Informatizzazione di B. E. Durante

La chiesa di fiorentina di SANT'AMBROGIO si trova in fondo a Via Pietrapiana, non lontano da Piazza dei Ciompi, luogo che trae il nome dal Tumulto dei Ciompi, rivolta dei lavoratori della lana avvenuta nel 1378, e che adesso ospita un mercatino dell'antiquariato dove si possono trovare oggetti interessanti, sebbene non a buon mercato. La facciata, piuttosto anonima, cela una delle chiese piú affascinanti e suggestive di Firenze, nonchè una delle piú antiche: fonti storiche raccontano che sia appartenuta all'Ordine delle Benedettine già nel 988. La struttura attuale é comunque piú recente e risale agli inizi del duecento, come indicano le finestre gotiche sulla parete destra della navata. Entrando, sulla destra, si puó ammirare l'affresco della Madonna sul Trono, coi santi Bartolomeo e Giovanni, attribuito ad Andrea Orcagna. La sinopia, ovvero lo schizzo che l'artista ha seguito nel dipingere l'affresco, é stato staccato nel corso del restauro conseguente all'alluvione del 1966, e adesso si trova sulla parete anteriore della chiesa. Lungo le mura laterali vi sono delle curiose arcate in Pietra Serena che sono state aggiunte nel corso del Rinascimento, forse perché mancava lo spazio per cappelle laterali. É interessante notare come l'architetto rinascimentale non abbia esitato a distruggere opere precedenti, per noi preziose, quali, ad esempio, la Deposizione di Nicola Gerini, per portare a termine l'opera di ammodernamento.
A parziale difesa dell'architetto, va osservato che egli probabilmente considerava assai minori queste opere; Sant'Ambrogio poteva, infatti, vantarsi di tesori ben piú importanti quali Sant'Anna Metterza di Masaccio e Masolino, L'Incoronazione della Vergine di Filippino Lippi, e la Pala delle Convertite del Botticelli (tutte attualmente negli Uffizi). Le arcate, inoltre, custodiscono due tesori: La Madonna del Latte della Scuola dell'Orcagna (seconda arcata a destra) e Gesú con i Santi di Cosimo Rosselli (terza arcata a destra). La chiesa fu nuovamente rielaborata nei primi del 1700 dal Foggini, che aggiunse una delle piú armoniose abisdi barocche di Firenze, e un'elegante altare intarsiato con pietre dure.
La chiesa di SANT'AMBROGIO DI FIRENZE ha anche la "Cappella del Miracolo" (alla sinistra dell'altare maggiore), costruita nel 1481-3 per ospitare un flacone contenente il sangue trovato un giorno del 1230, nel fondo del calice della messa, dal prete Ugaccione, che si era scordato di pulirlo.
Il tabernacolo è di Mino da Fiesole, i cui resti sono conservati nella chiesa; i candelabri sono dei Della Robbia.
Gli affreschi che commemorano l'episodio sono del Cosimo Rosselli.
Nel corso del recente restauro é stata staccata la sinopia, che adesso si trova sulla parete subito prima della cappella. Questa siniopia è interessante sia per le linee guida nella parte superiore, che hanno aiutato il Rosselli a posizionare gli edifici, sia perchè i corpi, a differenza di quanto avvenga nell'affresco, sono disegnati senza le vesti in alcuni particolari: probabilmente per aiutare l'artista a ricordarsi meglio dei volumi che i drappeggi dovevano coprire.
La chiesa conserva opere importanti del Maestro di Figline, Pietro di Miniato, Niccolò di Pietro Gerini, Matteo di Pacino, Cosimo Rosselli, Raffaellino del Garbo, alcune delle quali ritrovate sotto gli altari collocati in chiesa durante le successive ristrutturazioni. Fra il 1832 e il 1833 Luigi Ademollo affrescò il soffitto e le parti alte della navata, mentre nel presbiterio dipinse la Strage deli Innocenti, l’Ultima Cena e le Storie di Sant’Ambrogio. [da "Repertorio "on line" turistico-promozionale]