STRABONE

Storico e geografo greco (64/63 a.C.-21 c. d.C. Amasia, Ponto). Di famiglia importante studiò con il grammatico Arsistodemo e poi con Tirannione a Roma. Seguì le lezioni del filosofo peripatetico Senarco ma poi divenne seguace del pensiero stoico. Viaggiò molto, specie in Asia Minore ed in Egitto spingendosi sin ai limiti dell'Etiopia ma per nave giunse a visionare le coste di gran parte dell'Impero. Raccolse la smisurata serie dei dati raccolti nei 17 libri della sua Geografia, opera giunta pressoché integra a differenza dei Commentari storici in 43 libri, di cui restano pochi frammenti.






L'EMIGRAZIONE CLANDESTINA per quanto conecerne la Liguria occidentale data da tempi immemorabili e riguarda la più variegata congerie di personaggi.
Attualmente, anche per le risultanze letterarie di un artista come
Francesco Biamonti, il pensiero corre a personaggi umili, alla ricerca di nuove scelte di lavoro in area transalpina, spesso guidati oltre "frontiera" da avventurieri di ogni sorta, generalmente uniti dalla conoscenza dei luoghi e gergalmente noti come "passeur".
In senso più esteso EMIGRAZIONE ed IMMIGRAZIONE CLANDESTINE attraverso gli antichi confini italo-francesi si possono pure ricondurre a figure di notevole risonanza o comunque di superiore condizione socio-economica, indotte generalmente alla scelta della CLANDESTINTA' da ben motivate esigenze di sicurezza personale.
In prima istanza viene da pensare addirittura ai CAVALIERI TEMPLARI in fuga, tra genovesato e piemonte, onde sfuggire alle persecuzioni dei re di Francia: risalendo dal XIV secolo viene quindi da pensare ad una serie di altri personaggi.
Ma presto vengono in mente altre IMMIGRAZIONI più drammatiche in area ligure e comunque in territorio italico, di individui provenienti dalla FRANCIA: sono al riguardo da menzionare quelle dei tanti anonimi DISPERATI che cercarono, attraverso i secoli, di allontanarsi da aree epidemiche transalpine, rifugiandosi in quell'agro ventimigliese generalmente salvaguardatosi dalle calamità pestilenziali.
Meritano poi una citazione i NOBILI FUGGIASCHI dalla FRANCIA RIVOLUZIONARIA che, raggiungendo Ventimiglia con ogni mezzo (soprattutto via mare), scelsero Ventimiglia e sanremo quali basi donde raggiungere nuove e più sicure destinazioni o da dove incentivare la lotta contro il nuovo regime giacobino.
Tuttavia fra le citazioni più eclatanti e nello stesso tempo misconosciute dell'EMIGRAZIONE CLANDESTINA per questi luoghi non si può far a meno di rammentare quella parzialmente finalizzata, e degna d'appartenere ad un racconto d'avventura, di un AGENTE SEGRETO CARLISTA ai tempi della GUERRA CIVILE SPAGNOLA DI FINE OTTOCENTO, quando in Italia lo SCANDALO DEL BANCO DI ROMA stava per aprire la strada al tracollo del GOVERNO DI GIOVANNI GIOLITTI.




Ma non si può far a meno di dimenticare i CARBONARI, i MAZZINIANI e i PATRIOTI che nei primi decenni del XIX secolo raggiunsero spesso queste contrade per potersi riparare, contro le persecuzioni sabaude, in terra di Francia: basti al proposito citare il DRAMMATICO CASO dei fratelli JACOPO e GIOVANNI RUFFINI.