Il palermitano Giuseppe Galeano (1605-1675), eminente medico, versato negli studi letterari, nella filosofia e nella teologia, scrisse anche di poesia. Nelle pubblicazioni molto si valse di pseudonimi (come fece notare A. Aprosio nella sua "Pentecoste...") e con lo pseudonimo di Pier Giuseppe Sanclemente firmò l’opera Le muse siciliane overo Scelta di tutte le Canzoni della Sicilia in quattro volumi (1645), e fu autore di Poesie Liriche (1634), del poema eroico Pelagio, ossia la Spagna racquistata (1670), del poema sacro la Rosalia trionfante (1632). In campo scientifico eccelse in anatomia, fisiologia, chimica e botanica. Le sue lezioni universitarie furono raccolte sotto il titolo: Ippocratem redivivum Paraphrasibus illustratum (1650) e tra le tante pubblicazioni scientifiche va ricordata l’interessante Epistola medica (1648). La raccolta delle "Canzoni" (componimenti lirici monostrofici espressi nella forma metrica dell’ottava siciliana) ne comprende oltre quattromila, scritte da una schiera di ben 169 poeti.
Sue pubblicazioni reperite nelle biblioteche italiane:
Galeano, Giuseppe <1605-1675, Ioseph Galeani Petro Castello epistola medica in qua tum de epidemica febre theorice e practice agitur ...,Panormi,1648
Le Muse siciliane ouero Scelta di tutte le canzoni della Sicilia, raccolte da Pier Giuseppe Sanclemente parte prima [- quarta] .., In Palermo: Bua, Nicolo & Portanova, Michele, 1645-1653
1: Parte prima nella quale si contengono le piu degne de' piu famosi autori antichi. Con vna grammatica siciliana, e con due tauole, la prima delle canzoni, e la seconda delle materie. Al signor D. Ugo Notarbartolo, In Palermo: Bua, Nicolo & Portanova, Michele, 1645
2.2: Tomo secondo della seconda parte nella quale si contengono le piu degne de' piu famosi autori moderni. All'illustriss. & eccellentiss. sign. il signor D. Luigi Moncata et Aragona, In Palermo: Cirillo, Decio, 1647
3: Parte terza nella quale si contengono le piu degne fatte in stile burlesco de' piu famosi autori cosi antichi, come moderni con vna dichiaratione de' vocaboli piu proprij, e piu oscuri siciliani riscontrati coi toscani. All\'illust. signore il sign. D. Luigi La Farina, In Palermo per il Bisagni: Mercurio, Rocco Bisagni, Giuseppe, 1651
4: Le muse siciliane sacre, ouero Scelta di tutte le canzoni della Sicilia raccolte da Piergiuseppe Sanclemente parte quarta nella quale si contengono le piu degne de' piu famosi autori antichi e moderni, per eccitare l\'anime de\' Christiani alla deuotione, In Palermo per Giuseppe Bisagni: Mercurio, RoccoBisagni, Giuseppe, 1653
Le Muse siciliane, ouero Scelta di tutte le canzoni della Sicilia, raccolte da Pier Giuseppe Sanclemente, et hora da Nicolo Mussuto in questa nuoua impressione accresciute, e riformate. Parte prima [- tomo secondo della seconda parte] ..., In Palermo : per Guseppe Bisagni, 1662, Bisagni, Giuseppe Galeano, Giuseppe <1605-1675, Oratio de medicinae praestantia a philosopho, ac medico Iosepho Galeano habita in noua Panormitana medicorum academia adstante illustrissimo senatu foelicis vrbis Panormi totius Siciliae metropolis. ..., Panormi: Bisagni, Giuseppe, 1649
Galenus, Claudius, Del conseruar la sanita libri sei di Galeno. Compendio, e traduzione del filosofo, e medico Giuseppe Galeano al signor Antonio Brignone, In Palermo: Bua, Niccolo, 1650
Galeano, Giuseppe <1605-1675, Il caffe con piu diligenza esaminato in ordine al conservamento della salute de corpi humani : discorso, Palermo, 1674
Galeano, Giuseppe<1605-1675, Aphorismorum Hippocratis sectiones. Paraphrases Joseph Galeani philosophi, ac medici Siculi Panormitani ... Quibus accedunt singuli aphorismi, ad febres, & morbos cunctos attinentes, selecti, ac rerum notatu dignarum index: studio, ac labore cujusdam A. & M. studiosi, Pan., 1701
Galeano, Giuseppe <1605-1675, Ioseph Galeani philosophi, ac medici Siculi ... Epistola medica. In qua tum de epidemica febre theorice, & practice agitur, tum controuersiae omnes de diaeta, pharmacia, & chirurgia in malignis febribus enodantur. Ad illustriss. ... Don Didacum Requesenium .., [Palermo]: Isola, Alfonso dell', 1648
Alla C.B.A di lui si conservano tuttora le seguenti opere:
1 - La lepra unita col mal francese, o altro contagioso male, in quale degli spedali debba curarsi. Distintioni, e decisioni medicinali del dottor in filosofia, e medicina Giuseppe Galeano, In Palermo : Per Agostino Bossio, 1656. - [6], 50 p. ; 8°.
2 - Le Muse siciliane overo Scelta di tutte le canzoni della Sicilia, raccolte da Pier Giuseppe Sanclemente. Parte prima, nella quale si contengono le piu' degne de' piu' famosi autori antichi ... - Seconda impressione, In Palermo : per il Bua e Portanuova, 1645. - 332 p. ; 12°. (Contiene composizioni poetiche in dialetto siciliano di Antonio Veneziano ... [et al.])
3 - Il pelagio overo Spagna racquistata poema heroico del Dottor Giuseppe Galeano, e Sanclemente. Con gli argomenti a ciascun canto di Don Giovan Battista del Giudice In Palermo : per Diego Bua, e Pietro Camagna, 1670. - [32], 388 p. : 1 ill. ; 8°.
4 - Poesie liriche di Giuseppe Galeano Accademico Rinfiammato ... In Palermo : per Alfonzo dell'Isola, 1634. - [12], 113 p. ; 12°.
5 - Il trionfo di San Casimiro prencipe di Polonia celebrato per otto giorni nella chiesa di San Nicolo da Tolentino delli RR.PP. Scalzi Agostiniani della citta' di Palermo ... / [Giuseppe Sanclemente pseudonimo di Giuseppe Galeano], In Palermo : per Antonio Martarello, 1636. - [2], 56 p. : 3 ill. ; 8°.
6 - Vigiliarun medicinalium nocturnae elucubrationes. Partim latio, partim hetrusco sermone conscripte. Tomi 15 ... Auctore Joseph Galeano ... Studio ac labore artium, et Medicine doctoris Isidori Pallesteros et in luce editi, Panorm. : Apud Didacum Bua, 1663. - [2], 565 p. : ill. ; 24°


Nihus, Barthold<1596-1657>, Bartoldi Nihusii Commentarius Logicus Novus, Succinctus Ac Dilucidus De Enunciationibus Et Syllogismis Modalibus,
Nihus, Barthold <1596-1657>, Irnerius. Seu Quaestiones de iurisconsulto illo historicae a iuris pontificii et Caesarei collegiis Bononiensibus excussae quam solidissime, decembri 1641. Bartoldus Nihusius procuravit ediditque; .., Coloniae Agrippinae: Kinckius, Johann, 1642
Nihus, Barthold <1596-1657>, V. cl. Bartholdi Nihusii, Tractatus chorographicus; de nonnullis Asiae provinciis ad Tigrim, Euphratem, & Mediterraneum ac Rubrum maria, 1658
Allacci, Leone, Leonis Allatii Confutatio fabulae de Ioanna papissa, ex monumentis Graecis. Bartholdus Nihusius recensuit, prologo atque epilogo auxit, nec non Telescopium adjunxit, Coloniae Agrippinae: Blaeu, Joan <1.> & C., 1645
Rossi, Giovanni Vittorio <1577-1647>, Iani Nicii Erythraei Epistolae ad diuersos, Coloniae Vbiorum i.e. Amsterdam: Kalckhoven, Jost & C., 1645-1649
Rossi, Giovanni Vittorio <1577-1647>, Iani Nicii Erythraei Epistolae ad Tyrrhenum, Coloniae Vbiorum \i.e. Amsterdam!: Kalckhoven, Jost & C., 1645-1649
Allacci, Leone, Leoni Allati Confutatio fabulae de Ioanna Papissa ex monumentis Graecis / Bartoldus Nihusius recensuit, prologo atque epilogo auxit, nec non telescopium adjunxit, Coloniae Agrippinae, 1645
Allacci, Leone, *Leonis Allatii De ecclesiae occidentalis atque orientalis perpetua consensione libri tres Ejusdem dissertationes De dominicis et hebdomadibus graecorum, et Demissa praesanctificatorum : Cum Bartoldi Nihusii ad hanc annotationibus, de communione Orientalium specie unica, Coloniae Agrippinae, 1648
Allacci, Leone, Leonis Allatii, De Ecclesiae Occidentalis atque Orientalis perpetua consensione, libri tres: ejusdem dissertationes, de Dominicis et hebdomadibus graecorum, et de Missa praesanctificatorum, cum Bartoli Nihusii ad hanc annotationibus, de Comunione Orientalium sub specie unica, Colonia, 1648
Allacci, Leone, Leonis Allatii, De mensura temporum antiquorum, & praecipue Graecorum, exercitatio, Coloniae Agrippinae i.e. Amsterdam: Blaeu, Joan <1. ; 1632-1673>, 1645
Allacci, Leone, Leonis Allatii Symmikta, siue Opusculorum, gricorum et latinorum, vetustiorum ac recentiorum, libri duo / edente, nonnullis additis, Bartoldo Nihusio. syllabus omnium omnium subjicitur sequenti dedicatoriam prifatiunculi, Colonia, 1653
Bartholin, Thomas <1616-1680>, Thomae Bartholini Casp. F. De cruce Christi. Hypomnemata 4. 1. De Sedili Medio. 2. De Vino Myrrhato. 3. De Corona spinea. 4. De sudore sanguineo, Amstelodami: Frisius, Andreas, 1670
Allacci, Leone, Leonis Allatii De ecclesiae occidentalis atque orientalis perpetua consensione, libri tres. Ejusdem dissertationes, De dominicis et hebdomadibus Graecorum, et De missa praesanctificatorum; cum Bartoldi Nihusii ad hanc annotationibus, de communione orientalium sub specie unica, Coloniae Agrippinae i.e. Amsterdam: Blaeu, Joan <1. ; 1632-1673>, 1648
Rossi, Giovanni Vittorio <1577-1647>, Iani Nicii Erytraei Homiliae, Coloniae Vbiorum: Blaeu, Joan <1. ; 1632-1673>Kalckhoven, Jost & C., 1649
Barthold Nihus: riformato convertito e controversialista, nacque a Holtorf ( Hannover) il 7 febbraio, 1590 (secondo altre fonti in 1584 o in 1589, a Wolpe in Brunswick) morendo ad Erfurt, il 10 marzo, 1657. Veniva da una famiglia protestante povera e ottenuta la sua formazione iniziale a Verden e Goslar, studiò filosofia e medicina all'università di Helmstedt, da dove, a causa delle sue misere condizioni economiche dovette prestarsi ad essere famulus di Cornelius Martini, docente riformato di filosofia.
Acquisite grandi competenze in filosofia, dal 1612 le sue inclinazioni allora lo portarono ad approfondire lo studio della teologia protestante.
All'epoca esistevano vari conflitti ideologici e personali fra i professori di Helmstedt sì che il suo soggiorno divenne sgradevole: così due allievi di nobile ed agiata famiglia si trasferirono nel 1616 all'università di Jena, li accompagnò volentieri come praeceptor.
In un tempo successivo divenne istruttore dei giovani principi di Saxe-Weimar fra cui era il Bernhard successivamente famoso di Saxe-Weimar.
L'incapacità dei theologi protestanti di formulare risposte convincenti per molte domande vitali lo portò quindi a maturare tanti seri dubbi da abbandonare il Protestantismo.
Si recò allora a Colonia (1622) e si ascrisse alla "Camera di Proseliti" fondata dalla "Fratellanza della Traversa Santa": durante lo stesso anno scelse la fede cattolica e, dopo la preparazione dovuta, fu ordinato sacerdote. Divenne quindi direttore scelto della "Camera di Proseliti", prevosto (1627) del convento cisterciense a Althaldensleben vicino a Magdeburg, e due anni più successivamente abbate del monastero del Premonstratensians, donde fu espulso dopo la battaglia di Breitenfeld del 1631. Di là si condusse a Hildesheim e poi in Olanda ove entrò in stretti rapporti con Gerhard Johann Vossius.
Nel 1645 Nihus a Munster entrò nei favori del nunzio papale, Fabio Chigi (fututo Alessandro VII), allora in Munster per assistere al congresso vestfaliano di pace.
Alcuni anni più successivamente fu indotto a recarsi in Mayence da Johann Philip von Schonborn, Arcivescovo di Mayence, per cui inacrico si portò poi ad Ingolstadt nel 1654 al fine di ottenere le informazioni in merito all'attività di di Bartholomew Holzhauser.
Schonborn, nel 1655, lo fece quindi suo vescovo suffragianeo per la Sassonia e Thuringia, con residenza a Erfurt, dove lo colse la morte.
Dopo che la sua conversione Nihus scrisse ai suoi professori, a Cornelius Calixtus
ed all' Hornejus di Helmstedt, una lettera in cui chiarì le ragioni abbracciò il Cattolicismo: il motivo principale era che la chiesa aveva bisogno di un giudice vivente e supremo in grado di spiegare la Bibbia e dirimere le dispute e le difficoltà.
Calixtus in particolare prese a contestarlo violentemente nelle sue conferenze e più tardi nelle sue pubblicazioni, sì che prese inizio una polemica amara fra Nihus ed i professori di Helmstedt.
Nihus scrisse molto (e non solo per difendersi) e molto fu aiutato dal grande Leone Allacci, divenuto su caro amico: come peraltro si può riscontrare dalla'nalisi delle opere sopra riportate.


Il 1088 può essere accolto come data convenzionale per indicare il periodo in cui inizia a Bologna un insegnamento libero e indipendente dalle scuole ecclesiastiche.
Intorno alla fine del secolo XI infatti a
Bologna maestri di grammatica, di retorica e di logica iniziano a studiare il diritto.
La prima figura di cui parla la tradizione è quella di Pepone, che raccolse e commentò i testi legislativi romani già codificati da Giustiniano. Ma se su Pepone la storiografia sa poco, più sicure sono le notizie su Irnerius o Wernerius: la sua attività di ordinatore del materiale giuridico romano supera i confini di Bologna e si estende a una vasta zona dell'Italia centro-settentrionale.
Il metodo di Irnerio rappresenta una svolta nella storia degli studi di diritto, anche se ormai non siamo più sicuri che egli sia stato il vero autore di tutte le opere che nel passato gli sono state attribuite, come le Questiones de Iuris Subtilitatibus e la Summa codicis.
Due secoli dopo di lui Odofredo affermò che Irnerio fu il primo che, "studiando per sé" trasmise al tempo stesso le sue ricerche attraverso l' insegnamento.
Irnerio fu maestro della glossa, o commento.
Forse non fu il primo a scrivere glosse, ma certamente coloro che liberamente seguivano le sue lezioni, annotavano sui margini dei testi antichi le interpretazioni che udivano dalla voce del maestro.
La biografia di Irnerio è molto scarna, ma i posteri lo chiamarono lucerna iuris e con lui assistiamo a una identificazione del diritto come disciplina autonoma, studiata con metodi rigorosi.
La libera attività di insegnamento cui si dedicava Irnerio fu riconosciuta, si dice, da Matilde di Canossa, che governava in nome di Enrico V.
Ciò che pare certo è che Irnerio svolse attività giudiziaria per Matilde, come attestano molti placita , cioè documenti circa un giudizio reso dal monarca o da un suo rappresentante. In questi testi appare sovente il nome di Irnerio la cui esistenza storica potrebbe dunque essere comprovata da documenti.


Piccart, Michael [Pickhard] (1574-1620) nato a Norimberga, laureatosi ad Altdorf (1592); docente dal 1599 di Logica, dal 1604 di Poesia e dal 1613 di Metafisica: classicista studioso, tra gli altri, di Oppiano, che tradusse dal greco in latino, e di Aristotele: fu autore di molte opere ma dall'Aprosio viene espressamente citato per l'opera Observationum Historico-Politicarum Decades, Norimberga, 1621-1624: l'erudito intemelio estrapola le sue citazioni (per varie sarcine della "Grillaia") dalla IV Decade - Capitolo X (da cui pare essere ispirato in merito alla riflessione del capitolo IV della Grillaia sulla vacuità dei titoli onorifici) e precisamente dal contenuto di pagina 223.



Henri Estienne, dal nome italianizzato in Henrico Stefani (così anche da Aprosio nello "Scudo di Rinaldo" pp. 148, 161, 206), nacque a Parigi nel 1531 (morì a Lione nel 1589). Figlio di Robert, e nipote di Henri I, fu umanista di grande cultura, ricercatore di manoscritti, editore dell'importante Thesaurus della lingua latina (Thesaurus linguae latinae, 1572). Studioso e appassionato difensore della lingua francese, scrisse un Trattato sulla conformità del francese con il greco (Traité de la conformité du langage français avec le grec, 1565) e due dialoghi sul francese italianizzato (Deux dialogues du noveau langage français italianisé, 1578) in cui protestava contro il diffuso italianismo linguistico. Henri Estienne scrisse anche un'opera narrativa, di tipo aneddotica, filoprotestante e violentemente anticattolica: Apologia di Hérodote (Apologie pour Hérodote, 1566).
Aprosio aveva peraltro grande reputazione di un'opera cui aveva partecipato lo "Stefani":
T. Petronii Arbitri, equitis romani, Satyricon, cum Petroniorum fragmentis. Nouiter recensitum, interpolatum & auctum (per H. Goldastum) Acceserunt seorsim Notae & observationes variorum. (L. Gregorii Gyraldi Petronii vita, P. Guirandi epistola, P. et Fr. Pithoei De Petronio. Annotationes H. Buschii, H. Stephani, J. Sambuci, F. Danielis, J. Tornaesii, G. Colladonii, Cl. Bineti, Chr. Richardi, J. Dousae et filii, C. Rittershusii, J. a Wouweren, G. Barthii, G. Erhardi. Carmina J. Philippi Parei, Gotardi Arthusii), Publication 1615, Lugduni, Apud Paulum Frellon, 1-1bl-10- 971 (-1) p. - sign. *6, A-Rr12, Ss6



Girolamo Fontanella (detto il Fontanella) (Napoli, 1612-1644) fu uno scrittore e poeta del Seicento, di gusto barocco ed autore di lirche di composta piacevolezza. Di lui alla C.B.A. si conservano le:
Elegie del Signor Girolamo Fontanella ... In Napoli : per Roberto Mollo, 1645. - [9], 367, [1] p. : ill. ; 12°.
Secondo i dati del Servizio Bibliotecario Nazionale nelle altre biblioteche italiane si trovano:
Fontanella, Girolamo, Ode del sig. Girolamo Fontanella, consecrate all'immortalita dell'ill.ma et eccell.ma signora D. Anna Carafa, principessa di Stigliano, ... Seconda impressione , In Napoli : per Roberto Mollo : ad istanza di Gio. Domenico Montanaro, 1638 - 12, 321, 3 p. ; 12o - Segn.: a6A-N\1"O6 - Impronta - aro- uaon i.i, RiMo (3) 1638 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Fontanella, Girolamo, Ode del signor Girolamo Fontanella. Al molto reuer. padre d. Giacomo Certani ... , In Bologna : per Nicolo Tebaldini, 1633 - 88, [2] p. ; 12o - Cors. ; rom. - Iniziali e fregi xil. - Stemma sul front. - Segn.: A-C12 D8 - Impronta - ++++ i.li ++++ ItEc (3) 1633 (A) - Localizzazioni: Biblioteca delle Collezioni d'Arte e Documentazione Storica della Cassa di Risparmio in Bologna
Fontanella, Girolamo, Nove cieli, poesie del signor Girolamo Fontanella. Dedicate all'altezza serenissima di Ferdinando 2. ... , In Napoli : per Roberto Mollo : ad istanza di Gio. Domenico Montanaro, 1640 - [12], 452 [i.e. 444], [4] p. ; 12o - Fregio sul front. - Cors. ; rom. - Segn.: a12 A-S12 T6 - La c. B4 erroneamente segnata A4 - Le p. 92-93 erroneamente paginate 90-91, p. 147 numerata 541 - Ripetute nella numerazione le p. 214-215, saltate le p. 121-124, 366-367 - Numerosi errori di paginazione dopo p. 179 - Le p. 372 e 373 recano il medesimo testo - Iniziali e testatine xilogr. - Impronta - neho ilre o.a. L'Nu (3) 1640 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari
Fontanella, Girolamo, L' incendio rinouato. Del Vesuuio oda del signor Girolamo Fontanella, In Napoli : all'Insegna del Boue : per Ottauio Beltrano, 1632 - 24 p. ; 12o - Segn.: A12 - Xil. sul front. - Il primo editore precede il luogo - Impronta - oiie a.ia a.na TrHo (3) 1632 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca della Società napoletana di storia patria - Napoli
Fontanella, Girolamo, Elegie del signor Girolamo Fontanella dedicate all'ill.mo et ecc.mo signore d. Diomede Carrafa Pacecco duca di Madaloni , In Napoli : per Roberto Mollo : ad istanza di Gio. Domenico Montanaro, 1645 - 12, 367, 5 p. ; 12o - Cors. ; rom. - Segn.: a6 A-P12 Q6 - Iniziali e fregi xil. - Impronta - eln- I.E. o.o. RiMi (3) 1645 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca provinciale S. Teresa dei Maschi - Bari - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano



Girolamo Preti: forse bolognese era Girolamo Preti (nato nel 1582, morì a Bar cellona nel 1626): le sue Poesie (1614) mariniste furono tra le più celebrate nel XVIII secolo. Egli spiritualizzò la materia amorosa con richiami platonisti e stilnovisti. Di questa maniera spiegò i fondamenti teorici nel discorso Intorno alla onestà del la poesia (1618) [da gli "Antenati - on line", con qualche integrazione]



Cats, Jacob <1577-1660>, Faces Augustae, sive Poematia, quibus illustriores Nuptiae, a nobili & illustri viro, D. Jacobo Catsio, ... antehac Belgicis versibus conscriptae, jam a Caspare Barlaeo & Cornelio Boyo Latino carmine celebrantur. Ad serenissimama principem Elizabetham .., Dordraci : sumptibus Matthiae Havii, & typis Henrici Essaei, 1643 - [64], 272, 149, [3], 32, 198, [2] p. : ill., 1 ritr. ; 8o.- Marca (Allegoria di Dordrecht : Virgo Drodacena libros non liberos pariens) sul front. - Ritr. della principessa Elisabetta sottoscritto da Crispin Queboren - Segn.: p2*8-3*84*6A-R8, 2A-I8I4, 3A-B8, 4A-M8N4. - Impronta - u,s, p-u- n*da QuEx (3) 1643 (R) - Paese di pubblicazione: NL - Lingua di pubblicazione: latino - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma





Claudio Achillini ( qui in un'incisione di L. Pecini Vene, in Le glorie degli Incogniti) nato a Bologna il 18 settembre 1574 e morto sempre a Bologna il 1° ottobre 1640, è stato un giurista e verseggiatore italiano, uno dei più noti poeti marinisti.
Alla sua epoca la figura non certo ritenuta più grande, ma certamente la più in vista dopo quella di Giovan Battista Marino (del quale si professò grande amico ed estimatore) Claudio Achillini ebbe una vita tutt'altro che segnata dalle traversie: docente di diritto il più celebrato degli Studi di Bologna, Ferrara, Parma, notissimo e ammiratissimo in tutta Italia, subì anche lui, col mutare del gusto a partire dagli anni '80 del XVII secolo, un progressivo e inesorabile ridimensionamento.
Ma mentre per il Marino la (parziale) rivalutazione è ormai un fatto, l'Achillini sembra non poter godere di una simile rinascita critica per precisi limiti di poetica. Mentre le sue "manierone bizzarre" (secondo la definizione di Francesco Fulvio Frugoni) sembrano anticipare, sia pure un po' goffamente, la maniera dei barocchisti della seconda metà del secolo, il suo gioco non presenta né le attrattive tecniche trascendentali di molti suoi colleghi marinisti, e men che meno è capace delle insospettate profondità di cui parte consistente della poesia di quella maniera è stata, nonostante le apparenze, capace.
Di lui sopravvivono (di un canzoniere non ricchissimo) taluni sonetti-ritratto dedicati alla donna 'multiplamente predicata' secondo la maniera propria di questa corrente. Pochissimo (e ben poco di interessante, o di leggibile) sopravvive della sua allora osannatissima produzione teorica giuridica.
Nato da Clearco Achillini e Polissena de' Buoi, discende (per parte paterna) da una famiglia di illustri studiosi: suo nonno è Giovanni Filoteo Achillini, suo prozio è Alessandro Achillini.
Dopo aver studiato medicina e filosofia con D. Pandari e F. Della Volpe, nonché giurisprudenza con E. Gualandi, A. Marescotti, G. Boccadifuoco, si decide per la giurisprudenza, e in questa disciplina si laurea il 16 dicembre 1594.
Poco dopo si trasferisce a Padova per perfezionare i propri studi filosofia sotto la guida di Cesare Cremonini, col quale entra in rapporti amichevoli. E' il Cremonini stesso che lo esorta a dedicarsi con impegno alla poesia.
L'insegnamento universitario e la carriera diplomatica
Nel 1598 inizia ad insegnare come lettore di Istituzioni di Diritto Civile a Bologna; tiene la cattedra fino al 1602, dopodiché si reca a Roma al séguito del concittadino mons. S. O. Razzali, colla speranza di ottenere benefici dalla Curia di Roma. Da questo primo soggiorno romano assume l'abitudine di vestirsi da prete, o per qualche beneficio minore ricevuto, o per ostentata deferenza nei confronti del clero romano; comunque sia, non lascerà mai più l'abito ecclesiastico. Non avendo ottenuto i risultati sperati, rientra in patria e riprende l'insegnamento.
Nel 1606 passa dalla cattedra d'istituzioni alla cattedra di Pandette, assicurandosi l'esorbitante stipendio di 300 scudi: un trattamento di favore che solleva polemiche tra i risentiti dottori forestieri dello Studio bolognese, che presentano un ricorso alla Rota, contestando la regolarità dell'elezione. Nello stesso 1606 l'Achillini risponde ai nemici con l'opuscolo Pro partito Claudii Achillini, &c., Mutinae. Riesce a spuntarla. Quando più avanti farà richiesta di trasferimento ad altra cattedra e di ulteriore aumento di stipendio, gli saranno negati entrambi. Il 19 giugno 1609 riceve l'invito da parte dello Studio di Ferrara ad insegnare come "primario" lettore di diritto civile. Deluso del mancato ottenimento della nuova cattedra e dal negato aumento di stipendio da parte dello Studio bolognese, l'Achillini accetta e si trasferisce a Ferrara, ma riesce a conservare parte del ricco stipendio percepito in patria. Mentre, al riparo da qualunque preoccupazione, l'Achillini prosegue con grande successo la propria carriera universitaria, può permettersi di dedicarsi più intensamente alle lettere. Il primo frutto di questo rinnovato impegno è nell'L'amorosa Ambasciatrice (1612), un componimento del genere dell'idillio, genere "nuovo" foggiato da Girolamo Preti e dallo stesso Preti sperimentato nella fortunatissima Salmace (a stampa solo nel 1608, ma scritto qualche tempo prima). Parallelamente alla frequentazione delle lettere, l'Achillini ritenta con la carriera diplomatica, sospendendo l'insegnamento senza lasciare la cattedra, partecipando nel 1613 ad una prima importante missione come segretario del vicelegato pontificio a Torino, I. Massimi. Negli anni successivi prende parte ad una seconda missione diplomatica come auditore di Alessandro Ludovisi, arcivescovo di Bologna, nunzio apostolico a Torino e Milano, incaricato da papa Paolo V di cercare una via di conciliazione nella guerra in corso tra Carlo Emanuele I di Savoia e Filippo III di Spagna. La legazione si conclude con successo, e Alessandro Ludovisi è creato cardinale. L'Achillini, invece, trova nuovo motivo di scontento per il compenso ricevuto (forse proprio a questa circostanza si riferisce il malinconico sonetto Io corsi, o bella Dora, ogni tua riva) e riprende l'insegnamento a Ferrara. E' del 1619 uno dei pochi documenti superstiti delle sue celeberrime capacità di giuresperito, ed è un documento particolarmente sconcertante, una memoria, letta nell'Accademia degli Intrepidi di Ferrara, sul Perché tornando l'uccisore sopra il corpo dell'ucciso, le piaghe rinnovino l'effusione del sangue. Il 9 febbraio 1621 il cardinale Alessandro Ludovisi, al cui séguito l'Achillini aveva preso parte alla sua missione diplomatica più prestigiosa, è eletto papa col nome di Gregorio XV. L'Achillini, certo di ottenerne qualche favore, si reca a Roma, ma riceve un'altra delusione, avendo accoglienza cortese ma assai fredda. A consolarlo, nel 1622, gli perviene l'invito ad entrare nella più importante accademia italiana del '600, Accademia dei Lincei, ciò che dimostra l'ampiezza della sua fama. È la sua affiliazione più prestigiosa, ma è accademico anche dell'Accademia degli Innominati (Parma), dell'Accademia degli Intrepidi (Ferrara), dell'Accademia dei Fantastici (Roma), dell'Accademia degl'Incogniti (Venezia), e dell'Accademia della Notte (Bologna). Nel 1623, dopo un brevissimo pontificato, Alessandro Ludovisi, papa Gregorio XV, muore.
Sfumate definitivamente le sue speranze di ottenere favori, nel 1624 l'Achillini lascia Roma e rientra a Ferrara, dove tuttavia non rimane a lungo, poiché il giovanissimo duca di Parma e Piacenza Odoardo Farnese lo chiama a sé a Parma, come consigliere di Stato, letterato di corte ed insegnante di Diritto Civile in una cattedra (in onore dell'Achillini detta "sopraeminente") di quello Studio. Per questo ha diritto ad uno stipendio di 1500 scudi, ma conserva il diritto a parte dello stipendio percepito a Ferrara.
Il soggiorno Parmense
L'Achillini si trattiene a Parma per tutto il periodo 1626-1636, con eccellente trattamento.
Nel frattempo l'amico e maestro Giambattista Marino muore a Napoli (1625).
La sua morte non sembra affatto tacitare le polemiche riguardanti la sua poetica, e anzi nel 1627 Tommaso Stigliani dà alle stampe a Venezia un'opera già da tempo circolante manoscritta, l'Occhiale, un'astiosa critica all'Adone del morto rivale. L'Achillini ritiene per qualche motivo sconveniente intervenire di persona; è da ricordare che era subentrato nella carica di poeta di corte proprio allo Stigliani, licenziato fin troppo sbrigativamente dopo diciotto anni di fedele servizio, e attualmente in pessime acque. Evidentemente per non dare l'impressione di prendere a pretesto lo scritto antimariniano per infierire sullo sventurato predecessore, dà a Girolamo Aleandro il Giovane il compito di scrivere e firmare una Difesa dell'Adone, ovviamente dopo averla concertata con lui. L'opera esce in due parti, tra il 1629 e il 1630, e inaugura un'impressionante serie di libelli, circolanti tanto a stampa quanto manoscritti, in difesa del Marino contro lo Stigliani.
Nel 1628 l'Achillini riceve l'incombenza di segnare, con una memorabile rappresentazione teatrale, il passaggio da una fase (caratterizzata da una grande austerità) all'altra della politica farnesiana, in corrispondenza delle nozze tra il duca Odoardo con Margherita de' Medici. L'Achillini scrive il Prologo e Intermezzi Teti e Flora che accompagnano la recita dell'Aminta di Torquato Tasso, e il gran torneo regale Mercurio e Marte, musicato da Claudio Monteverdi. Se Teti e Peleo riuscì a far passare in secondo piano la stessa Aminta (grazie all'immenso dispiego di macchine e scenografie sontuose, ma anche grazie ai numerosi riferimenti encomiastici alla coppia), Mercurio e Marte è poeticamente più originale e felice, anche prescindendo dall'enorme ricorso a prodigi scenotecnici.
In una lettera del 4 febbraio ad Alessandro Striggio, Claudio Monteverdi tuttavia fa intuire di avere più d'una riserva circa l'Achillini "librettista": "Le parole di esso Torneo le ha fatte il Sig.r Aquilini, et sono più di mille versi, belle sì per il torneo ma per musica assai lontane, mi hanno dato estremo da fare; hora si provano le dette musiche d'esso Torneo; et dove non ho potuto trovar variazioni nelli effetti ho cercato di variare nel modo di concertarle et spero che piaceranno".
La politica di Odoardo Farnese in questi anni guarda con favore alla Francia, dalla quale ci si aspetta che possa alleviare il pesante giogo imposto dalla Spagna. L'Achillini segue fedelmente, con la sua produzione letteraria, questo nuovo orientamento.
Proprio secondo quest'ottica devono essere considerati l'epistola encomiastica a Luigi XIII di Francia, e il famigerato sonetto Sudate o fochi a preparar metalli per la conquista di La Rochelle e di Casale (componimenti entrambi del 1629).
Se ne ricorderà ironicamente Alessandro Manzoni, nei Promessi sposi, cap. XVIII, insieme con l'altro sonetto spedito dall'Achillini allo stesso re, di esortazione alla liberazione della Terra Santa.
Questi testi, che rimangono i più vistosi esempi della maniera achilliniana, non hanno significato solamente letterario, ma rappresentano uno stile argomentativo sofistico particolarmente esasperato, che ha le sue ascendenze non in qualche tradizione letteraria, ma in quella giuridica, e in particolare dalla tradizione "culta" di derivazione francese, che l'Achillini è il primo ad introdurre (con gli esiti che si vedono) in Italia.
Omologo dell'Achillini in campo storiografico è il sarzanese Agostino Mascardi, che dopo una carriera meno brillante, e anzi a tratti piuttosto tormentata, proprio in questo giro d'anni perviene alle cariche accademiche più prestigiose (nel 1628 è stato finalmente nominato professore di retorica ed eloquenza di Urbano VIII). Del 1630 è la stampa di un libro allora fortunatissimo, Due lettere, l'una di Agostino Mascardi a Claudio Achillini, l'altra di Claudio Achillini al Mascardi, sopra le presenti calamità (Bologna; il tema è quello della pestilenza allora imperversante), in cui questo stile argomentativo di moda è applicato con rigore, creando unità testuali perfettamente autoriferite, in cui i concetti sono come chiusi "in un guscio metallico" (Pieri). La più o meno vaga sensazione di ridicolo che ne trae il lettore odierno è riflessa dalla parodia che ne farà Alessandro Manzoni nel discorso di don Ferrante, Promessi sposi, cap. XXXVII. Nel 1632 stampa per la prima volta la propria non foltissima opera poetica in Poesie di Claudio Achillini dedicate al grande Odoardo Farnese, Duca di Parma e di Piacenza (Bologna), ristampate a Venezia l'anno successivo, e poi molte altre volte nei decenni seguenti, fino al 1680. Quando, nel 1635, la Francia costituisce una Lega antiasburgica alla quale partecipa anche il Ducato di Parma, segue un periodo di guerre che riguardano anche l'Italia.
L'Ateneo parmense deve chiudere i battenti (1636), e l'Achillini chiede al duca di poter lasciare Parma e tornare a Bologna.
Ottenuto il permesso, riprende ad insegnare presso lo Studio della città natale.
Gli ultimi anni e la morte
Nel 1638 dedica una canzone alla nascita del Delfino, futuro Luigi XIV, che gli frutta una collana d'oro da parte del card. di Richelieu. Al Richelieu dedica il sonetto "A te, sceso dal cielo in fra i mortali".
L'Università degli Scolari gli fa erigere nelle pubbliche scuole una lapide con l'iscrizione "Claudio Achillino loci genio, &c.".
Muore nella sua villa de "Il Sasso", poco fuori da Bologna, l'1 ottobre 1640.
La sua salma, traslata nel capoluogo, è inumata in s. Martino Maggiore. Stampe secentesche
1632. I edizione delle Poesie di Claudio Achillini dedicate al grande Odoardo Farnese, Duca di Parma e di Piacenza (Bologna).
1633. II edizione delle Poesie di Claudio Achillini dedicate al grande Odoardo Farnese, Duca di Parma e di Piacenza (Venezia).
1644. Rime...con nova aggiunta (Napoli).
1647. Suo ritratto tra le Glorie degl'Incogniti (Venezia).
1650. III ed. Poesie (Venezia); 1651. IV ed. Poesie (Venezia); 1656. V ed. Poesie (Venezia).
1660. G. M. Pannini, Cartelli per le giostre di Claudio Achillini, contenente anche una Vita di Claudio Achillini.
1662. I ed. delle Poesie e prose (Venezia); 1673. II ed. (Venezia); 1677. III ed. (Venezia); 1680. IV ed. (Venezia). Estratto da = "Wikipedia, l'enciclopedia libera"



Sono tanto scarne le notizie su Francesco della Valle che si rischierebbe di produrre un elenco asettico delle sue opere senza l'encomiabile on-line lavoro di Vincenzo Napolillo intitolato Il marinista Francesco della Valle di Cosenza che a tal punto contribuisce a far chiarezza sul personaggio al segno di proporlo qui senza interpolazioni nella sua interezza, con la sola segnalazione, peraltro reiterata, degli interessi aprosiani per gli autori di ambito meridionale italiano:
Scrive dunque Vincenzo Napolillo:
"La poesia di Francesco della Valle si pone in linea con la poesia barocca e marinista, facendo ricorso al gioco di parole, all’esibizione di metafore e antitesi, di ossimori, alla vivacità delle immagini adatte a mostrare impegno e argutezza, senza spiccate preferenze per iperboli assurde e adornamenti arditi e stravaganti. Il punto di riferimento delle sue Rime resta Petrarca; ma le soluzioni formali e i preziosismi tecnici del grande modello scorrono in un canale marinista. La sua amicizia con Giambattista Marino, il principe dei poeti, e con Antonio Bruni, si evince dalla lettera del Marino al Bruni: Intendo che V. S. si trovi anche nel detto luogo di S. Andrea per riaversi della sua grave malattia, e pur fui l’altr’ieri a visitarla col Signor Francesco della Valle, senza intendere cosa di questa risoluzione, che ha poi fatta ecc.
Francesco della Valle frequentò a Roma l’autorevole Accademia degli Umoristi, che sorse come un salotto culturale nel palazzo Mancini e che divenne il palcoscenico dei suoi versi, che egli recitava quasi ogni giorno tra l’applauso di eminenti letterati. L’Accademia annoverava fra i suoi fondatori Giulio Cesare Gonzaga, il cardinale Gaetani, Pietro della Valle, nobile romano e più tardi principe dell’Accademia, che si recò, durante il carnevale, sopra un carro musicale di piazza, a recitare commedie.
Lungo tutto l’arco dell’attività accademica si distinsero alcune correnti: dei sostenitori del Tassoni (Salviani, Quarenghi, Eritreo); degli amici del Marino (Bruno, Preti, Di Somma, Materdona, Falconio); dei moderati classicisti romani capeggiati dal Cesarini. L’Accademia degli Ordinati mise in crisi, negli anni 1607-1608, l’Accademia degli Umoristi, che s’impegnarono al rispetto di tutte le leggi, “che sono risolute e accettate in Accademia”; a quel vincolo, confermato nel 1608, seguirono le firme degli iscritti e, per prime, quelle di Filippo Colonna e Paolo Mancini. Il gruppo accademico, per raggiunta coesione e solidarietà, costituì “il centro catalizzatore” dei fermenti culturali italiani ed europei del primo Seicento.
Gian Vittorio Rossi, detto Eritreo, assicura che il cosentino Francesco della Valle “non era spregevole nel dire, né volgare, ma elevato e splendido”.
La biografia di Francesco della Valle è quella tipica del letterato di facile successo e di rapido tramonto.
Egli fu in relazione con il cardinale Pietro Aldobrandini, nipote del papa Clemente VIII, da cui fu largamente ricompensato, e meritò la stima del cosentino Scipione Pascali, vescovo di Casale Monferrato, che tenne all’Accademia degli Umoristi una “Lezione sulle lagrime”.
Egli rivolse versi di lode a Paolo V Borghese, iniziatore della Controriforma, il papa che abbellì, con “nuove fabbriche”, la città di Roma (S. Pietro, S. Maria Maggiore, Cappella Paolina, Acqua Paola), che, dice Della Valle, “in pace al fin rinacque”.
Francesco della Valle pubblicò le sue Rime a Napoli (1617) e raccolse, con dedica al Duca di Mantova, un volumetto intitolato: Poesie di Francesco della Valle Cosentino, a Roma, presso Giovanni Giorgio Razzi, nel 1618 (l’altra edizione è del 1622), dove lo sguardo lirico è rivolto al passato, alla trovata ingegnosa, allo sforzo di sorprendere e di additare nuovi orizzonti. Egli raggiunge così tonalità di passione ancora viva, anche quando si tiene ligio, per amore del Petrarca, alla tradizione classica e si piega su moduli espressivi marinisti e barocchi, che oggi si leggono non senza interesse storico.
L’intento principale di Francesco della Valle era di ritagliarsi una zona di sincerità e di originalità, ma la sua voce lirica non ebbe la robustezza del calabrese Tommaso Campanella, anche se incontrò la benevolenza di Mons. Feliciani (Valle se fosse fosca stella il raggio avverso ecc.) e di Margherita Sarrocchi, donna di vasta cultura e seguace delle dottrine di Galilei: Segui Valle il sentier, che a gloria adduce.
Nelle Rime Francesco della Valle invoca pietà dei dolori e amore dalla donna “pensosetta e ignuda”; esterna “stanchi pensieri”, desideri di “altero fasto” e di pace; si lamenta del “tempo avaro”, che ha trasformato “in vile argento il vago oro del crine”; costruisce momenti di riflessione e motivi decorativi. Alcuni suoi sonetti se non fanno sorridere o stupire, fanno senz’altro pensare ai passatempi dell’intellettuale umorista.
Tuttavia il suo modo di comporre non è ostinata ricerca di artificio, ma esplorazione di procedimenti usati dai modelli, siano essi Petrarca o Giambattista Marino, ed è schietto gusto pittorico, per dare forma a sentimenti non necessariamente profondi, ma espressi sempre dignitosamente e con colorito.
Francesco della Valle si presenta come un timido amante, che tace l’amato nome, ma rivela, nello stesso tempo, lo splendore della donna (Amante timido). Egli è lontano della poesia metafisica del Campanella (1568-1639), che suggerisce come modelli la “Bibbia” e la “Divina Commedia”, ma procede sul terreno del ritmo binario aggettivo-sostantivo, della campionatura di somiglianze e contrasti, dell’unità sonora, delle abili espressioni che ampliano la tematica. La donna è presentata come un nume, a cui egli chiede ardore e di non sciogliere i nodi del cuore (Amore reciproco). Egli torna, inesausto, sui temi dei sospiri e degli affanni d’amore, precisando che ha speso la sua vita per la donna: Quant’amor si può, tanto t’amai. Dalla sua penna scorrono le particolari bellezze della donna, dal poeta descritta, con un efficace gioco di contrasti, come bionda e con gli occhi neri e lucenti, figura quasi divina e, soprattutto, “in beltà più che terrena”.
La versificazione di Francesco della Valle non incontra intoppi e il suo pensiero non trova ostacolo, ma vola, verso la casa della donna, “quasi a lume farfalla”. Nel sonetto dedicato a Girolamo Brivo, egli confessa di avere trascorso due lustri, cioè dieci anni, a Roma e di essersi appassionato alle arti figurative come alla letteratura; egli chiede all’amico, senza esagerare nell’uso delle metafore, di rapire raggi al sole e mandarglieli dipinti sulle carte. E’ evidente che Francesco della Valle non s’inebria di strampalate immagini, come quella dell’Artale: “Bagnar coi soli ed asciugar coi fiumi”, ed egli, quando dà corpo concreto ai fantasmi dell’immaginazione, acquista la capacità d’interessare veramente.
Nel 1626 furono stampate a Venezia le Lettere delle Dame e degli Eroi, con aggiunte all’edizione dell’anno successivo, piene di concessioni galanti e di concussa rigidità.
Ma dove nacque Francesco della Valle?
Bruno Pino, assessore alla cultura del Comune di Aiello Calabro, non è riuscito a trovare finora, nei registri conservati ad Aiello, di cui non va dimenticata la monografia scritta dallo storico Rocco Liberti, la particola relativa al battesimo e alla nascita di Francesco della Valle. Il carmelitano Elia d’Amato e gli attuali critici (Piromalli, Tuscano, Borretti) propendono per Aiello Calabro, forse perché lo storico settecentesco di Montalto Uffugo concepì l’idea di non chiamare Francesco della Valle cosentino, in quanto interpretò, a modo suo, ciò che Giano Nicio Eritreo scrisse, nella “Pinacotheca”, lasciando intendere che l’elegiaco poeta fosse stato bandito dalla sua patria.
Ma non c’è bisogno di affannarsi. La verità è scritta sulla copertina delle “Poesie di Francesco della Valle Cosentino”, per cui Angelo Zavarrone disse, nella “Bibliotheca Calabra”, che bisognava correggere D’Amato, che lo aveva considerato di Aiello: "unde corrigendus Amatus, qui illum Agellensen fecerat".
Nel sonetto “Alla sua patria” emerge la dolce memoria dell’intellettuale della diaspora cosentina, che scrive enfaticamente di desiderare gli aspetti di Cosenza più di quelli della città di Roma. Come se ciò non bastasse, nel sonetto dedicato alla “Nobil città, ch’al chiaro Crati in sponda”, Francesco della Valle dichiara di volere riposare per sempre dove ha avuto la culla, cioè la nascita. Egli si riferisce alla città di Cosenza, perché il paese di Aiello non è bagnato dal Crati e non ha presso di sé un sedile più nobile e antico di Cosenza:
Nobil città, ch’al chiaro Crati in sponda
Siedi e superba all’aure ergi le mura,
De l’errante virtù stanza sicura
E di cigni e d’eroi madre feconda;

Non lodo io te perché il tuo seno abbonda
Di ciò che parca altrui dona natura:
Ch’il cielo hai temperato e l’aria pura
E cospira a tuo ben la terra e l’onda;

Ma perché degno sei nido e soggiorno
Di pellegrini ingegni, e in te s’aduna
D’armi Marte e di lauro Apollo adorno.

Lunge da’ colli tuoi, prego fortuna
Ch’in te tomba mi dia l’ultimo giorno,
Come presso al tuo Seggio ebbi la cuna.
Ma quello che più conta è che i versi di Francesco della Valle non furono estranei, nell’Ottocento, all’italo-albanese Santori e a Vincenzo Padula di Acri, che nel “Telaio” tesse, spasimando, una trama artistica e ricalca questi versi: S’incontran lieti de’ nostri occhi i giri;/ e sempre uniti abbiam core con core. E questo basta per concludere che il cosentino Francesco della Valle ebbe capacità lirica non del tutto esteriore
".



Francesco Balducci (Palermo, 1579 - Roma, dicembre 1642) è stato un poeta italiano, autore anche di alcune opere in siciliano. Nato in Sicilia, studiò presso i Gesuiti e nel 1597 scappò a Napoli per conoscere il mondo, o, più probabilmente, a causa di alcuni nemici. Nel capoluogo campano Balducci conobbe gli ambienti accademici e visitò le tombe di Virgilio e Jacopo Sannazaro. Nel 1601 si trasferì a Roma e si arruolò nell'esercito di Clemente VII. Come militare partecipò solo alla spedizione in Ungheria sotto il comando di Gianfrancesco Aldobrandini per liberare l'imperatore Rodolfo II dai turchi. Al suo ritorno, entrò a far parte di alcune accademie tra Roma, Perugia e Bologna. Nel 1622 tornò per breve tempo a Palermo. Conobbe Simone Rao Requesens, suo allievo, e Tommaso Stigliani, per cui scrisse le prefazioni ad alcune opere. Il momento di quiete venne rotto dal suo carattere inquieto: fu costretto a tornare a Napoli per i contrasti con papa Urbano VIII e poi ancora a Roma dove venne incarcerato. Nel 1630 tornò in Sicilia e diventò cappellano. Dopo aver lavorato all'ospedale di San Sisto a Roma, venne assunto da Pompeo Colonna, con cui rimase fino alla morte.
Francesco Balducci si può reputare uno degli ultimi esponenti della corrente letteraria siciliana del petrarchismo. Molto probabilmente solo in gioventù si dedicò alla composizione di una ventina di canzoni in ottave scritte in dialetto siciliano, raccolte ne Le Muse Siciliane di Giuseppe Galeano e in alcuni manoscritti. L'importanza di Balducci sta nell'aver cercato di instaurare un rapporto diretto con il Canzoniere di Francesco Petrarca.
Con la sua fuga al centro Italia (giudicata dai contemporanei come un tradimento della patria), la sua attenzione si volse alla produzione alla produzione in volgare toscano. Il Balducci maturo ha uno stile barocco, ma la sua opera non è facilmente classificabile in una corrente letteraria specifica. È vicino comunque ai marinisti. Prima di morire, lasciò due oratori, La Fede e Il Trionfo.
[dati "Wikipedia - on line"] Opere del Balducci in biblioteche italiane stante l'SBN allo stato attuale delle investigazioni:
Stigliani, Tommaso, Il canzoniero del signor caualier fra' Tomaso Stigliani. Dato in luce da Francesco Balducci. Distinto in otto libri, ... Purgato, accresciuto, e riformato dall'autore istesso. ..., In Roma : per l'erede di Bartolomeo Zannetti ; a' istanza di Giouanni Manelfi, 1623 (In Roma : per l'erede di Bartolomeo Zannetti ; a' istanza di Giouanni Manelfi, 1623) - 24, 500, 28 p. ; 12o - Segn.: a\1" A-Y\1" - L'ultima c. bianca - Impronta - ,ei- f-i, o.io InDe (3) 1623 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino - FR - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia Codice identificativo: IT\ICCU\BVEE\038893
Balducci, Francesco, Le rime del Sig. Francesco Balducci, In Roma : per Francesco Moneta, 1646 - (22), 404 (i.e. 504) ; 8o - Impronta - 46on 40O. i?o, MiPe (3) 1646 (R) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita - Localizzazioni: Biblioteca della Fondazione Marco Besso - Roma
Balducci, Francesco, Tributo di Parnaso alla maesta cesarea di Ferdinando 3. d'Austria. Poesie di Francesco Balducci, (In Roma : nella stamperia di Pietro Antonio Facciotti, 1638) - [20] c., [1] c. di tav. ripieg. : ill. calcogr., antip. ; 4o - Note Generali: Michel e Michel, vol. 1, p. 355, n. 12. e M. Ceresa, Una stamperia nella Roma del primo seicento, Bulzoni 2000, p. 254 n.600 _ Segn.: [A]4 B4 [C]4 D-E4 - La c. A1 contiene l'antip. -Le c. [C]1 e D3 contengono 2 ill. calcogr. rispettivamente col tit.: L'Vrania canzone in morte di Ferdinando 2. imp. e L'Alcide canzone su'l natale dell'arciduca Filippo Agost.o d'Austria, quest'ultima sottoscritta: Franc. Cozza dil. e CL f - Impronta - i.te e.le raa. iohe (C) 1638 (R) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Balducci, Francesco, La Rouere canzone di Francesco Balducci al serenissimo duca d'Urbino, In Roma : appresso Pietro Discepolo, 1621 - 23, [1! p. ; 4o - Segn.: Aoo - Testo e front. entro cornice xil - Iniziali xil. ornate - Fregi xil. - Impronta - lodi i.pi a.ra FiIn (3) 1621 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita, lat. - Localizzazioni: Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Balducci, Francesco, Le rime del sig. Balducci, In Roma : per F. Moneta : ad instanza di Filippo de Rossi, 1645-1646 - 2 v. ; 12o. - 1. - 1645. - [24], 404 [i.e. 504], [24] p.((Front. calcogr. - Ritr. calcogr. dell'Aalla c. [croce lat.]10v. - Iniziali e fregixil. - Cors. ; rom. - La c. [croce lat.]10r.e bianca. - Segn.: [croce lat.]12 A-Y12 - 2: Le rime del signor Francesco Balducciparte seconda all'illustriss. e reuerendiss.sig. monsignor Carlo Emanuelle Durazzo - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita, lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Balducci, Francesco, Rime del Sig. Francesco Balducci. All'Ill.mo sig. Nicola Beregani Venetia : per il Baba, 1655 - [24], 750, [18] p. : ill. ; 12o. - Altro front. a c. V1 r. datato 1655 - Cors. ; rom. - Fregi e capil. xil. - Front. entro vignetta calcogr. firmata in basso I.P.f - Marca (albero: Pax alit artes) sul secondo front. - Segn.: a12 A-2I12 - Sul secondo front.: Le rimr del signor F. Balducci parte seconda Numeri: Impronta - o-t- t.n. e.e; MaPe (3) 1655 (A) Nomi: Balducci , Francesco <1579-1642> - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita. - Localizzazioni: Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - Biblioteca della Società napoletana di storia patria - Napoli - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Stigliani, Tommaso, Dello occhiale opera difensiua del caualier fr. Tomaso Stigliani. Scritta in risposta al caualier Gio. Battista Marini. Dedicato all'eccellentiss. sig. conte D'Oliuares, In Venetia : appresso Pietro Carampello, 1627 - 520 i.e. 526, 2] p. ; 12o - Note Generali: A cura di Francesco Balducci, il cui nome figura a c. A2r; cfr. anche: Autori italiani del Seicento, III, p. 288, n. 3591 - Marca (albero) sul front - Segn.: A-Y\1" - Bianca l'ultima c. - Ripetute nella numerazione le p. 94-97, 226-227 - Impronta - diad l-e- dag- dedo (3) 1627 (R) - [Variante del titolo] Dello occhiale opera difensiva del cavalier fr. Tomaso Stigliani ... Paese di pubblicazione: IT Lingua di pubblicazione: ita - Localizzazioni: Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani - Matera - Biblioteca universitaria - Napoli - Biblioteca pubblica e casa della cultura - Fondazione Achille Marazza - Borgomanero - NO - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca dell'Accademia delle scienze - Torino - TO - Biblioteca della Fondazione Luigi Firpo. Centro di studi sul pensiero politico - Torino - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Stigliani, Tommaso, Il canzoniero del sig. caualier Fra' Tomaso Stigliani. Dato in luce da Francesco Balducci. Distinto in otto libri, cioe. Amori. Ciuili. Pastorali. Marinareschi, Giocosi. Soggetti. Eroici. Morali. Funebri, e Famigliari. Purgato, accesciuto, e riformato dall'autore istesso. E dedicato in questa nuoua forma all'illustriss. ... card. Borghese In Roma : ad instanza di Giouanni Manelfi. Et in Venetia : per Euangelista Deuchino, 1625 - 24, 500, 28 p. : ill. ; 12o - Segn.: a\1"A-Y\1" - Bianche le ultime due c. - Impronta - o,la tou- o.io InDe (3) 1625 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca dell'Accademia delle scienze - Torino - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia
Balducci, Francesco, A gloria delle dame napoletane che comparvero in danza negli ultimi festini di palazzo. Sonetti del sig. Balducci ... , In Napoli : per Gio. Domenico Roncagliolo, 1633 - 1 foglio ; atl. - Testo in cornice xil - Inizile e fregi xil. -: Impronta - i.a. e,a, e?a, e,i? (S) 1633 (A) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita - Localizzazioni: RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Balducci, Francesco, Rime del sig.r Francescco Balducci. All'ill.mo sig.r Nicola Beregani ... , Venetia : per il Baba, 1663 - [20], 750, [18] p., [1] ritr. calcogr. ; 12o - Front. calcogr. firmato in basso I.P.f - Altro front. a c. V1r. datato 1662 - Marca (O687) sul secondo front. - Cors. ; rom. - Segn.: a\10A-2I\1" - Iniziali e fregi xil. - Impronta - o-t- t.n; e.e; MaPe (3) 1663 (A) - Marca editoriale: Un albero di ulivo. Motto su un nastro attorno al tronco: Pax alit artes - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ita - Localizzazioni: Biblioteca provinciale S. Teresa dei Maschi - Bari - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca della Societa' napoletana di storia patria - Napoli - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteche della Fondazione Giorgio Cini - Venezia
Balducci, Francesco, Le Rime del sig.r Francesco Balducci , In Roma : per Guglielmo Facciotti, 1630 - Front. disegnato dal Cavalier d'Arpino -La c. di tav. contiene il ritr. calcogr. dell'autore inciso da Luca Ciamberlano su disegno del Domenichino e alcuni versi di Giacomo Filippo Camola - Impronta - o-di s.te e.de ChBe (C) 1630 (R) - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: ital. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca civica Attilio Hortis - Trieste



Canutius, Bertilius: Aprosio lo nomina, italianizzandone il nome, in Bartilo Canuto ma è verisimilmente da identificare con Bertel Knudsen Aquilonius (1588-1650) latinista e filologo, nato il 7-3-1588, studente dal 1606 ad Herlufsholm, debuttò nel 1609 in ambito letterario con l'opera Lusuum juvenilium liber 2dus. Odas sive Horatianas verius parodias continens: si sposò nel 1614 con Geske Johansdatter von Bippen (nata ca. 1599, morta nel 1615) e quindi nel 1616 con Elisabeth Nielsdatter . Morì il 7-1-1650.
Pochi gli studi su di lui e tutti danesi:
1887 - C.F. Bricka: Dansk Biografisk Lexikon. Bind 1-19. Gyldendal, 1887-1905 : Rørdam
1920 - Dansk Biografisk Håndleksikon, 1920-1926
1924 - Ehrencron-Müller: Forfatterlexikon omfattende Danmark, Norge og Island indtil 1814. Bd 1-12, 1924-39 : bind 1, side 133-136
1933 - Dansk Biografisk Leksikon. 2. udgave, 1933-1944
1953 - Afsnit i bøger om forfatteren eller forfatterskabet: Danske metrikere. Bind 1, side 327ff
1974 - Gyldendals litteraturleksikon. Bind 1-4, 1974
1979 - Dansk Biografisk Leksikon. 3. udgave, 1979-84 : bind 1, H.A. Hens
2001 - Dansk forfatterleksikon. Biografier. Redigeret af John Chr. Jørgensen. Rosinante, 2001
Stando al SBN di lui in Italia nelle biblioteche si trovano solo due opere:
Canutius, Bertilius, Gnomae et similitudines non omnes sed maxime insignes quae in epist. Canutii inspersae. Collectore C. Vevaero P, Rostochii : curante Jo. Hallervordio, 1623 - Bianca l'ultima c - Impronta - usi- iai: t.a- acsu (3) 1623 (R) - Paese di pubblicazione: DE - Lingua di pubblicazione: lat - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Canutius, Bertilius, Bertili Canuti Epistolarum selectarum centuriae quinq. Quae Lipsianum aliquid habent infusum & ad morem ac modum novae illius Musae. ... Similitudinum item Atticarum, libri duo & commentariolis quibusdam, sive notae sunt, in Marcum & Matthaeum selecti, Rostochii : literis Mauritii Saxonis : impensis Johan. Hallervord. bibl., 1623 - 16, 899, i.e.898, 6 p. ; 8o - Segn.: A-3L83M4 - Omessa nellla numerazione la p. 131 - Impronta - utmq peon I.IS feno (3) 1623 (A) - Paese di pubblicazione: DE - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Alla British Library si trovano le opere:
CANUTIUS, Bartolus, Ad poeticam danicam deductio. 1641. [With a facsimile.] Lat. & Dan.
CANUTIUS, Bartolus, B. Canutii Juvenilium reliquiae, et properata laborum interludia. MS. note [scrittura autografa]. M. Saxo: Rostochii, 1615, pp. 293, 8º.
CANUTIUS, Bartolus, Bertili Canuti Epistolarum centuria auspicalis in qua aeternas lacrimas sacris suae cineribus reliquit..., Ex officina^ typographica^ G. Kelneri: Witebergae, 1617, pp. 208, 8º.
Nelle biblioteche scandinave trovasi: CANUTIUS, Bartolus, Epicon in s. memoriam ... D. Annae-Catharinae R. Daniae, Norveg. Vendorum, Gothorum?´, &c.., In : Resen (H.) the Elder, Bishop of Zealand. Anna-Catharina, etc. [1612.] 8º.
Aqvilonius, Bertel Knudsen, Bertili Canuti Epistolarum centuria auspicalis, 1617.
Aqvilonius, Bertel Knudsen, Similitudinum Atticarum libri septem. : A variis scriptis... selecti... Cornel. Aqvil. in mundum emittente..., 1639
Aquilonius, Bertel Knudsen, Declamatio Polemica De Secundis Auspiciis Danicae in Sveciam Expeditionis, Copenhagen,1611.
Aquilonius, Bertel Knudsen, Q. Horatii Manes, Copenhagen, 1615.
Aquilonius, Bertel Knudsen, Ad Poeticam Danicam Deductio, Copenhagen, 1631.
Aquilonius, Bertel Knudsen, "De Altitudine Danica Panegyricus." "De Danicae Linguae cum Graeca mistione". In Interludia Et Diatribae, Copenhagen, 1641



Jules-César Boulenger, erudito francese e religioso gesuita vide la luce a Loudun nel 1558, spegnendosi poi a Cahors nel 1628.
Principalmente fu un antiquario, studioso appassionato dei costumi e della civiltà romana, come attestano i tanti suoi libri repertati secondo il sistema SBN nelle biblioteche italiane.
Presso la
Civica Biblioteca Aprosiana di questo autore tuttora si custodiscono:
1 - De conviviis libri quatuor ... auctore Iulio Caesare Bulengero, Lugduni : sumptibus Ludovici Prost, haeredis Roville, 1627. - [14], 394, [14] p. ; 8°
2 - De ludis privatis, ac domesticis veterum liber unicus ... auctore Iulio Caesare Bulengero ..., Lugduni : sumptibus Ludovici Prost, haeredis Roville, 1627. - [8], 80, [6] p. ; 8°
3 - De pictura, plastice, statuaria libri duo ... auctore Iulio Caesare Boulengero ..., Lugduni : sumptibus Ludovici Prost, haeredis Roville, 1627. - [8], 162, [6] p. ; 8°



Gaudenzi Paganino: nato a Poschiavo in Svizzera nel 1596 - morto a Pisa nel 1648, anno di cui si conosce l'unica sua lettera indirizzata, in latino, ad Angelico Aprosio.
Dopo gli studi teologici condotti in Germania, in ambito calvinista si convertì al cattolicesimo e fu costretto a lasciare il paese natale per trasferirsi a Roma, dove si fermò per dici anni ad insegnare greco alla sapienza.
Verso il 1628 fu chiamato allo Studio di Pisa dove insegnò lettere.
Umanista ed erudito poligrafo pubblicò moltissime opere: di seguito si dà l'elenco di quelle individuate:
Paganino, Gaudenzio, Confini regolati essercitazione istorica. E politica. Del dottor Paganino Gaudenzio. Dedicata. All'illustrissimo, ed eccellentissimo signore, il signor principe di Ginuille, In Pisa: Tanagli, Francesco, 1634
Gaudenzio, Paganino, Gli alemannici guerrieri poeticamente celebrati da Paganino Gaudenzio, oue insieme viene accennata di tal guerra la grandezza, Pisa, 1648
Paganino, Gaudenzio, Docti laboris defensio. Oratio habita a Paganino Gaudentio Theol. & I. C. In Primario auditorio ..., Pisis: Tanagli, Francesco, 1634
Paganino, Gaudenzio, In magnas triremes etruscas, Paganini Gaudentii carmina, Pisis: Tanagli, Francesco, 1634
Gaudenzio, Paganino, Paganini Gaudentii Rhaeti I.C. ... Declamationes octo. Extra ordinem habita anno 1629. Quarum conspectum versa pagina exhibet, Florentiae: Ciotti, Simone, 1630
Gaudenzio, Paganino, Della disunita Accademia accrescimento. Operetta di Paganino Gaudenzio nella quale l'autore insieme difende alcuni istorici contra l'accuse d'Agostino Mascardi, In Pisa, 1644
Paganino, Gaudenzio, Praesens discessus. Paganini Gaudentii acclamatio, cum Antonius Curinus, Eques, Iuris Civilis in Gymnasio Pisano ..., Pisis: Tanagli, Francesco, 1634
Gaudenzio, Paganino, Di Cleopatra, reina d'Egitto, la vita considerata da Paganino Gaudenzio, e poi dall'istesso riletta, con non piccola varieta di cose tanto moderne, quanto antiche, In Pisa: Massi, Amadore & Landi, Lorenzo, 1642
Gaudenzio, Paganino, Della morte di S. Gioanni euangelista discorsi due recitati nell'Accademia Helicea di Pisa, /[Paganino Gaudenzio] e dedicati al serenissimo principe Leopoldo di Toscana, In Pisa: Roncucci, Cristofano, 1647
Gaudenzio, Paganino, De dogmatibus, et ritibus veteris ecclesiae. Haereticorum huius temporis, & praesertim Caluinianorum testimonia. Quibus pleraeque ipsorum haereses refutantur. Collecta a Paganino Gaudentio sacrae theol. doctore, Romae: Corbelletti, Francesco, 1625
Gaudenzio, Paganino, 2: De dogmatibus et ritibus veteris ecclesiae, aduersus huius temporis haereticos ex ipsorum fere testimoniis obseruationum pars altera studio Paganini Gaudentii S.Th. doctoris Romae, 1626
Gaudenzio, Paganino, Dell'illustrissimo & reuerendissimo Iuliano archiepiscopo pisarum sardiniae et corsicae primate et de illustrissimo Iohanne marchione sancti Angeli Raphaelis Medicis filiis, fratribus germanis. Paganinus Gaudentius i.u.d. humaniorum literarum in Gymnasio pisano interpres, Pisiis: Typographia Tanagliana, 1631
Gaudenzio, Paganino, Ferdinandus intrepidus, sive De praesentia magni ducis, cum Florentia glisceret pestis. Oratio Paganini Gaudentij in Gymnasio Pisano eloquentiae professoris, Pisis: Tanagli, Francesco, 1631
Gaudenzio, Paganino, Paganini Gaudentii doctoris theologi De ratione consequendi eloquentiam oratio habita Pisis in Gymnasio cum aggrederetur literarum humaniorum professionem ad serenissum Ferdinandum 2. magnum Hetruriae ducem, Pisis: Zeffi, Leonardo, 1628
Gaudenzio, Paganino, De prodigiorum significatione. Liber Paganini Gaudentii ... in Gymnasio Pisano e prima sede eloquentiam profitentis, Florentiae: Massa, Amatore & c., 1638
Gaudenzio, Paganino, De Iustinianaei saeculi moribus nonnullis. Liber Paganini Gaudentii theol. & I.C, Florentiae: Massi, Amadore & Landi, Lorenzo, 1637
Paganino, Gaudenzio, In S. Iosephum Academiae, quae dicitur, Dissidentium Praesidem tutelarem. Paganini Gaudentii duplex carmen, Pisis: Tanagli, Francesco, 1634
Gaudenzio, Paganino, De candore politico in tacitum diatribe 19 Paganini Gaudentii ..., Pisis: Papini, Filippo, 1646
Gaudenzio, Paganino, Paganini Gaudentij ... Aduersus Danielis Chamieri Panstratian velitationum pars prima, Romae, 1627
Gaudenzio, Paganino, L' accademia disunita. Del dottor Paganino Gaudenzio pubblico professor di politica ed istoria nello Studio di Pisa, In Pisa: Tanagli, Francesco, 1635
Gaudenzio, Paganino, De errore sectariorum huius temporis labyrintheo. Conatus in Genesin diuinam nouus: de philosophicis opinionibus veterum ecclesiae Patrum. Opuscula tria, Paganini Gaudentij ..., Pisis: Massi, Amadore & Landi, Lorenzo, 1644
Gaudenzio, Paganino, Considerazioni accademiche del dottore Gaudenzio, lettore d'umanità nello studiodi Pisa, In Firenze, 1631
Gaudenzio, Paganino, Expositionum iudicarum libri duo, quibus etiam Tacito, Suetonio, alijsq; lux conciliatur. Cum additamento critico. Auctore Paganino Gaudentio ..., Florentiae, 1631
Gaudenzio, Paganino, Paganini Gaudentii ... Liber de Iustinianaei seculi moribus nonnullis. Cumeiusdem Dissertatione de successione foeminarum. Iuxta editionem Florentinam, Argentorati: Spoor, Johann Friedrich <2.>, 1654
Paganino, Gaudenzio, De triplici Epidauro; Paganini Gaudentii diatribe, Pisis: Tanagli, Francesco, 1634
Gaudenzio, Paganino, La letteraria historia spiegata da Paganino Gaudentio con settecento sonetti, de' quali escono adesso quattrocento cinquanta ..., In Pisa, 1648
Paganino, Gaudenzio, De illustrissimo, & reverendissimo Iuliano archiepiscopo Pisarum Sardiniae, et Corsicae primate. Et de illustrissimo ... Paganinus Gaudentius ... interpres, Pisis: Tanagli, Francesco, 1631
Gaudenzio, Paganino, De philosophiae apud Romanos initio et progressu, Paganini Gaudentii volumen, in quo praeter historiam multa ad contemplationem rerum, & dissidentes veterum sapientium scholas facientia, enarrantur, Pisis: Massi, Amadore & Landi, Lorenzo, 1643
Gaudenzio, Paganino, Della peste, discorso accademico del dottore Paganino Gaudenzio, In Firenze: Nesti, Pietro, 1631
Gaudenzio, Paganino, La Galleria dell'inclito Marino considerata vien dal Paganino, con alcune composizioni dell'istesso Paganino, In Pisa: Chelli, Ferdinando e Stefanelli, Francesco, 1648
Gaudenzio, Paganino, I fatti d'Alessandro il Grande spiegati, e suppliti con non pochi auuenimenti de' nostri tempi, massime quelli delle alemanniche guerre. Opera di Paganino Gaudenzio..., In Pisa: Massi, Amadore & Landi, Lorenzo, 1645
Gaudenzio, Paganino, Della peregrinazione filosofica, trattatello di Paganino Gaudenzio. Con un'Aggiunta geografica, In Pisa: Massi, Amadore & Landi, Lorenzo, 1643
Gaudenzio, Paganino, Paganini Gaudentij ... Praefatio in gymnasio Pisano. Cum instaurerarentur studia anno 1630. mense Nouembri, Florentiae: Nesti, Pietro, 1631
Gaudenzio, Paganino, De barbarie depellenda oratio habita a Paganino Gaudentio ... 1633, Pisis: Tanagli, Francesco, 1634
Gaudenzio, Paganino, Paganini Gaudentii Rhaeti ... Orationum Pars prima [- secunda], Pisis, 1634-1635




Schoppe, Kaspar, Gasperis Scioppii Grammatica philosophica primum a viro amplissimo Petro Scavenio ... Jam autem multo commodior facta: quo annotationes suis locis inseruit; lectionem intricatam doctis restituit; atque ita scholarum usui destinare voluit Tobias Gutberleth ..., Venetiis: Baseggio, Lorenzo, 1728
Sanchez de las Brozas, Francisco <1523-1600>, Franc. Sanctii Brocensis ... Minerva, seu De causis linguae latinae commentarius, cui inserta sunt, uncis inclusa, quae addidit Gasp. Scioppius et subiectae suis paginis notae Jac. Perizonii, Amstelaedami: Janssonius van Waesberge, 1714
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii Grammatica philosophica, quam cum annotationibus ipsius Scioppii cuilibet paginae subnexis & quadam observationum accessione instruxit m. Jo. Christianus Herzog, sch. cizensis con-rector, Augustae Vindelicorum: Kuhtze, Paulus, 1712
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... Infamia Famiani, cui adjunctum est ejusdem Scioppii de styli historici virtutibus ac vitiis iudicium, ejusdemque de natura historiae & historici officio diatriba, edita cum indice copiosissimo in Infamiam, cura & industria Johannis Fabri ... , Sorae : sumptibus Petri Hauboldi bibl. Literis Georgii Hantschenii, 1658 -12, 244, 20, 272 p., 1 c. di tab. ; 12o - Front. bicromo Segn.: a6 A-Y\1" Z4 - Impronta - c,to i-on ada- abRU (3) 1658 (R) - titoli collegati: De stilo: sive de stili historici virtutibus & vitiis iudicium e De natura historiae deque historici officio dissertatiuncula Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii Infamia Famiani, cui adjunctum est ejusdem Scioppii De Styli Historici virtutibus ac vitiis judicium, ejusdemque De natura historiae & Historici Officio Diatriba edita ... cura & industria Johannis Fabri, Amstelodami: Valkenier, Aegidius Jansz, 1663
Schoppe, Kaspar, Alphonsi de Vargas Toletani Relatio ad reges & principes christianos, de stratagematis & sophismatis politicis societatis Iesu ad monarchian orbis terrarum sibi conficiendam. ..., Leiden: Elzevier, Lowijs <1.>, 1641
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii caesaris & regii consiliarij de Aragoniae regum origine, posteritate, et cum primarijs orbis Christiani familijs consanguinitate, Mediolani: Bidelli, Giovanni Battista, 1628
Naude, Gabriel <1600-1653>, Gabrielis Naudaei Bibliographia politica, & Casparis Scioppii Paedia politices, ut & eiusdem argumenti alia, noua editio, reliqvis omnibus emendatior: cura Hermanni Conringii, Francofurti, 1673
Schoppe, Kaspar, Gasp. Scioppii Syntagma de cultu et honore, Romae: Zanetti, Luigi eredi, 1606
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii, Franci, De arte critica; & praecipue, de altera ejus parte emendatrice, quaenam ratio in Latinis scriptoribus ex ingenio emendandis observari debeat; commentariolus. ..., Amstelodami: Pluymer, Jost, 1662
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii, Franci, Verisimilium libri quatuor. In quibus multa veterum scriptorum loca, Symmachi maxime, Cor. Nepotis, Propertii, Petronii, aliorum, emendatur, augentur; inlustrantur, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1662
Schoppe, Kaspar, Casp. Scioppii Symbola critica in L. Apuleji philosophi platonici opera, (Marca (mano scrive con una piuma: Hac itur ad astra: Pluymer, Jost

Schoppe, Kaspar, Gasperis Schoppi Franci Verisimilium libri quatuor. In quibus multa veterum scriptorum loca, Symmachi maxime, Cor. Nepotis, Propertii, Petronii, aliorum emendantur, augentur, inlustrantur, Norimbergae: Kauffmann, Paul, 1596
Schoppe, Kaspar, Casp. Scioppii Elementa philosophiae stoicae moralis. Quae in Senecam, Ciceronem, Plutarchum, aliosque scriptores, commentarii loco esse possint. ..., Moguntiae: Albin, Johann, 1606
Schoppe, Kaspar, Gasperis Schoppi Fr. Suspectarum lectionum libri quinque, in centum & quatuordecim epistulas ad celeberrimos quosque aevi nostri viros aliosque amicos, facti. In quis amplius ducentis locis Plautus, plurimis Apuleius, Diomedes Grammaticus, alii, corriguntur, notantur, subplentur, illustrantur, Noribergae: Kauffmann, Paul, 1597
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... Paedia politices siue Suppetiae logicae scriptoribus politicis latae aduersus agaideusian et acerbitatem plebeiorum quorundam iudiciorum. Ad Ludouicum Ludouisium ..., Romae: Fei, Andrea Ruffinelli, Giovanni Angelo & Manni, Angelo, 1623
Phaedrus, Phaedri Aug. liberti Fabularum Aesopiarum libri 5. Ioannes Meursius post Pithoeum, Rittershusium, Schoppium, Rigaltium denuo recensuit, & animaduersiones addidit, Leida: ex officina Plantiniana Raphelengii: Officina Plantiniana Raphelengius, Franciscus <2.>, 1610
Schoppe, Kaspar <1576-1649>, Alphonsi de Vargas Toletani Relatio ad reges & principes Christianos De stratagematis et sophimatis politicis Societatis Iesu ... in qua jesuitarum erga reges ac populos ... comprobatur, 1665
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii Haereticus elenchomenos hoc est. Elenchi, siue Syllogismi, quibus catholica Romanae ecclesiae fides aperitur, & haereticorum ab ea diffidentum, concientia conuincitur, Coloniae Agrippinae, 1619
Schoppe, Kaspar, Astri inextincti a Gaspare Scioppio & F. Romano Hay benedictino in orbem euulgati. Eclipsis seu Deliquium propositis variis quaestionibus. De Collegiis eorumque titulis, iuribus, de dominio, possessione, vltimis voluntatibus, & circa eas Pontificis postestate, donationibus, &c. Aperte & breuiter demonstratum a r. p. Ioanne Crusio Bremensi e Societate Iesu, Coloniae: Clemens Valentini Walter Bernhard eredi, 1639
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii comitis Clara Valle De paedia humanarum ac diuinarum literarum. Cum indicibus librorum ad singula paediae genera pertinentium, Aureliae, 1647
Petronius Arbiter, Titi Petronii Arbitri equitis Romani Satyricon, cum fragmento nuper Tragurii reperto. Accedunt diversorum poetarum Lusus in Priapum, Pervigilium Veneris, Ausonii cento nuptialis, Cupido crucifixus, Epistolae de Cleopatra, & alia nonnulla. Omnia commentariis, & notis doctorum virorum illustrata. Concinnante Michaele Hadrianide, Amstelodami: Blaeu, Joan <1. ; 1632-1673>, 1669
Schoppe, Kaspar, Gasperis Schoppi Erga, anni iubilaei siue De jndulgentijs commentarius. Cui accessit bulla jndictionis jubilaei, & annotationes in eandem, Monachii: Henricus, Nicolaus, 1601
Schoppe, Kaspar, Alphonsi De Vargas toletani Relatio ad reges et principes christianos, de stratagemmatis et sophismatis politicis Societatis Iesu ad monarchiam orbis terrarum sibi conficiendam. In qua Iesuitarum erga reges ac populos optime de ipsis meritos infidelitas, ergaque ipsum pontificem perfidia, contumelia & in fides rebus nouandi libido illustribus documentis comprobatur, 1641
Schoppe, Kaspar, Gasp. Scioppij De antichristo epistola, ad illustrissimum quemdam Germaniae principem protestantem scripta. Accesserunt eiusdem, de Petri primatu, de adoratione summi Pontificis, de splendore & diuitiis ecclesiasticorum, de Papae denique potestatem in saecularibus. Et viri doctissimi De protestantibus & caluinistis iudicium ..., Ingolstadij: Sartorius, Adam, 1605
Schoppe, Kaspar, C. V. Gasparis Scioppii ... Paedia politices; siue Suppetiae logicae scriptoribus politicis latae ..., Mediolani: Bidelli, Giovanni Battista, 1624
Inchofer, Melchior <1584-1648>, Grammaticus paedicus siue puerilis, hoc est, In paediam diuinarum humanarumque literarum Gasparis Scioppii Patauii editam. Scholia et notationes, autore Eugenio Lauanda, 1638
Schoppe, Kaspar, Gasperis Scioppii Grammatica philosophica primum a viro amplissimo Petro Scavenio, plurimis in locis e schedis ipsius auctoris insigniter aucta ... scholarum usui destinare voluit Tobias Gutberleth ..., Franekerae, 1704
Schoppe, Kaspar, Mercurius quadrilinguis. Id est: linguarum, ac nominatim Latinae, Germanicae, Grecaae, & Hebraeae, nova & compendiaria discendi ratio ... / Gaspar Scioppius, Basileae, 1637
Schoppe, Kaspar, Gasp. Scioppii Ecclesiasticus, auctoritati serenissimi D. Iacobi Magnae Britanniae regis oppositus. In quo cum argumento magnam partem nouo, tum exemplo nemini adhuc vsitato disputatur ..., Hartbergae, 1611
Schoppe, Kaspar, Pascasii Grosippi De rhetoricarum exercitationum generibus, praecipueque de recta Ciceronis imitatione: deque orationis Latinae vitiis ac virtutibus dissertatio .., Amstelodami: Pluymer, Jost, 1666
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... In viri clarissimi Gerardi Johannis Vossii libro, De vitiis sermonis animadversiones, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1666
Sanchez de las Brozas, Francisco <1523-1600>, Franc. Sanctii Brocensis ... Minerva, seu De causis linguae latin commentarius, cui inserta sunt, uncis inclusa, quae addidit Gasp. Scioppius et subjectae suis paginis notae Jac. Perizonii. Recensuit suis notis adjectis Carolus Ludovicus Bauerus ..., Lipsiae: Barth, Iohann Ambrosius, 1793-1801
Schoppe, Kaspar, Pascasii Grosippi Mercurius bilinguis hoc est noua facilisque ratio Latinae vel Italicae linguae intra vertentem annum addiscendae. In eorum vsum, qui alterutram earum linguarum iam intelligunt. Accessit eiusdem Grammatica philosophica pro linguae Latinae magistris ..., Mediolani: Bidelli, Giovanni Battista, 1628
Schoppe, Kaspar, Pascasii Grosippi Paradoxa literaria in quibus multa de literis noue contra Ciceronis, Varronis, Quinctiliani, aliorumque literatorum hominum, tam veterum, quam recentiorum, sententiam disputantur. Ad Ferdinandum Henriquez a Riuera ..., Mediolani: Bidelli, Giovanni Battista, 1628
Schoppe, Kaspar, Pascasii Grosippi Paradoxa literaria in quibus multa de literis nove contra Ciceronis, Varronis, Quinctiliani, aliorumque literatorum hominum, tam veterum, quam recentiorum, sententiam disputantur. ..., Amstelodami: Pluymer, Jost, 1659
Schoppe, Kaspar, Pascasii Grosippi De rhetoricarum exercitationum generibus, praecipueque de recta Ciceronis imitatione: deque orationis Latinae vitiis ac virtutibus dissertatio ..., Amstelodami: Pluymer, Jost, 1660
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... De paedia humanarum ac divinarum literarum ..., Amstelodami: Pluymer, Jost, 1660
Schoppe, Kaspar, Aspasii Crocippi Paedagogus paedagogorum. Siue Paraenesis ad assiduam, ueram ac fructuosam. SS. bibliorum lectionem. In usum grammaticorum & citricorum, itemque laudimagistrorum, ... Nunc primum authoris voluntate ac iussu in Germania scripta & edita, 1611
Schoppe, Kaspar, Gasperis Scioppii ... Grammatica philosophica non modo tironibus linguae latinae ad artem illam uno trimestri perfecte addiscendam ..., Gerae: Fleischer, Johann Theodor, 1671
Sanchez de las Brozas, Francisco <1523-1600>, Franc. Sanctii ... Minerva, seu de causis linguae latinae commentarius, cuiinserta sunt, uncis inclusa, quae addidit Gasp. Scioppius, et subiectae suispaginis notae Jac. Perizonii, Amstelaedami: Tournes, freres de, 1752
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii comitis a Claraualle. In viri clarissimi Gerardi Iohannis Vossij libro De vitiis sermonis animaduersiones. Ad virum clarissimum Matthaeum Defendium literatorem Venetum, Venetiis: Claseri, Ognibene, 1647
Sanchez de las Brozas, Francisco <1523-1600>, Francisci Sanctii Minerua, siue De causis Latinae linguae commentarius, cui accedunt animadversiones & notae. Gasperis Scioppii & longe uberiores Jacobi Perizonii, Franequerae, 1687
Schoppe, Kaspar, Gasp. Scioppij Consilium regium in quo a duodecim regibus & imperatoribus catholico Hispaniarum regi demonstratur, quibus modis omnia bella feliciter profligare possit. Accessit Stemma augustae domus Austriae ... Item Classicum belli sacri, Ticini Papiae: Bartoli, Pietro, 1619
Schoppe, Kaspar, Casp. Scioppii Scaliger Hypobolimaeus hoc est: elenchus epistolae Iosephi Burdonis pseudoscaligeri de vetustate & splendore gentis Scaligerae ..., Moguntiae: Albinus, Ioannes, 1607
Schoppe, Kaspar, Oporini Grubinii Amphotides Scioppianae. Hoc est: Responsio ad Satyram Menippaeam Iosephi Burdonis Pseudo Scaligeri pro vita & moribus Gasp. Scioppii ... Item Responsio ad confutationem fabulae Burdoniae. Dolo Caluinistarum diu suppressa & nunc demum in lucem edita. Accesserunt Denunciatio & mantissa Amphotidum cum Tribus capellis secundum excusae, Parisiis, 1611
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... Mercurius quadrilinguis. Id est: linguarum, Hebraeae, Graecae, Latinae, & Italicae, nova & compendiaria discendi ratio ..., Ex officina Sangeorgiana: Officina Sangeorgiana, 1637
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... De paedia humanarum ac diuinarum literarum. Cum indicibus librorum | ad singula paediae genera pertinentium, Patauii: Frambotto, Paolo, 1636
Schoppe, Kaspar, Gasp. Scioppii. Scaliger hypobolimaeus hoc est: elenchus epistolae Iosephi Burdonis Pseudoscaligeri de vetustate & splendore gentis Scaligerae. ..., MoguntiaeMoguntiae: Albin, Johann, 1607
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... Infamia Famiani, cui adjunctum est ejusdem Scioppii de styli historici virtutibus ac vitiis iudicium, ejusdemque de natura historiae & historici officio diatriba, edita cum indice copiosissimo in Infamiam, cura & industria Johannis Fabri ..., Sorae: Haubold, Peter <1646-1679>, Hantschenius, Georgius, 1658
Schoppe, Kaspar, Gasperis Schoppi Apologeticus aduersus Aegidium Hunium pro gemino de indulgentijs libro Jll.mi Roberti cardinalis Bellarmini. In quo praeter doctrinam indulgentiarum, iustificationis, satisfactionum & purgatorij de vitijs quoque & abusibus Curiae Romanae disputatur. Ad magnum Bohemiae cancellarium, Monachii: Henricus, Nicolaus, 1601
Schoppe, Kaspar, Actio perduellionis in Jesuitas juratos Sacri Romani Imperii hostes. Oder Trewmainende vnd vnpartheysche Erinnerung, was wegen der Jesuiten jetziger zeit zuberathschlag zuberathschlagen. / Philoxenus Melander, 1632
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppi Caesari et Regii Consiliari Paedia Politices siue Suppetiae Logicae Scriptoribus Politicis latae.., Roma, 1523
Schoppe, Kaspar, Gasperis Schoppi Franci Epistola de veritate interpretationis & sententiae Catholicae in ambiguis scripturarum locis, et controuersis fidei capitibus ad baronem quemdam germanum perscripta, et nunc ... in lucem ab ipso auctore edita: cum considerationibus aliquot de pseudoprophetis nostri temporis: itemq. epistola ad ... Caesarem Baronium, Romae: Zannetti, Luigi, 1599
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... Consultationes de scholarum & studiorum ratione, deque prudentiae & eloquentiae parandae modis, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1660
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... In viri clarissimi Gerardi Johannis Vossii libro, De vitiis sermonis animadversiones ..., Amstelodami: Pluymer, Jost, 1660
Schoppe, Kaspar, Casparis Scioppi, Franci, Suspectarum lectionum libri quinque, in centum & quatuordecim epistulas ad celeberrimos quosque aevi nostri viros aliosque amicos, facti. In quis amplius ducentis locis Plautus, plurimis Apulejus, Diomedes Grammaticus, alii, corriguntur, notantur, subplentur, illustrantur, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1664
Sanchez de las Brozas, Francisco <1523-1600>, Franc. Sanctii ... Minerva seu de causis linguae latinae commentarius, cui inserta sunt, uncis inclusa, quae addidit Gasp. Scioppius, et subiectae suis paginis notae Jac. Perizonii, Amstelodami: Schouten, Salomon weduwe & Schouten, Salomon Zoon, 1754
Varro, Marcus Terentius, M. Terentii Varronis De lingua Latina noua editio. Gasp. Scioppus recensuit, Ingolstadii: Sartorius, Adam, 1605
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii comitis Claravalle Consultationes de scholarum & studiorum ratione, deque prudentiae & eloquentiae parandae modis, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1665
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii Grammatica philosophica non modo Tironibus linguae latinae ad artem illam uno trimestri perfecte addiscendam, sed & Latine doctissimis ad reddendam eorum rationem, quae legunt aut scribunt, in primis utilis, vel necessaria: accessit praefatio de veteris ac novae grammaticae Latinae origine, dignitate & usu. Editio nova beneficio V.A. Petri Scavenii plurimis in locis nunc demum insigniter aucta e schedis ipsius auctoris, a quo omnia, paulo antem mortem, accuratius recognita & emendata, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1664
Symmachus, Quintus Aurelius, Symmachi Epistolarum noua editio. Gasp. Scioppius recensuit, Moguntiaci: Albin, Johann, 1608
Schoppe, Kaspar, Stratagemmata et sophismata Jesuitarum, Coloniae, 1684 [i.e. 1648?
Federici, Federico , Lettera dell'illustriss. sig. Federico Federici scritta al sig. Gasparo Scioppio conte di Claraualle, nella quale si narrano breuemente alcune memorie della Republica genouese. Con le postille, e proue infine di essa dell'istesso autore, In Milano: Bidelli, Giovanni Battista, 1634
Priapeia, sive diversorum poetarum in Priapum lusus; illustrati commentariis Gasperis SchoppI, Franci. L. Apuleii Madavrensis Anechomenos, ab eodem illustratus. Ut & Heraclii imperatoris, Sophoclis, Sophistae, C. Antonii, Q. Sorani, & Cleopatrae reginae, epistolae, de propudiosa Cleopatrae reginae libidine. Huic editioni accedunt Josephi Scaligeri in Priapeia commentarii, ac Friderici Linden-Bruch in eadem notae, Patavii: Nicolaus, Gerhard, 1664
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii comitis Claravalle De paedia humanarum ac divinarum literarum. Cum indicibus librorum ad singula paediae genera pertinentium, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1666
Petronius Arbiter, T. Petroni Arbitri E.R. Satiricon. Extrema editio ex musaeo D. Iosephi Antoni Gonsali de Salas E.H. ..., Francofurti: Hoffmann, Wolfgang, 1629
Schoppe, Kaspar, Mariangeli a Fano Benedicti Auctarium ad grammaticam philosophicam ejusque rudimenta. In quibus praeter illa, quae de literis Latinis nove disputantur, Grosippi sententia de lexicorum Latinorum virtutibus ac vitiis, quaeque ratio in conficiendo linguae Latinae thesauro tenenda sit, distincte exponitur. Accessit in Grosippi grammaticam, paradoxa, nominum & verborum paradigmata, inque hoc ipsum auctarium accuratissimus index, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1664
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii comitis Claraualle Minerua Sanctiana hoc est Francisci Sanctii Brocensis de causis linguae Latinae Commentarius cum obseruationum Scioppianarum auctario, Patauii: Frambotto, Paolo, 1663
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... De Aragoniae regum origine, posteritate, et cum primarijs orbis christiani familijs consaguinitate. Ad illustriss. & excellentiss. principem D. Gasparem regiae Aragonum stirpis, ..., Mediolani: Bidelli, Giovanni Battista, 1628
Schoppe, Kaspar, Pascasii Grosippi Rudimenta grammaticae philosophicae et eiusdem Mercurius bilinguis in usum tironum paucis mensibus linguam Latinam perdiscere auentium. Accessit Auctarium Mariangeli a Fano Benedicti, Mediolani: Bidelli, Giovanni Battista, 1629
Sanchez de las Brozas, Francisco <1523-1600>, Francisci Sanctii Minerva, sive De causis Latinae linguae commentaria, cui accedunt animadversiones & notae. Gasperis Scioppii & longe uberiores Jacobi Perizonii, Franequerae: Strick, Leonard, 1693
Schoppe, Kaspar, Pascasii Grosippi De rhetoricarum exercitationum generibus, praecipueque de recta Ciceronis imitatione: deque orationis latinae vitijs ac virtutibus dissertatio. Ex propaedia eius ad scholas rhetoricas excerpta. Accessit parandae verborum copiae exemplum, Mediolani: Cerri, Giovanni Battista, 1628
Schoppe, Kaspar, Gasp. Scioppii Alexipharmacum regium, felli draconum et veneno aspidum sub Philippi Mornaei de Plessis nupera papatus historia abdito oppositum; et serenissimo D. Magna Britanniae regi strenae Januariae loco muneri missum, Moguntiae: Albin, Johann, 1612
Schoppe, Kaspar, Gasp. Sciopii Scorpiacum hoc est: Nouum ac praesens aduersus Protestantium haereses remedium ab ipsismet Protestantibus scorpionibus petitum, quo aduersus ... Iacobum Magnae Britanniae regem recitatis Magdeburgensium centuriatorum testimoniis luculentissime demonstratur ..., Moguntiae, 1612
Schoppe, Kaspar, Gasp. Scioppii Mulsi fidelia Iacobo Lectio consuli Poneropolitano. De vita ac miraculis S. Claudii magnifice ouanti, ad accipiendos milites gratis praebita. ..., Moguntiae, 1612
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii De Aragoniae regum origine, posteritate et cum primariis orbis christiani familiis consanguinitate., Neapoli, 1707
Sanchez de las Brozas, Francisco <1523-1600>, Francisci Sanctii Minerva sive de causis Latinae linguae commentarius, cui accedunt animadversiones & notae Gasparis Scioppii, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1664
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii Paedia politices et Gabrielis Naudaei Bibliographia politica, vt & ejusdem argumenti alia, Helmestadii: Muller, Henning <2. ; Helmstedt ; 1640-1674>, 1663
Titi Petronii Arbitri equitis Romani Satyricon, cum fragmento nuper Tragurii reperto. Accedunt diversorum poetarum Lusus in Priapum, Pervigilium Veneris, Ausonii cento nuptialis, Cupido crucifixus, Epistolae de Cleopatra, ... Concinnante Michaele Hadrianide, Amstelodami: Blaeu, Joan <1. ; 1632-1673>, 1669
Cancellaria Hispanica. Adiecta sunt acta publica, hoc est: scripta et epistolae authenticae, e quibus partim infelicis belli in Germania, partim proscriptionis in Electorem Palatinum scopus praecipuus apparet. Adiecti sunt sub finem Flores Scoppiani, ex Classico belli sacri, Freistadi : 1622
Lipsius, Justus <1547-1606>, Admiranda et vere admiranda, siue, De magnitudine et vrbis et ecclesiae Romanae. Auctoribus Iusto Lipsio Belga, & Thoma Stapletono Anglo..., Romae: Grassi, Bartolomeo Muzi, Niccolo, 1600
Schoppe, Kaspar, Gasperis Scioppii Grammatica philosophica non modo Tironibus linguae Latinae ad artem illam uno trimestri perfecte addiscendam, sed & latine doctissimis ad reddendam eorum rationem, quae legunt aut scribunt, in primis utilis, vel necessaria. Accessit praefatio de veteris ac novae grammaticae Latinae origine, dignitate & usu, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1659
Schoppe, Kaspar, Mariangeli a Fano Benedicti Auctarium ad grammaticam philosophicam ejusque rudimenta. In quibus praeter illa, quae de literis Latinis nove disputantur, Grosippi sententia de lexicorum Latinorum virtutibus ac vitiis, quaeque ratio in conficiendo linguae latinae thesauro tenenda sit, distincte exponitur. Accessit in Grosippi grammaticam, paradoxa, nominum & verborum paradigmata, inque hoc ipsum auctarium accuratissimus index, Amstelodami: Pluymer, Jost, 1659
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppij comitis a Claraualle. Consultationes de scholarum & studiorum ratione deque prudentiae & eloquentiae parandae modis, Patauij: Frambotto, Paolo, 1636
Schoppe, Kaspar, Viri illustris Gasperis Schoppi ... Obseruationes linguae Latinae, in gratiam & usum studiosae adulescentiae nunc primum editae, Francofurti, 1609
Galesini, Pietro , Il Perfetto dizzionario, overo: tesoro della lingua volgar latina raccolto da monsignor Pietro Galesini protonotario apostolico. Con il Dizzionario latino..., In Napoli, l'anno del Santi
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppi ... De arte critica ... commentariolus, Amstelodami, 1662
Schoppe, Kaspar, Gasparis Scioppii ... Verisimilium libri quatuor, Amstelodami, 1662
Sanchez De Las Brozas, Francisco, Gasparis Scioppii ... Minerua Sanctiana, hoc est Francisci Sanctii Brocensis De Causis linguae latinae commentarius cum obseruationum Scioppianarum auctario, Patavii, 1663
Schoppe, Kaspar, Gaspari Scioppii ... in viri clarissimi Gerardi Iohannis Vosij libro De vitiis sermonis animaduersiones, Ravennae, 1647
Schoppe, Kaspar, *Gasp. Scioppii Collyrium regium ... : Una cum Syntagmate de cultu et honore iam tertium edito, Ingolstadt, 1611 Schoppe, Kaspar, Gaspari Scioppii comitis Claraualle. In viri clarissimi Gerardi Johannis Vossij libro de vitiis sermonis animaduersiones. Ad virum clarissimum Matthaeum defendium literatorem venetum, Ravennae : Tipys Petri Pauli Rubei, bibliop., 1647, Il verso del front. e l'ultima p. sono bianche: Rubeus, Petrus Paulus
Apuleius, L. Apuleii Madaurensis philosophi platonici Opera, quae extant, omnia. Cum Philippi Beroaldi in Asinum auteum eruditissimis commentariis: recensque Godescalci Steuuechi Heusdani in L. Apuleij opera omnia quaestionibus & coniecturis, nec non aliorum doctorum virorum in eundem emendationibus adiectis. Postremae huic editioni accesserunt I. Casauboni in Apologiam doctissima castigationes. Ioannis Pyrrhi in libros quatuor Floridum scholia. F. Roaldi variae lectiones. Iani Gruteri suspiciones, & Gasparis Schoppij suspectae lectiones, Lugduni: Harsy, Antoine de veuve, 1614
Schoppe, Kaspar, Stratagemata et sophismata jesuitarum, Coloniae, 1684




Maximilian Van der Sandt noto in ambito erudito con il nome latinizzato di SANDAUS o SANDAEUS vide la luce ad Amsterdam, il 17 aprile, 1578 morendo a Colonia, il 21 giugno, 1656. Concluse il suo noviziato nell'Ordine dei Gesuiti il 21 novembre, 1597 divenendo poi superiore del seminario episcopale di Würzburg ove insegnò filosofia e teologia su cui scrisse molte opere, tra cui tra altre una risposta assai polemica al calvinista Lawrence in difesa dell'insegnamento morale dei Gesuiti.
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, Maximiliani Sandaei ... Commentationum academicarum volumen 1. Grammaticus profanus. In quo de controuersiis fidei, ac S. Scripturae, deque vitijs, & virtutibus, nouo-modo, ac varie disputatur .. Herbipoli : typis ac sumptibus Ioannis Volmari, 1621 - 856 p. ; 40. - Impronta - e,de onum t.mi seru (3) 1621 (R) - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, Maximiliani Sandaei Bataui e Societate Iesu ... Hyperbole et castigatio prodigae Iesuitarum liberalitatis, jn vocibus vniuersalibus, confictae in Hollandia, Moguntiae: Albin, Johann, 1619
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.P. Maximiliani Sandaei e Soc. Iesu doct. theol. Admiranda Purgatorij sermonibus sacris declarata ad sereniss.mum & reuere.mum Maximilianum Henricum ..., Coloniae Agrippinae: Kinchius, Johann, 1643
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.p. Maximiliani Sand aei e Societate Iesu ... Theologia symbolica. In qua origo symbolorum eorumque artificium, ex Sacra Scriptura a potissimum eruitur: & eiusdem symbola omnis generis explicantur. Opus Sacrae doctrinae studiosis, ac imprimis concionatoribus, & politioris literaturae amatoribus vtile, Moguntiae: Schonwetter, Johann Theobald, 1626
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.p. Maximiliani Sand aei e Societ. Iesu ... Pro theologia mystica clauis elucidarium, onomasticon vocabulorum et loquutionum obscurarum, quibus Doctores mystici, ... vtuntur ad proprium suae disciplinae sensum paucis manifestum. .., Coloniae Agrippinae: Officina Wolteriana, 1640
Sandaus, Maximilian<1578-1656>, R. P. Maximiliani Sandaei ... Prolegomena Theologiae Scholasticae, Coloniae Agrippinae: Kalckhoven, Jost, 1653
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.P. Maximiliani Sandaei ... Maria flos mysticus siue Orationes ad sodales in festiuitatibus deiparae habitae desumpta materia a floribus cum figuris Eneis, Moguntiae: Schonwetter, Johann Gottfried, 1629
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, RP. Maximiliani Sandaei ... Auiarium Marianum, siue Orationes ad sodales in festiuitatibus Deiparae habitae: desumpta materia ab auibus, [Francoforte sul Meno]: Schonwetter, Johann Theobald, 1628
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.p. Maximiliani Sandaei ... Maria luna mystica, Coloniae Agrippinae: Kinckius, Johann, 1634
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.P. Maximiliani Sandaei Societ. Iesu ... Conciones de morte. In quibus symbola mortis commentationibus theologicis illustrantur, habitis in aede metropolitana, saeuiente pestilitate, ad clerum Moguntinensem. Plato Christianus, Moguntiae sumptibus Hermanni Mylij Birckmanni: Mylius, Hermann <1.>Meres, Hermann, 1624
Sandaus, Maximilian<1578-1656>, R.P. Maximiliani Sandaei ... Theologiae pars prima. Theologia-Varia ad primam partem Summae D. Thomae Doctoris Angelici. Quatuor libris, tum Profanae, tum Sacrae Theologiae Ortum, Progressiones, Partitionem variam, Notiones, & utriusque Arcana, ac Imagines disquirens, & repraesentans, Moguntiae: Mylius, Hermann <1.>Meres, Hermann, 1624
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, Maximiliani Sand aei ... Commentationum academicarum volumen 1. Grammaticus profanus. In quo de controuersiis fidei, ac S. Scripturae, deque vitijs, & virtutibus, nouo-modo, ac varie disputatur .., Herbipoli, 1621
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, Libellus supplex animarum e Purgatorio ad sodales Marianos sermonibus sacris explicatus a. r.p. Maximiliano Sandaeo Societ. Iesu theol. Doct. Sodalibus Coloniensibus in strenam transmissus, Coloniae Agrippinae: Kinchius, Johann, 1643
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.P. Maximiliani Sandaei Maria Mundus Mysticus. Ad Eminentissimus S.R.E. cardinalem Martium Ginettum legatum apostolicum, Coloniae Agrippinae: Kinckius, Johann, 1639
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, Religio S. Francisci Amatrix, Cultrix, Imitatrix Christi Crucifixi. Centuria 6. Affectuum Piorum, ac Operum, quibus fideles Christiani Crucifixum eiusque Passionem, Crucem, Vulnera honorarunt, seu modi 119 pie recolendi Passionem Dominicam exemplis e familijs S. Francisci petitis comprobatis ... Authore P.P. Maximiliano Sandaeo ..., Coloniae Agrippinae: Kinckius, Johann, 1647
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.P. Maximiliani Sandaei e Societ. Iesu ... Paedia academici christiani ad sereniss. et reuerendiss. Maximilianum Henricum vtriusque Bauariae ducem .., Coloniae Agrippi.: Kinckius, Johann, 1638
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R. P. Maximiliani Sandaei ... Maria patrona. Sive Orationes ad sodales habitae, de patrocinio Deiparae. C.M. stud. iura, Moguntiae: Schonwetter, Johann Theobald, 1630
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.P. maximiliani Sandaei ... Historiae staurophilorum libri quinquaginta Cristum crucifixum amantium. Colentium. Imitantium et cruce Domini ad aduertendum quodlibet malum atque ad obtinendum quodlibet bonum pie vtentium, Coloniae Agrippinae: Blaeu, Joan <1. ; 1632-1673>, 1653
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.P. Maximiliani Sandaei e Societate Iesu doctoris theologi Theologia mystica, Moguntiae: Schonwetter, Johann Theobald, 1627
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, R.P. Maximiliani Sandaei e societat. Iesu doct. theologi Maria Sol-Mysticus, Colonia Agrippinae: Kinckius, Johann, 1636
Sandaus, Maximilian <1578-1656>, Maximiliani Sandaei ... pro Theologia Mystica clavis elucidarium onomasticon vocabulorum et loquutionum obscurarum, quibus doctores mystici tum veteres, tum recentiores utuntur ad proprium suae disciplinae paucis manifestum, Louvain, 1963




Andre, Valere detto umanisticamente Desselius dalla città belga d'origine [1588-1655] fu autore di Valeri Andreae Desseli bibliotheca belgica de Belgis vita scriptisq. claris praemissa topographicii belgii totius seu Germaniae inferioris descriptione...Editio renovata et tertia parte auctior , Lovanij : typis Iacobi Zegers, 1643 - [16], 900 p. ; 21 cm . - [Variante del titolo] Bibliotheca belgica de Belgis vita scriptisq. claris praemissa topographicii belgii totius seu Germaniae inferioris descriptione - Paese di pubblicazione: BE - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - - Biblioteca della Societa' napoletana di storia patria - Napoli




Cordeses, Antonio gesuita nato a Olot (Catalogna) nel 1518 e morto a Siviglia nel 1601 - nei testi compare con le forme onomastiche Antonio Cordesses, Cordeses.




Du Verdier, Claude [poeta neolatino francese vissuto dal 1566 al 1649, spesso nominato Verderius - Verderio], In auctores pene omnes, antiquos potissimum, censio: qua receptissimorum quorumque grammaticorum, poetarum ... veterum & recentium ... errata quaedam deprehenduntur. Claud. Verderio Anton. fil. auctore , Lugduni : apud Bartholomaeum Honoratum, sub vase aureo, 1586 - 187, 5 p. ; 4° . - Marca sul front. - Segn.: A-2A4 - Impronta - n-i- tai- r-ue turo (3) 1586 (R) - Marca editoriale: In cornice: una mano che esce dalle nuvole versa su una pianta dell'acqua che esce da un'anfora. Motto: Poco a poco - Paese di pubblicazione: FR - Lingua di pubblicazione: lat., grc., fre. . Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze
Du Verdier, Claude, Cl. Verderii Peripetasis epigrammatum variorum latius oratione soluta expressorum: eiusdem Bombycum metamorphosis, Ecloga cui titulus Aphtarques & alia Poematia. Ad clarissimum virum Antonium Verderium dominum Vallispriuatae ... patrem suum colendissimum..., -Parisiis : apud Mathurinum Prevost, sub scuto veneto, e regione D. Ioannis Lateranensis, 1581 - 182 p., ; 8. - Fregi e iniz. inc. - Rom., cors., gr - Segn.: A-L8 M4 - Impronta - e,n- t.m, t?e, sufl (3) 1581 (A) - Paese di pubblicazione: FR - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno - Biblioteca universitaria di Bologna



Il Servizio Bibliotecario nazionale indica:
Stolcius de Stolcenberg, Daniel , Hortulus hermeticus flosculis philosophorum cupro incisis conformatus, e breuissimis versiculis explicatus quo chymiatriae studiosi pro philotheca vti, fessique laboratoriorum ministri recreari possint. Authore M. Daniele Stolcio de Stolcenberg Bohemo, med. ..., Francofurti : impensis Lucae Jennisii [Jennis, Lukas ], 1627 - 165, 3 : ill calcogr. ; 8o - Marca non controllata (Fiamme uscenti da una montagna: Adversis clarius ardet) sul front. - Segn.: A-K8L4 - L'ultima c. bianca - Dalla c. A5 bianchi il verso delle c. dispari e il recto delle c. pari - Impronta - D.n- s.r, o.u- s.s, (7) 1627 (R) - Paese di pubblicazione: DE - Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Di questo autore, medico, alchimista e studioso di occultismo, di nazionalità boema vissuto tra 1597/99-? 1640, esiste anche un Viridarium chymicum figuris cupro incisis adornatum, et Poeticis picturis illustratum: Ita ut non tantum oculorum et animi recreationem suppeditet, sed et profundiorem rerum naturalium considerationem excitet, adhæc forma sua oblonga Amicorum Albo inservire queat. Authore M. Deniele Stolcio de Stolcenberg Bohemo Med. Candidato, Francofurti: Lucae Jennisi 1624, 8°
Quest'opera compare in versione moderna come: Stolcius de Stolcenberg, Daniel, Viridarium chymicum / Daniel Stolcius de Stolcenberg ; traduzione dall'originale latino e scheda biobibliografica intorno a Stolcius de Stolcenberg di Vinci Verginelli, Firenze : Nardini, 1983 - XVII, 237 p. : ill. ; 24 cm. - Collezione: Bibliotheca hermetica - Bibliografia Nazionale - 848349
Il Viridarium è caratterizzato dalla riproduzione di una serie di
incisioni che riprendono variamente la simbologia alchemica.




Spinola, Publio Francesco [Letterato e poeta neolatino milanese vissuto nel 16.sec.] P. Francisci Spinulae Mediolanensis Opera. Poematon libri 3. Carminum libri 4. Epodon liber 1. Carminum secularium liber 1. Elegorum libri 10. Hendecasyllaborum liber 1. Epigrammaton libri 3, Venetiis : ex officina stellae Iordani Zileti, 1563 6, 42, 8, 103, 1, 12, 67, 1, 6, 42, 6, 58, 8, 55, 1, 16, 96, 8, 54, 2 p. ; 8° - Ogni opera inizia con proprio front. - Elegorum libri 10 annunciato sul front. si suddivide in: De Porcia (l.1-6) e Elegorum de variis argumentiis (l. 1-4) - Marca sui front. - Cors. ; rom. - Segn.: A-C8 "A-G8 \3A-E8 4A-C8 5A-D8 6A-D8 7A-G8 8A-D8 - Iniziali xil. - Impronta - a-ia m,s, tua, FoVt (3) 1563 (R) - Impronta - adim elos umm. SeNe (3) 1563 (R) - Impronta - ems- t.s, iso. PoDe (3) 1563 (R) - Impronta - isde ustu e.ie NeSa (3) 1563 (R) - Impronta - m-um e,mi o,s, HiSe (3) 1563 (R) - Impronta - ror, x.us udna ChSi (3) 1563 (R) - Impronta - s-s, s.ni t;m, QuTe (3) 1563 (R) - Impronta - uie- m;am o.s, ViVu (3) 1563 (R) - Marca editoriale: In cornice fig.: una stella cometa con sette stelle tra le punte. Intorno alla coda nastro con il motto: Inter omnes - [Pubblicato con] Carminum libri quatuor - [Pubblicato con] Epodon liber - [Pubblicato con] Carmen seculare - [Pubblicato con] De Porcia vicecomite, suaque Delia, libri sex - [Pubblicato con] hendecasyllaborum liber - [Pubblicato con] Epigrammaton libri tres - [Pubblicato con] Elegorum, de uariis argumentis, libri quatuor Paese di pubblicazione: IT Lingua di pubblicazione: lat. - Localizzazioni: Biblioteca del Seminario vescovile - Alessandria - AL - Biblioteca universitaria di Bologna - Bologna - BO - 1 v. - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca Universitaria - Genova - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca Estense Universitaria - Modena - Biblioteca della Societa' napoletana di storia patria - Napoli - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - Biblioteca Casanatense - Roma
Spinola, Publio Francesco, P. Francisci Spinulae ... De intercalandi ratione corrigenda, & de tabellis quadratorum numerorum, a Pythagoreis dispositorum, diakosmesis , Venetiis ; apud Bologninum Zalterium : [Nicolo Bevilacqua], 1562 - 112 p. ; 8o. - Cors. ; gr. ; rom - Iniziali xil. - Marca di Bevilacqua sul front. - Segn.: A-G8 - Impronta - p-r- i-me i-o, qude (3) 1562 (R) - Marca editoriale: Donna in catene vicino ad una roccia su cui poggiano un vaso e una sfera armillare. Motto: Superanda omnis fortuna - In cornice - [Variante del titolo] De intercalandi ratione corrigenda, et de tabellis quadratorum numerorum, a Pythagoreis dispositorum, diakosmesis. - Paese di pubblicazione: IT - Lingua di pubblicazione: lat Localizzazioni: Biblioteca universitaria di Bologna - Bologna - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma




Maserius , Aegidius filologo francese, propriamente nato a Parigi, latinista ed editore critico, soprattutto studioso di Valerio Flacco (e per ciò pur superficialmente menzionato da Aprosio): egli risulta anche citato da Hofmann, Johann Jacob (1635-1706) nel Lexicon Universale, Historiam Sacram Et Profanam Omnis aevi, omniumque Gentium; Chronologiam Ad Haec Usque Tempora; Geographiam Et Veteris Et Novi Orbis; Principum Per Omnes Terras Familiarum [...] Genealogiam; Tum Mythologiam, Ritus, Caerimonias, Omnemque Veterum Antiquitatem [...]; Virorum [...] Celebrium Enarrationem [...]; Praeterea Animalium, Plantarum, Metallorum, Lapidum, Gemmarum, Nomina, Naturas, Vires Explanans. - Editio Absolutissima [...] Auctior [...], Leida: Jacob. Hackius, Cornel. Boutesteyn, Petr. Vander Aa, & Jord. Luchtmans, 1698.
Secondo l'SBN come suoi contributi filologici restano in Italia:
Valerius Flaccus, Gaius, C. Valerii Flacci Setini Balbi Argonauticon libri octo, cum notis integris Ludovici Carrionis, Laurentii Balbi Liliensis, Justi Zinzerlingi, Christophori Bulaei, Gerardi Vossii et Nicolai Heinsii, et selectis Aegidii Maserii, Joannis Baptistae Pii, Joannis Weitzii, et aliorum, curante Petro Burmanno, qui & suas adnotationes adjecit, Leidae : apud Samuelem Luchtmans, 1724 - 160 , 759, 101 p., 1! c. di tav. ; 4 - Antiporta calcogr. - Tit. a inchiostri rosso e nero - Segn.: croce 4 2 croce 2 ast -18 ast 4 19 ast 2 A-5C4 A-M4 N2 - Contiene a p. 684: Reliquum octavi libri ex Apollonio Rhodio, Pio Bononiensi auctore - Impronta - t?di s,is a-o- Olde (3) 1724 (A) - Paese di pubblicazione: NL - Lingua di pubblicazione: lat - Localizzazioni: Biblioteca comunale - Imola - BO - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca delle facoltà di Giurisprudenza e Lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano - Milano - Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - Biblioteca Estense Universitaria - Modena - MO - 1 v. - Biblioteca dell'Istituto italiano per gli studi storici Benedetto Croce - Napoli - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Valerius Flaccus, Gaius, C. Valerij Flacci Setini Balbi Argonauticon libri octo cum eruditissimis Aegidij Maserij Parrhisiensis commentarijs , Parigi : vaenundantur in aedibus Ioannis Parui & Iodoci Badii eorundem impressoris ([Parigi! : in chalcografia Iodoci Badii Ascensii, ad decimum quartum Kalendas Feb. 1519) - 8 CXIIII c. : ill. ; fol. - Marca sul front. - Front. orn. - Iniziali xilogr. - Segn.: A8 a-n8 o10 - Impronta - o)i- i-x. cunq liHa (3) 1519 (R) - Marca editoriale: Due leoni tengono uno scudo con le iniziali IP, appeso ad un albero. In basso: Ihean Petit - Paese di pubblicazione: FR - Lingua di pubblicazione: lat - Localizzazioni: Biblioteca Casanatense - Roma



Baerle, Kaspar : van <1584-1648>, Anti-Puteanus, sive politico-catholicus, Stateram Puteani inducias expendentis alia Statera expendens. ... Cosmopoli - 1633
Wicquefort, Joachim : van <1600-1670>, Lettres de M. J. de Wicquefort, chevalier de l'ordre de S. Michel, conseiller de madame de la Landgrave de Hesse, ... avec les reponses de M. G. Barlee, en francois et en latin, Amsterdam: Gallet, George, 1696
Wicquefort, Joachim : van <1600-1670>, Joach. Vicofortii. Ordinis S. Michaelis equitis, ... Epistolae ad Gasparum Barlaeum V. CL. cujus responsoriae etiam insertae, Amstelaedami: Gallet, George, 1696
Graswinckel, Theodor <1600-1666>, Theodori Grasuuinckelii Delphensis, I.C. Libertas Veneta. Siue Venetorum in se ac suos imperandi ius. Assertum contra anonymum Scrutinii scriptorem, Lugduni Batavorum: Commelinus, Abraham, 1634
Baerle, Kaspar : van <1584-1648>, Casparis Barlaei Rerum per octennium in Brasilia et alibi nuper gestarum, sub praefectura illustrissimi comitis I. Mauritii, Nassoviae &c. comitis, nunc Vesaliae gubernatoris & equitatus foederatorum, Belgi ordd. sub Avriaco ductoris, historia, Amstelodami: Blaeu, Joan <1. ; 1632-1673>, 1647 [ in merito a questo soggiorno si legga :CASPARIS BARLAEI Med. Doct. ac Philosophiae in ill. Amstel. Gymnasio dum viveret Professoris EPISTOLARUM LIBER PARS PRIOR. [Indefessus agendo] AMSTELODAMI, Apud JOANNEM BLAEU. M. DC. LXVII]
Cats, Jacob <1577-1660>, Faces Augustae, sive Poematia, quibus illustriores Nuptiae, a nobili & illustri viro, D. Jacobo Catsio, ... antehac Belgicis versibus conscriptae, jam a Caspare Barlaeo & Cornelio Boyo Latino carmine celebrantur. Ad serenissimama principem Elizabetham..., Dordraci: Esch, Hendrick vanHavius, Mathias, 1643
Baerle, Kaspar : van <1584-1648>, Rerum per octennium in Brasilia et alibi gestarum, sub praefectura illustrissimi comitis I. Mauritii Nassaviae &c. comitis, historia, Clivis: Silberling, Tobias <1.>, 1660
Huygens, Constantijn, Constantini Hugenii, ... Momenta desultoria; poematum libri 14 , Hagae-Comitum: Vlacq, Adriaen, 1655
Herrera y Tordesillas, Antonio : de <1559-1625> - Novus orbis, sive Descriptio Indiae Occidentalis, auctore Antonio de Herrera, ... Metaphraste C. Barlaeo. Accesserunt & aliorum Indiae Occidentalis descriptiones, & navigationis nuperae Australis Jacobi le Maire Historia, uti & navigationum per Fretum Magellanicum succinta narratio, Amstelodami: Colijn, Michiel, 1622



Cornelio Boyo, olandese, erudito, di professione avvocato (detto anche il Vecchio per distinguerlo da un erudito posteriore, ancora meno noto, chiamato Cornelio Boyo il Giovane) stando alla bio-bibliografia su di lui reperita ([P.G. Witsen Geysbeek, Biographisch anthologisch en critisch woordenboek der Nederduitsche dichters (1821) - F. Jos. van den Branden - J.G. Frederiks, Biographisch woordenboek der Noord- en Zuidnederlandsche letterkunde (1888-1891) ] sarebbe il nome latinizzato di Cornelis Boey nato nel 1611 a Zierikzee e morto il 2 febbraio 1665 a Den Haag: egli deve la sua "notorietà", attualmente alquanto compromessa dal tempo e dalla limitata qualità artistica, oltre che dal fatto di esser stato uno dei tanti corrispondenti di Kaspar van Baerle come si vede alle pagine 705. 741. 837 della raccolta epistolare di Kaspar van Baerle in cui sono molte ricche notizie sui tempi del suo lungo soggiorno in Brasile e nel Nuovo Mondo, alla sua attività di erudito, compartecipe alla realizzazione di opere d'autori più celebri (come nel caso di Cats, Jacob) ed editore di opere d' altri autori ancora prematuratamente scomparsi come Petrus van der Straten.
Autonomamente di lui alla British Library (nulla si è rinvenuto di quanto segue finora nelle biblioteche italiane) si sono poi rinvenute le seguenti opere:
1-BOEY, Cornelis, In nativitatem Principis Auriaci posthumi... [in versi] [s. e. - 1650.]
2-BOEY, Cornelis, In obitum celsissimi Principis Auriaci Gulielmi, Belgarum Fœderatorum Imperatoris... [s. e. - 1650.]
3-BOEY, Cornelis, Het nieuwe werck der psalmen van den koningh David, Leida : per J. Elsevier, 1659. - [26], 320p., ill.
4-BOEY, Cornelis, Psalmen Davids, volgende de nieuwe oversettinge des Bibels, op de selfde wijsen ... als de Franoische ende die van P. Dathenus zijn ... Gerijmt door Mr. Cornelis Boey, Rotterdam, per Matthijs Wagens, 1648.
5-BOEY, Cornelis, Thomas a Kempis Navolginge Christi. Dienstigh voor geleerde en ongeleerde om't Christen Geloove inder daedt te beleven: voormaels vertaelt en doorgaens met verssen verciert by de heer Cornelis Boey ... Den sesten druck, verbetert en vermeerdert... Graven-Hage, per A., J. en P. Tongerloo, 1655 - pp. 323, 12º.
6-BEVERWYCK, Johan van, Van de wtnementheyt des vroulicken geslachts. Verc¸iert met kopere platen; ende verssen van Mr. Corn. Boy, Dordrecht, per J. Gorissz, 1639. pp. 679, 8º.



Petrus van der Straten nato nel 1616 a Goes e morto il 27 ottobre 1640 a Den Haag, autore olandese neolatinista noto con il nome latinizzato di Petrus Stratenus: di lui Aprosio cita un volume che tuttora appartiene alla Biblioteca Aprosiana e da cui ha estrapolato le composizioni poetiche del Boyo: Venus Zeelanda et alia ejus poëmata - C. Boyus I.C. collegit et edidit, Den Haag, Theodorus Maire, 1641 di cui si possono menzionare questi esempi delle pp. 89-91:
ELEGIA I. Guiljelmus Iunior Arausionensium Princeps, Frederico Henrico, Arausionensium principi, etc. Patri suo, cum Bredam obsideret
CELSE pater, nostris paulum concede lituris,
Haec venit à nato litera missa tuo.
Hoc litui, curaeque sinant, nec bellica raucas,
Hanc dum pervolves, concitet aura tubas.
(5) Si, mater quid agat, quid ego tua cura, requires,
Commotique satis sollicitique sumus.
Saepe meas video pavidas flentesque sorores,
Et lachrymae rivi more fluentis eunt.
Saepe patrem nomenque tuum lata atria reddunt.
(10) Est desiderio concita quaeque tui.
Occurrunt matri pervasta silentia tectis,
Nec solitam turbam splendida porta vomit.
Saepe mihi, cum cura tui nomenque recursat,
Inclyta majorum, vel tua gesta refert.
(15) Grolla suas tibi qui primum commiserit arces:
Qui dederit Batavo fortia colla jugo.
Sylva etiam meritas quod te duce Martia paenas,
Quae patruum toties ludificata, dedit.
Illa quidem Batavos longum lassarat, & omnes,
(20) Qui missi fuerant, spreverat usque duces.
Iam mihi dinumerat captas per flumina naves,
Maurorumque nigro sparsa cruore freta.
Totque etiam victas, Rhenus quas alluit, urbes:
Quasque satis lento flumine Mosa lavat.
(25) Tandem obsessa tuae narrat munimina Bredae.
Quam vellem junctum me pater esse tibi!
Spectarem faciles properare in praelia turmas,
Et cupidos fraenis saepe resistere equos.
Semirutae turres, facies miserabilis urbis
(30) Offerrent oculis grata theatra meis.
Spectaremque truces armis, nitidasque cohortes
In terrae clausos insiliisse sinus.
Hic cecidit magnus Lycabas, & major Achilles,
Immensusque Ajax, qui mihi monstret, erit.
(35) Exemplumque patris, belli mihi suggeret artes,
Sic Martis, specto dum tua, crescet amor.
Hei mihi quod nostro non sint in corpore vires?
Iam patet in laudes area magna meas.
Meque, licet, ludas: patruus nunc excitat, &, qui
(40) Fulmina Maurorum prima retudit, avus.
Saepius obscuro cum nox altissima mundo est:
Haec avus ignoto pallidus ore ciet.
Te junctum patri nostras ulciscier umbras,
Sicque volunt superi, sic tua fata, decet.
(45) Nunc mea si forsan non est manus utilis hastae,
Nec capiti galeam sustinuisse queam,
Si neque quadrupedem pressis sedare lupatis,
Ferrea nec tenera spicula ferre manu,
Forma mei saltem Batavos incendet ituros.
(50) Dilectum populis, & grave nomen, avi.
Quo proprias primum tutata Batavia leges,
Quo duce disrupit sanguinolenta jugum.
Meque decet primis haurire fideliter annis,
In quas nunc artes erudiendus ero.
(55) Breda meos etiam paveat concussa furores:
Forte aliquid nostri nominis horror aget.
Edere me videat primae molimina vitae,
Primaque me castris aera merere tuis.
Est mihi nunc animus praecinctaque flumine castra
(60) Visere, & effossi jugera multa soli.
Saepe lubet, (sic nunc suasit mihi prona voluntas,)
Ferre repellendis cominus ora viris.
Est aliquid madidas truncis immergere plantas,
Et misera belli conditione frui.
(65) Astyanax patri galeam praebere solebat,
Cum quaterent Grajas Troica tela rates.
Nec mihi difficile est, moles, fossasque petentis
Casside tam charas composuisse comas.
Quando erit, excipiam cum te sudore fluentem,
(70) Et laetum pugna prosperiore, pater?
Quando erit, ut vacuas placidis sermonibus horas,
Laxarit cum te publica cura, levem?
Parvulus Aeneae* curas sedabat Iulus;
Errorique patris sarcina grata fuit.
(75) Bruma fatigatos ferret cum septima Troas,
Nec unquam Italiae cognita terra foret.
Parvus Alexander pugnas spectabat, & ipsi
Suetus erat fesso basia ferre patri.
Forte etiam, vestro dabo cum mea brachia collo.
(80) Occuretque oculis nostra juventa tuis,
Quae poscit patrias etiamnum lubrica curas,
Ad belli non tam munia promptus eris.
Nam facilem te fama refert promptumque periclis:
Militis haud tutum munus obire ducem.
(85) Sufficiunt tua jussa, meum modo respice vultum,
Qui semper, parcant ut tibi bella, rogat.
Hoc mater, populusque petunt, magnusque Senatus,
Quaeque adolet sanctos thurea flamma focos.
Totque etenim populi te perturbantur in uno,
(90) Stat pro multorum vestra salute salus.
Parce igitur generi nostro, nostraeque juventae.
Et tibi si nolis parcere, parce mihi.

Ed ancora dalle pp. 171 - 173 i seguenti:
[p. 171-173]
AD
EXCELLENTISSIMUM
ILLUSTRISSIMUMQUE
VIRUM
HUGONEM GROTIUM
Regni, Reginaeque Sueciae ad Chrisianissimum
Galliarum Regem Legatum.

MAgne vir, Arctoi quem nunc clementia regis,
Tantorum quem turba ducum, quem Gallicus orbis,
Borboniique fovent apices: cui graja vetustas,
Cui latii senium, & veteris lux cognita saecli:
Iam paulum requiesce, meis accede camaenis,
Tamque graves nostris impendas versibus aures.
Ipsa quidem nostros non indignabitur ausus,
Quae vestra cervice sedet, totumque fatigat,
Majestas Arctoa, cui Germania fasces
Submittit, sociamque sibi, dominamque precatur.
Iactat Iulaeos Romana potentia Patres,
Quos toga, quos sumptis belli furialis Evyo,
Sorsque laborantis mundi, decoraverat armis.
Graecia magnanimisque viris, ducibusque superbit,
Doctorumque grege, è gelidis quos abluit undis
Eurotas, quos ismenus, qua devius errat
Thebanaeque potens glebae, quos celsae Corinthus
Nutriit, & doctae, doctorum mater, Athenae
.
[...]




Crescenzi Romani, Giovanni Pietro : de <1615-1650> (corrispondente di Aprosio) Presidio romano ouero Della milizia ecclesiastica et delle religioni si caualleresche, come claustrali libri 3. ... Aggiunteui le memorie di molte illustri famiglie, ... di Gio. Pietro de' Crescenzi Romani, nobile piacentino, accademico tra gli Adaggiati di Rimini il Solitario, ... Con l'Arsenale de' religiosi in fine .., In Piacenza : Per Gio. Antonio Ardizzoni, stampatore camerale, 1648 (In Piacenza : per Gio. Antonio Ardizzone stampator camerale) - 2 pt. ([24], 530, 136; 69, [3] p.) ; 2o. - Contiene anche, a p. 407: Lupo d'Olmeto il venerabile libri cinque di don Pjo Rossi - Marca non controllata (leone su roccia: Vias tuas domine) sui front. - Pt. 2: Presidio romano libro terzo ... ouero Arsenale de' religiosi . - . Segn.: a-c4 A-3X4, 2A-R4; A-I4. - Impronta - IOea o.ma lin- Or48 (3) 1648 (R) - O.uo nil- o-z' CoPi (3) 1647 (R) - Localizzazioni: Biblioteca Reale - Torino - Biblioteca dell'Opera pia collegio Nazareno - Roma - Biblioteca Giovardiana - Veroli - FR - Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino - FR - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - Biblioteca Palatina - Parma - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Del Crescenzi Romani per gli studiosi di araldica può altresì essere interessante il volume Il nobile romano, o' sia trattato di nobilta, libri due di Gio. Pietro de' Crescenzj Romani nobile piacentino, ampliato con molte aggionte dal conte di Guardamiglio fratello uterino del medesimo. ..., In Bologna : per gli eredi d'Antonio Pisarri : Ad instanza di Lodovico Ruvinetti Libraro in Bologna al Mercurio, 1693 - [28], 334, [2] p. ; fol. - Titolo dell'occhietto : Il nobile del Crescenzio - Iniziali xilogr. - Localizzazioni: Biblioteca nazionale centrale - Firenze - Biblioteca della Fondazione Marco Besso - Roma - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - Biblioteca dell'Accademia delle scienze - Torino [altre edizioni note: In Bologna : Per gli eredi di Pisarri, 1694 loc. in Biblioteca della Societa' napoletana di storia patria - Napoli].
VEDI BIBLIOGRAFIA RAPPORTI G. P. CRESCENZI ROMANI - A. APROSIO




Diego (de) Celada, teologo gesuita vissuto tra il 1586 ed il 1661.
Di lui si sono individuate in Italia le seguenti pubblicazioni:
Celada, Diego, R.P. Didaci De Celada ... In Susannam Danielicam commentarii litterales, et morales, cum tractatu appendice de Susanna figurata, in quo deiparae laudes, in Susanna , Lugduni: Borde, Philippe & Arnaud, Laurent & Rigaud, Claude, 1656
Celada, Diego, R.P. Didaci de Celada Monteladensis, e Societate Iesu ... Commentarius litteralis ac moralis, in Tobiae historiam. Cum quinque indicibus. 1. Paragraphorum. 2. Ad concio , Lugduni: Borde, Philippe & Arnaud, Laurent & Borde, Pierre & Barbier Guillame <1.>, 1664
Celada, Diego, R. P. De Celada Monteladensis, ... In Tobiae historiam commentarius litteralis, ac moralis, cum quinque indicibus. 1. Paragraphorum. 2. Ad conciones copiosissimo. 3 , Venetiis: Baglioni, Paolo, 1650
Celada, Diego, Iudith illustris perpetuo commentario literali et morali; cum tractatu appendice de Iudith figurata, idest de Virginis Deiparae laudibus. Auctore r.p. Didaco de Celada, Venetiis: Baba, Francesco, 1638
Celada, Diego, R.P. Didaci de Celada Monteladensis ... In Estherem commentarij litterales & morales cum duplici tractatu appendice, ... cum quinque indicibus. 1. Paragraphorum maraliu , Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1648
Celada, Diego, R. P. Didaci de Celada ... Commentarius litteralis ac moralis in Tobiae historiam. Cum quinque Indicibus ..., Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1644
Celada, Diego, R.P. Didaci de Celada Monteladensis, Societatis Iesu, ... In Rutham commentarij litterales & morales. Cum duplici tractatu appendice, altero De Boozi conuiuio mystico, , Lugduni: Jullieron, AntoineRigaud, Pierre, 1651
Celada, Diego, R. P. Didaci de Celada ... Iudith illustris perpetuo commentario litterali & morali; cum tractatu appendice De Iudith figurata, in quo Virginis Deiparae laudes in Iudit , Venetijs: Baba, Francesco, 1650
Celada, Diego, R.P. Didaci De Celada Monteladensis, e Societate Iesu theologise quondam professoris, nunc vero in Collegio Imperiali Madridensi pro Scholiis regiis, sacrarumLitter , Venezia, 1650
Celada, Diego, De benedictionibus patriarcharum electa sacra commentario litterali & morali illustrata / Auctore Didaco de Celada Monteladiensi, Societate Iesu, theologiae quondam , Lione, 1612
Celada, Diego, De benedictionibus Patriarcharum electa sacra: commentario litterali, et morali illustrata: r.p. Didaco de Celada, Monteladensi, e Societate Iesu, theologiae quondam , Venezia: Baglioni, Paolo, 1642
Celada, Diego, *De Benedictionibus patriarcharum Electa Sacra : Commentaria litterali et morali illustrata auctore Didaco de Celada Monteladensi ...., Lugduni: Borde, Philippe & Arnaud, Laurent & Rigaud, Claude, 1657
Celada, Diego, Iudith illustris perpetuo commentario literali & morali; cum tractatu appendice de Iudith figurata; id est de Virginis Deiparae laudibus. Auctore R.P. Didaco de Celada, , Lugduni: Prost, Jacques & Prost, Pierre, 1637
Celada, Diego, Iudith illustris perpetuo commentario litterali & morali; cum tractatu appendice de Iudith figurata ... auctore R. P. Didaco de Celada, monteladensi, societatis Iesu .. , Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1648
Celada, Diego, De benedictionibus patriarcharum electa sacra: commentario litterali & morali illustrata: auctore Didaco de Celada Monteladensi e Societate Iesu, ... Cum quinque indici , Lugduni: Prost, Pierre, 1641
Celada, Diego, De benedictionibus patriarcharum electa sacra: commentario litterali, et morali illustrata: auctore r.p. Didaco de Celada Monteladensi, e Societate Iesu ... Cum quinque , Venetiis: Baglioni, Paolo, 1642
Celada, Diego, R.P. Didaci de Celada Monteladensis e Societate Iesu, ... Commentarius litteralis ac moralis, in Tobiae historiam, cum quinque indicibus. 1. Paragraphorum. 2. Ad concio , Ludguni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1645
Celada, Diego, R. P. Didaci De Celada Monteladensis ... In Estherem commentarij litterales & morales cum duplici tractatu appendice, ... Cum quinque indicibus. 1. Paragraphorum morali , Lugduni: Borde, Philippe & Arnaud, Laurent & Rigaud, Claude, 1658
Celada, Diego, Iudith illustriss perpetuo commentario literali & morali; cum tractatu appendice de Iudith figurata; id est de Virginis Deiparae laudibus. Auctore ... Didaco de Celada , Lugduni: Prost, Jacques & Prost, Pierre, 1637
Celada, Diego, R.P. Didaci de Celada Monteladensis, e Societate Iesu, ... Commentarius litteralis ac moralis, in Tobiam. Cum quinque indicibus, ..., Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1648
Celada, Diego, R.p. Didaci De Celada Monteladensis, Societatis Iesu, ... In Rutham commentarii litterales et morales. Cum duplici tractatu appendice, altero De Boozi conuiuio mystico, , Lugduni: Gregoire, Jean, 1652
Celada, Diego, De benedictionibus patriarcharum electa sacra: commentario literali & morali illustrata: auctore Didaco de Celada Monteladensi e Societate Iesv, theologiae quondam , Lugduni: Prost, Pierre heritiers & Borde, Philippe & Arnaud, Laurent, 1647
Celada, Diego, R.P. Didaci de Celada Monteladensis, e Societate Iesu, ... Iudith illustris perpetuo commentario litterali et morali. Cum tractatu appendice de Iudith figurata, in quo , Lugduni: Borde, Philippe & Arnaud, Laurent & Borde, Pierre & Barbier Guillame <1.>, 1664
Celada, Diego, R.P. Didaci de Celada ... In Estherem commentarij litterales & morales cum duplici tractatu appendice, ... Cum quinque indicibus. 1. Paragraphorum moralium. 2. Quo , Venetiis: Guerigli, 1650
Celada, Diego, Iudith illustris perpetuo commentario litterali & morali; cum tractatu appendice de Iudith figurata; ... auctore r.p. Didaco de Celada, ..., Lugduni: Prost, Pierre, 1641




































CTh.13.9.0. De naufragiis
CTh.13.9.1
Imppp. valentinianus, valens et gratianus aaa. ad modestum praefectum praetorio. si quis navicularius naufragium sustinuisse adfirmat, provinciae iudicem, eius videlicet, in qua res agitur, adire festinet ac probet aput eum testibus eventum relatioque ad sublimissimam referatur praefecturam, ita ut intra anni spatium veritate relata remedium ex indulgentia consequatur. quod si per huiusmodi neglegentiam praefinitum anni spatium fortasse claudatur, supervacuas serasque actiones emenso anno placuit non admitti. dat. proposita beryti non. iun. modesto et arinthaeo conss. (372 iun. 5).
CTh.13.9.2
Idem aaa. ad demetrianum praefectum annonae africae. si quando causatio est de impetu procellarum, medium ex his nautis numerum navicularius exhibeat quaestioni, quos eum in navi pro modo capacitatis constat habuisse, quo eorum tormentis plenior veritas possit inquiri. de casu autem navis, quae ad urbem romam directa fuerit, intra annum quidquid acciderit iudiciis publicetur, de his vero, quae ad portus expeditionales longius vel constantinopolim sint profectae, intra biennium oblato praedicto numero nautarum super fide casus examen agitetur. addimus etiam, ut, si intra praefinitum tempus nulla fuerit delata querimonia, omnis posthac deplorationum aditus obstruatur. accepta aquileiae, lecta actis. (a. 372/5....).
CTh.13.9.3pr.
Imppp. gratianus, valentinianus et theodosius aaa. naviculariis afris salutem. quotiens obruta vel submersa fluctibus navi examen adhibetur praefecti annonae duorum vel trium quaestione destrictum, purgandi in alios nautas licentia offeratur. quid est enim, quod non abunde intra praefinitum numerum sollers quaesitor inveniat? circa magistros navium, quibus est scientia plenior, inmoretur; qui si fatali sorte defuerint, in alios inquisitio transferetur. (380 febr. 6).
CTh.13.9.3.1
Sane si universos violentia tempestatis obruerit, ne veritas lateat, sequimur constantinianae legis providam sanctionem, ut adfectionibus naviculariorum intra iudicia constitutis super eorum quaeratur interitu, quos navicularius naufragio perisse contendit. cuius rei examen placuit unius lustri spatio terminari, (380 febr. 6).
CTh.13.9.3.2
Ut omnis in posterum .... ut a duarum semis centesimarum, quae ex hibernis oneribus postulantur a vobis, petitio conquiescat. (380 febr. 6). CTh.13.9.3.3
Placuit sane, ut, novembri mense navigatione subtracta, aprilis, qui aestati est proximus, susceptionibus adplicetur. cuius susceptionis necessitas ex kal. aprilib. in diem kal. octob. mansura servabitur; in diem vero iduum earundem navigatio porrigetur. (380 febr. 6).
CTh.13.9.3.4
Et quia ordinem vestrum ampliari etiam hominum adiectione gaudemus, quoscumque vacuos publico invenerit officio, in complexum vestri ordinis adplicate, dummodo is, qui in municipalibus manet causis, nominatione ordinis non teneatur. dat. viii id. feb. treviris gratiano v et theodosio i aa. conss. (380 febr. 6).
CTh.13.9.4pr.
Imppp. valentinianus, theodosius et arcadius aaa. tatiano praefecto praetorio. quae in naufragiis pereunt, nolumus nobis cum possessoribus, vel senatoribus vel privatis, esse communia, si quidem naufragii detrimentum fiscus agnoscat; quod interdum non grandis dispendii esse monstratur, si vexatam fluctibus navem levis iactura defendat quam si pondere suo gravatam pelagi unda submergat. (391 iul. 18).
CTh.13.9.4.1
Ubi vero non est testis periculi, restituantur damna naufragii et dispendia prosecutoris fraudibus inferantur, ut ad eorum iniuriam retorqueantur, qui minus idoneos nominarunt, non ad eos redeant, quos semel constiterit fuisse devotos. dat. xv kal. aug. constantinopoli tatiano et symmacho conss. (391 iul. 18).
CTh.13.9.5
Impp. arcadius et honorius aa. ad senatum et populum. post alia: navicularios, quos vis adversa naufragii prohibuerit suscepta deferre, vel de oneribus pravitate submersis vel de diametris aliisque iacturis, quia excludere casus et inclementem non possumus cohibere fortunam, praefectus annonae et vicarius urbis fidem probare gestorum congrua iudicatione compellant, moram et neglegentiam punituri. dat. xvii kal. mai. mediolano caesario et attico conss. (397 apr. 15).
CTh.13.9.6
Impp. honorius et theodosius aa. naviculariis per africam. post alia: de submersis navibus decernimus, ut levato velo istae causae cognoscantur. et si quisquam de talibus negotiis aliquid accepisse detegitur, iudex, aput quem constiterit, his conquerentibus qui nudantur pro qualitatibus personarum multandi removendi proscribendi habeat potestatem. si vero causarum talium cognitores, libelli datione vel planaria interpellatione commoniti, intra metas temporis constituti, hoc est intra biennium causis talibus veteri lege praescriptum, has causas audire neglexerint et legitimum tempus fuerit elapsum, praeiudicium noceat eatenus cognitori, ut naviculario propter vitium iudicis absoluto mediam oneris eius partem, propter cuius probandam amissionem legitimo dumtaxat tempore cognitio petebatur, iudex cogatur inferre, residuam vero officium eius exsolvat. dat. xvi kal. april. ravennae honorio viiii et theodosio v aa. conss. (412 mart. 17).





























Dig.4.9.0. Nautae caupones stabularii ut recepta restituant.
Dig.4.9.1pr.
Ulpianus 14 ad ed. Ait praetor: " nautae caupones stabularii quod cuiusque salvum fore receperint nisi restituent, in eos iudicium dabo".
Dig.4.9.1.1
Ulpianus 14 ad ed.
Maxima utilitas est huius edicti, quia necesse est plerumque eorum fidem sequi et res custodiae eorum committere. ne quisquam putet graviter hoc adversus eos constitutum: nam est in ipsorum arbitrio, ne quem recipiant, et nisi hoc esset statutum, materia daretur cum furibus adversus eos quos recipiunt coeundi, cum ne nunc quidem abstineant huiusmodi fraudibus.
Dig.4.9.1.2
Ulpianus 14 ad ed.
Qui sunt igitur, qui teneantur, videndum est. ait praetor " nautae". nautam accipere debemus eum qui navem exercet: quamvis nautae appellantur omnes, qui navis navigandae causa in nave sint: sed de exercitore solummodo praetor sentit. nec enim debet, inquit pomponius, per remigem aut mesonautam obligari, sed per se vel per navis magistrum: quamquam si ipse alicui e nautis committi iussit, sine dubio debeat obligari.
Dig.4.9.1.3
Ulpianus 14 ad ed.
Et sunt quidam in navibus, qui custodiae gratia navibus praeponuntur, ut naufulakes et diaetarii. si quis igitur ex his receperit, puto in exercitorem dandam actionem, quia is, qui eos huiusmodi officio praeponit, committi eis permittit, quamquam ipse navicularius vel magister id faciat, quod xeirembolon appellant. sed et si hoc non exercet, tamen de recepto navicularius tenebitur.
Dig.4.9.1.4
Ulpianus 14 ad ed. De exercitoribus ratium, item lyntrariis nihil cavetur: sed idem constitui oportere labeo scribit, et hoc iure utimur. Dig.4.9.1.5
Ulpianus 14 ad ed.
Caupones autem et stabularios aeque eos accipiemus, qui cauponam vel stabulum exercent, institoresve eorum. ceterum si qui opera mediastini fungitur, non continetur, ut puta atriarii et focarii et his similes. Dig.4.9.1.6
Ulpianus 14 ad ed.
Ait praetor: " quod cuiusque ^ cuius^ salvum fore receperint": hoc est quamcumque rem sive mercem receperint. inde apud vivianum relatum est ad eas quoque res hoc edictum pertinere, quae mercibus accederent, veluti vestimenta quibus in navibus uterentur et cetera quae ad cottidianum usum habemus.
Dig.4.9.1.7
Ulpianus 14 ad ed.
Item pomponius libro trigensimo quarto scribit parvi referre, res nostras an alienas intulerimus, si tamen nostra intersit salvas esse: etenim nobis magis, quam quorum sunt, debent solvi. et ideo si pignori merces accepero ob pecuniam nauticam, mihi magis quam debitori nauta tenebitur, si ante eas suscepit.
Dig.4.9.1.8
Ulpianus 14 ad ed.
Recipit autem salvum fore utrum si in navem res missae ei adsignatae sunt: an et si non sint adsignatae, hoc tamen ipso, quod in navem missae sunt, receptae videntur? et puto omnium eum recipere custodiam, quae in navem illatae sunt, et factum non solum nautarum praestare debere, sed et vectorum,
Dig.4.9.2
Gaius 5 ad ed. provinc.
Sicut et caupo viatorum.
Dig.4.9.3pr.
Ulpianus 14 ad ed.
Et ita de facto vectorum etiam pomponius libro trigensimo quarto scribit. idem ait, etiamsi nondum sint res in navem receptae, sed in litore perierint, quas semel recepit, periculum ad eum pertinere.
Dig.4.9.3.1
Ulpianus 14 ad ed.
Ait praetor: " nisi restituent, in eos iudicium dabo". ex hoc edicto in factum actio proficiscitur. sed an sit necessaria, videndum, quia agi civili actione ex hac causa poterit: si quidem merces intervenerit, ex locato vel conducto: sed si tota navis locata sit, qui conduxit ex conducto etiam de rebus quae desunt agere potest: si vero res perferendas nauta conduxit, ex locato convenietur: sed si gratis res susceptae sint, ait pomponius depositi agi potuisse. miratur igitur, cur honoraria actio sit inducta, cum sint civiles: nisi forte, inquit, ideo, ut innotesceret praetor curam agere reprimendae improbitatis hoc genus hominum: et quia in locato conducto culpa, in deposito dolus dumtaxat praestatur, at hoc edicto omnimodo qui receperit tenetur, etiam si sine culpa eius res periit vel damnum datum est, nisi si quid damno fatali contingit. inde labeo scribit, si quid naufragio aut per vim piratarum perierit, non esse iniquum exceptionem ei dari. idem erit dicendum et si in stabulo aut in caupona vis maior contigerit.
Dig.4.9.3.2
Ulpianus 14 ad ed.
Eodem modo tenentur caupones et stabularii, quo exercentes negotium suum recipiunt: ceterum si extra negotium receperunt, non tenebuntur.
Dig.4.9.3.3
Ulpianus 14 ad ed.
Si filius familias aut servus receperit et voluntas patris domini intervenit, in solidum erit conveniendus. item si servus exercitoris subripuit vel damnum dedit, noxalis actio cessabit, quia ob receptum suo nomine dominus convenitur. sin vero sine voluntate exerceant, de peculio dabitur.
Dig.4.9.3.4
Ulpianus 14 ad ed.
Haec autem rei persecutionem continet, ut pomponius ait, et ideo et in heredem et perpetuo datur.
Dig.4.9.3.5
Ulpianus 14 ad ed. Novissime videndum, an eiusdem rei nomine et de recepto honoraria actione et furti agendum sit: et pomponius dubitat: sed magis est, ut vel officio iudicis vel doli exceptione alterutra esse contentus debeat.
Dig.4.9.4pr.
Paulus 13 ad ed.
Sed et ipsi nautae furti actio competit, cuius sit periculo, nisi si ipse subripiat et postea ab eo subripiatur, aut alio subripiente ipse nauta solvendo non sit.
Dig.4.9.4.1
Paulus 13 ad ed.
Si nauta nautae, stabularius stabularii, caupo cauponis receperit, aeque tenebitur.
Dig.4.9.4.2
Paulus 13 ad ed.
Vivianus dixit etiam ad eas res hoc edictum pertinere, quae post impositas merces in navem locatasque inferentur, etsi earum vectura non debetur, ut vestimentorum, penoris cottidiani, quia haec ipsa ceterarum rerum locationi accedunt.
Dig.4.9.5pr.
Gaius 5 ad ed. provinc.
Nauta et caupo et stabularius mercedem accipiunt non pro custodia, sed nauta ut traiciat vectores, caupo ut viatores manere in caupona patiatur, stabularius ut permittat iumenta apud eum stabulari: et tamen custodiae nomine tenentur. nam et fullo et sarcinator non pro custodia, sed pro arte mercedem accipiunt, et tamen custodiae nomine ex locato tenentur.
Dig.4.9.5.1
Gaius 5 ad ed. provinc.
Quaecumque de furto diximus, eadem et de damno debent intellegi: non enim dubitari oportet, quin is, qui salvum fore recipit, non solum a furto, sed etiam a damno recipere videatur.
Dig.4.9.6pr.
Paulus 22 ad ed.
Licet gratis navigaveris vel in caupona gratis deverteris, non tamen in factum actiones tibi denegabuntur, si damnum iniuria passus es.
Dig.4.9.6.1
Paulus 22 ad ed.
Si servo meo in nave vel in caupona utaris et damnum mihi det vel furtum faciat, quamquam et furti actio et damni iniuria mecum sit, haec tamen actio, quia in factum est, etiam servi mei nomine adversus te competit. idem dicetur, et si communis sit: tu tamen quod mihi praestiteris eius nomine, vel communi dividundo vel pro socio actione, aut si partem eius vel totum conduxisti, etiam ex conducto habebis me obligatum.
Dig.4.9.6.2
Paulus 22 ad ed.
Sed si damnum in eo datum sit ab alio, qui in eadem nave vel caupona est, cuius factum praetor aestimare solet, non putat pomponius eius nomine hanc actionem utilem futuram.
Dig.4.9.6.3
Paulus 22 ad ed.
In factum actione caupo tenetur pro his, qui habitandi causa in caupona sunt: hoc autem non pertinet ad eum, qui hospitio repentino recipitur, veluti viator.
Dig.4.9.6.4
Paulus 22 ad ed.
Possumus autem furti vel damni iniuriae actione uti cum nautis, ut certi hominis factum arguamus: sed una contenti esse debebimus, et si cum exercitore egerimus, praestare ei debemus actiones nostras, quamvis ex conducto actio adversus eos competat exercitori. sed si absolutus sit exercitor hac actione, deinde agatur cum nauta, exceptio dabitur, ne saepius de eiusdem hominis admisso quaeratur. et contra, si de admisso unius hominis actum sit, deinde in factum actione agatur, exceptio dabitur.
Dig.4.9.7pr.
Ulpianus 18 ad ed.
Debet exercitor omnium nautarum suorum, sive liberi sint sive servi, factum praestare: nec immerito factum eorum praestat, cum ipse eos suo periculo adhibuerit. sed non alias praestat, quam si in ipsa nave damnum datum sit: ceterum si extra navem licet a nautis, non praestabit. item si praedixerit, ut unusquisque vectorum res suas servet neque damnum se praestaturum, et consenserint vectores praedictioni, non convenitur.
Dig.4.9.7.1
Ulpianus 18 ad ed.
Haec actio in factum in duplum est.
Dig.4.9.7.2
Ulpianus 18 ad ed.
Sed si quid nautae inter se damni dederint. hoc ad exercitorem non pertinet. sed si quis sit nauta et mercator, debiti illi dari: quod si quis quos volgo nautepibatas dicunt, et huic tenebitur, sed huius factum praestat, cum sit et nauta.

Dig.4.9.7.3
Ulpianus 18 ad ed. Si servus nautae damnum dederit, licet servus nauta non sit, aequissimum erit in exercitorem actionem utilem dare.
Dig.4.9.7.4
Ulpianus 18 ad ed.
Hac autem actione suo nomine exercitor tenetur, culpae scilicet suae qui tales adhibuit: et ideo et si decesserint, non relevabitur. servorum autem suorum nomine noxali dumtaxat tenetur: nam cum alienos adhibet, explorare eum oportet, cuius fidei, cuius innocentiae sint: in suis venia dignus est, si qualesquales ad instruendam navem adhibuerit.
Dig.4.9.7.5
Ulpianus 18 ad ed.
Si plures navem exerceant, unusquisque pro parte, qua navem exercet, convenitur.
Dig.4.9.7.6
Ulpianus 18 ad ed.
Haec iudicia quamvis honoraria sunt, tamen perpetua sunt: in heredem autem non dabuntur. proinde et si servus navem exercuit et mortuus est, de peculio non dabitur actio in dominum nec intra annum. sed cum voluntate patris vel domini servus vel filius exercent navem vel cauponam vel stabulum, puto etiam hanc actionem in solidum eos pati debere, quasi omnia, quae ibi contingunt, in solidum receperint.