. - Segn.: a4 A-C4 C4 bianca - Impronta - r-ra nii. eima nod' (3) 1631 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG
Ciatti, Felice, 1: Volume primo. Distinto in tre parti nelle quali si descriue con varia eruditione Perugia etrusca, romana, et augusta. Con vn'indice cronologico ratificato con i frammenti etruschi. All'eminentissimo, e reuerendissimo sig. cardinal Benedetto Baldeschi vescouo di Perugia In Perugia : nella stampa episcopale, appresso Angelo Bartoli, 1638 16, 543, 1 p. : ill., in parte calcogr. - Segn.: 4-24 A-3Y4 - Stemma calcogr. del dedicatario sul front. - Impronta - DIo- e.o. lai, Ebci (3) 1638 (R) - Fa parte di: Delle memorie annali, et istoriche delle cose di Perugia raccolte dal molto R.P.M. Felice Ciatti perugino Francescano. Volume primo - secondo. ... - Localizzazioni: Biblioteca civica di storia dell'arte Luigi Poletti - Modena - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca dell'Archivio di Stato di Roma - Roma - Biblioteca Reale - Torino - TO
Ciatti, Felice, Paradosso historico dell'origine della chiesa perugina, e del primo vescouo di quella; del P.M. Felice Ciatti perugino minore conuentuale recitato nella Academia Insensata, .. , - In Venetia : presso il Sarzina, 1634 - [8], 39, [1] p. ; 4o. - Iniz. e fregi xil. - Marca (Donna con scettro in mano seduta su un leone: Potens ubique merito) sul front. - Rif.: Michel et Michel t. 2, p. 95 - Segn.: a4 A-E4. - Impronta - i-a- n-g- o,e, sigi (3) 1634 (A) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG - Biblioteca diocesana Piervissani - Nocera Umbra - PG
Ciatti, Felice, Paradosso historico nel quale si proua Perugia esser patria di Sesto Aurelio Propertio poeta elegiaco. Discorso accademico del m.r.p.m. Felice Ciatti perugino .. , In Perugia : appresso Angelo Bartoli, 1628 - [8], 40 p. ; 4o. - Front. calcogr - Rif.: Michel v. 2, p. 95 - Segn.: [croce]4 A-E4 - Impronta - mis- maa- r-ro pitr (3) 1628 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Citta' di Castello - PG - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG



Grandi Giulio Cesare vissuto a cavallo tra XVI e XVII secolo, nobile di Lecce, autore di svariati componimenti latini e greci; secondo l'SBN di lui si trovano nelle biblioteche italiane:
Varii componimenti volgari, e latini. In lode dell'illustriss. signor. Don Francesco Lanario, et Aragona hora duca di Carpignano, ... raccolti da Giulio Cesare Grandi, gentil'huomo di Lecce, patritio, & senator Romano, In Palermo : per Decio Cirillo, 1621 - 2, 136 p. ; 4o. - Impronta - u-oi o.o, i.mi CoEt (3) 1621 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca della Societa' napoletana di storia patria - Napoli - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Grandi, Ascanio , La vergine desponsata poema sacro del signor Ascanio Grandi a' diuoti lettori con gli argomenti del sig. Giulio Cesare Grandi fratello dell'autore, In Lecce : appresso Pietro Micheli, 1639 (In Lecce : per Pietro Micheli Borgognone, 1640) - [8], 457, [7] p, 1 c. di tav. : ill. ; 8o - Front. inciso - Stemma xil. sul colophon - Cors. ; rom. - Segn.: [croce]4 A-2F8 - Finalino xil. - Ritratto calc. dell'A. alla p. [croce]1v - Impronta - m?um a.a- o.o, LeSo (3) 1639 (A) - Ulteriori localizzazioni: Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Provinciale Nicola Bernardini - Lecce
Grandi, Ascanio , I fasti sacri poema epico del signor Ascanio Grandi alla Santita di Nostro Signore Vrbano. 8. Con gli argomenti del signor Giulio Cesare Grandi fratello dell'autore , In Lecce : appresso Pietro Micheli, 1635 (stampato in Lecce : nella stampa di Pietro Micheli Borgognone, 1635) - 8, 571, 5 p. ; 8o - Segn.: 4A-2N8 - Le ultime due c. bianche - Front. calcogr. con stemma di Urbano VIII - Var. B: Impressione seconda - Impronta - a:i- i.oi i?i? MeCo (3) 1635 (A) - Impronta - e-no i.oi i?i? MeCo (3) 1635 (A) - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Cagliari - Cagliari - Biblioteca Provinciale Nicola Bernardini - Lecce - Biblioteca Palatina - Parma - 1 esemplare (var. B) - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Grandi, Ascanio , Il Tancredi poema heroico del sig. Ascanio Grandi al serenissimo Carlo Emanuele duca di Savoia con gli argomenti del sig. Giulio Cesare Grandi fratello dell'autore et con una tauola delle cose piu principali , In Lecce : appresso Pietro Micheli Borgognone, 1632 - 2, 305 10 p. ; 4o - Stemma del dedicatario sul front. - Segn.: pp A-2Q4 2R4 - Front. in cornice xilogr. - Iniz. e fregi xilogr. - Impronta - g.ur a.ra o.o. EpEc (3) 1632 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Reale - Torino
Grandi, Ascanio , Il Tancredi poema heroico del sig.r Ascanio Grandi con gli argomenti del signor Giulio Cesare Grandi suo fratello. Al serenissimo Carlo Emanuele duca di Sauoia ...Impressione seconda nella quale e stato in moltissimi luoghi illustrato dall'autore Lecce : appresso Pietro Micheli borgognone, 1636 (In Lecce : appresso Pietro Micheli borgognone, 1636) [10], 972 [i.e. 974], [2] p. ; 12 - Front. inciso - Segue il front. dedica del tipografo a Girolamo Cigala - Segn.: [pi greco]1 [croce]4 A-2R12 2S6 2T2 - P. 695-696 ripetute nella numerazione - Impronta - n-i: o.to a.na LuGi (3) 1636 (A) - Localizzazioni: Biblioteca provinciale Scipione e Giulio Capone - Avellino - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca del venerabile Eremo di Fonte Avellana - Serra Sant'Abbondio - PU - Biblioteca dell'Accademia delle scienze - Torino Grandi, Giulio Cesare, Aggiuntione per l'Epopeia del signor Giulio Cesare Grandi aggiuntaui dal medesimo autore. All'illustriss. & reuerendiss. sig. Luigi Pappacoda vescouo di Lecce , In Lecce : appresso Pietro Micheli, 1641 (In Lecce : appresso Pietro Micheli, 1641) - [16], 173, [3] p. ; 8o. - Cors. ; rom. - Fregi xil. - Segn.: [croce]8 A-L8 - Stemma xil. del vescovo di Lecce sul front. - Tit. dell'occhietto: Aggiuntione per l'Epopeia - Impronta - ;&ma o.o, a.la trqu (3) 1641 (A) - Localizzazioni: Biblioteca Provinciale Nicola Bernardini - Lecce - Biblioteca provinciale Scipione e Giulio Capone - Avellino



Macedonio Marcello nato a Napoli intorno al 1575 e morto nella stessa città verso il 1620. Fu autore dal controllato marinismo che redasse liriche per una dama da identificare forse in Isabella Sanseverino.
Secondo il Servizio Bibliotecario Nazionale di lui nelle biblioteche italiane si custodiscono le seguenti opere:
Macedonio, Marcello, Scielta delle poesie di Marcello Macedonio. Al clarissimo sig. Iacopo Barocci dedicate, In Venetia, 1615
Macedonio, Marcello, Ballate, et idillii. Di Marcello Macedonio, In Venetia, 1614
Macedonio, Marcello, I capitoli della bellezza, Napoli, 1895
Macedonio, Marcello, Le noue muse con l'aggiunta d'uno de noue chori de gli angeli del signor Marcello Macedonio ..., [Roma] [?]
Macedonio, Marcello, Le noue Muse di Marcello Macedonio raccolte e date alla stampa da Pietro Macedonio suo fratello all'ill.mo e reu.m , In Napoli, 1614 (In Napoli
Macedonio, Marcello, I capitoli della bellezza / di Marcello Macedonio (Filenio Pelegrino) ; con noticine di A. Borzelli, Napoli, 1895
Macedonio, Marcello, Capitoli della bellezza di Filenio Pelegrino alla serenissima Morosina Grimani principessa di Venetia, In Venetia, 1605
Macedonio, Marcello, De'noue chori de gli angioli. Cioe De'componimenti poetici del P.F. Marcello della Madre di Dio carmelitano scalzo , In Roma, appresso Guglielmo Facciotti, 1615



Gruterus, Petrus [1574-1634, olandese padre del poeta neolatino Jacobus Gruterus: fu anche rettore, dal 1628 al 1631, della scuola di letteratura latina di Amsterdam], Petri Gruteri Epistolarum centuria, cum Apologia eiusdem in qua instituti ratio redditur, Francofurti cis Viadrum : impensis Joannis Thymii : typis Nicolai Voltzij, 1615 - 240 i.e. 250, 6 p. ; 8o Note Generali: Segn.: A-Q8 - Bianca l'ultima c. - Ripetute nella numerazione le p. 110-119 - Impronta - o;e- amla .Am; reri (3) 1615 (R)



Basile, Giambattista, Teagene, poema del cavalier Gio: Battis.ta Basile napolitano, conte di Torone In Roma : appresso Pietro Antonio Facciotti, 1637 - [16], 406 p. : ill. ; 4 - Front. inciso con stemma del card. Antonio Barberino e dedica allo stesso - A c. [croce]8r ritratto dell'A. - Lettere e fregi xil. - Segn.: [croce]8 A-S8 T10. Le c. D3, F6, H4, L7, M5, P1, R5, S4, T3 sono bianche - Errori nella paginazione - Marca tipogr. a c. T10v (O 887) - Impronta - tao- e.lo e.e, ChMa (3) 1637 (R) - Marca editoriale: La Speranza: donna seduta tiene nella mano destra una corda alla quale e legata un'ancora. In cornice. Motto: In te Domine speravi non confundar in aeternu - Localizzazioni: Biblioteca della Societa' napoletana di storia patria - Napoli - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca universitaria di Sassari - Sassari



Molinelli, Francesco Maria, Prolyta Franciscus Maria Molinelli Derthonensis ad j.u. lauream anno 1795. die 16. aprilis hora 6. pomeridiana, (Augustae Taurinorum : ex typographia Ignatii Soffietti) Descrizione fisica: 12 p. ; 4o - Segn.: A4 B4 - Fregio tipogr. in calce - Impronta - s.i. t.t. 3.4. O.i. (C) 1795 (Q)



Imperiali, Giovanni [filosofo e medico di Vicenza, ricercatore di patologie connesse in particolare con la peste, morto nel 1653], De medicamenti aluum soluentis vsu in dysenteria disputatio Ioan. Imperialis Phil. & med. vicentini, Vicentiae : typis Christophori Rosij, 1654 - 23, 1 p. ; 4o - Fregio xil. sul front. - Iniziali e fregi xil. - Segn.: A-C4 - Impronta - eso- m.uu r.em adal (3) 1654 (R) - Localizzazioni: Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
Allacci, Leone, Leonis Allatii Apes urbanae sive de viris illustribus qui ab anno 1630. per totum 1632 Romae adfuerunt, ac typis aliquid evulgarunt. Et Joannis Imperialis ... Museum historicum, virorum litteris illustrium elogia vitas eorundem & mores notantia complexum praemissa praefatione Jo. Alberti Fabricii. D. & prof. publ., Hamburgi : apud Christiani Liebezeit, 1711 - 2 pt. (16, 370, 14; 232 p.) ; 8o - Front. della pt. 1 in rosso e nero - Nel tit. i numeri 1630 e 1632 sono espressi: MDCXXX E MDCXXXII - Iniziali e fregi xil. - Segn.: paragrafo!8 A-2A8; 2paragrafo!8 A-N8 O12 - Pt. 2: Jo. Imperialis ... Museum historicum, quo illustrium litteris virorum elogia .. Numeri: Impronta - e,ti I.s, **** **** (3) 1711 (R) [Pubblicato con] Jo. Imperialis ... Museum historicum, quo illustrium litteris virorum elogia vitas & mores eorundem notantia continentur. Recusa ad editionem quae lucem vidit Venetiis apud Juntas anno 1640 - Localizzazioni: Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
Imperiali, Giovanni, Pestis anni 1630. Historico-medica Ioannis Imperialis philosophi, & medici Vicentini. Ad illustriss. d. Ioannem Iustinianum vrbis praefectum , Vicentiae : apud haeredem Francisci Grossi, 1631 - [8], 71, [1] p. ; fol. - Cors. ; rom. ; gr. - Iniz. e fregi xil. - Marca sul front. - Segn.: 4 A-I4 - Impronta - seis itn- lea- inip (3) 1631 (A) - Localizzazioni: Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
Imperiali, Giovanni, Le notti beriche ouero De' quesiti, e discorsi fisici, medici, politici, historici, e sacri libri cinque di Giouanni Imperiale vicentino. All'eminentiss.mo e reuerendiss.mo signor cardinale Lorenzo Imperiale , In Venetia : presso Paolo Baglioni, 1663 - [12], 390, [22] p. ; 4o - NUC pre-1956 v. 265 p. 243 - Marca sul front. - Segn.: a6 A-2B8 2C6 - La c. 2C6 bianca - Iniziali e fregi xil. - Tit. dell'occhietto: Le notti beriche di Giouanni Imperiale - Impronta - nodi r-t, doda asda (3) 1663 (R) - Marca editoriale: Un'aquila bicipite, con una corona tra le due teste. In una cornice figurata - [Variante del titolo] De' quesiti, e discorsi fisici, medici, politici, historici, e sacri libri cinque - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Estense Universitaria - Modena - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
Imperiali, Giovanni, Musaeum historicum et physicum Ioannis Imperialis phil. et med. Vicentini in primo illustrium literis uirorum imagines ad uiuum expresse continentur; additis elogijs eorundem uitas, et mores notantibus. In secundo animorum imagines, siue ingeniorum nature, differentie, cause, ac signa physice perpenduntur ... , Venetijs : apud Iuntas, 1640 (Venetiis : apud Iuntas, 1640) - 2 pt. ( 16, 122 i.e. 212; 8, 219, 25 p.) : ritr. ; 4o - Front. inc. - Marche non controllate (Giglio fiorentino) in fine di ciascuna pt. - Iniziali e fregi xil. - Colophon a c. 2C6v di pt. 1 e a c. 2D6r (con data 1639) e 2G3v di pt. 2 - Segn.: 8 A-2B4 2C6; *4 A-2C4 2D6 2E-2F4 2G4 - Impronta - ast, e.,a a-s- QuSe (3) 1640 (R) - Impronta - e-s, elu, odia repl (3) 1640 (Q) [Pubblicato con] Musaeum physicum, siue de humano ingenio Ioannis Imperialis ... Paese di pubblicazione: IT Lingua di pubblicazione: lat - Localizzazioni: Biblioteca civica Angelo Mai - Bergamo - Biblioteca civica - Belluno - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Giovardiana - Veroli - FR - Biblioteca statale di Macerata - Macerata - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - Biblioteca centrale della Regione siciliana - Palermo - Biblioteca del Seminario maggiore - Padova - Biblioteca universitaria - Pavia - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca storica della Provincia di Torino - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino - Biblioteca S. Francesco della Vigna - Venezia - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza



Persiani, Orazio [m. 1640], Rappresentatione funerale in morte della serenissima Cristina di Lorena dialogo d'Horatio Persiani All'illustriss. sig. Conte. Carlo Bardi de' sig.ri di Vernio, In Fiorenza : nella nuova stamperia, per il Massi, e' Landi, 1637 - 8 c.; 8 - Segn.: A8 - A c.A/2r lettera dedicatoria dell'A. al conte Carlo Bardi de' sig.ri di Vernio datata "Casa.Fior.li 17. Gen. 1636" - A c.A/2v interlocutori ed attori del dialogo - A c.A/3r-A/8v: testo della rappresentazione - Impronta - i.r. see, o,e, o,co (C) 1637 (A) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze LI0074 - Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Sezione dei Bottini dell'olio - Livorno
Persiani, Orazio, Le nozze di Teti, e di Peleo. Opera scenica del signor Oratio Persiani. All'illustriss. & eccellentiss. sig. Antonio Conte da Rabatta .., Pubblicazione: In Venetia : presso Giacomo Sarzina, 1639 (In Venetia : per il Nicolini, 1674) - 69, [3] p., [1] c. di tav. : antip. calcogr. ; 12o - Fregi e iniz. xilogr. - Marca sul front. - Segn.: A-C66 - Ultima c. bianca. - Impronta - r-he a.o, e.e, RiEp (7) 1674 (R) Nomi: Persiani , Orazio - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Persiani, Orazio, Le nozze di Teti, e di Peleo. Opera scenica. Del signor Oratio Persiani. All'illustriss. ... Antonio Conte da Rabatta ..., In Venetia : presso Giacomo Sarzina, 1639 - 108 p. ; 12o. - Marca (3 pini) sul front - Segn.: A-D12E6. - Impronta - r-he a,o, e.e, RiEp (7) 1639 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca della Accademia dei Filodrammatici - Milano - Biblioteca civica - Vittorio Veneto - TV
Persiani, Orazio, Gli amori di Giasone, e d'Isifile festa teatrale di Oratio Persiani posto in musica dal sign. Marco Marazzoli. E dedicata all'illustr. ... Filippo d'Harlaii, conte di Cesij, ... , In Venetia : appresso Antonio Bariletti, 1642 - [14], 80, [2] p. ; 12o. - Segn.: A-D12. - Impronta - l-e- roi? rere NoTu (3) 1642 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Persiani, Orazio, Narciso et Ecco immortalati opera drammatica di Oratio Persiani rappresentata in musica in Venetia. E dedicata all'illustr. ... marchese Cornelio Bentiuogli , In Venetia : appresso Antonio Bariletti, 1642 - 65 [i.e. 81, 3], 18, [6] p. ; 12o. - Marca (stella cometa. Inter omnes) sul front. - A-C12D6, 2A12. - Impronta - V.r- rota cime AmAn (3) 1642 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Fulvio Testi nato a Ferrara nel 1593 (morì a Modena nel 1646), da una ricca famiglia, visse gran parte di una travagliata esistenza al servizio dei duca Este signori di Modena. Nel 1615, probabilmente a causa del poemetto "Il pianto d'Italia" (che oggi gli studiosi attribuiscono proprio a lui) ispirato a sentimenti anti-spagnoli, fu condannato in contumacia dal duca di Ferrara, e Testi dovette ritrattare. Nel 1619 fu però nominato "virtuoso da camera" dal duca, e quindi segretario di Stato. Ambizioso e irrequieto, compì varie missioni diplomatiche. Fu tra l'altro a Roma (1633-1635) e a Madrid (1636 e 1638). Fu governatore della Garfagnana (1639- 1642). Ebbe un feudo con il titolo di conte. Nel 1646 fu accusato di tradimento e connivenza con i francesi: arrestato, fu rinchiuso nella fortezza di Modena, dove morì dopo pochi mesi non si sa se di morte naturale.
Di lui rimangono raccolte di Rime (1613 e 1617): le prime alla maniera di Marino , quelle più tardi su influsso di Chiabrera esemplate sui latini; nella seconda edizione inoltre sono inserite tutta una serie di poesie in lode di Carlo Emanuele I di Savoia e della politica antispagnola perseguita da quel prìncipe in quel momento. Le sue Poesie liriche apparvero nel 1627 (I parte), nel 1644 (II parte) e nel 1648 (III parte). Nel 1655 apparve una Raccolta generale delle poesie. Scrisse anche una tragedia, L'isola di Alcina (1636). Ricchissimo l'Epistolario, documento interessante della storia politica del secolo oltre che della sua vita. Ci restano frammenti di altre sue opere.
In Testi è una vena sentenziosa e civile, di tono aspro, polemico, a volte tragico. Testi tratta temi civili e morali, ma più con eloquenza che con forza poetica. Trattò nelle sue rime, sempre più legate alla tradizione oraziana, il disprezzo della vita servile delle corti, le virtù contemplative della vita campestre, la corruzione del secolo, la servitù della nazione italica, il suo auspicato riscatto. Si vedano le stanze dedicate a Carlo Emanuele I Savoia, conosciute con il titolo di Pianto d'Italia (1617). quando poi, nella seconda metà del XIX secolo si avvierà la riunificazione politica italica sotto le insegne sabaude, il recupero delle sue rime avvenne anche sotto il segno del precorrimento oltre che del filo-sabaudismo. Più fiacca la sua poesia amorosa che, per sfuggire agli artifici barocchisti, si riduce spesso a meccanica ripresa delle forme classiciste e petrarchesche [testo recuperato da "Gli Antenati - on line"]



"I Rosa Croce sono un leggendario ordine segreto, che sarebbe nato nel XV secolo e la cui conoscenza venne diffusa nel XVII secolo, associato con i simboli della rosa e della croce.
Secondo la leggenda l'ordine venne fondato nel 1407, al suo ritorno in Germania, da un pellegrino tedesco di nome Christian Rosenkreuz (1378 - 1484) che soggiornò a Damasco ed in Terra Santa, dove avrebbe studiato le scienze occulte. Sembra che l'ordine fosse limitato a soli otto membri e che si fosse estinto immediatamente dopo la sua morte, per rinascere solo nel XVII secolo.
Secondo una leggenda meno conosciuta e circolante in ambiente massonico, l'ordine venne invece creato nell'anno 46 DC, quando il saggio gnostico alessandrino Ormus e sei suoi discepoli si convertirono al Cristianesimo ad opera di San Marco, fondendo la dottrina cristiana con i misteri egiziani: Christian Rosenkreuz sarebbe stato iniziato a quest'ordine, divenendone il gran maestro, invece di averlo fondato.
In realtà quella che era conosciuta agli inizi del XVII secolo come la Società dei Rosa Croce era probabilmente un piccolo numero di individui isolati che condividevano alcuni punti di vista, apparentemente il loro solo legame. Non esiste alcuna traccia di una società che tenesse incontri o assegnasse cariche. Secondo le numerose opere che ne parlano, i Rosa Croce erano probabilmente riformatori religiosi e morali, che utilizzavano i mezzi scientifici, in particolare l'alchimia, come mezzi per far conoscere le proprie opinioni. I loro scritti sono permeati di misticismo od occultismo e suggeriscono significati nascosti che potrebbero essere compresi solo dagli iniziati.
Nel 1614 comparve a Kassel un opuscolo anonimo dal titolo Fama fraternitatis Rosae Crucis, che raccontava la vita di Christian Rosenkreutz (Cristiano Rosa Croce).
Passati 120 anni dalla sua morte si sarebbe ritrovato il suo corpo ancora intatto, circondato da simboli e insegne iniziatici.
L'opuscolo forse era circolato come manoscritto già a partire dal 1610.
L'anno seguente comparve un secondo opuscolo sull'argomento (Confessio Fraternitatis) e nel 1616 fu pubblicata un'opera del teologo Johan Valentin Andreae (1586-1654), avente per argomento "Le nozze chimiche di Cristiano Rosa Croce".
Ad Andreae si possono forse attribuire anche i due opuscoli precedenti.
Successivamente egli descrisse i Rosa Croce come un ludibrium, un termine latino con il significato di "gioco", "scherzo". Secondo Frances Yates l'uso del termine va tuttavia inteso nel senso di una sorta di "Divina Commedia" e indica un'allegoria drammatica legata agli anni tumultuosi che precedettero in Germania la guerra dei trent'anni.
Queste pubblicazioni causarono un grande fermento in tutta Europa, che portò non solo a numerose ristampe, ma anche a discussioni, con opuscoli favorevoli o contrari, i cui autori spesso non conoscevano nulla dei veri scopi degli originari autori e in qualche caso è probabile si siano divertiti a spese dei loro lettori.
Gli autori delle opere dei Rosa Croce erano in generale favorevoli al Luteranesimo e in opposizione al Cattolicesimo, Altri, come John Heydon, ammisero di non essere dei Rosa Croce, ma di aver utilizzato titoli suggestivi per le loro opere per favorire la divulgazione dei loro studi ermetici.
Personaggi famosi che furono in vario modo accostati - a torto o a ragione - al misterioso ordine o considerati suoi appartenenti sono stati: Ramon Llull (1235-1315), Leonardo da Vinci (1452-1519), Paracelso (1493-1541), Nostradamus (1503-1566), Miguel Servet (1511-1553), Luís de Camões (1524-1580), Giordano Bruno (1548-1600), Francis Bacon (1561-1626), Shakespeare (1564-1616), Michael Maier (1568-1622), Robert Fludd (1574-1637), Comenius (1592-1670), Descartes (1596-1650), Isaac Newton (1642-1727), Leibnitz (1646-1716), Bach (1685-1750), Goethe (1749-1832), Mozart (1756-1791), la cui opera Il flauto magico viene a volte interpretata come un'allusione appena velata ai riti iniziatici dell'ordine, Beethoven (1770-1827), Victor Hugo (1802-1885).
Poiché i presunti autori dei manifesti rosacrociani ne hanno rifiutato la paternità o hanno detto che si trattava di uno scherzo, ed essendo dubbia l'esistenza stessa del movimento, il quale comunque dichiaratamente affermò di fondarsi sulla segretezza dei suoi membri, è evidente che chiunque poteva dirsi appartenente ai rosacrociani senza timore di smentita e viceversa a poco valeva negare l'appartenenza al movimento: pertanto l'elenco sopra riportato vale come mera raccolta delle "voci" che aleggiarono intorno a tali personaggi.
Nel XVIII secolo diverse società, legate più o meno strettamente alla massoneria rivendicano una discendenza dal mitico ordine.
L'influenza sulla nascita della massoneria non è del tutto accertata, anche se alcune cerimonie furono occasionalmente adottate.
"Cavaliere Rosa-Croce" è comunque la denominazione di uno dei gradi della massoneria del "Rito Scozzese Antico e Accettato".
Il simbolo dell'ordine è una croce con al centro una sola rosa rossa.
Il termine disegna uno stato spirituale che corrisponde ad una conoscenza d'ordine cosmologico, che può avere rapporti con l'ermetismo cristiano: il concetto centrale è doppiamente indicato dalla Croce e dal cuore, mentre le gocce di sangue che cadono dalla piaga aperta nel costato di Gesù Cristo si dispongono a forma di rosa.
Esistono anche altre interpretazioni del simbolo, che si riferiscono all'evoluzione spirituale dell'uomo: la Croce ne rappresenta il corpo fisico e la rosa la personalità psichica e mentale in sviluppo, come la rosa che si apre lentamente alla luce".
Vedi: Paul Arnold, Storia dei Rosa-Croce, Milano, ed. Bompiani, 1991 [Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.]



Così vicino al Minozzi il curioso Angelico Aprosio non poteva non raccogliere qualche esemplare poetico della produzione ancor più bizzarra dell'enigmatico poeta
Ludovico Leporeo.
Nel fondo antico della Biblioteca intemelia non a caso tuttora si custodiscono del Leporeo due opere:
1 - Centena distica, dactylica, hexametrica, rithmica, alphabetica, vocalia, consonantialia, similaria. Leporeamba Luduvico Leporeo inventore Latiis liceis dicata, Romae : typis Dominici Manelphis, 1652. - [1], 8 ; 4°
2 - Encomium romanum pamphilicum hexametricum, distichum, dactylicum, rhitmicum similare. Ludovico Leporeo inventore, Innocentio decimo Pontefice optimo maximo sedente. Anno pontificatus octavo, Romae : typis Jacobi Phaei, 1652. - [3] c. ; 4°. (Frontespizio illustrato )
Si tratta solo di una parte della vasta
produzione del Leporeo.
E' forse meno noto che di questo autore, indubbiamente complesse e fuori dei paradigmi istituzionali dell'accademismo, Aprosio si sia valso in un
passo
della Grillaia, utilizzando espressioni lusinghiere: laddove invece nulla in merito si legge nel più tardo repertorio biblioteconomico forse sulla scia di quella dispersione dell'effimera fama del Leporeo destinata ad estinguersi celermente dopo la sua morte.
Ecco qui di seguito l'elenco delle opere del Leporeo al momento individuate, nelle altre biblioteche italiane, sulla nase delle investigazioni portate innanzi per la compilazione del "Sistema Bibliotecario Nazionale":
Leporeo, Lodovico, Museo aristoteleo di Lodouico Leporeo all'ill.mo sig.re il sig.r Giouanni Castelletto ..., In Roma : appresso Pietro Saluione, 1628 - 106, 2 p. ; 4° - Segn.: \A!4B-N4O" - Front. calcogr. - Impronta - cec- o.e, a,e, DiPe (7) 1628 (A) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Leporeo, Lodovico, Villa Borghese di Lodouico Leporeo. All'illustriss. & reuerendiss. signore cardinale padrone , (In Roma : nella stamparia della R. Camera Apostolica, 1628) - 12 c. ; 8° - Segn.: A\1" - Impronta - a.a; e.de o.o, L'Po (C) 1628 (R) - Localizzazioni: Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino - FR - Biblioteca civica di storia dell'arte Luigi Poletti - Modena - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Horatius Flaccus, Quintus, Arte poetica di Q. Horatio Flacco tradotta da Lodouico Leporeo dedicata al molto illustre signore il sig. Vincenzo Costaguta , - In Roma : per Francesco Corbelletti, 1630 - 24 p. ; 8o - Marca (Aquila con saette tra gli artigli: Amica numinis et luminis) - Segn.: A\1" - Impronta - i-he o,a; e.ro PeDa (3) 1630 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Leporeo, Lodovico, Decadario trimetro di Lodouico Leporeo dedicato al molto ill.re sig. Gregorio Amiani, In Roma : appresso Francesco Corbelletti - 67, 1 p. ; 8o - Data della pref.: 1634 - Segn.: A-C8D\10 - Front. calcogr. - Impronta - i-uo i.uo a.ua ChOn (3) 1634 (Q) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Leporeo, Lodovico, Centuria di Lepore ambi alfabetici, lirici, satirici, faceti, decasillabi, duodecasillabi, tredecasillabi, vnisoni, trisoni, quadrisoni, cinquisoni, sestisoni, canzonieri, equidistanti, trimembri, similitudinarij, irrepetiti di Ludouico Leporeo al molt'illustre sig. il signor Girolamo Desiderii , In Bologna : per Carlo Zenero, 1652 - 109,[3] p. ; 16 - ult. c. bianca - Segn.: A-G8 - Impronta - l'i- a?a, o.co VoSc (3) 1652 (R) - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Bologna
Leporeo, Lodovico, Raccolta di ingegnose, vaghe, e varie compositioni del signor Ludouico Leporeo di nuouo ristampate, e ricorrette, e cauate da manoscrirti \|!, e date in luce da Gioseppe San-Germano Coruo libraro a Pasquino. Per frutto, e diletto de' Virtuosi. Dedicate all'illustrissimo signore Giouanni Michele Torre , In Roma : a spese di Giuseppe San-Germano Coruo, 1698 - 8, 124, 56, 40, 32 p. ; 4o - Tit. dell'occhietto: Poesie del signor Ludouico Leporeo - Seguono con proprio occhietto rispettivamente alle c. a1 e "A1: "Leporeambi nominali di Lodouico Leporeo alle dame et accademie italiane" e "Duoedecadario bisdecadario, tredecadario, endecasillabo, duodecasillabo, distico, alternante, ... leporeambo trisono irripetito" - Segn.: p4A-O4P6a-g4,"a-d4f4,"A-D4 - Impronta - a-on o.io i.i, ChEs (3) 1698 (R) - [Variante del titolo] Poesie del signor Ludouico Leporeo - [Variante del titolo] Leporeambi nominali di Lodouico Leporeo alle dame et accademie italiane - [Variante del titolo] Duodecadario bisdecadario, tredecadario, endecasillabo, duodecasillabo, distico, ... leporeambo trisono irripetito di Ludouico Leporeo - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca statale Antonio Baldini - Roma
Leporeo, Lodovico, Centuria di Leporeambi alfabetici, lirici, satirici, faceti, decasillabi, endecasillabi, duodecasillabi, tredecasillabi ... similitudinarij, irrepetiti. Di Lodouico Leporeo ... , In Bologna : Per Carlo Zenero, 1652 - 109 [i.e. 91], [1] p. ; 16 - Segn.: A-E8 G6 - Impronta - eli- a?a, o.co VoSc (3) 1652 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Estense Universitaria - Modena
Leporeo, Lodovico, Centuria di Leporeambi alfabetici, lirici, satirici faceti, decasillabi, endecasillabi, duodecasillabi, tredecasillabi, vnioni, trifoni, quadrifoni, cinquifoni, sestioni, canzonieri, equidistanti, trimembri, similitudinarij, irripetiti. Di Lodouico Leporeo ... , In Roma : appresso l'herede del Grignani, 1651 - 104 p. ; 16o - Segn.: A-F8 G4 - Front. entro cornice xil - Impronta - dili o.i, a.a, DeFr (3) 1651 (R) - Localizzazioni: RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma Codice identificativo: IT\ICCU\RMLE\028995
Leporeo, Lodovico, Leporeambi nominali. Di Ludouico Leporeo. Alle dame & academie italiane, In Bracciano : per Andrea Fei stampatore ducale, 1641 - 110, 2 p. ; 4° - Segn.: [A!-O4 - Front. in cornice xil. - Impronta - o,li o.o; e.se NoEd (3) 1641 (R) - Localizzazioni: Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Leporeo, Lodovico,Leporeambi nominali di Lodouico Leporeo alle dame et alle Accademie italiane, Pubblicazione: , [17. sec.] - 56 ; 40 ; 32 p. ; 4 - 3 pt. ciascuna con propria pag. e segn - pt. 3 con proprio front. - Segn.: a-g4; a-f4; A-D4 - Impronta - i.it i.it o.to SoCo (3) 0000 (Q) - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Bologna
Leporeo, Lodovico, Fascio primo di varie compositioni del signor Ludouico Leporeo con l'aggiunta alle gia' stampate d'altre cauate da manoscritti, raccolte, e date in luce da Giuseppe Coruo ... , In Roma : ad istanza di Giuseppe Coruo Libraro : appresso Gio. Battista Bussotti, 1682 - [8], 124, 56, 40, 32 p. ; 4o - Fregio xil. sul front - Tit. dell'occhietto: Poesie del signor Ludouico Leporeo - Iniziano con proprio occhietto rispettivamente alle c.a1 e 2/A1: "Leporeambi nominali di Lodouico Leporeo alle dame et accademie italiane" e "Duodecadario bisdecadario, tredecadario, endecasillabo, ... di Ludouico Leporeo - Segn.: [pi greco]4 A-O4 P6 a-g4, 2/a-f4, 2/A-D4 - Iniz. xil. - Impronta - neon o.io i.i, ChEs (3) 1682 (R) - [Variante del titolo] Poesie del signor Ludouico Leporeo - [Variante del titolo] Leporeambi nominali di Lodouico Leporeo alle dame et accademie italiane - [Variante del titolo] Duodecadario bisdecadario, tredecadario, endecasillabo, duodecasillabo, distico, ... leporeambo trisono irripetito di Ludouico Leporeo - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - Biblioteca Estense Universitaria - Modena - Biblioteca comunale Paroniana - Rieti - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Gatti, Alessandro: Teologo veneziano, vissuto nella seconda metà del secolo XVI. Fu sacerdote e chierico del seminario patriarcale di Venezia. Nome su edizioni: Alexander Gattus. Opere sue repertate secondo il Sistema SBN:
Gatti, Alessandro, 6: Madrigali di Alessandro Gatti. Alli serenis.mi sig.ri D. Alfonso, & D. Luigi d'Este In Venetia : presso Gio. Bat. Ciotti, 1604 - 95, 1 p. ; 12o Marca (Sole nascente : Aurora) sul front. - Segn.: A-D\1" - Impronta - erhe i.i, O.O, ChDi (3) 1604 (R) Giardin di Rime, nel quale si leggono i fiori di nobilissimi pensieri D. Guido Casoni, Tomaso Stigliani, Filippo Alberti, Gio. Leoni, Antonio Ongaro, Alessandro Gatti, Cesare Orsino. Con brieui dichiarationi in fronte a ciascun componimento - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma Welsch, Georg Hieronymus <1624-1677>, Georgii Hieronymi Velschii Dissertatio medico-philosophica de aegagropilis cui secunda hac editione emendatiori, auctarij vice altera accedit, Augustae Vindelicorum : impensis Jo. Wehe bibliopolae : typis Jacobi Kopmajeri et heredum Jo. Praetorij, 1668 - 2 pt. ( 8, 71, 9 ; 2, 101, 25 p., 7] c. di tav.) : ill. ; 4° - Tit. dell'occh.: Georgii Hieronymi Velschii Dissertaio medico philosophica prior de aegagropilis. Secundis curis emendatior - Tit. della pt. 2: Dissertatio medico philosophica. 2. De aegagropilis - Cors. ; ebr. ; gr. ; got. ; rom - Segn.: A]-L4 ; A-Q4 (Q4 bianca) - Front. della pt. 1 inciso - Vignetta con motto sul front. della pt. 2 - A p. 74-101 della pt. 2 contiene un poemetto di Alessandro Gatti in italiano e latino - Impronta - e.s. t,i- e-am cuhu (3) 1668 (R) - Impronta - liis ven- a:o- qude (3) 1668 (R) - [Pubblicato con] Georgii Hieronymi Velschii Dissertatio medico philosophica. 2. De aegagropolis. Quae nunc primum priori auctarij vice accedit - Paese di pubblicazione: DE - Lingua di pubblicazione: lat Localizzazioni: MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca del Seminario maggiore - Padova - Biblioteca dell'Orto botanico dell'Università degli studi di Padova - Biblioteca medica statale - Roma
Gatti, Alessandro, Alexandri Gatti Seminarij Patriarchalis Venetiarum clerici Meditationum libri duo, carmine heroico conscripti, quorum alter Natiuitatis, alter vero Passionis Domini mysteria complectiur ... , Venetiis : apud Iuntas, 1587 - 48 p. ; 4o - Cfr.: EDIT 16 - Marca n.c. (simile a U30) sul front. Cors. ; rom. - Segn.: A-F4 - Iniziali e fregi xil. - Impronta - e.e- s.s, s.s, ElVi (3) 1587 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
De monstrosa amicitia respectu perfectionis, quae inter Nicolaum Barbadicum, & Marcum Triuisanum Venetae filios nobilitatis gloria dignissimos intercedit, breuis, ac verissima narratio. Cum procuratione generali, atque irreuocabili, facta a primo in personam secundi. Additum est etiam testamentum vnius, & testamentum, & codicillus alterius: quae omnia ab ipsismet viuentibus fuere publicata. Ab Alexandro de Gattis, Veneto praesbitero, ex Italico in Latinum sermonem conuersa , Venetiis : apud Franciscum Baba, 1628 - 30, [2! p. ; 8o -Cfr.: Verbundkatalog GBV - Marca sul front. - Segn.: Ao6 - Impronta - i-a- t.i* e-um sisu (3) 1628 (R) - Localizzazioni: RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma Gatti, Alessandro, La caccia d'Alessandro Gatti, poema heroico nel quale si tratta pienamente della natura, e de gli affetti d'ogni sorte di fiere, co'l modo di cacciarle, & prenderle , In Londra : appresso Gio. Billio, 1619 (In Londra : appresso Gio. Billio, 1619) - 8, 129, 7 p. ; 8° - Marca xilogr. sul front. - Stemma del dedicatario sul v del front. - Fregi xilogr. - Segn.: A-N8 - Ultime 3 c. bianche - Impronta - zae, e.te o.no FoOp (3) 1619 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - Biblioteca nazionale universitaria - Torino



Marcello Giovanetti nacque ad Ascoli Piceno esercitandovi l'avvocatura.
La morte lo colse precocemente (1631) non prima però che egli avesse dato vita ad una discreta attività letteraria propria del marinismo ortodosso.
Datato di notevoli proprietà di eloqui fu citato da Lorenzo Crasso nella Glorie degli Incogniti, dal Crescimbeni e soprattutto da G. Cantalamessa Carboni che compose l'opera Memorie intorno i letterati e gli artisti della città di Ascoli nel Piceno, Ascoli, 1830.
Tra le sue pubblicazioni registrate dal Servizio Bibliotecario Nazionale si elencano:
Giovannetti, Marcello, Poesie di Marcello Giouanetti, compartite in affettuose, boschereccie, nuttiali, eroiche, sacre, varie, all'ill.mo e reuer.mo sig. il sig. card. Lorenzo Magalotti , In Roma : ad instanza di Giouanni Manelfi : per Francesco Corbelletti, 1626 - 12, 319, 17 p., 2 c. di tav. : antip. calcogr., 1 ritr. calcogr. ; 12o - Note Generali: Segn.: 6 A-O\1" - Antip. e ritr. dell'A. disegnati da Simon Vouet e incisi da Claude Mellan -: Impronta - m-., *.** e.si NoRi (3) 1626 (R) - Localizzazioni: Biblioteca di Area umanistica dell'Università degli studi di Urbino - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Giovannetti, Marcello, Vita di S. Emidio martire primo vescovo, e protettore della citta d'Ascoli descritta da Marcello Giovanetti aggiuntavi la relazione delle grazie impetrate dal Santo ne' tremuoti di Tullio Lazzari ... , In Ascoli : per Angelantonio Valenti, stamp. vesc. del S. Ofizio, e dell'illustrissima citta, &c., 1731 - [4], 104, 41, [3] p., [1] c. di tav. xil. ; 4o - Segn.: pigreco2 A-F8 G4 (2)A-B8 C4 - La c. di tav. xil. risulta essere l'antip. - Front. in cornice tip. - Sul front. fregio xil. - Iniziali xil. - Testatina xil. a c. A1r - Finalini xil. - Cors., rom - Impronta - n-e, erh' o-o- rico (3) 1731 (A) - Localizzazioni: Biblioteca comunale Giulio Gabrielli - Ascoli Piceno



Gilbert Ducher, originario di Aigueperse (nato intorno al 1490), studiò legge a Tolosa e Parigi, dove conobbe, tra gli altri, Pierre Danès, con cui collaborò alla stesura del commentario a Cesare del 1522, e dove si guadagnò da vivere come correttore editoriale presso la tipografia di Pierre Vidoue.
Nel 1526 pubblicò un poema sulla morte della regina Claude e un’edizione di Marziale.
In seguito divenne segretario e tutore dei figli di François Lombard, governatore di Bugey.
Nel 1538 gli fu offerta la cattedra di letteratura umanistica al Collège de la Trinité di Lione, dove divenne anche correttore presso la stamperia di Sébastien Gryphe ed in cui passò il resto della sua vita.
Vedi: J. Baudier, Bibliographie Lyonnaise, Lyon-Paris, 1910, VIII, pp. 113-114. A. Cioranesco, Bibliographie de la littérature française du 16e siècle, Paris, 1959, p. 270, nr. 8591. S. von Gültlingen, Bibliographie des livres imprimés à Lyon au 16e siècle, Baden-Baden, 1997.
Gilbert Ducher fece inoltre parte di quel celebre circolo letterario chiamato sodalitium lugdunense, che fiorì soprattutto negli anni 1536-1540. I suoi membri si incontrarono a Lione in un periodo in cui la corte risiedeva stabilmente in quella città. Alcuni di essi insegnavano nella regione (come Ducher), altri, come Dolet, entrarono nel mondo dell’editoria, altri ancora erano semplicemente di passaggio. Oltre ai due già citati, ricordiamo: Jean Marot, François Rabelais, Nicolas Bourbon, Jean Visagier, Hubert Sussannée, Antoine de Gouvea, Jean de Boyssonné, Jacques Delaunay, Jean Raynier e Maurice Scève. Fu proprio durante quegl’anni che vide la luce gran parte della loro produzione poetica, prevalentemente improntata alla polemica e alle critiche reciproche. Capo e guida del gruppo, ma, nello stesso tempo, contestatore e idolo polemico fu Etienne Dolet, contro il quale si scrissero molti componimenti anche da parte del Ducher che ne scrisse mascherandolo sotto lo pseudonimo di Durus.
Gli Epigrammata mostrano contatti fra Ducher e anche altri umanisti del tempo, come Jacopo Sadoleto, Janus Lascaris, Andrea Alciati, Clément Marot (cui è indirizzato un componimento e del quale sono tradotte due poesie), Mellin de Saint-Gelais, Salmon Macrin, Christoph de Longueil, Guillaume Budé, Erasmus, Marguerite de Navarre, Melanchthon, Sébastien Gryphe, Scévole de Saint-Marthe, Sébastien Castellio, Eurichius Cordus e molti altri (cfr. I. D. McFarlane, Clément Marot and the World of Neo-Latin Poetry, in: “Literature and the Arts in the Reign of Francis I. Essays presented to C.A. Mayer”, a cura di P.M. Smith - I.D. McFarlane, Lexington, KY, 1985, pp. 101-130).
Come nel già citato caso di Dolet-Durus, molti altri destinatari dei versi del Ducher sono nascosti, all'uso dell'epoca, dietro pseudonimi. Così, dietro alla bella Polla, si cela probabilmente Louise Labé, lodata come molto colta, ma poco casta.
Per l’elogio di un’altra bellezza, quella di Jeanne Crest, non fu invece necessario il ricorso ad un nome fittizio.
La raccolta contiene anche componimenti di altri autori, ossia Nicolas Bourbon, Maurice Scève, Sebastien Castellio e Charles Fontaine.
Ducher, Gilbert, Gilberti Ducherii Vultonis Aquapersani Epigrammaton libri duo, Lugduni : apud Seb. Gryphium, 1538 - 167, [1] p. ; 8o - Note Generali: Baudrier VIII, 113-114 - Marca sul front. e in fine - Cors. ; gr. ; rom. - Segn.: a-k8 l4 - Impronta - o-ad o:o, t:b* InIn (3) 1538 (A) - Marca editoriale: Grifone che regge una pietra alla quale e' attaccata una sfera alata. Motto: Virtute duce, comite fortuna - Paese di pubblicazione: FR - Lingua di pubblicazione: lat - Localizzazioni: BO0304 - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Un'altra opera alla cui stesura come filologo ha partecipato Gilbert Ducher è poi registrata dal Servizio Bibliotecario Nazionale:
Livius, Titus, T. Liuij Patauini ... Rerum gestarum populi Romani ex centum quadraginta, libri triginta, qui soli supersunt, castigatiores quam antehac vnquam visi. Lucij Flori epitome in 140 T. Liuij libros, adiecto vbique ab Ascensio literarum indice capitibus in Liuio notandis, aptissime conuenienti, adiectis praeterea praenotamentis, regulis, ... quae inter legendum occurrerunt eiusdem explanatione, cum annotationibus M. Antonij Sabellici diligenter recognitus. Index quoque rerum memorabilium, quae in Liuio continentur , Parigi : Pierre Vidoue! : vaenundantur ab Bernardo Aubri bibliopola adscriptitio : Jean Petit, 1527 (Parigi : Imprimebat Petrus Vidouaeus, mense Aprili 1527) - 30, CCLXXXVIII, 3 c. ; 2o - Note Generali: L'Indice a cura di Gilbert Ducher, inizia con proprio front. a c. "2a1 - Marche di P. Vidoue sul front. e di Jean Petit nella cornice e sul front. dell'indice - Colophon a c. N8r - Got. ; rom. - Segn.: 2a6,p2b8,2b6,2c\10a-z8A-N8,"2a-2d62e8 - Iniziali, fregi e cornici xil - Impronta - e.t, asoq r-eu N*do (3) 1527 (R) - Impronta - g..b a-.b .bLu Prau (C) 1527 (R) - Paese di pubblicazione: FR - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma



Spina, Giovanni Francesco [medico, filosofo ed astrologo, poco si sa di lui: fu, per quanto al momento noto, culturalmente operativo nel decennio 1612-1622], Precetti astrologici in vso della medicina. Doue oltra il mostrarsi la necessita, & vtilita che apporta a' detta professione per poiter cauar sangue, dar medicamenti, & hauere perfetta cognitione de' giorni critici. Si danno anco rimedij preseruatiui per l'infermita pestilentiali, che le costellationi celesti minacciano nell'anno 1613, In Bologna : per Vittorio Benacci, 1612 - 32 p. ; 4o. - Segn.: A-D4 - Stemma del dedicatario (Agisilao Marescotti) sul front. - Impronta - lasa s;as taem miCl (3) 1612 (R) - Localizzazioni: Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
Spina, Giovanni Francesco, Io. Francisci Spinae philosophi, ... De hominis procreatione tractatus. In duos libros diuisus atque per summas causas tam caelestes, quam sublunares mirifice enucleatus, vbi, & multa admirabilia natura arcana, & alia scitu dignissima, ac sapientibus viris, & praesertim optimis medicinae professoribus vtilissima explicantur Maceratae : ex officina Iuliani Carboni, 1622 - 131, [13] p. ; 4o. - Front. stampato in rosso e nero. - Segn.: A-S4 - Stemma cardinalizio sul front. - Impronta - ren- o-ve n-n- sial (3) 1622 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca nazionale centrale - Firenze Spina, Giovanni Francesco, Io. Francisci Spinae ... De maximis coniunctionibus Saturni, et Iouis annorum 1603., & 1702., cum alijs intermedijs, tam maioribus, quam minoribus ... libri duo ... Quibus annectitur Epistola de inuentione nouae medicinae celestis ... Maceratae : apud Ioannem Baptistam Carbonum, 1621 - 128, [8] p. : ill. ; 4o - Segn.: A-R4 - A c.A1v stemma del dedicatario card. Ludovico Ludovisi - Impronta - u-a- D.t. uro- Veni (3) 1621 (R) Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma Spina, Giovanni Francesco Io. Francisci Spinae philosophi, et medici Ripani ... De mundi catastrophe hoc est, de maxima rerum mundanarum reuolutione, post annum 1632 , Aesij : apud Gregorium Arnazzinum, 1625 - 72 p. ; 12o - Segn.: A-C\1" - Front. stampato in rosso e nero - Stemma del dedicatario, card. Magalotti Lorenzo, sul front. - Fregi xil. - Impronta - o-iu s.s, ++i- Ptue (3) 1625 (A) - Localizzazioni: RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



MARIALES, Xantés fu un teologo domenicano nato nel 1580 a Venezia ove morì nel 1660: egli apparteneva in realtà alla nobilissima famiglia veneziana dei Pinardi ma mutò il nome vestendo l'ebito religioso.
Nel 1596 entrò infatti nel cenobio veneziano di S. Giovanni e S. Paolo dell'Ordine Dpmenicano.
Dopo gli studi a Venezia si recò ad approfondirli in Spagna per poi ritornare in Italia a Padova, nel cuore della spiritualità domenicana, ad insegnare (1608) quale Lettore di Teologia.
Dal 1624, soggiornando a Venezia, ha dedicato la sua vita oltre che ai doveri religiosi alla lettura ed allo studio.
Nelle sue pubblicazioni si è spesso espresso contro la politica gallicana ed autonomista della Francia, in un concerto tutto favorevole alla Corona di Spagna.
Per godere di una relativa sicurezza si è valso frequentemente di pseudonimi, tra cui merita di essere ricordato, pur non essendo il solo utilizzato, quello di
Pietro Paolo Torelli, Cavaliere di Urbino come leggesi in Visiera Alzata [peraltro destinato ad essere utilizzato in un'altra pubblicazione di contenuto politico] posto a margine di un'opera indubbiamente critica avverso la Francia, quella cui fa riferimento appunto l'Aprosio nella sua Grillaia e cioè:
[Mariales, Xantes], Istrauaganze nuouamente seguite nel christianiss.mo regno di Francia, ouero Eccessi del policismo; colla regolatione di Lodouico Nono di Francia, e d'Errico Secondo d'Inghilterra. Modernamente impugnate dall'asserto parlamento di Parigi nel libro intitolato Della sourana giurisdittione de'Re' sopra la politia della Chiesa: Colle contrarisposte del caualier Pietro Paolo Torelli da Urbino [Colonia [i.e. Venezia] : per Gio. Tinchio, 1646 - 150, ; 4° - Note Generali: La c. T4 bianca - Opera di Xantes Mariales, pubblicata probabilmente a Venezia, di cui Pietro Paolo Torelli è pseudonimo: cfr. Parenti, Dizionario dei luoghi di stampa falsi, inventati o supposti, p. 52 - Segn.: A-T4 - Impronta - dooe doio nere reis (3) 1646 (R) - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Cagliari - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino]
Contestualmente per certe sue posizioni di estremo ossequio alla Santa Sede si è posto in disaccordo anche con la Signoria di Venezia sì da essere per ben due volte condannato all'esilio. Nell'occasione si rifugiò a Milano, Ferrara e Bologna, in un ambito decisamente più favorevole alla Chiesa di Roma, dove ha potuto essere apprezzato oltre che per la sua estrema lealtà alla causa pontificia anche per la vastità della cultura e le doti di insegnante.
Rientrato dall'esilio, morì nel 1660 nella sempre amatissima a Venezia a causa di un colpo apoplettico.
I suoi funerali avvennero con grande seguito di fedeli ed alla presenza della più alta nobiltà veneziana.
Il Servizio Bibliotecario Nazionale registra la presenza, oltre alla sopraccitata, di queste sue opere nelle biblioteche italiane:
Mariales, Xantes, Enormita inaudite nuouametne [!] vscite in luce contro il decoro dell'apostolica sede romana in duo libri intitolati, l'vno dell'arrogante potesta de' papi in diffesa delle immunita chiesa gallicana, l'altro del diritto di regalia, ... Colle contra risposte dell' [!] cauallier Sigismondo Campeggi anconitano ..., In Franchfort : per Gio. Giorgior [!] Betlimgem, 1649 Descrizione fisica: [6], 158, [2] p. ; 4o - Sigismondo Campeggi è un altro pseudonimo di Xantes Mariales, cfr. VD17 32:671184L e G. Melzi, Anonime e pseudonime, vol.1 p. 166 - Probabilmente pubblicato a Venezia, cfr. BL German, 1601-1700 M300 - Segn.: pA4, A4(-A1) B-V4 - La c. pA4 segnata A - Precede il front., l'occhietto - Impronta - iele r-o- o,me ridi (3) 1649 (R) - Localizzazioni: Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca del Seminario arcivescovile - Torino - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino
Mariales, Xantes, [1]: Bibliotheca interpretum ad vniuersam summam theologiae diu. Thomae Aquinatis Ecclesiae doctoris. ... Auctore P.M. Xantes Mariales ... ...Nouerit mundus, opus istud & vetus, & nouum iure appellari posse: vetus: quia editum fuit anno 1638. Nouum vero, quia ob varios tum auctoris tum typographi accidentarios casus opus euulgari non potuit, nisi anno currente 1660. Vnde quidquid antea nusquam visum est vere nouum dici potest , - Venetijs : sumptibus Combi, & La Nou, MDCXXXVIII [i.e. 1660] - [20], 934 [i.e. 932] p. ; fol - Occhietto con tit. d'insieme a c. [a]1r; front. a c. [a]2r - Segn.: [a]4 b4 c" A-3C6 3D-4Z4 - Omesse nella numerazione le p. 85-86 - Front. stampato in rosso e nero - Impronta - r.q; e-e- osm- prEc (3) 1638 (R) Fa parte di: Opus vetus, et nouum in quo antiquorum, & recentiorum placita fideliter referuntur, & examinantur - [Variante del titolo] Bibliotheca interpretum ad uniuersam summam theologiae diu. Thomae Aquinatis Ecclesiae doctoris - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Mariales, Xantes, 3: Bibliotheca interpretum ad vniuersam summam theologiae diu. Thomae Aquinatis Ecclesiae doctoris ... Auctore P.M. Xantes Mariales ... tomus tertius. ... , Venetijs : sumptibus Combi, & La Nou, MDCXXXVIII [i.e. 1660] -: [12], 903, [1] p. ; fol - Anno di pubblicazione dall'indicazione di ed. sul front. del vol. [1] - Seg.: a6 A-4E6 4F8 - Impronta - 8277 19tu vtre quid (3) 1638 (R) - Fa parte di: Opus vetus, et nouum in quo antiquorum, & recentiorum placita fideliter referuntur, & examinantur - [Variante del titolo] Bibliotheca interpretum ad uniuersam summam theologiae diu. Thomae Aquinatis Ecclesiae doctoris - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Mariales, Xantes,2: Bibliotheca interpretum ad vniuersam summam theologiae diu Thomae Aquinatis Ecclesiae doctoris ... Auctore P.M. Xantes Mariales ... tomus secundus. ... , Venetijs : sumptibus Combi, & La Nou, MDCXXXVIII [i.e. 1660] - [12], 791, [1] p. ; fol - Anno di pubblicazione dall'indicazione di ed. sul front. del vol. [1] - Segn.: a6 A4 B-3T6 3V8 - Impronta - 38u- 91d. a,er quen (3) 1638 (R) - Fa parte di: Opus vetus, et nouum in quo antiquorum, & recentiorum placita fideliter referuntur, & examinantur - [Variante del titolo] Bibliotheca interpretum ad uniuersam summam theologiae diu. Thomae Aquinatis Ecclesiae doctoris. - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Mariales, Xantes, Controversii ad uniuersam summam theologii D. Thomi Aquinatis Ecclesii Doctoris necnon ad quatuor libros magistri sententiarum in quibus primum Doctoris utriusq; sententia nouis speculationibus illustrata : Plurima eorum abdita sensa aperiuntur innumeraque loca qui inter sese pugnare videntur ad concordiam reuocantur : Obiectis deinde quibuscinq; que ad hanc vsq; diem, aduersus ad aut D. Thom. doctrinam, aut Caietani Commentaria aut ratione quibus thomistica sententia adnititur aut responsa antiquis impugnatoribus allata a quoquam euulgata sunt, tum vera pricipue ab his qui niuissime scripserunt quibus adhuc a nemine responsum est, profonde, lucide, copiose, pleneq; occurritur : Postremo scoticarum perillust. scola cum thomistici, quad fieri potest, conciliatur, Scoti doctrina ubi ab aquinqte non dissidet, mira facilitate explicatur atque defenditur vindicaturque a calumnijs que a minus - Impronta - s.3. i-n- umia deti (3) 1624 (R) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat - Localizzazioni: Biblioteca comunale - Caprarola - VT
Moscatello, Giordano <1592-1631>, Considerationum ad controuersias p. Xantes Mariales. In quibus doctrina praesertim p. Philippi Fabri Fauentini ... propugnatur. Auctore p. Iordano Muscatello a Vicentia. ... Pars prima. Complectens 19. priores controuersias - Patauij : apud Petrum Paulum Tozzium, 1624 (Patauii : apud P. Paulum Tozzium, 1624) - 4, 109, 3 p. ; 4o - Note Generali: Iniz. xil. - Segn.: [par!o A-O4 - Impronta - umb- m-m* s.o- cote (3) 1624 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
Moscatello, Giordano <1592-1631>, Ad Xantes Mariales sub nomine Thomae Muscarii editum antefabrum Iordani Muscatelli responsiua monitio, Patauii : apud P. Paulum Tozzium, 1624 (Apud impr. camerales) - 54, 2 ; 4o - Note Generali: Marca sul front. e a c. G2v - Iniz. xil. - Segn.: [par!o A-F4 G4 - Impronta - em*- e-r, t.u- &cta (3) 1624 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
Mariales, Xantes,4: Bibliotheca interpretum ad vniuersam summam theologiae diu. Thomae Aquinatis Ecclesiae doctoris ... Auctore P.M. Xantes Mariales ... tomus quartus. ... , Venetijs : sumptibus Combi, & La Nou, MDCXXXVIII [i.e. 1660] - [12], 8, 460 p., 8 col., [4], 120 p. ; fol. - Anno di pubblicazione dall'indicazione di ed. sul front. del vol. [1] - Segn.: a6 *4 A-2O6 2P8 [chi]" "a" A-P4 - La c. a3 erron. segn.: a4 - Contiene anche, con proprio colophon (Mediolani : ex Ambrosiani Collegij typographia, 1633), da c. [chi]1r a c. [chi]2v: Manifestum magistri Francisci Roales ..., cfr.: J. Quetif-J. Echard, Scriptores Ordinis Praedicatorum recensiti, Lutetiae Parisiorum, 1721, v. 2, p. 600 - Impronta - ama, a.in n-e- diDe (3) 1638 (R) - Fa parte di: Opus vetus, et nouum in quo antiquorum, & recentiorum placita fideliter referuntur, & examinantur - [Variante del titolo] Bibliotheca interpretum ad uniuersam summam theologiae diu. Thomae Aquinatis Ecclesiae doctoris - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Mariales, Xantes,Controuersiae ad vniuersam summam theologiae d. Thomae Aquinatis ecclesiae doctoris, necnon ad quatuor libros magistri sententiarum. in quibus primum Doctoris vtriusque sententia nouis speculationibus illustrata. .... Auctore r.p.f. Xantes Mariales Ord. Praed. ... , - Venetijs : apud Petrum Mariam Bertanum, 1624 - 116, 611, 1 p. : ritr. calcogr. ; 2° - Segn. : p" a-h6 i8 A-3E6 - Ritratto calcogr. di Urbano VIII in cornice calcogr. con stemma dei Barberini inciso da Gaspare Grisoldi sul front. - Front. stampato in rosso e nero - Impronta - s.3. i-n- umia deti (3) 1624 (R) - [Variante del titolo] Controversiae ad universam summam theologiae d. Thomae Aquinatis ecclesiae doctoris - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca centrale della Regione siciliana - Palermo - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Mariales, Xantes, Quali presagimenti possono hauersi dalle presenti sconuolte dell'Austria, e della Spagna: e da i progressi de gl'eretici, e de francesi. Italia apri gl'occhi. Ed accertati, che il giuntarti con francesi contro Spagna, sarebbe l'vltimo tuo esterminamento. Discorso del cauallier Pietro Paolo Torelli da Vrbino. ... , In Colonia, 1643 - 130, [2] p. ; 4o - Note Generali: Michel & Michel, Rep. s.17. conserves dans France, vol. 5, p. 115; BN Opale-plus, nr. FRBNF30883088 - Pietro Paolo Torelli è pseudonimo di Xantes Mariales - Luogo di pubblicazione falso, non identificato - Segn.: A-P4 Q6 - Bianca l'ultima c. -: Impronta - o,u- oil- i,r- appa (3) 1643 (A) - [Variante del titolo] Quali presagimenti possono haversi dalle presenti sconvolte dell'Austria, e della Spagna: ... - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Mariales, Xantes, Bilancio delle confederationi, e guerre de prencipi giuste ed ingiuste contro le massime dello asserto Cattolico di stato. Auttore il dottor Santa Maria .. - [In Colonia - s.d. e t.] - 96 p. ; 4o. - L'autore va identificato con il padre Xantes Mariales, al secolo Pinardi: cfr. Parenti, Dizionario dei luoghi di stampa falsi, inventati o supposti, p. 51-52 e Ferrari, Onomasticon, p. 441 - Pubblicato probabilmente a Venezia intorno al 1645 - Segn.: A-N4. - Impronta - i;te eior roo- chla (3) 1645 (Q) - Localizzazioni: Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino
Mariales, Xantes,Opus vetus, et nouum in quo antiquorum, & recentiorum placita fideliter referuntur, & examinantur. / auctore P.M. Xantes Mariales ... [Nouerit mundus, opus istud & vetus, & nouum iure appellari posse: vetus: quia editum fuit anno 1638. Nouum vero, quia ob varios tum auctoris tum typographi accidentarios casus opus euulgari non potuit, nisi anno currente 1660. Vnde quidquid antea nusquam visum est vere nouum dici potest] - Venetijs : sumptibus Combi, & La Nou, MDCXXXVIII [i.e. 1660] - 4 v. ; fol. - Tit. dell'occhietto che precede il front. del vol. [1] - Nome dell'A. figura sui front. dei vol. - Indicazione di edizione sul front. del vol. [1] - Indicazione di pubblicazione dai front. particolari dei vol. - Marca (O455) sui front. - Iniziali e fregi xil. - Minerva con elmo in testa siede appoggiata ad albero e tiene in mano sx scudo, in dx lancia; ai suoi piedi civetta. In alto scritta: La Minerva In cornice - Comprende: [1]: Bibliotheca interpretum ad vniuersamsummam theologiae diu. Thomae AquinatisEcclesiae doctoris. ... Auctore P.M. XantesMariales ... - 3 - 4 - 3: Bibliotheca interpretum ad vniuersamsummam theologiae diu. Thomae AquinatisEcclesiae doctoris ... Auctore P.M. XantesMariales ... tomus tertius. ... - 2: Bibliotheca interpretum ad vniuersamsummam theologiae diu Thomae AquinatisEcclesiae doctoris ... Auctore P.M. XantesMariales ... tomus secundus. ... - 4: Bibliotheca interpretum ad vniuersamsummam theologiae diu. Thomae AquinatisEcclesiae doctoris ... Auctore P.M. XantesMariales ... tomus quartus. ... - 2 - 1 - [Variante del titolo] Opus vetus, et novum in quo antiquorum, & recentiorum placita fideliter referuntur, & examinantur - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca comunale - Imola - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Mariales, Xantes, Amplissimum artium scientiarumque omnium Amphitheatrum hoc est De rebus vniuersis celeberrimae quaestiones disputatae ab orbis oraculo d. Thoma Aquinate ecclesiae doctore. Ad hanc vsque diem a nemine expositae, nunc primum in lucem prodeunt. Cum Commentarijs patris magistri Xantes Mariales Sacri Ordinis Praedicatorum ... Tomus primus - secundus ... - Bononiae : ex typographia HH. de Ducijs, 1658 (Bononiae : typis HH. Euangelistae Ducijs, 1658) - 2 v. ; fol - BN v. 106 col. 681-682 - Marca sui front. - Forme contratte nel titolo - Testo a colonne - Titolo dell'occhietto: Caeleste litterarium d. Th. Aquinatis Amphitheatrum - Marca editoriale: Un serpente si attorciglia lungo il tronco di una pianta di giglio e lasciacadere a terra la vecchia pelle. Motto: Novus exorior - Comprende: 1 - 2 - [Variante del titolo] Amplissimum artium scientiarumq omnium Amphitheatrum hoc est De rebus ... - [Variante del titolo] Caeleste litterarium d. Th. Aquinatis Amphitheatrum - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Marciana - Venezia



Vincenzo Carafa è uno dei tanti testimoni della fede e della carità cristiana, che il tempo trascorso ha fatto finire nel dimenticatoio, nonostante la causa per la beatificazione aperta a Roma sin dal 18 marzo 1693 e da allora ferma. Vincenzo Carafa nacque ad Andria in Puglia il 9 maggio 1585, figlio dei duchi Fabrizio Carafa e Maria Maddalena Carafa, donna di profonde virtù. Fu alunno del Collegio dei Gesuiti di Napoli e a 19 anni, il 4 ottobre 1604 entrò nella Compagnia di Gesù, una volta compiuti gli studi fu ordinato sacerdote nel 1613; dal 1622 al 1627 fu maestro dei novizi, poi dal 1627 al 1630 Padre Provinciale di Napoli, rettore del Collegio napoletano dal 1633 al 1636 e infine settimo Generale dell’Ordine a partire dal 7 gennaio 1646. Si distinse per l’amore ai poveri, per la cura degli ammalati, scrupoloso osservante delle regole, fu predicatore efficace sia tra il popolo, sia tra le classi elevate. Per questi scopi rifondò a Napoli la Congregazione dei Nobili, spingendola verso un’ampia opera di carità e beneficenza. In pratica fu Generale solo per tre anni, durante i quali con l’esempio di una vita santa e segnata dal dono della profezia e dei miracoli, richiamò i confratelli al fervore primitivo dell’Ordine. Quando Roma dove risiedeva, fu colpita dalla peste e dalla carestia, padre Vincenzo Carafa organizzò varie opere di carità, dando cibo a migliaia di persone, avendo fatto il voto qualche anno prima, si mise al servizio degli appestati senza riserve, fino a contrarre il morbo che lo portò alla morte, avvenuta santamente l’8 giugno 1649. Vincenzo Carafa fu scrittore di vari opuscoli ascetici di notevole importanza, che firmava sotto lo pseudonimo di Luigi Sidereo, ebbero larga diffusione e tradotti in varie lingue. Dal SBN si evincono i seguenti titoli:
Carafa, Vincenzo, Cammino del cielo, ouero Prattiche spirituali del padre Luigi Sidereo [pseud.] della Compagnia di Giesu. Parte prima [- quarta], In Roma : per Domenico Manelfi, l'anno , Manelfi, Domenico
Carafa, Vincenzo, Fascetto di mirra ouero Considerationi varie sopra le piaghe di Christo, composto dal r.p. Vincenzo Caraffa della Compagnia di Giesu. ..., In Siena, 1645
Carafa, Vincenzo, Epistola prima R.P.N. Vincentij Carrafae praepositi generalis patribus, ac fratribus Societatis Iesu, Romae: Manelfi, Manelfo
Carafa, Vincenzo, Lettera prima del m.r.p.n. generale Vincenzo Carrafa alli padri, e fratelli della Compagnia, In Roma: Manelfi, Manelfo
Carafa, Vincenzo, Cittadino del cielo ouero celeste conversatione del padre Luigi Sidereo della Compagnia di Giesu, In Roma: Manelfi, Domenico, 1650
Carafa, Vincenzo, Camino del cielo ouero prattiche spirituali del padre Luigi Sidereo della Compagnia di Giesu, In Roma: Manelfi, Domenico, 1650
Carafa, Vincenzo, Il peregrino della terra, ouero Apparecchio per la buona morte composto dal p. Luigi Sidereo della Compagnia di Giesu' parte prima (-terza), In Roma: Manelfi, Domenico, 1650
Carafa, Vincenzo, Itinerario per l'altra vita, cauato da gl'esercitii spirituali dati nella Congregatione de' Caualieri sotto il titolo della natiuita della beata Vergine. Nella Casa , In Napoli: Gaffaro, Giacomo, 1643
Vitelleschi, Muzio <1563-1645>, Epistola Reuerendi P.N. Generalis Mutii Vitelleschi ad patres et fratres Societatis Iesu., 1600., 221 p. ; 14 c,. (Seguono lettere di altri padri generali S.I.: tra cui il Carafa)
Carafa, Vincenzo, Seraphinus seu Schola sancti amoris, ab admodum rev. patre Vincentio Caraffa Societatis Jesu praeposito generali p.m. septimo, edita: nunc xenij loco DD. Sodalibus Acad , Herbipoli: Hertz, Jobus, 1662
Carafa, Vincenzo, Fascetto di mirra ouero Considerationi sopra le piaghe di Christo. Del padre Luigi Sidereo della Compagnia di Giesu, In Roma: Grignani, Lodovico, 1638
Carafa, Vincenzo, [ Camino del cielo / Aloysii Siderei], In Napoli: Gaffaro, Giacomo [Integrazione dell'articolo sul personaggio a cyra di Antonio Borrelli per "Santi e Beati on - line"]



Sgualdi, Vincenzo [abate casinense, morto nel 1652: poligrafo con spiccata propensione per le dissertazioni politiche] , Republica di Lesbo. Ouero della ragione di Stato in vn dominio aristocratico libri dieci dell'abbate D. Vincenzo Sgualdi .. In questa quarta editione riueduta, & ampliata In Bologna : per l'herede del Benacci, 1646 (In Bologna : per l'herede del Benacci, 1646) - [52], 380, [32] p. : antip. calcogr. ; 12° - Antip. firmata dal dis. Alexander Tiarinus e dall'incisore Giovanni Battista Cavazza. Marche: (giglio) sul front. e in fine - Segn.: a-b12 c2 A-P12 Q10 R12 S4 - Impronta - i-l- dela eibe chtu (3) 1646 (A) erede - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita Localizzazioni: Biblioteca civica - Biella - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca del Seminario maggiore - Padova - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino
Sgualdi, Vincenzo, Republica di Lesbo ouero Della ragione di stato in vn dominio aristocratico libri dieci dell'abbate d. Vincenzo Sgualdi casinense ... , In Bologna : per Nicolo Tebaldini, 1640 (In Bologna : per Nicolo Tebaldini, 1640) - 2, 376, [24 p. ; 4o - Marca tipogr. sul front, - Segn.: a-c4 A-3A4, 4a-c4 - L'ultima p. bianca - Impronta - n-ra ioo- o,a. alqu (3) 1640 (A) - [Variante del titolo] Republica di Lesbo overo Della ragione di stato in un dominio aristocratico ... - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: italiano - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca civica di storia dell'arte Luigi Poletti - Modena - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Sgualdi, Vincenzo, L' vticense aristocratico, ouero Il Catone dell'abbate d. Vincenzo Sgualdi. Libri sette , In Modana : per Bartolomeo Soliani, 1647 - 279 p. ; 12 - Impronta - tesi ++++ n-i- apho (3) 1647 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Sgualdi, Vincenzo, Aristocratia conseruata ouero del decemuirato di Lesbo libri quattro. Di don Vicenzo Sgualdi .. , In Vinetia : presso il Sarzina, 1634 - [4], 20, [4], 244, [i.e. 224, 40] p. ; 4o. - Alcuni errori nella numerazione delle p. - Marca (Donna seduta su leone. Ubique merito potens) sul front. - Segn.: [a]-c4 d2 A-2E4, a-e4 - Impronta - hen- naad hes- cato (3) 1634 (R) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca civica - Biella - Biblioteca universitaria di Cagliari - Cagliari - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Citta' di Castello - PG - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino
Sgualdi, Vincenzo, L' Vticense aristocratico. Ouero il Catone dell'abbate d. Vincenzo Sgualdi. Libri sette ...In questa terza editione ampliato dall'autore di diuerse considerationi , In Venetia : per Giunti, e Baba, 1648 - 24, 290 i.e. 288, 22 p. : antip. calcogr. ; 12o - Segn.: a\1"A-N\1" - Bianca l'ultima c. - Omesse nella numerazione le p. 193-194 - Antip. disegnata da F. Ruschi e incisa da G. Piccini - Tit. dell'antip.: Catone Vticense dell'abbate Sgualdi - Impronta - o-a) u-n- taa. peim (3) 1648 (R) - [Variante del titolo] Catone Vticense dell'abbate Sgualdi - [Variante del titolo] Il Catone dell'abbate d. Vincenzo Sgualdi. Libri sette - Paese di pubblicazione: IT Lingua di pubblicazione: ital.- Localizzazioni: Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino
Sgualdi, Vincenzo, Aristocratia conservata ouero Del decemvirato di Lesbo : libri quattro / di don Vincenzo Sgualdi ... , In Vinetia : presso il Sarsina, 1634 - 244, [20] p. ; 22 cm - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani - Matera
Sgualdi, Vincenzo, Respublica Lesbia siue De iure aristocratici dominii libri decem. Auctore Vincentio Sgualdo ... Ab Andrea Taurello ... ex italico latine redditi , Bononiae : typis Nicolai Tebaldini, 1643 (Bononiae : typis Nicolai Tebaldini, 1643) - [56], 421 [i.e.423], [9] p. ; 8o - Cfr. British Library, Catalogue of seventeenth century Italian books, II, p. 848 - Marca tipogr. in fine, a c. 2D8r (figura femminile alata con una palma e una corona; motto: Nisi qui legit ne certa veritas) - Le p. 350-351 ripetute nella numerazione - Segn.: a-b8 c12 A-2D8 - Le c. b8v, 2D4v e 2D8v sono bianche - Iniziali xil. - Impronta - e-i- see. rem. Iuse (3) 1643 (A) - [Variante del titolo] Respublica Lesbia sive De iure aristocratici dominii ... - [Variante del titolo] De iure aristocratici dominii libri decem. Auctore Vincentio Sgualdo ... - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca pubblica arcivescovile Annibale De Leo - Brindisi - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino - TO - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE
Sgualdi, Vincenzo, L' Vticense aristocratico ouero il Catone dell'abbate d. Vincenzo Sgualdi libri sette .. In Bologna : per l'herede del Benacci, 1645, - [12], 267, [17] p. ; 4o. - La c. 2N4 è bianca - Segn.: [pgreco]6 A-2K4 2L4 2M-2N4 - Impronta - anla o.o. a.o, stco (3) 1645 (R) - Altri titoli collegati: [Variante del titolo] L' Uticense aristocratico. Overo Il Catone dell'abbate d. Vincenzo Sgualdi. Libri sette ... - Paese di pubblicazione: IT Lingua di pubblicazione: ita - Localizzazioni: Biblioteca Estense Universitaria - Modena - Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia



Speranza, Francesco Paolo, Gli esterminij d'amore discorso academico di Francesco Paolo Speranza Acad. Inuaghito al sereniss. Carlo 1. duca di Mantoua, &c , In Verona : per il Merlo, 1637 - 28 c. ; 4o - Segn.: A-G4 -Impronta - onio a.o- s-il reco (C) 1637 (A) - [Variante del titolo] Gli esterminii d'amore discorso academico di Francesco Paolo Speranza Acad. Inuaghito ... - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Torretti, Giovanni Battista , Panegirici di Gio. Battista Torretti all'ill.mo signore Gio. Girolamo Marini ...Terza impressione, In Siena : per Ercole Gori, il primo di novembre 1640 -[12], 362, [2] p. ; 120. - Front. inciso - La c. N4 erron. segnata N3. - Nel tit. e nell'area di pubbl. forme contratte - Segn.: [croce]6 A-O66 P64 Numeri: Impronta - ordi A.O. eiil Covo (3) 1640 (A) - [Variante del titolo] Panegirici del Torretti - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca della Fondazione Ugo da Como - Lonato - BS - Biblioteca nazionale centrale - Firenze VE0049 - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE - 2 esemplari.
Torretti, Giovanni Battista, La vita del b. Iacopo da Beuagna, descritta da Gio. Battista Torretti dedicata al molt'illustre signore, il signor capitano Propertio Antici , In Siena : appresso 'l Bonetti, nella stamparia del Publico, 1643 - 164, [4] p. ; 12o. - Iniz. xil. - Segn.: [croce]88 A-F88 - Stemma calcogr. sul front - Impronta - r-io uoa. e-i- esla (3) 1643 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca Ludovico Jacobilli del Seminario vescovile - Foligno - PG
Buoninsegni, Francesco Titolo: Del lusso donnesco satira menipea. Del signor Francesco Buoninsegni ... Con l'antisatira apologetica di Gio. Battista Torretti ... In Venetia : presso Giacomo Sarzina, 1638 - 104, [4] p. ; 12o - Marca n.c. sul front - Ultime due c. bianche - Segn.: A-D12 E6 - Impronta - a,re n-p- vnia mote (3) 1638 (R) Marca editoriale: MARCA NON CONTROLLATA (W1) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca APICE - Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale - dell'Università degli studi di Milano



Scrivere di Ludovico Leporeo è sempre un azzardo, parte per l'enigmicità del personaggio e parte per la complessità dei suoi funambolismi poetici: e del resto non è autore curato dalla critica momentanea sì che il suo nome risulta abbastanza relegato nelle sillogi, anche in quelle più significative.
Per non incorrere in lacune dovute al pressapochismo di alcune citazioni od alla loro maldestra sveltezza si è pensato qui di utilizzare parte di un pregevolissimo lavoro curato con notevole competenza del personaggio letterario in questione.
Nessun'altra soluzione (al di fuori di una citazione epidermica e sciatta) si è rivelata così quella di citare un'ampia parte di una pubblicazione on line di Loris Pellegrini, Leporeambi Nominali di Lodovico Leporeo in La valigia delle Indie: www.webalice.it/loris.pellegrini: la registrazione del sito internet sembra omaggio doveroso verso l'autore reale delle investigazioni più acute, allo stato attuale sul Leporeo e, contestualmente, un'indicazione quasi necessaria sia per chi voglia approfondire l'argomento leggendo l'intero lavoro del Pellegrini sia documentarsi più specificatamente sul variegato patrimonio bibliografico e critico proposto dal Pellegrini stesso che dunque scrive:
"Nonostante abbia goduto ai suoi tempi di una certa notorietà, e il suo nome sia giunto fino a noi come il poeta forse più bizzarro fra quanti scrissero nell'epoca di Giambattista Marino, chi voglia tracciare, oggi, un profilo biografico di Lodovico Leporeo si trova ad avere come unica testimonianza edita poche pagine degli inizi del secolo scorso compilate da Giuseppe Liruti per le sue Notizie ed opere scritte da' letterati del Friuli. Perché Leporeo era di origine friulana, come egli stesso racconta:
Di padre e madre son Forlano italico,
nato nel mondo ampio ritondo orfelico,
nodrito a pan bollito e vino mielico
come da re non da lacché vandalico.
Liruti, seguendo Fontanini e Cinelli Calvoli, lo dice nato a Brugnera, nei pressi di Pordenone, da onorati e civili genitori, anche se poi la famiglia si era trasferita a Udine al seguito del fratello di Lodovico, Niccolò, che in tale città ricopriva la carica di notaio della Cancelleria Pretoria.
Non sappiamo sulla base di quali testimonianze o documenti due studiosi novecenteschi, Bindo Chiurlo e Nunzio Cossu, lo vogliano invece nativo di Cormons.
[...] Liruti, interpretando un passo della Prosa rimata curiosa: mando via in bando la quadragesima mia settantesima , legge: aspetto la mia settantesima quaresima; la Prosa rimata è del 1652, dunque Leporeo doveva essere nato attorno al 1580.
Ma Cossu, più acutamente, interpretando mandar via in bando come "licenziare", licenziare la quaresima per la settantesima volta, compire cioè settant'anni, risale a una data precisa: il 1582.
E questa volta ci sembra di poter concordare, anche perché nella sua Centuria di leporeambi, del 1651, Leporeo scrive: entro in settanta. Ergo: 1582.
Nato dunque a Brugnera nel 1582, educato da' suoi genitori secondo la sua civile condizione con ogni diligenza, ritrovò maestri pubblici in Porzia [l'attuale Porcìa], e nella vicina città di Pordenone, che lo istruirono nelle lettere; dove, di queste impossessatosi, per avanzarsi maggiormente nelle scienze e cognizioni più alte, passò alla Università di Padova.
Se qui si fosse applicato, come era costume dell'epoca, allo studio della giurisprudenza, Liruti confessa di non saperlo; ma di certo il suo estro poetico doveva essere già effervescente.
Nel 1653, Leporeo così ricorda: Già vissi e scrissi nell'età mia cerea / su sponda medoaca e qui posò, qui cantò musa Leporea: / l'applaudì, l'aggradì Padoa Antenorea.
Ormai ventenne, pronto di spirito e conscio che in provincia il suo talento è sprecato, veste l'abito ecclesiastico, passepartout indispensabile, e attorno al 1602, pontefice Clemente VIII, approda a Roma, dove entra al servizio del cardinale Pallavicino. Entro in settanta - scriverà nel 1651 - e son cinquanta gli anni / che, vivente Clemente, in Roma venni.
E, a ricordo di anni che non dovettero certo essere facili, aggiunge: ove in corte servii, patii e sostenni / più di dïaspri duri ed aspri, affanni.
Così nel 1612, morto il cardinale, e poco avendo ottenuto dall'ambiente romano, Lodovico ritorna in Friuli:
Non val ch'il ciel crudel chiami, e l'ingiurii,
ma pria che morte in corte mi discorii,
ritorni egri di scorni a' miei tugurii
.
Tornato in patria pubblica quella che probabilmente è la sua prima opera edita, un Canto trionfale nel giorno santificato da nostro Signore Papa Paolo V in honore del Beato Carlo Borromeo, Cardinale di Santa Prassede, Arcivescovo di Milano.
Si tratta di un poemetto di 125 ottave composto già nel 1611, poco prima della canonizzazione del Beato Carlo, e dedicato al cardinale Federigo Borromeo, cugino del santo; tornato però Lodovico in Friuli, qui rielaborato e dato alle stampe.
Se è vero che Roma aveva deluso le aspettative del giovane poeta in cerca di gloria, è altrettanto vero che i luoghi natali ora gli sembrano stretti e soffocanti.
Armato di rinnovato ottimismo e speranze se ne torna alla città eterna.
E quale fosse qui il suo impiego, e il tenore di vita, è lui stesso, al solito, a raccontarcelo: Trent'anni, infesto, a sei Datarii assisto, / e nulla acquisto, e senz'allesso o arrosto / pan muffo scrosto, e rendo grazie a Cristo. Fa dunque lo scrivano: Così mia sorte ria mi calca e sbassa / e mi mette in manette ed in soppressa; / ch'io scrivo al banco, e vivo con la messa, / né vesto lana ispana o felpa bassa. Scrivano, ma tante anche altre cose: bisogna pur sbarcare il lunario... Le portiere adorai, provai gl'inganni, / e in servitù povero più divenni.
Si comincia a correre di prima mattina... Sorsi mattino, e corsi alli tintinni / di gran prelati, porporati e donni / degl'inquisiti, sacri riti, ed inni.
Ma a tanto trottare corrisponde poca biada.

La passo in Roma a spasso, passeggiando,
né in Datarìa cosa che sia pretendo,
e non fo stocchi, e i miei baiocchi spendo,
vesto modesto e vado vivacchiando.

Per dar conforto ai morti vo trottando
a S. Gregorio, il Purgatorio aprendo
con la messa, e con essa vo schermendo
con un pavolo il diavolo scornando.

Urto in Parnaso e do di naso in Pindo,
e di canzoni, non dobloni, abbondo;
pur bevo fresco e da tedesco brindo.

Lodo Dio; content'io, content'il mondo;
ché non ho moglie, o doglie, e sto sì lindo
che ancor per bell'umor fo un salto tondo
.

Insomma: cuor contento il Ciel l'aiuta. E poi c'è l'estro poetico, e Lodovico era interamente invasato da quell'estro, fuori dal quale a null'altro badava o pensava, ed in quello terminava ogni suo piacere e desiderio.
Eppure, a Roma, ancora per molti anni, solo produzione poetica d'occasione: un sonetto racchiuso in una Antologia in morte del cavaliere Tiziano Vecellio; un panegirico, Villa Borghese, per uno sposalizio di casa Barberini; poi, sempre nel '28, un'opera dal titolo strano: Museo aristotelico; e, infine, un lavoro tra l'artistico e l'erudito: la traduzione, in versi sciolti, della Poetica di Orazio.
Ma la musa bizzarra di Lodovico scalpita, e nel 1634, dedicato al molto illustre Sig. Gregorio Amiani - che evidentemente ne aveva sollecitato, e forse pagato, la stampa - appare il Decadario Trimetro.
Si tratta di una raccolta di 110 "deche", vale a dire componimenti poetici di dieci versi (due quartine più un distico): e di qui il nome Decadario; Trimetro perché ogni verso contiene tre rime uguali, due interne e una finale, rime che si susseguono con ordine alfabetico: a e i o u.
Per dirla con le parole della prefazione (firmata dall' editore Corbelletti, ma certamente dello stesso Leporeo) nuova et inaudita inventione di poesia volgare; in cui, aggiungiamo noi, la musicalità, intesa come gioco meccanico di rime, assonanze, allitterazioni, paronomasie, svolge un ruolo primario.
Tanta ingegnosità incontrò fortuna e assenso.
Tre anni dopo, nel 1637, ecco un Idillio trimetrico, dedicato a Vladislao Iagellone re di Polonia in occasione delle sue nozze con Cecilia d'Austria.
Stesse regole del Decadario, anche se stavolta si tratta di Ottave.
Ancora deche, invece, e "trìsone", le ventuno dei Tributi alla Sacra Maestà Cattolica di Filippo IV, re delle Spagne ed Indie.
E finalmente, nel 1639, approdiamo al Leporeambo Alfabetico Eroico, dedicato a Ferdinando II di Toscana, una poesia alfabetica, mia nuova inventione, che dal mio cognome ho nomata LEPOREAMBO, così come Ditirambo poeta greco (...) inventore de gli'hinni delle Baccanti, che co'l proprio nome le sue opere intitolò (Ditirambo poeta greco? L'etimologia era per il nostro Lodovico una scienza allegra...).
Che cosa sono dunque questi leporeambi?
Poesie, di forme diverse (molto spesso sonetti), sempre traboccanti di termini inusitati e strani, parole sdrucciole e bisdrucciole, doppie triple quadruple rime interne, assonanze, allitterazioni: meccanismi diabolici di suoni e ritmi, insomma, che talvolta rasentano il funambolismo, ai quali Leporeo pensava di affidare la propria fama d'inventore di un nuovo modo di far poesia.
Orsù dunque - scriverà poi nella prefazione alla Centuria di leporeambi - chiunque sia capace della mia Trisonìa, vengami seguace, e vengami dietro, ch'io m'istrado in Libetro, e vado a diporto nell'orto con le sorelle aonie, belle zitelle eliconie. E la fontana pegasiana m'inonda, così feconda che non m'occorre l'asciuttarello Rimario del Ruscello [...] Però stampo; e se non inciampo, spero da dovero d'esser chiamato, ed additato per caporione di questa nuova invenzione, che giova, e diletta, a chi ha testa perfetta.
C'è già quella "prosa rimata" di cui parleremo più avanti [...]
Che la «fontana pegasiana» l'inondasse, e non avesse bisogno dell' asciuttarello Rimario del Ruscello ne fanno fede le raccolte di leporeambi sfornate negli anni seguenti.
A cominciare dai Leporeambi Alfabetici Musicali del 1639, dedicati al principe Leopoldo di Toscana, dove l'autore, come si legge nella prefazione, ha cominciato dalla terza consonanza, che trisillabo ha nominata, la quale negli strumenti sonori è la prima delle combinazioni musicali; ed indi a grado per grado dilatandosi, ha toccato tutti li tasti e registri dell'organo poetico; avendo terminata la sua gradazione del suo ricercare sino al tredicesimo componimento, ch'è l'ultimo della scala armonica; oltre di cui tentare di salire è un cadere nel principio della enarmonica dissonanza di biscrome bisdrucciole.
E per l'appunto - commenta Liruti - io non presi abbaglio nel pensare che il Leporeo fosse anche scienziato in musica (...) ed essere sua intenzione di congiungere le due scienze, Musica e Poesia, come egli disse, amendue derivanti dallo stesso fonte delle muse.
Ma si tratta di una musicalità più ritmica che melodica, più metronomica che armonica.
Chi mi fa crudeltà, né mi dà libertà,
a mia fé non credé, né mi diè mai mercè;
non m'udì, s'incrudì, mi schermì, mi tradì;
non più no seguirò, servirò, ché ben so
morir fu soffrir più servitù, schiavitù
.
Gira quasi la testa... Nel 1640 si stampa il Leporeambo eroico dedicato alla Sacra Maestà Cesarea di Ferdinando III Imperatore Romano di cui vengono celebrati in versi gli attributi, che sono: Augustissimo, Serenissimo, Invittissimo, Giustissimo, Piissimo, Clementissimo, Munificentissimo, Fortunatissimo, Umanissimo, Temperantissimo, Religiosissimo, Nobilissimo, Sapientissimo, Fortissimo, Fedelissimo, Felicissimo.
Del 1641 sono i Leporeambi nominali, alle Dame ed Academie italiane, 106 sonetti dedicati a donne dal nome sempre diverso (si comincia con Agata dea di Citera, per finire con Urbana empia dama), e perciò detti nominali, distinti fra loro dal fatto di essere canzonieri, o trìsoni, o cinquesillabi, ecc.: vera quintessenza del leporeambismo, frutto di una incredibile tortura di spirito, come osserva Liruti, ma proprio per questo testimonianza di quanto sottile e squisito perciò fosse singolarmente il di lui ingegno.
Poi, dai sonetti si torna alle deche con i sedici Leporeambi distici, trìsoni, alfabetici per la notte di Natale del nostro S. Gesù cristoall'Illustriss. ed Eccellentissima Signora D. Margherita Savella Cesarina Duchessa di Civitanova.
Quindi stette qualche anno senza comparire, come io credo, - scrive Liruti - con sue opere in pubblico sino all'anno 1647, essendosi, o per qualche disavventura o stanco di dimorare in Roma, quell'anno ritornato a rivedere i suoi in Friuli, dove con le stampe di Niccolò Schiratti in quell'anno fece pubbliche le Colpe e discolpe di Cupido. Deche leporeambe alfabetiche, trìsone, irrepetite, dedicate "all'Illustrissimo e Reverendissimo Monsignor Carlo Emanuele Durazzo" (...). E certamente era alcuni anni dopo pure in Friuli, dove ebbe occasione di esercitare lo stile depravato di quel secolo in un Panegirico nella partenza del suo reggimento del luogotenente Francesco Erizo, da lui recitato coll'attributo di cittadino udinese, e quindi fatto ivi stampare l'anno 1652 dal mentovato Schiratti, facendo egli la dedica della stampa con lettera data in Udine li 6 dicembre di quell'anno al giureconsulto Ottavio Foresti vicario pretorio dell'Erizo.
Un soggiorno friulano, dunque, a sentir Liruti, dal '47 al '52.
Il fatto è, però, che nel frattempo a Roma vengono pubblicate altre sue opere nuove e sembra poco probabile che ciò avvenisse assente Leporeo.
Nel 1649, dedicato al cardinale Savelli, esce il Leporeambo alfabetico, ottavario, quadrìsono. In lode della città e dei vini di Albano. :
Se roncio acconcio il piede sconcio scacchia,
con ferite gradite, a vite vecchia,
dal collo mollo alto rampollo cacchia,
cui palo, o qualo, al talo si apparecchia;
e se zappa la lappa istrappa, e smacchia
nemica antica ortica, che l'invecchia,
n'esce, riesce, cresce e s'avviticchia,
s'increspa, incespa, intrespa e s'incrocicchia

Nello stesso anno Gignani stampa il Leporeambo mosaico, ottavario, similitudinario, alfabetico, poetico di Lodovico Leporeo Accademico Tomistico, Ecclesiastico, scotistico, fantastico, Humoristico.
Nel 1650, anno giubilare, una parentesi seria: un Recitativo musicale per la morte di Giesù.
Poi, nel 1651, ecco apparire quella che con le sue tre edizioni sembra essere stata la raccolta di maggior successo di Leporeo, e cioè la Centuria di Leporeambi alfabetici, lirici, satirici, faceti; decasillabi, endecasillabi, duodecasillabi, tredecasillabi; unìsoni, trìsoni, quadrìsoni, cinquìsoni, sestìsoni, settìsoni; canzonieri, equidistanti, trimembri, trimetri, similitudinarii, irrepetiti.
Opera dedicata all' Illustrissimo Signor Giovan Rinaldo Monaldesco de' Signori di Monte Calvello, il quale del resto, come si evince dal primo leporeambo: « Stampo però, né spendo i miei tarì / ché vuol così Rinaldo, e pago io sto aveva pagato le spese di pubblicazione (il che, peraltro, ci testimonia dell'interesse suscitato negli ambienti colti dalla musa bizzarra del nostro Lodovico).
Come si può vedere, un'attività editoriale un po' troppo frenetica per un Leporeo in Friuli. Il quale, in ogni caso, nel 1652 è sicuramente a Roma.Il desiderio de' molti amici e letterati da lui colà lasciati lo fece risolvere di restituirsi alla grande città nell'anno suddetto; ed appena ivi giunto, col suo spiritoso prurito di parlare in rima anche in prosa, li ricreò col recitare una Prosa rimata in un numeroso consesso accademico di Cardinali, Prelati, Titolati, Professori e Dottori; la quale fu tosto mandata in pubblico in Roma con le stampe della Camera Apostolica, in 16°, con questa soprascritta: 'Discorso intitolato Teoremico, Problematico, Mistico, Plotinico, recitato nel concorso accademico, mancinico, socratico, in presenza ed audienza di Porporati Eminentissimi, Prelati Reverendissimi, Titolati Eccellentissimi, Professori Scolastici, Dottori Teofrastici, e Signori Fantastici'.
Da questa Prosa (...) siamo informati che (...) abitava in Roma presso S. Ambrogio, sacerdote senza dote, poeta senza moneta, (...) viveva a capriccio, sciolto dagl'impacci con poco, e faceva il poeta, e il bell'umore, dandosi a suo agio buon tempo con gli amici.
In pieno fervore creativo abbandona momentaneamente l'italiano per portare una ventata di follia anche nella paludata lingua latina: sempre del '52 è infatti la Centena distica dactylica, hexametrica, rithmica, alphabetica, vocalia, consonantialia, similaria, leporeamba e nel '53, presso la stamperia Fei di Roma, esce il Duodecadario, bisdecadario, tridecadario, endecasillabo, dodecasillabo, distico, alternante, eroico, lirico, satirico, leporeambo trìsono irrepetito, raccolta di circa cinquanta poemetti di dodici, venti, trenta versi e varie forme.
Poi, più nulla per molti anni. Bisogna spettare il 1682 perché il libraio Giuseppe Corvo raccolga materiale edito e inedito in un Fascio primo di composizioni del signor Lodovico Leporeo, 'per frutto e diletto de' virtuosi' e dedicate all'Illustriss. Signor Giovanni Michele Torre, che però ha tutta l'aria, come osserva Nunzio Cossu, di una raccolta celebrativa nel centenario della nascita.
E ciò porta a congetturare che, dato il ritmo sostenuto delle pubblicazioni a cavallo del 1650, l'improvvisa cessazione di ogni attività editoriale sia dovuta alla morte di Leporeo, ormai più che settantenne; morte da situare, quindi, poco dopo il 1653.
L'ultima apparizione di Lodovico nel mondo editoriale sembra comunque essere quella del 1698, che però, nonostante il titolo leggermente diverso: Raccolta di ingegnose, vaghe e varie composizioni del signor Lodovico Leporeo «di nuovo ristampate e ricorrette, e ricavate dai manoscritti, e date in luce da Giuseppe Corvo sembra essere solo una ristampa del precedente Fascio primo.
Da questo momento il nome di Leporeo comincia a scivolare nell'oblio: le citazioni, rare, sono quasi sempre di seconda, quando non di terza, mano; e se ci si ricorda di lui è solo per additarlo come esempio limite di un secolo da dimenticare, bizzarro tra i bizzarri, caso curioso. Muore come autore e diventa paradigma.
Che cosa si potrebbe scrivere in una sua immaginaria epigrafe?
Che fu poeta e prete scanzonato, come lo definisce Cossu, e sacerdote senza dote (...) con la sottana trita come egli stesso si descrive nella Prosa rimata; fornito forse di pietà cristiana, e certamente invece di attenzioni per il buon cibo, il vino e, perché no?, le donne.
Del resto è lui a raccontarci che in fresca età perse la testa per una laida Thaida, e che una Plautilla gli diede questa in testa pelarella, vale a dire il mal francese; per guarire dal quale, poi, come confessa in un leporeambo pubblicato certamente postumo, si sottopose a soffocanti ed estenuanti suffumigi di mercurio, chiuso in un barile, secondo le prescrizioni mediche dell'epoca:
Sudo ignudo, egro e negro, entro una cella,
cufa stufa, ove piove il grasso a spilla,
mentre il ventre, ivi, a rivi il sangue stilla:
grido e strido, asmo, spasmo e muoio in quella
.
Bizzarro, s'è detto; ma anche bizzoso. Ha dovuto inghiottire un boccone amaro? Mastico il fren, fantastico e prevarico, / sofistico, umoristico e colerico, / e di cordoglio mi disciolgo iterico / se d'una ingiuria in Curia non mi scarico.
È stato offeso nella sua doppia veste di autore e sacerdote? Chi sei tu che poeti e preti dòmici? / Ti scuoterem, ti scoperem le cimici / con pianellate, zoccolate e pomici.
I "cruscanti" lo accusano di usare una lingua poco classica? Mi stràccino, setàccino, mi sfórsino: / di lor non ho timor che mi svalìsino, / né mi lìmino, o strìsino o mi spròsino.
E di fronte a chi lo taccia di essere ecclesiastico poco ortodosso, si professa christianissimo crai, poscrai catholico.
Un'epigrafe? Ci sembra che se la sia scritta da sé laddove confessa: Vi giuro a fé che il senno mi svanì, / né mai guarì quel poco che restò.
[...]



Gilbert Cousin, francese, vide la luce a Nozaret nella Franca Contea nel 1505.
Entrò quindi al servizio del grande Erasmo da Rotterdam.
Ottenne fama d'essere un grande teologo ed un sofisticato erudito.
Senza dubbio pubblicò un numero considerevole di opere di vario genere.
Si spense a Lione nel 1561.
Aprosio che lo citò con il nome italianizzato di Cognati (elaborato sul nome che gli veniva in genere conferito nelle sue opere: Gilbertus Cognatus) ne cita principalmente, fra le tante che circolavano in Italia al suo tempo e che tuttora in gran numero risultano ingressate stando all'SBN nelle biblioteche italiane, l'opera:
De sylua narrationum Gilberti Cognati Nozereni surculi ac frutices aliquot in specimen prolati. Adiecta sunt eiusdem argumenti & quaedam alia, lectu perquam iucunda, Basileae - 67, 1 p. ; 8o - L'ultima p. bianca - Segn.: a-d8 e2 - Impronta - u*,& t:x- uoan foDe (3) 0000 (Q) - Paese di pubblicazione: CH - Lingua di pubblicazione: lat - Localizzazioni: Biblioteca della Società napoletana di storia patria - Napoli



André Du Laurens, medico fisico francese, nato nel 1558 e scomparso nel 1609, dal nome spesso latinizzato in Andrea Laurentius od italianizzato in Andrea Lorenzi, oltre che professionista celeberrimo fu anche teorico e scrittore dai molteplici interessi, tanto che si ritenne opportuni accorparli in una celebre Opera Omnia.
Illustre studioso di anatomia si occupò anche attivamente di gerentologia.
Fu innovativo nel settore degli studi sulla psiche umana: in particolare redasse un Discours des maladies mélancoliques (1599) in cui prescrisse ai pazienti prevalentemente regole igienico-dietetiche.
Consigliò in particolare l’inalazione di varie essenze odorose e anche la visione di colori vivaci; raccomandò inoltre compagnie e occupazioni piacevoli; non trascurò neppure i farmaci, di solito di origine vegetale.
Della sua vasta produzione in Italia, secondo il Servizio Bibliotecario Nazionale, delle sue opere più significative, oltre la Omnia, si sono rinvenuti i seguenti lavori:
Du Laurens, Andre, Andreae Laurentii ... Historia anatomica, humani corporis partes singulas vberrime enodans, nouisque controuersiis, et obseruationibus illustrata. Cum indice rerum & verborum locupletissimo Lugduni : apud Horatium Cardon, 1605 - 16,893, 51 p. : ill. ; 8o - Marca n.c. sul front - Tit. in caratteri rossi e neri - Segn.: a8 A-3N8 - Impronta - idin s,t. b.r- augn (3) 1605 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca APICE - Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale - dell'Università degli studi di Milano
Du Laurens, Andre,Andreae Laurentii regis medici, ... De crisibus libri tres. Adiecta est vniuersalis quaedam methodus ad prognosin, & crises omnium morborum, sed praecipue acutorum morborum conferens. Cum indice satis accommodo & vtili, Lugduni : apud Horatium Cardon, 1613 - 8, 137, 7 p. ; 8o - Marca sul front. - Segn.: A-I8 K4 - Impronta - i-e- e.u- iei- audi (7) 1613 (R) - Localizzazioni: Biblioteca APICE - Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale - dell'Università degli studi di Milano
Du Laurens, Andre, Il tesoro della vecchiezza di Andrea Laurenti : Diuiso in quattro discorsi, Della vista, della malinconia, de' catarri e della vecchiezza / Tradotto dalla lingua francese , In Venetia : per il Ginammi, 1637 - 24, 418 p. ; 8 (15 cm) - Cfr. BLC to 1975, 88:449 - Segn.: a8, b4, A-Bb8, Cc4 -Ex libris: Biblioth. Naz. ex P. Paulino - Colloc. preced.: XXX A 11 - Localizzazioni: Biblioteca dell'Opera pia collegio Nazareno - Roma
Du Laurens, Andre, Les Oeuures de Me Andre Du Laurens. Sieur de Ferrieres, conseiller, & premier medecin ... Traduites de latin en francois par Me Theophile Gelee ... reueues, corrigees et augmentees en cette derniere edition; par G. Sauuageon ... , A Paris : chez Pierre Billaine, rue Sainct Iacques, a la Bonne Foy, 1639 - [16], 597 [i.e. 497], [19], 395, [5] p. ; fol - Marca non controllata (Due mani sorreggono un medaglione con scritta Bona Fide: Certe teneo melius spero.PB.) sul front. - Segn.: a8 A-3D6 3E-3F4 2/a4 a-2b6 - A c. 2/a1 inizia la Seconde partie des oeuures de Me Andre Du Laurens diuisee en quatre discours ... - Nella prima pt. salto di p. da 96 a 197 - Bianche le c. 2b4v-6 - Precede il front. l'occhietto - Front. stampato in rosso e nero - Impronta - e.e, es97 e-e, nole (3) 1639 (R) - [Pubblicato con] Seconde partie des oeuures de Me Andre Du Laurens, diuisee en quatre discours ... le premiere explique la nature de la Crise, ... le second traitte de la vertu admirable de guarir les escrouelles ... le troisieme de la conseruation de la veue ... le quatriesme de la Goutte ... , - Paese di pubblicazione: FR - Lingua di pubblicazione: fre - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Cagliari
Du Laurens, Andre,Discours de la conseruation de la veue: des maladies melancholiques: des catarrhes: & de la vieillesse. Composez par m. Andre du Laurens ...Reueuz de nouueau & augmentez de plusieurs chapitres, Pubblicazione: a Paris : chez Iamet Mettaye'r, imprimeur ordinaire du roy, 1597 [12], 274, [2] c. ; 12o - Marca sul front. - Fregi e iniz. xilogr - Segn.: aaa A-Zaa - Ultima c. bianca - Impronta - oneu n-ur del- cocr (3) 1597 (R) -[Variante del titolo] Discours de la conservation de la veue: des maladies melancholiques: des catarrhes: & de la vieillesse - Paese di pubblicazione: FR - Lingua di pubblicazione: fre - Localizzazioni: MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Du Laurens, Andre,Historia anatomica humani corporis & singularum eius partium multis controuersijs & obseruationibus nouis illustrata authore Andrea Laurentio regis consiliario & medico ordinario ... , Parisijs : apud Marcum Orry Via Iacobaea, sub insigni Leonis Salientis, 1600 - 32, 602 i.e. 606, 32 p. : 26 ill. calcogr., 2 ritr. calcogr. ; 2o - Per le varianti cfr. R. Mortimer, French 16 th. century books, Cambridge (Mass), 1964, n. 189 - Cors. ; gr. ; rom - Segn.: a4(a1+ch1)e4424, "ch1, A-2B 442C2D-2I42K62L-4H44I6, \3ch1 - Alcuni errori nella paginazione. Bianca la prima c. - Iniziali e fregi xil. - Front. calcogr. (ch1) di Karel van Mallery - Le ill. alla c. 2D3r e 2H2r firmate da Jakob de Weert - Ritr. del dedicatario Enrico IV re di Francia sul verso del front.; ritr. dell'A. a c. "ch1 - Numeri: Impronta - o-o- s.um e.i- tona (3) 1600 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca del Seminario maggiore - Padova - Biblioteca del Polo di medicina legale, anatomia patologica e storia della medicina dell'Universita' degli studi di Padova - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Du Laurens, Andre,Andreae Laurentii ... opera anatomica. In quibus historia singularum partium, primum accurate describitur; mox quae in ea occurrunt Controuersa enodantur; Hippocratis libri anatomici illustrantur, & a recentiorum pene innumeris calumniis Galenus vindicatur .. ...Editio altera, ad innumeris mendis, quibus prior passim scatebat, vindicata, & nunc primum in Germania edita , Francofurdi : Impensis Petri Fischeri bibliopolae Franc., 1595 - [24], 736, [40] p. - Marca n.c. sul front - Segn.: [ast]8 2[ast]4 A-3B8 3C4. - Impronta - iso, 6131 e-o- hadi (3) 1595 (R) - Localizzazioni: Biblioteca delle facoltà di Giurisprudenza e Lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano - Biblioteca APICE - Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale - dell'Università degli studi di Milano - Biblioteca Vallicelliana - Roma - RM
Du Laurens, Andre,Andreae Laurentii ... Opera anatomica in quinque libros diuisa: in quibus historia singularium partium primum accurate describitur, mox quae in ea occurunt controuersa, enodantur, Hippocratis libri Anatomici illustrantur ... Cum triplici indice .. , Lugduni : sumptibus Ioannis Baptistae Buysson, 1593 - 32, 840, ; 8o. - Cors.; gr.; rom. - Iniziali e fregi xil. ornati. - Marca sul front. - Segn.: *-2*8 A-3I8 3K6 (3K6 bianca) - Impronta - n-t: nae, i-r- vecu (3) 1593 (R) - In cornice figurata: un elefante e una palma - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca Casanatense - Roma - Biblioteca civica centrale - Torino - Biblioteca nazionale universitaria - Torino Parisano, Emilio <1567-1643>, Aemylii Parisani ... nobilium exercitationum de subtilitate pars tertia. De seminis a toto proventu, de principiis generationis, singularis certaminis lapis lydius. ... De visione ad Andream Laurentium ... , Venetiis, apud Iunctas, 1638 - 20, 252 p. : ill.; 2o - Tit. dell'occh.: De microcosmica subtilitate pars tertia - Marca (cometa) nel fregio a c. A1r - Iniziali e fregi xil. - Ritr. calcogr. dell'A. a c. S1r - Segn.: a4 b6 A-Q6 R8 S-V6 X4 - C. S3 e V1 erroneamente segnate A3 e T1 - A c. S1r. inizia con occh.: Delle nobili essercitationi e d'eccellenza della fabrica dell'huomo parte terza d'Emilio Parigiani ... Della vista pietra di paragone, nella quale si vede, non si sa' quello, che si vede: ne con qual parte dell'occhio si vede: ne come si vede: ne altro che si crede - Impronta - umac 67r. o-r- pulo (3) 1638 (R) - [Pubblicato con] De visione - Localizzazioni: Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza
Vigier, Jean , Tractatus absolutissimus et accuratissimus de catarrho, rheumatismo, vitiis dentium, linguae, vocis, de immodica & indecora saliuatione, & aliis a cerebro destillationibus, de variis authoribus compilatus. Item Andreae Laurentij ... Tractatus excellentissimus de catarrho e Gallico sermone in latinum conuersus. Per Ioannem Vigierium ..., - Geneuae : apud Ioannem Bouchereau, 1620 - 120 i.e. 220, 12! p. ; 8o - Marca (daino in un bosco entro cornice) sul fron.t - Contiene, da p. 185: Andreae Laurentii ... Tractatus excellentissimus de catarrho e Gallico sermone in latinum conuersus - Bianche le c. O7-O8, P4 - Segn.: A-O8 P4 - Impronta - a-o- n-a- o-e- posi (3) 1620 (R) - Paese di pubblicazione: CH - Lingua di pubblicazione: lat - Localizzazioni: Biblioteca del Seminario maggiore - Padova
Du Laurens, Andre, Discorsi della conseruatione della vista, delle malattie melanconiche, delli catarri, e della vecchiaia, composti in lingua Francese dal sig. Andrea Lorenzo, medico fisico ... Tradotti in lingua Italiana, e commentati da fr. Gio. Germano Francese, medico chirurgo, ... , Pubblicazione: In Napoli : per Lazzaro Scorigio, 1626 - 8, 276, 4 p. ; 4o - Segn.: a4A-2M4 - Front. calcogr - Titolo uniforme: Discours de la conservation de la veue, desmaladies melancholiques, des catarrhes et dela vieillesse - Impronta - a,i- elre --li giTi (3) 1626 (A) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Du Laurens, Andre, Andreae Laurentii regis medici, ... De crisibus libri tres. Adiecta est vniuersalis quaedam methodus ad prognosin, & crises omnium morborum, sed praecipue acutorum morborum conferens. Cum indice satis accommodo & vtili , Lugduni : apud Horatium Cardon, 1605 - 8, 137, 7 p. ; 8o - Segn.: A-I8K4 - Impronta - deas e.u- iao- imna (3) 1605 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Du Laurens, Andre, Andreae Laurentii ... Opera omnia. Partim iam antea excusa, partim nondum edita, nunc simul collecta, & ad infinitis mendis repurgata. Studio et opera Guidonis Patini ... quorum elenchum sequens pagina indicabit , Parisiis : apud Martinum Durand, via Iacobaea, sub signo regis Dauidis, 1628 - 2 v. ; 4o. - Comprende: 1 - Paese di pubblicazione: FR - Lingua di pubblicazione: lat - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Rossell, Juan Francisco, Ioh. Francisci Rosselli Catalani Barcinonensis Ad sex libros Galeni de differentiis, et causis morborum, & symptomatum commentarij ... volumen primum. Huic subiunctae sunt eiusdem authoris epistolae, altera ad Andream Laurentium ... altera ad Iohannem de Caravajal ... Barcinonae : apud Sebastianum & Iacobum Mathevat, 1627 - [24] p., 1296 col., 12, [26] p. ; fol - Stemma sul front. - Fregi e iniz. xilogr. - Segn.: [par]6 6[par]4A-3K6 3L8 - Impronta - g.c. e.re s.um toni (3) 1627 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Du Laurens, Andre, Toutes les Oeuvres de M.e Andre Du Laurens, sieur de Ferrieres ... recueillies et traduites en francois par Me Theophile Gelee ... , A Rouen : chez David Berthelin dans la court du palais, 1661 - 16, 572, 30, 488 i.e. 288, 6 p. ; fol. - Segn.: a8 A-3C6 3D4 a-2b6 - Bianca 2b6 - Impronta - ntne 51sa e-is &ele (3) 1661 (R) - Localizzazioni: Biblioteca del Polo di medicina legale, anatomia patologica e storia della medicina dell'Università degli studi di Padova
Du Laurens, Andre, Andreae Laurentii ... De crisibus libri tres. Adiecta est vniuersalis quaedam Methodus ad prognosin, & crises omnium morborum, sed praecipue acutorum morborum conferens. Cum indice satis accomodo & utili , Francofurti : ex officina Paltheniana sumtibus heredum Petri Fischeri, 1596 - 8, 278, 10 p. ; 8o - Marca di Fischer sul front. - Cors. ; gr. ; rom. - Segn.: p4A-R8S4T4 - Iniziali e fregio xil. - Impronta - iai- o-o- o-am prqu (3) 1596 (R) - Localizzazioni: Biblioteca civica Romolo Spezioli - Fermo - AP - Biblioteca comunale Aldo Gabrielli - Ripatransone - - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Du Laurens, Andre, Andreae Laurentii, ... Historia anatomica: controuersiis, obseruationibus, et posterioribus curis authoris adornata ...Accessit huic editioni ... opusculum de crisibus. Lazari Meyssonnerij, ... Tractatus nouus de scriptis, & inuentis eorumqui post Laurentium anatomicam professi, vel ab eodem indicti sunt , Lugduni : sumpt. Laurentij Anisson, & soc., 1650 - 32, 890, 12, 2, 139, 61 p. ; 8o - Note Generali: Tractatus novus e De crisibus iniziano con proprio front. rispettivamente alle c. 3K6 e 3L4 - Marca (Giglio) sui front. - Segn.: a8e 48A-3L, "B-N8 - La c. 3L5 segnata A5 - Front. stampato in rosso e nero - Impronta - s.do 7069 s.r- auno (3) 1650 (R) - [Pubblicato con] Tractatus breuis de scriptis, & inuentis anatomicorum, ... , - [Pubblicato con] De crisibus libri tres. Adiecta est vniuersalis quaedam methodus ad prognosim, & crises omnium morborum, ... - Paese di pubblicazione: FR - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni:Biblioteca APICE - Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale - dell'Università degli studi di Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Du Laurens, Andre,Andreae Laurentii regis medici, et in Academia Monspeliensis professoris, De crisibus libri tres. Adiecta est vniuersalis quaedam methodus ad prognosin, & crises omnium morborum, sed praecipue auctorum morborum conferens , Francofurti : ex officina typographica Nicolai Hoffmanni, sumptibus Ionae Rodhii, 1606 - 8, 160, 8 p. ; 8o - Marca (il Tempo) sul front. - Segn.. *4A-K8L4 - Impronta - deex **io s.e- miqu (3) 1606 (R) - Localizzazioni: Biblioteca del Seminario vescovile - Ferentino - FR - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Du Laurens, Andre, Andreae Laurentij ... Historia anatomica, humani corporis partes singulas vberrime enodans, nouisque controuersiis, & obseruationibus illustrata. Cum indice rerum & verborum locupletissimo , Venetijs : apud Ioan. Antonium & Iacobum de Franciscis, 1606 - [80], 918 [i.e. 912] p. : ill. ; 8. - C. e7,8 bianche - Marca sul front. - NUC pre-1956 v. 151 p. 94 - Segn.: a-e8 A-3L8 - Impronta - nuu- s,u) n-o) tero (3) 1606 (R) - [Variante del titolo] Historia anatomica, humani corporis partes singulas uberrime enodans - Localizzazioni: Biblioteca APICE - Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale - dell'Università degli studi di Milano - Biblioteca del Polo di medicina legale, anatomia patologica e storia della medicina dell'Universita' degli studi di Padova - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca del Dipartimento di medicina sperimentale - Sezione di storia della medicina - dell'Università degli studi di Roma La Sapienza - Roma - Biblioteca dell'Istituto di filosofia San Tommaso d'Aquino - Chieri - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Du Laurens, Andre,Andreae Laurentii ... Historia anatomica, humani corporis partes singulas uberrime enodans, nouisque controuersiis, & obseruationibus illustrata ... Quibus nunc accessit index geminus ... , Lugduni : sumpt. Iacobi Cardon & Petri Cauellat, 1623 - (48), 893, (51) p. : ill. ; 18,5 cm - Front. in rosso e nero - a8 e8 i8 A-3N8 - Impronta - mir- a.t, s.r- augn (3) 1623 (R) - Localizzazioni: Biblioteca del Polo di medicina legale, anatomia patologica e storia della medicina dell'Università degli studi di Padova



Amatus : Lusitanus pseudonimo di João Rodriguez de, medico israelita, professore di anatomia a Ferrara, nacque a Castel Branco (Portogallo) nel 1511 e morì a Salonicco nel 1568.
Sulle sue tante pubblicazioni compaiono i nomi di Amatus Lusitanus; Ioannes Rodericus= vedi: British Museum, General catalogue of printed books 2 edizione ed anche Bibliothèque nationale de France, Catalogue général des livres imprimés de la Bibliotheque Nationale. Auteurs
Tra le sue opere attestate dal Servizio Bibliotecario Nazionale in Italia si possono elencare:
Amatus : Lusitanus, Curationum medicinalium Amati Lusitani medici physici praestantissimi centuriae duae, quinta videlicet ac sexta, ... cum indice omnium curationum quae ipsis centurijs continentur. Omnia nunc primum in lucem aedita, Venetiis : ex officina Valgrisiana, 1560 - [16], 380, [3] p. ; 8° - Impronta: umi- ui40 u-la deme (3) 1560 (R) - Lingua: Latino - Paese: Italia - Marca: 1.Serpente attorcigliato a un bastone a T sostenuto da mani che escono dalle nuvole. In cima una testa d'angelo. In basso il popolo ebraico nel deserto ; Motto: Pian piano - Sicut Moses exaltavit serpentem in deserto ita exaltari oportet filium hominis Dan. III - Localizzazioni: Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - Biblioteca regionale universitaria - Catania - Biblioteca comunale - Enna - Biblioteca Apostolica vaticana - Stato città del Vaticano - Biblioteca del Dipartimento di biologia. Sezione di botanica dell'Università degli studi di Ferrara - Ferrara - Biblioteca comunale Gaetano Badii - Massa Marittima - Biblioteca dell'Accademia nazionale di scienze, lettere ed arti - Modena - Biblioteca Roncioniana - Fondazione Eredità Marco Roncioni (ONLUS) - Prato - Biblioteca Oliveriana - Pesaro - Biblioteca della collegiata S. Pietro Apostolo - Broni - Biblioteca civica Carlo Bonetta - Pavia - Biblioteca medica Arcispedale di S. Maria Nuova - Reggio Emilia - Biblioteca nazionale centrale - Roma - Biblioteca civica Gambalunghiana - Rimini - Biblioteca comunale - Trento
Amatus : Lusitanus, Curationum medicinalium Amati Lusitani medici physici praestantissimi centuriae quatuor. Quibus praemittitur commentatio de introitu medici ad aegrotantem, de crisi, & diebus decretorijs: subiungiturque index ... copiosissimus, Venetiis : apud Balthesarem Constantinum, sub diui Georgij signo, 1557. - [16], 645, [67] p. ; 8° - Impronta: e.e- 99f- telu feti (3) 1557 (R) - Lingua: Latino - Paese: Italia - Localizzazioni: Biblioteca comunale Luciano Benincasa - Ancona - Biblioteca civica A. Mai - Bergamo - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - Biblioteca regionale universitaria - Catania - Biblioteca Apostolica vaticana - Stato città del Vaticano - Biblioteca comunale Gaetano Badii - Massa Marittima - Biblioteca delle Facoltà di giurisprudenza e di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano - Milano - Biblioteca dell'Accademia nazionale di scienze, lettere ed arti - Modena - Biblioteca Estense Universitaria - Modena - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - Biblioteca dell'Ospedale civile Sala Colonne - Piacenza - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - Biblioteca Roncioniana - Fondazione Eredità Marco Roncioni (ONLUS) - Prato - Biblioteca della collegiata S. Pietro Apostolo - Broni - Biblioteca comunale Giuseppe Taroni - Bagnacavallo - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - Biblioteca nazionale centrale - Roma - Biblioteca civica Gambalunghiana - Rimini - Biblioteca comunale - Trento - Biblioteca civica Vincenzo Joppi - Udine
Amatus : Lusitanus, Curationum medicinalium Amati Lusitani medici physici praestantissimi tomus primus [-secundus] continens centurias quatuor. Quibus praemittitur commentatio de introitu medici ad aegrotantem; De Crisi & diebus Decretorijs, Venetiis : apud Vincentium Valgrisium, 1566. - 3 v. ; 8° - Impronta: 01: as76 62re odi- cama (3) 1566 (R) - 02: usio e-es m.um exri (3) 1566 (R) - 03: nts, rae. t,j: pelu (3) 1566 (R) - Lingua: Latino - Paese: Italia - Localizzazioni: Biblioteca universitaria - Bologna - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - Biblioteca civica - Cuneo - Biblioteca civica - Fossano - Biblioteca del Seminario vescovile - Fossano - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca statale - Lucca - Biblioteca Estense Universitaria - Modena - Biblioteca comunale Forteguerriana - Pistoia - Biblioteca del Dipartimento di medicina sperimentale e patologia. Sezione di storia della medicina - Roma - Biblioteca comunale - Trento - Biblioteca del Centro internazionale di studi rosminiani - Stresa - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - Biblioteca capitolare - Verona
Amatus : Lusitanus, Amati Lusitani medici physici praestantissimi Curationum medicinalium centuria prima, multiplici variaque rerum cognitione referta. Praefixa est eiusdem auctoris commentatio, in qua docetur quomodo se medicus habere debeat in introitu ad aegrotantem, simulque de crisi, & diebus decretoriis ... , Florentiae : cudebat Laurentius Torrentinus, 1551. - [16], 391, [1] p. ; 8°. - exo- 46cu o,um bamu (3) 1551 (R) - Lingua: Latino - Paese: Italia - Marca: 1.Stemma dei Medici. In cornice - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Cagliari - Biblioteca Civica Umberto Caldora - Castrovillari - Biblioteca Apostolica vaticana - Stato città del Vaticano - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Marucelliana - Firenze - Biblioteca universitaria - Genova - Biblioteca statale - Lucca - Biblioteca delle Facoltà di giurisprudenza e di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano - Milano - Biblioteca comunale Teresiana - Mantova - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - Biblioteca nazionale centrale - Roma - Biblioteca e archivio capitolari - Albenga - Fondazione Biblioteca S. Bernardino - Trento - Biblioteca nazionale universitaria - Torino
Amatus : Lusitanus, Amati Lusitani ... Curationum medicinalium centuria secunda. Multiplici, variaque rerum cognitione referta. In qua methodus et canon propinandi decoctum radicis Cynarum ... describitur, quam in prima habetur centuria, Venetiis : ex officina Erasmiana Vincentij Valgrisij, 1552 (Venetijs : Ioan. Gryphius excudebat, 1552). - [24], 232 p. ; 8°. - Impronta: a-us ,&19 b-e- rast (3) 1552 (R) - Lingua: Latino - Paese: Italia - Localizzazioni: Biblioteca Apostolica vaticana - Stato città del Vaticano - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - Biblioteca universitaria - Genova - Biblioteca delle Facoltà di giurisprudenza e di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano - Milano - Biblioteca comunale Teresiana - Mantova - Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza - Biblioteca comunale Classense - Ravenna
Amatus : Lusitanus,Curationum medicinalium centuriae quatuor, Venetiis : apud Vincentium Valgrisium, 1557. - [16], 645, [66] p. ; 8° - Impronta: e.e- 99f- telu feti (3) 1557 (R) - Lingua: Latino - Paese: Italia - Marca: 1.Serpente attorcigliato a un bastone a T sostenuto da mani che escono dalle nuvole. In cima una testa d'angelo. In basso il popolo ebraico nel deserto ; Motto: Pian piano - Sicut Moses exaltavit serpentem in deserto ita exaltari oportet filium hominis Dan. III - Localizzazioni: Biblioteca Apostolica vaticana - Stato città del Vaticano - Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata - Biblioteca dell'Istituto Andrea Reres - Mezzojuso - Biblioteca della collegiata S. Pietro Apostolo - Broni - Biblioteca universitaria - Pavia - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - Biblioteca nazionale centrale - Roma
Amatus : Lusitanus, Amati Lusitani medici ac philosophi celeberrimi In Dioscoridis Anarzabei de medica materia libros quinque enarrationes eruditissimae. Quibus etiam tum simplicium medicamentorum nomenclaturae Graecae, Latinae, Italicae, Hispanicae, Germanicae, & Gallicaeproponuntur: tum errores aliorum omnium, qui ad hanc usque diem de hac materia scripserunt, improbantur. Cum rerum ac vocum memorabilium indice locupletissimo, Venetijs : ex officina Iordani Zilleti, 1557 (Venetijs : ex officina Iordani Zilleti, 1557). - [12], 514, [30] p. ; 4° - Impronta: deo- pet, e-sa sude (3) 1557 (A) - Lingua: Latino - Paese: Italia - Marca: 1.Stella cometa con sette piccole stelle tra le punte. In cornice figurata ; Motto: Inter omnes - Localizzazioni: Biblioteca civica A. Mai - Bergamo - Biblioteca comunale - Piazza Armerina - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca Estense Universitaria - Modena - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - Biblioteca Oliveriana - Pesaro - Biblioteca universitaria - Pavia - Biblioteca municipale Antonio Panizzi - Reggio Emilia - Biblioteca nazionale centrale - Roma - Biblioteca Casanatense - Roma - Biblioteca civica Gambalunghiana - Rimini - Biblioteca comunale degli Intronati - Siena
Amatus : Lusitanus, In Dioscoridis de medica materia libros quinque enarrationes eruditissimae doctoris Amati Lusitani medici ac philosophi celeberrimi, quibus non solum officinarum seplafiariis, sed bonarum etiam literarum studiosis utilitas adfertur, quum passim simpliciaGraece, Latine, Italice, Hispanice, Germanice, & Gallice proponantur, [Gualtiero Scoto], 1553 (Venetijs : apud Gualterum Scotum, 1553). - [12], 514, [30] p. ; 4° - Impronta: r-la i-o- e-sa sude (3) 1553 (R) - Lingua: Latino - Paese: Italia - Marca: 1.Mercurio con caduceo abbraccia Minerva con elmo piumato, scudo e in mano due dardi. Entrambi tengono i piedi incrociantisi su un dado e un libro chiuso - Localizzazioni: Biblioteca universitaria - Bologna - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - Biblioteca civica Berio - Genova - Biblioteca Franzoniana - Genova - Biblioteca comunale Passerini Landi - Piacenza - Biblioteca universitaria di Padova - Padova - Biblioteca civica Carlo Bonetta - Pavia - Biblioteca universitaria - Pavia - Biblioteca del Centro internazionale di studi rosminiani - Stresa - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Amatus : Lusitanus, Excellentissimi Ioannis Roderici sacrae cesareae imperatricis medici peritissimi Tractatus contra sex conclusiones XII principiorum Francisci de Villalobos sacrae cesareae maiestatis medici una cum aliis conclusionibus nouarum fantasiarum nunc ab eodem Ioanne Roderico in lucem ediditis, Impressum Taurini : per magistrum Petrum Paulum de Porris, 1526 die v mensis Maij. - Descrizione fisica: XVI c. ; fol. - Lingua: Latino - Paese: Italia



Vincenzo Tanara, marchese bolognese, fu cacciatore per passione e soldato presso varie corti italiane e si impegnò nello studio solo dopo che ebbe “scoperto” la biblioteca del Cardinale Sforza.
Da allora il marchese si dedicò alla stesura di alcuni scritti, che amò redigere rifugiandosi nei propri possedimenti di campagna.
L'unica sua opera edita e comunque nota L' economia del cittadino in villa di Vincenzo Tanara. Libri 7. Intitolati. Il pane, e'l vino. Le viti, e l'api. Il cortile. L'horto. Il giardino. La terra. La luna... [I ed. in Bologna: Monti, Giacomo, 1644] risulta suddivisa in vari libri.
Essa venne fu prendendo ispirazione dal suo soggiorno rurale e dalla conduzione pratica della sua tenuta.
Essa costituisce un testo importante, perché elabora una una nuova visione dell’agricoltura, non più votata alla sussistenza, ma alle esigenze di mercato e ai calcoli di profitto.
Particolarmente interessanti si rilevano anche gli incisi ed i commenti sulle ricette: espliciti e diretti, dettati dalle personali predilezioni gastronomiche del marchese e dalle sue funzioni di buon padre di famiglia.
Fra le citazioni riportate, dal "testamento porcelli", alla preparazione di pasticci e salse, si può segnalare una nota di “cronaca rosa” sul ruolo ricoperto delle dame in certi banchetti dell’epoca.
[Bologna carnevale 1643]" C’è stato un memorabile convivio al quale hanno partecipato: il Cardinal Legato Antonio Barberini, nipote di papa Urbano VIII, e una folta rappresentanza del patriziato cittadino. Curiosamente si segnala anche la presenza di cinquanta dame, invitate per la grande festa da ballo in programma al termine del banchetto. Questa leggiadra partecipazione è stata possibile solo grazie ad una gentile concessione (affermatasi in questi anni a Bologna) che ha permesso alle donne di fermarsi anche a cena, - per essere più unite e comode al seguito della danza - come ha osservato il nobile Tanara. Per completare la cronaca, le dame non hanno avuto il privilegio di prendere parte al pranzo ufficiale, riservato solo agli uomini, ma hanno mangiato in una sala separata, servite dai mariti, da altri nobili e dallo scalco del cardinale".



Mita Domenico di Imola, vissuto nel XVII secolo, erudito, filologo ed agiografo. Di lui nelle biblioteche italiane, al momento attuale di investigazione, il Servizio Bibliotecario Nazionale, registra la presenza delle seguenti pubblicazioni:
Petrus : Chrysologus , Diui Petri Chrysologi Forocorneliensis Rauennatum archiepiscopi Homiliae sacrae, siue aurei sermones nunc primum maxima ex parte illustrati. Hoc est ... Nec non triplici absoluto indice, ac ispius d. Chrysologi vita locupletati. Opera, et studio Dominici Mitae ... , Bononiae : sumptibus Nicolai du Solie Galli bibliopolae Bononiensis : apud Carolum Zenerum, 1643 - [16], 572, [4] p., [3] c. di tab. : ill. calcogr., antip., 1 ritr. ; 4° - Antip. calcogr. incisa da F. Curti - Front. in rosso e nero - Arma xil. del dedicatario, cardinale Ferdinando Millino, sul front. - Cors. ; rom. - Segn.: a8A-2N8 - Ritr. calcogr. dell'A. a c. a7r - Iniziali xil., ill. calcogr. - Var. B: errata corrige su 2 c - Impronta - itt* stni i-n- XLpe (3) 1643 (R) - Localizzazioni: Biblioteca del Seminario vescovile - Acqui Terme - AL - Biblioteca dell'Accademia valdarnese del Poggio - Montevarchi - AR - Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - Biblioteca del Seminario vescovile - Biella - Biblioteca comunale - Imola - BO - Biblioteca universitaria di Cagliari - Cagliari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Giovardiana - Veroli - FR - Biblioteca comunale - Carpi - MO - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - Biblioteca diocesana Piervissani - Nocera Umbra - PG - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Spoleto - PG - Biblioteca del venerabile Eremo di Fonte Avellana - Serra Sant'Abbondio - PU - Biblioteca comunale - Urbania - PU - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - Biblioteca comunale Paroniana - Rieti - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca del Centro teologico - Torino
Mita, Domenico, <> Gentis Ceroniae in Aemilia vetusta aliquot monimenta auctore Dominico Mita , Romae : excudebant Philippus et Nicolaus De Romanis, 1826 - [4], 63, [1] p., [1] c. di tav. ripieg. : ill. calcogr. ; 23 cm - Segn.: p" 1-4/8 - Stemma calcogr. della famiglia Ceroni sul front. - Impronta - erin i-is ade, laqu (3) 1826 (R) - Localizzazioni: BO0199 - Biblioteca comunale - Imola - BO - Biblioteca statale del Monumento nazionale di Casamari - Veroli - FR - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA
Mita, Domenico, Diui Petri Chrysologi Forocorneliensis Rauennatum archiepiscopi Homeliae Sacrae, siue Aurei Sermones nunc primum maxima ex parte illustrati... Opera, et studio Dominici Mitae... , Bononiae : sumptibus Nicolai du Solie Galli Bibliopolae Bononiensis. Apud Carolum Zenerum, 1643 - [16], 572, [4] p. : ill. ; 4o - Antiporta che riporta il titolo dell'opera in cornice calcogr. - Front. stampato in rosso e nero - Iniz. e fregi xilogr. - Segn.: a8 A-Z8 Aa-Nn8 - Impronta - E.i. stni i-n- XLpe (3) 1643 (R) - Impronta - itt* t.s. 2.b. XLpe (3) 1643 (R) - Localizzazioni: Biblioteca statale del Monumento nazionale di Casamari - Veroli - FR - Biblioteca del Seminario Vescovile - Bedonia - PR
Petrus : Chrysologus , Sancti Petri Chrysologi ... Opera omnia, cum observationibus & indice rerum locupletissimo Dominici Mitae. Accessere praeterea in hac nostra editione s. Valeriani ... Homiliae quotquot extant, Venetiis : apud Augustinum Savioli, 1742 - 4, XIX, 1, 291, 53 p. ; fol - Marca sul front. - Front. ad inchiostri rosso e nero -Segn.: pi greco2 a-b4 c2 A-2V4 - A c. 2D3: Sancti Valeriani ... Homiliae - Impronta - uso- umus amei hofi (3) 1742 (R) - Localizzazioni: Biblioteca comunale - Imola - Biblioteca del Seminario arcivescovile dei SS. Angeli Custodi - Ravenna - Biblioteca comunale Paroniana - Rieti - Biblioteca provinciale dei Frati Minori Cappuccini - Torino



Najera, Manuel : de gesuita, docente di teologia, predicatore spagnolo vissuto tra il 1604 ed il 1680 di cui Aprosio, impropriamente, trasforma il casato nella forma Naxera.
Di lui si trovano nelle biblioteche italiane secondo il Servizio Bibliotecario Nazionale le seguenti opere:
Najera, Manuel : de, Discursos morales para las Dominicas de Aduiento, y las demas asta Quaresma. Predicados por el padre Manuel de Naxera, catedratico .., In Madrid por Pablo de Val: Robles, FranciscoVal, Pablo de, 1652
Najera, Manuel : de, Sermones panegiricos predicados en las festiuidades de Cristo Nuestro Senor, por el Padre Manuel de Naxera ..., En Madrid: Robles, FranciscoVal, Pablo de, 1654
Najera, Manuel : de, Sermones varios predicados por el R.P. Manuel de Naxera catedratico de escritura de la compania de Iesus en la vniuersidad de Alcala. Dios a la estampa el doctor don , Em Lisboa Por Pablo Craesbeeck: Craesbeeck, Paulo, 1648
Najera, Manuel : de, Panegiricos en festiuidades de varios santos. Predicados por el padre Manuel de Naxera, ... de la Conpania de Iesus ... Nueuamente enmendatos, y anadidos dos sermones d , En Madrid: Lopez, ManuelQuinones, Maria de, 1651
Najera, Manuel : de, Sermones panegiricos, predicados en las festiuidades de Cristo nuestro senor, por el padre Manuel de Naxera, catedratico antes de Sagrada Escritura en su Colegio de la , Madrid En la inprenta de Maria QuinonesEn Madrid: Quinones, Maria de, 1649
Najera, Manuel : de, In Iudices commentarij litterales, moralesque auctore R.P. Emmanuele de Naxera, Toletano, Societatis Iesu, ... Tomus primus. Cum quatuor indicibus. .., Lugduni: Anisson, Laurent, 1656
Najera, Manuel : de, R.P. Emmanuelis de Naxera Toletani e Societate Iesu, ... Commentarij litterales ac morales in librum Iudicum. Tomus secundus [-tertius]; cum quatuor indicibus .., Lugduni: Boissat, Horace & Remeus, George, 1664
Najera, Manuel : de, Sermon de S. Francisco Xavier, apostol de las Indias. Predicado por el P. Manuel de Naxera, En Alcala: Vazquez, Antonio , 1642
Najera, Manuel : de, Oracion funebre en las honras, que ico el colegio mayor de S. Idelfonso, al aserenissimo S.D. Fernando infante de Espana, Cardenal, y Arcobispo de Toledo dicha por el , En Alcala: Vazquez, Antonio , 1642
Najera, Manuel : de, Sermones panegiricos, predicados en las festiuidades de la Virgen nuestra senora, por el padre Manuel de Naxera ..., En Madrid: Robles, Francisco Quinones, Maria de, 1649
Najera, Manuel : de, Panegiricos en festividades de varios santos. Predicados por el padre Manuel de Naxera, ..., En Madrid: Robles, FranciscoVal, Pablo de, 1654
Najera, Manuel : de, Sermones funebres por el Padre Manuel de Naxera, de la Compania de Iesus ..., [Madrid]: Imprenta Real , 1666
Najera, Manuel : de, R.P Emanuelis de Naxera Toletani, e Societate Iesu, sacrarum litterarum interpretis, regijque concio Excursus morales in secundum librum Regum. Pars prima [- secunda, & , Lugduni: Chevalier, Pierre <3.>, 1672-1676
Najera, Manuel : de, Discursos de la purissima concepcion, predicados despues del Breue de nuestro muy santo padre Alexandro septimo. Por el padre Manuel de Naxera, de la Compania de Iesus, , [Madrid] en la Imprenta Real por Mateo Fernandez: Fernandez, Mateo Bonet, Juan Antonio Imprenta del Reyno , 1663
Najera, Manuel : de, Sermones panegiricos, predicados en las festiuidades de la Virgen nuestra Senora. Por el padre Manuel de Naxera, catedratico antes de sagrada Escritura en su colegio de , En Madrid por Pedro de Val: Robles, FranciscoVal, Pablo de, 1655
Najera, Manuel : de, Sermones sobre los versos del Miserere, predicados los viernes por la tarde en el conuento real de la Encarnacion, por el padre Manuel de Naxera, .., En Madrid por Pablo de Valen Madrid: Robles, FranciscoVal, Pablo de, 1652
Najera, Manuel : de, *In Iosue hostilibus redimitum trophiis commentarii litterales moralisque : *Cum appendice de Rahab & arca figurata, in quo Marii laudes per eius festa digestaconti , Lione
Najera, Manuel : de, R.P. Emanuelis de Naxera Toletani ... Excursus morales in librum primum regum ... Cum Quatuor indicibus, primo paragraphorum, secundo ad conciones costruendas ..., Lugduni: Chevalier, Pierre <3.>, 1672
Najera, Manuel : de, Oracion panegyrica a las dulces y santas memorias que el insigne mayor de San Ildefonso celebro a ... su fundador y padre, senor d. Francisco Ximenez de Cisneros, c , En Alcala: Vazquez, Antonio , 1642
Najera, Manuel : de, Prediche per le domeniche dell'Auuento, e di tutte le altre fino a Quaresima insieme con alcune feste piu principali. Del padre Emmanuel di Naxera ... Trasportate dalla , In Venetia: Baba, Andrea, 1658
Najera, Manuel : de, De' Discorsi morali sopra tutti li giorni di Quaresima, del P. Emmanuel di Naxera ... Trasportati dalla lingua spagnuola nell'italiana dal signor Girolamo Brusoni. , Venetia: Baba, Francesco, 1655
Najera, Manuel : de, R.P. Emmanuelis de Naxera ... In Iosue hostilibus redimitum trophaeis commentarij litterales, moralesque; cum appendice de Rahab, et arca figurata, in quo Mariae laudes , Venetiis: Baba, Francesco, 1650



G. Fusaro nelle sue sapienti peregrinazioni on line attraverso la filosfia affronta anche le tematiche proposte da quello che Aprosio nomina quale Giovanni Saresberiense, un'italianizzazione del nome latino Joannes Saresberiensis del pensatore inglese Giovanni di Salisbury .
Con la solita competenza il Fusaro scrive dunque:
"Nato in Inghilterra , Giovanni di Salisbury si recò nel 1136 in Francia : a Parigi seguì le lezioni di Abelardo e altri maestri , ma frequentò anche la scuola di Chartres . Dal 1148 soggiornò presso la corte pontificia e successivamente fu segretario dell' arcivescovo di Canterbury , Thomas Becket .
Divenuto nel 1176 vescovo di Chartres , morì poco dopo nel 1180.
Fu autore di una Vita di Anselmo e di una Vita di Thomas Becket , nonchè di una sorta di storia della filosofia antica in versi.
Egli scorge in Platone la sintesi di vita attiva , rappresentata da Socrate , e di vita contemplativa , rappresentata da Pitagora.
Giovanni modella la sua stessa vita lungo queste due direttive , impegnandosi sia nella riflessione intellettuale , sia nelle vicende politiche e religiose del suo tempo.
Il suo interesse per la cultura antica emerge già nei titoli delle sue opere principali , ricalcati sul greco , il Metalogico e il Policratico.
Il primo , iniziato nella seconda metà del secolo , é una difesa della logica , che a Giovanni pare utile in ogni ambito del sapere.
Sulla scorta di Cicerone , Giovanni si dichiara accademico , ritenendo che la conoscenza umana possa accedere solo al probabile , attenendosi a ciò che accade frequentemente , e poichè non si può essere assolutamente certi del futuro , su questa base egli critica le pretese divinatorie dell' astrologia.
Giovanni , tuttavia , non intende cadere in una forma di scetticismo radicale : i sensi , la ragione e la fede possono dare alcune certezze.
I sensi rendono indubitabile , per esempio , che il sole riscaldi e il fuoco bruci , la ragione che la metà sia contenuta nel tutto e la fede che Dio esista, sia potente, sapiente e buono.
Quest' ultimo é il principio di ogni religione , mentre la Trinità divina resta incomprensibile , nel suo mistero , per l' uomo . Il Policratico , composto da Giovanni prima del conflitto tra il re d' Inghilterra e l' arcivescovo di Canterbury , Thomas Becket , che sarà poi assassinato nella cattedrale della stessa città , é una delle opere più importanti del pensiero politico medioevale . Sulla questione dei due poteri , quello spirituale della Chiesa e quello temporale del re , Giovanni non abbraccia la teoria della netta distinzione tra essi , elaborata dai sostenitori dell' impero . Egli tende piuttosto a riconoscere una certa superiorità del potere spirituale , ma lasciando al principe il compito del governo del popolo . Problema centrale , nella riflessione di Giovanni , diventa appunto quello del rapporto tra principe e popolo , alla base del quale vi é la legge di natura, che vale universalmente ed é vincolante per tutti.
La nozione di legge di natura é di origine soprattutto stoica e Giovanni la trova esposta , in particolare , negli scritti di Cicerone . Tale legge proviene direttamente da Dio , é l' immagine della sua volontà e la salvaguardia della sicurezza e dell' unità del popolo ; il principe invece impersona la totalità dei suoi sudditi e deve pertanto preoccuparsi del loro benessere . Giovanni traccia quindi un ritratto del principe perfetto , che dovrebbe avere un consigliere saggio e sapiente come Aristotele . Per questo aspetto , l' opera di Giovanni s' inscrive nella tradizione trattatistica dello speculum principis , mirante a tracciare il quadro delle virtù che devono essere proprie del buon governante . Su questa base , é possibile distinguere nettamente il vero principe dal tiranno , e il criterio decisivo é dato dall' obbedienza alla legge , che invece il tiranno non rispetta . Dall' impostazione di Giovanni potrebbe scaturire un atteggiamento ambivalente : da una parte , sembra possibile giustificare l' accettazione passiva anche di un dominio tirannico , dal momento che la legge proviene direttamento da Dio e sarà dunque Dio a punire il tiranno , ma , dall' altra , é anche possibile legittimare la resistenza al tiranno e persino il tirannicidio , come fa appunto Giovanni".



L'Aprosio allude verisimilmente a Vinciolo Vincioli, poeta satirico del XVI secolo oggi praticamente misconosciuto.
Il Servizio Bibliotecario Nazionale ne elenca un'opera sola al momento localizzata esclusivamente presso la Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma.
Si tratta della Canzone del sig. Vinciolo Vincioli. Al serenissimo sig. duca di Sauoia sopra l'impresa di Geneua, In Perugia : appresso Pietropaolo Orlando, 1589, - [6] c. ; 4o. - Cors. ; rom. - Iniziale e fregi xil. - Segn.: A6 - Impronta - pami doi, o:o, nio; (C) 1589 (R) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital.
Vinciolo Vincioli risulta peraltro menzionato, con alcuni stralci della sua produzione, da Giulio Carcano <1812-1884>, Raccolta dei poeti satirici italiani ; premessovi un discorso intorno alla satira ed all'ufficio morale di essa / di Giulio Carcano , Torino : soc. ed. della Biblioteca dei Comuni Italiani - v. ; 19 cm. Collezione: Biblioteca dei comuni italiani Comprende: 1 - 2 - 3 - 4 - Soggetti: SATIRA ITALIANA - Testi SATIRA ITALIANA - Studi - Sec. 19 - - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita - Localizzazioni: Biblioteca civica Giovanni Canna - Casale Monferrato - AL - Biblioteca civica - Savigliano - CN - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - FE - Biblioteca delle facoltà di Giurisprudenza e Lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano - Biblioteca universitaria - Napoli - NA - Biblioteca del Consorzio per la pubblica lettura Sebastiano Satta - Nuoro - NU - Biblioteca del Centro interdipartimentale di servizi di Palazzo Maldura dell'Università degli studi di Padova - Padova - PD - Biblioteca di Area umanistica dell'Università degli studi di Urbino - Urbino - PU - Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi - Torino - Biblioteca del Museo nazionale del Risorgimento italiano - Torino - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino - Biblioteca dell'Istituto salesiano Valsalice - Torino



Pepin, Guillaume, fu teologo domenicano francese nato a Parigi (in data indecifrabile) e morto nel 1533. Il buon latino che caratterizza la sua produzione, pur non potendolo ergere al ruolo di letterato e/o poeta, gli merita una decorosa collocazione tra i latinisti che attirarono l'attenzione di Aprosio: Sulle edizioni alla maniera umanistica il suo nome compare latinizzato in Guillelmus Pepinus Parisiensis.
Vedi: Index biographique français, Edited by Helen and Barry Dwyer.
Fra le tante sue opere segnalate dal Servizio Bibliotecario Nazionale meritano di esser segnalate le seguenti:
Pepin, Guillaume, Elucidatio in confiteor Guillelmi Pepin. In qua quaecunque ad confessionem, ad peccata cordis, oris, operis, & omissionis, ad contritionem, & ad satisfactionem spectant, accuratè explicantur. ...,, Venetijs : apud Ioan. Antonium Bertanum, 1592 (Venetijs : ex typographia Ioann. Anto. Bertani, 1592).
Pepin, Guillaume, Elucidatio in Confiteor Guillelmi Pepin. In qua quaecunque ad confessionem, ad peccata cordis, oris, operis, & omissionis, ad contritionem, & ad satisfactionem spectant, accuratè explicantur. Omnibus , Venetiis : apud Ioan. Antonium Bertanum, 1588 (Venetiis : ex typographia Ioan. Anto. Bertani, 1588).
Pepin, Guillaume, Expositio epistolarum quadragesimalium reuerendi F. Guillelmi Pepini Parisiensis, doctoris theologi ordinis Praedicatorum. Nunc accuratius recognita, diligentiusque impressa., Venetiis : apud Gratiosum Perchacinum, 1570 (Venetiis : apud Gratiosum Perchacinum, 1570).
Pepin, Guillaume, Expositio Euangeliorum quadragesimalium reuerendi F. Guillelmi Pepini Parisiensis, doctoris theologi, Ordinis praedicatorum. Nunc accuratius recognita, diligentiusque impressa., Venetiis : apud Gratiosum Perchacinum, 1578 (Venetiis : apud Gratiosum Perchacinum, 1578).
Pepin, Guillaume, Expositio Euangeliorum quadragesimalium reuerendi f. Guillelmi Pepini Parisiensis, doctoris theologi, Ordinis praedicatorum. Nunc accuratius recognita, diligentiusque impressa., Venetiis : apud Gratiosum Perchacinum, 1569 (Venetiis : apud Gratiosum Perchacinum, 1569).
Pepin, Guillaume, Expositio Euangeliorum quadragesimalium reuerendi f. Guillelmi Pepini Parisiensis, doctoris theologi, Ordinis praedicatorum. Nunc accuratius recognita, diligentiusque impressa., Venetiis : apud Ioan. Antonium Farreum, 1572 (Venetiis : apud Ioan. Antonium Farreum, 1572).
Pepin, Guillaume, Expositio septem Psalmorum poenitentialium. Reuer. p.f. Guilelmi Pepini Parisien. doctoris theologi Ord. praedic. nunc accuratius recognita diligentiusque impressa. Cum triplici indice., Venetiis : apud Io. Antonium Bertanum, 1587.
Pepin, Guillaume, Expositio septem Psalmorum poenitentialium. Reuerendi patris fratris Guilelmi Pepini Parisiensis. Doctoris theologi Ordi. praedica. Nunc accuratius recognita diligentiusque impressa. Cum triplici indi, Venetiis : ex officina Ioan. Bapt. Somaschi, 1573 (Venetiis : ex officina Ioan. Bapt. Somaschi, 1573).
Pepin, Guillaume, Rosarium aureum B. Mariae Virginis. Non solum verbi dei concionatoribus, et ecclesiarum curatis valde vtile. Verum etiam omnibus Christi fidelibus pernecessarium. Authore r. p. f. Guillelmo Pepin theo, Venetia : ex typographia Ioan. Ant. Bertani, 1592.
Pepin, Guillaume, Sermones de imitatione sanctorum, pro illorum diebus festis, qui toto anno in ecclesia celebrantur. Authore r.p.f. Guillelmo Pepin ... Nunc maxima cura, et diligenti opera emendatissime impressi ..., Venetiis : ex Iohannis Antonij Bertani typographeio, 1594 (Venetiis : ex typographia Ioan. Ant. Bertani, 1595).
Pepin, Guillaume, Sermones de imitatione sanctorum, pro illorum diebus festis, qui toto anno in ecclesia celebrantur Authore r. p. f. Guillelmo Pepin, ordi. praedic. theologo parisiensi. Vtilitate tanta referti, vt sac, Venetiis : ex Ioannis Antonij Bertani typographeio, 1589 (Venetiis : ex typographia Ioan. Ant. Bertani, 1589).
Pepin, Guillaume, Sermones sanctorum quorum festa ab ecclesia celebrantur, tam proprij quam communes. Authore R. P. F. Guillelmo Pepin theologo parisiensi, ordinis praedicatorum., Venetiis : ex typographia Ioan. Ant. Bertani, 1589.
Pepin, Guillaume, Sermonum ad sacros Euangeliorum sensus explicandos. Pars Quadragesimalis. Authore R.P.F. Guillelmo Pepin theologo Parisiensi, ord. Praedicatorum. Ex quorum lectione non modo uerbi dei praedicatores, u, Venetiis : ex Ioannis Antonij Bertani typographeio, 1591 (Venetiis : apud Io. Antonium Bertanum, 1591).
Pepin, Guillaume, Sermonum ad sacros Euangeliorum sensus explicandos. Pars Quadragesimalis. Authore R.P.F. Guillelmo Pepin theologo parisiensi, ord. praedicatorum. ex quorum lectione non modo uerbi dei Predicatores, ue, Venetiis : ex Ioannis Antonij Bertani, 1588 (Venetiis : apud Io. Antonium Bertanum, 1588).
Pepin, Guillaume, Sermonum ad sacros euangeliorum sensus explicandos. Pars quadragesimalis. Authore r.p.f. Guillelmo Pepin theologo parisiensis, ord. praedicatorum. Ex quorum lectione non modo verbi Dei praedicatores, , Venetiis : ex Ioannis Antonij Bertani typographeio, 1592 (1591).
Pepin, Guillaume, Sermonum dominicalium, ex epistolis, et euangeliis totius anni. Pars hyemalis. Authore r. p. f. Guillelmo Pepin ..., Venetiis : ex Ioannis Antonij Bertani, 1587.
Pepin, Guillaume, Sermonum dominicalium, ex epistolis et euangeliis totius anni. Pars hyemalis. Authore r.p.f. Guillelmo Pepin theologo Parisiensi, Ord. praedicatorum. ... Cum indice locupletissimo., Venetiis : ex Ioannis Antonij Bertani typographeio, 1588.
Pepin, Guillaume, Sermonum dominicalium, ex Epistolis, et Euangelijs totius anni. Pars hyemalis [- aestiualis]. Authore R.P.F. Guillelmo Pepin theologo parisiensi, ord. praedicatorum. Ex quorum lectione non modo verbi , Venetijs : ex Ioannis Antonij Bertani typographeio, 1591 (Venetijs : apud Io. Antonium Bertanum, 1591).
Pepin, Guillaume, Sermonum dominicalium, ex epistolis, et evangeliis totius anni. Pars aestivalis. Authore r.p.f. Guillelmo Pepin theologo Parisiensi, Ord. praedicatorum. ..., Venetiis : ex Ioannis Antonij Bertani typographeio, 1588 (Venetiis : apud Io. Antonium Bertanum, 1588)



Querenghi, Antonio, nato nel 1546 e morto nel 1633, fu ecclesiastico, che ricoprì a Roma incarichi di rilievo, e fu rinomato teologo.
Come si vede dall'elenco sotto proposto e tratto dal repertorio del Servizio Bibliotecario Nazionale fu anche poeta latino, anche se di tematiche prevalentemente spirituali ma per nulla privo di qualità stilistiche e linguistiche.
Vedi: Ferrari, Luigi, Onomasticon. Repertorio biobibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850 = nelle sue tante pubblicazioni prevalentemente compare con il nome latinizzato, alla maniera umanistica, nelle forme Nome su edizioni: Antonius Quaerengius; Antonius Quarengius; Ant. Quarengius.
Querenghi, Antonio, De nouo Societatis Iesu collegio quod Gregorii XIII pont. max. liberalitate extrui coeptum est Romae anno MDLXXXII. Ant. Quaerengi Carmen, Romae : apud Franciscum Zanettum, 1582.
Querenghi, Antonio, De Sixto V pont. max. classem parante. Antonii Quaerengi Carmen., (Romae : apud Franciscum Zannettum, 1588).
Querenghi, Antonio, Antonii Quarengii Ecloga Almon., Patauii : 1566.
Querenghi, Antonio, In cardinalatum illustrissimi principis episcopi Vilnensis. Antonij Quaerengi Patauini carmen., Bononiae : apud Ioannem Rossium, 1584.
Querenghi, Antonio, Antonii Quaerengi Paraenesis ex antiquiss. carmine pythagorico Athanatois men prò ta theois nomò òs diakeintai ..., Romae : apud Franciscum Zanettum, 1586.
Querenghi, Antonio, Ragionamenti dello Studio di Padova nella partenza dell'ill. sig. Podestà Ottaviano Bon., [15..].
Querenghi, Antonio, [Rime]., [15..]



Spelta, Antonio Maria poeta e storico pavese, nato nel 1559 e morto nel 1632. Fu autore di epistole in latino: ma la sua principale celebrità è dovuta ad una "Storia di Pavia".
Nome su edizioni: Antonius Maria Spelta Ticinensis; Antonio Maria Spelta pauese = vedi Ferrari, Luigi. Onomasticon. Repertorio biobibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850.
L'opera alla quale Isabella Sori si riferisce, senza però dare riferimenti tipografici adeguati, è :
Spelta, Antonio Maria. Donneschi trofei dal sig. Ant. Maria Spelta poeta regio ad honore delle donne cortesi, benigne, e saggie, et a confusione delle ingrate, orgogliose, e rozze, gratiosamente eretti. Opera molto essemplare, e di gran frutto, a fare, che i mariti amando, e rispettando le mogli, vivano lieti, e concordi nelle case loro. In Pavia, appresso Pietro Bartoli ad instanza di m. Agostino Bordoni, 1612
(non ho al momento riscontrato alcun esemplare presso il Servizio Bibliotecario Nazionale = ho reperito invece un esemplare dell'opera presso la Biblioteca Nazionale di Francia: si tratta di un volume in 12° di 144 pagine con referenza FRBNF31392644)

Opere importanti dello Spelta sono poi: Historia d'Antonio Maria Spelta, cittadino pauese. De' fatti notabili occorsi nell'vniuerso, & in particolare del regno de' Gothi, de' Longobardi, de i duchi di Milano, & d'altre segnalate persone, dall'anno di nostra salute 45. sino al 1597. Nel qual tempo fiorirono i vescoui, che ressero la Chiesa dell'antichissima, e real citta di Pauia, le cui vite breuemente si narrano. Con vna nuoua aggiunta dell'istesso autore dall'anno 1596. sino al 1602, In Pauia : appresso Pietro Bartoli, 1603 - 2 pt. 8, 38, 2, 170 i.e. 200 p., c. 171 i.e. 201-178 i.e. 208, p. 209-631, 33; 16, 206, 10 p.) : ill. ; 4o - Note Generali: Michel & Michel v. 7 p. 142 Marche sui front. e alle c. 4+4 v. della pt. 1., 2C3 v. della 2. pt. 2 - Segn.: a4 A4 b-e4 A-2B4 2C8 2D-4K4 +-4+4; +4 chi+4 A-2D4 - Pt. 2: La curiosa, et diletteuole aggionta del sig. Ant. Maria Spelta ..., In Pauia, appresso Pietro Bartoli, ad instanza di Ottauio Bordoni libraio, 1602 - Var. B.: Data sul front. della pt.1: 1602 - Dedicatoria di Oattavio Bordoni al cavalier Aurelio Salimbeni con data 28 gennaio 1603 - Impronta - e-a- o-o, ren- nedi (3) 1602 (A) - Impronta - e-or sime i.ua TaPe (3) 1602 (R) - Impronta - e-or sime i.ua TaPe (3) 1603 (R) [il volume, che ebbe ottima diffusione, si trova in parecchie raccolte private oltre che in Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Estense Universitaria - Modena - MO - 1 v. - Biblioteca Palatina - Parma - PR - 1 esemplare. - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM - 1 esemplare Var. (B) - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca Reale - Torino - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia]: il volume costituisce una vera e propria miniera di notizie, con interessanti relazioni, p.es. la descrizione delle entrate trionfali (I Trionfi) di Maria d’Austria (figlia di Carlo V) in Pavia nel 1581, del Vescovo Alessandro Sauli nel 1594, di Margherita d’Austria nel 1599.
Risulta poi interessante in fine un capitolo dedicato alle invasioni turche (con una genealogia degli imperatori) ed un elogio di Isabella Andreini.
Se non la quasi analoga ma meno ampia e precedente opera:
Spelta, Antonio Maria, Historia di Antonio Maria Spelta cittadino pauese, delle vite di tutti i vescovi, che dall'anno di nostra salute 45. fino al 1597. successivamente ressero la chiesa dell'antichissima, & regal citta di Pauia, de' fatti notabili occorsi a tempi loro, non solo in queste parti, ma in tutto l'vniuerso. ... Con un discorso latino del sig. Herrico Farnesi sopra l'ingresso di monsignor Sauli. Et vno sopplimento nel fine In Pauia : per gli heredi di Girolamo Bartoli, 1597 - 38, [2], 631, [33] p. : ill. ; 4o. - Cors. ; rom - Il "Discorso" (p. 553-572) inizia con proprio front. con il tit.:De triumphali ingressu Alexandri Saulii Papiae episcopi .. - Marca sul front.; emblema (B87: cane che abbaia ad una statua. Motto: quid rabula surdo) in fine - Segn.: a-e4A-3K44243444. - Impronta - e-or o.ta i.ua TaPe (3) 1597 (R) - Localizzazioni: Biblioteca civica - Tortona - AL - Biblioteca civica Giovanni Canna - Casale Monferrato - AL - Biblioteca civica - Cuneo - CN - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI - 1 esemplare mutilo di alcuni fasc. preliminari. - Biblioteca Universitaria - Genova - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca Casanatense - Roma - Biblioteca civica centrale - Torino - Biblioteca dell'Accademia delle scienze - Torino
Tra le altre opere di Antonio Maria Spelta registrate dal Servizio Bibliotecario Nazionale si elencano poi:
Spelta, Antonio Maria, Ad Bonarum artium studiosam iuuentutem in breue enchiridion ad contexendas epistolas ..., Ticini : Apud Hieronymum Bartolum, 1591 - [32], 458, [38] p. ; 8o - Marca non controllata sul front. - Fregi e iniziali xilogr. - Segn.: croce-2croce8 A-2H8 - Impronta - s.s. s.on umt. guSi (3) 1591 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Giovardiana - Veroli - FR
Spelta, Antonio Maria, Antonii Mariae Speltae Ticinensis Commentarium ad contexendas epistolas, necnon dicendi primordia adolescentiae perutile; nunc iterum in lucem editum... In quo sunt etiam Papiae laudes ... tractatus ... , Ticini : Apud Petrum Bartolum : sumptibus Io. Baptistae Vismarae Taurinensis, 1602 - 16, 195, 5 p. : ill. ; 8° - Front. stampato in nero e rosso - Marca (Z731) sul front. - Iniz. xil. ornate - Ritr. dell'A. sul v. del front. - Stemmi nobiliari a c.H6v. e c.M5r - Segn.: 8, A-M8 N4 - Impronta - ism, t.i, t.ne mate (3) 1602 (R) - Marca editoriale: In cornice figurata: Idra con sei teste, la settima mozzata giace a terra. Motto: Virescit vulnere virtus - Localizzazioni: Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Spelta, Antonio Maria, In diui Philippi 3. D.N. regis, Hispaniarum, Indiarumque monarchae, Mediolani ducis, Papie principis, &c. Ab humanis excessum Antonij Mariae Speltae ... planctus, Papiae : apud Rubeum, 1621 - 8 p. : ill. ; 4o. - Segn.: A4 - Stemma xil. del dedicatario sul front. - Vignetta xil. in fine - Impronta - t.ue s.m, o.s, t;a, (C) 1621 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Spelta, Antonio Maria, Pro illustrissimo sacri Mediolanensis Senatus praeside Iacobo Maynoldo viro integerrimo, Philippique 3. Hisp. Indiarumque regis ac Mediolani ducis, etc. consiliario ... Antonij Mariae Speltae poetae regij encomium , Papiae : apud Andream Vianum, 1604 - 38, [14] p. : ill. ; 4o. - Bianca l'ultima c. - Marca non controllata (Leone e monti : Vias tuas Domine. Iniziali AV) sul front. - Segn.: A-E4 F6 - Impronta - n.us o.*, *,t, DiIu (3) 1604 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Spelta, Antonio Maria, La saggia pazzia, fonte d'allegrezze, madre de' piaceri, regina de' belli humori, dal signor Antonio Maria Spelta poeta regio, posta in campo, ... et in questa seconda impressione dal proprio autore ricoretta, & aggiuntoui la pazziazza bestiale de' mascherati. Con due tauole, l'vna de' capitoli, l'altra delle cose notabili, In Venetia : appresso Marc'Antonio Somasco, 1608 - 2 v. ; 8o - Marca non controllata (Centauro: Viribus iungenda sapientia) sui front. - Tit. del vol. 2: La dilettevole pazzia - Il vol. 2 contiene gli indici di entrambi i vol. - Comprende: [1] - 2: La diletteuole pazzia, sostegno de'capricciosi, solazzo de' bislacchi, pasturade' bizzari. Dal signor Antonio Maria Speltapoeta regio, posta alla mostra, ... con duetauole, vna de' capitoli, l'altra delle cose notabili. Aggiuntaui la Pazziazza furiosa de'fratelli discordi. Libro secondo , - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Spelta, Antonio Maria, 2: La diletteuole pazzia, sostegno de' capricciosi, solazzo de' bislacchi, pastura de' bizzari. Dal signor Antonio Maria Spelta poeta regio, posta alla mostra, ... con due tauole, vna de' capitoli, l'altra delle cose notabili. Aggiuntaui la Pazziazza furiosa de' fratelli discordi. Libro secondo , In Venetia : appresso Marc'Antonio Somasco, 1609 - [6], 189, [9] p. - Segn.: A-M8 N6 -Impronta - a.a, reo- o-el nido (3) 1609 (R) - Fa parte di: La saggia pazzia, fonte d'allegrezze, madre de' piaceri, regina de' belli humori, dal signor Antonio Maria Spelta poeta regio, posta in campo, ... et in questa seconda impressione dal proprio autore ricoretta, & aggiuntoui la pazziazza bestiale de' mascherati. Con due tauole, l'vna de' capitoli, l'altra delle cose notabili - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma Venuti, Filippo <1531-1587>, Dittionario volgare, et Latino, nel quale si contiene come i vocaboli italiani si possono dire, & esprimere latinamente. Per m. Filippo Venuti da Cortona. Con vn Dittionario delle voci latine, simile a quello del Calepino ... Aggiunto dal medesimo in questa nuoua impressione. Et accresciuto nuouamente di molte voci ... Et hora in quest'vltima impressione ricorrette diligentissimamente In Roma : appresso Bernardo Basa, 1597 (Romae : apud Bernardum Basam, 1597) - [2] c., 1044 col., [1] c. ; 8o. - Contiene: De verborum, ac sententiarum quarundam proprietate, & differentijs Ant. Mariae Speltae Ticinensis appendix - Il nome del curatore, Camillo Hermanni, figura a c. A2r - Il Dictionarium Latinum inizia con front. proprio - Iniziali xil. - Marca (Z 73) sul 2. front. e in fine - Segn: A-2K8; A-L8 M4; a-b8 - Impronta - nisi o.s. i,c. uuAd (7) 1597 (R) - Marca editoriale: Anello con diamante poggiato su piccola base - Localizzazioni: RM0281 - Biblioteca Vallicelliana - Roma
Spelta, Antonio Maria, 2: La diletteuole pazzia, sostegno de' capricciosi, sollazzo de' bislacchi, pastura de' bizzarri dal signor Anton. Maria Spelta ... con due tauole, vna de' capitoli, l'altra delle cose notabili. Aggiuntaui la Pazziazza furiosa de' fratelli discordi. Libro secondo, In Pauia : appresso Pietro Bartoli : ad instanza d'Ottauio Bordoni libraro, 1607 (In Pauia : appresso Pietro Bartoli, 1606) - 8, 128, 12, 12 p. : ill. - Segn.: a4 A-Q4 2A6 R6 - Impronta - reLE e,i. i,le Pist (3) 1607 (R) - Fa parte di: La saggia pazzia, fonte d'allegrezza, madre de' piaceri, regina de' belli humori dal sig. Antonio Maria Spelta ... con due tauole, l'vna de' capitoli, l'altra delle cose notabili. Libro primo -secondo!. Aggiuntaui dopo il secondo la Pazziazza furiosa de' fratelli discordi, In Pauia : appresso Pietro Bartoli : ad instanza d'Ottauio Bordoni libraro, 1607 (In Pauia : appresso Pietro Bartoli, 1606) - Localizzazioni: Biblioteca civica - Biella - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca del Seminario maggiore - Padova - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Spelta, Antonio Maria, Enchiridion, seu Commentarium ad contexandas epistolas, necnon dicendi primordia ab Antonio Maria Spelta Ticinensi quam plurimis ex auctoribus collectum; in quo sunt etiam Papiae laudes, De memoria tam naturali, quam locali, De pronunciatione, De singularium corporis partiam motu , Papiae : apud Hieronymum Bartolum, 1591 (Ticini : apud Hieronymum Bartholum, 1591) - 458 p. ; 80. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
In obitum Benedictae Bentivolae Ant. Mariae Speltae poetae regij, rhetoris, ac historici coniugis lectissimae illustrium oratorum, poetarumque locubrationes eximiae , Ticini : typis Andreae Viani, 1603 - 119, [9! p. : ill. ; 8o - Cfr.: Copac - Marca di Andrea Viani (Z870) sul front - Segn.: A-H8 - Ritr. xil. di Antonio Maria Spelta entro cornice fig. a c. A5v; vignetta ovale xil., Madonna con bambin Gesu, entro cornice xil. a c. G3v.; vignetta xil., crocefissione, entro cornice xil. con scritto sotto: Morte non puo ne la mia morte: Morte ... a c. H8v - A c. G3r. con front. propio: Componimenti d'altri pellegrini, et altri affettionati ingegni, dedicati al sepolcro della medesima signora Benedetta Bentivogli - Iniziali ornate e fregi xil. -: Impronta - T.VS n-m, umm, divt (3) 1603 (A) - Marca editoriale: Monte scosceso e leone che cerca di salire. Iniziali: AV. Motto: Vias tuas Domine - [Pubblicato con] Componimenti d'altri pellegrini, et affettionati ingegni, dedicati al sepolcro della medesima signora Benedetta Bentivogli - Localizzazioni: Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Spelta, Antonio Maria,La Pauia trionfante d'Antonio Maria Spelta poeta regio nella felice nascita del sereniss. prencipe di Spagna N.S. Doue oltra le molte cose curiose, diletteuoli, & degne d'esser sapute, chi da 4340 anni sino al presente questa citta di tempo in tempo habbia posseduto, breuemente con l'origine s'intende. Parte prima , In Pauia : per Andrea Viani, 1606 - 16, 141, 19 p. : ill. ; 8 - Note Generali: Michel & Michel v. 7 p. 142 - Marca a c. I7v - Segn.: +8 A-K8 - Front. in rosso e nero - Stemma xilogr. del dedicatario sul front. - Vignette xilogr. - Iniz. e fregi xilogr. - Impronta - I.IA o.lo nie- blve (3) 1606 (A) - [Variante del titolo] La Pavia trionfante d'Antonio Maria Spelta poeta regio - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Cagliari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Reale - Torino - TO - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Spelta, Antonio Maria,La solenne, et trionfante entrata dell'illustrissimo, & reuerendissimo vescouo monsignor Gio. Battista Biglio nell'antichissima, & regal citta di Pauia, con le allegrezze, & archi; con le historie, imprese, emblemi, simboli, gieroglifici, ... del signor Antonio Maria Spelta ... Con vn discorso dell'istesso auttore dell'origine, forma, vso, & misteri del Pallio , In Pauia : per Pietro Bartoli, 1609 - 16, 160, 8 p. : ill, 1 ritr. ; 8 - Alcune parti di testo in latino - Marca (Idra di Lerna: Virescit vulnere virtus) sul front. - Segn.: \croce!8 A-K8 L4 - Il testo della c. \croce!8v è stampato in rosso - Front. stampato in rosso e nero - Ritr. dell'A., Antonio Maria Spelta, sul verso del front - Impronta - g.t- r.t, o.a- trui (3) 1609 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Spelta, Antonio Maria,De illustri admodumque reu. patre Archangelo Baldino sacrae theol. magistro ... Ant. Mariae Speltae poetae regii encomium, Ticini : apud Petrum Bartolum - 15, 1 p. : ill. ; 8 - Dedica a c. A8 r. datata: kal. April. 1610 - Marca sul front. - Segn.: A8 - Impronta - s.as n.ur i.is LaVi (3) 1610 (Q) - [Variante del titolo] De illustri admodumque rev. patre Archangelo Baldino sacrae theol. magistro ... encomium - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Venuti, Filippo <1531-1587>, Dittionario volgare, et latino, nel quale si contiene, come i vocaboli italiani si possono dire, & esprimere latinamente. Per M. Filippo Venuti da Cortona. Con vn Ditionario delle voci latine, ... Aggiunto dal medesimo in questa nuoua impressione. Et accresciuto nuouamente di molte voci, ...Et hora in quest'vltima impressione ricorretto diligentissimamente. Et aggiuntoui vn Trattato delle proprieta, e differenze delle parole, e delle sentenze, &c , In Roma : appresso Guglielmo Facciotto, 1613 (Romae : apud Gulielmum Facciottum, 1614) - 2 pt. (2 c., 1044 col., 1 c.; 88 c., 64 col.) ; 8° - Note Generali: Pt. 2: Dictionarium latinum, quo Latinae voces, Italicis in dictionario priore adiunctae ... demonstrantur - A c. a1r: De verborum, ac sententiarum quarundam proprietate, ... Ant. Mariae Speltae ... appendix - Front. della pt. 2 datato 1614 - Marca non controllata (la Speranza) sul front. della pt. 2 - Testo della pt. 1 su due col. e della pt. 2 su 3 col. - Segn.: A-2K8; A-L8 a-b8 - Impronta - 5.22 42uo 5344 as76 (C) 1614 (R) - Impronta - loo, o.s. i,c. uuAd (7) 1613 (A) - Altri titoli collegati: [Pubblicato con] Dictionarium Latinum. Quo Latinae voces, Italicis in dictionario priore adiunctae in eorum commodum, qui, Latinae tantum guario rationis recentiorem quoque Italicam assequi cupiunt, iuxta Calepini ordinem demonstrantur. Eodem Philippo Venutio auctore. ... - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Stefano Spinola genovese, vissuto nel XVII secolo, figlio di Domenico Spinola: dopo aver dato prove di notevoli capacità intellettuali sin dall'adolescenze entrò nll'Ordine dei padri Somaschi meritandosi gloria e fama oltre, sin ad esser fatto vescovo di Savona e di Ventimiglia, che per l'indole per le opere letterarie che scrisse e.
Di queste alla Biblioteca Aprosiana intemelia si custodiscono tuttore:
1 De libera, et prudenti agibilium electione in moralibus opusculum auctore D. Stephano Spinula ... Genuae : apud Petrum Ioannem Calenzanum, 1648. - [8], 360, [22] p. : 1 ill. ; fol. (Antiporta in rame "C. Bassani F." raffigurante il Doge G.B. Lomellino in trono; in basso veduta della citta' di Genova)
2 - Novissima philosophia summulas, logicam, et libros physicorum; de coelo, de generatione, et corruptione; de metheoris; de anima; et metaphysicorum complectens, auctore D. Stephano Spinula ... , Genuae : apud Petrum Ioannem Calenzanum, 1651. - [12], 580, [8] p. ; fol.
3 - Prima synodus diocesana Perillustris ac R.mi DD. Stephani Spinulae, Episcopi Vintimiliensis, Romae : ex typographia Rev. Camerae Apostolicae, 1608. - 38, [11] p. ; 4°.
Per quanto invece doncerne il Servizio Bibliotecario Nazionale risultano registrate al momento attuale delle investigazioni:
Spinola, Stefano, Pro solemni philosophiae moralis auspicio in noua vniuersitate Grimalda explicandae P.D. Stephani Spinulae congreg. Somaschae publici professoris praelectio , Genuae : ex typographia Petri Ioannis Calenzani, 1650 - 12 p. ; 4 - Segn.: A6 - Impronta - s.us e*i- i-b- siu- (C) 1650 (A) - Localizzazioni: RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM - 1 esemplare
Spinola, Stefano, De libera, et prudenti agibilium electione in moralibus Opusculum. Autore D. Stephano Spinula congregationis Somaschae , apud Petrum Ioannem Calenzanum, 1648 (Genuae : apud Petrum Ioannem Calenzanum, 1648) - 8, 360, 14 p., 1 c. di tav. : antip. calcogr. ; fol. - Segn.: ast!/4 A-2Y/4 2Z/6 chi!/1 - La c. chi!/1 contiene gli Errata - Fregio xil. sul front. - Iniz. e fregi xil. - L'antip. è incisa da Cesare Bassano - Impronta - ist. u*um m.a- exqu (3) 1648 (R) - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Cagliari - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Spinola, Stefano,Decreta synodalia primae synodi dioecesanae, quam habuit anno 1667. Die 24. Aprilis. Illustrissimus, & reuerendissimus D. Stephanus Spinnla, Cunei : Typis Bartholomaei Strabellae, 1680 - 52, 4 p. ; 4o - Stemma xilogr. del vescovo S. Spinola sul front. - Fregi xilogr. - Segn. A-F4 G4 4A4 - Impronta - m.o- o;ui *-a, Coca (7) 1680 (R) [Variante del titolo] Synodi dioecesanae prima, et secunda, habitae ab illustriss. & reuerendiss. D. Stephano Spinula episcopo sauonen, - Localizzazioni: Biblioteca Reale - Torino
Spinola, Stefano, Scholastica theologia auctore illustrissimo, et reuerendissimo d. Stephano Spinula ... Prolegomena et tractatus de Deo uno. De visione. De scientia. De voluntate. De praedestinatione. De Trinitate. De angelis ... Cum quadruplici indice , Papiae : ex Typographia, & sumptibus Caroli Francisci Magrii ..., 1681 Descrizione fisica: 28!, 591, 13! p. ; fol. - Stemma calcogr. episcopale sul front. - Marca (Marte) a c. 4G6v - Segn.: pi greco 4 a4 b6 A-4F4 4G6 - Pubblicata solo la prima parte - Var. B: presenta sul front la marca (Marte) - Impronta - u-UM d.a- n-um qnRe (3) 1681 (R) - Un' aquila bicipite. In una cornice ovale. Motto: Me mea virtus alit - [Variante del titolo] Spinulae Theologia scholastica. Pars prima - Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Cagliari - Biblioteca Charitas - Paola - CS - Biblioteca del Seminario maggiore - Padova
Spinola, Stefano, Nouissima philosophia summulas, logicam, et libros Physicorum, De coelo, De generatione, et corruptione, De metheoris, De anima, & Metaphysicorum complectens. Auctore D. Stephano Spinula congregationis Somaschae ... , - Genuae : apud Petrum Ioannem Calenzanum, 1651 (Genuae : apud Petrum Ioannem Celenzanum) - 12, 580, 8 p. ; 2o -Marca (Mulino: Dulcis aura veni) in fine - Segn.: 6A-4B44C64D4 - Front. stampato in rosso e nero - Stemma calcogr. (del dedicatario Lazzaro Grimaldi Ceba?) sul front. - Impronta - m.ed 3.n- u-u- hacu (3) 1651 (R) - Localizzazioni: Biblioteca del Seminario maggiore - Padova - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Spinola, Stefano, Nouissima philosophia, summulas, logicam et libros physicorum, de coelo, de generatione, et corruptione, de metheoris, de anima & metaphysicorum complectens. Auctore ... Stephano Spinula ... Cum quadruplici indice; alio titulorum; alio opinionum, ... tertio rerum notabilium, & quarto sectionum additarum ...Secunda editio. Cum additione vindicationum a pluribus auctorum impugnationibus facta a P.D. Carolo Bossio ... , - Papiae : ex typographia, & sumptibus Caroli Francisci Magrij, ciuit. impressoris, 1678 (Papiae : apud Carolum Franciscum Magrium impress. ciuit., 1678) - [12], 580, [8], 71, [1] p. : ill. ; fol. - Note Generali: A c. "A1: In logicam ad sectionem secundam disputationis quartae. De ente rationis - Testo su 2 col - Marche sul front. (Aquila bicipite: Me mea virtus alit) e a c. 3D4v ed in fine (Aquila bicipite: Me mea virtus alit) - Altro colophon a c. 3D4v - Segn.: 6 A-4B4 4C6 4D4, "A-S" - Fregi e iniziali xilogr. - A c. 4C6v marca usata come finalino tipografico - Front. stampato in rosso e nero - Impronta - tee- 3.b- i-*- prqu (3) 1678 (R) - [Variante del titolo] Novissima philosophia summulas, logicam, et libros physicorum, de coelo, de generatione, et corruptione, ... - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma



Ja'far ibn Muhammad Abû Ma'shar al-Balhî, noto nel medioevo cristiano occidentale quale Albumasar [qui scritto impropriamente Albumater] e ai bizantini come Apomasar e Apomasarês, nacque il 786 o 787 a Balkh, nella Coresmia orientale (ora Afghanistan settentrionale) e morì centenario nel 886.
Scrisse di lui Ibn al-Qiftî che era il sommo maestro sull'influsso delle stelle in tutti i paesi dell'Islam.
Nella sua Grande introduzione alla scienza dell'astrologia (Mudkhal al-kabîr), Albumasar sostenne le basi della sua scienza secondo la filosofia della natura aristotelica.
A questo proposito, e sulla ricezione dell'astrologia di Albumasar nel medioevo latino, cfr.: R. Lemay, Abû Ma'shar and Latin Aristotelianism in the twelfth Century, Beirut 1962.
D. Pingree, nel suo articolo su Abû Ma'shar nel Dictionary of Scientific Biography, New York, I, pp. 32-39, ipotizza che la di lui conoscenza della physica, del de caelo, del de generatione et corruptione, dei meteorologica aristotelici non derivino da una lettura delle traduzioni arabe, ma dalla mediazione culturale dei Sabei di Harrân sì che nederiverebbe che le sue postulazioni si sorreggerrebbero su basi comuni a quelle dell'ermetismo.
In Italia secondo il Servizio Bibliotecario Nazionale dell'astrologo ed astronomo arabo si custodiscono nelle pubbliche biblioteche:
Apomasaris apotelesmata, siue De significatis et euentis insomniorum, ex Indorum, Persarum, Aegyptiorumque disciplina. Depromptus ex Io. Sambuci V.C. bibliotheca liber, Leunclaio interprete, Francofurti : excudebat Andreas Wechelus, 1577 - 16, 405, 11 p. ; 8o - Tit. orig.: Oneirokritikon - Opera di incerto autore, attribuita anche ad Ja'far ibn Muhammad Abû Ma'shar al-Balhî - Marca sul front - Cors.; rom - Segn.: a8a-z8A-C8 - Iniziale xil. - Titolo uniforme: De significatis et euentis insomniorum - Impronta - arbe i,go odl- stgi (3) 1577 (R)
Ja'far ibn Muhammad Abû Ma'shar al-Balhî, Albumasar de magnis coniunctionibus annorum revolutionibus: ac eorum profectionibus: octo continens tractatus , Venezia : mandato & expensis Melchiorem Sessa. Per Iacobum Pentium de Leucho, 1515 - 94 c. : ill. ; 4? (22 cm) - Segn: A-L8, M4 - Marca (colophon) - Incisione sul front. - Impronta - m.a= rara i=mi futu (C) 1515 (A)
Ja'far ibn Muhammad Abû Ma'shar al-Balhî,Introductorium in astronomiam Albumasaris abalachi octo continens libros partiales , (Venetijs : mandato & expensis Melchionis .sic. Sessa, per Iacobum Pentium Leucensem, 1506 die 5 septembris) - 64 c. : ill. ; 4° - Riferimenti: Sander 214 - Sul front. vignetta xil - Marca sul colophon - Segn.: a-h8 [h8 bianca! - Iniziali e vignette xil. - Impronta - ioin dir- assa sire (C) 1506 (A) - Marca editoriale: In un cerchio sormontato da corona: gatto con topo in bocca. Iniziali MOS
Ja'far ibn Muhammad Abû Ma'shar al-Balhî, Titolo: De magnis coniunctionibus annorum reuolutionibus ac eorum profectionibus octo continens tractatus / Albumasar, (Impressum Venetijs : mandato & expensis Melchiorem Sessa : per Iacobum Pentium de Leucho, 1515 pridie kalendas Iunij 31 V - 94 c. : ill. ; 4° - Per le ill. cfr. Sander, n.215 - Il nome dell'A. precede il tit. - Marca in fine - Got - Segn.: A-L8 M6 - Vignetta xil. sul front - Iniziali xil. ornate - Impronta - m.a- rara i-mi futu (C) 1515 (A) - Marca editoriale: Gatto col topo in bocca racchiuso in una corona. Ai lati le iniziali: M.S.
Flores astrologie / Albumasar - Venezia : Giovanni Battista Sessa <1.>! (Impressum Venetijs : per Io. Baptistam Sessa) - 20 c. : ill. ; 4o - Per la data di stampa presunta, c.1500, cfr. Sander 213 - Il nome dell'A. precede il tit. - Marca sul front. e altra sul colophon - Segn.: a-e4 - Impronta - m.as s.od t.st siil (C) 1500 (Q) - Marca editoriale: Gatto passante con la testa di faccia e un topo in bocca (esecuzioni varie) - Cerchio contenente iniziali IBS, sormontato da croce doppia
Ja'far ibn Muhammad Abû Ma'shar al-Balhî,Apomazar des significations et euenemens des songes, selon la doctrine des Indiens, Perses, & Egyptiens. Pris de la bibliotheque de Iean Sambucus. Puis tourne du Grec en Latin, par Iean Leunclaius. Et mis de nouueau en Francoys , A Paris : chez Denys du-Val, au cheual volant, rue S. Iean de Beauuais, 1581 (De limprimerie de Denys du-Val, 1581 le 6. Octobre) - 8, 312, 8 p. ; 8o - Tit. orig.: Oneirokritikon Opera di incerto autore, attribuita anche ad Ja'far ibn Muhammad Abû Ma'shar al-Balhî
al-Kindi [m. 873 ca.] , De temporum mutationibus, siue de imbribus, / Alkindus nunquam antea excussus. Nunc vero, per D. Io. Hieronymum a Scalingijs, emissus , Parisiis : apud Iacobum Keruer sub Duobus Gallis, in via Iacobea, 1540 - 4! , 25 , 1 c. ; 2° - Il nome dell'A. precede il tit. - Segue a c. 19v.: Liber Iaphar de mutatione temporis (= De imbribus) - Marca sul front. - Rom. - Segn.: A4a-c6d8 - Iniziali xil. -: Impronta - e-a, e-in s.a. rimo (3) 1540 (R) - Nomi: al-Kindi - Scalingiis, Iohannes Hieronymus : a - Ja'far ibn Muhammad Abû Ma'shar al-Balhî - [Editore] Kerver, Jacques - [Variante del titolo] De imbribus P