Informatizzazione a cura B. Ezio Durante

Marco Girolamo Vida: Poeta e umanista nato a Cremona nel 1485 e morto ad Alba nel 1566. Protonotario apostolico e più tardi vescovo di Alba, fu tra i principali rappresentanti della letteratura umanistica in lingua latina secondo i modelli virgiliani in poesia e ciceroniani in prosa. Fu a Roma (1510) alla corte di Leone X, che gli assegnò il priorato di San Silvestro in monte Corno, presso Frascati, tranquillo ritiro in cui egli poté dedicarsi serenamente alla sua opera maggiore, il poema in esametri Christias ("Cristiade"), in sei libri, in cui c’è la sostituzione del meraviglioso pagano con quello cristiano. Sono da ricordare anche due suoi poemetti giovanili, uno dei quali sulla coltura del baco da seta (Bombycum libri duo), che si rifà ai modelli del Pontano; l’altro (Schacchia ludus, in due libri) presenta con garbata invenzione una partita a scacchi fra Apollo e Mercurio, non senza un’intenzione caricaturale, che può far pensare a certe graziose parodie mitologiche del Settecento. Agli scritti latini in versi sono pure da aggiungere tre Egloghe, alcuni inni sacri e un’Ars poetica (tre libri in esametri, del 1525) richiestagli dai suoi concittadini. In prosa egli fu naturalmente ciceroniano: tale si manifesta in tutte le orazioni e nei due libri De dignitate reipublicae, trattato politico in forma di dialogo, che sottolinea i pregi della libertà individuale di cui può ancora godere l’abitante della campagna e che soltanto con la forza i governi possono aver tolto ai cittadini. Nelle Constitutiones sydonales (pubblicate nel 1562) Vida, che dal 1532 era vescovo di Alba, combatte la corruzione del clero, valendosi della sua dottrina teologica e giuridica, delle disposizioni tradizionali migliori e delle nuove prescrizioni tridentine, nonché della propria personale esperienza.