VISIGOTI

Nome che significa i Valorosi con cui si indicò quel ceppo di Goti che si stabilì in Dacia, vivendo in pace e dedicandosi principalmente all'agricoltura, sotto Aureliano (270-275): in guerra erano guidati da un capo, comunemente detto oggi re, ma da loro detto giudice i cui poteri non erano molto ampi.. Originariamente pagani si convertirono abbastanza tardi al cristianesimo e, anche per l'apostolato del vescovo Ulfila, più che al cattolicesimo aderirono all' eresia ariana, specia dalla metà del 300. Nel 375, sotto la spinta aggressiva degli UNNI, ottennero di insediarsi da sudditi nelle terre imperiali ma poi, a causa della pressione fiscale e delle ingiustizie patite, si ribellarono saccheggiando i Balcani. Ad Adranopoli (378) sconfissero un esercito dell'imperatore Valente e presero a vagare alla ricerca di un proprio regno finché l'abile ed energico imperatore Teodosio non li installò nella Mesia come suoi "federati". Sotto l'ambizioso ALARICO i Visigoti ripresero la via della guerra e si spinsero dapprima in Grecia e poi in Italia (sarebbero poi risuciti per primi a mettere a saccheggio ROMA nel 410 distruggendo il mito della sua invulnerabilità) donde più volte comunque furono scacciati con sanguinose battaglie dal grande generale romano STILICONE: ma, ritornati anni dopo, sottomisero a sacco la stessa Roma, distruggendo il mito della sua inattaccabilità.

ATAULFO, attraversando in armi e con dolorosi saccheggi la Liguria Marittima riuscì a condurre i Visigoti in Provenza, nella Gallia meridionale ed in ultimo in Spagna per tornare poi in Gallia, specificatamente in Aquitania II dove furono riconosciuti dai Romani come "federati". Con questi, sotto Teodorico I (418-451), combatterono contro gli Unni e, pur ottenendo compensi territoriali, rimasero sottomessi ai Romanni per volontà del loro nuovo sovrano Eurico (466-484). Il regno visigotico raggiunse sotto questi la sua massima espansione, dalla Loira ai Pirenei fin al basso corso del Rodano, occupando altresì gran parte della penisola iberica. Sotto il figlio e successore Alarico II (484-607), sconfitto dal re franco Clodoveo, i Visigoti (tranne la "Narbonese". persero tuttei i possessi della Gallia conservando il dominio in Spagna e facendo di Toledo la nuova capitale. Nel 585 assorbirono infine il regno indipendente dei SUEBI nella Spagna di Nord-ovest: infine nel 654 abrogarono le leggi romane, applicando il diritto dei visigoti anche alla popolazione romana loro soggetta; tuttavia conservarono l'impianto amministrativo romano (provvisto di esperti funzionari di formazione imperiale). I sovrani ariani furono molto tolleranti sia verso ebrei che verso cattolici: cosa che non avvenne da quando il cattolicesimo fu assunto quale religione di Stato da Recaredo (Concilio di Toledo del 589)> Ne derivò la persecuzione di ebrei ed ariani ma questo clima di guerre religiose e di fanatica caccia alle eresie finì col distruggere la compattezza del regno che, travagliato da ribellioni e guerra civile, divenne facile conquista per gli Arabi nel 711.