COLLEZIONE PRIVATA CERIANA (di non impossibile genesi romana) sorge all'interno della Valle Armea a 15 Km. c.a da Sanremo e 33 da Imperia, ad un'altezza di circa 369 m. sul livello del mare.
Come molti borghi fortificati medievali della Liguria occidentale il paese evidenzia la sua posizione strategica e la particolare tecnica costruttiva per cui le case risultano addossate le une alle altre formando, oltre la cinta muraria, una sorta di cortina contro cui gli eventuali nemici avrebbero dovuto urtare, inerpicandosi poi a fatica e defilati, per l'angustia degli spazi, lungo le strette viuzze (i "Carruggi") dove per pochi difensori sarebbe stato possibile tendere insidie e fermare un numero anche rilevante di aggressori.
Ed ancora una volta, come accade sempre per molti paesi liguri [emblematico è il caso di Dolceacqua]. i vari itinerari interni al borgo conducevano anche qui ad un CASTELLO verisimilmente eretto nel XII secolo ma andato poi distrutto anche se ne restano alcune tracce relativamente alla cinta muraria e alla porta d'accesso caratterizzate da grossi blocchi in pietra locale non squadrati [peraltro rimane pure qualcosa della Porta dell'Oppidum o Porta della Pena, rozza, ad arco ribassato; esiste poi un camminamento coperto che comunica con la chiesa di S.Pietro e con la Torre di S.Andrea, quadrata, in pietra e calcestruzzo, con feritoie nella parte inferiore mentre in quella superiore è a cuspide].
Inizialmente il borgo fu possesso feudale dei Conti di Ventimiglia ma nel 1308 passò sotto la giurisdizione di Corrado vescovo di S.Lorenzo di Genova che vi organizzò una contea rurale.
Nel 1297 il paese fu poi venduto a Giorgio de Mari ed a Oberto Doria.
Esso fu quindi assimilato dalla forte Repubblica di Genova ed inserito nel suo Dominio.
Seguì quindi le sorti di Genova fino a quando, caduta la Repubblica per le conseguenze della Rivoluzione francese, il paese entrò poi, dopo le imprese di Napoleone Bonaparte a far parte dell' Impero Francese di cui seguì le sorti fino alla Restaurazione del Concilio di Vienna nel 1815.
A Ceriana è notevole l'architettura religiosa.
E' per esempio il paese degli Oratori.
Se ne possono ammirare diversi: per esempio quello della Visitazione, retto dalla Confraternita degli Azzurri che si pensa sia stato eretto sulle fondamenta di una struttura romana alla maniera di come si era soliti in Liguria Occidentale ai tempi del Cristianesimo delle origini [tra tanti un caso emblematico può essere considerato quello della chiesa vallecrosina di S.Vincenzo e S.Rocco.
Altri Oratori sono quello di S.Marte retto dalla Confraternita dei Verdi (in cui si ritengono custodite le reliquie dei Martiri Placido e Germanione), quello di S.Caterina in cui si può ammirare una pala in cui è effigiata S.Caterina tra le figure di S.Chiara e S.M.Maddalena [opera che si ritiene di Francesco Brea nipote del pittore ligure-nizzardo F.Brea: l'Oratorio si segnala per la pianta longitudinale e per la facciata giudicata di scuola del Borromini e datata del XVII secolo].
L'edificio religioso di Ceriana che supera tutti per l'intrinseco valore artistico resta però sempre la CHIESA PARROCCHIALE DEI S.PIETRO E PAOLO che -a giudizio di Rinangelo Paglieri vera autorità sull'architettura religiosa e soprattutto barocca del Ponente di Liguria- "è forse per contenuti e dimensioni l'opera religiosa che più di ogni altra permette di cogliere la perizia e l'arte dell'autore [l'architetto Domenico Belmonte (1725-1795)]Iniziata negli ultimi mesi del 1768 per dar corso all'Opera Pia 'lasciata e ordinata dal fu Signor Secondino de Ferrari' che per la sua edificazione aveva messo appositamente a disposizione della Comunità una cospicua somma di danaro, fu consacrata nel 1774 da Monsignor Torre vescovo di Albenga". In effetti per terminare compiutamente l'opera -come precisa sempre il documentato Paglieri- passerà dell'altro tempo e si arriverà al 1795 quando lo stuccatore Vincenzo Adani lavorerà nel presbiterio e sulle superfici della navata lasciandovi testimonianze della sua formazione neoclassica.
Secondo il Paglieri [ma di ciò si rende conto anche chi non è un'esperto] in particolare nella NAVATA il Belmonte ha dato prova della sua originalità così che nell'INTERNO "attorno ad uno spazio quadrangolare coperto a vela si sommano spazi complementari, delimitati da movimentate superfici, che permettono all'invaso dilatazioni nelle due direzioni ortogonali" (vedi: R.PAGLIERI, Nuovi contributi sull'opera architettonica di D.Belmonte, in "Riviera dei Fiori", 1984, n.1/2).
Come molti paesi del PONENTE LIGURE anche CERIANA vanta un'antica storia religiosa che affonda le sue radici quasi nel CRISTIANESIMO DELLE ORIGINI.
Molto antiche sono quindi le chiese originarie tra cui si deve citare quella di S.ANDREA che la tradizione vuole edificata prima del 1000 sulle fondamenta di un edificio religioso pagano.
La più importante chiesa antica non solo di CERIANA è la CHIESA DI S.PIETRO che costituisce uno dei più begli esempi di architettura romanica in Provincia di Imperia e che durante il suo fulgore non doveva sfigurare nemmeno a confronto della CATTEDRALE DI VENTIMIGLIA o della CHIESA DI S.SIRO DI SANREMO.
La CHIESA DI S.PIETRO fu verisimilmente costruita nel XII o XIII secolo e l'esterno denota la linea originaria (nonostante interventi edili del Quattrocento) a differenza dell'interno che è stato pesantemente rivisitato in epoca barocca.
A CERIANA vi è poi da visitare il SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DELLA VILLA una chiesa agreste che signoreggia quasi sulla Valle Armea.
In un paesaggio incontaminato è venerata questa MADONNA che in un'antica lauda è detta BAMBINELA. Si narra che sul luogo ove fu eretto il SANTUARIO fosse esistita una CAPPELLA INTITOLATA ALLA VERGINE COL TITOLO DI S.MARIA e che questa fosse custodita da un EREMITA notazione peraltro non priva di qualche significato tenendo conto che la diffusione del CRISTIANESIMO PRIMIGENIO in LIGURIA OCCIDENTALE fu di natura EREMITICA ED ASCETICA e particolarmente di TIPOLOGIA INSULARE come quello dell'ISOLA GALLINARA.
Il SANTUARIO è nominato in documenti molto antichi, già nel 1218, e doveva essere di piccole dimensioni. Venne ampliato verso il 1623 durante il fervore costruttivo dell'architettura barocca ligure: l'occasione per le migliorie dipese dal fatto che in questo SANTUARIO si recò in PELLEGRINAGGIO la marchesa Antonia Pallavicini che vi eresse una cappellania col compito di doversi dire ogni giorno una messa per lei e la sua famiglia.
In seguito a questa iniziativa il SANTUARIO venne arredato in maniera sempre più importante: nel 1627 da GENOVA giunse una statua della Vergine opera di Domenico Paraca che sostituì la vecchia immagine custodita su un altare in legno di tiglio e che ora risulta conservata nella sacrestia della Parrocchiale di Ceriana: un importante evento fu quando, su committenza degli stessi Cerianesi giunse ad affrescare la volta (con scene di Vita della Vergine e pagine della Bibbia) il pittore Maurizio Carrega.