cultura barocca
INF. DI B. E. DURANTE LA CINTURA DI CASTITA' (QUI A FIANCO UN ESEMPLARE) FU IN QUALCHE MODO SIMBOLO TRAGICO DELLA LABILE SOGLIA CHE DISTINGUEVA LA POSSIBILE TRANSIZIONE DI OGNI DONNA DALLO STATO DI "VERGINE" (QUINDI VENDIBILE E SPOSABILE) ALLA CONDIZIONE DI "PUTTANA" (QUINDI ANCHE VIOLABILE SENZA PARTICOLARI RISCHI) E DOVE "PUTTANA" NON NECESSARIAMENTE INDICAVA LA PRATICA DEL "MERETRICIO" MA ANCHE SOLO LA NON ILLIBATEZZA OD UN COMPORTAMENTO RIPROVATO PUR SULLA SCORTA DI SEMPLICI DICERIE = QUESTI PARAMETRI DI GIUDIZIO ERANO AGGRAVATI DA UNA SANZIONE CHE GARANTIVA SPESSO L'IMMUNITA' PER VARI ABUSI CONTRO QUESTE SFORTUNATE CREATURE, UN'IMMUNITA' STRUTTURATA SULLA CONDANNATISSIMA EQUAZIONE "DONNA LIBERA = DONNA PAGANA = DONNA STREGA" CHE CONTRO QUANTO OGGI SI PENSA RESTA UNA DELLE RADICI PROFONDE DELL'ANTIFEMMINISMO = DIRE "BALDRACCA" AD UNA DONNA NON ERA SOLO UN INSULTO MA PURE ERA UN'AUTOGIUSTIFICAZIONE ALLA VIOLENZA IN QUANTO LE SI ATTRIBUIVANO -TRA MILLE DIFFICOLTA' DI CONTESTAZIONE E SMENTITE VISTA L'EPOCALE LIMITATA ATTENDIBILITA' DI TESTIMONE CHE ALLA DONNA SI RICONOSCEVA ANCHE IN MERITO A GRAVI MOLESTIE (STUPRO COMPRESO)- I CONNOTATI DELLA "DONNA NEMICA" CIOE' DELLA DONNA PAGANA O ISLAMICA O ARABA CHE FOSSE E FINALMENTE DELLA DONNA DIABOLICA E/O STREGA MALEFICA.

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IMMAGINE DA COLLEZIONE PRIVATA - PATRIMONIO ARALDICO DELLA REAL CASA DI PORTOGALLO: VEDI ALTRO ESEMPLARE
[Il Museum of the Royal House of Portugal (Museo della Real Casa di Portogallo) è un museo privato situato in un moderno edificio della periferia di Vicenza, in Italia, istituito da Rosario Poidimani, pretendente al trono di Portogallo (linea costituzionalista) con il nome di Dom Rosario di Bragança. Il museo ospita una piccola collezione di dipinti di arte moderna (tra cui opere di Odoardo Borrani, Felice Carena, Tranquillo Cremona, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Giovanni Fattori, Giorgio Morandi, Ottone Rosai, Mario Sironi, Ardengo Soffici e Arturo Tosi) e una collezione di strumenti di tortura. Sono presenti inoltre dipinti anonimi del XVII, XVIII e soprattutto XIX secolo, tre sculture lignee datate al XV e XVI secolo, e opere di pittura, scultura e di fotografia di numerosi artisti contemporanei, non tutti ancora conosciuti, soprattutto italiani; infine alcuni cimeli degli ultimi re del Portogallo, tra cui due dipinti del re Carlo del Portogallo. A seguito di inchiesta giudiziaria il museo è momentaneamente posto sotto sequestro (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)]