INFORMAT. DURANTE

Le acque dell'isola d'Ischia eran note fin dai tempi antichissimi, già note a Plinio e Strabone.
Un tempo scorrevano in piccoli rivoli all'aperto raccolte in vasche naturali per farle raffreddare.
Le cure all'epoca venivano praticate all'aperto per lo più sotto forma di bagni, senza particolari conoscenze mediche specialistiche.
Fino al 1500 poche notizie si hanno sulle sorgenti, a parte qualche scritto ritrovato, ma nel 1519 il trattato di Giovanni Elisio Succinta instauratio de Balneis, attirò l'interesse dei governanti dell'epoca a frequentare le acque dell'isola in particolare di Casamicciola
La vera svolta ci fu nel 1588, quando un medico calabrese tale Giulio Iasolino con il suo Trattato De rimedi naturali che sono nell'isola Pithaecusa, hoggi detta Ischia descrive le proprietà e peculiariltà delle 103 sorgenti, che scaturiscono da 29 bacini termali ed i 69 campi fumarolici presenti sull'isola.
Inoltre all'inizio del 1600 un gruppo di nobili napoletani fondò a Casamicciola Terme, il "Pio Monte della Misericordia", primo stabilimento termale dell'isola , destinato ai poveri ed ai bisognosi della città.




















Giulio Iasolino vide la luce a Monteleone Calabro nel 1537, da Mario Iasolino e Lucrezia Galfuna, patrizi monteleonesi discendenti da un antico casato.
Studiò prima presso l'università di Messina, ed in seguito a Napoli, frequentando i corsi di anatomia e medicina di Filippo Ingrassia.
Nel 1563 ottenne la cattedra di anatomia presso l'Università e in quello stesso periodo svolse la sua professione presso l'ospedale degli Incurabili.
Scrisse diversi trattati di anatomia umana, tra cui Questiones anatomicae et Osteologia parva, De acqua in pericardio e De poris coledochis et vescica fellea.
Dal 1573 il medico Giulio Iasolino prese a prescrivere sempre con maggior frequenza e buoni risultati i bagni termali d'Ischia alle cui acque termali da tempo ma senza grande divulgazione era attribuita grande qualità terapeutica.
Finalmente nel 1588 fu pubblicata la sua opera dal titolo De rimedi naturali che sono nell'isola Pithaecusa, hoggi detta Ischia.
L'opera è dedicata a Donna Geronima Colonna, Duchessa di Monteleone, che lo sostenne apertamente e fece restaurare a proprie spese il Bagno del Gurgitiello.
Geronima Colonna attraverso il suo matrimonio con un Pignatelli era diventata duchessa di Monteleone, e quindi la sua feudataria: lo Iasolino l'aveva liberata da un'ulcera aperta al basso ventre per mezzo di una cura colle acque del Gurgitello, ulcera che egli più tardi non ebbe ritegno a descrivere con tutti i dettagli nella sua opera, e dinanzi alla quale era fallita l'arte di sei medici napoletani e l'efficacia della fonte di Canteriello presso Pozzuoli (peraltro anche Antonia d'Avalos, principessa di Sulmona, altra illustre paziente dello Iasolino, era tra coloro che riuscirono in fine a convincerlo a pubblicare un'opera in lingua volgare).
Nella sua opera egli scrisse:"Già sono quattordici anni ne' quali io di mia libera volontà, per comune utilità del Mondo,così aiutandomi la divina bontà et clementia, ogni anno vado visitando questi bagni d'Ischia, vedendo diligentemente i luoghi, et esaminandovi tutte le miniere, et le cave et finalmente c' 'l maggior giuditio, che posso, osservando i carii, et stupendi effetti et utilità che operano ne' corpi ammalati et negli sani, et dopo moltissime fatiche che ho preso nel navigare questo mare, facendo poco conto de' pericoli che correvo de' corsari, parve cosa degna, si conveniente a me, et agli amici miei, che io ancora ne dicessi il parer mio". Ed ancora: "Quel che abbellisce ad ogni modo quest'isola sono i bagni così pretiosi per la salute humana, e i Napolitani ponno farne fede che ogni anno con l'esperienza li conoscono. Havrà circa trenta bagni, tutti utilissimi alle parti de i corpi humani secondo il bisogno". Nel 1586 il grande incisore romano Mario Cartaro mise a punto la Carta dell'Isola D'Ischia (cartina geografica) sulle precise indicazione che lo Iasolino gli fornì.