SULLA COMPLESSA STORIA DI GENOVA SIN DALL'ANTICHITA' GIUNGE SEMPRE UTILE QUESTO OTTOCENTESCO MONUMENTALE LAVORO DEL BERTOLOTTI SULLA "LIGURIA MARITTIMA" (ARRICCHITO DA MODERNE INTEGRAZIONI) E NELLO SPECIFICO QUESTE SUE OSSERVAZIONI SU GENOVA E TUTTO IL SUO VASTISSIMO CIRCONDARIO
Le piu' antiche tracce finora ritrovate nella zona della citta' riguardano un piccolo insediamento di epoca neolitica (nella zona di Brignole) nel V e IV millennio a.C., e sistemazioni dell'eta' del bronzo antico (un muro a secco di terrazzamento presso la foce del Bisagno)
La città di Genova si origino' dal piu' antico insediamento dell'oppidum detto "di Castello" (Sarzano), sul colle che domina l'antico porto (oggi piazza Cavour), fondato agli inizi del V secolo a.C.
La collocazione del primo nucleo della citta' sulla collina di Castello era stata ipotizzata agli inizi del XVII secolo.
Tra il 1898 e il 1910 venne scavata gran parte della necropoli preromana ritrovata sull'adiacente Colle di Sant'Andrea.
La tesi probabile, secondo gli studiosi,e' che la citta' sia stata fondata dai Liguri, precisamente dalla popolazione dei Genuati.
Le indagini sulla collina di Castello, condotte a partire dal 1967 nel sito ancora ricoperto dalle macerie a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, hanno restituito resti dell'antico oppidum, interpretato come una fondazione etrusca, a difesa della sottostante insenatura portuale lungo la rotta commerciale verso la Via dell'ambra, in un punto dove si aprivano vie di collegamento verso la pianura padana. La presenza etrusca nell'area della citta' e'confermata dal recente ritrovamento all'Acquasola, nel corso dei lavori per la metropolitana, di un tumulo funerario datato al VII-VI secolo a.C.
Nel corso del IV secolo a.C. si sviluppo' un maggiore interesse allo sfruttamento delle risorse locali, con la creazione di officine per la produzione di materiali ceramici.
Alla fine del III secolo a.C., durante la seconda guerra punica, l'oppidum genovese, a differenza di altri centri liguri che si schierarono con i Cartaginesi, fu alleata di Roma e fu distrutta nel 205 a.C. dal generale punico Magone, fratello di Annibale.
La citta' venne quindi ricostruita dal pretore Spurio Lucrezio e nel 197 a.C. Quinto Minucio Rufo ne libero' il retroterra dall'occupazione delle ultime tribu' liguri locali, site lungo l'asse che porta verso le colonie romane di Piacenza e Cremona.
Strabone cita il centro ricostruito come emporio dei Liguri.
Lo storico greco Artemidoro di Efeso nel II secolo a.C. e Pomponio Mela nel I secolo riferiscono che la citta' era nota anche con il toponimo di Stalia.
Secondo una ipotesi della fine dell'Ottocento e degli inizi del Novecento tale toponimo era stato considerato corrispondere all'attuale localita' di Staglieno, dove fu ipotizzata la presenza di un porto, collocato sul torrente Bisagno a circa 5 km dalla costa, al tempo ritenuto il sito della Genova preromana, ipotesi ad oggi smentita da ritrovamenti recenti nelle zone vicine alla costa.
L'origine del nome Genova viene fatto risalire ad una radice indoeuropea *geneu- ("ginocchio") oppure *genu-("mascella, bocca"); genu- sarebbe un'allusione alla foce ("bocca") di uno degli antichi corsi d'acqua del sito o alla forma dell'insediamento sul mare; a corroborare questa evidenza e' il fatto che la maggioranza dei linguisti considerino Genua e Genaua (Ginevra) varianti dello stesso nome .
Interessante anche il significato di "Ianua" = porta.
Il nome potrebbe anche derivare dal dio Giano bifronte, con una faccia che guarda verso i monti (interno) e l'altra verso il mare (esterno); e' infatti rappresentato in diverse decorazioni della citta', tra cui il tempietto-fontana in Piazza Sarzano.
Secondo una recente teoria, l'origine del nome potrebbe essere riportata ad una parola etrusca, ritrovata su un coccio di vaso, contenente la scritta Kainua, che in lingua etrusca significherebbe "citta' nuova".
Epoca romana
Sconfitta Cartagine, Roma puntava ad espandersi verso nord, e si servì di Genova come base di appoggio per incursioni, tra il 191 e il 154 a.C., contro le tribu' liguri dell'entroterra, da decenni alleate con Cartagine.
Fu in questo periodo che si percepi' una primitiva vocazione dello scalo genovese come porto di scambio, grazie ai traffici che si svilupparono con le piu' importanti citta' romane dell'entroterra: Tortona (Derthona) e Piacenza (Placentia).
La romanizzazione si evidenzio' con l'espandersi della citta' dal primitivo castrum della zona di Santa Maria di Castello e del promontorio del Molo, verso la zona dell'attuale San Lorenzo e del Mandraccio.
In eta' augustea Genova, con la Liguria, faceva parte della Regio IX = i dati su Genova sono carenti ma non su altri complessi demici organizzati in Municipia tra i quali (come qui si vede nella carta digitalizzata con sottolineate le vici attive in cui son trattati gli specifici argomenti) Albintimilium, Albingaunum, Savo, Vada Sabatia, Pollupices Alba Docilia, Luni nell'operosa area tra Savo e Vada Sabatia formo' la sua fortuna un futuro Imperatore di Roma Publio Elvio Pertinace nato ad Alba Pompeia [nella carta le voci evidenziate sono attive e multimediali] da Elvio Successo nel 126 d. C. (come si evince da Cass. Dio, LXXIV, 3, 1 e soprattutto da S. H. A., Pert. 1,2; 9,4; 13,4) = Pertinace fece fortuna come imprenditore e commerciante di legnami su vasta scala avendo i propri magazzini nell'area ligustica, come detto, di Vada Sabatia in un punto viario vitale della IX regione augustea) donde in virtù della via Postumia erano peraltro agevoli i contatti commerciali con la grande area di Aquileia.
Fu eletto imperatore dopo la morte di Commodo. Cercando di ridare dignità al titolo imperiale, dopo le dissolutezze di Commodo e soprattutto dopo le sue innumerevoli concessioni alla guardia imperiale dei Pretoriani, Pertinace cerco' di imporre un certo ritorno agli antichi costumi di moralita', imponendo soprattutto a questi contingenti privilegiati una severa disciplina. I Pretoriani, inaugurando un'epoca di estrema anarchia nel governo di Roma in fondo da essi controllato, ordirono una congiura e uccisero l'onesto Imperatore ad appena tre mesi dalla sua ascesa al trono piu' importante del mondo conosciuto [Vedi qui una non comune pubblicazione settecentesca sulle "donne di potere": Jaques Roegers de Serviez (traduzione italiana) "Le Imperatrici Romane ovvero la Storia della Vita e de' Maneggi Segreti delle Mogli de' Dodici Cesari, di quelle degl'Imperadori di Roma, e delle Principesse del loro sangue..."