cultura barocca
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Nelle descrizioni dei medici cinque-seicenteschi, di cui sopravvive vasta documentazione, si individuano tuttavia, in modo più o meno esplicito, paure ataviche, di provenienza altomedievale, sulla figura del "LUPO", il "grande nemico dell'uomo" = la paura del grande predatore è scorsa attraverso i millenni anche nell'Estremo Ponente Ligure e un po' in tutte le sue VALLI CON FREQUENTI SPOSTAMENTI SIN AI CENTRI ABITATI (VEDI QUI L'INDICE E LE RELATIVE MULTIMEDIALIZZAZIONI).
I danni arrecati a greggi ed Armenti ma anche alle proprietà ed alla stessa integrità dei residenti furono spesso notevoli (noi qui ne proponiamo una tipologia abbastanza contenuta: invitando gli appassionati a scorrere sulle varie annate per approfondire la tematica).
Con il tempo, come detto, in un miscuglio fra il timore delle calamità naturali e la paura per forze occulte e misteriose si finì per trasferire parzialmente nel Lupo la tipologia dell' Animale Nero sempre in agguato nell'Antro donde ghermire gli umani ad inquadrare la "fama" di questo splendido quanto pericoloso animale (specie se indotto ad osare oltre le sue costumanze per i crampi della fame e la mancanza di selvaggina nelle aree più densamente abitate da uomini, in particolaredi matrice pastorale) finirono a livello di tradizioni e folklore orrorifici e non alla fine sublimati in quelladel diabolico LUPO MANNARO (cosa peraltro di cui come qui si vede si occuparono scientificamente anche illustri medici e naturalisti sotto specie di quella che loro preferivano denominare LICANTROPIA).
A livello di discipline moderne, dalle scienze naturali all'etologia, è ormai assodato che il "LUPO", per la formidabile struttura gerarchica che ne condizionava rigidamente gli schemi esistenziali e le tecniche di caccia "a branco", era in effetti, nel Medioevo, il principale avversario dell'uomo, l'unico animale "socialmente evoluto" e di grande adattabilità che gli potesse contendere i territori di caccia, aggredirne armenti e mandrie, giungere, spinto dalla fame durante i rigori invernali, sin ad "assediarne" i villaggi isolati ed in varie cronache antiche del Ponente Ligure si fa -in forma diaristica- più di una volta allusione ad insidiose invasioni di lupi, specie quando, nei mesi invernali, eran spinti dal freddo a cercare cibo tra i territori prossimi ai villaggi]
Il terrore, non immotivato, contro la grande fiera europea fu purtroppo la causa di una continua persecuzione che divenne sterminio con l'introduzione delle armi da fuoco e in tempi recenti delle armi automatiche da caccia.
Ma prima che queste armi comparissero la lotta non era facile sì che antiche NORME STATUTARIE COMPORTAVANO PREMI PER QUANTI AVESSERO UCCISO ORSI o LUPI GROSSI PREDATORI: i motivi di preoccupazione non erano peraltro immotivati e dalla lettura del MANOSCRITTO BOREA si apprendono le vicende di VARIE E MORTALI AGGRESSIONI DI LUPI (per quanto spesso enfatizzate nella narrazione popolare) nel Ponente ligustico in vari anni (1532, 1564, 1637, 1641, 1643,1814, 1815, 1816).
La specie, sull'orlo dell'estinzione, è diventata protetta in Italia dal 1972 quando ormai esisteva solo più un centinaio di lupi tra Appennino marchigiano e Calabria.
Negli ultimi 25 anni però, partendo dal PARCO NAZIONALE d'ABRUZZO (popolato da un branco di circa 50 esemplari) il LUPO ITALIANO è risalito a piccoli branchi per l'appennino umbro e tosco-marchigiano sin all'entroterra di Genova e alle montagne liguri piemontesi giungendo alle Alpi Marittime e quindi penetrando nell'Alta Provenza.
Ancora nel XIX secolo il pericolo del LUPI spinti da fame e freddo a caccia di prede a valle fu però ancora notevole: e vale la pena, rifacendosi al citato manoscritto, analizzare quanto in esso si legge solo per gli anni 1815 - 1816.
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(1815)
22 Genaro. [continua nella sua relazione per l'anno 1815
uno degli estensori del secolare manoscritto] Gelo universale con carrico di Neve e solo giardini sotto la luce e parte di Plan di Nave e Quitagna ed altri siti riparati hanno conservato parte de frutti: si è osservato che li Portogalli hanno soferto meno escludisi del frutto.[Visualizza concetto di Carestia attraverso lo scorrere dei secoli = nel dettaglio vedi anche giudizio di Carestia tra '700 e primi '800]
Alli 29 Agosto erano già 46 persone fra morsicati e 25 mangiati dalli Lupi Rapaci, nelle Rocchi di Apricale nel mese d'Ag. ai primi fu amazato una Lence ossia Lupo Cervino Femina che aveva ancora il latte. Il Governo e la Comune vi misero il taglione di 60 FR [Approfondisci = la società agro pastorale e la sua architettura = vedi anche qui bandite, greggi, armenti, allevamento, commercio, corporazioni - il pericolo dei grandi predatori (lupo, "lupo cerviero", orso) e la normativa introdotta per la salvaguardia degli animali da allevamento = vedi anche qui la caccia antica - la caccia al cinghiale = da come la praticavano i Romani servendosi del venabulum sin ai tempi moderni - la falconeria o comunque come testimoniato anche nel ventimigliese la caccia con "rapaci addomesticati" ed ancora = caccia, giostra, tornei -la caccia antica con le "scarpe da neve" sino alla devastazione introdotta dal perfezionamento delle armi sino alle armi da fuoco]
24 Ag. 1815. Il Capo Anziano Marchese Borea d'Olmo mandò dei tamburi ad appostarsi nelle Valli ad indicare con proclami le Valli ove doveva andarsi a fare legna e foglia.
2 7bre. Il Lupo ha sorpreso mentre faceva foglie ai Confini dei Boschi di Perinaldo certo Donato e lo ha strangolato (sic). Si è posto un taglione di 600 F. a chi ammazzi un Lupo, una Lupa Fr. 2 siano alla vista già morti [vedi la definizione di Bandite e di Comunaglie = vedi gli Antichi Regolamenti Rurali di San Remo].
Li 9 7mbre al calare del Sole tre Caciatori di Verezzo che facevano da 11 giorni la Guardia al Lupo Maschio nel sito in Bignone chiamato Crocetta nel teritorio di Bajardo hanno ucciso con due Colpi di Fucile un Lupo in peso morto dato il sangue a R. 5: si è trovato nel Ventricolo un solo Calcagno di Suola di Scarpa con Ponte, aveva 5 fegati (sic). Fu guadagnato il Taglione di L. 600 F.B. pagato a proporzione da tutti li Communi della Giurisdizione.
Li 12 7mbre all'ore 3 Pomeridiane uno dei Grossi Lupi nel Prato di S. Romolo ha preso ed ucciso un figlio del Manente d'anni 6 circa. Li Cacciatori che erano entrati a mangiare un poco di Minestra sono subito usciti ma non lo hanno potuto uccidere, ha lasciato il Ragazzo e vi sono rimasti a farvi la guardia.
17 7mbre. 20 Cacciatori del Regimento di Niza spediti dal Governatore Generale sono venuti per andare ne Boschi, 6 son stati piazzati a S. Romolo, gli si dà la paghetta di L. 1 F. B. per soldato, 24 S. O. i Caporali, 1: 10 i Sergenti [vedi la definizione di Bandite e di Comunaglie = vedi gli Antichi Regolamenti Rurali di San Remo] .
19 Due Grossi Lupi in Peiranze vicino all'Olmo hanno assalito una Ragazza che suo padre le ha fatto lasciare: è stata condotta all'Ospizio.
25 7bre. Un Cacciatore Soldato del Regimento di Nizza postato nel Cantone di S. Stefano alle ore dieci della sera ha tirato un colpo contro un grosso lupo maschio, che ha trovato morto la mattina seguente nel bosco detto di S. Salvatore di spettanza alla Commune del Castellaro. Detto animale era della età di sei anni circa, e di peso R.bi 5 e 10 libre, e se le è trovato nel aprirlo del panno, e delle ossa umane (sic).
In Febraro. Morì d'appoplessia, trovato morto in letto, il Conte Gio Maria Roverizi Pianavia, venuto Deputato a S. M. [Vittorio Emanuele I] ., in Compagnia del M. Borea d'Olmo, R. Cav. Borea, Cavalier Stella Luigi e Antonio Arnaud. Fu sepolto in Torino nella Chiesa e vi fu posta la seguente Iscrizione
D. O. M.
Io M. Roverissi Comes De Rocca Steron Ab Urhe S. Romuli
Animi Excellent.mi ac Cordis Magnanimitate Clarus
Abhinc sex menses Regem Victorium Emanuelem Dicavit Repentino Morbo Proreptus Augusta Taurinorum ("tre parole intelleggibili")
Anno MDCCCXV Tertio Kalendas Februar.
Etatis suae XXXVIII
S. M. [Vittorio Emanuele I] destina una Croce dei SS. Maurizio e Lazaro per la Deputazione ed avendola ambita il Sig. Luiggi Maria Stella, altri de Deputati, per maggiormente Nobilitare S. M. [Vittorio Emanuele I] la Città ed una Famiglia gliela concesse. Vedi al Libro delle Deliberazioni del Consiglio le Lettere che riguardano questa Pratica.

1816

Li 4 Febraro giorno di Domenica li R. Padri Capucini sono entrati e posti in Posesso dal Marchese Borea d'Olmo Capo Anziano del Convento e Giardino e ciò d'Ordine di S. E. il Ministro: i Padri erano Rafaele Rolleri Guardiano, Romolo Modena Vicario, Agostino de Blancheri, Gerolamo De Aprosis Sacerdoti, Felice Grosso, Deodato Rambaldi, Stefano Semeria ed Ermencgildo Sapia Zani Professi, se ne è redatto Processo Verbale mandato al Sig. Intendente Generale in Genova, vi è stata in seguito Gran Messa con Musica, intervento d'Autorità e gran concorso di Popolo.
Sono giunti li Cacciatori Valdostani spediti da S. M. [Vittorio Emanuele I] proveduti d'armi a carico per una parte del Tesoro Publico Regio e l'altra metà della Commune.
Li 2 Aprile. Una donna è stata trucidata dai due Lupi nei Boschi [vedi la definizione di Bandite e di Comunaglie = vedi gli Antichi Regolamenti Rurali di San Remo] di Ceriana.
4 Aprile. Tre donne trucidate ne Boschi [vedi la definizione di Bandite e di Comunaglie = vedi gli Antichi Regolamenti Rurali di San Remo] di Castel Franco, due Ragazze di 18 anni ed una vecchia da un Lupo Grosso ed altro più piccolo: il primo grassissimo ed il secondo magro avevano il muso nero, e il pel cenerino.