"Vaticinio Aritmetico" del Gigante dallo Scudo di Rinaldo I

La diffusione delle opere scritte, poi della stampa e delle biblioteche ha una storia e spesso non facile ed anche poco nota che si intreccia tra grandezze ma anche "timore e tremore" = si veda qui la particolare significanza, nel contesto di crittoscritture o scritture segrete e cifrate ma anche pseudonimia ma pure iconologia-emblematica ed altresì
alchimie architettoniche nel rapporto ideato tra contenuto (libri, quadri, reperti) - contenente (l'edificio della Libraria) - ed ambiente esterno,
utilizzate al pari di altri ma spesso con finalità più complesse, da Angelico Aprosio sia per custodire libri pribiti, che per ricevervi e leggervi quanto ancora per produrre comunicazioni segrete decrittabili e del pari riceverle = in particolare si visualizzi la vera significanza in merito a queste ultime considerazioni del nome fittizio da lui utilizzato o pseudonimo anagramma puro -vale a dire Cornelio Aspasio Antivigilmi- utilizzato per "firmare" il repertorio "La Biblioteca Aprosiana stampato nel 1673 facendo interagire pseudonimie, sfasature linguistiche, esposizione in terza persona quasi non fosse lui -pur riconoscibile da vari segnali- ma altri a comporre l'opera e tutto ciò anche per avallare vari aspetti della sua "Libraria in Ventimiglia" eretta fra diverse difficoltà e la stesura del Repertorio del 1673 non carente di osservazioni pepate a scapito dei potenti locali ma anche di certi esponenti del clero

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