cultura barocca
CLICCA QUI PER ACCEDERE ALLA RELAZIONE SUI VIAGGI STAMPA DI FANTASIA EFFIGIANTE LA MORTE DI JUAN PONCE DI LEON CONQUISTATORE DI PORTORICO ED ESPLORATORE DELLA FLORIDA DOPO UNA DURA BATTAGLIA CONTRO I NATIVI AMERICANI NE "I CARIBI" = LEGGI QUI L'EPITAFFIO LATINO INCISO SULLA SUA TOMBA POI TRASLITTERATO IN SPAGNOLO E QUINDI TRADOTTO IN ITALIANO PER L'EDIZIONE DEL MARMOCCHI

E tuttavia, alla radice di tanto accanimento, di tante lotte, di tante ricerche dopo la scoperta del Nuovo Mondo oltre che l'indubbia insaziabile fame di oro ed argento (ben simboleggiata dalle continue spedizioni per individuare il leggendario la ricerca del leggendario EL DORADO di cui si legge anche nelle pagine di una preziosa e poco nota relazione di Fernando d'Oviedo esploratore e storico del Re di Spagna) v'era, asfissiante, la
RICERCA PURE DI ALTRO.
Era epocale il TERRORE AVVERSO LA MORTE (DEATH - FINIS VITAE) giustificato da tante calamità e dall'impotenza delle cure conosciute.
Per conseguenza era divenuta altrettanto ossessiva la ricerca di una qualsiasi via di fuga dalle MALATTIE e, data la credenza epocale, anche da MORBI FRUTTO DI ARTIFICI MAGICI quanto, per superstiziosa correlazione, da MALATTIE PER POSSESSIONI DIABOLICHE AVVENUTE SPECIE DURANTE IL SONNO TRAMITE DEMONI INCUBI, SUCCUBI, "EPHIALTES", "LA PESADILLA", "LA COQUEMARE"
.
Così sulla scia di improbabili speranze ma anche della SCOPERTA DI NUOVE ED IMPORTANTI PIANTE CURATIVE si sparse la voce, ritenuta sempre più attendibile in forza di fantasiose testimonianze, che in quelle LONTANE E MISTERIOSE CONTRADE DEL NUOVO MONDO esistesse addirittura la FONTE DELL'ETERNA GIOVINEZZA o comunque una FONTE CAPACE DI FAR RINGIOVANIRE in pieno ossequio ad una delle tante varianti di quella ricerca di imperitura giovinezza letterariamente sublimata da Goethe nella
***LEGGENDA DEL DOTTOR FAUST***.
In dipendenza di queste dicerie, cui davasi spesso credito assoluto anche da parte di eruditi e medici, come scrisse F.C. MARMOCCHI in un VOLUME di una sua poderosa RACCOLTA DI VIAGGI il conquistatore spagnolo
Juan Ponçe De Leon,
conquistatore di Portorico e scopritore della Florida, andò specificatamente alla ricerca di una
FONTE LA CUI ACQUA AVREBBE RIDONATO LA GIOVENTU',
[the search for the most precious treasure, the source of eternal youth - la búsqueda del tesoro más precioso: la fuente de la eterna juventud]

una favola questa appunto sostenuta da vaghe basi alchemiche, una favola capace di alimentare ben altre investigazioni sull'eterna giovinezza
[ Alla radice dell'impresa si può sostenere che risieda il Romanzo d'Alessandro, molto diffuso dall'età classica al Medioevo ed oltre fantasticamente e variamente elaborato sulla base delle tante narrazioni a proposito della grande spedizione in Asia di Alessandro il Grande sin ai tempi della grande battaglia vittoriosa contro il re Poro o Poros ancora oggetto di studi nel XIX secolo = non si possono escludere altre interferenze narrative, scritte ed orali, tra cui il fatto che queste ricerche sian state influenzate anche dalle letture su "Giovanni di Mandavilla" e la "Fonte dei Giovani" che da questi sarebbe stata individuata (il viaggiatore inglese del XIV sec. Johan de Mandeville era autore citato anche da A. Aprosio come "Gio: Mandavilla Cavaliere Inglese"). In merito alla Fonte dell'Eterna Giovinezza cercata in Florida dal "Conquistador" Juan Ponçe de Leon la ricerca della stessa è degna veramente di considerazioni sospese tra storia e leggenda = Juan Ponçe de Leon secondo una fra le tante interpretazioni anche prosaiche seppur logiche avanzate - pur se giammai è da dimenticare che l'esistenza della magica sorgente oltre che da dicerie di avventurieri e fantasiosi narratori fu anche testimoniata da una seria lettera documentaria a Papa Leone X- si sarebbe messo alla ricerca della Fonte della Giovinezza sulla scia di un sogno alchimista = l'impresa ebbe inizio nel 1512 e si concentrò sulla ricerca dell' isola di "Bimini" unanimente ritenuta sede della fonte ma quest'isola gli risultava introvabile e per quante anche altre isole e relative sorgenti egli esplorasse ed esperimentasse nessun risultato si ottenne, fin al punto che il conquistatore spagnolo deluso, stanco e malato abbandonò l'impresa lasciando il compito di continuare le esplorazioni ad un suo fido capitano: costui si chiamava Juan Perez de Ortubia e nel corso di infinite investigazioni -guidato da una vecchia "sibilla o maga" conosciuta e assoldata dal Leon- scoprì la mitica "Bimini", isola splendida vero e ricca di fonti ma, con generale delusione, non di quella che avrebbe ridonato la gioventù ai vecchi
Non si può far a meno altresì di tenere conto sul tema delle preoccupate
osservazioni del prestigioso teologo e demonologo Martin Del Rio spargendosi facilmente notizie non solo di tal sorgente ma altresì di indiani in forza di quella giunti ad incredibili età avanzate in cui lui riconosceva contestualmente accordi e collusioni con potenze demoniache,
laddove il Diavolo si celava sotto altre forme e sotto nuovi nomi come per esempio nel caso del vasto
Pantheon dei tanti dei dai molteplici nomi:
che qui si propongono facendo precedere il tutto dalla stampa antiquaria dell'
"Ingresso di un Tempio Messicano con Altare" proprio del colossale Impero degli Aztechi.
Si trattava comunque, in merito all'esistenza di qualsiasi sorgente o sostanza liquida -in qualsivoglia luogo fosse- di una favola che spesso divenne follia terrifica, come quella che governò la mente ormai insana, proprio nel XVII secolo, della tragica e transilvanica
CONTESSA E. BATHORY
per non parlare dell'ex
REGINA DI SVEZIA MARIA CRISTINA e del suo timore per INVECCHIAMENTO e MORTE SIN ALL'OSSESSIONE NELLA RICERCA DEL LEGGENDARIO ALKAEST,
senza dimenticare l'influsso globale di siffatte postazioni sulla
LETTERATURA FANTASTICA ED ORRORIFICA

, citando, infine, per chiosare questa lunga disquisizione
dai Racconti narrati due volte di Nathaniel Hatworne
il tema argutamente elaborato della fonte della giovinezza qui digitalizzato sotto il titolo de
L'esperimento del dottor Heidegger ]
.
Queste postulazioni su siffatto campo del paranormale non erano, per certi versi, neppure estranee ad una cultura ufficiale mediamente perseguita e strutturata su FILOSOFIE PROIBITE E DANNATE od ancora sulle basi di una SCIENZA ALCHEMICA OSCILLANTE VERSO LA MAGIA NATURALE MA VERTENTE SU UN PRINCIPIO DI POSSANZA MAGNETICA DELL'UNIVERSO NON RIFIUTATO DALLA STESSA CHIESA DI ROMA: un principio o meglio un'energia custodita in specifici prodotti con specifici componenti sì che dalla mummia vera d'Egitto, dall'energia del sangue, dall'usnea del teschio, dal vetriolo romano e molto altro sarebbero derivati ad esempio, ma non solo, "polvere simpatetica" ed "unguento armario"
E così le indagini su cui si è sopra parlato non furono esclusiva, come qualcuno potrebbe credere, di "scienziati folli" o addirittura di mercanti di meraviglie ed imbonitori ma ebbero interpreti di grande valore e tanti altri studiosi ancora se ne occuparono oltre per specifico interesse anche per ragioni erudite non esclusi tre illustri personaggi del Ponente Ligure nel XVII secolo tra cui contestualmente GIAN DOMENICO CASSINI e DOMENICO ANTONIO GANDOLFO, direttamente e/ indirettamente, attratti dalle ricerche magiche ed alchemiche romane sul prolungamento dell'esistenza già ruotanti attorno alla figura appena citata di
Maria Cristina di Svezia interessata nella sua frenesia, oltre che all'Alkaest ed altri prodotti, anche al tema della "Fonte della Giovinezza"
:
mentre per altra via il terzo fra questi e in un modo o nell'altro il loro maestro cioè
ANGELICO APROSIO IL "VENTIMIGLIA"
-già reputato un'autorità nel campo dell'ASTROLOGIA specie per i suoi studi sulle cause astrali della micidiale PESTE BUBBONICA DEL 1656 - '57-
si interessò non solo di Esoterismo e Stregheria od in senso più settoriale di casi specifici poi divenuti cartini della letteratura orrorifica come quello della Licantropia dei Lunatici - come pure nelle sue instancabili investigazioni sulla diversità estrema di mostri diabolici, di "parti mostruosi", di mutanti e addirittura di uomini-bestia secondo l'interpretazione della zooantropia di Jusepe Gonzalo de Salas - ma giunse al punto di interessarsi anche della singolarissima vicenda del Conte Dracula e in senso più lato tanto del tema del sangue benefico e/o del sangue malefico quanto di quello dei non morti o piuttosto delle morti apparenti anche se occorre immediatamente precisare che tutte queste investigazioni spesso spinte all'estremo comprese le ricerche sul tema del VAMPIRO per l'eruditissimo agostiniano di Ventimiglia si collocavano in una prospettiva più vasta ed in gran parte connessa ai suoi doveri di Vicario dell'Inquisizione spesso impegnato ad analizzare questioni delicatissime di SACRILEGI, PROFANAZIONI, ILLECITE PROPOSIZIONI, MAGIA NERA, INVOCAZIONI DEL DEMONIO, POSSESSIONI E RELATIVI ESORCISMI, ECC. (anche in merito CIMITERI E VIOLAZIONE DI SEPOLCRETI COMPRESI I PROCESSI LECITI O NON DI INUMAZIONE ED "IL DIRITTO O NON DI SEPOLTURA IN TERRA CONSACRATA") tutti argomenti non di poca importanza in un'epoca di dilagante superstizione
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E proprio una FALSA CREDENZA IN RELAZIONE A VAMPIRISMO E CULTURA DEL SANGUE importata da avventurieri e/o marinai provenienti dalle Americhe l'agostiniano, in verità piuttosto riflessivo e mai cedevole alla gretta superstizione, sarebbe riuscito a demistificare in forza anche dei suoi contatti con missionari operanti nelle Americhe e comunque forniti di dettagliate pubblicazioni come questa qui digitalizzata per il riconoscimento di forze diaboliche, streghe, demoni e per attivare difese ed esorcismi: eppure la credenza andava prendendo piede alimentata dalla fantasia dei menzionati avventurieri superstiti da tante avventure nel Nuovo Mondo e più che mai convinti di essersi imbattuti (oltre che in GUERRIERE AMAZZONI ed in STREGHE E ADDIRITTURA STREGHE ANTROPOFAGHE) in una variante di
VAMPIRO AMERICANO
connesso dalla superstizione ora alla figura del SERVO DELL'ANTICRISTO NELL'IDEA DI UN'IMMINENTE APOCALISSE ora a quello del DIABOLICO UNTORE da cui avrebbero -a dire anche d'alcuni medici- contratto
malattie terribili e prima ignote come la Sifilide
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Lo arsero vivo.