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L'umanista del XVI secolo Pirro Ligorio rappresentò in questo disegno l'ECULEO nella forma che secondo lui era stata usata contro i martiri cristiani. Nel testo che accompagna il disegno egli affermò che i martiri venivano legati ritti su una sorta di scala, con i piedi che poggiavano su un'asse tonda e ruotante che non dava appoggio stabile e che poteva anche essere tolta sì da lasciare gli sventurati appesi nel vuoto. Sotto la figura del tormentato e dell'eculeo si vedono quelle che egli chiamò "ungule" e "scorpione" che servivano ai carnefici per strappare brandelli di carne viva (nello stesso testo affermò che degli esemplari di questi apparecchi di dolore erano staato trovati facendosi degli scavi nelle mura antiche di S.Pietro). Egli menzionò anche le "lampade" (oggetto disegnato sulla destra) usate per bruciare le vittime sotto la pianta dei piedi o sotto le ascelle. Questo tipo di punizione rimanda un poco all'uso di strumenti simili nell'età intermedia per tormentare i sospetti sul letto di torture, sulla ruota, sulla scala: che pare strumento di tortura più simile a quello disegnato da Pirro Ligorio; nell'età intermedia l'eculeo era piuttosto un tavolo, orizzontale o verticale, in cui si sottoponeva il tormentato a terribili trazioni un poco come accadeva col cavalletto. Pirro Ligorio scrisse comunque di aver dedotto l'immagine di questo terribile apparecchio da una bassorilievo in "un pezzo di pilo di marmo trovato guasto nella via Appia, in una delle Catacombe...come ancora si vede in una antica chiesa dipinto che è nel colle palatino fatta nel Curiale et Auguratorio del foro vecchio di Romolo dove appunto fu la torre dell'Auguratore" (immagine e testo in Torino, Archivio di Stato, Ja. III, 9, fol. 139 v.: Disegno di Pirro Ligorio dal settimo libro Delle antichità, 1566-1583