Informat. a cura di B. Durante

CONVENTO S. ANTONIO DEL MESCO
I ruderi di questa piccola chiesa e dell'annesso romitorio dedicati a sant'Antonio Abate si trovano sulla sommità del promontorio del Mesco, da dove lo sguardo può spaziare verso l'isola Palmaria ed il promontorio di Portofino. La prima notizia del complesso è del 1380, ma la sua origine è più antica. Esso è costituito da due distinti edifici: il primo del sec. XI, in pietra accuratamente lavorata, ed il secondo del sec. XV. Della chiesa più antica, di piccole dimensioni, restano un muro perimetrale, l'abside ed una parte della volta. Accanto sopravvivono i pochi ruderi del convento che venne abbandonato nel 1610, quando i religiosi si trasferirono nella NUOVA SEDE DI LEVANTO (monastero dei padri Agostiniani, attuale casa di riposo comunale). La pregevole statua lignea di sant' Antonio Abate (sec. XV) venne nell'occasione trasportata a Monterosso ed è tuttora custodita nell'oratorio Mortis et Orationis.
Un’antica tradizione, priva per ora di riscontri oggettivi, assegna ai Monaci Cassinesi l’edificazione del primo convento. Stando alla medesima tradizione, ripresa da Don Rocco Cinollo in un manoscritto del 1924, i Cassinesi avrebbero lasciato Levanto prima del secolo XV forse per deficienza di soggetti.
Verso la fine del’500 gli eremiti agostiniani di Punta Mesco si trasferirono nella zona della Porta dell’Acqua, all’interno del borgo, ove acquistarono (o venne loro alienata dalla Municipalità o da qualche benefattore), un apprezzamento di terreno con due case dirotte per costruirvi un convento ed una chiesa.
Il complesso venne ultimato a metà Seicento e, all’inizio dell’Ottocento, ai tempi delle soppressioni napoleoniche, fu alienato al Comune di Levanto che trasformò il primo piano in ospedale e il secondo in scuole elmentari ed uffici comunali. Nel 1840 l’edificio fu in parte abbattuto per consentire la costruzione della ferrovia, e tra il 1912 ed il 1913, fu completamente ristrutturato e trasformato in asilo infantile ed in ospedale.
Nel corso degli anni Sessanta del XX secolo, con lo spostamento del nosocomio in località Madonna della Guardia, l’ex Convento degli Agostiniani fu adibito a Casa di Riposo per Anziani, e tale è rimasto fino al 1998, quando sono iniziati i lavori di ristrutturazione finanziati dalla legge sul Giubileo (e in parte dall’Amministrazione Comunale) ultimati in primavera 2000. L’edificio oggi Ostello della Gioventù denominato “Ospitalia del Mare” è in parte destinato ad ospitare i pellegrini del Giubileo del 2000, mentre in alcuni spazi saranno allestiti esposizioni permanenti sulla storia e l’arte di Levanto. Un discorso a sé merita l’auditorio, posto nella parte occidentale dell’edificio.
Nel corso dell’intervento attuato a partire dal 1998 e nella fase di studio che lo ha preceduto sono state rinvenute alcune emergenze degne di interesse: al primo piano, un soffitto ligneo e una loggetta (probabilmente entrambi del XV secolo), alcuni schizzi preparatori per disegni (in uno dei quali si legge, anche se con qualche difficoltà, una scena forse relativa al porto levantese) ed una serie di piastrelle in ceramica formanti una scritta dedicatoria a Papa Giulio II. Al piano terra, un corridoio a forma di galleria (trasversale e circa in mezzeria dell’edificio) lungo quanto lo stesso, intersecato sui due lati da portali ad arco acuto in peridotite (che richiama la parete della darsena), il locale adibito a magazzino del sale, con parete interne databili al XVIII secolo ed alcune parti della chiesa seicentesca. Si segnala all’attenzione del visitatore il soffitto ligneo dipinto rinvenuto al primo piano e restaurato completamente. Si tratta probabilmente, sotto l’aspetto storico-artistico, di un ritrovamento significativo, particolarmente per i disegni su travi portanti principali, raffiguranti scene di caccia.






LEVANTO
Per capire Levanto occorre risalire alle sue origini, partendo dalla profondità storica del paesaggio e ripercorrendo le varie identità che la cittadina ha assunto nei diversi periodi: dall'immagine feudale e agricolo pastorale sulle montagne di Bardellone a quella comunale mercantile-marittima al tempo della Repubblica di Genova fino alla odierna configurazione di polo dotato di notevole attrattiva turistica grazie ad un elevato valore ambientale e paesistico.
In epoca romana esisteva un piccolo borgo denominato Ceula situato sulle colline dell'odierna Montale, in prossimità delle quali giungeva il mare; esso costituiva un nodo strategico di grande importanza poichè era ubicato nel punto in cui l'antica via ligure che proveniva dall'interno toccava la costa. Dopo la caduta dell'impero romano di occidente (476 D.C.), Ceula entrò a far parte dell'Impero Bizantino.
In epoca carolingia (inizio IX sec.) l'attuale campanile della Chiesa di San Siro fungeva da torre di avvistamento e di difesa contro i pericoli provenienti dal mare.
A partire dal XIII secolo l'importanza dell'abitato iniziò a diminuire a vantaggio di Levanto che stava ampliandosi direttamente sul mare.
Levanto, diventò prima feudo dei Malaspina, passò successivamente ai Da Passano e nel 1229 alla Repubblica di Genova. Nei secoli medievali la vita economica di Levanto si reggeva soprattutto sulle attività mercantili - marmo "rosso di Levanto", vino ed olio locali - alimentate tanto dalle vie di comunicazione verso la Pianura Padana (la via Francigena) quanto dalle vie marittime che si aprivano sull'intero Mediterraneo; ciò è dimostrato dalla presenza della Loggia e della Darsena.
Dopo il Medioevo, il Borgo antico raccolto attorno alla Chiesa di Sant'Andrea ed al colle di San Giacomo conobbe un notevole sviluppo; una seconda fase di espansione è datata XV secolo, con l'edificazione del Borgo nuovo o Stagno nella piana del Ghiararo dovuta principalmente alle rilevanti funzioni economiche e politiche assegnate a Levanto dalla Repubblica di Genova che rendevano insufficiente il borgo medioevale determinando la nascita del Borgo Nuovo sull'allineamento della Via dei Monti collegante il borgo con la valle; tale insediamento mantiene ancora oggi il suo carattere lineare con interessanti palazzi dei secoli XVII e XVIII che si affacciano ai due lati di Via Garibaldi e di Via Guani, di recente ristrutturati tramite il "Progetto Raffaello" dell'Unione Europea.
Un'ulteriore fase dello sviluppo urbano si pone tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo con l'apertura degli attuali Corso Italia e Corso Roma. A partire dal 1950 il borgo si è ulteriormente esteso raggiungendo negli anni '70 l'attuale configurazione. Levanto deve la sua fama turistica anche alla sua posizione al centro di una suggestiva valle, le sue dorsali che finiscono in mare col promontorio del Mesco e la punta di Levanto, costituiscono uno splendido scenario rivestito del verde di boschi , ulivi e vigne.
Al centro di ogni territorio sono situati piccoli borghi che hanno conservato i colori antichi della loro identità, insediamenti minori, mulini, cappelle e piccoli santuari nascosti fra la folta vegetazione.
La valenza ambientale del territorio comunale è stata riconosciuta con l'inserimento del Promontorio del Mesco nel Parco Nazionale delle Cinque Terre e la bellezza dei fondali marini ha reso il tratto di mare antistante il promontorio stesso il cuore della Riserva Marina delle Cinque Terre.
Recentemente sono stati realizzati, con l'utilizzo dei fondi europei, grossi interventi di recupero del centro storico, tra cui il restauro dell'ex Convento degli Agostiniani, denominato Ospitalia del Mare, in occasione del Grande Giubileo del 2000.