INFORMATIZZAZIONE DI BARTOLOMEO EZIO DURANTE

Solanum nigrum L.
Famiglia: Solanaceae Sinonimi: Solanum vulgatum Willd., Solanum vulgare Park., Solanum hortense Dod. Ger., Solanum Morella Desvaux.
Nomi volgari: erba morella, morella comune, pomidorella, ballerina, erba puzza, iritrigno, uva lupina, sondra, solatro ortolano, cerasella selvaggia.
Etimologia: il nome generico sembra derivare dal latino “solamen” = “conforto”, in relazione alle proprietà narcotiche e sedative della pianta.
Morfologia:
pianta erbacea annuale o perenne, con radice a fittone, ha fusti eretti o coricati, con due striature longitudinali, glabri o scarsamente pelosi, angolosi e ramificati, alta sino a 80 cm.
Le foglie sono alterne, ovali, intere o marginate, con denti radi.
I piccoli fiori sono riuniti in cime lasse all’ascella delle foglie, hanno calice conico, corolla a 5 petali appuntiti di colore bianco con antere gialle riunite a cono.
I frutti sono bacche globose, prima verdi, poi nere, piene di minuscoli semi.
Distribuzione – habitat – fioritura:
diffusa in tutta Europa, in Italia è molto comune in tutto il territorio, vegeta negli ambienti ruderali e antropizzati, è infestante delle coltivazioni di bietola e di mais, fiorisce da marzo a novembre sino a 900 m.
Proprietà ed usi:
pianta velenosa per il suo contenuto di solanina un alcaloide tossico che attacca i globuli rossi, ha comunque proprietà antispasmodiche, analgesiche, narcotico-sedative, emollienti, febbrifughe, diuretiche e purganti, se ne sconsiglia l’uso in automedicazione, le preparazioni potrebbero risultare nocive.
Nel passato, la medicina popolare, consigliava l’uso delle foglie schiacciate come rimedio per le bruciature e per i foruncoli.