"Per Lucrezia detta Tata"* Son i particolari che spesso contano, Ti guardavo Lucrezia, in una serata triste, Gli occhi mi son corsi ai tuoi pantaloni, Eran le prime ombre della sera e mi parve, Crescevi davanti ai miei occhi, che poco vedono Quel che non è, che sarà o dovrà essere: E ho visto altri abiti, altri corpi, altri occhi: Per diventar donna!: chissà se il tempo avaro mi darà Ti ho guardata, mentre la tua mamma e la nonna parlavano, Gli inganni vecchi del giuoco che tormenta i pensieri: Donna! I capelli ch'han la luce della figlia di Saffo, Invidiai i versi immortali dell'eolica poetessa, Mai saprò scrivere per te come Lei per Crise, Parlavano la nonna e mamma tua di cose Giocava Samuele, ora ridendo, svelato l'arcano: E tu? tu eri lì, col tuo faccino stanco di sonno, ma, "Come va il braccio nonno?": rammentavi piccina Il cuore d'un balzo s'arrestò: perché vidi poi Lei chiedere! a me spesso nascosto, pensoso, Gli arcani d' antiche carte : a me che non chiedo Provai, per quei sentieri della mente che spesso evocano All'Asilo, quando sola ti senti...e poi, ben strana è E piansi, solo nel cuore ormai da tempo credevo saper piangere, E per la ragazza bella che si scoprirà donna, E il miracolo, la meraviglia accaddero d'un colpo: nel mio mondo, Piansi lacrime vere d'amore e di rabbia, anche per non poterti donare Eppure da te, irrequieta monella, per tal lacrime ebbi il dono più raro: * - In occasione del suo quarto compleanno
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Sospesi, come sempre, sul bilico della vita...!
Mentre ignara giocavi in grembo alla tua nonna.
Azzurri con palline bianche: grazie use alle bimbe soltanto.
Quel barlume di stoffa, farsi grande e tu con esso.
Del reale, ma presaghi del futuro cercano
Quando il Caso, figlio del Caos, farà le sue scelte!
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Nel cangiante riflesso dell'ora tarda t'ho vista correre!
Questo dono, che sa di prezioso eppure mi turba!
Mentre Samuele, pensoso, inseguiva, sulla vecchia scacchiera
Salivi scale, sedevi in aule, al sole scioglievi
L'antica di Lesbo che scrisse rime d'oro...
Su cui mi dannai da scolaro e pure da maestro!
La figlia sua bella, ma di te men bella....ne son certo!
Strane, che non capivi e forse ancora non devi sapere!
Nella scacchiera aveva scoperta la via alla vittoria!
Con un sorriso lieve, guardandomi di colpo dicesti:
Una mia vecchia caduta e le rosse ferite....
La ragazza ed ancora la donna chiedermi altro.
Nel buio della mente che cerca, invano, di svelare
Ormai più, crudelmente certo di non poter avere risposte!
I dettagli, onde d'emozioni: e piansi nel cuore per il tuo pianto
La via: altri pensieri provai ancora, or lievi ora aspri mi sfiorarono;
Per la bimba che non sarà più bimba un dì!
All'improvviso, in un istante senza tempo!
ove sogni ed illusioni e mirabilia puranco son chimere, disfatte troppe volte!
La poesia immortale che vorrei rendesse eterno il tuo riso di monella !
sentirmi uomo vero e vivo, e debole e patetico e, sopra tutto, felice d'esserti nonno !