cultura barocca
Sua protezione contro i morbi, anche stregoneschi Vedi la II parte dell'incisione

In questo VOLUME DEL XVIII SEC. QUI DIGITALIZZATO (CLICCA) si leggono ( di Joannes Perierus) gli ACTA S. NOTBURGAE ANCILLAE VIRGINIS EXIMIAE PAUPERUM ET CONTRA MORBOS PECUDUM PATRONAE qui digitalizzati: vedine l' INDICE, leggine la DEDICA (con la relativa ICONOGRAFIA) e i PREVILEGI DI STAMPA
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SANTA NOTBURGA DI EBEN DOMESTICA vide la luce nel 1265 a Rattenberg (Nord Tirolo): fu domestica e cuoca di un nobile nel vicino castello sul Rottenburg e fu solita distribuire generosamente ai poveri tutto ciò che avanzava dalla tavola dei padroni. Morta la contessa, sua figlia impedì tale attività. Notburga allora passò a servizio di agricoltori a Eben. Qui fece fermare con un miracolo il lavoro dei campi dopo il suono delle campane. Morta il 14 settembre 1313, il suo scheletro dorato si venera nella chiesetta della cittadina di Eben. Nel 1718 le reliquie furono ricomposte secondo l'uso dell'epoca, rivestite con seta, oro e argento e furono esposte sull'altare maggiore in posizione verticale e lì sono tuttora. È invocata come modello e patrona della gioventù rurale e si venera come patrona dei contadini e delle domestiche. Il suo culto diffuso nel Tirolo, Austria, Istria, Baviera è stato confermato da Papa Pio IX con decreto del 27 marzo 1862.
Antonio Borrelli, scrivendo di lei "on line" (in "Santi, Beati e Testimoni"), annota: " La santità oggi è più estesa a tutte le categorie sociali, quindi non fa più meraviglia sentire di santi medici, operai, coniugi, ragazzi, studenti, scienziati, ecc., non solo papi, vescovi, religiosi, suore; ma nei secoli scorsi le categorie erano molto ristrette e quindi fece meraviglia che una santa, nel secolo XIV, provenisse dalla condizione degli addetti ai lavori domestici e dal mondo contadino, perché di solito nel campo femminile, erano badesse o regine".
Lo stesso autore (le cui parole sono qui SPIEGATE UTILIZZANDO NEI COLLEGAMENTI IL MATERIALE ICONOGRAFICO DEL CITATO VOLUME SETTECENTESCO DEGLI "ACTA") aggiunge poi di seguito: "Il culto per s. Notberga, ebbe una diffusione immensa nei Paesi della sua regione l’Austria e degli Stati limitrofi. Su di lei sono state scritte numerose ‘Vitae’ e libri di devozione, come pure è stata raffigurata in tante opere d’arte. Notburga nacque nel XIII secolo a Rattenberg nel Tirolo del Nord; fu cuoca di un nobile nel vicino castello sul Rottenburg e distribuiva ai poveri tutto ciò che avanzava dalla tavola dei padroni, poi si mise al servizio di un contadino ad Eben, con cui convenne, che avrebbe lasciato il lavoro servile al sabato all’ora dei Vespri, quando secondo il concetto medioevale, cominciava già la festa domenicale; per potersi dedicare alla preghiera ed alle faccende di casa. Dopo qualche tempo di cui non si conosce la durata, tornò a fare la cuoca presso il nobile nel castello di Rottenburg, continuando nella sua opera caritatevole, fino alla sua santa morte, avvenuta il 14 settembre 1313; venne sepolta ad Eben. Come già accennato prima, non esistono documenti contemporanei, il testo più antico della sua leggenda, in tedesco, si trovava sul dipinto ad olio e su tavola di legno, che una volta abbelliva la tomba di Notburga ad Eben ed ora disperso. Questo testo che fu trascritto in latino e conservato nel Museo Ferdinandeum di Innsbruck, riporta il racconto di numerosi miracoli e prodigi verificatesi dopo la sua morte. L’iconografia che la riguarda è numerosa e riporta come simbolo la falce, che secondo la leggenda, di fronte all’insistenza a continuare a lavorare fatta dal contadino, Notburga lanciò in alto la falce che rimase sospesa nell’aria. In tutti i secoli successivi ella ebbe notevole culto, si sa che nel Seicento (allorché la FIGURA DELLA SANTA, celebre anche quale TAUMATURGA A BENEFICIO DI UOMINI ED ANIMALI, attirò anche l'interesse di ANGELICO APROSIO allora dimorante in Venezia) i NUMEROSI PELLEGRINI erano soliti asportare un poco di terra dal cimitero di Eben, per usarla contro le
MALATTIE CHE COLPIVANO UOMINI ED ANIMALI
[ SECONDO UNA SECOLARE COSTUMANZA NON SOLO MALATTIE NATURALI MA PURE MALATTIE DA MALEFICIO

e contestualmente, anche se meno scopertamente espresso, contro quei temuti specie in area agro-pastorale
RITORNI DEL PAGANESIMO CHE, IN CERTA PUBBLICISTICA PREDICATORIA QUANTO NELLA CULTURA POPOLARE FORGIATA DI SUPERSTIZIONE COSTITUIVANO NELL'IMMAGINIFICO LE ASSI PORTANTI IN CONTESTO AGRONOMICO DI STREGONERIA E SABBA CON IL TEMA DEL CONGIUNGIMENTO CARNALE COL DEMONIO IN VESTE DI CAPRO E DEL PATTO DIABOLICO ESPRESSO CARATTERIZZATO DALLA PRESENZA SULLA CARNE DELLE STREGHE DELLO STIGMA O MARCHIO DEL PATTO STIPULATO CON IL DEMONIO
= "cose queste" che, per quanto non ignorate nelle epoche pregresse, in particolare furono enfatizzate -nel contesto di una pubblicistica diversa ma propria di entrambi gli schieramenti- tra '500 e '600, nel corso dello scontro tra Chiesa Cattolica Romana e Chiesa Riformata accusandosi per parte cattolica i riformati di accogliere meretrici e puttane per farne streghe eretiche cioè streghe supreme onde per creare adepti per via di seduzione tra i cattolici o, se refrettari, colpirli, specie in ambito pastorale, con la magia tempestaria e/o tramite l'aiuto di creature infernali quale fu come qui si vede il Mostro del Reno, capace di "devastare i campi Germani per la pace felicissimi" ]
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Si raccontava come visto di miracoli e di grande affluenza di devoti sicché la grande aprosiana curiosità indusse il giovane agostiniano in un'escursione verso quei santi luoghi = La chiesetta di Eben in cui era sepolta, venne ampliata nel 1434 e nel 1516 e abbellita con il concorso munifico dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo. Nel 1718 le reliquie furono ricomposte secondo l’uso dell’epoca, rivestite con seta, oro e argento e furono esposte sull’altare maggiore in posizione verticale e lì sono tuttora. È invocata come modello e patrona della gioventù rurale e si venera come patrona dei contadini e delle domestiche. Il suo culto diffuso nel Tirolo, Austria, Istria, Baviera è stato confermato da papa Pio IX con decreto del 27 marzo 1862.
[Una delle ragioni che alimentarono la persecuzione delle STREGHE: CON TANTO DI INVESTIGAZIONE E PROCEDURA INQUISITORIALE LAICA ED ECCESIASTICA ACCOMPAGNATA DA "LAVAGGIO" E "DEPILAZIONE", ALLA RICERCA DEL DIABOLICO "STIGMA", E QUINDI "TORTURA" proprio per la carenza di conoscenza scientifica e naturalistica sussisteva l'INSPIEGABILITA' APPARENTE DI CERTI EVENTI sì che per darne una motivazione plausibile si ricorreva al teorema della MAGIA TEMPESTARIA capace di procurare ogni sorta di danni all'uomo non esclusa la possibilità di procurare una tra le più temute forme di dannazione per l'esistenza umana vale a dire la CARESTIA in cui interagivano MALATTIE DEGLI ANIMALI OLTRE CHE DEGLI UOMINI MA SOPRATTUTTO LO SCATENAMENTO DEGLI ANIMALI PREDATORI MASSIME IL LUPO ED IL LUPO CERVIERO = e nemmeno è da credere che questa convinzione contro la quale si escogitò ogni sorta di POSSIBILI RIMEDI LECITI E NON (vedi qui "MACCHINE DI PAROLE MAGICHE" = le PAROLE MAGICHE (INDICE) = dai RIMEDI LECITI AI RIMEDI NON LECITI DELLA MAGIA NERA = studia in dettaglio "ALTI NOMI SCRITTI" DELLE DONNE SAVIE, DELLE RIMEDIANTI = IL LORO USO IN COMBINAZIONE CON CARATTERI, CARTELLI, FILTRI, ERBE, POZIONI) sia celermente scomparsa atteso che ancora ai primi del XIX secolo nel Sud d'Italia si sparse la VOCE DI MALEFICI UNTORI CHE AVVELENAVANO LE POZZE D'ACQUA ONDE FAR MORIRE GLI ARMENTI MA ANCHE GLI UOMINI COME QUI SI VEDE ]