Informat. a cura di B. Ezio Durante

Isaac Vossius (Leida 1618-Londra 21 febbraio, 1689) figlio del più celebre Gerhard Johann Vossius ma godette fama di grande bibliotecario: anche se scrisse molte opere tra cui un celebre commento sugli scritti geografici di Pomponio Mela di cui è sopra riprodotto il frontespizio. Di carattere bizzarro ed anticonvenzionale ma dotato di buona intelligenza, raggiunse notevoli competenze in filologia e nell'arabo oltre che nelle lingue classiche.
Nel 1641 intraprese un viaggio per tutta Europa visitando l'Inghilterra, la Francia e l'Italia (in particolare Firenze) ed entrando in amichevole contatto con letterati ed eruditi James Ussher e Hugo Grotius: sulla scia della tradizione per il collezionismo antiquario raccolse manoscritti e libri prima prima ancora del rientro ad Amsterdam nel 1644 ove assurse a grande rilievo quale bibliotecario della città.
Nel 1648 la regina Cristina di Svezia lo chiamò a Stoccolma quale suo bibliotecario di corte ed egli indeffessamente operò onde arricchire la biblioteca fondata da Gustavo Adolfo e resa importante con il cospicuo bottino di libri fatto durante la guerra a scapito della biblioteca di Praga.
Alla morte del padre nel 1650 Isaac Vossius rientrò brevemente ad Amsterdam per sorvegliare il trasporto della biblioteca del padre a Stoccolma: tuttavia lasciò la Svezia nel 1654 e seguì Christina, che aveva abdicato, dopo la sua conversione al cattolicesimo, a Bruxelles, dove gli ha preso il suo permesso. La regina in assenza di liqudità saldò la paga dovuta al suo fedele servitore ed ex bibliotecario in libri, fra cui era il codice Argenteus.
Isaac Vossius si recò quindi in Inghilterra dove i suoi interessi culturali subirono ulteriori trasformazioni volgendosi verso il campo della matematica e della storia naturale: dopo la sua morte nel 1689 gli eredi ne vendettero la biblioteca all'università di Leida.