Informatizzazione curata da B. E. Durante

LOCANDINA DELLA "PRIMA RAPPRESENTAZIONE" DELL'OTELLO DI GIUSEPPE VERDI [ARCHIVIO MUSEO DELLA CANZONE - VALLECROSIA (IM)]
Musica: Giuseppe Verdi
Prima rappresentazione: 5 febbraio 1887, Teatro alla Scala, Milano
Opera in quattro atti su libretto di Arrigo Boito (dal dramma Othello di William Shakespeare)
Il Cast della prima di Milano: Francesco Tamagno (Otello), Victor Maurel (Jago), Giovanni Paroli (Cassio), Vincenzo Fornari (Roderigo), Francesco Navarrini (Lodovico), Napoleone Limonta (Montano), Angelo Lagomarsino (Araldo), Romilda Pantaleoni (Desdemona), Ginevra Petrovich (Emilia); Carlo Ferrario (scene), Alfredo Edel (costumi).
Personaggi: Otello, moro, generale dell'Armata veneta (Ten.), Jago, alfiere (Bar.), Cassio, capo di squadra (Ten.), Roderigo, gentiluomo veneziano (Ten.), Lodovico, ambasciatore della Repubblica veneta (Bas.), Montano, predecessore d'Otello nel governo dell'isola di Cipro (Bas.), un Araldo (Bas.), Desdemona, moglie d'Otello (Sop.), Emilia, moglie di Jago (Mezzosop.);
Coro, comparse Soldati e marinai della Repubblica Veneta, gentildonne e gentiluomini veneziani, popolani ciprioti d'ambo i sessi, uomini d'arme greci, dalmati, albanesi, fanciulli dell'isola; un taverniere, quattro servi di taverna, bassa ciurma.






ARRIGO BOITO (Napoli, 1842-1918)
Studia e si diploma al Conservatorio di Musica di Milano. Nel 1861 si reca a Parigi grazie a una borsa di studio e qui conosce personaggi del mondo letterario e musicale come Victor Hugo, Hector Berlioz, Gioacchino Rossini e lo stesso Giuseppe Verdi. Nella capitale francese concepisce l’idea di comporre opere sui temi di Faust e Nerone. Dopo aver visitato altri paesi europei come Francia, Belgio, Germania, Inghilterra e Polonia, torna a Milano e vi si stabilisce definitivamente. Qui collabora con diversi giornali come critico letterario, si inserisce nell’ambiente della Scapigliatura e scrive il libretto di Mefistofele, ispirato al Faust di Goethe che va in scena alla Scala nel 1868. Accolto con freddezza dal pubblico e dalla critica, Boito viene accusato con quest’opera di essere un imitatore di Wagner. Si dedica quindi ad un lungo lavoro di rielaborazione dell’opera che va in scena, questa volta con successo, a Bologna nel 1875. Oltre ai libretti per le proprie opere, Boito scrive per Franco Faccio quello del suo Amleto (1865), per Alfredo Catalani quello de La Falce, e, con lo pseudonimo-anagrammato di Tobia Gorrio quello per La Gioconda di Amilcare Ponchielli che va in scena nel 1876.
Nel 1879 l’editore Giulio Ricordi propone a Giuseppe Verdi di collaborare con Boito alla composizione di un opera basata sulla tragedia dell’Otello di Shakespeare. Verdi aveva già lavorato con Boito in precedenza scrivendo per lui i testi dell’Inno delle Nazioni prima e la revisione del libretto del Simon Boccanegra poi (1881).
Della produzione letteraria di Arrigo Boito meritano menzione Libro dei Versi, L’alfier nero e Re Orso.
Nel 1881 inizia la collaborazione con Verdi sotto suggerimento dell’editore musicale Giulio Ricordi, che si concretizza con la revisione del libretto del Simon Boccanegra, a cui seguirono quello dell’Otello (1887) e di Falstaff (1893).
Nel 1924 al Teatro alla Scala di Milano viene rappresentato postumo il Nerone, sempre su suo libretto, rimasto incompiuto.
Dal 1887 al 1898 Boito è legato sentimentalmente all’attrice Eleonora Duse, per la quale traduce Antonio e Cleopatra, Macbeth e parzialmente Romeo e Giulietta.