Informatizzazione a cura di B. Ezio Durante

FRANCESCO FILELFO Nacque a Tolentino (Macerata) nel 1398 e morì a Firenze nel 1481.
Compì studi giuridici e letterari a Padova (studiò retorica con Gasparino Barzizza).
Entrò tra il 1417 e il 1419 nell’ordine benedettino e nel 1420 fece un viaggio in Grecia, in qualità di segretario del bailo veneziano di Costantinopoli.
Apprese il greco da Giovanni Crisolora (di cui sposò in seguito la figlia Teodora).
Assunse incarichi importanti, come quello di segretario e consigliere dell’imperatore.
Nel 1427 tornò a Venezia, portando con sé molti codici greci; passò poi a Bologna, dove insegnò filosofia morale, e a Firenze, dove insegnò eloquenza presso lo Studio, alla cattedra di studia humanitatis. Iniziò poi la pubblica lettura della commedia dantesca, incarico affidatogli dal Comune; ma, poiché accusato di fornire un’interpretazione di Dante in chiave anti-medicea, dovette interrompere al VII canto dell’Inferno, per riprendere poi solo nel dicembre successivo.
Aderì pienamente al partito oligarchico fiorentino, ed ebbe contro di sé esponenti medicei come Niccolò Niccoli e Poggio Marsuppini.
Subì inoltre un attentato nel 1433, cosicché decise di trasferirsi a Siena.
Fu poi bandito a vita da Firenze, e nel 1430 lasciò Siena per Bologna.
Accettò l’offerta da parte del duca di Milano di una cattedra nello Studio di Pavia.
Nel 1450 iniziò la stesura della Sforziade, in occasione dell’arrivo a Milano di Francesco Sforza.
Nel 1453 fu nominato dal papa segretario apostolico e, dal re Alfonso, cavaliere e poeta laureato.
Poiché Lorenzo de’ Medici aveva cancellato il bando a suo sfavore, egli poté tornare a Firenze nel 1469, ricevuto come un personaggio importante, ma si trasferì poi a Roma, come professore nello Studio, e a Milano.
Nel 1481 riceveva da Lorenzo la cattedra di greco presso lo Studio fiorentino, ma, tornato a Firenze il 31 agosto, morì di lì a due settimane [ITALICA - RINASCIMENTO]