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Aimata Pomare IV Vahine-o-Punuateraitua, altrimenti nota come Aimata o semplicemente come Pomare IV (Pare, 28 febbraio 1813 – Papeete, 17 settembre 1877), è stata regina di Tahiti dal 1827 al 1877.
Primogenita del re Pomare II e della principessa Tere-moe-moe Tamatoa (figlia del sovrano di Raiatea Tamatoa III), Pomare IV nacque a Pare il 28 febbraio 1813 e le fu imposto inizialmente il nome tradizionale di Aimata.
Salì al trono di Tahiti all'età di 14 anni quando, nel gennaio 1827, morì il giovanissimo fratello Pomare III.
Trasferì la corte e la capitale del regno a Papeete nel 1820.
Uno dei suoi primi intenti come regina fu quello di riuscire ad unificare de facto gli altri reami dell'arcipelago ponendo sui troni di Bora Bora e Raiatea due suoi figli.
Contraria alla religione protestante, accettata da suo padre Pomare II, la sovrana favorì il culto della setta locale Mamaia: i missionari inglesi, però, d'accordo con i capi tahitiani, la obbligarono a rivedere le sue decisioni, influenzata soprattutto dal suo consigliere personale, il pastore George Pritchard.
Nel 1838 Pomare IV non diede il permesso di entrare nel regno a Caret e Laval, religiosi cattolici francesi. La decisione si rivelò poi un fatale errore perché rappresentò per la Francia l'occasione di interferire negli affari di Tahiti.
I missionari cattolici chiesero, quindi, l'intervento dell'ammiraglio Abel Aubert du Petit-Thouars. Questi riuscì subito a imporre il controllo francese sulle isole Marchesi e, consigliato in questa azione dal console Jacques-Antoine Moerenhout, buon conoscitore della situazione locale, si impegnò per stabilire un protettorato della Francia anche sull'arcipelago di Tahiti.
il Lafond, cui stanno a cuore gli interessi francesi,
dopo una premessa generale, rende possibile intendere come la mancata accoglienza di questi missionari cattolici francesi sia stata in effetti alla radice delle interferenze della Francia su Tahiti fin a farne un protettorato -pur tra non poche ostilità- attesa la lettera al Re di Francia della Regina Pomarè dell'agosto 1838 qui riprodotta.
Ma le cose non furono così semplici come il Lafond vorrebbe far intendere nel suo libro, anche per i ripensamenti e le fughe della Regina nemmeno restia di appoggiarsi agli Inglesi.
Un primo trattato con i Francesi qui giunti con un importante schieramento navale fu sottoscritto già nel 1842, ma la regina oppose una certa resistenza.
Un rilievo documentario spesso sottovalutato data del 9 giugno 1843 allorquando il ministro francese degli affari stranieri presenta una legge contenente la dimanda di crediti per le spese francesi nell'Oceania dopo aver affrontato i problemi dei marinai francesi e dei balenieri in particolare il Ministro accentua l'intensità delle sue riflessioni parlando del ritardo francese rispetto a quanto fatto da Inglesi, ed anche Americani, nel controllo di nuove terre via via raggiunte e della necessità di controllare più colonie e basi marittime.
L'acme del suo discorso si condensa anche a riguardo di Tahiti su cui vede serpeggiare l'ombra minacciosa degli interessi inglesi
e per questa base, col suo complesso di isole il discorso viene ripreso pco di seguito sì da
richiedere apertamente il Ministro imporre, oltre che celermente, con qualsiasi mezzo alla Regina Pomare o Pomarè il Protettorato francese
Due anni dopo Pomare domandò asilo a una nave britannica, la HMS Basilisk per poi rifugiarsi sull'isola di Raiatea da dove rifiutò decisamente tutti i tentativi francesi di giungere ad un accordo.
Sull'isola intanto scoppiò una guerra civile tra quanti erano favorevoli e quanti erano contrari al protettorato francese e, mentre i francesi si impegnarono sul campo, la sovrana lasciò che le sorti decidessero del destino dell'isola.
A conclusione della vicenda più tormentata di quanto comportino gli scritti del Lafond, la vittoria dell'ammiraglio Armand Joseph Bruat permise alla sovrana di rientrare a Papeete il 9 febbraio 1847, con la condizione che avrebbe acconsentito al protettorato.
Le conseguenze del trattato portarono a una diminuzione dei poteri e delle prerogative reali che dovevano essere approvati dal Commissario francese: apertura dell'assemblea legislativa, nomina dei capi di distretto e dei giudici, emanazione delle leggi. Le forze armate e di polizia locale dipendevano ormai dal rappresentante di Parigi.
Pomare IV regnò, dunque, sotto stretto controllo francese fino alla sua morte, il 17 settembre 1877, all'età di 64 anni. Aveva governato le isole per 50 anni. Il decesso della sovrana fu causato da disturbi cardiaci e avvenne nel palazzo reale di Papeete che lei aveva fatto costruire.
Fu tumulata a Papa'oa 'Arue nel cimitero reale dei Pomare accanto ai suoi antenati.
Le succedette il figlio Pomare V che fu l'ultimo re di Tahiti per tre anni (1877-1880), allorché le isole diventeranno in modo definitivo una colonia francese.
L'arcipelago perse, dunque, l'indipendenza ed ancora oggi appartiene alla Francia.
La regina di Tahiti nel 1877, anno della sua scomparsa, era, con Vittoria di Gran Bretagna, Amelia di Wallis, Djoumbé Fatima di Mohéli, la begum Shah Jahan di Bhopal e Ranavalona II del Madagascar, una delle sei donne regnanti nel mondo.
BIBLIOGRAFIA
B. De la Roncière, La reine Pomaré, L'Harmattan 2003 - D.J. Howarth, Tahiti, ed. Harpercollins, 1983 - P. O'reilly, Pomare reine de Tahiti, ed. Nel 2008 - R. Righetti, Oceano Pacifico, Milano 2005. P.Y. Toullelan, Tahiti et ses archipels, Karthala 2000.

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