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L'ISOLA DI TABARKA fu dal '500 il centro del commercio genovese del corallo (qui essa è effigiata in un dipinto del seicento conservato a Genova nel Museo Civico Navale). TABARKA è una cittadina della Tunisia nordoccidentale sita in una fertile pianura allo sbocco in mare dell'Uadi el-Kebir, circa a 10 km. ad est del confine algerino (la cittadina conta circa 5000 abitanti ed è centro balneare e peschereccio). La località ha una storia antichissima. Fu un caposaldo di Cartagine contro Roma. Nel 46 a. C. fu incorporata nella provincia romana dell'Africa proconsolare e quindi divenne una colonia romana. Dal 256 d.C. divenne sede vescovile. Di questa storia remota si contano vari avanzi archeologici. Dalla caduta dell'Impero di Roma la località non godette più di una storia significativa e decadde alquanto sin al rango di modesto villaggio. Poi risorse ad opera dei Genovesi divenendo appunto un'importante base del commercio del corallo che si raccoglieva per vastissimo arco di mare sin ai limiti della Sardegna e della Corsica. Nel 1547 la famiglia genovese dei Lomellini, nel pieno delle OPERAZIONI ANTITURCHESCHE aveva ottenuto il controllo dell'isola come contropratita per la liberazione dell'ammiraglio DRAGUT comandante supremo della FLOTTA TURCHESCSA che era stato catturato dalle navi di Giannettino Doria nelle acque della Corsica. Assieme agli alleati Grimaldi i Lomellini ebbero quindi la concessione di libertà di pesca (e di raccolta del corallo) nelle acque antistanti la cittadina e l'isola. Dopo che i Grimaldi abbandonarono l'impresa i Lomellini ressero direttamente l'ISOLA DI TABARCA nominando periodicamente un GOVERNATORE che doveva prestare giuramento alla CORONA DI SPAGNA e quindi amministratre la giustizia tra la popolazione che era in prevalenza composta di Genovesi. Dal 1741 però l'isola per tradimento cadde nelle mani del bey di Tunisi che ridusse in stato di schiavitù i 900 genovesi che non erano riusciti a fuggire. Riscattati essi furono successivamente trasferiti nell'isola di S.Pietro (Sardegna) dove tuttora la popolazione parla un dialetto ligure.