cultura barocca
SALE

SALE

Dopo il crollo dell'IMPERO DI ROMA E QUINDI DEL SUO ASSETTO VIARIO E COMMERCIALE QUI PROPOSTO per secoli i commerci si arrestarono fino alla ripresa offerta dalla RICONQUISTA CRISTIANA DEI GRANDI PERCORSI INTERNAZIONALI E LA PROPOSIZIONE DEL PELLEGRINAGGIO DI FEDE e con una peculiare attenzione al
COMMERCIO DEL SALE, DELL'ALLUME E DELLE SPEZIE.
Data l'importanza che aveva per l'alimentazione e la conservazione dei cibi il SALE costituì un PRODOTTO di grande importanza dall'antichità, tanto che le STRADE per cui era condotto venivano dette STRADE DEL SALE: celeberrime in particolare furono le SALINE DI CERVIA che condizionarono in pratica l'economia del centro Italia.
La
************STORICA VIA DEL SALE************,
per quanto concerneva Provenza, Liguria ed area pedemontana, fu quella che appunto dalla Provenza e soprattutto da Nizza portava in Piemonte, tramite Tenda, il prodotto estratto dalle saline di Lerino (non son mancate ricerche sui traffici commerciali in Liguria, ma all' estremo Ponente, benché il Revelli abbia ricostruito le vicende del porto di Cervo e il Donetti quelle dei due scali antichi di Arma, si son dedicate pagine troppo generiche: J. HEERS, Genes au XVe siècle. Activité èconomique et problèmes sociaux, Paris 1961, pp. 359-70. Si veda anche P. LISCIANDRELLI, Trattati e negoziazioni politiche della Repubblica di Genova (958-1797), Regesti, in "Atti della Soc. Lig. di Storia Patria", n.s.,I,1960 e M. QUAINI, Per la storia del paesaggio in Liguria. Note di geografia storica sulle strutture agrarie della Liguria medievale e moderna, in "Atti della Soc. Lig. di Storia Patria", n.s.,XII,1972,pp.201-360).
L'importanza del "Colle di Tenda" quale storico nodo viario fu ribadita spesso; dal Cluverio che pose Tenda all'inizio delle Alpi Marittime nella sua Italia Antiqua (p.59) al corografo secentesco Castaldi che lo nominò, nella "Descrizione della Liguria", "Mons Cornius".
Il Tenda era per lui il Cancello o porta dei commerci e viaggi fra occidente ligure e piemontese: scrisse che la comunità era ricca assai perché proprio da Tenda "si passa per le vie del sale per il Piemonte et si tiene sempre aperto il passo in tempo di neve per la condotta". Secondo il Castaldi se Tenda costituiva l'accesso al Piemonte e Cuni (Cuneo), Bria (Briga), Saorgio (Savorgio), Breil (Breglio- Bregli- Blegli) erano i contraltari di ogni tragitto mare-Padania, il borgo di Pigna nell'alta valle risultava terra stategica et mercantile vista la sua posizione sul passaggio dalla via del Nervia al Cancello di Tenda.
Le STRADE DEL SALE nell'antichità erano però più d'una anche se in genere si trattava di sentieri ardui: la volontà sabauda di aprirsi un tragitto sulla valle del Nervia sin a Dolceacqua prova l'importanza economica e strategica di questi percorsi. Dalle "Convenzioni dolceacquine" del 1258 si apprende che gli uomini del borgo avevano ottenuto il diritto di rifornirsi di sale presso la piazza commerciale intemelia, al prezzo convenuto per gli abitanti del Capitanato di Ventimiglia. Tali norme non furono promulgate solo per ragioni istituzionali ma per regolamentare i traffici del prodotto: da Dolceacqua, come si legge in documenti del XVIII sec., era possibile accedere nel Nizzardo per il passo "dei Verrandi" che fu sede di controversie fra Serenissima Repubblica di Genova e Trono Sabaudo, in merito al "contrabbando del sale": su questo argomento v. N.CALVINI-A.CUGGE', Gli antichi percorsi del sale dalla Riviera di Ponente al territorio piemontese - Commercio e contrabbando, Imperia, Dominici ed., 1995, vol I: Il lavoretto è soprattutto utile per studiare alcune controversie tra il genovese "Banco di S. Giorgio", che stabiliva prezzi e gabelle per il commercio del sale, ed il Duca di Savoia che per rifornire le sue terre cercava di sfuggire al costoso monopolio genovese: validi gli studi sulle vie dell'imperiese, sulla strada "marenca", sulle piazze commerciali di Pieve e della Viozenna (la mancanza del II volume, che auspicabilmente dovrebbe estendere all'agro intemelio l'indagine, rappresenta però, al momento, una lacuna documentaria).



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