Insegnò greco, sempre a Modena, fra il 1546 e il 1556.
Scrisse numerose opere storiche, tutte in latino, fra l'altro piuttosto significative per la scrupolosità nell'utilizzazione delle fonti e l'attenzione prestata al Medioevo.
Oltre agli studi filologici sull'antichità ( Regum, consulum, dictatorum ac censorum Romanorum Fasti , A. Gadaldini, Modena 1550; De antiquo iure civium romanorum libri duo, Giordano Ziletti, Venezia 1560), rimarchevoli sono le Historiae de regno Italiae , in venti libri, che espongono i principali eventi italiani dal 570 al 1200.
Nel 1568 fu nominato storiografo cittadino dal Senato di Bologna, che lo incaricò di redigere un'opera storica, le Historiae Bononienses ab initio civitatis usque ad annum MCCLVII (Bologna 1578), che costituisce un primo rilevante tentativo di storia locale e regionale.
Al centro delle Historiae de Occidentali Imperio (Bologna, 1578), in venti libri, è il periodo compreso tra l'impero di Diocleziano (iniziato nel 284) e la discesa dei Longobardi (565).
Per incarico di papa Gregorio XIII scrisse, infine, le Historiae ecclesiasticae , rimaste incompiute (e pubblicate solo nel 1734).