cultura barocca
INFORMATIZZAZIONE B. DURANTE

GIULIANO SPINOLA CUI APROSIO DEDICO' LA I PARTE DELLO SCUDO DI RINALDO: DEL PERSONAGGIO, BASILARE PER IL SUO RITORNO IN LIGURIA DA VENEZIA, APROSIO PARLA NELLA BIBLIOTECA APROSIANA DALLA P. 167



















Tomaso Spinola Marmi erudito genovese fu figlio di Giuliano Spinola e quindi appartenente alla più pura nobiltà di Genova secondo le norme registrate nel Libro d'Oro.
Aprosio li conobbe entrambi a Venezia verso il 1646: Giuliano Spinola, timoroso che l'ambiente libertino veneziano potesse "corrompere" il figliolo, di cui era "gelosissimo", chiese all'erudito intemelio di diventarne assiduo frequentatore e di trascorrere con lui gran parte del tempo.
Nel repertorio della Biblioteca Aprosiana procedendo da p. 167 si legge diffusamente di questo sodalizio e di come il giovane Tommaso (anche Tomaso: Aprosio usa in un caso la forma Tommaso Salvadore) trascorresse con Angelico gran parte del suo tempo, addirittura nel corso dell'inverno veneziano soggiornando nella "camera" del frate evidentemente a dissertare di argomenti di varia cultura.
Curiosamente Aprosio (eppure Tommaso fu suo corrispondente e fautore della biblioteca Aprosiana) nulla scrisse mai di qualche sua pubblicazione se non nel capitolo XXXVII dello Scudo di Rinaldo [eppure a Tommaso dedicò il capitolo XXXVIII dello Scudo di Rinaldo (caratterizzato da una congrua serie di consigli sulle donne da poter sposare) e anni dopo il capitolo XXXV della Grillaia: di lui peraltro parlò variamente anche in diversi luoghi del repertorio biblioteconomico della Biblioteca Aprosiana].
Eppure tutto porta a pensare che il lavoro sia nato da una sorta di collaborazione spirituale tra l'agostiniano e Tommaso (del resto l'opera fu edita dallo Hertz, amico di Aprosio, in Venezia).
Le referenze dell'opera dello Spinola Marmi citata da Aprosio appunto nel capitolo XXXVII sono queste: Anatomia dell'inuidia; trattenimento estiuo di Tomaso Spinola Marmi. ..., In Venetia : appresso Gio. Giacomo Hertz, 1646 - 24, 168 p. : ill. calcogr., 1 ritr. : 12° - Marca (veliero) sul frontespizio - Segn.: \1"A-G\1" - Ritratto dell'Autore, di G. Pecini, alla carta 8 - Opera dedicata all'ex doge, al momento procuratore perpetuo della Repubblica di Genova, Giovanni Battista Lercari - - Impronta - heta a.ua a.t- dapr (3) 1646 (R) - Localizzazioni: per quanto concerne il Servizio Bibliotecario Nazionale un esemplare alla Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma, oltre che questo, qui parzialmente riprodotto, della C.B.A..