cultura barocca
Carta M. Vinzoni

Vedi questa altra carta multimedializzata di Camporosso (i numeri sono attivi) e un' immagine emblematica dell'importanza spirituale della Chiesa di S. Pietro di Camporosso allegata alla valenza strategica del sito di Camporosso già dal XIII secolo in rapporto ai pellegrinaggi della fede ed ai tragitti verso i Luoghi Santi compresa la via litoranea ("deviazione per Camporosso") e il possibile superamento del teoorente/fiume Nervia = nel '600 i danni -mai risarciti dal Parlamento di Ventimiglia- causati dalla battaglia di Camporosso fra Genovesi e Piemontesi quale acme per la separazione delle Ville orientali del Capitanato intemelio e la loro organizzazione per l'economico nella Magnifica Comunità degli Otto Luoghi
Dopo la morte del vescovo Mauro Promontorio (pag. 30 dela "Biblioteca Aprosiana", riga 12 dall'alto) il successore venne individuato in GIROLAMO NASELLI "dottore in leggi e proposito di Savona sua patria" che, dopo la nomina del 18 maggio 1685 e un viaggio a Roma per la consacrazione fece ingresso solenne nella Cattedrale di Ventimiglia venendo celebrato con un'orazione da parte del sacerdote di Dolceacqua Giuseppe Maccario.
Uomo pio quanto colto strinse relazione con Domenico Antonio Gandolfo favorendone le iniziative culturali.
Non erano affatto tempi facili questi del '600 per varie ragioni in primis le guerre della Repubblica di Genova con il Piemonte in piena espansione, congiunti all'insoddisfazione popolare avverso gli amministratori e i ceti dirigenti = e le difficoltà nemmeno mancavano all'antica Diocesi di Ventimiglia.
Vari problemi concernevano anche il clero al cui interno non mancavano contrapposizioni registrate da Aprosio in vari settori non esclusa la coltura equiparando vari confratelli ai "Galli" di una favola d'Esopo: Angelico mosse spesso critiche in vari campi a religiosi e confratelli specie per aver trovato i Ventimiglia dei tenaci oppositori alla sua iniziativa di erigervi una grande biblioteca e, più estesamente, nemmeno mancò di sottolineare tanti altri difetti epocali non escluso quello dei Predicatori buffoneschi ed istrionici che proliferevano pur di guadagnare ospitati da varie comunità.
Verosimilmente le scelte predicatorie aprosiane influenzarono il discepolo primario dell'agostiniano intemelio, quel Domenico Antonio Gandolfo e non è da escludere che proprio lui abbia indotto il vescovo GIROLAMO NASELLI ad invitare a predicare nella diocesi intemelia quello che con probabilità fu il più grande predicatore religioso del '600 vale a dire
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CON CUI SI IDENTIFICAVANO TANTE POSTULAZIONI SIA IDEOLOGICHE CHE ORATORIE DI APROSIO E GANDOLFO
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E' DA DIRE CHE
PROBLEMI CONFLITTUALI, SPECIE PER LA GESTIONE AMMINISTRATIVA, ENTRO IL CAPITANATO DI VENTIMIGLIA, TRA IL CAPOLUOGO E LE SUE 8 VILLE ORIENTALI ESISTEVANO DA MOLTO TEMPO,
[ SI POTREBBE RISALIRE ADDIRITTURA ALLA CONQUISTA MEDIEVALE DI VENTIMIGLIA DA PARTE DI GENOVA ED ALLA SUA ORGANIZZAZIONE, CON LA DIPENDENZA DI VILLE RURALI ALL'INTERNO DEL DOMINIO DI GENOVA].
TALI PROBLEMI ERANO ANDATI COMUNQUE AD ACUIRSI ATTRAVERSO I SECOLI
E SPECIE DEL XVII SECOLO ATTESI I SEMPRE PIU' DIFFICILI RAPPORTI TRA LA REPUBBLICA DI GENOVA, CUI IL CAPITANATO APPARTENEVA, E LO STATO SABAUDO IN APERTO ESPANSIONISMO VERSO IL MARE. DUE GUERRE IN PARTICOLARE ANDARONO AD ACCENDERE VIEPPIU' GLI ANIMI E AD ACUIRE I CONTRASTI TRA I CETI DIRIGENTI, I POPOLANI E SOPRATTUTTO I RESIDENTI DELLE OTTO VILLE ORIENTALI. IL
PRIMO GRAVE MOMENTO RISALE ALLA GUERRA TRA SABAUDI E REPUBBLICA LIGURE DEL 1625 CARATTERIZZATA IN VENTIMIGLIA DA UNA
RIBELLIONE POPOLANA E VILLANA NON SOLO AVVERSO I MAGNIFICI LOCALI MA GLI STESSI DIRIGENTI DELLA REPUBBLICA PRESENTI IN LOCO

MENTRE IL
SECONDO MOMENTO E' DA ASCRIVERE AD UN SECONDO CONFLITTO (1672) COSTITUENDO FORSE FORSE LA SCINTILLA VERA PER INDURRE GENOVA A TROVARE UNA QUALCHE SOLUZIONE DEFINTIVA PROCEDENDO ALLA SEPARAZIONE PER L'AMMINISTRAZIONE ECONOMICA DEL CAPITANATO TRA VENTIMIGLIA E LE CITATE OTTO VILLE STRUTTURATE NELLA MAGNIFICA COMUNITA' DEGLI OTTO LUOGHI.
IL MOTORE DEI PROVVEDIMENTI IN SIFFATTA OCCASIONE FU SOPRATTUTTO L' IMPORTANTE "VILLA" AGRICOLA DI CAMPOROSSO NATURALMENTE GRAVITANTE ANCHE SULLA PIANA DEL NERVIA E
PROPRIO NELLA SUA PARROCCHIALE, AI TEMPI DEL VESCOVO G. NASELLI, COME NELLA CATTEDRALE INTEMELIA, FU CHIAMATO A PREDICARE P. SEGNERI
NEL TENTATIVO PROPRIO IN FORZA DEL SUO CARISMA, DELLA SUA OPERA E IN DETTAGLIO DEL SUO PROGETTO DEFINITO
"PRATICA DELLE MISSIONI"
DI STORNARE VIEPPIU' I PERDURANTI CONTRASTI ANCHE IN MERITO ALLA RISOLUZIONE DI
ULTERIORI PROBLEMATICHE
TRA POPOLANI E VILLANI CON I GRUPPI DIRIGENTI INTEMELI.
DEL RESTO PARTICOLARMENTE NEL CONTESTO INTERCORRENTE TRA VENTIMIGLIA E IL BORGO DI CAMPOROSSO, DATA PURE LA VICINANZA CONFINARIA, I RAPPORTI ERANO RIMASTI ASSAI DIFFICILI ATTESO CHE
I "CAMPOROSSINI" ERANO TRA I PIU' IRATI VERSO IL CAPOLUOGO ATTESO IL MANCATO RISARCIMENTO DA PARTE DEL PARLAMENTO INTEMELIO DEI DANNI ARRECATI AL LORO TERRITORIO DALLE TRUPPE DEL GENOVESE GENERALE PRATO DOPO LA BATTAGLIA DI S. PIETRO DI CAMPOROSSO NELLA GUERRA DEL 1672/'73 TRA GENOVA E IL PIEMONTE
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La predicatoria del Segneri era quanto mai adatta -aldilà dei riferimenti spirituali- ad affrontere temi civilistici ed a sostenere con forza la concordia fra le genti così che, anche se per la morte, riuscì a postulare ma non a praticare materialmente, demandandola ai suoi seguaci, ne la Pratica delle Missioni (qui digitalizzata, con altro materiale, ma anche discussa, grazie pure all'ausilio di indici moderni), siffatta sua idea, quanto mai adatta ad un secolo così complesso come il XVII. Del resto, scorrendo la sua vasta opera scrittografica, si notano chiaramente i presupposti di questo messaggio di fratellanza e resta assolutamente plausibile che il Segneri abbia attinto per esso, onde fortificarlo, parecchio materiale già dal suo capolavoro (ovvero Il Quaresimale) per invocare da parte dei fedeli un
RISPETTO PER LA CHIESA QUANTO, DEL PARI, RECIPROCO DI RIMPETTO ALLE IMPREVEDIBILITA' DELLA VITA SI' DA RISOLVERE LE DISCORDIE ED EVITARE SCANDALOSI COMPORTAMENTI (FORTIFICATI DA FALSE DICERIE, MORMORAZIONI, ACCUSE IMMOTIVATE ECC.) GENERATORI DI VIOLENZA ED AGGRESSIVITA'.
E per concludere questa dissertazione, su cui molto altro si potrebbe ancora scrivere, giammai bisogna dimenticare, alla guisa che seppur con una certa moderazione evidenziò poi A. Manzoni ne I Promessi Sposi, che curati e parroci non sempre si attenevano a loro sacri doveri al punto che il Segneri scrisse in un'altra opera cardine del suo pensiero che fu Il Parroco Istruito segnalando con acume critico i vari irrinunciabili compiti di Parroci e Curati non solo nell'adempiere ai loro compiti istituzionali ma anche del risolvere le prepotenze e pacificare le genti in contrasto dirimendo le cause d'attrito insorte fra i parrocchiani.

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La figura dei "Missionari" in terre non cristiane ed esotiche, dal Nuovo Mondo all'Asia, talora, provoca qualche confusione con le MISSIONI ideate da Paolo Segneri donde deriva il volume Pratica delle missioni del padre Paolo Segneri della Compagnia di Gesù predicatore pontificio, continuata dal p. Fulvio Fontana della medesima religione per lo spazio d'anni ventiquattro, ... Con l'aggiunta delle prediche, discorsi, e metodo difinito tenutosi nelle funzioni sacre. Parte prima [-seconda] Pubblicazione Venezia : presso Andrea Poletti, 1714 - Descrizione fisica 2 v. ; 4º - Note generali · A cura di Marco Aurelio Franchini, il cui nome figura nella dedica, a c. *2v. della prima pt. - . Nelle intenzioni della Compagnia di Gesu' vi fu in particolare la formazione di un clero che potesse svolgere la funzione di anello di congiunzione -sia nei più sperduti borghi quanto nelle città per rinvigorire la fede cattolica- tra gli ecclesiastici e il popolo [ molte altissime gerarchie ecclesiastiche come si legge in dettaglio qui entro la Lettera Pastorale del cardinale arcivescovo di Bologna denunciavano il degrado morale delle Diocesi cui le Visite pastorali potevano porre rimedi relativi data la loro brevità a differenza della, ormai giudicata opportuna, "Pratica delle Missioni" ed oggettivamente dal '600 l'esistenza era sempre più sospesa tra splendori e sfarzi indubbi quanto ancor maggiormente minata da miserie estreme tra delinquenza, guerre, carestie, pauperismo e malattie incomprensibili: per molti vivere era un problema e sopravvivere un'avventura per cui si ricorreva a tanti espedienti, senza quasi bisogno di citare qui il luogo solito del sesso mercenario, fenomeno peraltro comune, ma giungendo come nelle "Corti dei Miracoli", vero ricettacolo di aventurieri, a sistemi tali da violare i più elementari equilibri non solo della religiosità ma della stessa vita civile sfruttando in modo anche spaventoso bambini e fanciulle, senza risparmiare una variegata serie di "diversi" spesso strappati violentemente se non comperati da famiglie disperate = con un inasprimento notevole e tanta violenza sì da scatenare, contro le "malefatte del genere umano, allontanatosi dalla Fede", la credenza dell'avvento prossimo venturo dei quattro cavalieri dell'Apocalisse secondo un ammonimento diffusissimo (anche, ma non solo) a livello di oratoria sacra, come pure si legge nel Quaresimale del Segneri in relazione alla Predica XV intitolata = Con le sciagure del nostro secolo stesso, già flagellato a quest'ora tanto aspramente, si confonde ogni incredulo, egli s'intima che al tuono delle minacce divine negherà fede ancor egli si aspetti il fulmine ove, indubbiamente condizionato anche dalle antiche prediche di Annio da Viterbo per quanto confutate da Benito Pereira, rammentando le tante sventure del XVII secolo qual sorta di divina punizione, specialmente il Segneri si sofferma sulle sanguinosissime guerre che falcidiarono l'Europa non esclusi i conflitti con i Turchi (con nel contesto del conflitto che contrappone riformati e cattolici con le armi affiancate da feroci libelli reciprocamente propagandistici, non raramente di "letteratura escrologica" e riportanti postazioni sospese tra magia, stregoneria e mercenaria lussuria) ed ancora sul terribile e paneuropeo flagello della peste cause di estrema miseria e dilagante pauperismo. Nel qui digitalizzato testo della Pratica delle Missioni si vede l'impegno profuso per migliorare la condizione morale e ripristinare oltre che quelli religiosi puranco i valori civili: importanti cardinali colsero la valenza dell'iniziativa e, seppur a titolo meramente documentario, vale la pena di citare tra le varie autorizzazioni cardinalizie per padre Fontana -data la morte del Segneri- ed i suoi pii seguaci a procedere nell'opera della "Pratica delle Missioni" anche quella del cardinale Arcivescovo della Diocesi di Milano datata del 1706 tempo in cui da questa dipendeva ancora (sino al 1797) - consulta anche da testo antiquario - l'antica e "frontaliera" Diocesi di Ventimiglia ].
In simile ottica il Segneri adottò la " PRATICA DELLE MISSIONI " (DI CUI SI PROPONE DIGITALIZZATA LA PRIMA EDIZIONE DEL 1714 -EDITA POSTUMA- CON LA COLLABORAZIONE DI PADRE FONTANA CHE TERMINO' L'OPERA) = accedi qui agli INDICI MODERNI CRITICAMENTE INTERLACCIATI A QUELLI ANTICHI. Dato singolare, all'interno di questa pratica, e' la presenza della musica che non solo e' descritta: addirittura nella Pratica delle missioni del padre Pavolo Segneri venne proposta un'appendice sotto titolo di Tutto cio' che si canta nelle Missioni posto sotto la Nota Musicale, piu' precisamente in notazione mensurale . L'iniziativa del Segneri si esplica in area cristiano-cattolica mentre riferimento più esteso, cioé all'opera missionaria nelle nuove terre d'Asia e America, è esplicitata dalla voce MISSIONARIO da 'Bibliotheca canonica, juridica, moralis, theologica nec non ascetica, polemica, rubricistica, historica, &c. ... ab ad m.r.p. Lucio Ferraris' = sul tema proposto dal Segneri è utile leggere EXAMEN MISSIONARIORUM di FELICE POTESTA' (1649-1702), teologo palermitano, fu giudice del S. Uffizio, esaminatore sinodale, censore di libri e celebrato autore di quest'opera che costituisce un manuale di pratica ecclesiastica in TRE TOMI in cui qui si segnala che la vasta PRIMA PARTE costituisce una minuziosa trattazione di diritto canonico con varie considerazioni sui reati perpetrabili e sulle interazioni, anche nella comminazione delle pene, fra giurisdizione statale ed ecclesiastica. Mentre di questo volume la SECONDA PARTE è dedicata ai vari tipi di eresia, alla censura, ai libri proibiti ed all'inquisizione. Ed ancora la TERZA PARTE affronta le seguenti 3 tematiche: 1 - EXAMEN ORDINANDORUM poi 2 - EXAMEN PRAEDICATORUM e finalmente 3 - EXAMEN MISSIONARIORUM in relazione al quale si segnala qui la NOTA MUSICALE e la DURATA DELLA MISSIONE