INF. BARTOLOMEO DURANTE

PAOLO GIOVIO (Como 1483 - Firenze 1552) [qui effigiato da Boissard, Jean-Jacques nella sua Bibliotheca chalcographica ..., 1652-1669] Discendeva della famiglia nobile degli Zobii, ma latinizzò il cognome in Giovio. Divenne medico a Pavia, ed esercitò la professione prima a Como e a Milano, poi a Roma, al servizio di Giulio II e Leone X. Passò poi al servizio di Clemente VII, che nel 1528 lo nominò vescovo di Nocera de’ Pagani. Entrato al servizio di Ippolito de’ Medici, dovette seguirlo nei numerosi viaggi in Italia e all’estero, per poi passare al servizio di Alessandro Farnese, alla morte del cardinale. Nel 1536 commissionò presso il lago di Como la costruzione di una villa, da lui chiamata poi Museo, che destinò alla raccolta di ritratti di uomini illustri. Lasciò Roma nel 1549, quando Paolo III gli rifiutò il vescovato di Como, e, tra il 1550 e il 1551, si stabilì a Firenze, dove morì nel 1552.
Fu biografo e storico: ricordiamo, tra le varie opere, le Historiae, poi volgarizzate da Domenichi (Firenze 1550-52), con le correlate serie di Elogia, e le Lettere volgari (Venezia 1560), che testimoniano la vasta conoscenza che ebbe della vita pubblica e cortigiana del tempo. La sua fama è legata soprattutto al Dialogo dell’imprese militari e amorose (postumo, Roma 1555), prima trattazione completa del genere rinascimentale delle imprese.