Alessandro Marchetti scenziato galileiano e autore della tormentata e bellissima traduzione del De Rerum Natura di Lucrezio che, tra ripensamenti e segretezze, venne realizzata con "timore e tremore" come all'epoca soleva dirsi [vedi qui una lettera dello scienziato danese N. Stenone dalla Riforma convertitosi al cattolicesimo ( l'espressione "timore e tremore" si riscontra nelle Lettere di San Paolo sia nella
Lettera ai Filippesi, 2, 12 che nella Seconda lettera ai Corinzi, 7, 15 e fui variamente ripresa nei secoli sin a divenire titolo di un'opera basilare del 1843 del filosofo danese Søren Aabye Kierkegaard )] = traduzione ( qui digitalizzata integralmente, con indici moderni, da testo antiquario ad opera di Cultura-Barocca =
cui è motivatamente richiedibile su disco multimediale la stesura del CD contenente la stessa qui proposta ma arricchita da approfondita
indagine critica)
quella di Alessandro Marchetti che, cosa ignota a molti, fu corrispondente assiduo di Angelico Aprosio in cui benché Vicario dell'Inquisizione aveva grande fiducia mentre per proprio conto lui era tra i rappresentanti della Scienza Nuova = ad Aprosio egli inviò all'interno della sua corrispondenza parecchi scritti già rimasti inediti tra cui, in relazione alla Passione di Cristo, il sonetto
Nella morte di Nostro Signore Jesù Christo / Al proprio cuore (qui in grafia moderna) ma qui anche proposto come si vede nell'immagine sopra esposta nell'originale scritto marchettiano (cui segue il sonetto Conversione di Peccatore a Dio del pari qui leggibile nell'originale scritto marchettiano = come quasi tutti i manoscrtti aprosiani anche questi, per volontà di Napoleone, vennero poi trasferiti (operazione Prospero Semino/Semini) a Genova nell'ideazione di una Biblioteca Centrale Ligure = poi passati alla Biblioteca Universitaria di Genova, Fondo Aprosio)
Informatizzazione a cura di Bartolomeo Ezio Durante
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