Tra le tante PENE con cui il feroce DIRITTO DELL'ETA' INTERMEDIA colpiva i condannati a sanzioni corporali era in uso lo STATO DI INFAME - NOTA DI INFAMIA: "TRAMITE APPLICAZIONE A FUOCO SU PARTI DEL CORPO DI UN MARCHIO DI INFAMIA" avverso alcuni tipi di criminali:
era di conseguenza vietato portare (come sopra si può leggere in un testo dell'epoca) la "FRONTE COPERTA DA UNA FRANGIA DI CAPELLI TEMENDOSI CHE SERVISSE A NASCONDERE IL MARCHIO A FUOCO DI UNA NOTA DI INFAMIA" sì da impedire a tutti di riconoscere
una PERSONA come INATTENDIBILE - PERICOLOSA - COLPEVOLE DI CRIMINI CONTRO LA MORALE e non poter assumere assumere le opportune cautele o procedere ad una qualche forma di emarginazione. *******************
Sulla linea di una formidabile CULTURA ANTIFEMMINISTA che, a prescindere dai temi di una latente e poliedrica SUPERSTIZIONE CONTRO LE "DONNE DIVERSE DALLA NORMA ISTITUZIONALE" alimentati dalle dominante cultura
maschilista, finiva spesso
per ascrivere tra gli INFAMI un gran numero di
DONNE: REPUTATE PIU' LUSSURIOSE E TENTABILI DELL'UOMO - QUINDI PIU' PROPENSE A VIOLARE L'ORDINE E LA MORALE CORRENTI E PER CONSEGUENZA DA SOTTOPORRE A SUPERIORE CONTROLLO
e tutto ciò anche
sulla direttrice di una linea teologica che, ben precisando i RUOLI DELLA DONNA, ne giustificava
la FRAGILITA' MORALE ATTRIBUENDO AD EVA, CIOE' ALLA PRIMA DONNA, LA "ROVINA DEL PECCATO ORIGINALE".
ANGELICO APROSIO, certo non ideatore della seicentesca TRADIZIONE POLEMICO-SATIRICA
***********ACCADEMIA DEGLI INCOGNITI***********
peraltro anche rischiosamente all'avanguardia sotto il profilo dell'
****ARTE ESTREMA E DELLE OPERE CLANDESTINE, PROIBITE, DANNATE E/O LUSSURIOSE****,
nel contesto di una EPOCALE quanto indubbia INTERPRETAZIONE ANTIFEMMINISTA
tenne
a ribadire in una veste erudita nel CAPITOLO VI di questo suo giovanile
LAVORO A STAMPA
il tema misogino con strali volti anche ad alcune categorie di uomini.
Nell'opera si evidenzia in dettaglio CAPITOLO PER CAPITOLO LA PROPENSIONE DELLA DONNA PER IL LUSSO, LA MODA, LA SENSUALITA'... con una significativa ammonizione contro certe NOVITA' DELLA MODA E L'USO DELLE DONNE DI INDOSSARE ABBIGLIAMENTI PIU' CONSONI AGLI UOMINI (E VICEVERSA) = tra tante considerazioni giova comunque qui segnalare una vera e propria apostrofe aprosiana contro la presunta lascivia femminile entro questo iridescente
****************CAPITOLO XXIX "QUANTO DISDICA ALLE DONNE
IL PORTAR LE POPPE SCOPERTE"****************
in cui l'acme si raggiunge nell'elaborazione di quella sinonimia DONNA PERDUTA = MESSALINA IMPERATRICE destinata a perdurare
ed a sancire sulla base di LIBRI SETTECENTESCHI COME QUESTO -QUI INTEGRALMENTE DIGITALIZZATO- DESTINATI A RICOSTRUIRE VITA E OPERE DI TUTTE LE IMPERATRICI ROMANE un giudizio inesatto, decettivo e sicuramente antistorico in merito alle DONNE DELLA CIVILTA' ROMANA.
Una POSTULAZIONE che, come variamente, anche, si legge ancora in questo libro di Aprosio, sarebbe stata comunque sempre da connettere alla epocale AMBIVALENZA DI GIUDIZIO SULLA DONNA TRA GLI ESTREMI DI' "ANGELO" E "STREGA" o come ancora si ricava da questa altra documentazione da connettersi alla consimile ambivalenza tra il male estremo del DEMONE FEMMINA (spesso in combutta con il DEMONE ANTICO DEL "TURPE GUADAGNO") e il "bene istituzionale" della "PERFETTA MARITATA".
E tutto ciò quindi all'interno di un sistema ideologico per cui il FASCINO FEMMINILE di per sè tenuto sempre in sospetto come forma di
provocazione sessuale e quanto meno così iniquamente sospettato al punto
NON DA GIUSTIFICARE MA QUANTOMENO DA RENDERE POSSIBILISTICO L'ACCADIMENTO DI UNO "STUPRO", COMUNQUE DA NON "CONDANNARE MAI SINE CURA DEBITA" E BENSI' DA SOPPESARE, SE NON SOFFOCARE, GIURIDICAMENTE ENTRO "MILLE DISTINGUO"
avrebbe potuto mascherare in alcuni casi le diaboliche proprietà di una
FASCINAZIONE STREGONESCA - CONDIZIONAMENTO MENTALE ESERCITATO ATTRAVERSO LA "SUGGESTIONE DEGLI OCCHI"
da cui -nonostante la lotta laica ed ecclesiale avverso le SUPERSTIZIONI- nemmeno autori del tardo seicento e del primo settecento (in definitiva essi stessi alla fine ripiegando su riflessioni erudite ma altrettanto superstiziose quanto ciò che intendevano dissipare) riuscirono a confutare la terrorifica affermazione della stregonesca e quindi femminea quanto diabolica potenzialità dello
SGUARDO CHE UCCIDE L'ANIMA
Viene a questo punto da chiedersi chi e come prima dell'Illuminismo o in concomitanza con alcuni SPIRITI ILLUMINATI DALLA RAGIONE abbia preso
una qualche difesa di quella CONDIZIONE FEMMINILEche in definitiva risultava spesso
VIOLATA SIA A LIVELLO SESSUALE CHE MORALE
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NELL'