cultura barocca
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Tantissime mappe dell’Africa risalenti all’epoca delle prime esplorazioni del continente fino al XXI secolo. La University of Illinois ha gentilmente messo on line la sua ampia collezione, che è da oggi liberamente fruibile al link: http://images.library.illinois.edu/projects/africanmaps/index.asp. Un modo affascinante e di facile fruizione per approfondire la storia dell’Africa e analizzare l’attuale suddivisione dei territori, che talvolta è la causa stessa dei conflitti oggigiorno esistenti. La collezione comprende non soltanto mappe, ma anche atlanti e giornali geografici d’epoca, la cui consultazione riesce a riportare indietro nel passato attraverso il colore delle carte, le modalità grafiche ed i nomi impressi a stampa. Immagini che raccontano successi e tragedie vissute da uomini alla ricerca di conoscenza. Interessante, ad esempio, è guardare le mappe dal punto di vista di quanto oggi conosciamo in relazione alle mitiche sorgenti del Nilo. La maggior parte delle mappe provengono dalla raccolta di Bassett e Scheven, contente 2.416 mapppe, di cui circa il 78 percento risalente al XIX secolo. Fu proprio in questo periodo che si ebbe la più ampia produzione di cartografia, dovuta all’incremento delle esplorazioni europee e all’azione colonizzatrice. La restante parte delle mappe risale al ‘500, ‘600 e ‘700. La mappa più antica è dell’italiano Giacomo Gastaldi del 1563 e che rappresenta l’Africa al contrario, con la parte subsahariana posta nella parte superiore. Le mappe provengono per la maggior parte dalla Francia, dalla Gran Bretagna e dalla Germania, le tre maggiori potenze coloniali del XIX secolo.