cultura barocca
Informatizzazione a cura di Bartolomeo Ezio Durante Claude-François Ménestrier (il nome risulta storpiato nel libro scritto da fortunio Liceti) fu un celebre antiquario che vide la luce a Lione il 9 Marzo, 1631 mentre la morte lo colse a Parigi il 21 Gennaio 1705. Fece sua la passione per le antichità anche per il fatto che il prozio Claude Ménestrier aveva servito ill Cardinale Barberini ( Urbano VIII ) come bibliotecario all'uso dell'epoca integrando la raccolta con oggetti d'arte e medaglie. Fu brillante allievo Collegio della Trinità di Lione governato dall'Ordine dei Gesuiti di cui entrò a far parte dando prova di precocissime qualità divenendo a 15 anni docente di retorica: incarico che gli impose di stendere a pro della visita di Luigi XIV a Lione nel 1658 i balletti Destinés de presiedendo contestualmente all'allestimento delle feste e dei giuochi deliberati per l'occasione. Ma è stato altresì "regista di altri eventi solenni" come le nozze di Carlo Emanuele duca di Savoia con Francesca d'Orléans ed ancora delle celebrazioni pubbliche tenute allorquanto il Visitatore di Chambery celebrò la canonizzazione di San Francesco di Sales. A fianco di questa attività egli svolse però il suo principale lavoro culturale quale studioso di araldica: cosa che lo portò a vivere un'accesa polemica con Claude de Laboureur altro rinomato ricercatore su emblemi e motti. Il Ménestrier prese quindi dimora a Parigi verso il 1670 e svolse principalmente opera di Predicatore dell' Ordine: attività, che fra successi di rilievo, portò avanti per 25 anni visitando a tal scopo molte importanti città. Tutto questo non gli impedì di portare avanti un'impressionante attività editoriale, la cui biblografia risulta oggi smisurata e tra cui si possono annoverare lavori come l Histoire de Louis le Grand par les medailles, devises, inscriptions et armoiries (1689) ed ancora l' Histoire civile ou consulaire de la villede Lyon (1696): ma a tutto questo fece seguire opere spesso stravaganti o su argomenti vari, non raramente connessi all'antiquariato. Citiamo qui a uisa d'esempi quell'opera particolarissima in cui cercò di accorpare il sapere dal titolo "Filosofia delle immagini". Neppure abbandnò mai del tutto le investigazioni archeologiche sì che nel 1682entro l'abbazia cistercense di Villiers individuò a suo giudizio la tomba della regina Anna di Russia seconda moglie di Enrico cosa che gli venne messa in discussione verso il 1770 anche se il rinvenimento ad opera del principe Labanoff, nel 1825 di un diploma portante il sigillo di siffatta regina ripropose l'atttenzione per varie asserzioni del Ménestrier. Per approfondimenti bibliografici vedi qui = Recherches sur la vie et sur les oeuvres du P. Claude-François Menestrier (Lyons, 1856); RENARD, Catalogue des oeuvres imprimees de Claude-François Menestrier (Lyons, 1883); SOMMERVOGEL, Bibliotheque de la C. de J., V (Paris, 1894), 905-45; Le Bulletin du bibliophile (1898).

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