INFORMATIZZAZIONE DI B. DURANTE

Nell'IMMAGINE (da reperto custodito a Vienna, Haus-, Hof- und Staatsarchiv) si vede la parte finale, con firma autografa, della LETTERA inviata alla corte imperiale di Vienna da parte di DON GIOVANNI D'AUSTRIA (figlio di Carlo V e di Barbara Blomberg appartenente ad una famiglia borghese di Ratisbona) con cui il famoso condottiero introdusse presso l'arciduca Rodolfo, poi imperatore col nome di Rodolfo II, e presso le Maestà Reali il suo rappresentante DON HERNANDO DE MENDOZA incaricato di relazionare dettagliatamente sullo svolgimento della BATTAGLIA NAVALE DI LEPANTO (del 7 ottobre 1571) con cui la CRISTIANITA' inflisse la prima grande sconfitta all'IMPERO TURCO distruggendone la fama di INVINCIBILITA'.
Proprio ai tempi del sultano SOLIMANO II, meglio noto come SOLIMANO IL MAGNIFICO, l'IMPERO TURCO (già da decenni impegnato in uno sforzo titanico di sfondamento in area balcanica e carpatico danubiana) aveva raggiunto la sua massima espansione: lo stesso avamposto dell'ISOLA DI CIPRO (possedimento veneziano) era stato assalito dai CORSARI TURCHI e nel contempo la FLOTTA BARBARESCA si era spinta a saccheggiare varie contrade del mondo occidentale non esclusa la LIGURIA.
Il prevedibile TRACOLLO DI CIPRO suscitò panico nell'OCCIDENTE CRISTIANO e indusse le varie potenze a superare antiche rivalità ed organizzarsi unitariamente contro il pericolo musulmano: per il tramite di PAPA PIO V si venne quindi a formare la LEGA SANTA in cui confluirono VENEZIA, GENOVA, lo STATO DELLA CHIESA e la SPAGNA.
Venne quindi realizzata una POTENTE FLOTTA costituita da 70 navi spagnole, 9 galee provenienti da Malta, 12 navi papali e ben 140 fornite da Venezia.
L'ARMATA NAVALE forte di ben 28000 uomini fu posta appunto agli ordini di DON GIOVANNI D'AUSTRIA fratellastro del del Re di Spagna Filppo II che aveva maturato un'eccellente esperienza bellica nella GUERRA CONTRO I PIRATI.
Visto che risultava ormai irrealizzabile impedire la caduta di Famagosta a Cipro, LA MATTINA DEL 7 OTTOBRE 1571 nel GOLFO DI CORINTO presso il PORTO DI LEPANTO, la FLOTTA DELLA LEGA SANTA si scontrò con la FLOTTA TURCA che era agli ordini dell'ammiraglio MEHEMET ALI' PASCIA'.
Si trattò di uno scontro spettacolare (in effetti la più GRANDE BATTAGLIA DELLA STORIA FRA GALEE) nel contesto del quale DON GIOVANNI D'AUSTRIA riuscì a scompaginare il nerbo dell'armata navale turca conseguendo una SIGNIFICATIVA VITTORIA.
Ed è questo il contenuto della LETTERA che il trionfante DON GIOVANNI D'AUSTRIA affidò all'amico DON HERNANDO DE MENDOZA:
Signore/ Se Vostra Altezza e Suo fratello non credessero quale solitudine ho provato nel servirVi con parole, arrecherebbero ingiustizia alla volontà che ho di farlo sempre. Se Vostra Altezza si degna, devo informarla appena arrivo, e liberarmi della preoccupazione che mi rimase durante il lungo cammino da me intrapreso. Io seguii [gli ordini], o mio Signore, con la maggiore diligenza che potei. Intanto Nostro Signore volle che incontrassi la flotta nemica e che ne riportassi vittoria, della qual cosa si saprà più particolarmente dal rapporto di Don Hernando, da me inviato per consegnarlo alle loro Maestà e per baciare le mani di Vostra Altezza. Con questa lettera vorrei soltanto far sapere a Vostra Altezza che Don Bernardino de Cardenes è stato ucciso, e questo mi ha provocato un gran dolore. Grazie al Nostro Signore, io sto bene poiché il fendente che mi hanno assestato nella mischia non ha avuto importanza alcuna. Dopo la battaglia resterò ancora in territorio nemico, sebbene il tempo e altre difficoltà mi ostacolino. Frattanto ricordo a Vostra Altezza che sempre Le ho offerto la mia volontà di servirLa, e che mi troverà con la medesima [volontà] qualunque cosa vorrà comandarmi./ Possa Nostro Signore proteggerLa e concederLe successi come Ella desidera./ Dalla galera avanti il porto di Petelo, il 10 ottobre 1571./ Il servitore di Vostra Altezza bacia le Sue mani/ Don Giovanni D'Austria [traduzione dall'originale testo spagnolo].