INFORMATIZZAZIONE DI B. DURANTE

Leeuwenhoek, cui spetta l'invenzione del seicentesco MICROSCOPIO dell'immagine, era un mercante che nell'esercizio del proprio mestiere usava come i colleghi delle "perle di vetro" cioè delle piccole lenti quasi sferiche per analizzare sin nei particolari la qualità dei tessuti.
Fra tanti fu però il primo che visualizzò altre cose rispetto ai tessuti e, indotto dalla sua spiccata curiosità, prese ad osservare una miriade di oggetti alla ricerca del microcosmo.
Indagò di conseguenza sulla saliva e il sangue, sull'acqua palustre, sull'aceto, sulla birra e progressivamente estese sempre più il suo campo di indagine.
Le primi significative scoperte le fece nell'apparentemente insignificante "acqua di stagno" entro cui individuò e descrisse una significativa varietà di microrganismi.
Pensò allora di spedire le registrazioni delle sue indagini alla "Royal Society di Londra", la già celebre Accademia Inglese delle Scienze che curò una capillare diffusione dei risultati delle investigazioni di Leeuwenhoek.
Gli ambienti scientifici impiegarono tuttavia diversi decenni a comprendere la straordinaria portata dell'invenzioni e delle intuizioni di colui che può a ragione esser ritenuto il padre fondatore della microbiologia.
Per nulla impedito da questo ritardo intellettuale della comprensione delle sue scoperte, Leeuwenhoek , onde ottenere ingrandimenti sempre più elevati, realizzò lenti di dimensioni sempre più piccole, fino a 1-2 mm di diametro.
Lenti di minime dimensioni risultano tuttavia difficili da maneggiare e da mantenere a fuoco e di conseguenza Leeuwenhoek decise di fissarle fra due piastre di ottone forate.
Prese quindi l'abitudine di fissare i campioni, che intendeva visualizzare, sulla punta di una vite, in modo da potere regolare con cura la loro distanza dall'obiettivo.
Chi si valeva di questo MICROSCOPIO era obbligato a tenere lo strumento molto vicino all'occhio e guardare attraverso la lente.
Data l'elevata curvatura delle sue superfici, questa lente era molto potente e permetteva di raggiungere 300 ingrandimenti, circa 1/3 dell'ingrandimento di un microscopio moderno.
In ottica siffatto strumento, sostanzialmente formato da una sola lente, è definito MICROSCOPIO SEMPLICE.
Quasi contemporaneamente alla realizzazione di Leeuwenhoek, il fisico inglese ROBERT HOOKE, era riuscito a realizzare un MICROSCOPIO COMPOSTO e quindi costituito da due gruppi di lenti: obiettivo e oculare.
Le tecniche di costruzione delle lenti non erano però adeguate alla necessità di tanta precisione sì che questo tipo di strumenti presentava difetti ottici tali da rendere il MICROSCOPIO COMPOSTO (il cui incontrastato successo, in forza di nuove tecnologie realizzative, data solo da metà XIX secolo) meno affidabile di quello SEMPLICE per quanto questo apparecchio fosse scomodo da usare e soprattutto risultasse privo di un adeguato sistema di illuminazione.