Poi, scemando queste cure e sviluppandosi pur lentamente una più moderna ed efficace medicina (vedi da manoscritto di fine '700 - primi '800), la Mummia venne dimenticata quale "oggetto medicinale" (vedi)
e prese a rientrare in quel campo a lei più pertinente che è quelli dell'antiquariato, del collezionismo e dell'archeologia = a fronte di tanti nomi noti sull'investigazione in merito alle Mummie e all'Antico Egitto si ricorda qui colui che oggi è abbastanza dimenticato ma che a suo tempo ebbe fama quale il "Winckelmann francese" vale a dire Luigi Augusto di Thivac, visconte di Marcellus Plenipotenziario di Francia ma antiquario di valore, che tra altre cose esplorò e descrisse magari poeticamente la supposta Piana di Troia, che riuscì a portare in Europa quella meraviglia scultorea che era la Venere di Milo (leggi qui le vicissitudini che lo portarono a tale recupero archeologico) e che per quanto riguarda il tema qui affrontato celebrando Rodi la bella isola greca delle rose, dei canti d'amore e del ricordo dei cavalieri cristiani che la custodirono e difesero di cui molte tracce ed insegne eran state rispettate dai Turchi sì che nella Via dei Sepolcri dei Cavalieri il Visconte di Marcellus potè, commosso, scoprire lui stesso, cavaliere di Malta, l' ancora ben visibile insegna della sua casata per parte materna, lì affissa ai tempi in cui i Cavalieri di Rodi custodivano l'isola (p.323).Ritornando ad Aprosio è tuttavia da integrare ancora di più il discorso in quanto il suo interesse per l'Oriente era esteso più di quanto si creda e certamente oltre le funzioni che ricopriva di Vicario (invero assai interrogativo ed incerto di rimpetto a tanti dubbi che contrastavano con le certezze altrui) della Santa Inquisizione = spinto dalla sua indocile curiosità egli provava estremo interesse anche per i segreti della Sublime Porta (cioè dell'Impero Turco) = in merito al cui immenso dominio cercava di sapere quanto più gli fosse possibile e che mediamente in Europa era svenduto come leggenda non esclusi temi di carattere esoterico che da Tepez Vlad Dracul ad Erzbeth Bathory portavano all'Europa ed alle curiosità di Maria Cristina di Svezia
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Anche se oggettivamente tra le prime cose che lasciavano perplesso Aprosio era quella se il bagno nelle terme, promiscue e non, (dopo il crollo di Roma mantenute dall'Impero d'Oriente, ripristinate dal mondo arabo e rese vitali e splendenti dall'Impero turco fosse così peccaminoso come suggerirono gli anacoreti cristiani delle origini che ne condizionarono l'abolizione assoluta in Occidente = interrogativo che stava nelle sue corde di "giramondo" e che nella Grillaia avrebbero potuto portarlo sulla soglia dell'apostasia
in funzione del Grillo XI non tanto per le esternazioni su una "strana gravidanza" contratta nelle terme da una fanciulla (Marziale) quanto ancor più per il fatto che mentre lascia intendere che per se stessi ma magari anche contro le malattie dell'epoca la pulizia corporale avrebbe potuto essere un gran rimedio di cui i medici d'Oriente avevano intuita la valenza egli "attaccò" un nome sacro se non intoccabile della Chiesa vale a dire San Tommaso d'Aquino che non riconobbe dietro le scusanti di famiglia l'orrore troppo frequente, e che Aprosio come Vicario dell'Inquisizione aveva visto pur senza molto poter fare contro padri-padroni o comunque maschi-padroni, il dramma dell' incesto se non delle molestie sessuali e financo dello stupro in famiglia a scapito di fanciulle e donne
Si potrebbe parlare a lungo di queste e di altre cose ma troppo sarebbe lo spazio: esse sono comunque variamente trattate nelle varie opere digitalizzate e multimedializzate di Aprosio nel sito di Cultura-Barocca.
Ma si può fare anche altro ed estendere le riflessioni: magari scorrendo anche quanto ha a che fare con l'Aprosio, un testo fascinoso quanto poco noto come le Observationes Novae de Unicornu dell'amico e corrispondente danese T. Bartholin o sul disegno di poter ricostruire il mitico viaggio verso la Persia e l'India di Alessandro il Macedone o Alessandro Bicorne: cosa che fu possibile molto dopo grazie alle imprese del Burnes = tuttavia due argomenti stavano particolarmente a cuore all'Aprosio più indocile e avido di sapere, quello che per esempio scrisse non escludendo né Oriente nè Occidente la Storia dell'Adulterio come
pure la Storia della Castrazione od Evirazione alla sua epoca praticata tanto in Oriente quanto in Occidente e che lo indusse ad interessarsene in più capitoli della sua Grillaia sin da chi fu ritenuta averne inventata la pratica vale a dire Semiramide cosa che lo portò quasi inevitabilmente a fare una scherzosa disanima degli Imperatori di Roma entro questo capitolo sempre tratto dalla qui digitalizzata dello Grillaia ma in cui sotto il giuoco scherzoso in apparenza si mascherano giudizi anche forti come laddove si legge (p. 387) "...vi abborrirò più che un Diadomeniano: e quanto mi sete stata Eliogabalo, altrettanto vi sarò Severo) che non è frase casuale ma riproduce gli interrogativi che Aprosio si fece in merito all'
Imperatore Eliogabalo (ma non tanto per l'istituzione che guidato dalle donne della sua Casata fece del Senato delle Donne: in effetti cosa migliore di quanto la propaganda cristiana abbia ventilato) ma soprattutto in quella sua incompresa nell'Occidente Romano "Politica Religiosa" che, reputandosi egli un Sacerdote prima che un Imperatore, lo indusse sia sposare una Vestale per generare figli simili agli Dei ed ancora pensando in seguito di progettare di "autocastrarsi" (nel senso di "castrazione sacra" per meglio servire il suo Dio): non avendone però in seguito il coraggio come ha lasciato scritto Cassio Dione Cocceiano.
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