 
FRONTESPIZIO DE LA GRILLAIA DEL 1668 (NE ESISTE ANCHE UNA RIEDIZIONE DEL 1673): QUI E' INTERESSANTE L'ANTIPORTA CURATA DA DOMENICO FIASELLA
 
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LA GRILLAIA
opera qui integralmente digitalizzata e multimedializzata di
Angelico Aprosio "il Ventimiglia"
[*** = Gli asterischi valgono ad indicare quei "grilli" che, dall'elenco qui sotto proposto, sono stati eliminati dall'Aprosio per ottenere l'autorizzazione alla stampa dalla censura ecclesiastica dopo aver patito alcune serie contestazioni, al punto che per ottener via libera alla pubblicazione a conclusione del manoscritto genovese aggiunse questa exusatio (non?) petita: vedi qui l'articolo in merito - nei "grilli" editi e qui proposti quando si sottolinea in colore verde il titolo per intero si intende rimandare al "grillo" espurgato, poi pubblicato integralmente nel citato saggio di A.I. Fontana; grazie a ciò sarà possibile per il lettore organare un confronto sì da comprendere sia i condizionamenti censori in cui ogni autore poteva incorrere sia le scorciatoie prese da Aprosio per mantenere la tematica elaborata moderandone alquanto la lubricità]
LETTERA DEDICATORIA DI SCIPIO GLAREANO AD ANTONIO MUSCETTOLA
A CHI LEGGERA' O VORRA' LEGGERE/ MADRIGALE/ DEL SIGNOR DOTTORE ANDREA VALFRE' DI BRA' IL VECCHIO
LIRICHE ENCOMIASTICHE E GIOCHI LINGUISTICI DI VARI AUTORI PER LA GRILLAIA ED ANTONIO MUSCETTOLA
PROCEDURE BUROCRATICHE NECESSARIE PER OTTENERE IL DIRITTO DI STAMPA: L'IMPRIMATUR
 GRILLO I (a LORENZO CRASSO): Generatione di prole Maschile, ò Femminile, come intesa dalla Natura. Se sia meglio generar maschi, ò Femine. Ricetta per haver Maschi 
 GRILLO II (a GIO. BATTISTA APROSIO): Della moltitudine de' Pazzi: e se vi sia rimedio per la Pazzia 
 GRILLO III (a TOBIA PALLAVICINO): Che le Donne siano Costanti, ò della Costanza delle Donne 
 GRILLO IV (a GASPARO FRANCESCO MONGRANDI): De' Titoli, e della loro esorbitanza 
 GRILLO V (a PIER FRANCESCO MINOZZI): Se senza ber Vino si possa poetare con eccellenza 
 GRILLO VI (a GIROLAMO BARDI): Se i delitti possono star coperti 
 GRILLO VII (a PAOLO MALARAGGIA): De' Plagiarij, ò sia degli usurpatori degli altrui componimenti 
 GRILLO VIII (a FORTUNIO LICETI): Delle Scuse degli Plagiarij, quando sono colti, come si suole dire, col furto nelle mani 
 GRILLO IX (a GIO. BATTISTA GARGIARIA): Degli Astrologi  
 GRILLO X (a GIULIO PLATONE): Se le Donne naturalmente senza il reale congiungimento con l'Huomo possano divenire gravide 
 GRILLO XI (a GABRIELE MAINARDI): Se habbia del verisimile, che una Donna possa rimaner gravida per lo seme caduto in un bagno 
 GRILLO XII (a MAURIZIO CORTEMIGLIA): Se sia vero, che alla presenza de' micidiarij le ferite degli uccisi mandino fuori il sangue 
 GRILLO XIII (a ANDREA PESCHIULLI): Della poca stima, che si fà delle buone lettere, e de' Letterati, e della cagione 
 GRILLO XIV (a PIER FRANCESCO PASSERINI): Se le disgratie antivedute, e quelle, che ci assalgono d'improviso, ci siano di maggiore afflitione 
 GRILLO XV (a GIO. BATTISTA CALICE): Dell'Avaritia. Quanto sia sconvenevole l'essere Avaro 
 GRILLO XVI (a GIACOMO FILIPPO CAMOLA): Non esser maraviglia, che un Prelato nel sentir favellar Latino un Tedesco, s'immaginasse, che si discorresse nel proprio linguaggio 
 GRILLO XVII (a GIROLAMO BONGIOVANNI): Dell'accortezza nel giudicare 
 GRILLO XVIII (a VITO BERING): Qual sia la cagione, che dagl'antichi Mithologi Pallade venga finta armata 
 GRILLO XIX (a ERASMO BARTHOLIN): Degli Adulteri, e della pena contro loro appo diverse Nationi 
 ***GRILLO XX (a DOMENICO LAVAGNINI): Se nell'Adulterio sia maggiore il peccato del Maschio, o della Femmina? 
 GRILLO XXI (a GIO. FRANCESCO BONOMI): Delle disgratie accadute à gli Adulteri, ed alle Adultere, e perche con tutto ciò si proseguisca l'Adulterare 
 GRILLO XXII (a GIOVANNI ANTONIO ROBILLI): Se ci sia alcun rimedio per iscuoprire le Mogli Adultere 
 GRILLO XXIII (a SCIPIONE BUFFATTI): Se gli Eunuchi possano essere adulteri 
 GRILLO XXIV (a GIROLAMO GHILINI): Della barbarie di Castrar gli huomini 
 GRILLO XXV (a VINCENZO PALLAVICINO): Di coloro, che si privarono degli stromenti della Generatione 
 GRILLO XXVI (a JACOPO LAPI): De Testamenti. Della stravaganza d'alcuni 
 ***GRILLO XXVII (a AGOSTINO PAVOLETTI): Come si possano da Religiosi reprimere gli stimoli della carne 
 ***GRILLO XXVIII (a GIACOMO FIORELLI) : Delle virtù del Becco. Quanto siano maravigliose ma poco apprezzate 
 GRILLO XXIX (a FULGENZIO ARMINIO): Per qual cagione nel giorno del Corpus Domini si spargano fiori nel suolo, per dove ha da passare la processione del Santissimo 
 GRILLO XXX (a ANDREA ROSSOTTO): Che li figliuoli per lo più siano simili à loro Padri, e Madri 
 GRILLO XXXI (a GIOVAN GIROLAMO LANTERI): Se sia maggiore frutto della Virtù il servire di sollevamento nelle calamità: o pure fare stimare il Virtuoso fin da nemici 
 GRILLO XXXII (a BIANCO NEGRI): Serie degli Imperatori Romani da Cesare insino à Galeno in una lettera d'Antiquario innamorato alla S.D. 
 GRILLO XXXIII (a GIROLAMO BIALE): Del costume degli antichi in chieder gratie per mezzo della Barba 
 GRILLO XXXIV (a PIETRO GIRGENTI): Se sia vero, che tra due Litiganti il terzo goda 
 GRILLO XXXV (a TOMMASO SPINOLA): Se per conservare la sanità sia meglio dormire sopra letti morbidi, o duri 
 GRILLO XXXVI (a LORENZO SCOTO): Quale sia il maggior male, che si possa desiderare ad un Nemico 
 GRILLO XXXVII (a ANTONIO MUSCETTOLA): Delle difficoltà, che si provano in custodir le Donne. Che si possa fare per agevolarle 
 GRILLO XXXVIII (a NAPOLIONE GIACOBI): Che le Volpi, ancorche astute, talhora rimangano al laccio 
 GRILLO XXXIX (a ANTONIO LOREDANO): Che tal'hora anco dalle apparenze l'huomo possa rimaner sodisfatto 
 GRILLO XXXX (a GIO. MARIA GONDI): Come s'habbia à portare un Predicatore per toglier via l'occasione di Scandali 
 GRILLO XXXXI (a TIBERIO MUSCETTOLA): Quanto sia pericolosa la professione de' Causidici 
 GRILLO XXXXII (a GIO. GIROLAMO CANEVARI): Se per iscrivere Historie, sia bene, che l'Historico vada alla guerra 
 GRILLO XXXXIII (a VALERIANO CASTIGLIONI): Se per conseguire la gratia del Principe habbia maggior forza o'l Merito, o'l Genio 
 GRILLO XXXXIV (a CARLO GREGORI): Degli Animali, che rodono i libri 
 GRILLO XXXXV (a GIOVANNI VENTIMIGLIA): Se la Terra sia Mobile, o Stabile 
 GRILLO XXXXVI (a GIO. BATTISTA NOBILI): Onde proceda, che gl'imperiti siano più felici degli huomini Virtuosi 
 GRILLO XXXXVII (a ISIDORO TESTINI): Chi meglio possa approfittarsi delle buone lettere o'l Povero, o'l Ricco 
 GRILLO XXXXVIII (a LUIGI MORMILE): Se dalla moltiplicità delle cicatrici, che mostrano alcuni nella lor vita, possa argomentarsi valore 
 GRILLO XXXXIX (a GIO. LUIGI PICCINARDI): Ond'è, che dagli Ebrei non si mangi carni di Porco 
 GRILLO L ET ULTIMO (a GIUSEPPE BATTISTA): De' predicatori. Onde proceda, che essendo questi in maggior numero, che non sono i Pulpiti, il Mondo vada di male in peggio 
 
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"...E qui si protesta l'Autore di volere che quanto egli habbia scritto, e detto in questa ed in altre sue opere scritte in fin qui, e da scriversi forse in avvenire, sia sottoposto alla Censura della S. Chiesa Cattolica Romana, sotto l'ombra della quale è vivuto infino a qui, e pensa mediante il Divino aiuto di dover morire. E così sia.".