inform. B. Durante

Nel suo VOLUME su ROMA ANTICA l'erudito seicentesco G.B. CASALI, analizzando vari aspetti della civiltà classica, passa in rassegna la vita nelle TERME registrando (da pagina 314 a pagina 322) osservazioni utili ancora oggi e qui riproposte: merita altresì un'osservazione peculiare l'INCISIONE sopra qui proposta e recuperata tramite un disegno fattone dal vivo di un bassorilievo già custodito nei giardini, presso il monte Esquilino, di proprietà del cardinale Montalti noto estimatore e raccoglitore di oggetti antiquari.
La SCENA ha un valore emblematico in quanto permette di vedere all'opera degli inservienti dello STABILIMENTO TERMALE in cui sta facendo ingresso un personaggio.
Con chiarezza si vede un addetto o servo guardarobiere (vestipiscus) che si affanna a togliere le scarpe del personaggio, onde non infanghino i pavimenti da custodire sempre nettati, mentre un altro vestipiscus si accinge a prendere le vesti del nuovo venuto.
Questi oggetti, non erano affidati mediamente alla custodia di singoli servitori (a meno che una persona agiata non si facesse accompagnare dai propri domestici): li custodivano appunto i dipendenti delle terme che li custodivano per il proprietario finché non decidesse di lasciare le terme e, a questo punto, pare abbastanza scontato, che in luoghi così affollati, e dove fosse facile confondersi, per la custodia ci si servisse di un GUARDAROBA che più che una cassa, un armadio od un cassettone era verisimilmente un LOCALE dove, per ritrovare senza contestazioni quanto depositato, era inevitabile che il ogni CLIENTE che vi avesse lasciato in deposito qualche suo indumento si avvalesse di una qualche MARCA o CONTRASSEGNO, quali si è ampiamente supposto potessero essere le TESSERE BRONZEE NUMERATE