informatizzazione a cura di B. Durante vedi altre IMMAGINI

Questa CHIESA-CONVENTO o come altrimenti si dice questo SANTUARIO è connesso all'erezione in PORTO MAURIZIO il 26 gennaio 1706 della COMPAGNIA DELLA SANTISSIMA TRINITA' che poco dopo (17 - III - 1706) fu annessa all'ORDINE DEI TRINITARI che tanti meriti acquisì nel riscatto dei cristiani catturati da turchi ed arabi e fatti schiavi in Oriente ed Africa. Di questo SANTUARIO fu fondatore il Reverendo Don Bartolomeo Bruno che non solo promosse l'Istituzione ma volle donarle una sede appunta la CHIESA-SANTUARIO di cui qui si vedono alcune immagini. Negli STATUTI della CONFRATERNITA DEI TRINITARI redatti nel 1709 si legge che in detta CONFRATERNITA, ad eccezione di persone di provata cattiva reputazione, potevano essere ascritti tutti gli uomini e le donne che desiderassero operare per il bene dell'istituzione medesima, godendone altresì i notevoli vantaggi. Dagli stessi STATUTI si evince che lo scopo prioritario della CONFRATERNITA era quello della "Redenzione de' poveri schiavi" che tuttavia si doveva intendere sia come il "liberare il fratello in quanto al corpo ma di liberarlo anche in quanto all'anima perché si levasse dal pericolo di peredere lafede". Queste norme comportavano per i Confratelli l'obbligo di partecipare alle Solennità della Compagnia tra cui primeggiava quella della "SANTISSIMA TRINITA'" (cui seguivano per importanza quella di S. Caterina e del Giovedì Santo). Fra gli obblighi che i Confratelli si assumevano era quello dell'assistenza ai fratelli ammalati, delle Messe in suffragio dei defunti, dell'iniziazione dei nuovi associati, delle processioni compresa una speciale cura per l'ELEMOSINA, necessaria per le tante attività ma soprattutto per il riscatto degli SCHIAVI. I PRIORI, i SEGRETARI, i CASSIERI e comunque tutti i Confratelli che si occupavano dell'ELEMOSINA non potevano limitarsi ad una semplice opera di COLLETTORI e CONTABILI ma piuttosto dovevano INVESTIRE il denaro (particolarmente ma non solo presso il genovese BANCO DI S. GIORGIO) per ottenerne degli INTERESSI con cui rendere possibile la istituzionale opera di RISCATTO DEGLI SCHIAVI. Quando questa esigneza, nel XIX secolo, venne meno per lo scomparire della PIRATERIA TURCHESCA o BARBARESCA l'ISTITUZIONE non cessò affatto i suoi scopi umanitari. Così dopo che nel 1888 fu fondata la SOCIETA' ANTISCHIAVISTICA ITALIANA sulla base delle CONFERENZA INTERNAZIONALE DI BERLINO DEL 1885, la CONFRATERNITA DEI TRINITARI DI PORTO MAURIZIO continuò ad operare per il sostegno dei meno fortunati concentrando le sue iniziative per il recupero esistenziale delle famiglie indigene d'Africa ed America meridionale che versavano in estremo bisogno, spesso quasi in una condizione di schiavitù nei confronti di poche famiglie di coloni europei latifondisti. La CONFRATERNITA DI PORTO MAURIZIO operò tanto costruttivamente che la SOCIETA? ANTISCIAVISTICA la accolse come unica sua rappresentante della Liguria Occidentale nell'anno 1909: per un confronto sulle iniziative, le manifestazioni liturgiche e folkloristiche portate avanti dalla Confraternita tuttora attiva vedi quanto ha scritto M. BRACCO nel suo articolo "Confraternita della SS: Trinità in Porto Maurizio" edito nell'annata 1983 (n. 5-6) della pubblicazione periodica "RIVIERA DEI FIORI"