INF. DURANTE IPOTETICA MAPPA DI GENOVA CHE PUO' ERGERSI A TESTIMONIANZA DELLE VICISSITUDINI DELLA LIGURIA DAL PERIODO PREROMANO A QUELLO MEDIEVALE = (CARTA DIGITALE CON SCRITTE ATTIVE TRATTANTI IL PERIODO DAL PREROMANO ALL'EPOCA ROMANA E QUINDI IL VASTO PERIODO STORICO CHE PROCEDE DALLA ROMANIZZAZIONE ALLA CADUTA DELL'IMPERO, CON L'AVVENTO DEI BARBARI, QUINDI LA CONQUISTA DELL'IMPERO ROMANO D'ORIENTE DOPO LA GUERRA GRECO-GOTICA, CON LA SUCCESSIVA AFFERMAZIONE DEI LONGOBARDI E LA DEFINITIVA CONQUISTA DELLA LIGURIA AD OPERA DI ROTARI PUR SE IN MERITO ALL'ESTREMO PONENTE QUINDI ALL'AGRO DI VENTIMIGLIA SUSSISTONO DUBBI SU UNA CONQUISTA DI ROTARI ATTESA LA VALUTAZIONE DI UN POSSIBILE PROTETTORATO DEI FRANCHI) RIPRESA DAL VOLUME LIGURIA (P.20)

SULLA COMPLESSA STORIA DI GENOVA SIN DALL'ANTICHITA' GIUNGE SEMPRE UTILE QUESTO OTTOCENTESCO MONUMENTALE LAVORO DEL BERTOLOTTI SULLA "LIGURIA MARITTIMA" (ARRICCHITO DA MODERNE INTEGRAZIONI) E NELLO SPECIFICO QUESTE SUE OSSERVAZIONI SU GENOVA E TUTTO IL SUO VASTISSIMO CIRCONDARIO

Le piu' antiche tracce finora ritrovate nella zona della citta' riguardano un piccolo insediamento di epoca neolitica (nella zona di Brignole) nel V e IV millennio a.C., e sistemazioni dell'eta' del bronzo antico (un muro a secco di terrazzamento presso la foce del Bisagno)
La città di Genova si origino' dal piu' antico insediamento dell'oppidum detto "di Castello" (Sarzano), sul colle che domina l'antico porto (oggi piazza Cavour), fondato agli inizi del V secolo a.C.
La collocazione del primo nucleo della citta' sulla collina di Castello era stata ipotizzata agli inizi del XVII secolo.
Tra il 1898 e il 1910 venne scavata gran parte della necropoli preromana ritrovata sull'adiacente Colle di Sant'Andrea.
La tesi probabile, secondo gli studiosi,e' che la citta' sia stata fondata dai Liguri, precisamente dalla popolazione dei Genuati.
Le indagini sulla collina di Castello, condotte a partire dal 1967 nel sito ancora ricoperto dalle macerie a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, hanno restituito resti dell'antico oppidum, interpretato come una fondazione etrusca, a difesa della sottostante insenatura portuale lungo la rotta commerciale verso la Via dell'ambra, in un punto dove si aprivano vie di collegamento verso la pianura padana. La presenza etrusca nell'area della citta' e'confermata dal recente ritrovamento all'Acquasola, nel corso dei lavori per la metropolitana, di un tumulo funerario datato al VII-VI secolo a.C.
Nel corso del IV secolo a.C. si sviluppo' un maggiore interesse allo sfruttamento delle risorse locali, con la creazione di officine per la produzione di materiali ceramici.
Alla fine del III secolo a.C., durante la seconda guerra punica, l'oppidum genovese, a differenza di altri centri liguri che si schierarono con i Cartaginesi, fu alleata di Roma e fu distrutta nel 205 a.C. dal generale punico Magone, fratello di Annibale.
La citta' venne quindi ricostruita dal pretore Spurio Lucrezio e nel 197 a.C. Quinto Minucio Rufo ne libero' il retroterra dall'occupazione delle ultime tribu' liguri locali, site lungo l'asse che porta verso le colonie romane di Piacenza e Cremona.
Strabone cita il centro ricostruito come emporio dei Liguri.
Lo storico greco Artemidoro di Efeso nel II secolo a.C. e Pomponio Mela nel I secolo riferiscono che la citta' era nota anche con il toponimo di Stalia.
Secondo una ipotesi della fine dell'Ottocento e degli inizi del Novecento tale toponimo era stato considerato corrispondere all'attuale localita' di Staglieno, dove fu ipotizzata la presenza di un porto, collocato sul torrente Bisagno a circa 5 km dalla costa, al tempo ritenuto il sito della Genova preromana, ipotesi ad oggi smentita da ritrovamenti recenti nelle zone vicine alla costa.
L'origine del nome Genova viene fatto risalire ad una radice indoeuropea *geneu- ("ginocchio") oppure *genu-("mascella, bocca"); genu- sarebbe un'allusione alla foce ("bocca") di uno degli antichi corsi d'acqua del sito o alla forma dell'insediamento sul mare; a corroborare questa evidenza e' il fatto che la maggioranza dei linguisti considerino Genua e Genaua (Ginevra) varianti dello stesso nome .
Interessante anche il significato di "Ianua" = porta.
Il nome potrebbe anche derivare dal dio Giano bifronte, con una faccia che guarda verso i monti (interno) e l'altra verso il mare (esterno); e' infatti rappresentato in diverse decorazioni della citta', tra cui il tempietto-fontana in Piazza Sarzano.
Secondo una recente teoria, l'origine del nome potrebbe essere riportata ad una parola etrusca, ritrovata su un coccio di vaso, contenente la scritta Kainua, che in lingua etrusca significherebbe "citta' nuova". Epoca romana
Sconfitta Cartagine, Roma puntava ad espandersi verso nord, e si servì di Genova come base di appoggio per incursioni, tra il 191 e il 154 a.C., contro le tribu' liguri dell'entroterra, da decenni alleate con Cartagine.
Fu in questo periodo che si percepi' una primitiva vocazione dello scalo genovese come porto di scambio, grazie ai traffici che si svilupparono con le piu' importanti citta' romane dell'entroterra: Tortona (Derthona) e Piacenza (Placentia).
La romanizzazione si evidenzio' con l'espandersi della citta' dal primitivo castrum della zona di Santa Maria di Castello e del promontorio del Molo, verso la zona dell'attuale San Lorenzo e del Mandraccio.
In eta' augustea Genova, con la Liguria, faceva parte della Regio IX = i dati su Genova sono carenti ma non su altri complessi demici organizzati in Municipia tra i quali (come qui si vede nella carta digitalizzata con sottolineate le vici attive in cui son trattati gli specifici argomenti) Albintimilium, Albingaunum, Savo, Vada Sabatia, Pollupices Alba Docilia, Luni nell'operosa area tra Savo e Vada Sabatia formo' la sua fortuna un futuro Imperatore di Roma Publio Elvio Pertinace nato ad Alba Pompeia [nella carta le voci evidenziate sono attive e multimediali] da Elvio Successo nel 126 d. C. (come si evince da Cass. Dio, LXXIV, 3, 1 e soprattutto da S. H. A., Pert. 1,2; 9,4; 13,4) = Pertinace fece fortuna come imprenditore e commerciante di legnami su vasta scala avendo i propri magazzini nell'area ligustica, come detto, di Vada Sabatia in un punto viario vitale della IX regione augustea) donde in virtù della via Postumia erano peraltro agevoli i contatti commerciali con la grande area di Aquileia. Fu eletto imperatore dopo la morte di Commodo. Cercando di ridare dignità al titolo imperiale, dopo le dissolutezze di Commodo e soprattutto dopo le sue innumerevoli concessioni alla guardia imperiale dei Pretoriani, Pertinace cerco' di imporre un certo ritorno agli antichi costumi di moralita', imponendo soprattutto a questi contingenti privilegiati una severa disciplina. I Pretoriani, inaugurando un'epoca di estrema anarchia nel governo di Roma in fondo da essi controllato, ordirono una congiura e uccisero l'onesto Imperatore ad appena tre mesi dalla sua ascesa al trono piu' importante del mondo conosciuto [Vedi qui una non comune pubblicazione settecentesca sulle "donne di potere": Jaques Roegers de Serviez (traduzione italiana) "Le Imperatrici Romane ovvero la Storia della Vita e de' Maneggi Segreti delle Mogli de' Dodici Cesari, di quelle degl'Imperadori di Roma, e delle Principesse del loro sangue..." (3 volumi - con indici moderni = tra le altre si parla, alla maniera dei dati storici e morali del tempo, della moglie di Pertinace alla quale era nome di Tiziana]. La sua fama fu quindi effimera ma alcune citta' provinciali, specie dell'Italia di nord ovest, quasi per trarre lustro dall'aver dato i natali ad un sovrano pur sempre degno presero a contenderselo: cosi' fece Albenga, cosi' ed a ragione Alba Pompeja e parimenti fece, in un'epoca naturalmente assai posteriore, il borgo nell'agro ventimigliese di San Biagio della Cima paese noto pure come Villa Martis. In questo caso ad alimentare la confusione fu l'erudizione genovese del XVI secolo ed in particolare il letterato geografo Agostino Giustiniani che nella sua Descrittione della Lyguria dapprima scrisse ...e molti dotti tengono che Pertinace Imperatore sia nato in questa Diocesi di Ventimiglia... e che, alterando forse senza malizia il contenuto della Historia Augusta, annotò: "...nato in l'Appennino e non della madre come leggono molti scorrettamente [il Giustiniani legge in luogo di Villa Martis la forma Villa Matris come detto denominazione alternativa di S. Biagio] la qual dicono che era in queste circostantie ma haverà cambiato o in tutto perduto il nome..." [Senza rifarsi ad opere recenti che avvalorano la sua nascita ad Alba Pompeia od a ponderosi lavori ottocenteschi (come quello di D. Bertolotti intitolato Viaggio nella Liguria Marittima e qui digitalizzato basta scorrere un libro piu' agile come la Passeggiata per la Liguria Occidentale fatto nell'anno 1827 il cui autore Giacomo Navone nella Lettera Quattordicesima gia' riproduceva i seri dubbi degli abitanti del paese sull'esser esso da identificarsi col sito di nascita dell'antico Imperatore].
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente
Dopo la caduta dell'Impero romano in seguito al succedersi di invazioni barbariche, Genova segue le sorti dell'Italia invasa dai Visigoti di Alarico venendo poi governata dagli Eruli di Odoacre (476-493) cui succedettero gli Ostrogoti di Teodorico.
In seguito l'Italia pervenne in mano romano-bizantina come conseguenza della guerra greco-gotica scatenata dall'imperatore Giustiniano nel suo processo di riunificazione dell'Impero romano d'Oriente con l'Impero romano d'Occidente.
Sostanzialmente l'organizzazione della Prefettura rimase intatta in questi anni, quindi Genova, con la Liguria, rientrava nella provincia delle Alpi Cozie.
Nel 568 i Longobardi guidati da Alboino invasero l'Italia, ma non la Liguria.
Nel 580 i Bizantini riorganizzarono l'Italia costituendo le eparchie: in particolare la Liguria con Genova passo' sotto l'Urbicaria.
Dopo soli quattro anni Maurizio I di Bisanzio istitui' la Provincia Maritima Italorum nel contesto dell'Esarcato di Ravenna = ma Genova con tutto il territorio ligure non frui' di questa opzione atteso che la Liguria Maritima pervenne sotto un duro dominio a causa in particolare del dislocamento bizantino di truppe in gran parte composte dai feroci "Numeri" propensi a far saccheggi tra le stesse popolazioni che avrebbero dovuto difendere lasciandosi, tra l'altro, andare alla pratica degli stupri di guerra
Non è certo se Genova fosse capoluogo di queste amministrazioni o di ulteriori suddivisioni.
È noto pero' che con la caduta di Milano sotto il dominio Longobardo (569), Genova accolse i vicarii del Prefetto Pretorio e lo stesso Arcivescovo milanese con curia al seguito.
Puo' esserci comunque stata una precedente riorganizzazione territoriale in direzione genovese, forse da porre temporalmente nel contesto della guerra gotica, da far risalire alla distruzione di Milano da parte di Teia e Uraia, tanto che gli stessi Longobardi alla citta' imperiale preferirono Monza e Pavia.
I Longobardi si espansero ulteriormente ed intorno al 599 conquistarono il Basso Piemonte, tagliando la Liguria dal resto dell'Italia bizantina.
Negli ultimi mesi del 643, Rotari conquisto' tutta la Liguria, che quindi rientro' nel Ducato di Asti, suddivisione amministrativa della Neustria longobarda.
Vedi = Gaetano Poggi, Genova Preromana, Romana e Medioevale, G.Ricci editore, Genova, 1914.