cultura barocca
MONTALTO (LIGURE)

MONTALTO (LIGURE)

Disposto sullo sprone della dorsale che divide Argentina e Carpesina, è un borgo compatto di media valle Argentina. Visto da sud il paese si distende organico entro un triangolo compreso tra il ciglione che sprofonda a nord-est nel greto della Carpasina e la rotabile che avvolge la località da sud-ovest.
Verso sud si individua la fabbrica grigiastra della chiesa urbana di S.Giorgio di Montalto, su cui spicca il campanile costruito a strapiombo sulle mura. Più sotto invece, solitaria sulla cresta aspra, si riconosce la CHIESA ORIGINARIA DI S.GIORGIO che costituisce un EDIFICIO RELIGIOSO DI GRANDE IMPORTANZA STORIA E ARCHITETTONICA.
Il paese, molto antico, è citato dal metà XII sec. come "Monte Alto": è un toponimo diffuso in Italia (v. il caso di "Montalto delle Marche") e il significato non presenta difficoltà: nel caso del paesino ligure è connesso alla positura strategico-militare del luogo, a sbarramento della vallata (fatto attestato dalla presenza nel borgo prima di un caposaldo dei Conti di Ventimiglia e quindi, dopo il suo passaggio a Genova, entro la "Podesteria di Triora", di una guarnigione sussidiaria della Repubblica: è sintomatico che, oltre a nomi tipici dell'area stragica ma di estrema antichità di Triora si trovino nella zona varianti di onomastica, anche connesse a funzioni di mestieri di guerra). Parecchi elementi possono essere evidenziati da una lettura della pianta del paese, che rivela una duplice acclività, in direzione sud-ovest e nord-ovest. Se ne vengono a formare due sistemi d'abitato separati da una rampa che risale la cresta del promontorio su cui il borgo giace. L'abitato risulta avviluppato in sequenze di rampe e controrampe che vincono la pendenza del sito. Nell'interno si individua l'antico succedersi di forme architettoniche medievali, meritevoli di studi approfonditi e di più intense visitazioni turistiche: qua e là, senza soluzione di continuità, sono rampe di varia conformazione, archivolti, porte di diverse età e stili, scale esterne costruite in tempi remoti. Anche in questo borgo il tempo è passato inesorabilmente ma, a differenza che in altri centri liguri, la sagacia degli abitanti ha impedito lo scempio di parecchi gioielli del passato. Così a fianco di contrade a muri a secco di tradizione romanica se ne riconoscono altre in cui, in modo degno, architetti d'epoche lontane fusero, entro muri arcaici, le espressioni del rinascimento ligure, tra cui splendidi portali oppure architravi incisi alla perfezione od ancora eleganti porte di stile barocco.


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La CHIESA fu eretta verso il XII secolo in positura marginale rispetto al nucleo insediativo: nel '300 l'edificio fu ristrutturato con l'aggiunta di un nuovo portale goticheggiante, di una finestra bifora ed il campanile venne decisamente modificato.
E' a pianta basilicale, con 3 navate terminate da cappelle prive di abside ed in linea fra loro lungo una parete di fondo (molto armoniosa la navata centrale: l'interno della chiesa è strutturato su due quote che hanno un dislivello di circa 40 cm. e che è segnato da una transennatura in muratura.
Sopra l'altare maggiore si vede un affresco che rappresenta Cristo e i 12 Apostoli: si reputa lavoro del XIII secolo.
Un altro affresco si può ammirare sopra l'arco trionfale, si tratta della FIGURA DI S. GIORGIO A CAVALLO con quelle della Vergine e di S.Michele.
La navata destra è poi contraddistinta da un affresco di notevoli dimensioni che rappresenta un S.CRISTOFORO verisimilmente dipinto tra fine XIII e primi XIV secolo.
Sui pilastri sono poi affrescate altre immagini di Santi tra cui S.Clemente e una testa del Nazareno.
Sulla transenna compare quindi un leggio in pietra lavorata e nel I pilastro sulla destra è incastonata un'acqwuasantiera in pietra abbellita da un cordone scolpito lungo tutto il bordo esterno.

Sulle pendici del MONTE FAUDO a circa 30 minuti di cammino da MONTALTO nello scenario della VALLE ARGENTINA, dentro un bosco, sorge il SANTUARIO DI N.S. DELL'ACQUASANTA.
La leggenda narra che un anziano,sciancato e abbandonato da tutti, sopravviveva in questi luoghi raccogliendo legna e pochi prodotti spontanei dei boschi.
Un giorno vinto dalla disperazione invocò la Vergine.
Questa gli apparve invitandolo a lavarsi nell'acqua che sgorgava ai suoi piedi.
La guarigione dalla deformità fisica divenne un miracolo che presto fu noto a tutti sì che dall'intero Ponente ligure presero a venire molti ammalati nella speranza di veder sanate le loro infermità.
Visto tale afflusso gli abitanti del paese, per concessione del vescovo di ALBENGA, alla cui DIOCESI apparteneva spiritualmente MONTALTO, eressero nel 1493 una prima chiesa che la tradizione vuole che fosse affrescata da Giovanni Cambiaso.
Questo tempietto fu però rifatto integralmente nel XVII secolo e venne affrescato da G.B.Gastaldi di Triora.
Purtroppo nel 1637 il SANTUARIO fu saccheggiato e depredato dai predoni: ed anche se la tradizione tende talora a citare i Pirati turcheschi il tempo e le modalità del saccheggio -avvenuto in un'area che fu epicentro del conflitto- suggersicono che siano da riterne responsabili i tanti soldati, sia Piemontesi che della Repubblica, dispersi (in rotta o rimasti isolati e senza BASSA) che ai tempi della guerra "sabaudo-genovese" del 1625, trovandosi marchiati col titolo infamante di DISERTORI, onde sopravvivere finirono per organizzarsi in bande numerose che avevano i loro ripari nella zona quasi a cavallo dell'OLTREGIOGO in valle Argentina e soprattutto nel territorio montano tra VERDEGGIA E REALDO.
L'operosa gente di Montalto, con una straordinaria gara di solidarietà, permise però di riparare i gravi danni apportati alla venerata chiesa.
La SANTA IMMAGINE fu incoronata nel 1883 ma sventuratamente nel febbraio del 1887 un micidiale TERREMOTO devastò, con tutta la Liguria di Ponente, anche queste contrade.
La chiesa, molto danneggiata, fu ancora una volta riedificata e nelle forme architettoniche con cui oggi appare al visitatore.
Sulla destra dell'entrata si nota il bel gruppo in marmo della MADONNA DELL'ACQUA SANTA sito sul luogo dell'apparizione della Vergine e della fonte di acqua miracolosa.
La leggenda vuole che la vasca in cui si raccoglie l'acqua santa sia stata ricavata da un SARCOGFACO GRECO su cui una mano ignota avrebbe poi inciso la data 1473.
Molte di queste riflessioni possono essere prive di fondamento storico ma non sembra nemmeno impossibile che qui sia stato trovato un qualche tipo di sepoltura monumentale: date le caratteristiche della VALLE ARGENTINA- caratterizzata da INSEDIAMENTI RURALI ROMANI- si potrebbe più pensare a reperti romani che greci ma, nell'ambito di queste ipotesi- tutto è possibile e non sempre la tradizione e l'agiografia dicono cose senza ragione.
A dire il vero tutto il COMPLESSO NARRATIVO INCENTRATO SU ACQUE MIRACOLOSE E TERAPEUTICHE sembra da ricondurre ad un vasto teorema religioso di transizione fra mondo greco-romano e ambientazione spirituale cristiana di cui si hanno tracce importanti non lontano da MONTALTO per esempio in tutta la VAL NERVIA con punti significativi ad ISOLABONA, PIGNA ed ancora più a nord nel brigasco a N.S. DELLE FONTANE.








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