EPISTOLARIO GALILEO - RENIERI 1
Avenzoar <1092-1161>:
medico, letterato e giurista, nato a Siviglia nel 1092 e ivi morto nel 1161. Il nome sulle edizioni a stampa mediamente è
"Abynzoar, Abynzohar".
Saadi,cui verisimilmente Aprosio si riferisce chiamandolo Musladino Sadi , fu uno dei grandi della poesia persiana.
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri.
da Pisa, 8 febbraio 1637.
[Conservazione\Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.o 115. - Autografa]
" Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Hieri giunsi in Pisa, doppo esser stato sei giorni a Siena, e penso dimane
di far riverenza al Sig.r Cioli. La prego tra tanto a scusarmi se non sono
ritornato per Fiorenza, perchè vorrei pure esser a Genova gli ultimi giorni di
carnovale. Starò attendendo colà che V. S. m`avvisi di ciò che segue del
negotiato di Parigi [trattative condotte per mezzo del Diodati circa la proposta della longitudine] , e che vada pensando in che la posso servire al paese per dove
penso di partire fra otto o dieci giorni.
Ho fatto lunga commemorazione di V. S. col`Ill.mo Arcivescovo [Ascanio Piccolomini] ; e
mentre la prego a conservarmi tutto suo, le bacio affettuosamente le mani.
Di Pisa, adì otto Febraro 1637.
Scrivendo a Genova, ponga nella coperta: a S. Stefano.
Di V. S. molto Ill.re Dev.mo Ser. e Vero Amico
D. Vincenzo Renieri".
Fuori: "Al molto Ill.re Sig.re e P.ron Col.mo
Il Sig.r Galileo Galilei.
Firenze".
2
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Firenze.
da Genova, 27 febbraio 1637.
[Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 125. - Autografa]
"Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Son giunto finalmente a Genova, stimolato a ritornar più presto dalla
mancanza del predicatore che quest` anno era destinato alla nostra chiesa. Fui
a Pisa e presentai il libro il manoscritto delle Tabulae Mediceae secundorum mobilium universales. Cfr. ANTONIO FAVARO, "Amici e corrispondenti di Galileo Galilei, XII. Vincenzio Renieri", (Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Tomo LXIV, Parte II, pag. 118, 164). Venezia, officine grafiche di C. Ferrari, 1905] al Ser.mo Padrone, il quale mostrò d` aggradir
sommamente la testimonianza di V. S. circa delle mie qualità; e per darne
segno mi disse che havrebbe trattato ch` io fossi impiegato costì nello Studio
di Pisa. Il mio desiderio è d`una catedra di filosofia, per legger la materia de
caelo filosofica e matematicamente senza quella maladetta servitù d`Aristotele.
So che a` favori de` prencipi è neccessaria la sollecitudine de` ministri; onde
quando V. S. si compiacesse di scriver due righe al Ser.mo Padrone, col
ringratiarlo della buona intentione che egli m`ha dato, credo che sarebbe un
rinfrescarli la memoria, acciò che il negotio sortisse. Io poi son tutto tutto suo, e
qui nella patria non mi par che cosa alcuna mi sodisfaccia, mentre son privo
della sua amabilissima conversatione: se piace a Dio che riesca il negotiato, per
la vicinanza di Pisa mi sarà più facile il rivederla.
Col Sig.r Peri hebbi lunga commemoratione di V. S. Ill.ma, e veramente m`è
riuscito quale ella me lo descrisse; ma non è meraviglia, perchè tali sono gli
amici del Sig.r Galileo.
Attendo nuove del trattato delle longitudini , e per fine affettuosamente con
l`animo l`abbraccio e riverisce.
Di Genova, adì 27 di Febraro 1637.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
Sig.r Galileo. Dev.mo e Sincero Ser.e
D. Vincenzo Renieri".
Fuori: "Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Il Sig.r Galileo Galilei.
Firenze".
3Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri
di Genova, 20 marzo 1637.
[Conservazione\Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.o 114. - Autografa]
"Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Col.mo
La sua de` 9 del corrente m`è stata di molta consolatione, perchè, sebene
ella m`avvisa che ancor sèguita l`infermità del suo occhio, per ogni modo,
vedendo che ella non per questo manca di honorarmi delle sue lettere, resto sempre
più certo della continuatione del suo affetto, più che mai vivo. Io non intendo
però che questo mio contento debba esser di pregiuditio in cosa alcuna alla sanità
sua, bastandomi che quando sarà guarita, come in breve spero, me ne dia parte.
Sto componendo un epitalamio per le nozze del Ser.mo [FERDINANDO II, Granduca di Toscana, con VITTORIA DELLA ROVERE] , del quale, quando
l`havrò finito, ne farò parte a V. S.: alla quale, nel ritorno del Ser.mo a Firenze,
non raccomando il negotio della lettura2 , sicuro che ella farà per sè stessa
senz`altro stimolo.
Mi conservi sempre suo, e si ricordi che fra` più affettuosi suoi servitori non
cedo ad alcuno in amarla e riverirla. Con che per fine le bacio affettuosamente
le mani.
Di Genova, li 20 Marzo 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Dev.mo e Cordial.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri".
4
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri.
di Genova, 27 marzo 1637.
[Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 16. - Autografa]
"Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
Quando ch`io partii di Pisa, rimasi in apuntamento col Sig.r Francesco
Rinuccini, che va a Venetia residente del Ser.mo G. D., che egli cercasse colà di
qualche stampatore, il qual volesse prendersi l`assunto di far stampar le mie
tavole . Ma perchè in Roma vi è un tal Guglielmo Faciotti, che stampò
l`Effemeridi del`Argolo , il quale per avventura mi potrebbe servire, voglio pregar
V. S. a farmi gratia di scriver due righe al P. D. Benedetto Castelli, col
mandarli il titolo del`opra, acciò che egli si prendesse cura di moverne parola con
detto stampatore, perchè essendo trattato il negotio per mano di persona di
credito potrà facilissimamente riuscire.
Fatto Pasqua, stimo che l`Epitalamio sarà finito, e subito ne farò parte
a V. S. Tra tanto voglio dar parte a V. S. d`una osservatione fatta da me nelle
vibrationi de` corpi penduli, che forsi, se da lei non è stata avvertita, non le
dispiacerà; et è, che lasciandosi andar dal`uno de` lati del`arco da loro
descritto, e restringendosi sempre più, tante vibrationi pongono la prima volta nel
ristringersi un palmo, quanto la seconda e la
terza etc.. Col`essempio mi lascierò forsi meglio
intendere. Sia sospeso il pendulo A dal punto E
fino al`altezza del`arco LF: lasciandosi poi
andar libero fino ad H, nel ritorno farà la
vibratione d`arco minore in B, la terza in C, etc..
Hora se, per essempio, la decima vibratione
havrà slontanato il pendulo dalla perpendicolar
al`orizonte EI per la quantità del`arco GL, ogni
volta che il pendulo si tornerà a lasciar cader
libero dal punto F e che havrà ristrette le sue
vibrationi al`arco GL, saranno sempre dieci
vibrationi e non più; il che potrà servire per numerar le vibrationi, senza haverle
a contar ad una ad una.
Sono, per fine, tutto suo, e di cuore me le raccommando.
Di Genova, li 27 di Marzo 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Dev.mo et Obl.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri.
Attendo buone nuove del` occhio suo".
5
Spedisce GALILEO a VINCENZO RENIERI in Genova
di Arcetri, 4 aprile 1637.
[Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T IV, car. 104. - Autografa.]
"Molto Ill.re e molto Rev.do P.re e mio Sig.r Col.mo
Due lettere di V. S. molto Rev.da, una delli 20 e l` altra delli 271
del passato, mi sono pervenute in questo punto, e di più una dell` Ill.mo
Sig. Daniele Spinola, pur delli 20 del passato2 ; e di questa dilazione
ne è stata cagione la malattia, e poi anco la morte, del mio povero
servitore, il quale, in questo mio esilio dalla città, andava a
recuperarle: però conviene scusarmi della tarda risposta, aggiugnendosi
un` altra cagione, che, oltre alla tardanza, mi necessita ad esser breve,
che è l` hora tarda, che mi toglie il benefizio delle molte hore della
notte concesse a quelli che habitano dentro la terra, dove che a me
conviene haver mandati i miei dispacci avanti il tramontar del sole.
Posso aggiugner la 3a causa, che è la radunanza di molte lettere che
chieggono risposta, cosa che non ho potuto fare da un mese in qua
per una infiammazione nell` occhio destro, che mi ha fatto temer di
perderlo, nè per ancora son del tutto libero. Convien dunque non
solamente che essa mi scusi, ma che mi faccia grazia di
rappresentare all` Ill.mo S. Spinola questo mio stato presente angustioso, il quale
non mi dà potere di rispondere prontamente alla sua cortesissima
lettera, piena di tanti affetti di benignità, oltre alla inaspettatissima
comparsa, chè mi è forza dar 4 o 6 giorni di tempo alla mia
ammirazione e confusione per poter condegnamente sodisfare pure a una
minima parte dell` obligo nel quale mi ha incatenato la gentilezza
di questo Signore; et intanto gli faccia libera offerta della mia
devotissima servitù.
Subito che V. S. molto Rev.da mi manderà il titolo dell` opera3
procurerò, per via del Rev.mo P. Ab. Castelli, che s` intenda l` animo
dello stampatore di Roma.
Aspetterò con avidità di vedere l` Epitalamio , sicuro che sia per
esser cosa insigne. Credesi che il S. G. D. sia per venire al Poggio
Imperiale qui vicino, dove harò comodità di servir V. S.: alla quale
per fine fo humilissima reverenza.
D` Arcetri, li 4 di Aprile 1637.
Di V. S. molto I. et molto Rev.da
Galileo Galilei
6
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri
di Genova, 17 aprile 1637.
[Conservazione\Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.o 116. - Autografa.]
"Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Ricevo una di V. S. de` 4 del presente , e mi dispiace sì della sua infermità,
come del disgusto che credo gli havrà arrecata la morte di quel povero giovine.
Ho ritrovato hoggi il Sig. Daniele Spinola, il quale, dubitando che la sua non
fosse ita a male, havea di già replicata la seconda, et ho fatte le scuse di V. S.;
ma egli è così ben affetionato alle compositioni di lei, che era sicuro che in un
ingegno pari a quello di V. S. non potea esser che non albergasse una cortesia
straordinaria, onde di già la teneva per iscusata: e tanto m`ha sogiunto ch`io
le replichi. E giovine di bel ingegno et amico della verità, che è quanto posso
dire per farlo meritevole dell`amor di V. S..
L`Epitalamio , per alcuni miei negotii, non è ancor finito, ma non tarderà
molto. Tra tanto, con la vicinanza del Ser.mo G. D. al Poggio , attenderò che
V. S. m`aiuti a sbrigar il negotio della lettura, con ricordar a S. Altezza Ser.ma
che si compiaccia di ordinare che la provisione possa bastare a sostentarmi;
perchè, essendo il monasterio di Pisa lontano dalla città quattro buone miglia [a S. Girolamo d`Agnano] ,
mi bisognerà star a mie spese nella città. Le mando il titolo del`opra per il
R.mo P. Castelli, e cordialmente le b. le mani.
Di Genova, 17 di Aprile 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Dev.mo et Obl.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri".
7
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri
di Genova, 8 maggio 1637.
[ Conservazione\Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.o 117. - Autografa.]
"Molto Ill.re ed Ecc.mo mio Sig.r Oss.mo
Vidi ultimamente il Sig.r Daniel Spinola, che veramente ha sentito disgusto
che V. S. con tanto suo scommodo venga del continuo impedita di non poter
consolar più spesso i suoi amici con lettere; ma m`ha imposto ch`io sogiunga
a V. S. che basta a lui la certezza del di lei affetto, senza che s`affatichi ad
altra risposta, havendo havute tutte due le lettere da lei scritte. Lo stesso le
sogiungo io, al quale con due versi soli ch`ella scriva, e anco con suo commodo,
per haver nuova di lei, basta per sodisfarmi; chè, se piace a Dio, havrò occasione
di vederla più spesso e godere della sua presenza. Non le raccordo il negotio della
lettura , perchè so l`amor che mi porta; onde faccio fine, e le bacio le mani.
Di Genova, a dì 8 di Maggio 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Dev.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri.
M`è giunto da Roma un discorso ["Terrae quies solisque motus, demonstratus primum theologicis, tum plurimis philosophicis rationibus. Disputatio IACOBI ACCARISII ecc., habita ab eodem 13 Kal. Decembris 1636, qua die aggressus est Romae in almo Sapientiae Gymnasio publice explicare libros Aristotelis De caelo", Romae, 1637] fatto dal Sig. Giacomo Acarigi contro
l`opinione Copernicana , il quale se ella non ha veduto, m`avvisi, chè lo
manderà. Ma siamo al sicut erat".
8
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri
di Genova, 27 giugno 1637.
[Conservazione\Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVI, n.o 118. - Autografa.]
"Molto Ill.re et Ecc.mo mio S.r e P.ron Col.mo
Il caldo eccessivo, che corre qui da noi, mi ha spaventato, sì che non ho
risoluto di venire a Firenze, come prima havea determinato.
Sento gran disgusto che ella non sia ancor libera dell`infermità del suo
occhio, e prego Dio che le renda la desiderata salute. Del negotiato d`Olanda
la suplico a darmene parte tanto più, quanto che, dovendo questi SS.ri nostri
mandar un ambasciator straordinario in quelle parti, se l`eletione cade in
persona del S.r Gio. Battista Centurione mio parente, come si crede, siamo in
apuntamento che io debba seguirlo in questo viaggio. Non manchi adunque di
avvisarmi il suo pensiero, e quanto più presto puole, perchè fra cinque o sei mesi
penso che dobbiamo esser di ritorno; nè ella potrà haver servitore che più
prontamente di me procuri di servirla. Con che per fine le bacio affettuosamente
le mani.
Di Genova, adì 27 di Giugno 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Dev.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri".
9
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri
di Genova, 9 luglio 1637.
[ Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 301. - Autografa.]
" Molto Ill.re et Ecc.mo mio S.r e P. Col.mo
Per ancora non è stabilito chi debba andar all`ambascieria di Olanda, essendo
il contrasto de` voti fra il Sig.r Gio. Battista [Centurione] mio et il S.r Nicolò Pallavicino;
e dubito che inter duos litigantes non tocchi a qualch`un altro la beneficiata.
In ogni caso darò avviso di quel che succede a V. S.; et occorrendo che vada
colà qualche mio amico, non mancherò di raccommandar il negotio.
Al S.r Daniele [Spinola] ho fatto le sue raccommandationi, il quale estremamente si
duole del`occhio di V. S., sì come faccio ancor io. Ma così va, Sig.r Galileo mio
caro: il sole ha fatto a concorrenza della sorella, chè s`ella punì Ateone per
haverla veduta nuda, egli ha voluto offuscar quel`occhio che l`ha scoperto fino
al vivo. Ma faccia pur a suo senno, chè per ogni modo se il sole ha serrato a
lei una pupilla, ella ha aperto infinite bocche, le quali eternamente canteranno
le meraviglie di quella. Mi conservi suo, e creda che estremamente mi dolgo di
questo infortunio, mentre per fine affettuosamente le bacio le mani.
Di Genova, adì 9 di Luglio 1637.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.ma Dev.mo e Cord.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri".
10
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri
di Genova, 17 luglio 1637.
[Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 305. - Autografa.]
"Molto Ill.re et Ecc.mo mio S.or e P.ron Oss.mo
Finalmente mercordì mattina fu eletto per ambasciatore il Sig.r Gio. Battista
Centurione1 in Olanda; ma io non son però ancor risoluto di seguitarlo, stante
l`infermità di mia madre, che non mi lascia scostare fino a tanto ch`io non sia
sicuro di sua salute. Tutta via non manchi d`inviarmi la lettera ch`ella
m`accennò di voler mandarmi, perchè in ogni evento ch`io mi risolvessi d`andare,
l`habbia pronta. Mi conservi tra tanto in gratia sua, mentre per fine
affettuosissimamente le bacio le mani.
Di Genova, adì 17 di Luglio 1637.
Di V. S. molto Il.re et Ecc.ma
D. Vincenzo Renieri".
11
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Firenze.
di Genova, 20 novembre 1637.
[ Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 348. - Autografa.]
" Molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.r e P.ron Oss.mo
Dovrà V. S. pensar ch`io sia hormai giunto agli antipodi non che in Ollanda1 ,
così è stato lungo il silentio della mia penna nel salutarla: e puro non feci mai
minor viaggio a` giorni miei, stante che da i 28 d`Agosto, quando apunto
pensavo partire, sino a i 20 d`Ottobre, son stato in letto, travagliato da una febre
continua, che, invece d`imbarcarmi per Olanda, m`ha quasi fatto prender il
viaggio del mondo novo. Hora, lodato Dio, ho ricuperato la total sanità, e però il primo
desiderio che mi habbia stimolato è stato l`haver nuova di V. S., la quale
lasciai nel`ultime lettere così mal stante dell`occhio. Di gratia, mi faccia favore di
raguagliarmi dello stato suo, e già che non m`è stato lecito d`esser in quelle
parti, d`avvisarmi come passa il negotio delle longitudini, e s`io debbo in cosa
alcuna servirla. Con che per fine affettuosamente le bacio le mani
Di Genova, adì 20 di Novembre 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Affettuosiss.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri".
Fuori: "Al molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.r e P.ron Col.mo
Il Sig.r Galileo Galilei.
Firenze".
12
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Firenze.
\Luogo\Genova, 11 dicembre 1637.
[ Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI. T. XIII, car. 69. - Autografa.]
"Molto Ill.re et Ecc.mo mio S.re e P.ron Oss.mo
Dall`ultima sua de` 7 del corrente vedo come la indispositione degli occhi
suoi va tuttavia continuando, di che ne sento quel disgusto ch`ella può
persuadersi in un vero amico, quale io proffesso di viverle: così potessi io sovvenirla
in questo travaglio, come sarò pronto a venirla a servire quando mi sia
permesso dalle ocupazioni, da cui non posso sbrigarmi fino che non sia passata tutta
quaresima. Tra tanto non manchi di avvisarmi delle osservazioni ch`ella giudica
potersi far da per me solo, poichè ella sa benissimo che patet undique caelum,
nè io tralascierò cura o diligenza alcuna, per me possibile, nel servirla.
Ho veduto ultimamente una nuova Apologia del Chiaramonte in difesa
d`alcuni errori da lei nel suo Dialogo accennatili1 , e m`è parsa così bella che m`ha
cavato di mano il seguente sonetto in lode del`autore. Leggalo V. S., e le serva
per trattenimento. E le bacio le mani.
Di Genova, li 11 di Xmbre 1637.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Affettuosiss.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri.
Un certo da Cesena, un ser cotale
Ch`ha scritto di Tichone e del Keplero.
E `n algebra trovando il cubo al zero
Ha spacciati ambidue per senza sale;
S`era creduto, il povero stivale,
Che `l Ciel fosse di vetro intero intero,
E ch`ogni cerchio suo tondo e legiero
Tolta havesse l`idea dal`orinale.
Quindi è che le comete e travi accese
Scrisse nella bell`opra Antiticona
Esser loffe terrestri in alto ascese.
Falli dunque, ser Febo, in Elicona
(Poich`ancho a trarti ogni tua macchia attese)
Di midolla di trippe una corona".
Fuori: "Al molto Ill.re et Ecc.ma mio Sig.r e P.ron Oss.mo
Il Sig.r Galileo Galilei.
Firenze".
13
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri.
di Genova, 8 gennaio 1638.
[ Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 7. - Autografa.]
" Molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.re e P.ron Col.mo
Sono tre ordinarii ch`io risposi a V. S. per conto del mio venir a Firenze,
nè da alhora in qua ho più havuta nuova alcuna del`esser suo. Vengo però di
nuovo a salutarla et a conferir con esso lei un tal pensiero che m`è venuto, il
quale se succedesse, sarebbe a lei et a me di non poco giovamento.
Già l`anno passato il Ser.mo G. D. mi diede intentione d`honorarmi con una
lettura nello Studio di Pisa , e benchè io non habbia più fatta altra istanza,
stimo per ogni modo che Sua Altezza benissimo se ne riccordi. Egli è ben vero
ch`io non ho sostenuto molto simil negotio, perchè, havendo io qui in Genova
un anno per l`altro da alcuni scolari poco meno di 300 scudi, non mi son
curato molto di cambiar con Pisa Genova. Hora, perchè il mio desiderio sarebbe
pure d`haver servitù con cotesta Ser.ma Casa, ho stimato che quando ella mi
proponesse per Matematico o Astronomo a cotesto Ser.mo o a qualcheduno de`
Prencipi, con insinuarli che potrei succeder a V. S. quando che piacerà al Cielo di
chiamarla, il che sia più tardi che si puole, sarebbe forsi facile che egli mi
honorasse di simil titolo, con solo tanto di stipendio che servisse per me et un
servitore, chè più non chiedo. Haverei con simil honore anco licenza dalla
Religione di poter stanziar quant`io volessi fuori del monasterio, e servirei a V. S.
non solo nello sbrigar le tavole de` pianeti Medicei, ma anco nelle osservationi
celesti et in tutte quelle fatiche che la gravezza del`età sua non è più atta a
sostenere; con che verrei ad haver fortuna di sollevar il peso degli anni a V. S.,
sì come già fece il Rethico al Copernico. V. S. ci faccia riflessione e mi dia
risposta, che io per fine le bacio caramente le mani, si come fa ancora il Sig.r
Daniello Spinola.
Di Genova, adì 8 di Genaro 1638.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Cordialiss.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri.
14
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri
di Genova, 29 gennaio 1638.
[Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 77. - Autografa.]
"Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
L`ultima sua de` 16 del corrente così tardi mi fu resa, che non hebbi tempo
di dar a V. S. subita risposta. Dio sa, Sig.r Galileo, il sentimento che ho della
sua disgratia; e credami che s`io potessi servirla con uno degli occhi miei, non
penserei punto a consolarla. Piaccia a S. D. Maestà di darle pacienza, già che
le dà tanti travagli.
Ho poi sommamente gustata l`invention sua della misura pupillare, ed io
fo conto di servirmene in questo modo: Produr una linea longa dieci o più
braccia, tanto che sia capace della divisione del sino totale di 100000, e poi
o accommodarli in cima una tavoletta bianca, divisa in parti proportionali a quelle
della linea, in modo che stando ad angoli retti rapresenti la tangente del`arco
che si sottende dal`altro punto della linea e dalla larghezza di detta tavola;
indi nel mezzo di detta linea dispor la seconda tavoletta nera, com`ella
m`accenna. Ma perchè lo allontanar et avicinar della pupilla al`estremità di detta
linea stimo cosa assai lubrica, ho pensato di suplir a questo difetto col mover
non l`occhio ma la tavoletta di mezzo, poichè dalla prima statione nel mezzo
della linea e dalla seconda più verso l`occhio non v`ha difficoltà nel trovar il
diametro cercato della pupilla. Solo mi occorre di sogiunger che vorrei sapere
se si potesse far l`istessa operatione del misurar i diametri delle stelle col far
un buco picolo in una carta o lamina, del cui diametro saresimo più certi che
di quello della pupilla, perchè mentre facessimo il buco più picolo della pupilla
parmi che dovrebbe seguirne l`istessa operatione. Starò aspettando sua risposta,
per far poi quello ch`ella stimerà meglio.
Circa il negotio della mia venuta, attenderò che `l tempo porga qualche
occasione, che forsi potrebbe suceder per altra via che dello Studio di Pisa1 .
Non mancherei di tirar avanti le osservazioni delle Medicee, ma per non haver
il suo Nunzio Sidereo non mi ricordo del modo di misurar le distanze loro: di
gratia V. S. me ne avvisi la forma. E le bacio affettuosamente le mani.
Di Genova, adi 29 di Genaro 1638.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Aff.mo e Cordial.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri".
14
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Arcetri
di Genova, 5 marzo 1638.
[ Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 90. - Autografa.]
"Molto Ill.re et Ecc.mo mio S.re e P.ron Col.mo
Sarò breve per esser ritornato di villa, dove son stato alcuni giorni,
riserbandomi a scriver più a lungo con altro ordinario.
Dalla prima vista della sua lettera non ho ben compreso il modo di misurar
le distanze col`occhiale, ma forsi col por in opra lo strumento l`intenderò
meglio. Tra tanto m`avvisi se la righetta va contro l`occhio libero, perchè contro
al`occhio del telescopio non mi par che si possa accommodare. Circa il misurar
la grandezza delle stelle con un foro fatto in una lamina, stimo che si potrebbe
fare servendosi del diametro di detto foro nello stesso modo che vogliamo
servirci di quello della pupilla, mentre però detto foro si faccia più piccolo di quella.
M`avvisi per gratia se ci ha difficoltà.
È giunto a Genova un ritratto della luna, inviato qua dal P. D. Benedetto
Castelli, con voce d`un telescopio nuovo inventato da un tal [Francesco] Fontana a Napoli,
che mostra molto più esquisitamente le cose che non fanno i consueti. Non so
s`ella ne habbia notitia: tutta via, per quel che dalla detta selinografia posso
comprendere, non so se sia per corrisponder al grido. Se ne ha inteso cosa alcuna,
di gratia me ne dia parte. E le bacio affettuosamente le mani, con speranza di
rivederla questo estate.
Di Genova, adì 5 Marzo 1638.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Obl.mo e Cordial.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri".
15
Spedisce VINCENZO RENIERI a GALILEO in Firenze.
di Genova, 16 aprile 1638.
[Conservazione\Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIII, car. 94. - Autografa.]
"Molto Ill.re et Ecc.mo mio S.r e P. Col.mo
Fino dalla prima sua ben considerata, ponendo in opra il telescopio,
compresi benissimo il modo d`adoprarlo e di misurar gl`intervalli de` pianeti di
Giove non ho però potuto ancora mettermi al`opra, per esser stato sempre
impiegato fino alla gola in alcune compositioni latine, impostemi per la
coronatione del nostro Doge
["De Serenissimi Ducis Augustini Pallavicini electione. Carmen Panegyricum D. VINCENTII RENERII, Genuensis, Monachi Montis Oliveti". È stampato negli "Applausi della Liguria nella Reale Incoronatione del Serenissimo Agostino Pallavicino, Duce della Repubblica di Genova", In Genova, per Giuseppe Pavoni, MDCXXXVIII] . Hora che son libero comincierò l`osservationi, e di
mano in mano le andrò notando.
Il modo col quale io stimava di misurar i diametri delle stelle è quello
stesso con cui dagli antichi si misuravano i diametri del sole; che era di far
un picciol foro in una lamina, alla quale ponendo l`occhio e poi fermandolo nel
fine d`una riga di legno divisa in parti proportionali al sino, con un altro
pezzetto di tavola, che ad angoli retti hor in su hor in giù potesse moversi su tal
riga, notando il punto nel quale la tavoletta ricopre la stella, si poteva da detta
tavoletta come tangente venir in cognitione del diametro. Starò attendendo in
ciò il suo parere.
Ho caro d`intendere che i christalli di Napoli non siano così miracolosi come
altri scriveva, perchè, al gran prezzo che di là ne veniva chiesto, mi disperavo
di poterne mai havere.
La ringratio dell`avviso ch`ella mi dà della mirabii trepidazione della luna,
alla quale attenderò con ogni diligenza.
Speravo di poter esser da V. S. al fine di Maggio, ma non so se potrà esser
prima di Settembre: in ogni caso farò sforzo di sbrigarmi più presto che sia
possibile. Mi conservi tra tanto nella sua solita gratia, o di cuore le bacio
le mani.
Di Genova, adì 16 di Aprile 1638.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Dev.mo Ser.re
D. Vincenzo Renieri".
Fuori: "Al molto Ill.re et Ecc.mo mio Sig.r e P.ron Col.mo
Il S.r Galileo Galilei.
Firenze".
Vedi nelle biblioteche italiane stando all'SBN:
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Averroes, "Colliget Auerrois totam medicinam ingentibus voluminibus ab aliis traditam, mira quadam breuitate & ordine sic adamussim complectens: ... Theizir Abynzoar. Morbos omnes, tam uniuersales quam particulares, & eorundem remedia continens. ... Cuncta sunt diligentius, quam antea, & recognita, & exornata nunc impressa. Accessserunt postremo M.Anto.Zimarre dubia & solutiones in supradictum Auerrois Colliget, nouum corollarium", Venetiis : apud Hyeronimum scotum, 1549, 109, 1 c. : 2o - Marca (Z67) sul front Cors. ; rom rom Segn.: A-N 48O - Iniziali xil. - Impronta - s-cu ised e.sq poqu (3) 1549 (A) - Localizzazioni: Biblioteca Ambrosiana - Milano - Biblioteca civica Giovanni Canna - Casale Monferrato - AL - Biblioteca provinciale Angelo Camillo De Meis - Chieti - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca comunale Valentiniana - Camerino - MC - Biblioteca delle facoltà di Giurisprudenza e Lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano - Milano - Biblioteca comunale - Carpi - MO - Biblioteca del Polo di medicina legale, anatomia patologica e storia della medicina dell'Università degli studi di Padova - Biblioteca universitaria - Pavia - PV - Biblioteca municipale Antonio Panizzi - Reggio Emilia - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca medica dell'Ospedale civile. Ussl 22 - Sondrio - Biblioteca dell'Istituto di filosofia San Tommaso d'Aquino - Chieri - TO
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Averroes," Colliget Auer. ... Abhomeron Abinzoar librum Theysir ... et Auerrois librum Colliget", Pubblicazione: Venetijs : sumptibus heredum Octauiani Scoti ac sociorum, 1530 - Descrizione fisica: 108 c. ; fol. - Impronta - u-ve n-o- a.i- vitu (3) 1530 - Localizzazioni: Biblioteca Angelica - Roma - Biblioteca universitaria - Pavia - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - - Biblioteca comunale - Foligno - PG
Averroes," Colliget Auerrois totam medicinam ingentibus voluminibus ab alijs traditam mira quadam breuitate et ordine sic ad amusim complectens ... Theizir Abynzoar ... Accesseruntpostremo M. Anto. Zimarre dubia et solutiones in supradictumAuerrois colliget, nouum corollarium", Venetiis : apud Octauianum Scotum D. Amadei F., 1542 - 108, [2] c. ; fol. - Marche tip. sul front ed in fine Segn.: A-D8 E-F6 G-N8 O6 P4 - mpronta - u-ve s.n. e.n- Eteg (3) 1542 (A)- Localizzazioni: Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - Biblioteca Casanatense - Roma - Biblioteca nazionale Braidense - Milano
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Averroes," Auerrois Cordubensis Colliget libri 7. Cum quibus etiam nunc primum in quinto libro impressimus translationem trium illorum tam difficilium eiusdem libri capitum 57, 58, 59 olim a Iacob Mantino medico celeberrimo factam. Addidimus itidem post antiquam translationem tres illas sectiones Collectaneorum tribus Colliget libris, Secundo scilicet, Sexto & Septimo respondentes, a Iohanne Bruyerino Campegio elegantissime Latinitate donatas. Eiusdem Auerrois Commentaria in Auicennae Cantica, una cum eiusdem Auicennae textu, in partes, Tractatus, ac Capita distincto, atque castigationibus Andreae Bellunensis exornato. Eiusdem Auerrois Tractatus de theriaca, nunquam impressus. Marci Antonij Zimarae Solutiones contradictionum in dictis Auerrois super Colliget. Abimeron Abynzoahar. Omnia nunc summo studio diligentiaque emendata", Venetiis : apud Iuntas, 1553 (Venetijs : apud haeredes Lucaeantonij Iuntae, 1553) - Descrizione fisica: 187, 1 c. ; fol Note Generali: Nel tit. i numeri arabi sono espressi in caratteri romani - A c. 138 altro colophon: Venetijs : apud haeredes Lucaeantonij Iuntae, 1553 - Segn.: A-Q8R80S4T-Z8AA6 - La c. AA6 è bianca - Impronta - 0.a- o-s, Etur tebr (3) 1553 (R) - Marca editoriale: Due putti sorreggono un giglio fiorentino con iniziali LA. - Giglio araldico, bocciolato e bottonato, stemma di Firenze - Localizzazioni: - Biblioteca Zelantea - Acireale - CT - Biblioteca Riccardiana - Firenze - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - Biblioteca universitaria di Padova - Biblioteca del Polo di medicina legale, anatomia patologica e storia della medicina dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - Biblioteca Angelica - Roma - Biblioteca comunale - Treviso
Antonio Ongaro poeta, di famiglia padovana, nacque a Venezia attorno al 1560 e morì a Valentano nel 1593 . Dopo gli studi di giurisprudenza all'Università di Padova, si trasferì a Roma. Oltre alla professione di giurista si dilettò con scritti di poesia. Pochi anni dopo si trasferì a Nettuno e compose l' "Alceo". Nel 1582 arrivò a Valentano al servizio di Mario Farnese signore di Latera e Farnese.
Una donna di Valentano divenne sua moglie e gli diede tre figli. Fu sepolto nella chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista. La scritta della sua pietra tombale, ritrovata in un documento reca inciso: "giovane d'anni ma vecchio per fama". L'opera più famosa di Ongaro è il ricordato "Alceo" (Venezia 1582). Le sue "Rime" furono pubblicate postume a Farnese nel 1600 anche se talora alcune di esse vennero recuperate ed inserite entro miscellanee di una certa importanza, per quanto oggi misconosciute, come il "Gareggiamento poetico" edito nel 1611 presso il Barezzi a Venezia da Carlo Fiamma autore del XVI/XVII secolo noto come "Confuso Accademico Ordito", autore tra l'altro della favola pastorale "Gelosa Ninfa" (Meglietti, Venezia, 1604) e della "traggi-satiri-comica" "Diana vinta" (Deuchino, Venezia, 1624). Nel Gareggiamento si possono leggere alcuni madrigali amorosi dell'Ongaro come questo tratto dalla parte intitolata "I Vari" ed ancora questo altro estrapolato dalla sezione intitolata "Le Dipendenze".
Sue opere rinvenute nelle biblioteche italiane stando all'SBN sono:
Ongaro, Antonio ," Alceo fauola pescatoria di Antonio Ongaro. Recitata in Nettuno Castello de' signori Colonnesi. et non piu posta in luce. A gl'illustri fratelli, il S. Girolamo & il S.", In Venetia: Zoppini, Fabio & Zoppini, Agostino, 1587
Ongaro, Antonio ," Delle rime del signor Antonio Ongaro detto l'Affidato nell'Academia de gli illuminati. Parte terza. Non piu stampata con alcune compositioni latine del medesimo autore", In Vicenza: Greco, Giorgio, 1605
Ongaro, Antonio ," L' Alceo favola pescatoria d'Antonio Ongaro Padovano", In Nizza: Societa tipografica
Ongaro, Antonio ," Alceo fauola pescatoria del s. Antonio Ongaro. Alli molto illust fratelli, il sig. Conte Ferrante, & il Sig. Conte Luigi Montecucoli", In Venetia: Bonfadino, Giovanni Battista, 1592
Ongaro, Antonio ," 5: Rime d'Antonio Ongaro detto. L'Affidato Accademico Illuminato. All'illustriss.ma signora D. Isabella marchesa Pallauicina", In Venetia: Ciotti, Giovanni Battista, 1604
Ongaro, Antonio ," Alceo fauola pescatoria, del Sig. Antonio Ongaro. Alli molto Illustri fratelli, il Signor conte Ferrante & il Sig. conte Luigi Montecuccoli", In Venetia: Imberti, Gerardo, 1621
Tasso, Torquato," Aminta Alceo Egle favole pastorali del secolo 16", Venezia: Valle, Sebastiano, 1802
Tasso, Torquato," L' Aminta favola boschereccia di Torquato Tasso. E l'Alceo favola pescatoria di Antonio Ongaro padovano. Tratte da' migliori esemplari emendatissime", In Venezia: Bartoli, Girolamo, 1741
Ongaro, Antonio ," Opere poetiche di Antonio Ongaro padouano. Cioe l'Alceo fauola pescatoria, Egloghe, Rime, Sonetti, Canzoni, Epitelamij, & altre compositioni", In Venetia: Ciotti, Francesco, 1606
Tasso, Torquato," Aminta /
Tasso, Torquato," Aminta /
Ongaro, Antonio ," Rime di Antonio Ongaro l'Affidato Accademico Illuminato. Di nuouo corrette, & accresciute, e diuise in prima, seconda, e terza parte. ...", In Bologna: Tebaldini, NicoloDozza, Evangelista <1.> eredi, 1644
Ongaro, Antonio ," L' Alceo di Antonio Ongaro. Favola pescatoria", Firenze: Conti, Niccolo, 1819
Ongaro, Antonio ," Alceo fauola pescatoria. Del sig. Antonio Ongaro. Alli molto illustri fratelli,il sig. conte Ferrante, & il sig. conte Luigi Montecucoli", In Venetia: Bertano, Pietro Maria, 1613
Ongaro, Antonio ," Alceo fauola pescatoria del s. Antonio Ongaro. Alli molto illust. fratelli, il sig. conte Ferrante, & il sig. conte Luigi Montecucoli", In Venetia: Bonfadino, Giovanni Battista, 1595
Ongaro, Antonio ," Alceo fauola pescatoria del s. Antonio Ongaro. Alli molto illust. fratelli, il sig. conte Ferrante, & il sig. conte Luigi Montecucoli", In Ferrara: Cagnacini, Giulio Cesare & fratelliCaraffa, Alfonso, 1588
Tasso, Torquato," Aminta, Alceo Egle favole teatrali del secolo 16", Venezia: Bernardi, Pietro, 1815
Ongaro, Antonio ," Dell'Alceo favola pescatoria di Antonio Ongaro", Londra: Edlin, Tommaso, 1737
Ongaro, Antonio ," Alceo fauola pescatoria. Del sig. Antonio Ongaro. Alli molto illustri fratelli, il signor conte Ferrante, & il sig. conte Luigi Montecucoli", In Venetia: Imberti, Domenico, 1617
Ongaro, Antonio ," Alceo fauola pescatoria del sig. Antonio Ongaro. ...", In Venetia: Tebaldini, Nicolo, 1603
Ongaro, Antonio ," L' Alceo fauola pescatoria d'Antonio Ongaro, fatta recitare in Ferrara dall'ill.mo s. Enzo Bentiuogli mentre la seconda volta era Principe dell'Accademia degl'Intrepidi...", In Ferrara: Baldini, Vittorio, 1614
Tasso, Torquato," L' Aminta favola boschereccia di Torquato Tasso, e l'Alceo favola pescatoria di Antonio Ongaro padovano, tratte da'migliori esemplari emendatissime", In Padova: Volpi, Giovanni Antonio, 1763
Tasso, Torquato," L' Aminta favola boschereccia di Torquato Tasso, e l'Alceo favola pescatoria di Antonio Ongaro padovano. Tratte da'migliori esemplari emendatissime", In Padova: Comino, GiuseppeVolpi, Giovanni Antonio & Volpi, Gaetano, 1722
Tasso, Torquato," Aminta . Alceo . Egle", Venezia", 1786
"Aminta. Alceo. Egle. Favole teatrali del secolo 16", Venezia", 1786
Tasso, Torquato," Aminta . Alceo . Egle", Venezia", 1786
Ongaro, Antonio ," Alceo fauola pescatoria di Antonio Ongaro. Recitata in Nettuno Castello de' signori Colonnesi: et non piu posta in luce. ...", In Venetia: Ziletti, Francesco, 1582
Tasso, Torquato," L' Aminta favola boschereccia di Torquato Tasso, e l'Alceo favola pescatoria di Antonio Ongaro padovano. Tratte da' migliori esemplari emendatissime", In Padova: Comino, Giuseppe, 1776
Ongaro, Antonio ," Rime d'Antonio Ongaro, detto l'Affidato Accademico Illuminato", In Farnese: Mariani, Niccolo, 1600
Ongaro, Antonio ," Rime d'Antonio Ongaro, detto l'Affidato Accademico Illuminato. All'illustriss.ma signora D. Isabella marchesa Pallauicina", In Venetia: Ciotti, Giovanni Battista, 1602
Ongaro, Antonio ," Rime d'Antonio Ongaro detto. L'Affidato Accademico Illuminato. All'illustriss.ma signora D. Isabella Pallauicina", In Venetia: Ciotti, Giovanni Battista, 1604
Ongaro, Antonio ," Rime d'Antonio Ongaro l'Affidato Accademico Illuminato. Di nuouo corrette, & accresciute, e diuise in prima, seconda, e terza parte ...", In Venetia: Ciotti, Giovanni Battista, 1620
Canter, Willem [Utrecht 1542 - 1575], olandese (da Aprosio citato a p. 393 della sua "Grillaia") figlio di un senatore di Utrecht, dal nome latinizzato in Cantero, fu poligrafo ma sopratutto editore critico e filologo che ebbe anche corrispondenza con il patrizio e bibliomane genovese Gian Vincenzo Pinelli [vedi: "Lettere di Giovanni Vincenzo Pinelli bibliofilo del secolo 16. : spigolature aldrovandiane 18. / pubblicate dal prof. G.B. De Toni", Roma : Attilio Nardecchia, 1920 - P. 297-312 ; 22 cm - Estr. da: Archivio di storia della scienza, maggio 1920 - Localizzazioni: Biblioteca dell'Istituto della enciclopedia italiana Giovanni Treccani - Roma
]. Tra le opere del Canter custodite nelle biblioteche italiane, stando all'SBN, si citano le seguenti:
Canter, Willem ," Gulielmi Canteri Vltraiectini Nouarum lectionum libri septem: in quibus, praeter uariorum autorum tam Graecorum quam Latinorum, explicationes & emendationes: Athenaei", Basileae: Oporinus, Johann
Canter, Willem ," Gulielmi Canteri Vltraiectini Nouarum lectionum libri octo", Antuuerpiae: Plantin, Christophe, 1571<1542-1575>
Lycophron," Lykophronos tou ksalkides Aleksandra. Lycophronis Chalcidensis Alexandrae, siue Cassandrae versiones duae: vna ad verbum, a Gulielmo Cantero: altera carmine expressa...", Basileae
Canter, Willem ," Gulielmi Canteri Vltraiectini Nouarum lectionum libri octo. Editio tertia, recens aucta. Eiusdem De ratione emendandi graeco auctores syntagma, recens item auctum", Antuuerpiae: Plantin, Christophe, 1571
Canter, Willem ," Gulielmi Canteri Vltraiectini Nouarum lectionum libri quatuor. In quibus, praeter variorum autorum, tam Graecorum quam Latinorum, explicationes et emendationes: Athenae...", Basileae: Oporinus, Johann
Aristoteles," Aristotelis Stagiritae, Pepli fragmentum, siue heroum Homericorum epitaphia, fideliter auctori suo restituta, Latine versa, et annotationibus illustrata per Gulielmum," Antuerpiae: Plantin, Christophe, 1571
Diogenes : Laertius," Diogenous Laertiou Peri bion, dogmaton kai apophthegmaton ton en philosophiai eudokimesanton, biblia i. Diogenis Laertii De vitis, dogmatis & apophthegmatis eorum...,", Ginevra: Estienne, Henri <2.>, 1570
Aristides Aelius," Aristidou Lelou. Aelii Aristidis adrianensis oratoris clarissimi, Orationum tomi III. Interprete Gulielmo Cantero Vltraiectino. Adiunximus varias eiusdem Gulielmi Canteri...", [Ginevra]: Stephani, Paul, 1604
Stobaeus, Johannes," Keras amalthaias. Ioannou tou Stobaiou Eklogai apophtegmaton kai ypothekon. Ioannis Stobaei Sententiae, ex thesauris Graecorum delectae. Cyri Theodori dialogus...", Aureliae Allobrogum: Le Fevre, Francois, 1609
Aristophanes," Aristophanous komoidiai ia. Aristophanis comoediae undecim, graece & latine, ut et fragmenta earum quae amissae sunt. Cum emendationibus virorum doctorum, praecipue...", Amstelaedami: Ravesteyn, Johannes van, 1670
Catullus, Gaius Valerius," Catullus. Tibullus. Propertius. Item, Corn. Galli fragmenta", Lugduni: Gryphius, Antoine, 1573
Aristophanes," Aristophanous komoidiai ia. Aristophanis comoediae undecim, graece & latine, cum indice paroemiarum selectiorum, et emendationibus virorum doctorum praecipue Joseph Canter", Lugduni Batavorum: Maire, Joannes, 1624
Sophocles," Sophocleois Tragodiais. Sophoclis Tragoediae 7. in quibus praeter multa menda sublata, carminum omnium ratio hactenus obscurior, nunc apertior proditur: opera Gulielmi Canteri", Antuerpiae: Plantin, Christophe, 1579
Sophocles," Sophoclis Tragoediae 7. Ex aduerso respondet Latina interpretatio, in qua uerbum uerbo reddidit Vitus Winsemius. Carminum ratio ex Gul. Cantero diligenter obseruata...", Heidelbergae: Commelinus, Hieronymus, 1597
"*Lykophronos tou ksalkides Aleksandra. Eis touto Izakiou tou Tzetzou oksegema. Lycophronis Chalcidensis Alexandra. Cum eruditissimis Isacii Tzetzis commentariis, ..." Exudebat Paulus Stephanus: Estienne, Paul, 1601
Lycophron," Lykophronos tou Chalkideos Alexandra. Lycophronis Chalcidensis Alexandrae, siue Cassandrae uersiones duae: una ad uerbum, a Gulielmo Cantero: altera carmine..", Oporinus, Johann & Perna, Peter
Diogenes : Laertius," Diogenous Laertiou Peri bion, dogmaton kai apophthegmaton ton en philosophiai endokimesanton, biblia i. Diog. Laert. De vitis, dogm. & apophth. clarorum philosophor...", Ginevra: Estienne, Henri <2.>, 1594
Stobaeus, Johannes," Ioannis Stobaei Eclogarum libri duo quorum prior physicas, posterior ethica complectitus; nunc primum Graece editi; interprete Gulielmo Cantero. Vna & G. Gemisti...", Antuerpiae: Plantin, Christophe, 1575
Euripides," Euripides Euripidis tragoediae 19. Accedit nunc recens vigesimae, cui Danae nomen, initium, e vetustis bibliothecae Palatinae membranis, Graece iunc tim Latine. Latinam...", Heidelbergae: Commelinus, Hieronymus, 1597
Aeschylus," Aischylou tragodiai 7. Aeschyli tragoediae 7. In quibus praeter infinita menda sublata, carminum omnium ratio hactenus ignorata, nunc primum proditur; opera Gulielmi Canteri...", Antuerpiae: Plantin, Christophe, 1580
Aeschylus, "Aeschyli Tragoediae superstites, graeca in eas scholia, et deperditarum fragmenta, cum versione latina et commentario Thomae Stanleii; et notis F. Robortelli...", Hagae Comitum: Gosse, Pierre <2.> & compagnie, 1745
Lycophron," Lykophronos tou Chalkideos Alexandra. Lycophronis Chalcidensis Alexandra, siue Cassandra, cum versione Latina Gulielmi Canteri. Eiusdem Canteri in eandem annotation...", Heidelberg: Commelinus, Hieronymus, 1596
Lycophron," Lycophronis Cassandra . Iambico carmine ac stilo vetere translata per Iosephum Scaligerum ... Eadem graeca, cum versione soluta Gulielmi Canteri, separatim edita", Ginevra: Saint-Andre, Pierre de, 1590
Aristides, Publius Aelius <117-129 ca.-185-189 ca. d. C., retore>," Aelii Aristidis Adrianensis oratoris clarissimi Orationum tomi tres nunc primum Latine uersi a Gulielmo Cantero Vltraiectino. Huc accessit Orationum tomus quartus...", Basileae: Perna, PeterPetri, Heinrich & Perna, Peter
LycophroN," Lykophronos tou Chalkideos Alexandra. Eis auto tou to Izakiou tou Tzetzou exegema. Lycophronis Chalcidensis Alexandra. Cum eruditissimi Isacii Tzetzis commentariis..." Geneuae: Estienne, Paul, 1601
Aeschylus," Aeschyli Tragoediae superstites, Graeca in eas scholia, et deperditarum fragmenta; cum versione Latina et commentario Thomae Stanleii; et notis F. Robortelli...", Hagae Comitum: Gosse, Pierre <2.> & compagnie, 1745
Aristides, Publius Aelius <117-129 ca.-185-189 ca. d. C., retore>," Aristidou Logoi. Aelii Aristidis Adrianensis oratoris clarissimi, Orationum tomi 3. Interprete Gulielmo Cantero ... Adiunximus varias eiusdem Gulielmi Canteri & aliorum...", Oliua Pauli Stephani", 1604
[Aristoteles," Aristotelis Stagiritae, Pepli fragmentum, siue Herium Homericorum epitaphia. Nunc primum autori suo restituta, Latine versa, & annotationibus illustrata, per Gulielmum Canterum...", Basileae: Guarin, ThomasIsengrin, Michael, 1566
Maximus : Tyrius," V.C. Maximi Tyrii, ... Dissertationes 41. Graece. Cum interpretatione, notis, & emendationibus Danielis Heinsii. Accessit Alcinoi in doctrinam Platonis Introductio...", Lugduni Batavorum: Paedts Jacobszoon, Jan <1578-1622>, 1607
Euripides," Eyripide Euripidis Tragoediae 19. Accedit nunc recens vigesimae, cui Danae nomen, initium, e vetustis Bibliothecae Palatinae membranis, Graece iunctim & latine. Latinam ...", Heidelbergae: Commelinus, Hieronymus, 1597
Euripides," Euripidou tragodion osa sozontai. Euripidis tragoediae quae extant. Cum Latina Gulielmi Canteri interpretatione. ... Scholia doctorum virorum in septem Euripidis tragoedias...", Ginevra", 1602
Aristoteles," *Aristotelis Stagiritae De moribus ad Nicomachum libri decem. : Adiecta sunt Fragmenta quaedam Pythagoreorum uetustissima, / In quibus Latina Graecis, Dionysio Lambino...", Basilea", 1566
Lycophron," Lykophronos tou Chalkideos Alexandra kai eis auto touto Isaakiou tou Tzetzou exegema. Lycophronis Chalcidensis Alexandra, cum Graecis Isaacii Tzetzis commentariis", Oxonii: Theatrum Sheldonianum, 1697
Ovidius Naso, Publius," Pub. Ouidii Nasonis Metamorphoseon libri 15. Denuo collatis probatissime fidei exemplaribus quam accuratissime emendati. Reliqua proxime sequens pagella indicabit", Lugduni: Gryphius, Antoine, 1572
Euripides," Euripidou Tragoidiai 19. Euripidis tragoediae 19. In quibus praeter infinita menda sublata, carminum omnium ratio hactenus ignorata nunc primum proditur: opera Gulielmi Canteri", Antuuerpiae: Plantin, Christophe, 1571
Does, Johan : van der <1571-1597>," I. Dousae filii Rerum caelestium liber primus. In Laudem Vmbrae declamatio et carmen, vna cum aliquot poematiis ... Quibus additae sunt Orationes funebres in obitus...", Lugduni Batauorum: Raphelengius, Franciscus <1.>Officina Plantiniana
Lycophron," Lycophronos toy Chalkideos Alexandra. Lycophronis Chalcidensis Alexandra, sive Cassandra, cum versione et commentario Gulielmi Canteri, paraphrasin, notas, indicem...", Lipsiae", 1788
Aristoteles," Aristotelis Ethicorum Nicomachiorum libri decem ex Dion. Lambini interpretatione Graecolatini Theod. Zuingeri argumnetis atque scholiis, tabulis quinetiam nouis methodi...", Basileae, Basilea: Episcopius, Eusebius <1565-1599>, 1582
" 2"
Synesius : Cyrenensis," Sinesiou Yper tou dorou, pros Paionion. Omilia deutera. Katastasis. Etera katastasis. Ymnoi emmetroi. Sinesii De dono, ad Paeonium. Concio secunda. Constitutio....", Basileae: Oporinus, Johann
Isocrates," Isokratous Logoi kai epistolai. Isocratis orationes et epistolae. Cum Latina interpretatione Hier. VVolfij, ab ipso postremum recognita. Henr. Steph. In Isocratem...", Ginevra: Estienne, Henri <2.>, 1593
Melchior Inchofer
austriaco (1584 - 1648), gesuita, teologo, controversista, più volte citato da Aprosio, per esempio a p. 321 della "Grillaia", partecipò al dibattio sul sistema copernicano e sulle postulazioni di Galileo; conservatore e difensore dell'interpretazione letterale della dottrina nel suo nel "Tractatus Syllepticus", all'indomani della condanna del 1633, criticherà il sistema copernicano in quanto:
""Ex eo enim necessario consequitur non verificari secundum propriam locutionem, quae de Christo in Symbolo dicuntur, primum scilicet descendisse ad inferos, deinde ascendisse ad Coelos; qui enim alioqui hic potest esse figuratus sensus, et verbis expressis, et secundum communem et Catholicum vsum acceptis contrarius? Quod enim defensores eius Systematis, haec quoque sicut pleraque alia secundum apparentiam dicta velint tam prope est ad veritatem quam hoc dicendi modo facile totum symbolum euertunt, vt iam aditum aperiant renovandae Heresi Valentinianae, plura ibi narrari, quae secundum apparentiam et phantastice, non vere sint facta"".
Fu comunque poligrafo di vasta erudizione e stando al SBN si riscontrano nelle biblioteche italiane tante sue opere (a volte comparse sotto lo pseudonimo di "Eugenius Lavanda") e comunque tanti scritti che trattano della sua figura e delle polemiche che sorsero intorno ad essa:
Inchofer, Melchior, "
Melchioris Inchofer e Societate Iesu Austriaci, Tractatus syllepticus, in quo, quid de terrae, solisque motu, vel statione, secundum S. Scripturam, & Sanctos Patres sentiendum, quauem certitudine alterutra sententia tenenda sit, breuiter ostenditur",
Romae : excudebat Ludouicus Grignanus, 1633
- [6], 93, [7] p. ; 4o
- Vignetta con motto sul front
- Fregi e iniz. xilogr
- Segn.: A4 (-A4) B-M8 N6
- Impronta - D.s. t.r- umnt avad (3) 1633 (R)
- Localizzazioni: Biblioteca nazionale Braidense - Milano
Inchofer, Melchior," Eugenii Lavanda ... Notae astrum inextinctum fr. Romani Hay suis radiis interstinguentes", 1641
Inchofer, Melchior," Melchioris Inchofer e Societate Iesu Tres magi euangelici", Romae: Grignani, Lodovico, 1639
Scotti, Giulio Clemente <1602-1669>," Lucii Cornelii Europaei Monarchia Solipsorum. Ad virum clarissimum Leonem Allatium. Cui nuperrime accessit Clauis onomastica", Amsterdam, iuxta exemplar Venetum: Jansson, Jan <1. ; 1608-1665>, 1648
Inchofer, Melchior," Melchioris Inchofer e Societate Iesu Austriaci, Tractatus syllepticus, in quo, quid de terrae, solisque motu, vel statione, secundum S. Scripturam, & Sanctos Patres sentiendum, quauem certitudine alterutra sententia tenenda sit, breuiter ostenditur", Romae: Grignani, Lodovico, 1633
Scotti, Giulio Clemente <1602-1669>," La Monarchie des Solipses, traduite de l'original latin de Melchior Inchofer, de la Compagnie de Jesus; avec des remarques, et diverses pieces importantes sur le meme sujet", A Amsterdam: Uytwerf, Hermanus, 1754
Scotti, Giulio Clemente <1602-1669>," Lucii Cornelii Europaei Monarchia Solipsorum. Ad virum clarissimum Leonem Allatium", Venetiis", 1651
Inchofer, Melchior," Grammaticus paedicus siue puerilis, hoc est, In paediam diuinarum humanarumque literarum Gasparis Scioppii Patauii editam. Scholia et notationes, autore Eugenio Lauanda", 1638
Inchofer, Melchior," De epistola B. Virginis Mariae ad Messanenses coniectatio plurimis rationibus et verisimilitudinibus locuples auctore P. Melchiore Inchofer Austriaco e Soc. Iesu", Viterbij: Grignani, Lodovico, 1632
Inchofer, Melchior," Grammaticus palaephatius siue Nugiuendus hoc est, In tres consultationes Gasparis Scioppii De ratione studiorum, &c. scholia et notationes, authore Eugenio Lauanda", senza nome, 1639
Inchofer, Melchior," Oratio funebris qua reuerendissimo patri F. Nicolai Riccardio Ordinis praedicatorum sacri palatij apost. magistro in aede sanctae Maria ad Mineruam primo die Iunij altero ab emortuali, praesente funere parentabat. P. Melchior Inchofer e Societate Iesu a 1639", Romae: Grignani, Lodovico, 1639
Inchofer, Melchior," Eugenij Lauanda Nineuensis Notae astrum inestinctum fr. Romani Hay suis radijs interstinguentes. ...", 1640
Inchofer, Melchior," Historiae sacrae Latinitatis libris 6. Lectiunculis exquisitis, jucundisque narrationibus animum relaxantes. Auctore Melchiore Inchofer e Societate Iesu", Monachij", 1638
Inchofer, Melchior," De epistola B. Virginis Mariae ad Messanenses coniectatio plurimus rationibus et verisimilitudinis locuples / auctore p. Melchiore Inchofer", Viterbi", 1640
Scotti, Giulio Clemente <1602-1669>," Lucii Cornelii Europ aei Monarchia Solipsorum. Ad virum clarissimum Leonem Allatium", Venetiis: Leni, Matteo & Vecellio, Giovanni, 1645
Scotti, Giulio Clemente <1602-1669>," La Monarchia de' Solipsi tradotta dall'originale latino di Melchiorre Inchofer della Compagnia di Gesu colle note tradotte dal francese, e varj frammenti, ed opuscoli inediti sull'istesso soggetto", In Gallipoli
Scotti, Giulio Clemente <1602-1669>," La monarchie des Solipses, traduite de l'original latin de Melchior Inchofer de la Compagnie de Jesus. Auec des remarques, & diuerses pieces importantes sur le meme sujet", A Amsterdam: Uytwerf, Hermanus, 1722
Inchofer, Melchior," Epistolae B. Virginis Mariae ad Messanenses veritas vindicata ac plurimis grauissimorum scriptorum testimoniis et rationibus erudite illustrata auctore P. Melchiore Inchofer Austriaco e Soc. Iesu", Messanae: Brea, Pietro Matarozzi, Giuseppe, 1619 i.e. 1629
Scotti, Giulio Clemente <1602-1669>," La monarchie des solipses, traduite de l'original latin de Melchior Inchofer, de la Compagnie de Jesus. Avec des remarques, et diverses pieces importantes sur le meme sujet", A Amsterdam: Uytwerf, Hermanus, 1754
Scotti, Giulio Clemente <1602-1669>," La monarchie des solipses, traduite de l'original latin de Melchior Inchofer, de la Compagnie de Jesus. Avec des remarques, et diverses pieces importantes sur le meme sujet", A Amsterdam: Uytwerf, Hermanus, 1753
"La Monarchie des Solipses, par Jules Clement Scotti, jesuite, sous le nom emprunte de Melchior Inchofer: traduite de l'original latin, par Pierre Restaut ... Publiee par le baron d'Henin de Cuvillers ...", Paris, Parigi: Barrois, Pierre-Theophile Gueffier, PierreDelaunay, Simon Cesar, n.o 10, faub. St
Scotti, Giulio Clemente <1602-1669>," La monarchia de Solessi tradotta dall'originale latino di Melchiorre Inchofer della Compagnia di Gesu con alcune note e diverse operette importanti sopra lo stesso argomento", Lugano", 1760
Inchofer, Melchior," Annales ecclesiastici regni Hungariae authore Melchiore Inchofer Soc. Iesu tomus primus", Romae: Grignani, Lodovico, 1644
Vide la luce a Shiraz (1184) in Persia ma lasciò la città natale in età giovane per Bagdad e per dedicarsi poi alla letteratura araba ed alle scienze islamiche presso l'università di Nizamiah (1195-1226).
Già allievo di Shahabuddin Suhrawardi, Saadi amò viaggiare e visse da itinerante gran parte della sua vita. Si recò dopo molto tempo a Shamat (in Siria), poi nella Palestina, quindi ad Hijaz (Arabia), nello Yemen, ed ancora nell'Egitto ed addirittura nella "Turchia", all'epoca ancora sotto controllo bizantino.
Si narra che nelle sue peregrinazioni sia stato anche fermato dai crociati, nel pieno del loro sforzo antislamico.
Saadi si spense poi nella città natia di Shiraz cui era ritornato verso la fine della vita: risulta una certa discrepanza sulla data della morte (1283/1291?) che comunque pare sempre dilatata, attribuendosi a Saadi una vita ultracentenaria, ancora più improbabile alla sua epoca.
La sua tomba è stata elaborata in forma monumentale nel 1952 divenendo un'attrazione turistica.
Le opere di Saadi sono reputate tra i classici della letteratura persiana: in dettaglio ha scritto “il frutteto„ ("Bostan") nel 1257 e “il giardino della Rosa„ ("Gulistan") nel 1258.
Altre comunque furono le sue composizioni tra cui racconti brevi e resoconti storici della sua vita avventurosa.
Andre du Ryer fu il primo europeo che ebbe l'ardire di presentare Saadi in occidente per via di una traduzione francese parziale del "Golistan" risalente al 1634.
Adam Olearius fu uno degli studiosi che si posero sulla scia dell'antesignano transalpino proponendo una traduzione tedesca completa del "Bustan" e del "Golistan" in tedesco in 1654.
Aprosio tuttavia e per sua stessa ammissione nella "Grillaia" si valse, per la conoscenza del poeta persiano Saadi, di un altro orientalista e per la precisione di
del suo contemporaneo olandese Georg Gentius [1618-1687] che molto lavorò sul campo delle opere asiatiche e medio-orientali e dei cui lavori questo si conserva secondo l'SBN nelle biblioteche italiane:
[Autore: Saadi],"
Rosarium politicum sive amoenum sortis humanae theatrum, de Persico in Latinum versum, & notis illustratum, a Georgio Gentio",
Amstelodami, 1655
- [24], 372 p. ; 12o.
- Fregio xilografico sul front
- Segn.: *aeae A-Paeae Q6
- Impronta - O.EO TEM, s:ni qupe (3) 1655 (R)
- Paese di pubblicazione: NL
- Lingua di pubblicazione: lat.
- Localizzazioni: Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino
[Saadi, Musarrif al-din b. Muslih], "
Musladini Sadi Rosarium politicum, sive amoenum sortis humanae theatrum, de Persico in latinum versum, necessariisque notis illustratum a Georgio Gentio",
Amstelaedami : ex typographejo Joannis Blaeu, 1651
- [20], 629, [3] p. ; fol.
- Testo in arabo a fronte
- Marca (Sfera armillare: "Indefessus agendo") sul front.
- Seg.: [stella]4 [stella]6 A-3V 3X2 3Y-4K4 4L2
-Ultima c. bianca
- Var.B.: data sul front. 1654 con aggiunto il numero romano cinque
- Impronta - O.EO a-AM umm. **** (3) 1651 (R)
- Impronta - O.EO a-AM umm. **** (3) 1654 (R)
- Paese di pubblicazione: NL
- Lingua di pubblicazione: lat, arab.
- Localizzazioni: Biblioteca Estense Universitaria - Modena
- Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
[Grynaeus, Johann Jakob <1540-1617>],"
Adagia, id est; proverbiorum, paroemiarum et parabolarum omnium, quae apud Graecos, latinos, hebraeos, arabes, &c. in usu fuerunt ... accurato ordine posita: Des. Errasmi Roterodami ... Hadriani Iunii ... Iohan. Alexandri ... Ioannis Ulpii ... Petri Godofredi ... Gulielmi Canteri ... Victoris Giselini ... Henrici Stephani ... Gilberti Cognati Nozareni ... M. Grunnii Corocottae ... Polydori Vergilii ... Caroli Bovilli ... Hadriani Turnebi & M. Antonii Mureti ... Gulielmi Gentii ... Melchioris Neipei Bredenani ... adjecti sunt indices tres ... / [Joan.Jacobus Grynaeus]",
Francofurti : ex officina Johannis Petri Zubrodt : typis Johannis Andreae, 1670
- [12], 776, [192] p. ; fol.
- L'A. si ricava da c. (?)3r
- Marca (Cerere e Giove: "Iusta a Deo roganda") sul front.
- Segn.: (?)6 A-3S6 3T4 a-q6
- Bianca la c. q6
- Impronta - s&em r.s, s.ud cict (3) 1670 (R)
- Paese di pubblicazione: DE
- Lingua di pubblicazione: lat.
- Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Cagliari
Adagia, id est: Prouerbiorum, paroemiarum et parabolarum omnium, quae apud Graecos, Latinos, Hebraeos, Arabas, &c. in vsu fuerunt, collectio absolutissima in locos communes digesta. In qua continentur ...: Des. Erasmi Roterodami Chiliades. Hadriani Iunii medici Adagia. Ioan. Alexandri Brassicani IC. Symmicta. Ioannis Vulpii IC. Epitome. Petri Godofredi Carcassonensis IC. Prouerbia. Gulielmi Canteri IC. Adagia iuridica. Victoris Giselini medici Specimen adagiorum. Henrici Stephani Animaduersiones in Erasmum. Gilberti Cognati Nozareni Sylloge. M. Grunnii Corocottae Porcelli Testamentum. Polydori Vergilii Adagia. Caroli Bouilli Prouerbia. Hadriani Turnebi & M. Antonii Mureti Excerpta adagia. Guglielmi Gentii IC. Adagia iuridica. Melchioris Neipei Bredenani Adagia. ... ",
Francoforte S.M.! : typis Wechelianis, sumptibus Clementis Schleichii, & Petri de Zetter, 1629
- 12, 776, 160 p. ; fol.
- Marca di Wechel (Pegaso sovrasta due cornucopie intrecciate e un caduceo) sul front.
- Cors. ; gr. ; rom
- Segn.: )?(6 A-3S6 3T4 a-m6 n8 (n8 bianca)
-Front. stampato in rosso e nero
- Impronta - lane o-am s,od fapo (3) 1629 (R)
- Paese di pubblicazione: DE
- Lingua di pubblicazione: lat.
- Localizzazioni: Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna
- Biblioteca universitaria di Cagliari
[Maimonides],"
Hikhot de'ot sive Canones ethici R. Moseh Meimonidis, Hebraeorum sapientissimi, ex Hebraeo in Latinum versi, uberioribusque notis illustrati a Georgio Gentio ...",
Amstelodami : apud Ioh. & Cornelium Blaeu, 1640
- 20, 160, 4 p. ; 4
- Precede tit. in ebraico
- Marca (sfera armillare tra Tempo e Ercole: "indefessus agendo") sul front.
- Segn.: ast!-2 ast!4 3 ast!2 A-V4 X2
Numeri: Impronta - ree- o-um **** **** (3) 1640 (R)
- Paese di pubblicazione: NL
- Lingua di pubblicazione: lat, heb, arab.
- Localizzazioni: Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli
[Ibn Verga, Solomon <1460-1554>],"
Historia Judaica res Judaeorum ab eversa aede Hierosolymitana, ad haec fere tempora usque, complexa. De Hebraeo in Latinum versa a Georgio Gentio",
Amstelodami : veneunt [|] apud Petrum Niellium, 1651
- [16], 464 ; 4o.
- Il testo originale, Schevet Jehuda, fu compilato da Judah Ibn Verga ma ampliato e continuato da Solomon Ibn Verga (cfr. "The Jewish Encyclopedia", v. 6, p. 550 e "NUC", v. 263, p. 205)
- Segn.: *-2*4 A-3M4
- Stemma araldico sul front.
- Titolo uniforme: "Schevet Jehuda"
- Impronta - *.UM x,e- a-i& cuur (3) 1651 (R)
- Paese di pubblicazione: NL
- Lingua di pubblicazione: lat.
- Localizzazioni: Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano
- Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
- Biblioteca Emanuele Artom della Comunità ebraica - Torino
[Saadi]," Musladini Sadi Rosarium politicum, siue amoenum sortis humanae theatrum, de Persico in latinum versum, necessariisque notis illustratum a Georgio Gentio",
Amstelaedami : ex typographejo Joannis Blaeu, 1651
- 20, 431, 1 p. ; 2o
- Note Generali: Cfr. COPAC
- Marca tipogr. sul front
- Segn.: [stella!4, 2[stella!6, A-3U4, 3X4
- Testo in arabo con traduzione a fronte in latino
- Impronta - O.EO a-AM umm. **** (3) 1651 (R)
- Localizzazioni: Biblioteca universitaria Alessandrina
Vedi E.G. Browne, "Literary History of Persia", 1998. ISBN 0-700-70406-X