cultura barocca
Inf. di B. E. Durante "Strega intenta al Rito magico" - frontespizio del volume la Fallace magia... di Giulio Cesare Gigli edito a Venezia nel 1614 per i tipi del Violati.

G. D. Ottonelli nel suo volume Alcuni buoni avvisi e casi di coscienza intorno alla pericolosa conversatione da proporsi a chi conversa poco onestamente (Firenze, Luca Franceschinie Alessandro Logi, 1646) scrisse questa sarcina narrativa in merito al'esercizio di Meretricio e/o Prostituzione (vedi qui tutta la documentazione repertatata e digitalizzata) nel '600 su cui vale davvero la pena di meditare ulteriormente e con vari testi giuridici d'epoca alla mano per altri non del pari noti ma senza dubbio non meno gravi e pericolosi aspetti connessi a tale professione = " Io avviso che dalla Dishonestà facilmente si passa alla Stregheria: perché pare che tra loro corra una certa parentela...E quindi avviene che molte Meretrici, dopo haver qualche tempo esercitato quell'Arte dishonesta, si danno preda al Diavolo, il quale si compiace enormemente dell'oscenità umana...[e del resto quale oscenità può giungere al livello del congiungimento bestiale proprio delle Streghe al Sabba capaci ci congiungersi al Demonio, nel contesto della Messa Nera, apparso sotto forma di Caprone]...Così noi possiamo dire che molte Meretrici si riducono ad essere grandissimamente immerse nel diabolico eccesso delle Stregherie [la conclusione non deve ingannare nel corso della festa diabolica ed orgiastica o Sabba la presenza dell'elemento maschile, come nel caso dei Benandanti e/o "nati con la camicia", risultava, per quanto meno enfatizzata, una costante come qui si legge].
L'equazione donna miscredente - donna pagana - donna strega aveva un'ascendenza antichissima, come qui si legge, risalente alla "pubblicistica" del cristianesimo originario ed anacoretico ma all'epoca dell'Ottonelli in pieno XVII secolo la recrudescenza avverso le Meretrici che "si evolvono in Streghe" ha una nuova e potente motivazione di cui peraltro con acume tratta in questo suo straordinario libro Antonio Zencovich che avvalendosi di riferimenti tanto rari quanto preziosi. Per esempio utilizzando abilmente il lavoro dell'agostiniano Henricus Lancelotz che nel' opera Anatomia Christiani Deformati (Anversa, Hyeronimus Verduss, 1613) di cui qui si vede il frontespizio La Costanza cristiana combatte i peccati degli eretici mirante ad aggredire secondo le direttive del polemismo cattolico i Protestanti accusandoli anche di Impudicizia e non estranei a valersi del proselitismo di Meretrici quanto ad estendere il raggio dell'azione censoria e conseguentemente a condannarne l'eresia in forza della diffusione da parte loro di figure blasfeme.
Del resto per quanto la Caccia alle Streghe stesse giuridicamente mutando dai tempi del "Processo delle Presunte Streghe di Triora" potendosi parlare oramai di una I e di un II "Caccia" e benché la vicende dell'Inquisizione, Processo e Condanna al Rogo di Peirinetta Raibaudo/Raibaudi di Castellaro il Vecchio alle spalle di Mentone fosse avvenuta quando Aprosio era solo un adolescente pare strano che non ne rammentasse i contenuti -proprio lui che rammentava altri drammatici eventi adolescenziali e non connessi alla teorie investigative del magnetismo del sangue- atteso che, prescindendo dai suoi contatti con la Provenza e dal suo citato ruolo inquisitoriale,
la descrizione della tragica vicenda, recuperata (e qui leggibile) da Girolamo Rossi entro un manoscritto coevo, reperito a Sospel,
stavano praticamente tutti i contenuti caratterizzanti una strega eretica, il patto espresso col Diavolo, la Bestialitas o congiungimento carnale col Demonio in veste di Capro, le sue partecipazioni al sabba, l'uso di unguenti e incantesimi, il volo stregonesco e nella fattispecie addirittura la la frequentazione dell'agro intemelio, cioè dell'areale natio di Aprosio
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